M. Rodoreda, Aloma

Rodoreda e il suo realismo

 di Antonio Stanca

Aloma, ristampato ora dalla casa editrice La Nuova Frontiera di Roma, tradotto da Giuseppe Tavani, è un romanzo della scrittrice spagnola Mercè Rodoreda (Barcellona 1908 – Romanyà de la Selva 1983). L’edizione originale risale al 1936, è un’opera giovanile della Rodoreda, la pubblicò a Barcellona prima di andare in esilio a causa dei gravi avvenimenti, guerra civile, dittatura di Franco, verificatisi in Spagna a partire dalla metà degli anni ’30 e durati fino agli anni ’70. L’opera avrà un’altra edizione nel 1968, dopo essere stata rivista dalla scrittrice a Ginevra dove si era rifugiata durante l’esilio. Entrambe le edizioni rientrano in quella maniera realista che fu propria della Rodoreda e che superò l’altra di carattere fantastico avvenuta in seguito, entrambe provano quanto importante fosse per la scrittrice rappresentare situazioni vere, reali condizioni di vita, quanto attenta ella fosse a riprendere gli infiniti risvolti dell’animo umano, gli interminabili movimenti dello spirito. Il suo realismo non rimane in superficie, indaga tra i pensieri, i sentimenti più remoti, tra questi scopre la possibilità di affrontare, di superare quel male che tanto spesso incombe sulla vita e del quale sono vittima molti personaggi femminili della Rodoreda. Persone del suo popolo, dei suoi luoghi, dei suoi tempi sono le sue donne, persone semplici, umili ma capaci le mostra la scrittrice di principi, valori altrove scomparsi, capaci di lottare per un’idea, di sacrificarsi per essa, di vincere sugli ostacoli. Forti diventano i deboli con la Rodoreda poiché diversamente dagli altri credono, sperano, lottano, si sentono animati da forze invisibili, da voci interiori.

Così succede per l’Aloma protagonista dell’omonimo romanzo. È una giovane donna, appena ventenne, che vive a Barcellona con la famiglia del fratello maggiore Joan nella casa che era stata dei loro genitori ed alla quale si sente particolarmente legata. Anni prima si era suicidato il fratello minore poiché sempre scontento, insoddisfatto della vita. Morirà anche l’unico bambino di Joan a causa di una grave malattia e per Aloma si aggraveranno le già deboli condizioni del suo spirito, i turbamenti ai quali è  esposta, le paure, le ossessioni che all’improvviso l’assalgono senza un motivo preciso, le incertezze, le confusioni circa la vita futura, i difficili rapporti con l’esterno che le fanno preferire una vita trascorsa in casa. L’arrivo in questa di Robert, cognato del fratello, che veniva dall’America per trascorrere qualche tempo con loro, l’amore, la passione che proverà per lui, i loro rapporti intimi le faranno credere che sia giunto il momento della liberazione, che anche per lei sia divenuta possibile la vita di tutti. Proverà entusiasmi, piaceri mai conosciuti, sognerà a lungo il suo futuro, la sua famiglia e molto male le farà scoprire che niente di tutto questo può avverarsi, che il rapporto con Robert deve finire, che egli deve tornare in America dove altri, precedenti vincoli lo richiamano. L’aveva ingannata, aveva approfittato della sua innocenza, della sua semplicità e più grave di prima era diventata la  situazione di Aloma poiché ora attendeva un bambino e in nessun aiuto poteva sperare visto che il fratello Joan, per la sua condotta sregolata, aveva fatto cadere in miseria il loro piccolo nucleo familiare. Sola, povera e in attesa di un bambino era rimasta Aloma.

Ma da quella vita che in lei si preparava, dal pensiero di un figlio suo trarrà la forza necessaria per superare il tormento, la disperazione che la stavano assalendo. In nome del figlio andrà avanti, in lui scoprirà il sostegno che le mancava, di lui si alimenterà il suo spirito, nel suo pensiero si concluderà il romanzo.

Già agli inizi della sua ampia produzione di racconti e romanzi Rodoreda mostra di conoscere profondamente la natura umana, di credere nella forza dell’animo, di saper costruire intorno ad essa trame complesse nelle quali le figure femminili si trovano esposte ai pericoli maggiori perché più facili prede di inganni, di tradimenti. Dopo, nelle opere della maturità, le sue donne dovranno affrontare anche i pericoli provenienti dalla guerra civile spagnola e dalla conseguente dittatura di Franco, ma anche di fronte a questi mostreranno di saper lottare e vincere.

La Spagna moderna e quella antica con le sue credenze, le sue tradizioni faranno da sfondo alle tante pene, alle tante lotte delle sue protagoniste, il linguaggio immediato, essenziale renderà vero, autentico ogni aspetto delle sue rappresentazioni. Vera è Rodoreda, di una verità completa, totale poiché anche dell’anima, estesi sono i suoi significati, all’eterna lotta tra il bene e il male del mondo risale da una strada, da una casa, da una vicenda privata della sua Spagna, letteratura fa della storia, arte della vita, tra le maggiori delle contemporanee è indicata la sua scrittura.