Manovra, in bilico Its e Infanzia

da ItaliaOggi

Manovra, in bilico Its e Infanzia

Attesa per il testo finale della legge di Bilancio. Confermati gli aumenti ai presidi

Alessandra Ricciardi e Nicola Mondelli

Rischiano di essere i grandi assenti. Gli Its potrebbero saltare un giro, in legge di Bilancio. Le indiscrezioni della vigilia dell’approvazione al consiglio dei ministri parlavano di 14 milioni di euro in più per gli istituti tecnici superiori a valere sul bilancio del Mise, il ministero dello sviluppo economico. Obiettivo: raddoppiare il numero degli studenti che fanno i corsi post diploma, un biennio di alta specializzazione nelle professioni tecniche e tecnologiche. Istituti nati sul modello del sistema tedesco e che hanno consegnato risultati di eccellenza con l’81% di assunti a un anno dal diploma. Una realtà su cui ha investito il governo Renzi e su cui il governo Gentiloni si era impegnato a fare qualcosa in più. E invece i 14 milioni non sono entrati tra le priorità della manovra. A dispetto degli impegni connessi con il progetto sull’industria 4.0 e anticipati nel 2016 dal ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda: «L’obiettivo per gli Its è il raddoppio degli studenti…, è il minimo sindacale».

Prevista dal comma 111 della legge 107/2015 e successivamente abolita dall’art. 21, comma 1, lett.b) del decreto legislativo 59/2017, la tassa di 10 euro, a titolo di diritti di segreteria, da versare per partecipare ai concorsi per titoli ed esami banditi per il reclutamento del personale docente, inclusi gli insegnanti tecnico-pratici della scuola secondaria di primo e secondo grado, sarà reintrodotta nella legge di Bilancio 2018, se lo vorranno Camera e Senato. Potrebbe essere questa, limitatamente al comparto scuola, l’unica sorpresa contenuta nel testo definitivo del disegno di legge di Bilancio predisposto dal Governo. Le altre misure di cui ancora si parla sono quelle anticipate da ItaliaOggi di martedì scorso,

Sempre con riferimento al settore istruzione, le proposte prevedono l’armonizzazione delle retribuzioni di posizione parte fissa dei dirigenti scolastici a quella degli altri dirigenti pubblici, aumenti di circa 400 euro mensili, e la statizzazione delle accademie delle belle arti e degli istituti musicali pareggiati e l’istituzione dei policlinici delle arti.

Per il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario si viene incontro, seppur parzialmente, alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali per quanto riguarda il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Il ministero dell’istruzione verrebbe infatti autorizzato a coprire, nell’anno scolastico 2018/2019, posti vacanti e disponibili nell’organico di diritto del personale Ata oltre le ordinarie facoltà di assunzione collegata al turnover, nella misura di 2.500 posti di collaboratore scolastico e 500 di assistenti amministrativi e, a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020, tutti i posti vacanti e disponibili. Ma la misura sarebbe stata contestata dal Mef.

Un’altra proposta è quella di bandire entro il 2018 un concorso pubblico per l’assunzione di direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) al quale potrebbero partecipare gli assistenti amministrativi con tre anni di servizio prestato nella funzione direttoriale anche se privi del diploma di laurea richiesto dalla normativa vigente. L’articolo del disegno di legge che contiene la proposta non specifica se anche la partecipazione a questo concorso richiederà il versamento della tassa di dieci euro per i diritti di segreteria.

Novità anche per l’organico di potenziamento: potrebbe tornare direttamente nella legge di Bilancio del governo anche la proposta di prevedere un contingente di personale di potenziamento per la scuola dell’infanzia. In caso contrario è già pronto l’emendamento in parlamento per 2 mila unità.