Salute mentale e lavoro, “nessuno puo’ dire che leggi e fondi non ci sono”

Redattore Sociale del 11-10-2017

Salute mentale e lavoro, “nessuno puo’ dire che leggi e fondi non ci sono”

Un confronto a Palermo con gli assessori Mangano e Mattina e gli utenti del dipartimento di salute mentale dell’Asp 6. L’associazione Meravigliosamente: “C’è tutto ma manca solo la volontà di aiutarci concretamente per farci impegnare per la nostra società” .

PALERMO. Quali sono oggi le opportunità lavorative per chi ha una disabilità di tipo psichico? A questa domanda hanno cercato di rispondere rappresentanti politici, utenti dell’Asp 6 e medici oggi a Palermo. L’incontro su “La salute mentale al centro. Il terzo settore e le istituzioni si confrontano”, curato dal coordinamento Si può fare, è avvenuto questa mattina nella sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale.

La giornata è stata aperta dalla cerimonia durante la quale il sindaco di Palermo Orlando ha premiato la cooperativa sociale Equonomia con la pergamena “Tessera Preziosa del Mosaico Palermo” per essersi distinta nel campo degli inserimenti lavorativi di persone con disagio psichico. “Noi disabili abbiamo diritto al lavoro e alla vita sociale come tutti gli altri – dice con forza Antonino Raro dell’associazione Meravigliosamente -. Nessuno può dire più che le leggi e i fondi non esistono. C’è tutto ma manca solo la volontà di aiutarci concretamente per farci impegnare per la nostra società. Il disabile psichico lavorando riesce, oltre ad avere un benessere personale ad ingenerare anche maggiore sensibilità in tutto l’ambiente di lavoro. Oltre all’assistenza sanitaria abbiamo quindi un forte bisogno di inserimento lavorativo che ci rende ancora più autonomi anche economicamente. La politica non ha più scusanti e noi possiamo essere messi nelle condizioni di attivarci per gli altri solo se ci danno le opportunità per fare valere i nostri diritti a partire dal lavoro”.

“Premettendo che oggi il lavoro è uno dei principali nodi problematici di questa società – afferma assessore regionale alla famiglia Carmencita Mangano – ancora più delicato è il tema del lavoro e disabilità e ancora di più del lavoro e disabili psichici. Ho pubblicato un documento che fa chiarezza relativamente al blocco delle assunzioni del 2008 che secondo quanto ribadito dalla Corte dei Conti non riguarda le persone con disabilità per le quali si riconosce l’obbligo di assunzione secondo la legge 68 del’99. Ci deve essere allora uno sforzo concreto da parte delle istituzioni affinchè ci possa essere la gestione di un modello condiviso tra l’assessorato al lavoro, l’Asp cittadina e le aziende. In questo momento si sta lavorando per avviare una convenzione in cui gli operatori della salute mentale si impegneranno ad accompagnare la persona con disabilità in un percorso di inclusione lavorativa all’interno di alcune aziende. Un altro punto importante è poi la costituzione di un albo dove soggetti del terzo settore e altre realtà potranno interloquire con le istituzioni per delle co-progettazioni”.

“Dobbiamo prendere piena consapevolezza di questo bene comune che è la salute mentale in cui ognuno deve dare il suo contributo. Nel piano strategico si sancisce che esiste il dipartimento di salute mentale integrato che prevede la piena partecipazione democratica di tante realtà – afferma Enzo San Filippo del dipartimento di salute mentale e rappresentante del coordinamento Si può fare -. Sia il piano di azione locale che l’albo per i soggetti terzi co-gestori dei progetti sono sicuramente due strumenti del dipartimento di salute mentale integrato che allargano la partecipazione a tutti nella prospettiva di raggiungere risultati concreti”.

Intanto al consiglio comunale è stata messa all’ordine del giorno una proposta per l’adozione del regolamento per inserimento sociolavorativo di soggetti in condizioni di svantaggio con una quota di riserva del 3% nel settore degli appalti di beni e servizi. “E’ evidente che in passato abbiamo perso tanto tempo e che le istituzioni devono chiedere scusa alle famiglie – sottolinea l’assessore alle Cittadinanza solidale Giuseppe Mattina –. Ci sono dei diritti e dei bisogni primari che rappresentano la vita delle persone su cui si è fatto ancora troppo poco. Questa proposta di regolamento può essere sicuramente una prima risposta e mi attiverò per questo insieme a tutti gli altri strumenti che bisogna mettere in campo per avviare un nuovo percorso. Abbiamo, per esempio, un tavolo di lavoro sulla disabilità che stilerà un documento entro il 31 dicembre a garanzia di tutti i diritti dei disabili in senso molto ampio: dall’abbattimento delle barriere architettonica all’integrazione lavorativa ecc. Il modello deve essere quello di avere un approccio nuovo e partecipativo che vuole dare risposte concrete che partono dal basso. La città si salva e cresce solo se c’è il contributo di tutti. Non servono soltanto le risorse economiche ma azioni e progetti che abbiano un senso alto”. (set)