DISABILITÀ. SOSTEGNO SCOLASTICO, STRETTA NEL LAZIO. ‘COLPA’ DELLA 104
da Redattore sociale
Da quest’anno, diventa obbligatoria, anche nel Lazio, la certificazione della commissione medico legale. Nocera: “Doveva essere cosi’ dal ’92, solo chi e’ disabile certificato ha diritto a sostegno”. Insegnanti e assistenti sociali preoccupati: “Difficolta’ per stranieri irregolari e comunitari, ma resistenze anche da parte degli italiani”
(RED.SOC.) ROMA – In teoria, non c’e’ niente di nuovo, in pratica qualcosa cambiera’, anche in misura consistente: dal prossimo anno scolastico, potrebbero essere di meno, nel Lazio, le richieste di sostegno scolastico accolte e, quindi, soddisfatte. Stanno arrivando in questi giorni, insieme alle nuove iscrizioni, e arriveranno fino al prossimo 15 febbraio, sui tavoli degli uffici competenti, anzi nelle loro reti virtuale. Per la prima volta nella regione, pero’, saranno accettate, tassativamente, solo le domande di sostegno corredate dalla cosiddetta certificazione 104, rilasciata dall’apposita commissione di valutazione.
“Sanare il lassismo nel Lazio”. Una stretta che va a sanare “il lassimo che ci e’ stato nel Lazio finora – spiega Salvatore Nocera, avvocato esperto nelle tematiche della disabilita’ – La normativa non e’ cambiata, fin dal 1992 si prevede che il riconoscimento del sostegno sia legato alla 104 ed e’ quanto accade nel resto d’Italia. Nel Lazio, pero’, l’interpretazione e’ stata finora piuttosto fluida e, di fatto, venivano accettate, come documentazione allegata, anche certificazioni rilasciate da privati piu’ o meno accreditati”. Questo, ora, non potra’ piu’ accadere. Lo ha stabilito una circolare regionale (n. 212522) pubblicata nell’aprile 2014 e successivamente ripresa dall’Ufficio scolastico regionale, con lo scopo di razionalizzare le procedure di certificazione. “La circolare non fa che ribadire l’obbligo che la disabilita’ sia certificata dall’apposita commissione – spiega Nocera – Senza quel documento, non si potra’ piu’ ottenere il sostegno. In questo modo, si evitera’ certamente che acceda al sostegno chi non ha una vera disabilita’, come tanti Dsa (disturbi specifici di apprendimento), per i quali non va chiesto il sostegno, ma le misure compensative e gli strumenti dispensativi previsti per i Bes (bisogni educativi speciali)”.
“La 104 spetta anche agli stranieri irregolari”. Se quindi da un lato si trattera’ solo dell’applicazione di una norma che esiste da 12 anni, nella pratica quotidiana pero’ qualche complicazione ci sara’, soprattutto per chi, stranieri ma anche italiani in condizione di particolare fragilita’, non sapra’ facilmente accedere all’iter burocratico previsto per la certificazione. Rassicura Nocera: “In realta’ anche gli stranieri irregolari, che hanno diritto ad accedere alle strutture sanitarie per i casi urgenti, possono ugualmente recarsi alla Asl per chiedere la certificazione. Se le Asl dovessero opporre rifiuto, invito chiunque a segnalarmelo, perche’ possa provvedere a risolvere il problema”.
I problemi per i “comunitari”…Non mancano pero’ le critiche verso questa rigida associazione sostegno-104, soprattutto da parte di chi vive quotidianamente a contatto con i problemi della scuola e di chi la frequenta. “Premetto che questa circolare nasce da un’esigenza di omogeneita’ da parte delle Asl e dell’Ufficio scolastico regionale – spiega Roberto Zarra, insegnante alla scuola Ferraironi di Roma – Nel Lazio, infatti, veniva di fatto riconosciuto il sostegno anche a chi non passava per le commissioni medico-legali, diversamente da quanto accadeva nel resto d’Italia”. Cosi’, e’ stata emanata la circolare, che se da un lato rimette ordine in una situazione disomogenea, dall’altro crea qualche problema, soprattutto per gli stranieri: “E’ una tematica oscura – spiega – e non e’ semplice come afferma Nocera. Le sentenze della Corte di Cassazione riconoscono il diritto di accesso alla 104 anche allo straniero extracomunitario con Tsp (tessera sanitaria provvisoria), o a quello comunitario, che invece ha la tessera Eni (Europei non iscrivibili). Il
problema, pero’, si pone proprio con questi ultimi, che devono compiere un passaggio burocratico di competenze dal servizio sanitario del paese d’origine al nostro, tramite consolato”. Per gli stranieri comunitari, quindi, il riconoscimento della 104, necessario per richiedere il sostegno, potrebbe essere macchinoso. … e per gli stranieri irregolari. E poi c’e’ il grande problema degli stranieri illegali, “su cui manca un pronunciamento chiaro – replica a Nocera – Se e’ vero che hanno diritto all’assistenza sanitaria d’emergenza, non e’ chiaro se abbiamo lo stesso diritto anche a un procedimento amministrativo come la 104″. Il rischio, insomma, e’ che “bambini potenzialmente disabili non riescano ad accedere di fatto allo status di disabili. Penso soprattutto a tanti bambini rumeni senza documenti, che non andranno certo al consolato per richiedere il passaggio di competenze dalla loro Asl alla nostra”. Il cambiamento pero’ non sara’ tanto evidente in termini numerici:
“La flessione probabilmente sara’ lieve in termini statici, ma rilevante dal punto di vista del diritto soggettivo, perche’ pagheranno le fasce piu’ deboli. Di fatto, ci sono stranieri che fino allo scorso anno avevano il sostegno e, dal prossimo, non riusciranno ad averlo”.
Le “resistenze” degli italiani. Il problema pero’ “investira’ anche alcune famiglie straniere – spiega Ilaria Schiaffino, assistente sociale del V municipio – Soprattutto per quelle in condizione di fragilita’, il passaggio per una commissione medico legale suscita forti resistenze psicologiche. Allo stesso modo, per chi ha un bambino piccolo, l’idea di doverlo sottoporre a una visita legale si aggiunge alla difficolta’ di accettare e riconoscere nel bambino un disturbo ‘etichettato’. Tante saranno le famiglie, anche italiane, che preferiranno rinunciare al sostegno, piuttosto che affrontare un iter di questo genere. Con tutte le difficolta’ che ne deriveranno, anche per la scuola”. In generale, poi, e’ problematico il collegamento tra 104 e sostegno, perche’ “le commissioni medico legali sono insufficienti e, per di piu’, non e’ garantita la presenza di un medico specialista competente – spiega ancora Schiaffino – Infine, siamo in molti a non condividere il fatto che la richiesta di sostegno scolastico debba dipendere dall’invalidita’ e da una certificazione che da’, contemporaneamente, diritto a indennita’ anche di tipo economico. Occorre slegare il sostegno dalla 104″. Intanto, gia’ nei prossimi giorni, alla chiusura delle iscrizioni, si potra’ verificare quanto, nel Lazio, l’applicazione di questa norma abbia inciso sulle richieste di sostegno e le relative assegnazioni. (cl)
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