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26 giugno Quarta prova scritta Esame II Ciclo

Il 26 giugno si svolge la quarta prova scritta dell’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di Istruzione nei licei con sezioni ad opzione internazionale, nei licei classici europei e in alcuni indirizzi linguistici.

20 giugno Prima prova scritta Esame II Ciclo

Si svolge il 20 giugno la prima prova scritta dell’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di Istruzione.

Prima prova scritta Esame II Ciclo – 2012

Prima prova scritta lingua slovena – 2012

Prima prova scritta lingua ladina – 2012

Prima prova scritta lingua tedesca – 2012

I testi delle prove dal 1985 al 2011 sono disponibili nella rubrica Esami.

Maturità 2012, dichiarazione del Ministro Francesco Profumo

(Roma, 20 giugno 2012) “Il successo del plico telematico, oggi alla sua prima prova con l’invio delle tracce degli esami di maturità 2012, rappresenta una scommessa vinta da tutta la comunità scolastica, che da Nord a Sud ha dimostrato di sapersi misurare con questa piccola-grande rivoluzione.
La scuola italiana, come il Paese che la accoglie, sono dunque pronti e all’altezza della sfida per la modernità che i nostri tempi ci impongono. Così come la scuola, quando crede in se stessa, può essere motore dell’innovazione nazionale superando i propri limiti, anche l’Italia, che è un grande Paese, se saprà essere unita e solidale, potrà guardare con fiducia e determinazione al suo futuro, vincendo le attuali difficoltà economiche.
Non dobbiamo avere paura di osare, e cimentarci con il nostro futuro. In questa giornata speciale per tanti studenti, insegnanti e dirigenti scolastici voglio sottolineare il mio sentimento di sincera fiducia e gratitudine verso la comunità che mi onoro di rappresentare in qualità di professore e Ministro.
Infine, colgo l’occasione per esprimere una particolare vicinanza agli oltre 1700 ragazzi delle zone colpite dal terremoto che, per le difficili circostanze, quest’anno affronteranno una maturità diversa, ma non meno importante. A loro, e a tutti gli altri maturandi, ancora una volta il mio più sincero ed emozionato in bocca al lupo”.

Lettera aperta del ministro Profumo al personale del ministero

Care colleghe e cari colleghi,
i primi andamenti degli esami di Stato effettuati per la prima volta in via telematica si stanno rivelando un grande successo. Addirittura, si sono sino ad ora verificati meno problemi e inconvenienti di quanti ve ne furono negli anni scorsi con le vecchie modalità di esame. E’ un risultato di cui vado orgoglioso, e che ritengo molto importante anche simbolicamente, perché oggi si sta caricando di un significato più generale di incoraggiamento ad osare nell’innovazione, come comunità scolastica ma anche come Paese. Anche un piccolo segnale positivo come questa scommessa vinta può costituire un grande segnale di speranza: che le cose possono essere fatte, e che se il paese si unisce – così come ha fatto la sua comunità scolastica nel difficile e lungo lavoro preparatorio che ha preceduto questa tornata di esami di stato – ed è capace di essere solidale, nessun traguardo gli è precluso.
Ma questo risultato di oggi non sarebbe mai stato possibile senza il vostro prezioso e generoso lavoro, nel ministero e nelle sedi regionali in prima linea sul territorio.
Come bene dice Bertold Brecht, infatti, nessun generale ha mai potuto vincere una guerra senza il suo esercito, i suoi ufficiali e i suoi fanti in prima linea. Ne sono perfettamente consapevole. Non sarebbe mai stato possibile raggiungere questo risultato, infatti, senza il vostro insostituibile contributo. Desidero dunque ringraziarvi anche in questo modo, prendendo con voi l’impegno ad operare senza sosta nei prossimi mesi affinché la scuola torni ad assumere il ruolo che le compete nell’agenda del paese come motore di sviluppo e insostituibile fucina di risorse umane e immateriali.
Un caro saluto e ancora grazie
Francesco Profumo

Maturità 2012, la traccia “I giovani e la crisi” è la preferita dai candidati

(Roma, 20 giugno 2012) E’ la traccia del saggio breve dell’ambito socio-economico il tema più gettonato dagli studenti che oggi hanno affrontato la prova di italiano dell’esame di Stato. Secondo i dati che emergono da un campione significativo di scuole (419) infatti la traccia dal titolo “I giovani e la crisi” è stata scelta dal 41,2% degli studenti.
Al secondo posto il tema di ordine generale “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita”, svolto dal 21,9% dei candidati. Al terzo posto invece la traccia di ambito tecnico-scientifico “La responsabilità della scienza e della tecnologia” scelta dal 14,5% degli studenti. A seguire l’analisi del testo dell’autore Eugenio Montale con il brano “Ammazzare il tempo” scelto dal 9,0%, mentre il tema storico sullo sterminio degli ebrei è stato svolto dal 4,7%. Un risultato questo particolarmente rilevante dato che la media negli ultimi anni di coloro che sceglievano questo ambito si attestava attorno all’1%.
Al sesto posto nelle preferenze dei ragazzi il tema di ambito artistico-letterario “Il labirinto” scelto dal 4,6% e infine il tema di ambito storico-politico “Bene individuale e bene comune” svolto dal 4,1% degli studenti.
Sia nei Licei, sia negli Istituti tecnici e professionali la traccia più gettonata è stata quella in ambito socio-economico passando da un massimo del 51,4% degli Istituti tecnici ad un minimo del 31,8% dei licei.

 

18 giugno Insediamento Commissioni Esami II Ciclo

Il 18 giugno 2012, alle ore 8,30, con l’insediamento e le riunioni preliminari delle Commissioni, hanno inizio le operazioni relative agli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo per l’a.s. 2011-2012.

Scuola, Al via l’esame di Stato per 497.310 studenti

(Roma, 19 giugno 2012) Saranno 497.310 gli studenti italiani che domani, con la prima prova di italiano, inizieranno l’esame di Stato. Gli studenti frequentanti le classi quinte sono 473.366, i privatisti 23.944 e saranno esaminati da 12.361 commissioni.
Dai dati trasmessi fino ad oggi dalle scuole la percentuale degli ammessi all’esame è del 94,4%, i non ammessi, di conseguenza il 5,6%.
Quest’anno per la prima volta l’invio delle tracce delle prove scritte avverrà per via telematica e non attraverso i fascicoli cartacei. L’iniziativa, dal nome “Plico telematico”, rientra nel progetto di semplificazione e modernizzazione della scuola promosso dal Ministro Profumo.

Seconda prova
La seconda prova scritta si svolgerà dopodomani, giovedì 21 giugno, In particolare per la seconda prova scritta sono state selezionate per i licei: liceo classico: Greco;  liceo scientifico: Matematica;  liceo linguistico: Lingua straniera;  liceo pedagogico: Pedagogia; liceo artistico: Figura disegnata.
Per gli istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente, anche i laboratori dell’istituto.

Le materie scelte per alcuni indirizzi sono:
per l’istituto tecnico commerciale (ragionieri): Economia aziendale;
per l’istituto tecnico per geometri: Topografia;
per l’istituto tecnico per il turismo: Lingua straniera;
per l’istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione;
per l’istituto professionale per i servizi sociali: Psicologia generale e applicata;
per l’istituto professionale per tecnico delle industrie meccaniche: Tecnica della produzione e laboratorio.

Per il settore artistico (licei e istituti d’arte) la materia di seconda prova ha carattere progettuale e laboratoriale (Architettura, Ceramica, Mosaico, Marmo, Oreficeria ecc.) e si svolge in tre giorni.

Progetto Esabac
Sono 40 gli istituti scolastici coinvolti nel progetto Esabac, finalizzato al rilascio del doppio diploma italiano e francese ed attuato sulla base dell’Accordo Italo-Francese sottoscritto il 24 febbraio 2009.

 

18 giugno Prova scritta Nazionale Esami conclusivi I Ciclo

La prova scritta, a carattere nazionale, nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si svolge, per l’anno scolastico 2011/2012, per l’intero territorio nazionale ed in sessione ordinaria il giorno 18 giugno 2012, con inizio alle ore 8.30

Miur, concluse le prove INVALSI per le scuole secondarie di I grado
Ugolini: “Prove utili per migliorare la preparazione dei nostri studenti”

(Roma, 18 giugno 2012) Si è svolta in maniera regolare la prova nazionale INVALSI nell’ambito dell’esame di Stato per le scuole secondarie di primo grado che ha coinvolto 587.518 studenti.
La prova INVALSI all’interno dell’esame di stato a conclusione del primo ciclo è stata introdotta nel giugno 2008. Fino ad allora non esisteva nella scuola italiana una prova unica e comparabile su tutto il territorio nazionale. Le due principali aree disciplinari oggetto di esame sono state italiano e matematica. I principali aspetti indagati sono stati la capacità di comprendere e argomentare un testo, la conoscenza lessicale e grammaticale, la capacità di risolvere problemi e le abilità logiche e inferenziali.
Le prove, costruite tenendo conto delle indicazioni vigenti, sul modello di quelle usate per le indagini internazionali, collocano i risultati su diversi livelli, presentando domande con differenti indici di difficoltà. In questo modo le istituzioni scolastiche possono confrontare il livello di apprendimento dei propri studenti rispetto alle altre scuole del territorio nazionale.
“La valutazione – ha dichiarato il Sottosegretario Elena Ugolini – non è un fine ma uno strumento, peraltro imprescindibile. Lo scopo è migliorare la preparazione dei nostri studenti. Una prova nazionale che permetta di avere dei risultati comparabili, aiuta ogni singola scuola ad avere un punto di paragone esterno per capire i propri punti di forza e di debolezza e consente ai ragazzi di confrontarsi con i loro coetanei a livello nazionale. Questa valutazione non sostituisce quella formativa, interna, che spetta solo ai docenti nel loro lavoro quotidiano, ma permette di uscire da un ‘autoreferenzialita’ che sicuramente non aiuta la scuola a diventare quell’ ascensore sociale capace di mettere a frutto i talenti e, agli studenti, di acquisire gli strumenti per proseguire con successo gli studi “.

15 giugno CdM impugna Legge 7/12 Lombardia

Il Consiglio dei Ministri, nel corso della seduta del 15 giugno 2012, ha deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale della legge Regione Lombardia n. 7 del 18 aprile 2012 “Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione” per violazione dei principi fondamentali in materia di istruzione.

12 giugno Audizione Ministro in 7a Senato

Il 12 giugno si svolge, nella 7a Commissione del Senato, l’audizione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, su tematiche afferenti al suo Dicastero, con particolare riferimento alle equipollenze fra i titoli dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) e i titoli universitari e alla situazione delle scuole nelle zone colpite dal recente sisma in Emilia-Romagna.

Dopo una breve introduzione del PRESIDENTE, il ministro PROFUMO, premesso che a legislazione vigente i titoli accademici rilasciati dalle istituzioni AFAM sono già equiparati a quelli universitari, chiarisce che l’equipollenza concerne la corrispondenza, ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi, tra i vari titoli accademici per analogia sostanziale di contenuti e di obiettivi formativi.

Afferma poi che nel sistema universitario l’equipollenza fra diplomi di laurea conseguiti in Italia è stata dichiarata per legge fino al 1990; l’articolo 9, comma 6, della legge n. 341 del 1990 ha, successivamente, stabilito che le equipollenze tra i diplomi universitari e quelle tra i diplomi di laurea, al fine esclusivo dell’ammissione ai pubblici concorsi, fossero definite con decreto del Presidente della Repubblica, adottato su proposta del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, su conforme parere del Consiglio universitario nazionale (CUN), di concerto con il Ministro per la funzione pubblica.

Dopo aver ricordato l’evoluzione normativa successiva introdotta dalla legge n. 13 del 1991, ai sensi della quale le equipollenze fra i diplomi di laurea sono determinate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o con decreto ministeriale, sottolinea che l’equipollenza si sancisce a partire dalla comparazione degli ordinamenti curriculari dei corsi di studio, finalizzata alla verifica della presenza di requisiti comuni. Non possono, infatti, essere ipotizzate equipollenze sulla base di una generica corrispondenza tra titoli, dovendo essere stabilite da una disamina puntuale degli ordinamenti, dei curricula, dei settori disciplinari e delle affinità, orientata al confronto di specifici corsi di studio.

Fa presente pertanto che l’elemento necessario per il riconoscimento delle equipollenze è stata la preliminare definizione dei settori scientifico-disciplinari degli ordinamenti AFAM. Rileva tuttavia come detta operazione sia stata interrotta da una serie di ricorsi amministrativi fino a che, con l’articolo 3-quinques del decreto-legge n. 180 del 2008 convertito dalla legge n. 1 del 2009, si è normativamente chiarito che era effettivamente necessario determinare i nuovi settori artistico-disciplinari per dare attuazione alla riforma. Evidenzia in particolare che i ricorsi proposti erano stati vinti in primo grado proprio per la mancanza di una previsione normativa espressa in tal senso, benché in secondo grado di giudizio l’amministrazione fosse poi risultata vincente a prescindere dall’intervento legislativo intercorso nel 2009.

Riferisce poi che dal luglio 2009 sono stati emanati tutti i decreti per la definizione dei settori disciplinari e successivamente ha cominciato ad operare un apposito tavolo tecnico CUN-CNAM, con l’ausilio di specifici tavoli tecnici di settore, per individuare, con approfondita e documentata analisi tecnica nell’ambito dei settori disciplinari oramai definiti, le prime equipollenze con i titoli universitari. Rende noto pertanto che sulla base del lavoro già svolto sono stati ad oggi predisposti i decreti di equipollenza per i corsi di studio in Restauro, Design, Progettazione artistica per l’impresa, Musicologia.

Nell’elencare in dettaglio le equipollenze fino ad ora stabilite e quelle in corso, fa presente di aver posto particolare attenzione alla mozione presentata presso la Camera dei deputati e, soprattutto, al disegno di legge n. 4822 pendente presso quel ramo del Parlamento, già approvato in prima lettura dal Senato. Riferisce quindi di aver dato indicazioni alla competente Direzione generale del Ministero di non procedere a nessun altro procedimento di equipollenza, nelle more dell’iter legislativo di approvazione della già richiamata proposta di legge. Puntualizza peraltro di aver esposto tale posizione anche in sede di Comitato ristretto della VII Commissione della Camera, proprio in ordine all’articolo 1, commi 1 e 2, del testo summenzionato, che definisce un sistema di equipollenze fra i diplomi accademici di primo e di secondo livello e, rispettivamente, i diplomi di laurea e di laurea magistrale appartenenti ad alcune classi, ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi per l’accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego per le quali ne è prescritto il possesso.

Quanto al secondo argomento oggetto dell’audizione odierna, dà conto della situazione che coinvolge le sedi scolastiche delle aree terremotate dell’Emilia-Romagna, per un totale di 223 istituti di ogni ordine e grado, distinti per le province più colpite. Fornisce altresì in particolare i dati sugli alunni di tali scuole, pari a  71.412, di cui 3.037 si accingono a sostenere gli esami di Stato della scuola secondaria di primo grado, 7.026 si accingono a sostenere gli esami di Stato della scuola secondaria di secondo grado e 2.375 saranno impegnati negli esami di qualifica negli istituti professionali e negli istituti d’arte.

Precisa inoltre che la situazione contingente, incidendo pesantemente sulla conclusione dell’anno scolastico 2011-2012, in conseguenza dei gravi danni arrecati ad edifici scolastici dichiarati in tutto o in parte inagibili, ha reso necessario procedere all’adozione di disposizioni sulla validità dell’anno scolastico nonché sull’effettuazione degli scrutini e degli esami di Stato. Comunica in proposito che il decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, all’articolo 5, comma 4, ha stabilito che, ove necessario, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca è autorizzato ad emanare un’apposita ordinanza finalizzata a disciplinare, anche in deroga alle vigenti disposizioni normative, l’effettuazione degli scrutini e degli esami relativi all’anno scolastico 2011-2012 nei comuni colpiti dal terremoto. Fa presente perciò che è stata adottata l’ordinanza ministeriale n. 52 dell’8 giugno 2012 secondo cui, nelle aree interessate dal sisma e per le quali i sindaci abbiano disposto la chiusura degli edifici scolastici, l’anno scolastico 2011/2012 è comunque valido sulla base delle attività didattiche effettivamente svolte, anche se di durata complessiva inferiore a 200 giorni. In aggiunta a ciò, si è deciso che nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, l’ammissione degli studenti alla classe successiva sarà disposta sulla base dello scrutinio finale, anche in deroga alla normativa vigente relativa al conseguimento del limite minimo di frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato.

Quanto allo svolgimento degli scrutini e degli esami, nella stessa ordinanza, prosegue il Ministro, si stabilisce che l’ammissione degli studenti all’esame di Stato dell’istruzione secondaria di primo e di secondo grado è deliberata dal Consiglio di classe, anche in mancanza degli atti relativi alla carriera scolastica degli studenti e in assenza di uno o più componenti per motivi strettamente dipendenti dal sisma. Chiarisce poi che i soli candidati coinvolti dagli eventi sismici sosterranno esclusivamente le prove orali e che negli esami di Stato conclusivi del primo ciclo, in deroga alle disposizioni vigenti, il voto finale è costituito dalla media dei voti  in decimi ottenuti nella prova orale e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. Relativamente agli esami di Stato conclusivi della scuola secondaria di secondo grado, evidenzia che al colloquio giudicato sufficiente non può essere attribuito un punteggio inferiore a 50 punti, corrispondente alla somma dei punteggi minimi da conseguire per la sufficienza nelle prove scritte e nel colloquio.

Analogamente si procederà per quanto attiene all’esame di qualifica professionale o all’esame per la licenza di maestro d’arte, per cui lo scrutinio si concluderà con un giudizio analitico e un voto, espresso in decimi, per ciascuna materia, anche in mancanza degli atti relativi alla carriera scolastica degli studenti e di uno o più componenti del Consiglio di classe per motivi legati al sisma, e con un voto di ammissione, espresso in centesimi, accompagnato da un giudizio sintetico. Si sofferma poi in dettaglio sugli esami per il conseguimento dei diplomi di qualifica, per i quali non saranno effettuate le prove strutturate o semistrutturate previste dalla normativa vigente e si svolgerà una prova orale davanti al Consiglio di classe. Parimenti, sosterranno esclusivamente le prove orali gli studenti degli istituti d’arte per il conseguimento della licenza di maestro d’arte.

Il Ministro afferma altresì che, ai sensi della predetta ordinanza, le sedi di esame sono determinate dal Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale ovvero, in sua assenza, dal dirigente con funzioni vicarie, o dal dirigente da questi delegato, in relazione allo stato di agibilità dei locali scolastici ovvero alla esistenza di altre strutture ritenute idonee allo scopo dalle competenti autorità.

Per ciò che attiene alla messa in sicurezza delle sedi scolastiche danneggiate – prosegue il Ministro – sono state emanate disposizioni eccezionali con il decreto-legge n. 74 del 2012, in modo da destinare le risorse di cui al decreto ministeriale 30 luglio 2010 alle varie iniziative di ricostruzione. Dopo aver specificato le modalità di riassegnazione di tali somme a seguito di una revoca disposta con decreto ministeriale sentite le Regioni interessate, segnala che nel procedimento è stata interpellata anche la Cassa Depositi e Prestiti; pertanto in virtù del citato decreto ministeriale 30 luglio 2010 si dispone di un importo pari a circa 74 milioni, il cui utilizzo può essere effettuato con le seguenti modalità alternative: gestione diretta delle risorse da parte del Ministero, che le assegnerebbe agli enti individuati come beneficiari dalle competenti Regioniindividuazione del quantumdelle risorse assegnabili e successivo trasferimento delle stesse alle Regioni interessate, che le gestirebbero autonomamente; apertura di un conto di tesoreria, con incarico alla Cassa Depositi e Prestiti disposto con apposita convenzione di procedere ai pagamenti a favore dei singoli enti locali ammessi al beneficio. Al riguardo, precisa che il Ministero ha deciso di optare per lo strumento del trasferimento alle Regioni coinvolte perché lo si considera il più efficace ed immediato tanto per fronteggiare l’emergenza quanto per attuare interventi nel settore, non determinati da una stringente urgenza. Sul fronte emergenziale, è comunque possibile per l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna modulare, per il prossimo anno scolastico,  il calendario scolastico, rendere flessibili l’orario e la durata delle lezioni, nonchè articolare diversamente la composizione delle classi o sezioni.

In ultima analisi, il Ministro comunica che nella bozza di contratto collettivo nazionale integrativo sulle utilizzazioni del personale docente, educativo ed ATA, è stata appositamente prevista una possibile riapertura del tavolo di contrattazione per l’esame di eventuali disposizioni derogatorie in favore del personale in servizio nelle zone terremotate.

7 giugno Corte Costituzionale e Dimensionamento

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 147 del 4 giugno 2012, depositata il 7 giugno, esaminati i sette diversi ricorsi delle Regioni Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Umbria, Puglia, Basilicata e Sicilia, sulla legittimità costituzionale dell’articolo 19, cc. 4 e 5, d.l. n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011, come modificata dall’art. 4, comma 69, della legge 12 novembre 2011, n. 183,

1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 19, comma 4, del d.l. n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011:

«4. Per garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall’anno scolastico 2011-2012 la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado sono aggregate in istituti comprensivi, con la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di I grado; gli istituti compresivi per acquisire l’autonomia devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche.».

2) dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 19, comma 5, del medesimo d.l. n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011, nel testo risultante dalle modifiche introdotte dell’art. 4, comma 69, della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – Legge di stabilità 2012):

«5. Alle istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 600 unità, ridotto fino a 400 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato. Le stesse sono conferite in reggenza a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome».

 

5 giugno Concerto Settimana nazionale della Musica

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

SETTIMANA NAZIONALE DELLA MUSICA A SCUOLA

PALAZZO DELL’ISTRUZIONE
CORTILE DELLA MINERVA
5 GIUGNO 2012 – ORE 10

IL CONCERTO che si svolge nel Cortile della Minerva vuole dare visibilità, alla fine di ogni anno scolastico, sia alle attività musicali realizzate nella loro autonomia dalle scuole sia ai percorsi attraverso i quali il Ministero dell’Istruzione, con la collaborazione del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, tende a portare gradualmente l’educazione e la pratica musicale nei curricoli di tutti i cicli e di tutti gli indirizzi.
Il concerto segue anche quest’anno di pochi giorni lo svolgimento della «Settimana della musica» durante la quale moltissime scuole hanno portato ancora una volta a compimento le loro iniziative anche in virtù di una capillare condivisione con il territorio. Se la «Settimana della musica» ha costituito il punto di approdo di percorsi di apprendimento caratterizzati da una stabile sedimentazione della pratica musicale nel curricolo e, di conseguenza, nella crescita personale di tutti gli allievi delle scuole partecipanti, il concerto nel
Cortile della Minerva intende festeggiare quelle punte di qualità che emergono in particolare nella pratica musicale d’insieme e che quest’anno, attraverso il concorso «Indicibili incanti», hanno avuto modo di rivelarsi pienamente in una selezione che ha portato alla luce straordinarie esperienze di orchestre di ragazzi.
La «Settimana della musica» e il concerto nel Cortile della Minerva non vogliono essere soltanto momenti di esibizione di pur rilevanti espressioni delle attività musicali delle scuole. Essi costituiscono occasioni importanti di bilancio e di stimolo ulteriore. Quest’anno le due iniziative si realizzano nel momento nel quale il DM 8/2011 comincia a trovare piena attuazione con l’avvio delle attività formative per gli insegnanti della scuola primaria e con la conseguente sempre più netta definizione delle modalità di introduzione dell’educazione e della pratica musicale in questo grado di scuola.
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca vuole così confermare l’avvio di un percorso che non sarà breve né facile ma che, con il sostegno necessario delle più vivaci energie intellettuali del Paese, vuole raggiungere l’obiettivo da tempo proposto con lo slogan «Fare musica tutti» dal Comitato per l’apprendimento pratico della musica: l’obiettivo, cioè, di rendere la pratica musicale, così radicata nella storia culturale del nostro Paese, un momento essenziale del curricolo di ciascuno studente per una crescita equilibrata della persona nella prospettiva di una più armoniosa utilizzazione delle varie capacità della mente umana.

LUIGI BERLINGUER
Presidente del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica

http://archivio.pubblica.istruzione.it/comitato_musica_new/index.shtml

Direzione artistica
PAOLO DAMIANI

Segreteria organizzativa:
Daniela Morzilli & Gianna Ferrante

COMITATO MUSICA
06 5849 5432/5238 fax 06 58495437
Via Ippolito Nievo, 35 – 00153 Roma
daniela.morzilli@istruzione.it
gianna.ferrante@istruzione.it
Francesca Capomaccio & Emiliano De Maio

DIREZIONE GENERALE PER LO STUDENTE, L’ INTEGRAZIONE, LA PARTECIPAZIONE E LA COMUNICAZIONE
06 5849 3732 /3942 fax: 06 5849 2822
Viale Trastevere, 56 – 00153 Roma
francesca.capomaccio@istruzione.it
emiliano.demaio@istruzione.it

Per il supporto amministrativo si ringraziano Mario Rusconi, Dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Newton”, e i suoi collaboratori.
Per il servizio di accoglienza si ringrazia l’ITAS “E. Sereni” di Roma.

Vincitori del concorso
«INDICIBILI (IN)CANTI»
Sezione I
GRUPPI STRUMENTALI O MISTI
&
Sezione II
CORI
Primo premio assoluto
Istituto comprensivo “DANTE ALIGHIERI”
Scuola secondaria di primo grado
a indirizzo musicale – Muravera (Cagliari)
Secondo Premio ex aequo
Scuola media “BACHELET” – I.C. “PALLAVICINI” – Roma
Secondo Premio ex aequo
Scuola media “G. MACHERIONE” – Giarre (CATANIA)
Terzo Premio ex aequo
D.D. “G. UNGARETTI – I.C. “P. MASCAGNI” – Melzo
Terzo Premio ex aequo
I.C. Scuola media “A. MISTRUZZI” – Basiliano (Udine)
Sezione III
COMPOSITORI
Primo premio
Francesco Raspaolo per la composizione
Concerto per violoncello e orchestra d’archi
in si minore
Secondo premio
Alessandra Montali
per la composizione
La nuova biliarda
Terzo Premio
Emily Scopini
per la composizione
Dialogando

PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
Interverrà il Ministro FRANCESCO PROFUMO
INTRODUZIONE DI LUIGI BERLINGUER
Orchestra Liceo musicale e coreutico “E. Bianchi”
Cuneo
Direttore
FULVIO CIOCE
Ensemble corale Liceo scientifico statale “I. Newton”
Roma
Direttore
STEFANO NEROZZI
Coro polifonico Liceo classico “Torquato Tasso”
Salerno
Direttore
ROMEO MARIO PEPE
Coro delle Mani Bianche ISISS “Antonio Magarotto”
Roma
Direttore
LUCREZIA DI GREGORIO
Inno d’Italia
Europa Hymn
Esibizione e premiazione dei vincitori del concorso
«INDICIBILI (IN)CANTI»
Orchestra Giuseppe Macherione di Giarre
Catania
Direttore
ANGELO LA SPINA
A. SILVESTRI
(arr. A. La Spina)
Forrest Gump Suite
Fantabeatles dei Beatles
(arr. G. Privitera)

Coro Bachelet di Roma
Direttore
MARILENA LOPERGOLO
TATA GIABOBETTI – VIRGILIO SAVONA
(arr. M. Lopergolo)
Però mi vuole bene
FRANZ FRIEDRICH RICHARD GENEE
(arr. M. Lopergolo)
Insalata italiana
FRANCESCO RASPAOLO
Sonata per pianoforte in si bemolle maggiore
(eseguita dall’Autore)
Orchestra Stravinsky di Muravera
Cagliari
Direttore
MARCO MURA
CARL ORFF
(arr. M. Mura)
dai Carmina Burana
O Fortuna
IGOR STRAVINSKY
(arr. Ch. Cassinelli)
dalla Sagra della Primavera
Introduzione
Gli auguri primaverili
La danza degli adolescenti
GEÖRGY LIGETY
(arr. Ch. Cassinelli)
dal Quintetto per fiati
Prima Bagatella

4 giugno Lettera del ministro ai sindacati della scuola

Il ministro Profumo, il 4 giugno, invia una lettera aperta ai sindacati della scuola in vista delle misure che proporrà in un prossimo Consiglio dei Ministri.

Lettera del ministro Profumo ai sindacati della scuola

Care colleghe e cari colleghi,
per cultura e storia personale sono abituato a prestare la massima attenzione e a mettermi in ascolto quando parlano i rappresentanti dei lavoratori. Nella mia esperienza di cittadino, di docente e infine di Rettore ho incontrato tante volte il sindacato, e ho sempre cercato di farlo mettendomi dalla parte giusta: quella della coesione e della solidarietà nell’interesse generale. Tanto più, quindi, desidero ascoltare e interloquire con voi oggi che mi trovo a fare il ministro. Ho riflettuto sulle osservazioni e sulle critiche che avete voluto fare in questi giorni, sulla base di anticipazioni giornalistiche, ai provvedimenti sulla scuola e l’università che saranno da me proposti mercoledì in Consiglio dei ministri.
Desidero rassicurarvi e fugare uno ad uno tutti i dubbi da voi espressi, che mi sembrano nascere in realtà da una più generale paura che la scuola venga abbandonata a se stessa. Non lo sarà. Non da me, almeno. Non potrei nemmeno volendo – e non voglio – visto che nella scuola e nella formazione ho passato quasi tutta la mia vita, prima da studente e poi da professore, ma anche da marito di un’insegnante e da padre di tre figli.
Capisco però questi timori. La scuola italiana ha attraversato negli ultimi anni un periodo di grande difficoltà, fatto di tagli e di marginalizzazione rispetto all’agenda politica del paese. Di questa messa all’angolo la scuola ha sofferto molto, ed in primis i suoi lavoratori, che si sono sentiti feriti e colpiti.
Sin dall’inizio del mio mandato, però, tutto il mio lavoro è stato indirizzato ad invertire questa tendenza e a rimettere la scuola al centro dell’agenda del Paese. Perché sono fermamente convinto che la scuola, soprattutto in tempi di crisi economica, sia parte della soluzione e non del problema. E voglio anzi dire di più: senza di essa nessuna soluzione potrà mai funzionare.
Non sono solo parole, perché il governo ha già operato con grande concretezza in questa direzione. Nella prossima stagione, nonostante le difficoltà di bilancio, per la prima volta dopo sette anni consecutivi i cicli scolastici manterranno lo stesso organico del 2011-2012. Vi assicuro, non è stato semplice. Così come non è stato semplice  reperire un miliardo di fondi europei per il sud e principalmente per la scuola del bisogno. Ed ancora, scovare 117 milioni per cento scuole di “seconda occasione”, che offrono un’altra possibilità a chi ha abbandonato. Così come altri 400 milioni per gli asili nido, ancora al sud, in modo da dare cura all’infanzia e possibilità a molte donne di poter lavorare nel tessuto produttivo nazionale.
Non è mia intenzione rifugiarmi dietro un elenco notarile, che pure è costato tanta fatica e segnala una precisa scelta politica, per eludere il nodo da voi evidenziato. Mercoledì in Consiglio dei ministri non proporrò certo provvedimenti sul premio a chi si impegna nella scuola alternativi allo  sforzo, che invece deve essere sempre più intenso, per fare della scuola un mondo dove nessuno è lasciato indietro, a cominciare dai più deboli e svantaggiati. Questi provvedimenti li intendo invece come del tutto complementari. Così come prevede l’articolo 34 della nostra Costituzione. Mantenendo la giusta proporzione fra i diversi obiettivi: impegniamo qualche decina di milioni per le misure a favore dell’impegno nell’eccellenza, e più di un miliardo di euro per la scuola di tutti.
Questa è anche la logica che lega il nostro impegno per la scuola a quello per l’università, che pensiamo indissolubilmente congiunti. E’ in questa prospettiva, per esempio, che abbiamo previsto una presenza non occasionale dei docenti universitari nelle scuole e forme più efficaci di orientamento. Il tipo di scuola e di università che il governo intende promuovere non è quello dove vi è posto solo per i più bravi, ma al contrario quello dove la centralità della funzione didattica viene esaltata a vantaggio di  tutti. E questo lo si può fare solo se si concepiscono diritto allo studio e misure premio per chi si impegna di più come due facce della stessa medaglia di una scuola moderna, europea ed inclusiva. Per questo ho inteso lavorare in queste settimane prima ad un provvedimento sul potenziamento del diritto allo studio universitario, dove nell’appena pubblicato decreto legislativo n. 68 del 29 marzo 2012  le risorse disponibili sono passate da 110 milioni di euro a quasi 150, per poi proporre un pacchetto di misure premiali per chi si impegna nel sistema formativo, sia da studente sia da professore.
Non sempre è stato così, nella storia della cultura politica dei partiti e in quella sindacale, dove pure grande è l’attenzione per la coesione sociale e a non lasciare nessuno indietro. Questa esclusività e visione di due sistemi come alternativi poteva essere forse vera qualche decennio fa, in tutt’altro contesto economico e politico, prima della globalizzazione. Oggi non lo è più, ed è la stessa Europa – è stata la commissaria europea in visita a Roma a dirmelo con grande decisione – a volere da noi una modernizzazione della nostra visione della formazione.
Quel che stiamo facendo, però, non lo facciamo solo per l’Europa o perché qualcuno ce lo impone. Lo facciamo per un dovere di fedeltà alla nostra Costituzione e ai valori di eguaglianza, di dignità e di opportunità in essa sanciti. La rinuncia della scuola e dell’università italiane a valorizzare al suo interno i “capaci e meritevoli” rappresenta una scelta di fatto – anche se non di diritto – elitaria e discriminatoria proprio nei confronti dei più deboli. Se la scuola e l’università rinunciano a fornire a chi ne potrebbe usufruire e a chi si impegna in esse possibilità formative di “eccellenza”, di fatto le lascia alla pura forza di chi ha una famiglia alle spalle che se le possa permettere. L’antagonismo ideologico tra equità e merito non ha più ragion d’essere nel mondo globalizzato di oggi e si rivela sempre più una scelta di classe a favore dei ricchi, indipendentemente dal loro merito e dall’apporto che sapranno portare all’intero paese. La competizione di un volta tra sistemi nazionali è divenuta oggi anche competizione mondiale tra individui e noi italiani non possiamo fare a meno di confrontarci seriamente con questo passaggio d’epoca.
Lo ripeto: diritto allo studio e misure premio per chi si impegna di più sono due facce della stessa medaglia di una scuola moderna, europea ed inclusiva. Ne sono davvero convinto. Certo, non è un concetto di immediata intuizione, perché il diritto allo studio è universale, mentre il premio è per sua natura selettivo. Ma sono sicuro che, esaminando nel merito tutte le proposte, su cui sono sempre aperto al confronto, potrete riconoscere che la filosofia che le innerva non è quella di  un modello elitario e spietato,  bensì quello di una democrazia aperta e attenta soprattutto ai più deboli.  Solo così potremo fare il bene allo stesso tempo del nostro paese e dei nostri ragazzi. E a questo modello inclusivo ma flessibile intendo lavorare nei mesi che rimangono del mio incarico, spero con il vostro sostegno.

A presto
Francesco Profumo

30 – 31 maggio Riordino e Nuove Tecnologie: verso Europa 2020

Polo Professionale “L. Scarambone” – Lecce

Rete interscolastica “Verso Europa 2020”

Convegno nazionale

Riordino e Nuove Tecnologie: verso Europa 2020

Lecce, 30 e 31 maggio 2012
Sala Conferenze nuovo Rettorato dell’Università del Salento

Evento realizzato in collaborazione con Educazione&Scuola

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