Nota 6 giugno 2022, AOODGOSV 14473

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici, la valutazione
e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori Generali e Dirigenti titolari degli Uffici scolastici regionali
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola delle località ladine di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione e cultura per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle D’Aosta
Ai Dirigenti e ai Coordinatori delle istituzioni scolastiche del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione
Loro sedi

Oggetto: Ordinanza ministeriale 4 giugno 2022, n. 156. Valutazione degli apprendimenti ed esami di Stato degli alunni e degli studenti ucraini per l’anno scolastico 2021/2022.

Ordinanza Ministeriale 4 giugno 2022, AOOGABMI 156
Valutazione degli apprendimenti ed esami di Stato degli alunni e degli studenti ucraini per l’anno scolastico 2021/2022

Valutazione apprendimenti studenti ucraini


Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha firmato l’Ordinanza per la valutazione degli apprendimenti negli scrutini finali e per gli Esami di Stato delle studentesse e degli studenti ucraini per l’anno scolastico 2021/2022. L’Ordinanza è valida per tutti gli alunni e studenti ucraini iscritti nelle scuole italiane del primo e del secondo ciclo a partire dal 24 febbraio scorso, a seguito del conflitto in Ucraina.

La valutazione nelle classi intermedie

Per gli scrutini delle classi intermedie del primo e del secondo ciclo, la valutazione è effettuata collegialmente dal consiglio di classe (dai docenti contitolari della classe per la scuola primaria), in riferimento all’eventuale Piano didattico personalizzato (PDP), predisposto tenendo conto dell’impatto psicologico e del livello delle competenze linguistico-comunicative in lingua italiana, nonché della complessità del processo di apprendimento maturato nel contesto della guerra e della conseguente emergenza umanitaria.

Nel primo ciclo, gli alunni vengono ammessi alla classe successiva anche in mancanza di elementi sufficienti per la valutazione che viene espressa tramite un giudizio globale sugli apprendimenti, sull’acquisizione di capacità linguistico-comunicative, sul livello di socializzazione e partecipazione alla didattica.

Nel secondo ciclo, in mancanza di sufficienti elementi di valutazione o con votazioni inferiori a sei decimi, si viene comunque ammessi alla classe successiva, ma il consiglio di classe predispone un Piano di apprendimento individualizzato con obiettivi e strategie per il raggiungimento dei relativi livelli di apprendimento. Nelle classi terza e quarta, l’attribuzione del credito scolastico è rinviata all’anno scolastico 2022/2023 a seguito di opportune verifiche sul raggiungimento degli obiettivi.

Per alunni e studenti ammessi alle classi successive, verrà predisposto un Piano di apprendimento individualizzato e, nell’anno scolastico 2022/2023, verranno realizzate attività idonee a sostenerne l’attuazione.

L’Esame di Stato del primo e del secondo ciclo

Per le studentesse e gli studenti ucraini che, secondo il consiglio di classe, non siano in grado di sostenere gli Esami conclusivi del primo e del secondo ciclo in considerazione del livello delle abilità linguistiche ricettive e produttive scritte e orali nella lingua italiana, o per il mancato raggiungimento delle competenze disciplinari previste dalle Indicazioni nazionali e dalle Linee guida, può essere deliberato l’esonero dallo svolgimento degli Esami di Stato.

A questi alunni e studenti, in sede di scrutinio finale, il consiglio di classe rilascia un attestato di credito formativo che, per gli alunni della terza classe di scuola secondaria di primo grado, diventa titolo per l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado.

I percorsi di formazione per gli adulti

Nei percorsi d’istruzione per adulti presso i CPIA, la valutazione viene effettuata tenendo conto del Patto formativo individuale e in base alle attività didattiche svolte. L’Esame di primo livello è sostituito da una valutazione finale da parte dei docenti. Il consiglio di classe, tenendo conto di eventuali carenze, può modificare il Patto formativo individuale per l’anno scolastico successivo, per permettere di sostenere l’Esame di Stato conclusivo.

L’avvio del prossimo anno scolastico

L’Ordinanza contiene, inoltre, indicazioni per favorire la frequenza di alunni e studenti ucraini nell’anno scolastico 2022/2023.

Chiusura A.S. 2021/2022

Calendario scolastico 2021-2022


Lunedì 6 giugno il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sarà a Bergamo, all’Istituto “Giulio Natta”, per la chiusura dell’anno scolastico 2021/2022. Un’occasione durante la quale porterà il saluto alla comunità territoriale, ma, a distanza, anche a tutte le comunità scolastiche italiane. La giornata potrà essere seguita in diretta streaming sul sito del Ministero dell’Istruzione.

In questa occasione sarà siglato anche un Patto fra scuole, realtà del territorio ed Università per la creazione di un curricolo specifico sulla chimica al servizio della sostenibilità e della green technology. Il Ministro arriverà a Bergamo alle ore 10.30, presso l’Auditorium Sestini, in via Europa 15. Alle ore 10.45 il saluto alle comunità scolastiche. Poi il Ministro incontrerà gli studenti a lezione nei laboratori di analisi e strumentazione chimica e consegnerà 6 diplomi ITS ai diplomati del X corso “Nuove Tecnologie per la Vita”.

Accessibility act

Accessibility act, verso prodotti e servizi informatici più inclusivi: cosa dice la legge
Agenda Digitale del 05/06/2022

L’Accessibility act è la norma che punta a portare più inclusività nella società: con questa legge le persone con disabilità potranno accedere più facilmente a prodotti e servizi informatici, che dovranno avere specifici requisiti per garantirne a tutti la fruizione

L’Accessibility act, ovvero la legge europea sull’accessibilità, punta a fornire gli strumenti normativi per una società più inclusiva, garantendo alle persone con disabilità un migliore accesso a prodotti e servizi. Infatti, lo schema di decreto legislativo approvato il 27 maggio 2022 in Italia recepisce la direttiva europea n. 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi: tutti i servizi e i prodotti informatici (smartphone, e-book, biglietterie elettroniche delle stazioni ferroviarie e aeroporti, bancomat e così via) dovranno avere specifici requisiti accessibili a tutti. 

Accessibility act, cosa dice
L’articolo 1 definisce l’ambito di applicazione stabilendo i requisiti di accessibilità di alcune categorie di prodotti e servizi immessi sul mercato a partire dal 28 giugno 2025. I prodotti interessanti paiono essere:
 sistemi hardware e sistemi operativi informatici generici per consumatori per tali sistemi hardware;
 i terminali self-service di pagamento e quelli destinati alla fornitura dei servizi disciplinati dallo schema in esame;
– apparecchiature terminali con capacità informatiche interattive per consumatori utilizzate per i servizi di comunicazione elettronica; di media audiovisivi; lettori di libri elettronici (e-reader).

I servizi (che saranno) inclusi:
 di comunicazione elettronica, eccezion fatta quelli di trasmissione utilizzati per la fornitura di servizi da macchina a macchina;
 di accesso a servizi di media audiovisivi;
– di trasporto passeggeri aerei, con autobus, ferroviari e per vie navigabili, ad eccezione dei servizi di trasporto urbani, extraurbani, e regionali[1];
 servizi bancari per consumatori;
 libri elettronici (e-book) e software dedicati;
servizi di commercio elettronico.

Il decreto non si applicherà invece a contenuti di siti web e alcune app (come quelle su carte e servizi di cartografia online, qualora per le carte destinate alla navigazione le informazioni essenziali siano fomite in modalità digitale accessibile; oppure quelle di archivi).
Ancora, in favore delle persone non vedenti o ipovedenti o con altre difficoltà nella lettura di testi a stampa, è fatta salva l’accessibilità ai libri e ad altri tipi di pubblicazioni come gli spartiti musicali – su qualsiasi supporto, anche in formato audio, e in formato digitale. L’articolo 2 elenca le definizioni rilevanti, mentre l’articolo 3 disciplina i requisiti di accessibilità che devono avere i prodotti ed i servizi immessi nel mercato.

Accessibility act punto per punto
L’ articolo 4 stabilisce la conformità dei servizi di trasporto ai requisiti di accessibilità nel rispetto dei parametri (normativi) europei. L’articolo 5 afferma “il principio della libera circolazione dei prodotti e dei servizi che rispettano i requisiti di accessibilità”. L’articolo 6 elenca gli obblighi dei produttori in relazione ai requisiti, alla documentazione tecnica di conformità nonché alle istruzioni e informazioni da fornire ai consumatori e agli utenti finali.

Gli articoli 7, 8 e 9 disciplinano gli obblighi che gravano rispettivamente sui rappresentanti autorizzati, sugli importatori e sui distributori che sostanzialmente si possono così riassumere in una procedura di valutazione di conformità, nella redazione della documentazione tecnica occorrente e che il prodotto abbia il marchio CE. L’articolo 10 estende detti obblighi anche agli importatori e ai distributori.

L’articolo 11 identifica come operatori economici: il fabbricante, il rappresentante autorizzato, l’importatore e il distributore. L’articolo 12 prevede gli obblighi dei fornitori di servizi che consistono essenzialmente nell’assicurare di progettare e fornire servizi in conformità dei requisiti di accessibilità; e in caso contrario dovranno gli stessi informare immediatamente l’AGID.

L’articolo 13 reca la disciplina “in caso di modifica sostanziale e onere sproporzionato”. L’articolo 14 prevede i criteri secondo cui i prodotti e i servizi possano essere considerati conformi ai requisiti di accessibilità. L’articolo 15 concerne la dichiarazione UE di conformità attestante la dimostrazione circa la conformità ai requisiti di accessibilità applicabili. L’articolo 16 specifica le caratteristiche della marcatura CE dei prodotti. Gli articoli 17, 18, 19 e 20 riguardano i poteri attribuiti al MISE (di sorveglianza, imposizione nell’adozione misure correttive, eventuali revoche misure/limitazioni/ritiri di prodotti non conformi).

L’articolo 21 disciplina l’attività di vigilanza in relazione alla conformità dei servizi, affidando all’Agenzia per l’Italia digitale (AGID) la verifica della stessa. L’articolo 22 stabilisce che i prodotti e servizi siano compliant ai requisiti di accessibilità (di cui all’allegato I), conformemente a quelli stabiliti a livello europeo salvo che non venga disposto in senso contrario. L’articolo 23 stabilisce una presunzione di conformità delle norme di armonizzazione e di quelle relative alle specifiche tecniche.

L’articolo 24 riguarda il sistema sanzionatorio che tiene conto dell’entità, non conformità e numero delle unità di prodotti o servizi non conformi oltre che di quanti utenti sono stati danneggiati. L’articolo 25 prevede alcune norme transitorie e finali. L’articolo 26 autorizza l’AgID a bandire procedure concorsuali e ad assumere con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato n. 15 unità di personale non dirigenziale, L’articolo 27 da ultimo contiene disposizioni finanziarie.

Gli impatti dell’accessibility act
Lo schema di decreto precisa ancora che fino al 28 giugno del 2030 i fornitori di servizi potranno continuare a prestare il loro servizio utilizzando prodotti immessi legittimamente prima per analoghi servizi.

Dal punto di vista giuridico-contrattuale, i contratti di servizi conclusi prima del 28 giugno del 2025 potranno essere mantenuti invariati fino alla loro scadenza, ma per non più di cinque anni da tale data.
Materialmente, viene infine precisato che i terminali self-service — purché legittimi — potranno essere adoperati per la fornitura di servizi analoghi ma non oltre 20anni dalla messa in funzione.

L’European Accessibility Act (EAA), cosa prevede
Con la denominazione “European Accessibility Act” (da qui l’acronimo EAA) tradotta “Atto Europea sull’Accessibilità”, ci si riferisce alla direttiva n. 2019/882 sopra linkata che l’Unione Europea ha emanato in data 17 aprile 2019, “sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi”.

Il think tank
La Commissione europea, per garantire una “piena partecipazione delle persone con disabilità alla società e per ridurre la frammentazione della legislazione che disciplina l’accesso a prodotti e servizi”, ha adottato la Legge europea sull’accessibilità al fine di:
– prevedere una definizione comune dell’UE e un quadro di attuazione altrettanto in ordine ai requisiti di accessibilità per determinati prodotti e servizi;
– utilizzare gli stessi requisiti di accessibilità da tutti gli Stati membri.

Lo scopo
L’EAA ha lo scopo di «contribuire al corretto funzionamento del mercato interno per il tramite l’armonizzazione dei requisiti di accessibilità per determinati prodotti o servizi immessi sul mercato ovvero forniti ai consumatori dopo il 28 giugno 2025».
In sintesi, punta a migliorare che il mercato intento dei prodotti e servizi accessibili funzioni (al) meglio, in maniera uniforme tra tutti gli Stati membri.

A chi è rivolto
L’EAA intende rivolgersi a tutte quelle persone diversamente abili — peraltro tristemente in aumento — oltre a quelle persone aventi delle limitazioni funzionali (anziani, donne in gravidanza) che adoperano prodotti e servizi quali: sistemi hardware e sistemi operativi informatici generici; servizi di comunicazione elettronica, servizi di media audiovisivi terminali self-service interattivi dei servizi di trasporti urbani, extraurbani e regionali; servizi bancari per consumatori; libri elettronici (e-book) e software dedicati; servizi e-commerce.

I benefici
I benefici dell’EEA sono tanto per le persone diversamente abili; quanto per le aziende. Infatti, le persone con disabilità e soggetti fragili/vulnerabili (anziani, ecc.) attraverso questo impianto, possono beneficiare di:
 prodotti e servizi più accessibili sul mercato;
– prodotti e servizi accessibili a prezzi più competitivi;
 meno barriere all’accesso ai trasporti, all’istruzione e al mercato del lavoro aperto;
 più posti di lavoro disponibili dove sono necessarie competenze in materia di accessibilità

Mentre le aziende, dal canto loro, avranno la possibilità di beneficiare di:
 norme comuni sull’accessibilità nell’UE con una sensibile riduzione di costi;
 un più facile commercio transfrontaliero;
– maggiori opportunità di mercato per i prodotti e servizi accessibili.

Prodotti e servizi inclusi
L’EAA intende coprire prodotti e servizi identificati tra i più importanti per le persone diversamente abili. Tra i prodotti e servizi si annoverano:
– computer e sistemi operativi;
– bancomat, biglietterie automatiche e check-in;
– smartphone;
– apparecchiature TV relative ai servizi di televisione digitale;
– servizi di telefonia e relative apparecchiature;
– accesso a servizi di media audiovisivi come trasmissioni televisive e relative;
– apparecchiature di consumo;
– servizi relativi al trasporto passeggeri aereo, autobus, ferroviario e per vie navigabili;
– servizi bancari;
. e-book;
– commercio elettronico.

La struttura e i contenuti
L’EAA si compone di 104 Considerando, 35 articoli e sei (dall’I al VI) allegati. Circa i contenuti naturalmente sono gli stessi che il nostro Paese ha recepito nello (schema di) d.lgs. su descritti, con la precisazione che il termine per il recepimento era fissato al 28 giugno 2022.

I punti di forza e i fronti critici
Richiamandoci ai Forum Europeo sulla Disabilità, da ultimo vogliamo riportare in sintesi quelli che si possono ritenere i punti di forza e le criticità.

PUNTI DI FORZA
I punti di forza dell’EAA sono stati individuati essenzialmente tra i seguenti:
 i requisiti di accessibilità per i prodotti e i servizi sono obbligatori per gli appalti pubblici;
 per prodotti e servizi non inclusi, la Direttiva fornisce un elenco di requisiti di accessibilità che possono aiutare a dimostrare la conformità alle disposizioni sull’accessibilità stabilite nella legislazione dell’Unione Europea attuale e futura (ad esempio i regolamenti sui Fondi dell’Unione Europea);
 gli operatori economici sono obbligati a mettere in atto misure correttive immediate, o a ritirare il prodotto, se esso non soddisfa i requisiti di accessibilità della Direttiva;
 se uno Stato membro ritira dal mercato un prodotto non accessibile, gli altri devono seguirne l’esempio.
le autorità di vigilanza del mercato hanno un ruolo preminente e le ONG, le Autorità Nazionali o altri organismi possono rappresentare le singole persone in giudizio ai sensi della Legislazione Nazionale.
la Commissione europea può adottare ulteriori misure integranti i requisiti di accessibilità.

LE CRITICITA’
Le criticità sono state invece ravvisate nei seguenti punti:
 ambito dei servizi e dei prodotti inclusi è assai limitato; si devono ritenere esclusi ad esempio i servizi sanitari, l’istruzione, i trasporti, gli elettrodomestici; ovvero in caso di servizi collegati al trasporto urbano, suburbano e regionale, o forniti da una piccola impresa.
 i requisiti riguardanti l’ambiente costruito relativi ai servizi sono rimessi alla decisione degli Stati membri.
 ulteriori esenzioni in caso di “onere sproporzionato” per l’operatore economico.

Note
Per questi, recita lo schema, «…si applicano solo gli elementi di cui al numero 6, 5): 1) siti web; 2) servizi per dispositivi mobili, comprese le applicazioni mobili; 3) biglietti elettronici e servizi di biglietteria elettronica; 4) fornitura di informazioni relative ai servizi di trasporto, comprese le informazioni di viaggio in tempo reale; per quanto riguarda gli schermi informativi ciò si limita agli schermi interattivi situati nel territorio dell’Unione; 5) terminali self-service interattivi situati nel territorio dell’Unione, fatta esclusione di quelli installati come parti integranti su veicoli, aeromobili, navi e materiale rotabile utilizzati per la fornitura di una qualsiasi parte di tali servizi di trasporto passeggeri». ?

di Chiara Ponti,
Avvocato, Privacy Specialist & Legal Compliance e nuove tecnologie – Baccalaureata

KIDS4ALLL: questionario online sul multilinguismo

C’è tempo fino a giovedì 30 giugno per partecipare al breve questionario online sul multilinguismo lanciato dal progetto KIDS4ALLL.

L’indagine, completamente anonima e indirizzata agli educatori, anche quelli che operano in contesti informali, e agli insegnanti di lingua di tutti i livelli scolastici, vuole monitorare le reazioni e le percezioni in merito a multilinguismo e inclusione e far emergere le migliori pratiche didattiche realizzate in questo ambito, allo scopo di condividerle successivamente a livello internazionale.

Il progetto KIDS4ALLL, coordinato dall’Università di Torino e gestito da un’ampia rete di partner nazionali e internazionali fra cui l’INDIRE, nasce nel 2021 con l’obiettivo di facilitare l’inclusione degli alunni migranti nei sistemi educativi.

Il percorso cerca di promuovere nei più giovani quelle competenze, anche trasversali, utili a rispondere alle sfide sociali del momento e a permettere una piena partecipazione di tutti alla vita comunitaria: comunicazione nella madrelingua e in lingua straniera, matematica, scienze, strumenti e linguaggi digitali, ma anche soft skill come problem solving e pensiero critico, capacità di collaborazione e creatività, spirito di iniziativa e imprenditorialità.

L’idea alla base di KIDS4ALLL è quella di supportare il diritto di accesso a percorsi formativi inclusivi e di alta qualità lungo tutto l’arco della vita(le tre “elle” nel nome del progetto stanno appunto per Life Long Learning), mettendo a punto schemi di collaborazione tra pari in contesti educativi formali (scuola), non formali (associazioni, biblioteche, centri giovanili) e informali (social network e ambienti digitali utilizzati quotidianamente dai ragazzi). 

Le attività del progetto si rivolgono ad alunni della scuola primaria, secondaria di primo grado e del biennio della scuola secondaria di secondo grado (con e senza background migratorio), ma anche a docenti, educatori e genitori.

Per informazioni: kids4alll@unito.it

Partecipa all’indagine entro il 30 giugno >>

Vai alla pagina di KIDS4ALLL sul sito Indire >>

Giornata mondiale dell’Ambiente

La giornata mondiale dell’ambiente, proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite è celebrata ogni anno il 5 giugno.


Si è svolto il 3 giugno 2022, nella Tenuta di Castelporziano, l’evento “Educare alla biodiversità”, organizzato dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica per celebrare la Giornata mondiale dell’Ambiente. Protagonisti studentesse e studenti in arrivo da tutta Italia. Un momento di confronto sulle esperienze concrete di educazione alla biodiversità, a 30 anni dalla convenzione sull’Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro.

Presenti alla cerimonia il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani e laSottosegretaria Barbara Floridia. Il programma della giornata ha visto interventi di dirigenti scolastici, studentesse e studenti sui temi della biodiversità, dell’educazione ambientale e della sostenibilità.  

“Dobbiamo lasciarci alle spalle anni in cui il virus dell’individualismo ci ha fatto dimenticare l’importanza della tutela dell’ambiente. Con la nostra Carta vogliamo far sì che l’educazione ambientale diventi un elemento costitutivo della nuova scuola, aperta, inclusiva e affettuosa”, ha dichiarato il Ministro Patrizio Bianchi.   

La mattinata, trasmessa in diretta sul sito del Ministero dell’Istruzione, è stata l’occasione per rilanciare la Carta per l’educazione per la biodiversità, che nel corso di queste settimane è stata sottoscritta dalle scuole italiane. La Carta è voluta dalla Presidenza della Repubblica e sostenuta dai Ministeri dell’Istruzione e della Transizione Ecologica per accompagnare le nuove generazioni a comprendere la complessità dei fenomeni della natura e ad agire per il percorso di transizione ecologica e culturale. Alla Carta possono aderire le Scuole di tutto il territorio nazionale. L’adesione è il primo passo per ottenere il riconoscimento di “Scuola in RiGenerazione” da parte del Ministero dell’Istruzione e accedere ad un programma di iniziative. Si può richiedere l’adesione qui: https://www.istruzione.it/ri-generazione-scuola/biodiversita.html. Sono già oltre 500 le scuole che hanno aderito.   

L’iniziativa si inserisce nell’ambito di RiGenerazione Scuola (https://www.istruzione.it/ri-generazione-scuola/index.html)il Piano del Ministero dell’Istruzione per la transizione ecologica e culturale delle scuole, che mira a rigenerare la funzione educativa della scuola per ricostruire il legame fra le diverse generazioni, per insegnare che lo sviluppo è sostenibile se risponde ai bisogni delle generazioni presenti e non compromette quelle future, per imparare ad abitare il mondo in modo nuovo.  

Presso la Tenuta presidenziale di Castelporziano è stato inaugurato, inoltre, il Villaggio diffuso di educazione ambientale, aperto alle visite di alunni e studenti tra gli 8 e i 14 anni, provenienti da Roma e dalla Regione Lazio.  

Olimpiadi di Problem Solving

Si è svolta il 3 giugno, a Cesena, la premiazione dei vincitori delle Olimpiadi Nazionali di Problem Solving, dedicate all’Informatica e al pensiero algoritmico nella scuola del I ciclo . Alla premiazione sono arrivati i vincitori delle gare finali, che hanno visto la partecipazione di 102 squadrefinaliste, con 408 fra studentesse e studentiprovenienti da tutta Italia.

Le competizioni hanno previsto la risoluzione di problemi per le 35 squadre e per i 77 studenti finalisti nelle gare individuali, gare di programmazione, workshop di coding e di maker. Tra i temi assegnati quest’anno, codici da decifrare, un fantatorneo di curling, un comando da creare per un percorso a ostacoli di un robot.

La manifestazione, promossa dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici la Valutazione e l’internazionalizzazione del Sistema Nazionale di Istruzione, è rivolta ad alunni e studenti della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado e del primo biennio della scuola secondaria di secondo grado. L’obiettivo è quello di promuovere competenze chiave per la soluzione di problemi attraverso modelli, metodi e strumenti informatici, favorire lo sviluppo e la diffusione del pensiero computazionale, promuovere la diffusione della cultura informatica come strumento di formazione nei processi educativi.

I principali criteri che hanno guidato la selezione sono stati, per le gare a squadre e individuali, l’accuratezza delle soluzioni proposte negli esercizi e il tempo di svolgimento delle prove mentre per le gare di coding, programmazione e maker, la progettazione, l’ampiezza delle soluzioni proposte, gli aspetti tecnici, la qualità dei codici e dei programmi presentati.

I vincitori

P.L. Coda, Sherlock Holmes e la conquista della Gallia – Il signor William Shakespeare presenta…

Pier Luigi Coda, Sherlock Holmes e la conquista della Gallia – La diabolica truffa del  wargame (Ed. Effatà . Cantalupa Torino)

Si possono proporre  ai giovani di oggi gli autori classici della letteratura latina e le opere di William Shakespeare? Certamente si, con un po’ di coraggio e di fantasia. Ecco allora che, dopo il riscontro positivo di Sherlock Holmes sulle tracce di Dante Alighieri, l’instancabile detective donna torna in pista per dipanare un diabolico wargame costruito sul De bello Gallico di Giulio Cesare e che prosciuga il portafogli dei malcapitati giocatori. Oltre alla solita équipe formata dai due figli, una grossa mano gliela daranno gli indizi delle opere dei grandi autori della letteratura latina: Orazio, Virgilio, Ovidio, Catullo… Sherlock Holmes e la conquista della Gallia  è un giallo a tutti gli effetti che non mancherà di appassionare i lettori, ma è anche un racconto che sa parlare di amicizia, disabilità e inclusione razziale ambientato tra le vie di Torino.

Pier Luigi Coda, Il signor William Shakespeare presenta la Tragedia di Giulio Cesare alla classe 3A (Ed Solfanelli – Chieti)

E per completare la conoscenza di Giulio Cesare, Pier Luigi Coda propone un adattamento per giovani in cui un immaginario William Shakespeare presenta la sua tragedia agli studenti di una scuola odierna. Il Giulio Cesare di Shakespeare è la sublimazione del dubbio e della forza delle parole nelle vicende umane. Dalla sua prima rappresentazione al Globe di Londra nel 1599, sono innumerevoli le riedizioni teatrali, editoriali, cinematografiche che si sono avvicendate in tutto il mondo nel corso degli anni. Inizialmente piuttosto scettici e perplessi, i ragazzi e le ragazze, accompagnati dallo stesso Shakespeare, entrano piano piano nello sconfinato universo dei personaggi e ne restano affascinati. Così, dentro le quinte dell’ascesa al potere e della congiura contro Giulio Cesare, scoprono non solo la magica bellezza di una genialità che raggiunge il vertice della poesia, ma anche la sconcertante attualità dell’animo umano e delle sue immutabili passioni che vanno ben oltre il conflitto tra libertà e tirannia.

In entrambi i racconti sono inseriti brani in lingua originale latina (Sherlock Holmes e la conquista della Gallia)  e inglese (William Shakespeare presenta la tragedia di Giulio Cesare alla classe 3A) tradotti dall’autore

UnderwaterMuse – Immersive Underwater Museum experience for a wider inclusion

NUOVE SCOPERTE, ANTICHE ROTTE: IL SALENTO DELL’OLIO E DEL VINO NEL “PAESAGGIO” ARCHEOLOGICO SUBACQUEO DI TORRE SANTA SABINA

Emergono dai fondali dell’Adriatico preziose testimonianze del passato, che arricchiscono la storia delle rotte commerciali salentine e i continui scambi con l’altra sponda del mare e l’Oriente. A raccontarle è la Baia dei Camerini di Torre Santa Sabina, marina del Comune di Carovigno a circa 30 km a nord di Brindisi, una piccola insenatura che conserva un patrimonio archeologico subacqueo e costiero di notevole interesse. A far riaffiorare dalle acque “strati” insabbiati di storia, le recenti ricerche della cattedra di Archeologia subacquea del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, condotte in regime di Concessione di scavo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, dirette dalla docente Rita Auriemma.

Baia dei Camerini

L’approdo di Torre Santa Sabina è un sito archeologico tra i più complessi e stratificati, con enormi potenzialità dal punto di vista delle conoscenze storico-archeologiche. Le innumerevoli e disparate tracce lungo la costa e sui fondali aiutano a raccontare una storia articolata, ricca di vicende che vanno dalla preistoria all’età moderna. Le testimonianze relative agli insediamenti molto antichi nelle aree che fiancheggiano il cosiddetto “Fiume della Mezzaluna”, residuo di un corso d’acqua dolce che sfociava nell’insenatura detta appunto “La Mezzaluna”, arricchiscono la ricostruzione millenaria del paesaggio e delle sue trasformazioni.

Tracce di vita di una comunità di agricoltori, che lì viveva nel VI-V millennio a.C., sono segnalate dal rinvenimento di oggetti neolitici e scarti di lavorazione della selce. Sempre lì, nell’Età del Bronzo e oltre (dal XIV al X sec. a.C. circa), si è sviluppato uno dei più vasti insediamenti dell’Italia sud-orientale. Ne sono evidente e suggestiva testimonianza le migliaia di buchi dov’erano piantati pali di capanne e palizzate di recinzioni in legno, anche sommersi o semi-sommersi, che si estendono fin lungo le basse scogliere della Baia dei Camerini. La costa, inoltre, è ampiamente segnata da escavazioni, tagli di cava, canali, anch’essi talvolta sommersi o semisommersi, che indicano un’alta frequenza di interventi e trasformazioni del paesaggio di natura antropica.

Imbarcazione di età romana tardoimperiale TSS1 durante lo scavo

Gli scavi raccontano di come la piccola insenatura sia stata per lungo tempo un approdo per gli scali marittimi, a indicare come già nel III-II millennio a.C. genti dei Balcani e del Mediterraneo orientale navigavano dall’Egeo e dalle coste dell’Anatolia lungo queste rive: numerosi ritrovamenti di ceramica di importazione micenea a Torre Santa Sabina testimoniano infatti l’esistenza di scambi con l’Egeo e l’altra sponda dell’Adriatico in quell’epoca. Ne è eccezionale conferma anche il rinvenimento di una lama in oro di pugnale da parata, oggetto raro in Italia, ma comune in Egeo e Vicino Oriente. In età messapica la baia era lo scalo marittimo della città indigena di Kàrbina, l’odierna Carovigno, da cui venivano distribuite le merci verso l’interno e, per lungo tempo, anche uno degli scali delle rotte di cabotaggio, la navigazione sotto costa, per il riparo offerto ai naviganti.

Scavo di un’anfora del carico del relitto TSS1

Approdo sicuro ma anche luogo d’insidie: durante le tempeste, infatti, alcune navi si infrangevano sulle rocce delle basse scogliere appena affioranti, perdendo i loro preziosi carichi. La stessa area racconta in particolare di due naufragi, avvenuti a distanza di tre secoli l’uno dall’altro.

La nave più antica, di età tardoarcaica (fine VI – inizi V sec. a.C.) chiamata “TorreSantaSabina3”, solcava rotte ionico-adriatiche e trasportava anfore e raffinati servizi da tavola. Nello strato più profondo della sabbia sono stati ritrovati in posizione capovolta, a causa del naufragio, crateri, brocche, coppe e tazze per mescere e bere il vino, mentre il carico principale era il contenuto delle anfore, destinate per la maggior parte al trasporto del vino e, in misura minore, dell’olio. Prodotti che provenivano da vari luoghi della Grecia e dell’Italia meridionale, “beni di lusso” molto richiesti anche dalle popolazioni che vivevano in Puglia durante l’Età arcaica, come i Messapi nel Salento.

Negli strati più superficiali, invece, sono stati rinvenuti i resti della nave di “TorreSantaSabina4”, risalenti all’ età romana tardorepubblicana (fine II sec. a.C.), imbarcazione che trasportava una grande varietà di merci, sia d’importazione sia di produzione locale. Uno scrigno di testimonianze preziose: nelle anfore ritrovate erano contenuti il vino e l’olio prodotti nel Salento insieme ai loro contenitori, e massicciamente esportati. Il resto erano pregiati servizi da tavola e vasellame da cucina, importati dall’Egeo e dall’Asia Minore, dall’Adriatico orientale, dalla Campania e dall’Italia centrale ma anche prodotti in Puglia: piatti, coppe, tegami e olle erano capovolti, le anfore schiacciate una sull’altra.

Recupero di un’anfora punica dal carico TSS4 (fine II sec. a.C.)

A questa complessa stratigrafia si può probabilmente aggiungere anche un altro carico databile alla tarda antichità e proveniente dal Mediterraneo orientale (V-VI sec. d.C.). Ma oltre alle imbarcazioni andate distrutte, ce ne sono altre invece “spiaggiate”, incagliatesi presso la riva, come lo scafo del relitto “TorreSantaSabina1” (fine III – inizi IV secolo d.C.), una delle imbarcazioni di età romana imperiale più conservate del Mediterraneo, che mostra parti delle sovrastrutture della nave, persino una porzione del ponte. Proveniva dalle coste nordafricane, probabilmente dall’area dell’odierna Tunisia, come dimostrano le anfore superstiti del carico, che dovevano contenere vino e/o salse e conserve di pesce.

Carico di anfore del relitto di età romana tardo-repubblicana TSS4 (fine II sec. a.C.)

Anche degli scavi a Torre Santa Sabina si parlerà dal 3 al 5 giugno 2022, tra Lecce e Porto Cesareo, nel corso dell’evento finale di UnderwaterMuse – Immersive Underwater Museum experience for a wider inclusion.


Pei, in arrivo nuove indicazioni del Ministero attraverso gli Usr

da La Tecnica della Scuola

Di Carla Virzì

Il Pei riparte? Sì. Peraltro il Ministero dell’Istruzione, dopo il ripristino del Pei da parte del Consiglio di Stato, invierà alle scuole, attraverso gli Usr, nuove indicazioni sul Piano educativo individualizzato, con alcune messe a punto del modello in funzione del nuovo anno scolastico e alcuni accorgimenti sulla terminologia, relativi alle parti incriminate che hanno determinato il ricorso al Tar del Lazio di alcune associazioni di famiglie. Una comunicazione che il MI ha fornito nel corso della riunione dell’Osservatorio ministeriale sull’inclusione che presidia tutte le questioni relative agli alunni con disabilità.

Lo ha anticipato, durante la diretta di Tecnica risponde LIVE dell’1 giugno, Marisa Pavone, esperta pedagogista presente all’incontro dell’Osservatorio.

Quali novità? Alcune ipotesi

Quali le sezioni che potrebbero cambiare in forma migliorativa? L’esperta Pavone ha ricordato quali aspetti avevano indotto le associazioni delle famiglie a fare ricorso: la composizione del GLO, i criteri per l’assegnazione delle risorse, tra cui le ore di sostegno, alcune espressioni poco felici come la possibilità di esonero degli studenti da alcune discipline. Su questi aspetti, insomma, le indicazioni del MI potrebbero apportare delle novità.

L’indagine Sipes

La Sipes (Società Italiana di Pedagogia Speciale) ha lanciato un’indagine che mira a rilevare quali pratiche e strategie vengono maggiormente promosse in classe al fine di favorire l’inclusione scolastica. Vai all’indagine

Il corso

Sul tema dell’inclusione il corso Pei 2022: guida alla stesura dei nuovi modelliin programma dal 7 giugno.

Il corso intende fornire ai docenti una guida chiara e sicura su come elaborare i nuovi modelli di PEI e sui criteri possibili da osservare per l’assegnazione delle misure di sostegno, senza scadere nel rischio di meri adempimenti burocratici, applicando le nuove procedure in un’ottica di promozione del successo formativo della persona disabile.

Docenti di religione e contratti a termine: partono i maxi risarcimenti

da La Tecnica della Scuola

Di Dino Caudullo

La Corte di giustizia è tornata ad occuparsi della reiterazione dei contratti a termine, questa volta soffermandosi su quelli dei docenti di religione cattolica. Proprio per questo motivo stanno iniziando ad arrivare le prime pronunce dei giudici del lavoro.

Il rinvio alla Corte di Giustizia da parte del Tribunale di Napoli

Il Tribunale di Napoli (con ordinanza del febbraio 2019) aveva posto alla Corte di Giustizia la questione circa la conformità alla direttiva n. 70 del 1999 della legge nazionale che regola il rapporto di lavoro dei docenti di religione cattolica con contratto di lavoro a tempo determinato (articolo 3, commi 4, 7, 8 e 9, della legge del 18 luglio 2003, n. 186).

Il principio enunciato dalla CGUE

La Corte aveva quindi evidenziato (sentenza del 13 gennaio) che l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, allegato alla Direttiva 1999/70/CE, deve essere interpretato nel senso che esso osta a una normativa nazionale che esclude gli insegnanti di religione cattolica delle scuole pubbliche dall’applicazione delle norme dirette a sanzionare il ricorso abusivo a una successione di contratti a tempo determinato, qualora non esista nessun’altra misura effettiva nell’ordinamento giuridico interno che sanzioni detto ricorso abusivo.

Il sistema previsto dalla legge n. 186 del 2003 è stato riconosciuto, dal Giudice comunitario, come illegittimo, laddove permette di poter assumere in modo continuativo nelle scuole pubbliche insegnanti di religione cattolica con contratti di lavoro a tempo determinato per periodi di tempo illimitati.

L’applicazione del principio da parte del Tribunale di Napoli

Il Tribunale di Napoli ha definito il giudizio dando piena applicazione al predetto principio, in esito alla decisione della Corte di Giustizia (sentenza del 25 maggio scorso). E inoltre ha rilevato che i rapporti di lavoro degli insegnanti di religione sono assolutamente precari e privi di tutela, posto che la legislazione interna non prevede neppure la possibilità di assunzione mediante scorrimento di graduatoria.

Sempre il Tribunale di Napoli ha applicato la sanzione di tipo risarcitorio, evidenziando che i contratti a termine stipulati dai docenti di religione, anche per parecchi anni, non sono assistiti da alcuna valida misura giustificatrice al loro rinnovo e, dunque, sono illegittimi anche da un punto di vista eurounitario,

Il criterio risarcitorio

Il Giudice del lavoro partenopeo è giunto a riconoscere un risarcimento del danno ai docenti di religione pari a 20 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto in ipotesi di anzianità superiore a 10 anni e 28 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto in ipotesi di anzianità superiore a 20 anni. Il tutto adottando un criterio analogo a quello previsto dalla legge 604/66 in materia di licenziamenti individuali, che prevede un aumento dell’indennità risarcitoria in caso di licenziamento illegittimo in misura proporzionale all’anzianità del lavoratore.