Erasmus+: il nuovo programma 2018 per l’Università

Erasmus+: il nuovo programma 2018 per l’Università

A Palermo il 14 e 15 novembre l’incontro sulla mobilità degli studenti,
del personale degli Istituti di istruzione superiore e sui progetti di cooperazione

 

Le principali novità 2018 sul programma Erasmus+ per il mondo dell’Istruzione superiore (Università) saranno al centro di un incontro in programma dal 14 al 15 novembre nell’Università degli Studi di Palermo.

La due giorni sarà l’occasione per presentare le nuove proposte della Call 2018 su mobilità e progetti di cooperazione, come: titoli di master congiunti Erasmus Mundus, Mobilità internazionale per crediti (Erasmus extra-Ue), mobilità per studio e tirocinio degli studenti, mobilità dei docenti per formazione, progetti per lo sviluppo delle capacità nel settore dell’istruzione superiore e partenariati strategici. Parteciperanno oltre 200 rappresentanti italiani di Istituti di istruzione superiore titolari di Eche (Erasmus Charter for Higher Education). Apriranno i lavori il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, il Prof. Fabrizio Micari. Tra i relatori dell’incontro di Palermo, Claudia Mondino e Giordana Bruno dell’Agenzia Esecutiva Europea (EACEA), che affiancheranno il personale durante i lavori. Previsti gli interventi dei rappresentanti degli Uffici Erasmus+ del Kazakistan, Shaizada Tasbulatova, e Armenia, Lana Karlova, che illustreranno i sistemi di istruzione superiore dei rispettivi Paesi nonché le priorità regionali.

Durante la conferenza sarà presentata un’indagine dell’Agenzia sulle esperienze di studio e mobilità all’estero, analisi che conferma l’impatto positivo in termini di ricerca del lavoro e miglioramento della carriera professionale.

«Erasmus e i tanti programmi Gioventù succedutisi negli anni – dichiara il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando sono senza dubbio il migliore esempio di ciò che l’Europa potrebbe essere: un ponte fra le culture, uno strumento per ampliare i propri orizzonti professionali, il luogo nel quale il dialogo si fa vita quotidiana. Anche per questo il Comune, sempre più in collaborazione con l’Università e con un ampio gruppo di enti privati sta facendo della promozione di questo programma uno dei punti cardine della propria azione. Anche per questo siamo grati all’Agenzia Indire, che nell’anno in cui Palermo è Capitale dei giovani e si appresta a diventare Capitale della Cultura, ha voluto realizzare questo info-day, strumento di conoscenza e in-formazione essenziale per ampliare e favorire la partecipazione di sempre più attori».

Commentando le novità del programma, il Direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, Flaminio Galli, ha dichiarato: «La nuova agenda di modernizzazione dell’Istruzione Superiore rilancia il ruolo strategico del programma Erasmus+ nel favorire un’istruzione di qualità, che prepari i giovani in modo adeguato ai repentini cambiamenti del mercato del lavoro».

«Per quel che riguarda la mobilità – commenta il Rettore, prof. Fabrizio Micari – l’Università di Palermo ha registrato un costante incremento, circa il 10% annuo, sia per quanto attiene la mobilità in uscita, per studio e per traineeship, che per quella in entrata. Il crescente numero di studenti che sceglie di trascorrere un periodo di studio all’estero o di venire a Palermo testimonia l’impegno che il nostro Ateneo profonde nello sviluppo dei processi di mobilità internazionale che sono ormai diventati parte integrante e fondamentale dei percorsi formativi. La possibilità di confronto tra sistemi educativi differenti si traduce in un ampliamento degli orizzonti culturali, apre per gli studenti nuove prospettive per il mondo del lavoro e stimola la creazione di una generazione europea che, in accordo allo spirito del programma Erasmus, scopre, pur nella diversità delle tradizioni, una dimensione unitaria Europea e multilingue».

DATI UNIVERSITÀ – Per l’anno accademico 2017/2018 l’Agenzia ha attribuito i fondi per finanziare le attività di mobilità Erasmus+ di 32.109 studenti italiani. Tuttavia, sulla base dei numeri della partecipazione alla mobilità negli anni precedenti, si stima una crescita nel numero diuniversitari italiani in uscita nel 2017/18 che dovrebbe raggiungere le 41.000 mobilità. Per quanto riguarda l’anno accademico appena concluso (2016/2017), il budget disponibile in Italia per finanziare attività di mobilità e progetti di cooperazione è stato di oltre 104 milioni di euro, di cui 72 milioni di euro per l’Università. L’Agenzia ha impiegato il 95,6% del budget disponibile e ha utilizzato i fondi residui per finanziare le borse Erasmus di studenti e personale universitario con bisogni speciali.

DATI MOBILITÀ IN EUROPA PER STUDIO – Dall’inizio del programma (1987) fino a oggi, gli studenti universitari complessivamente coinvolti a livello europeo hanno superato i 4 milioni. L’Italia ha contribuito per il 10%, posizionandosi tra i quattro principali paesi per numero di giovani in partenza per esperienze di studio verso destinazioni europee (dopo Spagna, Germania e Francia). Una nota a parte riguarda il tirocinio, dove l’Italia ha raggiunto il terzo posto in Europa dopo Francia e Germania. Se si guarda all’accoglienza il nostro paese è al quinto posto, poco dopo Spagna, Germania, Francia e Regno Unito, con 22.772 studenti europei ospitati nelle nostre università nel 2015-16. Rispetto alla mobilità in uscita, nell’anno accademico 2015-2016 (anno su cui sono disponibili dati definitivi) l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire ha ricevuto 245 candidature da parte di Istituti di Istruzione Superiore per le attività di scambio previste con i Paesi del programma, che includono gli Stati membri insieme a Islanda, Turchia, Liechtenstein, Ex Repubblica di Macedonia. Nel corso dell’anno sono partiti dall’Italia 34.288 studenti, di cui 7952 per tirocinio, principalmente verso Spagna (9.903 studenti), Francia (4.319), Germania (4.036) e Regno Unito (3.082).

DATI UNIVERSITÀ (MOBILITÀ EXTRA-UE) – Per il 2017/2018 sono stati finanziati 49 istituti di istruzione superiore italiani con un budget di quasi 14 milioni assegnato all’Italia dalla Commissione europea. I fondi finanzieranno 3.386 tra studenti e docenti, (+9% rispetto al 2016), così suddivisi: 2.156 mobilità in entrata dai paesi extraeuropei tra studenti, docenti e personale accademico, provenienti principalmente dalla Tunisia (190), Albania (174), Serbia (167), Federazione Russa (135), Ucraina (129); 1.230 mobilità in uscita, che dall’Italia hanno come destinazione paesi del resto del mondo, in primis l’Albania (143), seguita dalla Federazione Russa (108), Serbia (103), Tunisia (94), Georgia (61). Tra le università italiane che riceveranno più studenti dal resto del mondo, il Politecnico di Torino è al primo posto, seguito dall’Università degli Studi di Padova, dall’Università degli Studi della Tuscia, dall’Alma Mater di Bologna e dall’Università degli Studi di Torino. Rispetto alla mobilità verso i paesi extra UE, i primi cinque istituti italiani per numero di studenti in partenza sono l’Alma Mater di Bologna, l’Università degli Studi della Tuscia, il Politecnico di Torino, dall’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi di Padova.

IDENTIKIT DELLO STUDENTE ERASMUS – Lo studente Erasmus che ha scelto l’Europa come destinazione ha un’età media di 23 anni, che diventano 25 per un tirocinante. Nel 59% dei casi è una studentessa, valore che sale al 63% quando lo scopo della mobilità è uno stage in azienda. Spagna, Francia, Germania e Portogallo sono i Paesi con i quali si effettuano più scambi per studio, con una permanenza media di 6 mesi; gli studenti privilegiano, nell’ordine, Spagna, Regno Unito, Germania e Francia per i tirocini che in media durano 3 mesi.