Violenza sulle donne, Fedeli: i docenti vanno preparati a combatterla e valorizziamo gli studi di genere

da La Tecnica della Scuola

Violenza sulle donne, Fedeli: i docenti vanno preparati a combatterla e valorizziamo gli studi di genere

“La preparazione dei docenti è cruciale per intercettare situazioni di sopruso, sopraffazione, per affrontare dinamiche violente che possono generarsi tra ragazzi e ragazze”.

Così si espressa la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, commentando gli ultimi episodi di cronaca nera con donne uccise o vittime di abusi.

La Fedeli ha quindi dichiarato, attraverso la home page del sito internet del Miur, che “il sistema educativo deve essere sempre di più un luogo attivo di prevenzione, emersione e contrasto delle violenze”, la ministra ricorda quindi con la “Buona Scuola” sono state “gettate le basi per condurre questa lotta”, a partire dalla formazione dei docenti”.

Secondo la ministra, del resto, lo stesso “bullismo, nelle sue forme omofobiche, è alimentato da stereotipi sul maschile e il femminile che hanno una parentela molto stretta con quelli che generano la violenza contro le donne”.

Valeria Fedeli ha quindi ricordato che a breve sarà avviato un tavolo di lavoro, in collaborazione con l’Associazione Editori Italiani, promuovere una riflessione su linguaggio e contenuti dei libri di testo e che anche all’interno delle università verranno promossi “percorsi di valorizzazione degli studi di genere e di conoscenza del fenomeno della violenza contro le donne per formare le figure professionali coinvolte nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno”.

Per la responsabile del Miur, gli ultimi “nuovi terribili fatti di cronaca confermano che la violenza contro le donne, che può condurre fino al femminicidio, non è un fenomeno di natura episodica, né emergenziale. È un problema strutturale. Dobbiamo esserne tutte e tutti consapevoli”.

“Quattro donne assassinate nelle ultimissime ore, ci ricordano che il tema che abbiamo davanti è ancora, innanzitutto, un tema culturale, di fronte al quale non si possono allargare le braccia, non si può derubricare il tutto a ‘semplici’ omicidi. Così come quattro ragazzine fatte oggetto di abusi durante il loro stage non sono un episodio di cronaca. Ognuna di queste vicende ci ricorda che abbiamo bisogno di politiche di contrasto e prevenzione della violenza che vadano di pari passo con misure per il raggiungimento della piena eguaglianza tra i sessi e per l’empowerment di donne e bambine. Politiche educative e sociali, dunque”.