Dai presidi agli Its: le novità della manovra

da Il Sole 24 Ore

Dai presidi agli Its: le novità della manovra

di Claudio Tucci

I 400 euro netti in più in busta paga per i presidi arriveranno a regime, dal 2020. La conferma arriva dalla relazione tecnica che accompagna la manovra sbarcata ieri in Parlamento. Per raggiungere il risultato il governo mette sul piatto 37 milioni per il 2018, 41 milioni per il 2019, 96 milioni a decorrere dal 2020 da destinare alla contrattazione collettiva nazionale per armonizzare le loro buste paga con quelle degli altri dirigenti pubblici. «Le risorse complessivamente disponibili – si legge nella relazione tecnica -consentono di armonizzare interamente, dal 2020, le predette retribuzioni di posizione di parte fissa».

Sì alle supplenze Ata dal 30esimo giorno di assenza
La manovra, poi, ripristina la possibilità di conferire le supplenze brevi al personale amministrativo e tecnico, disciplinando nel dettaglio il periodo oltre il quale il dirigente scolastico può nominare un supplente breve e saltuario. Nel dettaglio, le scuole potranno sostituire, nei limiti delle ulteriori risorse previste dalla disposizione, gli assistenti amministrativi e tecnici assenti, dal trentesimo giorno di assenza, mentre a normativa vigente tale possibilità è sempre negata salvo che per gli assistenti amministrativi nelle scuole che abbiano non più di tre posti in organico. A tal fine, il predetto limite di spesa è incrementato di 19,65 milioni di euro l’anno.

Più fondi agli Its
Dopo un lungo braccio di ferro arrivano i fondi in più agli Its. La norma autorizza la maggiore spesa di 5 milioni di euro nell’anno 2018, 15 milioni nel 2019 e 30 milioni a decorrere dal 2020, al fine di consentire l’incremento dell’offerta formativa e aumentare il numero di soggetti abilitati all’utilizzo degli strumenti avanzati di innovazione tecnologica ed organizzativa correlati anche al processo Industria 4.0. A titolo esemplificativo, considerato che attualmente sono iscritti ai corsi Its circa 9mila studenti, la norma consentirebbe un incremento degli studenti nel limite di circa 1.000 studenti in più nell’anno 2018, 3.000 studenti in più nell’anno 2019, e 6.000 studenti in più nell’anno 2020, per stabilizzarsi nel numero di circa 15.000 studenti a decorrere dall’anno scolastico 2020/2021.

Ancora fondi a Scuole Belle
Il governo stanzia infine nuove fondi per il programma Scuole Belle. Si modifica infatti l’articolo 64, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 convertito dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, estendendo le disposizioni ivi previste anche ai mesi da gennaio a giugno 2018 dell’anno scolastico 2017/2018 e a tutto l’anno scolastico 2018/2019. La disposizione comporta un onere pari ad euro 192 milioni di euro per il 2018 e 96 milioni di euro per il 2019 al fine di completare il regolare svolgimento dell’anno scolastico 2017/2018 e di garantire lo svolgimento anche per il successivo anno scolastico 2018/2019.