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28 milioni per i ‘Fab Lab’, laboratori creativi

da tuttoscuola.com

28 milioni per i ‘Fab Lab’, laboratori creativi

Il laboratorio cambia pelle e diventa ‘Fab Lab’, atelier creativo dove la didattica si fa con il supporto di stampanti e scanner 3D, di kit per la robotica e per la programmazione informatica. È stato pubblicato questa mattina, sul sito del Ministero dell’Istruzione, l’Avviso da 28 milioni di euro per dotare le scuole del I ciclo di istruzione di nuovi spazi didattici in cui gli alunni possano apprendere le competenze tecnologiche di base e coniugarle con manualità, artigianato, creatività. L’iniziativa fa parte delle azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale.

Come Governo stiamo puntando con forza sul capitolo dell’innovazione. La scuola si sta dimostrando, con il Piano scuola digitale, protagonista e promotrice del cambiamento”, dichiara il Ministro Stefania Giannini. “Con i 28 milioni stanziati finanzieremo 1.860 progetti, coprendo oltre un terzo delle scuole del I ciclo. Un successivo finanziamento arriverà dal Pon”.

La procedura di selezione per gli atelier creativi si svolgerà completamente on line e le scuole, per la prima volta, saranno accompagnate nel processo di elaborazione delle loro proposte attraverso sedute in live streaming di supporto amministrativo e tecnico organizzate dal Miur.

Ogni progetto vincitore potrà avere un contributo massimo pari a 15.000 euro. Tutte le istituzioni scolastiche ed educative statali del I ciclo di istruzione, singolarmente o in rete, che dispongano di spazi idonei e disponibili, sono invitate a presentare le loro idee per costruire atelier creativi per i propri alunni, luoghi incentrati su arredi mobili e modulari, sul gioco educativo e sul protagonismo degli studenti attraverso apprendimento pratico ed esperienziale.

I progetti potranno essere per atelier standard, funzionali al conseguimento delle competenze di base, oppure specializzati, finalizzati al conseguimento di competenze per una specifica area disciplinare (Tecnologica, Scientifica o Umanistica).

Le proposte dovranno essere inoltrate, entro e non oltre le ore 13.00 del 27 aprile 2016, compilando l’apposita istanza online disponibile a questo link:

https://miurjb4.pubblica.istruzione.it/protocolloIntesa

Link all’Avviso: http://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.html

Edilizia scolastica, la scuola aperta è il modello del futuro

da tuttoscuola.com

Edilizia scolastica, la scuola aperta è il modello del futuro

Uno spazio educativo funzionale a una didattica innovativa, che proponga una nuova idea di benessere a scuola, di ambiente sociale per la comunità scolastica e di apertura al territorio: una scuola che diventa un centro civico. E’ l’ambiente didattico che guarda al futuro, che verrà illustrato nel manifesto “1+4 spazi educativi per il nuovo millennio”, visibile in questi giorni al convegno internazionale “Ambienti per la formazione. Formazione per gli ambienti”, organizzato dall’Università di Kassel, in Germania.

Nel manifesto, realizzato dal gruppo di ricerca Indire sulle architetture scolastiche, viene proposto il modello 1+4, ovvero le tipologie di aree previste dal modello Indire, che sono le seguenti: “1” rappresenta lo “spazio di gruppo”, un ambiente che permette di fare una serie di attività didattiche diversificate come evoluzione dell’aula tradizionale allestita per la sola lezione frontale.

Il numero “4” indica invece gli altri spazi del modello: l’agorà, un grande spazio assembleare dove tutti possono ritrovarsi per seguire eventi di interesse plenario; lo spazio informale, con cuscini, divani, sedie o altro in grado di accogliere i ragazzi nel loro tempo libero (in genere questi spazi sono proposti per rendere abitabili zone che prima erano solo di passaggio); lo spazio individuale, dove lo studente può concentrarsi estraniandosi dal contesto circostante; lo spazio di esplorazione, generalmente collegato ai laboratori: tutte quelle aree in cui gli alunni si recano quando devono svolgere attività che richiedono strumenti specifici, come ad esempio un laboratorio per le scienze o un’aula digitalizzata per attività con alto potenziale tecnologico.

L’idea è che questo modello – ha sottolineato Leonardo Tosi, ricercatore Indire – proponga un insieme di spazi diversificati per valore simbolico e per funzionalità. Le scuole del terzo millennio dovrebbero in qualche modo avere degli ambienti che assolvono alle diverse funzioni /valori simbolici proposti dal modello. Nel nostro modello si propone una visione di scuola in cui tutti gli spazi hanno la stessa dignità e sono complementari. Si apprende ovunque“.

A Roma la fase finale delle Olimpiadi di italiano

da tuttoscuola.com

A Roma la fase finale delle Olimpiadi di italiano

La cerimonia di apertura della fase finale delle Olimpiadi di italiano si svolge giovedì 17 presso la Scuola Ufficiali Carabinieri, via Aurelia 511, alla presenza, tra gli altri, del direttore generale per ordinamenti scolastici del Miur, Carmela Palumbo, del direttore centrale Maeci, Massimo Riccardo, e del ministro Stefania Giannini che porterà il suo saluto.

Venerdì, invece, in mattinata lo svolgimento della prova finale di italiano presso il convitto nazionale Vittorio Emanuele II. Nel pomeriggio, invece, presso l’auditorium dello stesso convitto è in programma la tavola rotonda ‘Giornalismo, cultura e società oggi in Italia’ nell’ambito delle ‘Giornate della lingua italiana’.

Sabato, infine, presso la Scuola ufficiali Carabinieri la premiazione dei vincitori delle Olimpiadi di italiano.

Comitato di valutazione. Rottura tra Miur e sindacati

da tuttoscuola.com

Comitato di valutazione. Rottura tra Miur e sindacati

Questa mattina si è svolto un nuovo incontro presso il Ministero dell’istruzione e le Organizzazioni sindacali della scuola per dirimere alcune questioni controverse relative al Comitato di valutazione, a cui la legge 107/15, come è noto, demanda il compito di definire i criteri per la premialità degli insegnanti.

Al termine di un breve incontro, dopo che il Miur aveva confermato la propria contrarietà a considerare l’organismo come collegio perfetto e ad aprire alla contrattazione sindacale l’assegnazione dei premi, tutta la delegazione sindacale ha lasciato il tavolo del confronto, senza nemmeno attendere le motivazioni delle posizioni assunte.

Il comunicato della Gilda, riportato da Orizzonte scuola, precisa che “Il Miur mantiene una posizione di totale chiusura sul comitato di valutazione e noi siamo pronti a intraprendere le vie legali”. E’ quanto dichiara la Fgu-Gilda degli Insegnanti dopo che la propria delegazione, assieme alle altre organizzazioni, ha abbandonato l’incontro convocato questa mattina a viale Trastevere tra sindacati e amministrazione sulla distribuzione del bonus ai docenti “meritevoli”.

Il ministero – spiega la delegazione – insiste nel considerare il comitato di valutazione un collegio imperfetto nel quale basterebbero soltanto poche persone per definire i criteri di assegnazione del bonus. Il ministero ha dimostrato totale chiusura anche sulla possibilità di contrattare le somme da distribuire, lasciando al dirigente scolastico campo totalmente libero nell’attribuzione del bonus”.

Gli spazi di partecipazione democratica e professionale  – commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Fgu-Gilda degli Insegnanti – si stanno paurosamente restringendo a favore di un leaderismo monocratico”.

Corte di Cassazione: per i precari risarcimento sì, ruolo no

da tuttoscuola.com

Corte di Cassazione: per i precari risarcimento sì, ruolo no
Pubblicata la sentenza n. 4914/2015 che autorizza il risarcimento, ma esclude la stabilizzazione

La Corte di Cassazione, Sezioni Unite, con la sentenza  n. 4914 del 1/12/2015, ha definito i criteri per il risarcimento dei danni a favore del lavoratore a causa dell’abuso dei contratti a termine da parte della P.A.

Con la sentenza, pubblicata in data 14/3/2015, le Sezioni Unite hanno indicato i criteri da adottare per il risarcimento dei danni conseguenti all’abuso dei contratti a termine da parte della P.A. su cui si era creato un contrasto giurisprudenziale.

Le Sezioni Unite, hanno affermato il seguente principio di diritto:

Nel regime del lavoro pubblico contrattualizzato in caso di abuso del ricorso al contratto di lavoro a tempo determinato da parte di una pubblica amministrazione il dipendente, che abbia subito la illegittima precarizzazione del rapporto di impiego, ha diritto, fermo restando il divieto di trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato posto dall’art.36, comma 5, d.lgs 30 marzo 2001 n.165, al risarcimento del danno previsto dalla medesima disposizione con esonero dall’onere probatorio nella misura e nei limiti di cui all’art.32, comma 5, legge 4 novembre 2010, n.183, e quindi nella misura pari ad un’indennità omnicomprensiva tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, avuto riguardo ai criteri indicati nell’art.8 legge 15 luglio 1966,n.604.”

La pronuncia pone fine ad un lungo contenzioso che negli ultimi due anni aveva riguardato molti precari per i quali, in forza della nota sentenza della Corte di Giustizia europea, avevano rivendicato la stabilizzazione in ruolo.

Olimpiadi di Italiano, al via le finali

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Olimpiadi di Italiano, al via le finali
84 gli studenti in gara
Inaugura il ministro Giannini

Prenderanno il via il 17 marzo 2016, a Roma, le finali delle Olimpiadi di Italiano. In gara, fino a sabato, 84 studenti provenienti da tutta Italia e dalle scuole e sezioni italiane all’estero. Erano in quasi 44.000 ai nastri di partenza. Sul podio saliranno i ragazzi che riusciranno a dimostrare la migliore capacità di scrittura, di sintesi, di comprensione del testo e una conoscenza approfondita della struttura del nostro idioma. Una sfida all’ultima eccezione grammaticale, alla regola più insidiosa, alla sintassi più complessa, alla sfumatura lessicale più incerta per un uso più efficace della lingua.

Le Olimpiadi, giunte alla sesta edizione, sono promosse dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e si svolgono sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in sinergia con l’Accademia della Crusca. Saranno inaugurate domani, giovedì 17, alle ore 16.15, dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini presso la Scuola Ufficiali Carabinieri. Alla cerimonia di apertura parteciperà anche il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette. Venerdì mattina, dalle ore 9.30 alle 12.30, si terrà la gara finale, presso il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. Sabato mattina, a partire dalle ore 9, la cerimonia di premiazione (sempre presso la Scuola Ufficiali Carabinieri). A fare da cornice alla competizione le Giornate della Lingua Italiana che quest’anno sono dedicate al tema del giornalismo e al suo utilizzo della lingua.

OLIMPIADI DA RECORD
Dalle gare di istituto alle regionali, fino ad arrivare alla finale: gli studenti iscritti a tutte le fasi di selezione sono stati 43.244, quasi il doppio rispetto ai 24.920 dell’anno precedente (erano stati 14.769 nel 2014). Provengono in prevalenza da percorsi di studio liceali, ma questa edizione si caratterizza anche per un grande balzo in avanti del numero di alunni provenienti dai Tecnici e dai Professionali, rispettivamente con 6.077 e 756 concorrenti, contro i 2.432 e i 204 del 2015. Quasi 900 gli istituti partecipanti.
Tra gli 84 finalisti le ragazze prevalgono sui ragazzi (47 contro 37). Sono 4 gli alunni delle scuole e sezioni italiane all’estero (in 446 hanno affrontato la prima fase di selezione). Provengono dall’Algeria, dalla Germania, dalla Grecia e dalla Spagna. Partecipano anche i due vincitori delle Olimpiadi “Lingua seconda” (italiano come seconda lingua, L2) organizzate in provincia di Bolzano.
Emilia Romagna, Puglia e Toscana  sono le regioni maggiormente rappresentate nella competizione, con 6 concorrenti ciascuna.

LE GARE
Le Olimpiadi sono gare individuali di lingua italiana rivolte agli studenti delle scuole secondarie di II grado. Quattro le categorie: Junior e Senior per le scuole italiane e Junior e Senior per le scuole e sezioni italiane all’estero. La categoria Junior è riservata agli alunni del primo biennio delle superiori. La categoria Senior agli studenti degli ultimi tre anni.
Nelle fasi eliminatorie delle Olimpiadi i quesiti – domande a risposta chiusa – sono stati proposti on line e valutati automaticamente dal computer. Nella finale i concorrenti dovranno invece dimostrare – nei 180 minuti a disposizione – la loro padronanza della lingua in ambiti diversi della testualità (comprensione e analisi, riassunto, argomentazione, espressività).

L’ITALIANO? DAI SOCIAL ALLE FILASTROCCHE
Nei profili on line dei finalisti, sul sito dedicato alle Olimpiadi (www.olimpiadi-italiano.it/), alla domanda “Il mio rapporto con la scrittura” c’è l’identikit di una generazione. Con tante indicazioni. Si va da chi confessa di scrivere “solo perché costretto dagli insegnanti”, a chi invece scrive perché aiuta “a sognare”. C’è poi chi scrive “per fermare idee e pensieri”, chi per scambiare “filastrocche con i compagni” e chi per chattare … ma sempre facendo bene attenzione ad utilizzare “un corretto italiano”.

MAMMA E PAPÀ COME “COACH”
C’è un mondo che si muove attorno alla competizione dei ragazzi, e in questo mondo ci sono le famiglie: ci si “allena” con mamma e papà. I genitori aiutano i ragazzi alle prese con quiz e regole grammaticali per prepararli alle gare. Studiano le prove degli anni precedenti, chiedono chiarimenti, suggeriscono “strategie”. Il segnale chiaro che queste Olimpiadi appassionano pure le famiglie. Anche se poi, in prima linea, ci sono i docenti, sempre più interessati a questi campionati come strumento utile per la didattica.

LE GIORNATE DELLA LINGUA ITALIANA
Non c’è solo la gara. Anche quest’anno si terranno le Giornate della lingua italiana. Tre giornate in cui gli studenti e i loro docenti avranno modo di approfondire, riflettere e dibattere con personalità del mondo dell’informazione e della cultura. A queste giornate, inoltre, è dedicato il testo inedito scritto e letto da Monica Guerritore, “La narrazione e la normalizzazione dell’insolito. Riflessione sulle cose o delle cose?. Sabato mattina la trasmissione di Rai Radio3, “La Lingua batte“, registrerà dal vivo una puntata sull'”Italiano dei giornali“.

LA GIURIA E I PREMI
Le prove degli studenti saranno valutate da una giuria di esperti nominata dal Miur e composta da: Giuseppe Patota (Presidente), Maria CatricalàGiorgio Graffi, Eva Luna Mascolino (vincitrice Campiello Giovani), Michele Prandi, Gino Ruozzi, Sergio Scalise, Luca Serianni. I vincitori riceveranno tra i premi medaglie e libri, e avranno anche l’opportunità di fare stage, in Italia e all’estero, offerti da Mondadori Education, Fondazione per l’Educazione finanziaria e al risparmio (Feduf), Museo del risparmio di Torino, Festival Dante 2021 e Ministero per gli Affari Esteri e scuole italiane all’estero. Le Olimpiadi di Italiano rientrano nel Programma nazionale di Valorizzazione delle Eccellenze del Miur. Da questa edizione si sono arricchite della collaborazione del Ministero della Difesa.

Le giornate potranno essere seguite in diretta streaming sul sito dedicato alle Olimpiadi di Italiano.


Venerdì 18 Marzo 2016
GARA FINALE DELLE OLIMPIADI DI ITALIANO 2016

ore 9.00-12.00
CONVITTO NAZ. “VITTORIO EMANUELE II”,
Roma, Piazza Monte Grappa 5
ore 9.00 – Ritrovo dei finalisti
ore 9.30-12.00 – Svolgimento della prova finale delle Olimpiadi di Italiano
ore 13.30-14.30 – Pausa pranzo
ore 14.30-17.30 – Insediamento della Giuria, esame e valutazione delle prove
La Giuria: Giuseppe Patota (Presidente),
Maria Catricalà, Giorgio Graffi , Eva Luna Mascolino (vincitrice Campiello Giovani), Michele Prandi, Gino Ruozzi, Sergio Scalise, Luca Serianni

GIORNATE DELLA LINGUA ITALIANA
ore 15.00-18.00
AUDITORIUM DEL CONVITTO NAZ. “VITTORIO EMANUELE II”
ore 15.00-16.30 – Tavola Rotonda
“Giornalismo, cultura e società oggi in Italia”
Partecipano i rappresentanti delle principali testate giornalistiche: Paolo Conti (Il Corriere della Sera), Claudio Marazzini (Presidente dell’Accademia della Crusca), Armando Massarenti (Sole24Ore), Eugenio Occorsio (La Repubblica), Pietro Piovani (Il Messaggero), Marino Sinibaldi (Direttore Rai Radio 3)
Conduce: Alberto Sinigaglia (La Stampa)
ore 16.30-17.30 – Monica Guerritore:
“LA NARRAZIONE E LA NORMALIZZAZIONE DELL’INSOLITO. RIFLESSIONE SULLE COSE O DELLE COSE?”
Un testo originale realizzato per le Olimpiadi di Italiano 2016 sulla forza dell’interpretazione come veicolo per la coscienza collettiva
ore 17.30-18.00 – Spettacolo di danza a cura del Liceo coreutico del Convitto Naz. “Vittorio Emanuele II” di Roma
ore 19.00-20.00 – Cena con gli Ospiti e i finalisti delle Olimpiadi di Italiano presso l’Hotel
ore 20.45-22.45 – Visita in pullman al centro storico di Roma

Sabato 19 Marzo 2016
ore 9.00-13.00
SCUOLA UFFICIALI CARABINIERI, Roma
Premiazione dei vincitori delle Olimpiadi di Italiano
ore 9.15-10.30 – Rai Radio3, La lingua batte*:
L’ITALIANO DEL GIORNALISMO, IERI E OGGI
Partecipano: Alessandro Barbano, Maria Catricalà, il Cile, Michele Cortelazzo, Daniela De Liso, Salvatore Marino,
Carmela Palumbo, Sergio Scalise, Alberto Sinigaglia e gli studenti fi nalisti delle Olimpiadi
Conduce: Giuseppe Antonelli
ore 10.30-11.30 – La Giuria delle Olimpiadi di Italiano:
Giuseppe Patota (Presidente), Maria Catricalà, Giorgio Graffi , Eva Luna Mascolino (vincitrice Campiello Giovani), Michele Prandi, Gino Ruozzi, Sergio Scalise, Luca Serianni e i finalisti commentano le prove della gara
Modera: Carmela Palumbo
ore 11.30-12.45 I Rappresentanti del Ministero dell’Istruzione, del Ministero degli Esteri e del Ministero della Difesa premiano i vincitori della sesta edizione delle Olimpiadi di Italiano
ore 13.00 – Pranzo presso l’Hotel
ore 14.00 – Partenza e rientro nelle proprie sedi

I NOMI DELLE OLIMPIADI DI ITALIANO 2016
Le Olimpiadi di Italiano e le Giornate della lingua italiana
Sesta edizione, anno scolastico 2015-16
Progetto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici
Direttore Generale: Carmela Palumbo

Riconoscimenti
Alto Patronato del Presidente della Repubblica
Collaborazioni scientifiche
Accademia della Crusca, Associazione degli Italianisti (ADI)
Associazione per la storia della lingua italiana (ASLI)
Coordinatore del Progetto Paolo Corbucci, Miur – Direzione Ordinamenti Scolastici
Coordinatore del Gruppo di lavoro per l’elaborazione delle prove Ugo Cardinale
Gruppo per l’elaborazione delle prove
Marina Beltramo, Alessandra Canali, Anna Cattana, Teresa Nesci, Ilaria Pecorini, Valeria Saura, Mariella Tixi
Giuria della gara finale
Giuseppe Patota (Presidente), Maria Catricalà, Giorgio Graffi , Eva Luna Mascolino (vincitrice Campiello Giovani), Michele Prandi, Gino Ruozzi, Sergio Scalise, Luca Serianni
Coordinatore sito internet e sistemi informatici e Gestione dell’App “Conosci l’italiano?” Massimo Fagotto
Gruppo di lavoro sito internet e sistemi informatici Marina Beltramo (coordinamento per l’informatizzazione
delle prove); Teresa Nesci
Si ringraziano
Per il testo originale scritto e interpretato per le Olimpiadi: Monica Guerritore; per il logo delle Olimpiadi: Ugo Nespolo
Si ringraziano per la collaborazione organizzativa Miur: Dirigente Uffi cio I D.G. Ordinamenti Scolastici Edvige
Mastantuono, Capo Uffi cio stampa Alessandra Migliozzi, Alessia Camplone, Patrizia De Socio, Daniela Ricci;
Min.ro Affari Esteri e Cooperazione Internazionale: Massimo Riccardo, Roberto Nocella, Serena Bonito; Sen.ce Teresa Armato, C.A. Pier Federico Bisconti, Ten. Col. Gerardo Cervone; lo Stato Maggiore della Difesa: Gen. Claudio Graziano, Gen. B. CC Adelmo Lusi, Gen. B. Giorgio Baldacci; il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, la Scuola Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri; lo Stato Maggiore Esercito; lo Stato Maggiore Aeronautica e l’Istituto Studi
Militari Aeronautici di Firenze; Comune di Firenze: Cristina Giachi e Direzione Istruzione; Accademia della Crusca: Claudio Marazzini, Giuseppe Patota, Valeria Saura, Ilaria Pecorini;
Asli: Rita Librandi, Carla Marello; Adi: Guido Baldassarri, Gino Ruozzi; i Referenti degli Uffi ci Scolastici Regionali; i Docenti Referenti d’istituto; Rai Radio 3, “La lingua batte”: Marino Sinibaldi, Giuseppe Antonelli, Cristina Faloci, Monica Nonno; Liceo “E. Montale”, Pontedera: Lucia Orsini, William Batoni, Marco Mannucci, Lara Pratali, Angelica Salvini; gli Organizzatori delle Olimpiadi di Italiano L2 della Provincia di Bolzano; Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II”, Roma: Paolo Maria Reale, Lucia Latini.
Si ringraziano per i premi offerti ai finalisti
Per gli stage offerti ai vincitori: Mondadori Education, Festival Dante2021, Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEDUF) e “Museo del Risparmio” di Torino; Ministero degli Esteri e Scuole e Sezioni Italiane all’estero; per le pubblicazioni: Mondadori Education, Premio Campiello Giovani-Confindustria Veneto, Il Mulino.

Stanziati 28 milioni per atelier creativi

Scuola, stanziati 28 milioni per atelier creativi
Il laboratorio diventa ‘Fab Lab’, per unire creatività manuale e digitale
Giannini: “L’innovazione pilastro della nostra riforma”

Il laboratorio cambia pelle e diventa ‘Fab Lab’, atelier creativo dove la didattica si fa con il supporto di stampanti e scanner 3D, di kit per la robotica e per la programmazione informatica. È stato pubblicato questa mattina, sul sito del Ministero dell’Istruzione, l’Avviso da 28 milioni di euro per dotare le scuole del I ciclo di istruzione di nuovi spazi didattici in cui gli alunni possano apprendere le competenze tecnologiche di base e coniugarle con manualità, artigianato, creatività. L’iniziativa fa parte delle azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale.

“Come Governo stiamo puntando con forza sul capitolo dell’innovazione. La scuola si sta dimostrando, con il Piano scuola digitale, protagonista e promotrice del cambiamento”, dichiara il Ministro Stefania Giannini. “Con i 28 milioni stanziati finanzieremo 1.860 progetti, coprendo oltre un terzo delle scuole del I ciclo. Un successivo finanziamento arriverà dal Pon”.

La procedura di selezione per gli atelier creativi si svolgerà completamente on line e le scuole, per la prima volta, saranno accompagnate nel processo di elaborazione delle loro proposte attraverso sedute in live streaming di supporto amministrativo e tecnico organizzate dal Miur.

Ogni progetto vincitore potrà avere un contributo massimo pari a 15.000 euro. Tutte le istituzioni scolastiche ed educative statali del I ciclo di istruzione, singolarmente o in rete, che dispongano di spazi idonei e disponibili, sono invitate a presentare le loro idee per costruire atelier creativi per i propri alunni, luoghi incentrati su arredi mobili e modulari, sul gioco educativo e sul protagonismo degli studenti attraverso apprendimento pratico ed esperienziale.

I progetti potranno essere per atelier standard, funzionali al conseguimento delle competenze di base, oppure specializzati, finalizzati al conseguimento di competenze per una specifica area disciplinare (Tecnologica, Scientifica o Umanistica).

Le proposte dovranno essere inoltrate, entro e non oltre le ore 13.00 del 27 aprile 2016, compilando l’apposita istanza online disponibile a questo link:
https://miurjb4.pubblica.istruzione.it/protocolloIntesa

Scuola, in arrivo 200 milioni per la valorizzazione degli insegnanti

Scuola, in arrivo 200 milioni per la valorizzazione degli insegnanti
Firmato il decreto con i criteri di riparto
Giannini: “Cambiamento culturale importante”

In arrivo 200 milioni di euro per valorizzare il merito degli insegnanti. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato il decreto con i criteri di riparto dell’apposito Fondo, segnando un’altra tappa dell’attuazione della ‘Buona Scuola’.

Le scuole, per la prima volta, saranno dotate di un budget – una media di 23.000 euro per istituto – da distribuire fra gli insegnanti che si sono distinti per la loro capacità di innovare la didattica, di potenziare le competenze degli studenti, per il contributo dato al miglioramento della comunità scolastica.

“L’assegnazione di questi fondi rappresenta un cambiamento culturale importante per il nostro Paese. Per la prima volta la scuola italiana dispone di uno strumento concreto di valorizzazione del lavoro dei docenti. Si tratta di risorse nuove e aggiuntive”, sottolinea il Ministro Giannini. “Gli insegnanti – prosegue – hanno un ruolo determinante, che è quello di formare le nuove generazioni. Per questo con la Buona Scuola siamo tornati ad investire su di loro. Con un piano di reclutamento dai numeri straordinari; con un rinnovato processo di formazione dei neoassunti che li inserisce in un vero percorso di crescita professionale; con un piano da 40 milioni di euro sulla formazione in servizio, che stiamo per varare e che riporterà il Paese alla normalità: mai più docenti costretti ad aggiornarsi a spese proprie”. In questo contesto “si inserisce anche la valorizzazione del merito, uno strumento per dare un riconoscimento aggiuntivo a quei docenti che, secondo il giudizio della loro comunità scolastica, meritano di essere particolarmente valorizzati”.

Il Fondo da 200 milioni sarà distribuito tenendo conto di due parametri: la numerosità dei docenti di ruolo in servizio e alcuni fattori di complessità della scuola come la presenza di alunni stranieri, di alunni diversamente abili, il numero medio di alunni per classe, il numero di sedi scolastiche in aree montane o piccole isole. Il decreto è stato trasmesso alla Corte dei conti per la necessaria registrazione.

Sarà poi accompagnato da una nota esplicativa che verrà inviata alle scuole. Sarà il dirigente scolastico ad assegnare i fondi al personale docente tenendo conto dei criteri stabiliti da un apposito nucleo di valutazione composto da: dirigente (che presiede), tre docenti, due genitori (dall’infanzia alle medie) oppure un genitore e uno studente (alle superiori), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale. La valorizzazione del merito riguarda i docenti di tutti i livelli scolastici. Il fondo dovrà essere utilizzato in modo mirato: non potrà essere distribuito a pioggia né dato solo a uno o due docenti.

1+4 spazi educativi per il nuovo millennio

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Edilizia scolastica, ricerca italiana presentata in Germania

Indire illustra a Kassel il nuovo manifesto “1+4 spazi educativi per il nuovo millennio”

Uno spazio educativo funzionale a una didattica innovativa, che proponga una nuova idea di benessere a scuola, di ambiente sociale per la comunità scolastica e di apertura al territorio: una scuola che diventa un centro civico. E’ l’ambiente didattico che guarda al futuro, che verrà illustrato nel manifesto “1+4 spazi educativi per il nuovo millennio”, visibile in questi giorni al convegno internazionale “Ambienti per la formazione. Formazione per gli ambienti“, organizzato dall’Università di Kassel, in Germania.

Nel manifesto, realizzato dal gruppo di ricerca Indire sulle architetture scolastiche, viene proposto il modello 1+4, ovvero le tipologie di aree previste dal modello Indire, che sono le seguenti: “1” rappresenta lo “spazio di gruppo”, un ambiente che permette di fare una serie di attività didattiche diversificate come evoluzione dell’aula tradizionale allestita per la sola lezione frontale. Il numero “4” indica invece gli altri spazi del modello: l’agorà, un grande spazio assembleare dove tutti possono ritrovarsi per seguire eventi di interesse plenario; lo spazio informale, con cuscini, divani, sedie o altro in grado di accogliere i ragazzi nel loro tempo libero (in genere questi spazi sono proposti per rendere abitabili zone che prima erano solo di passaggio); lo spazio individuale, dove lo studente può concentrarsi estraniandosi dal contesto circostante; lo spazio di esplorazione, generalmente collegato ai laboratori: tutte quelle aree in cui gli alunni si recano quando devono svolgere attività che richiedono strumenti specifici, come ad esempio un laboratorio per le scienze o un’aula digitalizzata per attività con alto potenziale tecnologico.

“L’idea è che questo modello – ha sottolineato Leonardo Tosi, ricercatore Indire – proponga un insieme di spazi diversificati per valore simbolico e per funzionalità. Le scuole del terzo millennio dovrebbero in qualche modo avere degli ambienti che assolvono alle diverse funzioni /valori simbolici proposti dal modello. Nel nostro modello si propone una visione di scuola in cui tutti gli spazi hanno la stessa dignità e sono complementari. Si apprende ovunque. L’aula si apre e diventa un ambiente polifunzionale ed è complementare agli spazi laboratoriali e gli altri spazi. Il benessere degli studenti e della comunità scolastica diventano un valore primario”.

Nel nuovo manifesto sono quindi raccolte una serie di proposte rivolte alla scuola del nuovo millennio, ad iniziare dalla progettazione di un nuovo modello architettonico, che possa ispirare i progettisti per le scuole del futuro, e supportare quelle esistenti. Da qui la necessità di una progettazione condivisa e partecipativa, a supporto delle scuole e reti di scuole che promuoveranno il cambiamento sul territorio.

Scuola, il Miur fa marcia indietro sulle gite: “Istituti non hanno obblighi su bus e autisti”

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, il Miur fa marcia indietro sulle gite: “Istituti non hanno obblighi su bus e autisti”

Dopo la circolare di inizio mese, il ministero pubblica una lista di risposte in cui sostanzialmente riduce e rettifica gli impegni attribuiti a presidi e insegnanti

Il Sole 24 Ore apre le sue porte agli studenti in alternanza scuola-lavoro

da Il Sole 24 Ore

Il Sole 24 Ore apre le sue porte agli studenti in alternanza scuola-lavoro

di Eu. B.

Questo giornale si è schierato in tempi non sospetti a favore dell’alternanza scuola-lavoro e della scelta della legge 107 di renderla obbligatoria fino a 400 ore negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali (200 ai licei). Perché non è possibile che un ragazzo abbia un primo contatto con il mondo del lavoro solo dopo il diploma e perché, più in generale, tra i compiti di un sistema d’istruzione moderno ci dovrebbe essere anche quello di trasmettere delle competenze e non solo delle conoscenze. Ed è in questa direzione che va l’accordo siglato ieri tra il Miur e il Sole 24 Ore per accogliere gli studenti che svolgono un periodo di formazione on the job.

L’accordo
Il protocollo d’intesa “Il Ponte tra Scuola e Impresa per il futuro dei giovani”, di durata triennale, intende promuovere la collaborazione, il raccordo ed il confronto tra il sistema dell’istruzione e formazione professionale e il sistema delle imprese. Con un duplice obiettivo esplicito. Da un lato, favorire lo sviluppo delle competenze – di indirizzo, trasversali, tecnico-professionali – degli studenti; dall’altro, coniugare le finalità educative del sistema dell’istruzione e di formazione professionale con le esigenze e le risorse offerte dal mondo produttivo. A sottoscriverlo sono stati ieri il direttore generale per gli ordinamenti scolastici e per valutazione del sistema nazionale di istruzione del Miur, Carmela Palumbo, e il direttore del Dipartimento Educazione del Sole 24 Ore, Maurizio Milan, che comprende la Business School del Sole 24 Ore – 8.400 diplomati in 22 anni con 100% dei collocati in stage e tassi di conferma del 95%, oltre 1.000 aziende coinvolte – e le attività di formazione e trasformazione digitale delle aziende a cura di Next24.

Il ruolo del gruppo editoriale
Stando al testo dell’accordo, Il Sole 24 Ore definirà una serie di iniziative e attività per la realizzazione di tirocini formativi in aziende e imprese del settore e l’organizzazione di esperienze di orientamento e alternanza scuola-lavoro attraverso il raccordo e la coprogettazione tra le imprese associate e le istituzioni scolastiche. Svolgerà, in accordo con scuole e aziende, il monitoraggio dello svolgimento dei percorsi di alternanza scuola lavoro, per favorire il successo formativo e didattico delle attività progettate, coinvolgendo anche le aziende che hanno aderito ai progetti nell’esprimere una valutazione sulla preparazione sviluppata dagli studenti partecipanti e all’efficacia dei percorsi svolti. Svilupperà inoltre iniziative di formazione rivolte agli studenti e ai docenti al fine di adeguare i percorsi formativi connessi alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro. Senza escludere altre azioni di collaborazione in altri ambiti come per esempio quello dell’educazione economica.

Il monitoraggio
Il Miur coordinerà un comitato paritetico istituito appositamente con l’obiettivo di promuovere l’attivazione delle iniziative previste dal protocollo d’intesa, monitorare la realizzazione degli interventi e proporre gli opportuni adeguamenti per il miglioramento dei risultati. Lo stesso comitato predisporrà annualmente una relazione da inviare al Dg per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, evidenziando le iniziative assunte nell’ambito del protocollo d’intesa, le eventuali modifiche o integrazioni che si rendano necessarie.

Nato in Italia il 30% degli alunni stranieri, al Sud i livelli migliori di integrazione

da Il Sole 24 Ore

Nato in Italia il 30% degli alunni stranieri, al Sud i livelli migliori di integrazione

di Eugenio Bruno

È nato in Italia il 30,4% degli studenti stranieri delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Meno di uno su due viene inserito però nella classe corrispondente alla sua età. A sentirsi italiano è il 38% del campione. Sono alcuni dei dati contenuti nella fotografia scattata dall’Istat con l’indagine “L’integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni”. Integrazione che sembra più elevata al Mezzogiorno.

Gli studenti stranieri
Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado con almeno 5 alunni di cittadinanza straniera, gli iscritti stranieri nel 2015 ammontano a 148mila nelle prime e a 157mila nelle seconde.Come detto il 23,5% è arrivato prima dei 6 anni, il 26,2% è entrato in Italia tra i 6 e i 10 anni e il 19,9% è arrivato a 11 anni e più. Il 49% degli alunni stranieri nati all’estero viene inserito a scuola nella classe corrispondente alla propria età; quasi il 39% viene iscritto in quella classe precedente e il restante 12% in classi in cui l’età teorica di frequenza è di almeno 2 anni inferiore a quella del diretto interessato.Il 27,3% degli studenti stranieri dichiara di aver dovuto ripetere uno o più anni scolastici. Sono soprattutto i nati all’estero ad accumulare ripetenze (31%), mentre per i nati in Italia la quota di ripetenti è più vicina a quella degli italiani (rispettivamente 18,7% e 14,3%).

Le performances tra i banchi
Gli alunni stranieri delle scuole secondarie di primo grado hanno mediamente mezzo voto in meno degli italiani in italiano e matematica. Questa differenza tende a scomparire nelle scuole superiori dove le medie degli stranieri sono sostanzialmente simili a quelle degli alunni italiani. Numeri da cui emerge anche la spiccata propensione per la matematica degli alunni cinesi che riportano voti superiori alla media sia nelle scuole di primo grado che in quelle di secondo, con risultati migliori anche rispetto agli alunni autoctoni, mentre presentano maggiori difficoltà in italiano.

Le aspirazioni future
La quota di coloro che si sentono italiani sfiora il 38%; il 33% si sente straniero e poco più del 29% preferisce non rispondere. I ragazzi provenienti da Asia e America Latina sono quelli che dichiarano più frequentemente di sentirsi stranieri: Cina 42,1%, Ecuador 39,5%,Perù 38,9% e Filippine 38,4 per cento. I romeni invece sono quelli che più frequentemente sostengono di sentirsi italiani (45,8%).Tra gli studenti arrivati dopo i 10 anni di età quasi il 53% si sente straniero, a fronte del 17% che dichiara di sentirsi italiano. La situazione si capovolge tra gli studenti stranieri nati in Italia: si considera straniero solo il 23,7% degli intervistati mentre il 47,5% si sente italiano.

Il giudizio di prof e presidi
I docenti dichiarano in generale un buon livello di integrazione scolastica dei ragazzi stranieri, evidenziando soprattutto problemi legati alle lacune linguistiche.
I prof delle scuole dove è più elevata l’incidenza di alunni stranieri dichiarano più frequentemente situazioni di difficoltà e la necessità di modificare le modalità della propria didattica. A sua volta il 73,1% dei dirigenti scolastici dichiara una maggiore consapevolezza rispetto al passato sulla necessità di programmare adeguate strategie per un inserimento positivo dei ragazzi stranieri.

Risultati migliori al Sud
Nelle regioni del Mezzogiorno risultano più alte le quote di ragazzi stranieri che si sentono italiani(45% al Sud e 47,4% nelle Isole contro il 37,8% della media nazionale), che vogliono restare nel nostro Paese (33,7% al Sud e 36,6% nelle Isole a fronte del 31,6%) e che frequentano compagni italiani (92,3% al Sud e 89,6% nelle Isole contro l’86,2%). Al tempo stesso, sempre al Sud si registrano percentuali più basse di ripetenze e differenze più risicate nei voti in matematica e italiano rispetto agli italiani. Nel ricordare che la quota degli alunni stranieri sulla popolazione scolastica totale rappresenta un elemento che rende più complesso l’inserimento scolastico e le relazioni positive, l’indagine ipotizza che «nel Mezzogiorno, dove sono più contenuti sia il numero che l’incidenza di ragazzi di origine straniera nelle scuole, più facilmente è possibile avviare percorsi scolastici virtuosi e migliori relazioni con i coetanei»

Se il Consiglio è lo specchio di una scuola low profile

da Il Sole 24 Ore

Se il Consiglio è lo specchio di una scuola low profile

di Luisa Ribolzi

Il 15 gennaio scorso si è insediato il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), a vent’anni (!) dalle ultime elezioni per il rinnovo della componente elettiva. Stiamo parlando di un organismo storico, forse il più antico della scuola italiana: istituito nello statuto Albertino del 1847 con il nome di Consiglio Superiore, confermato dalla legge Casati ed esteso al Regno d’Italia, allo scopo di far crescere la cultura e l’istruzione, era composto di 21 membri di nomina regia. Ne ha fatto parte il Gotha della cultura e della politica italiana, da Carducci a De Amicis, da Gemelli a Gentile, da Sella a Cannizzaro, fino alla presidenza di Benedetto Croce. Nel 1974 viene sostituito dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, composto di 71 membri, quasi tutti (62) eletti dalle diverse categorie del personale su liste sindacali, con ben poco spazio per componenti esterni alla scuola. A questo punto inizia la parte surreale della vicenda: dopo le elezioni del 1996, l’allora ministro Berlinguer con il D.M. 233/1999 riforma il Consiglio, rinominandolo “superiore” per sottolineare la dimensione di eccellenza versus rappresentatività, come «organo di garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale dell’istruzione e di supporto tecnico scientifico per l’esercizio delle funzioni di governo». Diviene più snello: 36 membri, di cui 18 elettivi (dall’87% al 50%) e 18 nominati dal Ministro, nove direttamente e nove su designazione di vari soggetti (CNEL, conferenza Stato-Regioni ecc.). La riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001 riporta tutto in alto mare, e il Consiglio eletto nel 1996 viene prorogato inizialmente di tre anni in tre anni e poi fino al 2011, con continue sostituzioni dei consiglieri eletti nel 1996, finché nel 2012 il Ministro Profumo rifiuta l’ennesima proroga, e il Consiglio decade. Nel 2014 il Consiglio di Stato impone al Ministro di indire le elezioni, che si tengono nell’aprile del 2015. Il Ministro nomina i membri di sua competenza il 31 dicembre, e arriviamo ad oggi. A parte l’assurdità dell’intera vicenda, mi chiedo se quantomeno questa lunga attesa ha raggiunto i suoi scopi, e mi rispondo di no. Nelle intenzioni sottostanti al DM 233, il Consiglio avrebbe dovuto diventare la sede rappresentativa della cultura e dell’alta formazione, con l’ingresso di esponenti di prestigio del mondo della letteratura, dell’arte, della ricerca: ma i membri (questo non comporta alcuna valutazione di carattere personale, ma solo tipologico), sono quasi tutti sindacalisti e funzionari del Ministero stesso, o provengono dalle segreterie politiche e dagli enti locali: sono, in altre parole, tutti addetti ai lavori. Chi teme che curino, più che la crescita dalla cultura e dell’istruzione, l’autotutela del personale della scuola, trova conferma ai suoi timori nel primo provvedimento, il 27 gennaio, che rivede al ribasso i requisiti del concorso per docenti. Temo che si sia persa un’ulteriore occasione per contrastare l’immagine miserabilistica dell’ istruzione italiana. Serviva il coraggio di un colpo d’ala, almeno per i rappresentanti nominati direttamente dal Ministro. Ma qui nasce un dubbio preoccupante: che non solo di autodifesa si tratti, ma che l’immagine sociale della scuola sia scaduta a livelli di guardia, che il suo prestigio sia sempre più low profile (perché stupirsi allora se è anche low cost?) tanto che il Ministro (ma anche, perché no, sindacati e associazioni) temeva che intellettuali e scienziati di prestigio internazionale avrebbero rifiutato. Non so, francamente, quale delle due ipotesi sia più deprimente. Sarebbe gravissimo se l’élite culturale e artistica ritenesse dequalificante occuparsi di scuola, e si tratterebbe, in questo caso, di una preoccupante accelerazione: a quella che poi fu chiamata “Commissione dei saggi” che lavoravano sui saperi minimi di cittadinanza, parteciparono personalità come Rita Levi Montalcini, Umberto Eco, Carlo Bo, Eugenio Scalfari, Carlo Bernardini, il cardinal Tonini, tanto per citarne alcuni. Non vennero tutti e non vennero sempre, ma accettarono la designazione, e fornirono contributi di grande interesse. Ma la scuola si oppose con forza alle proposte che emersero da quei lavori. Avrebbero potuto essere Galileo, Dante, Marconi: non erano dei loro, non potevano sapere. Se è così, forse sarebbe meglio lasciar perdere: una pura e semplice ripetizione delle vecchie logiche non merita un nome così prestigioso.

Educazione finanziaria per prof e studenti, fino al 22 marzo le giornate Economix in Lombardia

da Il Sole 24 Ore

Educazione finanziaria per prof e studenti, fino al 22 marzo le giornate Economix in Lombardia

di Al. Tr.

Quasi 2mila tra studenti e insegnanti si sono iscritti alla prima edizione lombarda del festival «€cono-mix, le Giornate dell’Educazione Finanziaria», l’iniziativa promossa dalla Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio in collaborazione con il Miur che fino al 22 marzo coinvolgerà le scuole medie e superiori della Lombardia in un fitto calendario di lezioni ed eventi didattici. Il progetto, realizzato in concomitanza con la Global Money Week e la European Money Week , punta a diffondere una nuova cultura di cittadinanza economica tra le giovani generazioni, attraverso argomenti e contenuti studiati su misura per le diverse fasce d’età.

Gli eventi
I l «tour» lombardo si compone di 27 incontri, due dei quali dedicati agli insegnanti, in 6 province lombarde: Bergamo, Brescia, Como, Mantova, Milano e Varese. Oltre agli appuntamenti per gli studenti, il programma – realizzato in collaborazione con numerosi partnerm tra i quali figurano anche l’Agenzia delle Entrate, Bankitalia, Inps – prevede incontri dedicati a dirigenti scolastici, insegnanti e formatori, ai quali verranno forniti strumenti e materiali utili per proporre i contenuti didattici in classe.
Grazie alle partnership con gli atenei milanesi, poi, molti incontri saranno ospitati presso le aule dell’università Bicocca e dell’università Cattolica del Sacro Cuore.
Gli eventi in Lombardia rappresentano una nuova tappa della manifestazione che, partita da Roma nel 2015, ha già coinvolto quasi 7mila studenti.
Per il calendario completo degli appuntamenti: www.feduf.it/

Dal 21 marzo docenti e studenti vanno al cinema a scuola «del bello»

da Il Sole 24 Ore

Dal 21 marzo docenti e studenti vanno al cinema a scuola «del bello»

di Eu. B.

In occasione dell’arrivo della Primavera e in omaggio alla celebre opera di Botticelli, Sky Italia e Nexo Digital, con Ente Cassa di Risparmio di Firenze, hanno deciso di promuovere e sostenere un’iniziativa che non ha precedenti sul territorio italiano. Nell’ambito del progetto “Italia. La scuola del bello”, a partire dal 21 marzo fino alle fine del 2016 gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado saranno infatti invitati a partecipare alla visione cinematografica di Firenze e gli Uffizi 3D.

Il progetto
“Italia. La scuola del bello. arte, cultura e patrimonio” è il progetto ideato per offrire agli studenti la possibilità di scoprire e approfondire grazie al cinema alcuni aspetti del patrimonio artistico e culturale del nostro paese, studiando, nell’ottica dell’edutainment, luoghi, città, musei, opere d’arte che fanno dell’Italia l’unico paese al mondo ad ospitare 50 siti inseriti dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità. La prima tappa sarà la proiezione di “Firenze e gli Uffizi 3D – Viaggio nel Cuore del Rinascimento”, il film d’arte che racconta l’immenso patrimonio artistico del museo a cielo aperto che è la città di Firenze e che sarà preceduto da una speciale introduzione di Antonio Natali (direttore della Galleria dal 2006 al 2015) pensata appositamente per gli studenti.

Le istruzioni per le scuole
L’elenco delle sale cinematografiche che in via eccezionale apriranno le loro porte per permettere a docenti e scuole secondarie di secondo grado di prenotare la propria matinée cinematografica, sarà disponibile sul sito del Miur, di Agiscuola e su quello di Nexo Digital (www.istruzione.it , www.agiscuola.it e www.nexodigital.it ). Gli istituti scolastici potranno infatti riservare i propri posti direttamente presso i cinema della propria città aderenti all’iniziativa oppure contattando Nexo Digital all’indirizzo mail progetto.scuole@nexodigital.it o al numero di telefono di Antonella Montesi, 349/77.67.796, dalle 15 alle 19.

Il film
Firenze e gli Uffizi 3D attraversa luoghi simbolo della città con oltre 10 location museali e 150 opere d’arte mostrate sul grande schermo. Dalla Cappella Brancacci (con gli affreschi di Masolino e Masaccio, emblema del passaggio da Medioevo a Rinascimento) al Museo del Bargello che ospita il David di Donatello; da S. Maria del Fiore con le sue sfavillanti vetrate e la Cupola del Brunelleschi a Palazzo Medici; da Piazza della Signoria a Palazzo Vecchio sino alla Galleria dell’Accademia, che custodisce il David di Michelangelo. Cuore del film è naturalmente la Galleria degli Uffizi: gli spettatori potranno accedere all’interno della Tribuna (luogo visibile al pubblico solo da tre punti esterni) e Antonio Natali (direttore della Galleria dal 2006 al 2015) ci accompagnerà tra le opere con «l’auspicio che si entri agli Uffizi con l’idea di conoscere e non di sbalordire. Conoscere un’opera d’arte vuol dire leggerla come si fa con un testo poetico, come un componimento letterario». Nel commentare l’iniziativa il sottosegretario all’Istruzione, il fiorentino Gabriele Toccafondi cita «L’Italia è solo di chi l’ama» di Pier Paolo Pasolini e aggiunge: «Ancora di più oggi, quando gli occhi stupefatti dei nostri ragazzi incontrano la bellezza pura di Firenze, le gioie e le meraviglie degli Uffizi. Firenze e gli Uffizi è qualcosa in più che il ritratto di una civiltà inimitabile. È soprattutto un viaggio sognante, il modo straordinario per rendere familiare e semplice ciò che è già nostro: l’arte, la memoria, quel patrimonio condiviso di generazioni e generazioni, la visione della cultura come l’ordine morale – mai un privilegio – in cui un popolo torna ad essere se stesso. Ed è questo che voglio augurare a me e a voi: tornare a sognare».