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Indice della Libertà di Educazione 2016

liberta_educazioneIndice della Libertà di Educazione 2016
Misurare la participazione della società civile

report OIDEL – NOVAE TERRAE 2015/2016
presentato alla Camera dei Deputati il 25 maggio 2016

Programma il Futuro: rapporto settembre 2015 – gennaio 2016

File 27-03-16, 08 11 26Programma il Futuro
pensiero computazionale già per 600.000 studenti

Sono già 600.000 studenti, circa 30.000 classi, oltre 9.000 insegnanti e più di 3.000 scuole che stanno partecipando al secondo anno del progetto triennale “Programma il futuro”, pensato per fornire a studenti e insegnanti strumenti per l’introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell’informatica. Cifre raddoppiate rispetto allo scorso anno scolastico, con un’ampia partecipazione delle scuole primarie (53% del totale degli iscritti al progetto), un’adesione in crescita delle secondarie di I e II grado (rispettivamente 31% e 15%) e l’obiettivo di arrivare a coinvolgere entro la fine dell’anno scolastico 1 milione di studenti. Incrementato anche il numero di ore svolte da ogni studente nell’ambito del progetto (5,54), per un totale di oltre 3.300.000 ore di informatica.

E’ quanto emerge dal monitoraggio del secondo anno del progetto “Programma il Futuro”, effettuato tra settembre 2015 e gennaio 2016.
La materia più insegnata dai docenti che hanno iscritto le proprie classi al progetto è matematica, col 53,9%, seguita da scienze (39,3%), informatica (35,3%) e tecnologia (31,3%).

Molto elevata è stata anche la partecipazione alle attività didattiche da parte degli iscritti al progetto (94,5%), con la più alta concentrazione (84,8%) nella settimana mondiale dell’Ora del codice (7-13 dicembre). Manifestazione nel corso della quale l’Italia è stata la prima nazione al mondo, a parte gli Stati Uniti, per numero di eventi organizzati nelle scuole (11.028).

In crescita, rispetto allo scorso anno, sono anche le valutazioni positive e la soddisfazione degli utenti, soprattutto docenti, per le attività proposte. In particolare, durante le lezioni di coding, la maggioranza degli insegnanti (80,15) ha scelto metodologie miste utilizzando sia lezioni tecnologiche che tradizionali. Per queste ultime, soprattutto lezioni di pensiero computazionale (33,2%).

Nell’ambito di “Programma il Futuro” è inserito anche il concorso Codi-Amo, finalizzato a sensibilizzare gli studenti alla riflessione sullo sviluppo del pensiero computazionale, fornendo loro l’opportunità di cimentarsi con forme di espressione originali e stimolanti. Gli insegnanti, di scuole sia statali che paritarie, primarie e secondarie di I e II grado, hanno tempo fino al  prossimo 3 aprile per iscrivere le proprie classi, scegliendo una delle due categorie previste per gli elaborati da presentare: tecnologica o tradizionale. I vincitori saranno premiati con supporti informatici per le attività didattiche e buoni scuola.

Link utili:
il sito del progetto “Programma il Futuro”
http://www.programmailfuturo.it/
il concorso Codi-Amo
http://www.programmailfuturo.it/progetto/concorso

Cyberbullismo

Cyberbullismo: aumentano i casi sul web, le scuole sono in allerta, ma le famiglie minimizzano

Il 52% dei presidi italiani ha dovuto gestire episodi di bullismo digitale, il 10% di sexting e il 3% di adescamento online. E nel 51% dei casi si sono rivolti alle forze dell’ordine. Ma i genitori hanno poca consapevolezza e tendono a sminuire il fenomeno, dice l’81% dei dirigenti scolastici

Roma, 10 marzo 2016 – Il cyberbullismo corre sul web. Per il 77% dei presidi delle scuole italiane medie e superiori internet è l’ambiente dove avvengono più frequentemente i fenomeni di bullismo, più che nei luoghi di aggregazione dei giovani (47%), nel tragitto tra casa e scuola (35%) o all’interno della scuola stessa (24%). Il 52% dei presidi ha dovuto gestire personalmente episodi di cyberbullismo, il 10% casi di sexting (l’invio con il telefonino di foto o video sessualmente espliciti) e il 3% casi di adescamento online. Per il 45% dei presidi il cyberbullismo ha interessato non più del 5% dei loro studenti, ma per il 18% dei dirigenti scolastici il sexting vede coinvolto tra il 5% e il 30% dei ragazzi. Il cyberbullismo è un fenomeno difficile da mettere a fuoco, data la grande varietà di comportamenti che possono essere qualificati come bullismo digitale. Ma il 77% dei presidi ritiene il cyberbullismo un vero e proprio reato. E nel 51% dei casi accaduti il preside si è dovuto rivolgere alle forze dell’ordine. È quanto emerge da una ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni.

La ricerca del Censis con la Polizia Postale. Nell’era della comunicazione digitale, dove il 91% dei giovani tra 14 e 18 anni è iscritto ad almeno un social network e l’87% usa uno smartphone connesso a internet, il Censis e la Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno avviato un comune percorso di ricerca per capire meglio le implicazioni dell’uso delle nuove tecnologie da parte degli adolescenti. L’obiettivo del progetto è costruire un quadro di analisi utile alla progettazione di campagne di sensibilizzazione per promuovere un impiego dei media digitali sempre più consapevole sia delle loro straordinarie potenzialità, sia dei rischi connessi. Oggi, presso la Scuola Superiore di Polizia, sono stati discussi, con i dirigenti e i funzionari della Polizia di Stato che ogni giorno operano sul campo, i risultati della prima fase del lavoro di ricerca: un’indagine realizzata attraverso un questionario distribuito ai presidi e ai dirigenti scolastici di tutte le scuole secondarie di primo e di secondo grado. I dati presentati si basano sulle risposte fornite da 1.727 dirigenti scolastici di tutta Italia.

Le scuole diventano sempre più digitali. Praticamente tutte le scuole hanno un sito internet, che nel 65% dei casi è gestito dai docenti, nel 16% da personale non docente e nel 12% da consulenti esterni. Nell’86% delle scuole esiste una rete wi-fi, che solo nel 5% degli istituti è liberamente accessibile agli studenti. Il 93% delle scuole ha un laboratorio multimediale, che però solo nel 17% dei casi è aperto anche oltre l’orario scolastico. Il 46% dei presidi è a conoscenza dell’esistenza di una pagina sui social network che riguarda la scuola, anche se nel 55% dei casi è gestita dagli studenti. Nel 47% delle scuole il responsabile della sicurezza informatica è un insegnante, nel 34% un consulente esterno e nel 19% un operatore amministrativo.

L’identikit del cyberbullo. Per il 70% dei dirigenti scolastici i cyberbulli sono indifferentemente maschi o femmine, per il 19% invece sono in prevalenza ragazze e per l’11% soprattutto ragazzi. Il 90% dei dirigenti pensa che il fenomeno del cyberbullismo sia più grave del bullismo, perché più doloroso per chi ne subisce le conseguenze e più rapido e duraturo negli effetti negativi sulla reputazione personale. Secondo il 78% dei presidi i cyberbulli tendono a colpire i ragazzi psicologicamente più deboli.

Genitori poco consapevoli. Per l’81% dei dirigenti scolastici i genitori tendono a minimizzare il problema, ritenendo il bullismo digitale poco più che uno scherzo tra ragazzi. Per il 49% dei presidi la maggiore difficoltà da affrontare è proprio rendere consapevoli i genitori della gravità dell’accaduto, per il 20% capire esattamente cosa sia successo. Secondo l’89% delle opinioni raccolte il cyberbullismo è più difficile da individuare rispetto a episodi di bullismo tradizionale, perché gli adulti sono esclusi dalla vita online degli adolescenti. Il 93% dei presidi ritiene poi che l’esempio dei genitori influenzi molto o abbastanza il comportamento dei cyberbulli.

Le iniziative delle scuole. Il 39% delle scuole ha già attuato alcune azioni specifiche contro il cyberbullismo previste dalle linee di orientamento del Ministero dell’istruzione e il 63% intende farlo nel corso di questo anno scolastico. Ma nel 36% degli istituti la partecipazione non va oltre la metà circa dei genitori e nel 59% dei casi si ferma solo a pochi genitori. Il 48% delle scuole che hanno avviato un programma di contrasto al cyberbullismo ha attivato un programma di informazione rivolto ai genitori e il 43% uno sportello di ascolto. Solo il 10% delle scuole ha un vero e proprio programma di monitoraggio attraverso questionari rivolti a studenti e genitori.

 

Questi sono i principali risultati della prima fase della ricerca «Verso un uso consapevole dei media digitali» realizzata dal Censis in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, che sarà presentata oggi a Roma presso la Scuola Superiore di Polizia. Una collaborazione nata nel 2015, quella tra Polizia di Stato e Censis, nell’ambito della quale si è concordato di sviluppare ricerche e approfondimenti riguardanti tematiche sociali connesse all’uso dei nuovi media da parte di minori e adulti. L’obiettivo del progetto è costruire un quadro di analisi utile alla progettazione di campagne di sensibilizzazione per promuovere un impiego dei media digitali sempre più consapevole sia delle loro straordinarie potenzialità, sia dei rischi connessi.

Gli immatricolati nell’a.a. 2015/2016


Gli immatricolati nell’a.a. 2015/2016


Università, gli immatricolati sono 271.000 (+2%)

Le donne sono il 55% dei nuovi ingressi

Il 36% dei nuovi iscritti sceglie un corso di area scientifica

Immatricolazioni in aumento nel sistema universitario italiano. Nell’anno accademico 2015/2016 gli immatricolati sono complessivamente 271.119, 6.000 in più rispetto allo scorso anno. Si registra dunque un +2% di immatricolazioni che diventa +3% se si guarda solo ai nuovi iscritti nel sistema di età non superiore ai 19 anni.
La mappa delle immatricolazioni caratterizza in modo differenziato le diverse aree del Paese: +5,2% di nuovi ingressi nel Nord-Est (valore massimo) e -2,1% nelle Isole (valore minimo). La maggioranza dei nuovi immatricolati sono 19enni (74,7%), a dimostrazione del fatto che l’ingresso all’università avviene soprattutto nei primi anni dopo il diploma. Rimane predominante la presenza femminile (55,2%). I diplomati del Nord tendono a rimanere maggiormente nella propria area geografica, mentre circa 1 diplomato su 4 del Sud e delle Isole sceglie un ateneo del Centro o del Nord.
Gli immatricolati sono per il 5% di nazionalità non italiana e, in linea con la presenza della popolazione straniera sul territorio nazionale, sono maggiormente rappresentati: i rumeni (14,7%), gli albanesi (12,6%) e i cinesi (9,2%). Guardando alle scelte degli iscritti, emerge una più elevata attrattività della macroarea scientifica e della macroarea sociale, scelte rispettivamente dal 36,3% e dal 33,8% delle matricole. In tutte le aree si evidenzia una maggior presenza delle donne, ad eccezione di quella scientifica dove il 62,4% degli immatricolati è di sesso maschile.
Il tasso di passaggio dalla scuola all’università è in crescita dopo diversi anni di fase negativa: più della metà dei diplomati si è iscritta quest’anno ad un corso di laurea subito dopo l’esame di Stato. Il tasso di passaggio risulta differenziato nelle diverse aree del Paese, cambia in base all’area geografica di provenienza dello studente, con un massimo nel Nord-Ovest (54,1%) ed un minimo nelle Isole (43,6%). Rispetto al precedente anno accademico, emerge come il tasso sia aumentato, o comunque rimasto costante, in tutte le aree del Paese. Le regioni con il tasso di passaggio più elevato sono Lombardia, Liguria, Marche, Abruzzo e Molise; le regioni in cui i ragazzi presentano meno propensione a proseguire con lo studio universitario dopo il diploma sono Sardegna, Sicilia, Campania e Puglia. Resta comunque aperto anche il canale degli Istituti tecnici superiori.
Anche nel proseguimento degli studi la componente femminile è più numerosa: il 55,6% delle neodiplomate si iscrive all’università, mentre la percentuale relativa agli uomini è pari al 45%. Al crescere della votazione al diploma aumenta anche la propensione ad immatricolarsi: oltre il 90% delle eccellenze sceglie di continuare gli studi all’università, mentre la percentuale scende al 22% tra coloro che hanno ottenuto 60/100. I diplomati che hanno conseguito una votazione eccellente si iscrivono prevalentemente a corsi dell’area di ingegneria.
Otto immatricolati su 10 provengono dal Liceo. La bassa percentuale di immatricolazioni tra gli studenti degli Istituti professionali e tecnici è però dovuta anche alla possibilità di proseguire gli studi con percorsi di formazione terziaria non universitaria, come gli Istituti tecnici superiori. La scelta del corso di laurea è influenzata dal tipo di maturità conseguita. I diplomati del Classico prediligono l’area giuridica e letteraria; quelli dello Scientifico le aree: ingegneria, economico-statistica, geo-biologica e medica; il 34,5% degli studenti con maturità linguistica prosegue gli studi nella stessa area; area insegnamento e politico-sociale per i diplomi di Scienze umane. Area economico-statistica la più scelta fra i diplomati con maturità tecnica nel settore economico indirizzo Amministrazione, finanza e marketing; linguistica (30,3%) per i diplomati dell’indirizzo Turismo.
Area economico-statistica e ingegneria per i ragazzi provenienti dagli Istituti professionali settore Industria e artigianato; area agraria per quelli degli indirizzi Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera.

24 mesi di MIUR

miur24 mesi di Miur

Da ‘La Buona Scuola’ al Piano straordinario ricercatori
#ventiquattro mesi di Miur
Giannini: “Investimenti su Istruzione e capitale umano
riportati al centro dell’azione di governo”

Tre miliardi in più all’anno di investimento sul capitolo Istruzione, 90.000 docenti assunti fra agosto e novembre 2015, risorse per oltre 4 miliardi per interventi di edilizia scolastica, il lancio del nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale. E ancora, l’avvio di un Piano straordinario per l’assunzione di ricercatori nelle Università e negli Enti vigilati dal Miur, risorse aggiuntive per i settori strategici della ricerca, maggiore attenzione al merito e alla qualità nella distribuzione delle risorse agli atenei. Sono alcuni degli interventi avviati in questi #ventiquattro mesi di Governo.

“Il nostro Governo ha messo da subito il tema dell’istruzione e della conoscenza al centro dell’agenda. Siamo convinti che le politiche educative di oggi creeranno la società italiana di domani e che l’investimento sul capitale umano, dalla scuola dell’infanzia all’attrazione dei migliori talenti nei nostri centri di ricerca e nelle nostre Università, siano lo strumento più potente per un’Italia forte, innovativa e in crescita”, dichiara il Ministro Stefania Giannini.

“Tutte le misure prese in questi due anni per la scuola soprattutto e, a partire dalla Legge di Stabilità di quest’anno, per l’istruzione superiore, l’università e la ricerca – continua il Ministro – derivano da questa convinzione politica e culturale”.

#VENTIQUATTRO MESI IN SINTESI

SCUOLA

  • Con la consultazione su #LaBuonaScuola 1,8 milioni di cittadini coinvolti on line e off line. Si torna a parlare di Istruzione e a farlo in tutto il Paese (I numeri: https://labuonascuola.gov.it/i-numeri-della-partecipazione/)
  • Con l’approvazione della legge #LaBuonaScuola 3 miliardi in più all’anno per il capitolo Istruzione, 90.000 docenti già assunti e un concorso in preparazione per 63.712 posti. Potenziata l’offerta formativa (L’infografica: http://www.istruzione.it/comunicati/DDL_LaBuonaScuola_Senato.html)
  • Lanciato il Piano Nazionale Scuola Digitale, 1 miliardo per nuove competenze, formazione del personale, accesso a Internet, spazi innovativi. Già 600.000 studenti coinvolti nel progetto ‘Programma il Futuro’ per portare a scuola il pensiero computazionale (Leggi il Piano: http://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.html)
  • Raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole, da 111 a oltre 230 milioni. Risorse certe fin dal primo giorno di scuola (Approfondisci: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs181115)
  • Edilizia scolastica #1. Arriva l’Anagrafe nazionale dopo venti anni di attesa: ogni genitore può verificare lo stato di ‘salute’ degli istituti. Istituito l’Osservatorio al Miur con compiti di coordinamento e programmazione. Ufficializzata la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole ogni 22 novembre (Il sito: http://www.istruzione.it/edilizia_scolastica/)
  • Edilizia scolastica #2. Oltre 4 miliardi investiti, 1.500 cantieri chiusi e altri 1.500 in corso. Via libera a ispezioni sui solai di 7.000 scuole. Progetti per 50 scuole innovative da realizzare con un fondo da 300 milioni.
  • 100 mln all’anno per l’alternanza scuola lavoro che diventa strutturale. Per gli Istituti tecnici superiori risorse sempre più legate al livello di occupabilità degli studenti (Approfondisci: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs051115)

AFAM

  • Aumentate le risorse sul settore (+19%) con più attenzione al tema dell’internazionalizzazione, sostegno agli istituti pareggiati

UNIVERSITÀ E RICERCA

Safer Internet Day 2016, “Play your part for a better Internet!”

Safer Internet Day 2016, “Play your part for a better Internet!”
Il Ministro Giannini lancia la campagna del Miur contro il cyberbullismo
La Polizia di Stato in 100 capoluoghicon l’iniziativa “Una vita da social”

Convegno dell’Associazione SOS Il Telefono Azzurro Onlus alla Camera dei Deputati
L’indagine: il 17% dei giovanissimi è sempre connesso

“Play your part for a better Internet!”. È questo lo slogan del Safer Internet Day 2016, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea che, giunta alla sua XIII edizione, si è celebrato il 9 febbraio, in contemporanea, in oltre 100 nazioni di tutto il mondo. In Italia il #SID2016 si è sdoppiato con un evento al Teatro Palladium di Roma e uno al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Contemporaneamente, la Polizia di Stato ha organizzato workshop sul tema del cyberbullismo nelle scuole di ogni ordine e grado di 100 capoluoghi di provincia, per incontrare oltre 60.000 studenti attraverso la campagna Una vita da social, mentre alla Camera dei Deputati l’associazione SOS Il Telefono Azzurro Onlus ha messo attorno ad un tavolo di discussione esperti ed esponenti politici.

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha partecipato all’evento romano al Teatro Palladium nel corso del quale è stata lanciata, con la proiezione in anteprima di uno spot, la campagna del Miur contro il cyberbullismo. Presenti anche i Sottosegretari all’Istruzione Gabriele Toccafondi e Davide Faraone e la senatrice Elena Ferrara. Tutte le iniziative del SID 2016 si sono svolte sotto l’egida di Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre Italiano, cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal Miur, in partenariato con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Roma “Sapienza”, Save the Children Italia Onlus, SOS Il Telefono Azzurro Onlus, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino e Skuola.net.

Anche quest’anno al centro della scena sono stati i ragazzi, in particolare quelli della cosiddetta Generazione Z, i nati tra il 1996 e il 2010, la cui vita “social” è stata oggetto di un’indagine affidata da Generazioni Connesse a Skuola.net e all’Università degli Studi di Firenze. Dalla ricerca emerge che il 17% degli intervistati rimane connesso tra le 5 e le 10 ore al giorno (considerando l’uso integrato di personal computer, tablet e cellulare). Una percentuale analoga di ragazzi si dichiara sempre connessa. Nel mondo dei giovanissimi sono le chat a farla da padrone: Whatsapp è la piattaforma preferita dal 90% degli intervistati, una percentuale superiore a quella registrata dai social network come Facebook (64%), Instagram (61%) e Youtube (58%). Quasi la totalità degli intervistati, più del 90%, confessa di usare quotidianamente le chat. Tra questi ci sono anche giovanissimi che sviluppano una certa dipendenza: sono quelli a rischio vamping, che chattano anche di notte (6%), oppure quelli che lo fanno ogni volta che possono, anche quando è vietato, come a scuola (26% circa). I ragazzi sono online ben prima dei 14 anni ma, per fortuna, sono sempre più attenti alla loro privacy. Temono i bulli digitali, ma ancora in troppi sottovalutano il cyberbullismo, tanto che solo l’8% ammette di aver intenzionalmente vessato un coetaneo, mentre 1 su 10 banalizza il proprio comportamento come semplice scherzo.

La giornata al Teatro Palladium, che si è svolta dalle 9.30 alle 13, con il coinvolgimento di oltre 300 studenti, si è aperta con la rappresentazione in scena di un “momento di ordinaria quotidianità in Rete”, durante la quale “7 ragazzi” racconteranno, con la collaborazione della compagnia “Il Teatro in Movimento”, i rischi della navigazione in internet.
A presentare la kermesse, trasmessa in diretta streaming su www.generazioniconnesse.it, grazie alla collaborazione con l’Agenzia di stampa Dire, il Trio Medusa di Radio Deejay. In sala, tutti i rappresentanti del consorzio del Safer Internet Centre Italia, insieme alle aziende partner dell’Advisory Board, grazie alle quali la campagna di ottobre dei #SuperErrori del Web è riuscita a raggiungere 10 milioni di utenti su Facebook e ad avere interazioni con oltre mezzo milione di ragazzi.

Protagonisti della giornata sono stati i #SuperErrori del web, i cartoon della campagna nazionale lanciata lo scorso autunno da Generazioni Connesse. Sette personaggi, uno per ogni rischio sulla Rete: Chat Woman, l’Incredibile Url, l’Uomo Taggo, la Ragazza Visibile, Silver Selfie, Tempestata e Il Postatore Nero.
Durante l’evento, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ha lanciato in anteprima lo spot “Fai la tua parte per un web migliore”, realizzato con il supporto degli studenti dell’Istituto Tasso di Roma. Il video ha come testimonial Matteo Viviani e sarà trasmesso sulle reti Rai, Mediaset, Sky, MTV durante la settimana mondiale della sicurezza in Rete. Il Ministro ha colto l’occasione per ricordare ai ragazzi e agli insegnanti la task force di esperti messa a disposizione dal Miur per far fronte a episodi di bullismo e/o per fare educazione all’uso consapevole della Rete. I giovani coinvolti nelle attività educative sono stati mezzo milione nel solo 2015. Fra i servizi di Generazioni Connesse, la linea di ascolto 1.96.96 gestita da Telefono Azzurro e le due linee per segnalare materiale illegale in rete (http://www.azzurro.it/it/clicca-e-segnala di S.O.S. Il Telefono Azzurro Onlus e www.stop-it.it di Save the Children Italia Onlus).

Un saluto agli studenti è stato inoltre rivolto anche dalla Senatrice Elena Ferrara, prima firmataria del disegno di legge per la prevenzione e contrasto al cyberbullismo che mette la scuola al centro di un’azione integrata e condivisa per tutelare i minori su internet. Il Sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, ha invece presentato lo stato dell’arte del progetto “Ambassador for Future” realizzato dagli studenti della @RedazioneJunior di “IoStudio – La Carta dello Studente”, in partnership con Facebook Italia e Samsung Italia. Il progetto, lanciato dal MIUR lo scorso novembre nell’ambito del JOB&Orienta, ha impegnato i ragazzi nella realizzazione di video reportage, realizzati su tutto il territorio nazionale, al fine di fotografare i diversi approcci dei cittadini con il web, sensibilizzando allo stesso tempo all’uso positivo e consapevole della Rete.

Studenti ed esperti si sono confrontati sull’utilizzo del web durante gli interludi degli spettacoli teatrali, mentre il pubblico è stato chiamato a manifestare la propria opinione sugli argomenti trattati. Lo scopo è quello di favorire un dibattito, muovendo dai sondaggi online e approfondendo le tematiche con i ragazzi presenti, attraverso interviste realizzate face to face.
In chiusura, spazio al concorso di Generazioni Connesse, “I super errori – Il Regista sei tu”, in collaborazione con Canon Italia e IoStudio, che invita gli studenti a raccontare la propria esperienza digitale con la tecnica dello “stop motion”. Il messaggio finale della mattinata è stato quindi affidato al Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone.

La Polizia di Stato ha dato il proprio supporto alla giornata portando la campagna Una vita da social nelle scuole di ogni ordine e grado di 100 capoluoghi italiani. Gli agenti hanno incontrato, complessivamente, oltre 60.000 studenti nell’ambito di workshop dedicati al tema del cyberbullismo. La campagna è un progetto itinerante, sviluppato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Miur e cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito delle iniziative di Generazioni Connesse, che ha l’obiettivo di aiutare gli utenti della Rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online. Lo scopo delle attività di formazione è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy propria e degli altri, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.

In contemporanea con Roma, al Piccolo Teatro Strehler di Milano si è tenuto uno spettacolo interattivo rivolto alle scuole secondarie di secondo grado, per la promozione tra i giovanissimi di una positiva relazionalità digitale. L’evento, con la partecipazione straordinaria dei comici di “ZeligDavide Paniate, Federico Basso, Alessandro Betti e Gianni Cinelli, è stato presentato come la prima tappa del tour nazionale “SCELGO IO! ®”, a cura di Cuore e Parole Onlus, a supporto della Campagna dei Super Errori di Generazioni Connesse. Protagonisti della mattinata sono stati gli studenti delle scuole delle regioni del Nord Italia, primi vincitori del bando nazionale di selezione “SCELGO IO! ®”, un’iniziativa che incentiva un miglior approccio al mondo digitale, mediante laboratori creativi e percorsi artistici, anche multimediali, che sappiano valorizzare i talenti e l’educazione tra pari. Sono intervenuti esperti del mondo della psicologia, della formazione, della legalità e della sicurezza informatica.

Per restare connessi con il Safer Internet Day si possono seguire i profili Facebook e Twitter di Generazioni Connesse attraverso gli hashtag ufficiali #SID2016, #Iplaymypart e #playyourpart.

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Il 9 febbraio è il Safer Internet Day
Il Miur lancia la campagna contro il cyberbullismo

Sarà lanciata in occasione della XIII edizione del Safer Internet Day (SID), Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, la campagna del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca contro il cyberbullismo. Il 9 febbraio, a Roma, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini presenzierà alla prima proiezione dello spot istituzionale che sarà trasmesso sui canali Rai, Mediaset e Sky.

L’evento, organizzato dal Miur, si volgerà al teatro Palladium. Lo spot costituisce solo una delle azioni di sensibilizzazione che il Ministero promuove su questi temi. Durante tutto l’anno scolastico, infatti, attraverso il Safer Internet Centre Italia “Generazioni connesse”, di cui è capofila, il Miur, insieme a numerosi e preziosi partner, porta avanti iniziative di educazione all’uso consapevole della Rete per fare dei nostri ragazzi fruitori responsabili del Web, ma anche per contrastare ogni forma di cyberbullismo.

Nel 2015 le iniziative organizzate nell’ambito del progetto Generazioni Connesse hanno coinvolto direttamente 1.300 istituzioni scolastiche e mezzo  milione di studenti. La campagna social lanciata dal profilo Facebook di Generazioni Connesse ha raggiunto quasi 10 milioni di utenti.

Fra le iniziative in campo, c’è anche una linea di ascolto, 1.96.96, realizzata in collaborazione col SOS Il Telefono Azzurro. Sul sito www.generazioniconnesse.it sono poi disponibili molti materiali che restano a disposizione dei ragazzi, dei docenti, ma anche delle famiglie.

“Play your part for a better Internet!” èlo slogan del Safer Internet Day di quest’anno. L’evento romano al teatro Palladium avrà inizio alle 9.30 e terminerà alle 13.00. Sarà tutto dedicato ai ragazzi: oltre 400 studenti incontreranno i Super Errori del Web, protagonisti di una campagna social lanciata lo scorso autunno. Si tratta di sette personaggi, Chat Woman, l’Incredibile Url, l’Uomo Taggo, la Ragazza Visibile, Silver Selfie, Tempestata e Il Postatore Nero, che incarnano i comuni errori che i ragazzi (e non solo) fanno quando navigano da soli su Internet o usano le tecnologie. I Super Errori saranno portati in scena dalla compagnia teatrale “Il teatro in Movimento”. In autunno i video teaser della campagna sono stati visualizzati 1 milione di volte con circa 600.000 interazioni (Mi piace e condivisioni).

La giornata del 9 sarà anche l’occasione per presentare al pubblico le iniziative, le organizzazioni, le istituzioni e le aziende che collaborano all’interno del Safer Internet Centre Italia, coordinato dal MIUR in partenariato con la Polizia postale e delle comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Save the Children Italia Onlus, SOS Il Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino e Skuola.net.

Il 9 saranno anche illustrati i lavori dei ragazzi della @RedazioneJunior di “IoStudio” – La Carta dello Studente che nell’ambito del progetto Ambassadors for Future, realizzatoin partenariato con Facebook Italia e Samsung Italia, sono stati chiamati a girare video interviste su tutto il territorio nazionale per capire come sui propri territori è percepita la rete e quanto ne sanno i ragazzi, i docenti e i cittadini sui suoi pericoli e sulle sue opportunità.

Infine, sarà lanciato il concorso nazionale “Il Regista sei tu”, che si svolgerà con la collaborazione di Canon Italia e sarà destinato a tutti gli studenti delle scuole secondarie di II grado.

All’evento parteciperanno rappresentanti degli Enti e delle aziende che compongono l’Advisory Board del Safer Internet Centre Italiano: AGCOM, AICA, Garante per la protezione dei dati personali, Agenzia Dire, Azienda ospedaliera Fratebenefratelli, Comitato Media e Minori, Cuore e Parole onlus, Ordine degli Assistenti Sociali, Consiglio Nazionale degli Utenti, CoreCom, Facebook, Fastweb, Fonags, Forum degli studenti, Google ,Kaspersky, H3G, HP, Mediaset, MTV, OssCom, Poste Italiane, Samsung, SKY, Tim, Unicef, Vodafone e Wind Italia.

In contemporanea con l’evento romano, se ne svolgerà anche uno a Milano presso il Piccolo Teatro Strehler. Si tratta di un workshop rivolto alle scuole secondarie di II grado. L’evento si inserisce tra le tappe del tour nazionale “SCELGO IO!“, curato dall’associazione Cuore e Parole Onlus, a supporto della Campagna dei Super Errori di Generazioni Connesse.

L’evento di Roma potrà essere seguito in diretta sul sito www.generazioniconnesse.it a partire dalle ore 9:15 e sui social con l’hashtag #SID2016 attraverso i profili @SaferinternetIT e @MiurSocial.


SAFER INTERNET DAY 2016
“Play your part for a better internet”
TEATRO PALLADIUM – ROMA
9 febbraio 2016
Presenta il Trio Medusa di radio Deejay

Il Safer Internet Day (SID) è un evento annuale, organizzato da INSAFE nel mese di febbraio, al fine di promuovere un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie, in particolare tra i bambini e i giovani di tutto il mondo.
“Play your part for a better Internet! – slogan del SID 2016 – è finalizzato a far riflettere i ragazzi non solo sull’uso consapevole della Rete, ma sul loro ruolo da utenti attivi e responsabili in grado di fare del web un luogo positivo e sicuro.
Anche in Italia il SID 2016 sarà celebrato il 9 febbraio 2016 e si svolgerà a Roma, presso il teatro Palladium, Piazza Bartolomeo Romano, 8 alla presenza di circa 400 studenti , e i rappresentanti di Aziende, Associazioni e Istituzioni partecipanti all’Advisory Board di Generazioni Connesse. Durante la kermesse i partecipanti avranno la possibilità di conoscere meglio i Super Errori del Web, i simpatici protagonisti della campagna social di Generazioni Connesse lanciata lo scorso autunno, e di riflettere sull’importanza e sulla necessità di diventare cittadini digitali consapevoli e responsabili.
L’evento, grazie alla collaborazione con l’Agenzia Dire, sarà visibile in streaming sul sito di Generazioni Connesse.

Programma della giornata

h.9.00-9.30 accredito partecipanti

Prima parte
Ore 9:45
“I ragazzi e la Rete”
“7 studenti” danno inizio alla giornata mettendo in scena un “momento di ordinaria quotidianità in Rete” con la collaborazione dell’Associazione TeatroinMovimento.
Ore 9:50
Presentazione dei partner del progetto Generazioni connesse e dei rappresentanti dell’Advisory Board. Presentazione del SID e delle sue finalità.
Ore 10.00
Interviene: Senatrice Elena Ferrara
Ore 10.10
Vita da Studenti – Ambassadors for Future.
Interviene: Gabriele Toccafondi – Sottosegretario di Stato, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Gli studenti dalla @RedazioneJunior della Carta dello Studente presenteranno i primi risultati dei loro video reportage realizzati su tutto il territorio nazionale finalizzati a comprendere come i loro coetanei, ma non solo, vivono e utilizzano il web .
Ore 10.30
Interviene Ministro Stefania Giannini
Saluti e presentazione dello spot “Fai la tua parte per un web migliore“ realizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il supporto degli studenti dell’Istituto Tasso di Roma. Il video, durante la settimana mondiale della sicurezza in Rete, verrà trasmesso sulle reti Rai, Mediaset e Sky, MTV.
Ore 10.45
Video messaggio di Matteo Viviani, testimonial dello spot “Fai la tua parte per un web migliore“.

Seconda parte
Ore 10.50
I #Super Errori e le 7 regole del Super Navigante
I super Errori si presentano raccontando le loro storie e interagendo con esperti e pubblico in sala
Intervengono per “L’angolo degli Studenti”: Skuola.net (Daniele Grassucci – Coofondatore di Skuola.net) e la @RedazioneJunior IoStudio che insieme illustreranno i dati raccolti attraverso le survey realizzate dal Safer Internet Centre.
Intervengono per “L’angolo dell’Esperto”: Save the Children Onlus (Mauro Cristoforetti – Media Educator), SOS Il Telefono Azzurro (Simona Maurino – Operatrice Helpline), Università degli Studi di Firenze (Prof.ssa Ersilia Menesini) Facebook Italia (Laura Bononcini – Head of policy, Italy), Samsung Italia (Francesca Chiocchetti – Public Affairs Manager), Canon Italia (Andrea Contarini – Marketing Director del Consumer Imaging Group) e AICA (Carlo Tiberti – Responsabile Scuole AICA).
Ore 10:50
L’INCREDIBILE URL – COLUI CHE CLICCAVA SU TUTTI I LINK
Ore 11:05
TEMPESTATA – COLEI CHE POSTAVA OGNI COSA
Ore 11:15
SILVER SELFIE – COLEI CHE VIVEVA SCATTANDO
Ore 11:30
LA RAGAZZA VISIBILE – COLEI CHE POSTAVA SENZA PENSARE
Ore 11:45
L’UOMO #TAGGO – COLUI CHE VIVEVA TAGGANDO
Ore 12:00
CHATWOMAN – COLEI CHE CHATTAVA, CHATTAVA, CHATTAVA
Ore 12:15
POSTATORE NERO – COLUI CHE SI SENTIVA IL PIU’ FORTE (ONLINE)
Ore 12:30
I #SUPER ERRORI DEL WEB – IL REGISTA SEI TU!
I Super Errori presentano “I super Errori – Il Regista sei tu!” in collaborazione con Canon Italia. Attraverso il concorso gli studenti sono sollecitati a confrontarsi con la propria visione del web e della propria identità digitale, mediante video-racconti elaborati con la tecnica dello “stop-motion”.
Ore 12:40
Conclusione dei lavori: interviene Angela D’Onghia – Sottosegretario di Stato, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Esiti degli esami di stato nella scuola secondaria di II grado – A.S. 2014/15

esami15Esiti degli esami di stato nella scuola secondaria di II grado
Anno Scolastico 2014/2015

MIUR – Servzio statistico


Maturità, migliorano i voti dei diplomati
Pubblicato il Focus completo sull’Esame del 2015
Perfomance superiori per le studentesse

Il 99,3% degli studenti ammessi lo scorso giugno agli esami di Stato del II ciclo ha conseguito il diploma di maturità per l’anno scolastico 2014/2015. Un tasso che risulta omogeneo in tutte le Regioni italiane che si differenziano, invece, per i tassi di ammissione che variano dal 90,4% della Sardegna al 97,7% della Valle d’Aosta.

Omogeneità anche nei voti, che migliorano in tutte e tre le tipologie di percorso formativo: licei, istituti tecnici e istituti professionali. Nei licei aumentano soprattutto le fasce di voto di eccellenza. In miglioramento anche le performance dei tecnici e dei professionali nei quali si osserva una riduzione dei voti più bassi: nei professionali i diplomati con 60/100 sono scesi dell’1,5% (dal 13,1% dell’a.s.2013/2014 all’11,6% dello scorso anno scolastico) e nei tecnici dell’1,4% (scesi da 13,3% a 11,9%).

Nei licei si registra, inoltre, la più alta percentuale di risultati eccellenti: l’84,1% di tutte le lodi della maturità si concentra proprio in questo tipo di istituti (in particolare, il 42,8% allo scientifico e il 23,6% al classico). A livello regionale, è la Puglia a registrare il più alto numero di diplomati con lode (2,3%), seguita dalle Marche (1,7%) e da Umbria e Calabria (entrambe 1,6%).

Anche i voti medi finali risultano più alti nei licei (78,9) rispetto a tecnici e professionali (rispettivamente 73,8 e 73).

Osservando la popolazione studentesca, sono le ragazze a conseguire la maturità con esiti superiori, sia per tasso di ammissione che per tasso di diploma, soprattutto negli indirizzi professionali. Nei licei le diplomate sono in numero superiore dei diplomati (61,1%): in particolare, sono il 67,9% nei classici, l’82,9% nei linguistici e il 79,8% nei licei delle scienze umane con indirizzo economico-sociale. Più alta, invece, la quota di studenti maschi diplomati al liceo scientifico  (52,9%), allo scientifico con indirizzo scienze applicate (68%), negli istituti tecnici con indirizzo tecnologico (84,2%) e negli istituti professionali (53,4%).

Il 91,2% dei maturandi che hanno aderito al progetto Esabac ha superato con successo l’esame, ottenendo così il doppio diploma, italiano e francese. Complessivamente, nell’anno scolastico 2014/2015, sono stati tremila gli studenti diplomati Esabac in 144 plessi liceali, con la maggiore concentrazione in Sicilia (15,4% dei candidati totali Esabac) e in Piemonte (14,7%).

La possibilità di studiare un anno all’estero per i ragazzi

estero

AFSAI – Ricerca Piepoli Scuola all’Estero


SCUOLA SUPERIORE, REGOLE POCO CHIARE FRENANO LA POSSIBILITÀ DI STUDIARE ALL’ESTERO

L’Istituto Piepoli ha realizzato per conto dell’AFSAI, Associazione per la Formazione, gli Scambi e le Attività Interculturali, un’indagine riguardante i programmi di studio all’estero per i ragazzi che frequentano la scuola superiore. Sono stati interrogati sia studenti che insegnanti per avere un quadro completo del fenomeno.

Dalla ricerca emerge che, nonostante la Nota Ministeriale del 2013 abbia fornito le linee guida da seguire per la gestione della mobilità studentesca individuale, nella pratica permangono molti dubbi su come affrontare questa esperienza dal punto di vista didattico e organizzativo.

Il 92% dei docenti, intervistati in licei distribuiti equamente sul territorio nazionale, valuta positivamente l’adesione degli studenti a programmi di studio ma molti segnalano la mancanza di indicazioni precise sulle azioni di sostegno, di monitoraggio e di valutazione dell’esperienza.

Mancano regole uniformi su quanta parte del programma scolastico lo studente debba recuperare al momento del rientro e come attuare questa verifica, se attraverso prove orali o scritte. Paradossalmente la preoccupazione maggiore delle famiglie non è il timore di una non perfetta integrazione dei propri figli in ambienti nuovi e lontani quanto i problemi burocratici legati al reinserimento nel percorso di studi al termine della loro esperienza.

Gli insegnanti in base alla propria esperienza nel settore non avendo a disposizione gli strumenti per poter valutare gli studenti al loro rientro, suggeriscono quindi di frequentare all’estero periodi più brevi dell’intero anno (semestre o addirittura trimestre) perché reputano la gestione più semplice, dovendo lo studente concludere obbligatoriamente l’anno scolastico in Italia.

Il Sistema dell’AFAM – A.A. 2014/2015

Il Sistema dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. A.A. 2014/2015

 MIUR – Servizio Statistico


87.000 iscritti e 131 Istituzioni, tutti i numeri dell’Afam

Circa 87.000 iscritti nell’anno accademico 2014/2015, di cui più della metà donne. Il 12% sono stranieri. Oltre 6.400 corsi attivi e 131 Istituzioni totali di cui 80 statali e 51 non statali. Questi i numeri del sistema dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica pubblicati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in un apposito Focus.

Il 70% degli 86.872 studenti delle Istituzioni dell’Afam frequenta corsi di livello universitario (fascia accademica). L’aumento delle iscrizioni rispetto al 2013/2014, pari al 2% sul totale generale degli iscritti, è del 18% nei corsi di livello universitario e raggiunge il 21% nei corsi di livello universitario del nuovo ordinamento post-riforma. Il 55% degli iscritti frequenta Istituti Superiori di Studi Musicali (ISSM), il 38,2% Accademie di Belle Arti.

La presenza femminile si attesta complessivamente al 54,4%. Solo negli Istituti musicali e nell’Accademia nazionale di Arte Drammatica gli uomini costituiscono la maggioranza degli iscritti. È presente una significativa quota di studenti stranieri pari all’11,8% (il 16% nei corsi accademici). Il 67,2% degli studenti stranieri sceglie le Accademie di Belle Arti, il 26% gli Istituti Superiori di Studi Musicali.

La diffusione degli ISSM è maggiore al Nord, con 37 Istituti e un’offerta didattica pari al 45,3% del totale dei corsi attivi. Tuttavia, il maggior numero di iscrizioni (46,1%) è concentrato nei 29 Istituti presenti al Sud e nelle Isole. Situazione opposta per le Accademie di Belle Arti, con il maggior numero di Istituti (18) nell’Italia meridionale e insulare che raccoglie però un numero minore di iscritti e corsi.

I corsi attivi sono 6.441, il 57% dei quali sono corsi riformati di fascia accademica, il 20%  corsi del precedente ordinamento (corsi ad esaurimento) e circa il 23% corsi di fascia pre-accademica (di base e propedeutici).

Studenti, computer e apprendimento

 Studenti computer e apprendimento: dati e riflessioni

Uno sguardo agli esiti delle prove in Lettura in Digitale dell’indagine OCSE PISA 2012 e alla situazione in Italia


Studenti italiani e ‘digital reading’: risultati in linea con la media Ocse

Hanno buone capacità di navigazione generica sul web, ma si smarriscono facilmente quando si tratta di fare ricerche più raffinate o approfondite. Usano frequentemente il computer per studiare a casa, ma non altrettanto a scuola. Hanno buoni punteggi nelle prove internazionali di lettura in digitale, ma il 15,7% di loro non ha il livello minimo di abilità per destreggiarsi senza problemi fra i contenuti di ipertesti complessi.
Le competenze dei quindicenni italiani sono al centro del Focus di approfondimento del Miur “Studenti, computer e apprendimento: dati e riflessioni”, che analizza gli esiti delle prove di lettura in digitale dell’indagine Ocse Pisa 2012. Le competenze digitali degli studenti e la formazione degli insegnanti sono fra gli obiettivi qualificanti del Piano Nazionale Scuola Digitale del Ministero che non prevede un semplice dispiegamento di tecnologia nella scuola, ma punta alla costruzione di una visione di educazione nell’era digitale.

I dati del Focus
Nelle prove di lettura in digitale gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 504, superiore alla media Ocse di 497. Ma pochi sono i ragazzi con le performance più elevate. Quattro sono infatti i livelli di competenza previsti dalle prove (dal 2 al 5). Il 32% degli studenti risulta avere capacità elevate di navigazione e sa districarsi in Rete fra testi di formato diverso cercando le informazioni richieste. Il 23,8% si posiziona al livello 4 (Strong Performers) e l’8,2% al livello 5 (Top Performers). Competenze che risultano in linea con la media Ocse: 8% Top Performers e 22,1% Strong Performers. Il 31,4% degli studenti italiani si attesta sul livello intermedio, il 3 (Moderate Performers), sopra la media Ocse pari al 29,9%. Mentre il restante 36,6% rientra nelle categorie più basse: il 20,9% è al livello 2 (Low Performers) e 15,7% sotto il livello 2. Risultati comunque migliori rispetto alla media Ocse.
Un altro dato riferito all’Italia, da valutare con attenzione, riguarda le capacità di navigazione dei nostri ragazzi quando devono svolgere compiti scolastici. Se quando si tratta di affrontare una navigazione semplice e molto generica sono sopra la media Ocse, scendono sotto la media quando è richiesto loro di svolgere una ricerca più mirata.
Il 67% dei nostri quindicenni usa il pc a scuola contro il 72% della media Ocse, il 99% ha almeno un pc a casa contro il 96% della media Ocse. Un risultato generale evidenziato dallo studio è che i punteggi nei test di Digital Reading sono migliori nei Paesi in cui gli studenti fanno un uso equilibrato del computer, tanto a scuola quanto a casa.
Nel rapporto tra numero di studenti e disponibilità di computer, il nostro Paese si attesta di poco sotto la media Ocse (4,1 contro 4,7), mentre risultano ancora basse le percentuali di utilizzo della Rete per fare i compiti: 28,8% a scuola (41,9% media Ocse) e 49,1% a casa (54,9% media Ocse). Positivo è il dato relativo alla dipendenza da Internet (intesa come navigazione per oltre 6 ore al giorno): l’Italia si attesta al 5,7%, contro la media Ocse del 7,2% e le punte del 10% di Paesi come Danimarca, Olanda e Grecia e del 13% della Svezia.

Esiti Scrutini ed Esami Scuole secondarie di I e II grado – A.S. 2014-2015


Scuole secondarie, pubblicati i dati sugli esiti degli scrutini

Al II grado 89,4% di ammessi, il 1° anno si conferma il più selettivo. Migliorano le performance dei ragazzi, anche nei tecnici e nei professionali. Ma Matematica si conferma la materia più ostica. All’Esame finale del I grado sale il voto medio nella Prova Nazionale Invalsi. Chi prende voti alti si iscrive in un liceo.
66% di ammessi all’anno successivo, con il 25% circa di ragazzi con giudizio sospeso. Questi gli esiti degli scrutini di giugno per la scuola secondaria di II grado. Risultati che a settembre sono migliorati, con un 89,4% di ammessi totali all’anno successivo e un 10,6% di bocciati. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha pubblicato oggi due Focus con i dati relativi agli scrutini della scuola secondaria di I e II grado e quelli riferiti all’Esame finale del I grado. I risultati sono riferiti all’anno scolastico 2014/2015.
Alla secondaria di I grado migliorano i risultati del test Invalsi

Nel 2014/2015 è stato ammesso all’Esame di Stato della secondaria di I grado il 97,2% degli alunni di terza. Di questi il 99,7% ha superato con successo l’Esame. I tassi più alti di promozione si sono registrati in Trentino e Basilicata (99,9%). Aumentano i 10 e lode (3,1% del totale contro il 2,5% dell’anno prima), i 10 (5,9 contro 5,4), i 9 (16,4 contro 15,8) e gli otto (22,4 contro 21,8). Stabili gli alunni che prendono 7, in calo i 6. Le studentesse raggiungono risultati più brillanti. Le valutazioni attribuite ai candidati nelle varie prove d’esame sono mediamente prossime al 7. Nella prova di italiano gli studenti hanno riportato risultati migliori rispetto alla prova di matematica. Al colloquio orale si registrano voti più alti. Migliorano i risultati conseguiti nella Prova Nazionale Invalsi in cui gli studenti hanno riportato un voto medio pari a 7,3 (6,8 nell’a.s.2013/14). 92,4 alunni stranieri su 100 sono stati ammessi a sostenere le prove d’esame, contro il 97,7% degli studenti con cittadinanza italiana. Il Focus evidenza anche che chi prende votazioni molto alte all’Esame di terza poi tende ad iscriversi in un liceo: scelgono un percorso liceale il 94,3% dei 10 e lode, il 90,5% dei 10, l’80,8% dei 9, mentre lo fa solo il 21,3% dei ragazzi che hanno preso 6 che, nel 43,8% dei casi, propendono per un istituto tecnico. Per quanto riguarda gli scrutini intermedi, passa all’anno successivo il 96,9% degli studenti, dato in crescita rispetto al 2013/2014.
Secondaria di II grado, matematica ‘bestia nera’

Migliorano le performance dei ragazzi delle superiori. Lo scorso giugno ha avuto la promozione il 66,1% degli studenti (erano il 65,1% l’anno prima), con un 25% circa di giudizi sospesi. A settembre il tasso di ammessi è passato all’89,4% dopo gli esami di verifica della sufficienza. Il 10,6% non è stato ammesso. La selezione più dura è sempre al primo anno, con l’84,4% di ammessi contro, ad esempio, il 93,5% del quarto anno. I Licei registrano il maggior numero di promossi (94,1%), seguono gli Istituti tecnici (86,7%) e gli Istituti professionali (82,6%). Tra i Licei, il Classico ha la quota di ammessi più elevata (97%), la più bassa si trova invece nell’Artistico (89,1%). Negli istituti professionali, il maggior numero di bocciati è nel settore Industria e artigianato (19,1%). Tra i Tecnici, il più selettivo risulta il settore tecnologico con il 14,4% di non ammessi, mentre nel settore economico sono il 12,3%. È comunque da osservare che, in entrambi i settori degli Istituti tecnici, le promozioni aumentano in modo significativo con l’aumentare degli anni di corso, fino ad arrivare complessivamente al 91,5% nel quarto anno. La preparazione degli studenti con cittadinanza non italiana presenta un divario da colmare rispetto agli italiani: tra gli alunni stranieri i promossi sono il 78,8%, a fronte del 90,1% degli italiani. Una differenza ancor più evidente nel primo anno di corso, dove la percentuale di ammissione degli studenti con cittadinanza non italiana è pari al 69,7%, mentre tra gli italiani è l’85,8%. Aumenta, dal 2,2 al 2,4% la quota di studenti che non sono stati nemmeno scrutinati per eccesso di assenze. Il fenomeno è rilevante soprattutto al primo anno (3,5%). Ancora una volta, le ragazze vantano un profitto maggiore dei maschi. Il 59,7% dei voti di matematica tra 8 e 10 nel primo biennio e il 60,1% nel secondo biennio sono stati conseguiti da studentesse, così come il 65,4% dei voti di italiano tra 8 e 10 nel primo biennio e il 65,3% nel secondo. Per quanto riguarda le sospensioni di giudizio, il Focus entra nel dettaglio delle materie meno ‘amate’ dai ragazzi. In cima alla lista, Matematica.

49° Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2015 – Processi formativi

 49° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2015

49Cop_gif_w170_hGiunto alla 49ª edizione, il Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese nella fase di ripresa che stiamo attraversando. Le Considerazioni generali introducono il Rapporto sottolineando come la società stia seguendo uno sviluppo fatto sulla sua storia di lungo periodo, sulla capacità inventiva, sulla naturalezza dei processi oggi vincenti: un impasto che connota il «resto» che non entra nella cronaca e nel dibattito socio-politico, e non accede al proscenio della visibilità mediatica, ma anima il «racconto» reale del Paese. Nella seconda parte, «La società italiana al 2015», vengono affrontati i temi di maggiore interesse emersi nel corso dell’anno, descrivendo una società sconnessa a bassa autopropulsione, ma anche i punti di ripartenza (e trasformazione) dell’Italia, nonostante politica e società siano ancora fuori sincrono. Nella terza e quarta parte si presentano le analisi per settori: la formazione, il lavoro e la rappresentanza, il welfare e la sanità, il territorio e le reti, i soggetti e i processi economici, i media e la comunicazione, la sicurezza e la cittadinanza.

Il capitolo «Processi formativi»

Roma, 4 dicembre 2015 – Adolescenti e internet: consolidare il ruolo educativo della scuola. Secondo il 78,2% del panel di dirigenti scolastici consultati nell’ambito di una indagine del Censis, in collaborazione con la Polizia postale e delle comunicazioni, gli studenti sono esposti a pericoli virtuali come a pericoli reali, e solo per il 17,7% internet rappresenta il rischio più pericoloso. È a casa che il 90,2% dei rispondenti ritiene che sia più alta l’esposizione a un uso improprio di internet, cui si aggiungono gli altri luoghi e momenti del tempo libero (9,6%). La scuola, viceversa, è considerata dai dirigenti intervistati un luogo sicuro, controllato, e solo lo 0,2% del totale segnala il possibile rischio. Tra i pericoli del web, in una scala che da va da 1=minima probabilità a 10=massima probabilità, i dirigenti indicano in primo luogo le prepotenze online che, se reiterate, danno luogo a vere e proprie forme di cyberbullismo (7,0), ma segnalano anche le insidie insite nella diffusione dei giochi online (6,4). Minori ma non inesistenti sono ritenute le probabilità per uno studente di essere adescato online (5,4), di essere spinto verso qualche forma di disturbo alimentare (3,9) o di essere vittima di siti web che svolgono proselitismo religioso e/o terroristico (3,2). Il 54,9% dei dirigenti scolastici ha dovuto gestire negli anni casi di cyberbullismo, percentuale che sale ulteriormente tra i dirigenti delle scuole secondarie di II grado (59,3%). Rendere i genitori consapevoli della gravità dell’accaduto rappresenta la principale difficolta da loro incontrata nella gestione dei casi critici (58,5%). Le Forze di polizia risultano essere i principali attori di supporto (73,6%) al 56,6% di istituzioni scolastiche che hanno organizzato incontri con i genitori su internet e i nuovi media. Il 51,2% degli intervistati afferma che nell’offerta di formazione e aggiornamento loro destinata non sia dato uno spazio sufficiente alle tematiche dei rischi di internet per i minori. Ancora maggiore (69,4%) è il fabbisogno di formazione per il personale Ata.

Meno immatricolati, ma più studenti che proseguono gli studi universitari. Tra l’anno accademico 2010-2011 e il 2013-2014 gli immatricolati ai corsi di laurea triennali e a ciclo unico sono diminuiti del 4,9%, cioè di quasi 12.000 unità. A una riduzione dell’11,2% degli immatricolati nel Sud e nelle isole ‒ dove permane ancora oltre il 30% dell’utenza ‒ si contrappongono un incremento del 4% tra quelli del Nord-Ovest e decrementi più ridotti tra le popolazioni universitarie del Nord-Est e del Centro, rispettivamente -3,6% e -5,2%. Il 44,2% degli immatricolati continua a concentrarsi nei mega atenei, sebbene nel periodo considerato si sia verificato un travaso di immatricolati dai grandi e medi atenei (-35,4%) verso i piccoli atenei, che hanno registrato un incremento di immatricolati pari a +42,4%. Le spese degli atenei per gli interventi a favore degli studenti, all’interno dei quali sono allocate le risorse per orientamento e tutoraggio, sono diminuite di oltre 7,5 milioni di euro, passando dai 47 milioni del 2010 ai 39,5 milioni del 2013. Nelle Regioni del Nord si è concentrato nel 2013 oltre il 60% delle risorse.

Donne immigrate: un capitale umano da valorizzare. Il confronto tra i titoli di studio di donne italiane e donne straniere con età superiore a 15 anni rivela un forte investimento in istruzione da parte delle straniere, che detengono un diploma secondario o post-secondario nel 41,1% dei casi, a fronte del 33,5% delle donne italiane, e hanno un diploma di istruzione terziaria in quota pressoché equivalente a queste ultime (italiane 13,5%, straniere 13%). Gli uomini stranieri con diploma secondario o post-secondario sono il 38,2% e quelli con un titolo di istruzione terziaria solo il 7,2% del totale. La maggiore formazione delle donne straniere accresce notevolmente il mismatch tra impiego svolto e titolo di studio posseduto, superiore a quello degli uomini stranieri e a quello delle donne italiane. I dati relativi al 2014 indicano che solo lo 0,3% dei lavoratori italiani e lo 0,2% delle lavoratrici italiane con titolo di studio terziario vengono impiegati in lavori non qualificati, mentre il dato sale al 15,3% tra gli immigrati e arriva al 15,5% per le donne straniere. Tra le straniere che provengono dai Paesi extraeuropei la percentuale di donne con istruzione terziaria che svolge lavori non qualificati raggiunge il 19,1%.

L’alternanza scuola-lavoro: un’opportunità per tutti? Nel 2013-2014 ha realizzato percorsi alternanza scuola lavoro (Asl) il 43,5% degli istituti, ma solo il 13,3% dei licei può vantare un’esperienza pregressa. Anche per gli istituti con esperienza consolidata, il dover organizzare percorsi di Asl secondo le modalità stabilite dalla legge non sarà indolore e comporterà una profonda innovazione nei modelli organizzativi, gestionali e pedagogici. I percorsi finora realizzati hanno coinvolto al massimo, in un anno, poco più di 200.000 studenti (il 10,3% del totale) e hanno avuto una durata media di circa 70-80 ore. La platea è oggi molto più ampia (più di 500.000 iscritti al terzo anno di studi solo nell’anno scolastico 2015-2016 e, nel prossimo triennio, circa 1,5 milioni di studenti), cui dovranno essere garantite almeno 400 ore di percorso nei tecnici e nei professionali e almeno 200 ore nei licei. Il panel di dirigenti di scuola secondaria di II grado consultati dal Censis nel 75,4% dei casi ritengono che l’introduzione generalizzata dell’alternanza avrebbe bisogno di tempi più lunghi, in quanto comporta una profonda rivisitazione dell’organizzazione scolastica e degli insegnamenti disciplinari. Il 71,1% prevede che non sarà possibile garantire a ogni studente del triennio finale un percorso in alternanza, in quanto nel territorio non vi sono sufficienti aziende disponibili ad accogliere studenti. È questa un’opinione diffusa soprattutto tra i dirigenti degli istituti del Sud (86,4%), dove il tessuto imprenditoriale è più rarefatto. Ciò nonostante, gli stessi dirigenti ritengono positivo l’aver stabilito un tetto minimo di ore dedicate ai percorsi di alternanza: il 71,8% si dichiara d’accordo sul fatto che tale durata sia una condizione essenziale per garantire l’efficacia e la serietà della proposta formativa in alternanza.

La programmazione scolastica alla «prova del 3»: il Piano triennale dell’offerta formativa. Il panel di dirigenti scolastici consultati dal Censis ritiene in maggioranza che l’aspetto più positivo dell’introduzione del Piano triennale dell’offerta formativa (Ptof) sia proprio la sua durata triennale, che permette di effettuare una programmazione più adeguata e coerente con gli obiettivi formativi e di valutarne gli impatti (62,7%). Al secondo posto (59,8%) si colloca la possibilità di correlare tale programmazione alla concreta disponibilità di risorse umane, strumentali e finanziarie. Nella predisposizione delle linee di indirizzo, i dirigenti hanno preso in considerazione i risultati del processo di autovalutazione della scuola e la conseguente individuazione degli ambiti di miglioramento (99,3%). L’altro punto cardine dei Ptof che verranno predisposti è quello dell’esigenza di tenere in debita considerazione le richieste del territorio e dell’utenza (97,7%).


Processi formativi 2015

L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità- A.S. 2014/2015

L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità- A.S. 2014/2015


Alunni disabili, pubblicato il Focus con i dati statistici

In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca rende noti i dati statistici sulla presenza di alunni diversamente abili nella scuola italiana.  Si tratta di quasi 235.000 studenti, il 2,7% del numero complessivo degli alunni frequentanti. Rispetto a dieci anni fa il loro incremento è pari quasi al 40%.

L’indagine statistica – che si riferisce all’anno scolastico 2014/2015 – conferma il rafforzamento del processo di inclusione di questi alunni nel nostro sistema scolastico. Nelle scuole statali gli alunni con disabilità sono 218.905, 15.883 quelli che frequentano le scuole a gestione non statale e paritarie.

Primaria e secondaria di I grado sono gli ordini di scuola con una maggiore presenza di alunni diversamente abili. I maschi sono il 68,8% del totale. Il 95,8% degli alunni con disabilità è portatore di una disabilità psicofisica, l’1,6% di una disabilità visiva, il 2,7% di una disabilità uditiva.

Aumentano gli alunni, ma cresce anche il numero dei docenti di sostegno che sono più stabili e con contratti a tempo indeterminato. Nell’anno scolastico 2014/2015 gli insegnanti di sostegno erano 119.384 (il 15,1% del totale dei docenti). Di questi più di 75.023 erano di ruolo (il 62,8% del totale, nel 2006/2007 erano il 48,1%). Una crescita legata all’aumento del numero degli alunni, ma anche al mantenimento del rapporto tra alunni e docenti che, a livello nazionale, è ormai attestato a un insegnante ogni due alunni (1,85 per l’esattezza).

Il Focus appena pubblicato dal Miur presenta quest’anno una novità: un approfondimento sugli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), si tratta di studenti con dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Un problema in aumento: nell’anno scolastico 2014/2015 gli alunni con Dsa negli istituti statali e non statali erano 186.803. Ovvero il 2,1% del totale degli alunni, contro lo 0,7% del 2010/2011.

Education at a glance 2015

Education at a glance 2015
Uno sguardo sull’istruzione: indicatori dell’OCSE


Presentato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il Rapporto annuale dell’OCSE “Education at a glance” che analizza i sistemi di istruzione del 34 Paesi membri

“Ogni anno la pubblicazione del Rapporto “Education at a glance” costituisce un momento importante. Gli indicatori prodotti sono una guida essenziale per chi fa politiche in questo campo”, ha dichiarato il Ministro Stefania Giannini nel saluto inviato per l’occasione. Numerose delle sfide che il Rapporto propone all’Italia “sono state raccolte attraverso le innovazioni messe in campo con la legge 107, la legge Buona Scuola, approvata questa estate e ora in piena fase di attuazione – ha sottolineato il Ministro – La valutazione di dirigenti e docenti diventa strutturale da quest’anno. Grazie al Piano scuola digitale, presentato di recente, abbiamo finalmente una policy complessiva sul digitale a scuola che prevede un investimento da 1 miliardo di euro in cinque anni. Stiamo lavorando al rinnovamento della classe docente, cui si sta provvedendo con un grande concorso nazionale che sarà bandito a breve. Stiamo lavorando, inoltre, per arricchire le competenze teoriche e pratiche dei nostri studenti attraverso l’ampliamento dell’offerta formativa e finanziamenti specifici sui progetti di alternanza scuola-lavoro”. Novità si prospettano anche per le scuole post diploma e l’Università “con l’inversione del trend di investimento sull’università; con gli incentivi all’internazionalizzazione; con il rafforzamento degli Istituti Tecnici Superiori, su cui il Rapporto fornisce statistiche incoraggianti, e con le prime misure, contenute nella legge di stabilità che sarà approvata a fine anno, per rafforzare la qualità del sistema universitario e favorire l’accesso di nuovi docenti eccellenti e nuovi ricercatori”.
“Con la riforma de ‘La Buona Scuola’ stiamo invertendo rotta con interventi strutturali per il rilancio dell’educazione e della formazione nel nostro Paese, toccando tutti gli aspetti fondamentali del sistema educativo, i dati del rapporto ci incoraggiano sull’operato del Governo che investe nel cambiamento – ha sottolineato il Sottosegretario Gabriele Toccafondi che ha presenziato al dibattito con i giornalisti – Sul tema docenti, con il piano straordinario assunzioni, si avranno insegnanti più giovani ed ogni scuola avrà un incremento delle risorse professionali a disposizione per proporre un’offerta formativa più ricca e flessibile ai propri studenti. Si valorizzerà il merito degli insegnanti, con l’attribuzione del bonus attraverso un fondo apposito de 200 milioni di euro, è previsto un nuovo assetto del Comitato di valutazione dei docenti interno alle scuole. L’aggiornamento dei docenti diventa permanente e obbligatorio. Si punta a rilanciare l’Apprendistato e i percorsi di Alternanza scuola–lavoro come terapia contro l’alto tasso di abbandono e contro il fenomeno dei Neet. Garanzia Giovani – ha proseguito Toccafondi – sta creando una banca dati che sarà utile sia per le politiche del lavoro sia per il matching con le richieste delle imprese. Ed infine un Piano Nazionale Scuola Digitale, altro pilastro fondamentale de La Buona Scuola, per risponde alla necessità di costruire una visione di Educazione nell’era digitale, attraverso le 35 azioni previste con uno stanziamento di un miliardo di euro”. Sul fronte della formazione post- diploma “con gli Istituti tecnici superiori siamo partiti in ritardo rispetto ad altri paesi ma stiamo recuperando terreno e i dati sono incoraggianti”. Infine, come ricordato dal Ministro Giannini, la Legge di Stabilità riserva buone prospettive anche per Università e Ricerca, investendo in capitale umano e giovani: 500 cattedre d’eccellenza, 1000 nuovi ricercatori, 6000 borse medicina.


“Education at a glance 2015”
Martedì 24 al Miur la presentazione del Rapporto Ocse

Martedì 24 novembre, presso la Sala della Comunicazione del Miur, in Viale Trastevere 76/a, sarà presentato il Rapporto “Education at a glance 2015”, l’annuale pubblicazione Ocse che analizza i sistemi di istruzione dei 34 paesi membri.
Sarà presente il Sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi.
I dati relativi all’Italia saranno presentati da Francesco Avvisati, Senior Analyst Ocse. Introduce la mattinata il Capo Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Miur, Sabrina Bono.
I dati del Rapporto saranno sotto embargo fino alle ore 11.00 di martedì.
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito www.istruzione.it


MARTEDÌ 24 NOVEMBRE ORE 10.30 – 13.00

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA VIALE TRASTEVERE 76/A – ROMA
SALA DELLA COMUNICAZIONE

EVENTO DI LANCIO
OECD – EDUCATION AT A GLANCE 2015

INTERVIENE
On. Gabriele Toccafondi Sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca

INTRODUCE
Sabrina BONO  Capo Dipartimento, Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali

PRESENTA
Francesco Avvisati
Senior Analyst, Directorate for Education, OCSE

SPAZIO DEDICATO ALLE DOMANDE DEI GIORNALISTI

Il Ministro Stefania Giannini invierà un saluto in forma scritta