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Intesa 10 novembre 2011

Intesa sulla ripartizione delle economie derivanti dai progetti per le attività complementari di educazione fisica per l’a.s. 2011/12. Art.87 CCNL 2006/09

Protocollo d’Intesa MIUR – Cittadinanzattiva

Protocollo d’Intesa MIUR – Cittadinanzattiva

Promozione della cultura della legalità, della sicurezza e della cittadinanza nelle scuole

Accordo 27 luglio 2011, n. 226

Accordo tra il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, riguardante gli atti necessari per il passaggio a nuovo ordinamento dei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
Accordo ai sensi dell’articolo 18 comma 2 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
Repertorio atti n.137/CSR del 27 luglio 2011

Intesa 23 febbraio 2011

PROTOCOLLO D’INTESA

 

TRA

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

E

UNIVERSITA’ PER STRANIERI DI PERUGIA

IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA E L’UNIVERSITA’ PER STRANIERI DI PERUGIA

VISTI il D.P.R. n. 17 del 20 gennaio 2009, recante disposizioni di riorganizzazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca;

VISTO il D.L.vo n. 206 del 6 novembre 2007 attuativo della Direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, nonché della Direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell’adesione di Bulgaria e Romania;

 

VISTI gli articoli 2 e 49 del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394, che hanno reso applicabili le disposizioni del decreto legislativo N. 206/2007  ai cittadini  stranieri  con titoli abilitanti all’esercizio di una professione conseguiti in un paese non appartenente all’Unione europea;

VISTA la convenzione tra il Ministero degli Affari Esteri e l’Università per stranieri di Perugia, di Siena e Roma tre – Repertorio n. 2726 del 17/12/2004, con la quale – tra l’altro – l’Università per stranieri di Perugia – viene riconosciuta come referente e centro di attuazione per l’attività di certificazione della competenza in Italiano come L2;

 

ATTESO che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) – Dipartimento per l’istruzione – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica è competente, ai sensi del D.P.R. 20 gennaio 2009, n. 17 e del D.M. del 27 luglio 2009 in materia di riconoscimento dei titoli di formazione professionale per l’esercizio della professione di docente in ambito comunitario ed extracomunitario;

 

ATTESO che il MIUR verifica nell’ambito del procedimento amministrativo di cui sopra, l’adeguatezza delle formazioni acquisite negli altri Paesi, ponendo a raffronto i contenuti del percorso formativo seguito da ciascun interessato con i contenuti del corrispondente percorso previsto dall’ordinamento italiano;

 

ATTESO che, in applicazione di quanto disposto all’art. 7 del D.L.vo n. 206/2007 in ordine alla richiesta della conoscenza linguistica necessaria per l’esercizio di ogni professione, il MIUR ritiene essenziale appurare, altresì, che gli interessati abbiano competenze linguistiche adeguate per esercitare la professione di docente in Italia, competenze certe e di elevato  specifico livello (conoscenza della lingua italiana come “mezzo” di esercizio della professione docente) dalle quali dipende anche il migliore successo formativo degli studenti;

 

ATTESO altresì che l’Università per stranieri di Perugia  già rilascia, per propria attività istituzionale, attraverso il Centro per la Valutazione e la Certificazione Linguistica (CVCL),  appositamente costituito,  certificati di competenza linguistica CELI, inseriti nel Framework dell’ Associazione europea ALTE (Association of Language Testers in Europe), facendo riferimento ai livelli del Quadro Comune Europeo del Consiglio d’Europa;

 

VISTO il protocollo d’intesa sottoscritto in data 8 gennaio 2007 tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Centro per la valutazione linguistica dell’Università per stranieri di Perugia, e tacitamente rinnovato alla data di scadenza nel gennaio 2009;

 

CONSIDERATO che in data 15 aprile 2008 la Commissione Europea ha avviato il Progetto Pilota per il miglioramento della metodologia operativa nei rapporti tra i servizi della Commissione Europea e gli Stati membri per quanto riguarda le richieste di informazione e le denunce relative alla corretta applicazione del diritto comunitario;

CONSIDERATO che in questa occasione la Commissione europea ha chiesto all’autorità italiana di ampliare il numero delle sedi d’esame e  degli enti erogatori della certificazione sulla competenza linguistica;

 

VISTO, a tal fine, il protocollo d’intesa sottoscritto in data 23 settembre 2010 tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Università per stranieri di Siena;

 

VISTA la nota prot. n. 6312 dell’8 settembre 2010 con la quale il direttore generale della Direzione Generale per gli  Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia scolastica si rendeva disponibile a qualunque integrazione e/o modifica al protocollo d’intesa allora vigente, con particolare riferimento all’allargamento del numero delle sedi d’esame;

 

VISTE le note prott. nn. 10079  e 31 rispettivamente del 15/9/2010 e 13/01/2011 dell’Università per stranieri di Perugia, con le quali ai fini del rinnovo della convenzione, sono state comunicate le sedi universitarie, centri d’esame per l’accertamento della conoscenza della lingua italiana;

RILEVATA la necessità di apportare alcune modifiche al testo del citato protocollo d’intesa  8 gennaio 2007 per le motivazioni sopra esposte;

 

CONSIDERATO che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca conferma la  necessità, ai fini di cui sopra, di predisporre prove specifiche che per contenuti, criteri di valutazione e condizioni di rilascio delle relative certificazioni, risultino maggiormente adeguate in relazione alla professione che gli interessati potranno svolgere in posizione di docenti abilitati, ampliando il numero delle  sedi di accertamento della conoscenza della lingua italiana;

CONSIDERATO che il Centro per la Valutazione e la Certificazione Linguistica dell’Università per stranieri di Perugia garantisce con la propria organizzazione la possibilità di sostenere gli esami relativi alla propria certificazione, anche presso le sedi indicate nell’Allegato A che è parte integrante del presente protocollo;

 

CONVENGONO QUANTO SEGUE:

Articolo 1

Il CVCL (Centro per la Valutazione e la Certificazione Linguistica) dell’Università per stranieri di Perugia si impegna, d’intesa con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e senza oneri a carico dello stesso Ministero:

–        a predisporre specifiche prove di accertamento della conoscenza della lingua italiana, quale “mezzo” di esercizio della professione docente, da far sostenere a coloro i quali aspirano ad insegnare in Italia, previo riconoscimento ministeriale dei loro titoli di formazione professionale conseguiti nei paesi di provenienza;

–        a predisporre, altresì, specifica prova, aggiuntiva alle precedenti, di accertamento delle conoscenze necessarie per l’insegnamento della lingua italiana nella scuola primaria ed in quella secondaria (classi di concorso 43/A, 50/A, 51/A, 52/A) secondo le modalità indicate nell’Allegato A che è parte integrante del predetto protocollo;

–        a consentire lo svolgimento delle prove d’esame nelle sole sedi e con le modalità indicate nell’Allegato A che è parte integrante del predetto protocollo;

–        a rilasciare, in esito alle prove superate, apposita certificazione che dia conto della sua specificità e finalizzazione;

–        a tenere almeno due sessioni d’esami annue nei mesi di marzo e novembre.

 

 

Articolo 2

Il presente protocollo entra in vigore dalla data della stipula ed ha una durata biennale. Esso si intende tacitamente rinnovato, per i successivi bienni, salvo disdetta scritta di una delle due parti da comunicarsi con almeno tre mesi di preavviso.

 

Le parti firmatarie del presente protocollo ed i relativi organi concorreranno all’attuazione dell’accordo stesso nel quadro dei rispettivi ordinamenti ed assetti organizzativi. Allo scopo, sarà costituito un Comitato composto da funzionari con specifiche competenze, presieduto da un rappresentante del Ministero. Le riunioni saranno tenute in Roma, presso la sede del Ministero, a spese dei singoli partecipanti.

Il presente protocollo d’intesa sostituisce il precedente sottoscritto in data 8 gennaio 2007.

 

 

Roma,  23.02.2011                                                               Perugia, 23.02.2011

IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE,                    L’UNIVERSITA’ PER STRANIERI

DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA                                  DI PERUGIA

Il Direttore della Direzione generale  per gli                                         Il Rettore

Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica                     prof.ssa Stefania Giannini

– dott.ssa  Carmela Palumbo –

—————————————–

OFFERTA FORMATIVA CELI5 DOC

IL CENTRO PER LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE LINGUISTICA E I CERTIFICATI LINGUISTICI

Il Centro per la Valutazione e Certificazione Linguistica (CVCL) svolge un’attività istituzionale dell’Università per Stranieri di Perugia: la Certificazione della conoscenza dell’italiano L2.

Il CVCL è responsabile dell’elaborazione, produzione e rilascio dei certificati CELI (Certificato di Lingua Italiana) per l’italiano generale e dei certificati CIC (Conoscenza dell’Italiano Commerciale) per l’italiano commerciale, in un continuo processo di ricerca e di sviluppo per garantire alti standard di qualità e aderenza ai bisogni dei candidati.

 

I certificati linguistici elaborati, prodotti e rilasciati dal CVCL sono strettamente collegati, in termini di capacità, di saper fare e di approccio teorico-metodologico, al “Common European Framework of Reference for languages: Learning, Teaching, Assessment” del Consiglio d’Europa e sono comparabili – per livelli e metodi di verifica e valutazione – ai più importanti certificati linguistici europei all’interno dell’associazione professionale europea ALTE (Association of Language Testers in Europe) di cui l’Università per Stranieri di Perugia è socio fondatore.

 

Il sistema certificatorio dell’italiano generale denominato CELI (Certificato di lingua italiana) è articolato in 6 livelli progressivi corrispondenti per obiettivi di apprendimento ai livelli specificati nel “Common European Framework of Reference for languages: Learning, Teaching, Assessment” del Consiglio d’Europa:  A1 CELI Impatto, A2 CELI 1, B1 CELI 2, B2 CELI 3, C1 CELI 4, C2 CELI 5.

Da giugno 2007 è stato attivato un nuovo certificato, il CELI IMPATTO per immigrati.

Da maggio 2008 viene inoltre introdotta, con cadenza annuale, una sessione  suppletiva degli esami CELI che prevede:

  1. la somministrazione del CELI Impatto I , del CELI 1  e del CELI  2 per immigrati adulti (livelli A1, A2 e B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento)
  2. la somministrazione del CELI 1, del CELI 2 e del CELI 3 per giovani di età compresa fra i 12 ed i 18 anni (livelli  A2 , B1 e B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento)

Tali esami hanno identica struttura e medesimo valore certificativo rispetto agli esami CELI rivolti a pubblico indifferenziato ma presentano caratteristiche legate alle specifiche utenze di riferimento.                                                                                                                                  Contenuti, generi testuali e veste grafica vengono adeguati al segmento di pubblico rispettivamente rappresentato da immigrati adulti e da giovani.

I Certificati di Conoscenza dell’Italiano Commerciale (CIC) sono articolati in due livelli – intermedio e avanzato – corrispondenti per obiettivi di apprendimento rispettivamente al livello B1 e C1 del  “Common European Framework of Reference”.

IL CELI 5 DOC

A partire da giugno 2005 l’Università per Stranieri di Perugia, a seguito accordo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Circolare Ministeriale n. 39 del 21 marzo 2005),  elabora e produce le prove d’esame per il conseguimento del CELI 5 DOC, certificato specifico che attesta la conoscenza della lingua italiana idonea per l’esercizio della professione docente in Italia e rivolto a laureati e diplomati stranieri, abilitati all’insegnamento nel proprio paese, che intendano iscriversi nelle graduatorie per l’insegnamento nelle scuole italiane.  L’istituzione di tale certificato si è resa necessaria ai fini del riconoscimento dei titoli di formazione professionale ai sensi delle direttive comunitarie 89/48 e 92/51 e dei decreti legislativi n. 115/92 e n. 319/94. Data  la specificità del contesto, la genericità dei contenuti del certificato CELI 5 è risultata non completamente appropriata a valutare la competenza linguistica necessaria allo svolgimento della delicata attività professionale di docente nelle scuole italiane.

 

 

Il sistema di verifica e valutazione alla base degli esami di certificazione CELI e CIC, nonché del CELI 5 DOC, fa riferimento al modello pluridimensionale di abilità linguistico-comunicativa proposto nel 1990 dallo studioso americano L. Bachman e comunemente noto in letteratura con l’acronimo CLA (Communicative Language Ability). Il modello individua nella definizione e descrizione del concetto di competenza linguistica tre macro aspetti:

 

  • competenza grammaticale (grammatica e vocabolario)
  • competenza testuale (coesione e organizzazione retorica del discorso)
  • competenza pragmatica, a sua volta suddivisa in: sociolinguistica e funzionale.

 

Compiti e test di vario genere, appropriati ai livelli di “proficiency” richiesti, si propongono di elicitare, all’interno degli esami CELI, esempi di performance relativi a tali competenze, consentendo di effettuare le operazioni di inferenza sulla competenza, proprie di qualsiasi procedura di verifica e valutazione, con l’obiettivo di prevedere la potenziale capacità d’uso della lingua in situazioni reali.

 

 

Il CELI 5 DOC attesta la piena padronanza ed il pieno controllo della lingua al livello C2 del “Common European Framework of Reference for languages: Learning, Teaching, Assessment” del Consiglio d’Europa e certifica la conoscenza dell’italiano idonea per figure professionali capaci di muoversi in piena autonomia in un contesto scolastico, ricoprendo anche incarichi di responsabilità. Chi consegue questo certificato ha le capacità linguistiche necessarie per svolgere in italiano il proprio lavoro di insegnante sapendo interagire in ogni situazione lavorativa e sapendo affrontare qualsiasi argomento inerente il proprio settore di lavoro.

 

SEDI D’ESAME E VALUTAZIONE

 

L’esame CELI 5 DOC viene somministrato presso l’Università per Stranieri di Perugia, presso l’Università di Ancona – CSAL, presso l’Università degli Studi di Salerno e presso la

Libera Università di Bolzano nei mesi di marzo e novembre. L’esame comprensivo di misura aggiuntiva verrà somministrato unicamente presso L’Università per Stranieri di Perugia.

La Prova Scritta viene corretta e valutata, come avviene per gli altri certificati CELI, presso il Centro per la Valutazione e la Certificazione Linguistica dell’Università per Stranieri di Perugia.

La Prova Orale si svolge presso le suddette ed è valutata da personale docente formato per utilizzare i criteri e le scale di misurazione predisposti dal CVCL.

Come già detto, la prova relativa alla misura aggiuntiva viene somministrata e valutata unicamente a Perugia da personale interno al CVCL con competenze ed esperienza nell’insegnamento dell’italiano L2, con Master o Specializzazioni specifiche in ambito di valutazione linguistica.

CONTESTO DELL’ESAME

L’esame per il conseguimento del CELI 5 DOC comprende prove che intendono riproporre i generi e le tipologie testuali che si presentano abitualmente a chi opera come docente nelle scuole italiane. I test proposti sono rigorosamente autentici. Anche i compiti (tasks) predisposti rappresentano tipiche situazioni di interazione legate al contesto di lavoro nella scuola. Ai candidati viene richiesto di dimostrare non solo il controllo del sistema formale della lingua, ma anche un’ottima capacità di comprensione e produzione relativamente alle funzioni comunicative e retoriche peculiari delle situazioni di interazione tipiche del loro ambito di lavoro.  L’esame nel suo complesso ha l’obiettivo prioritario di verificare le competenze linguistico-comunicative necessarie ai candidati per espletare la propria funzione di docenti. Non riguarda invece la verifica di competenze glottodidattiche specifiche né di conoscenze disciplinari specifiche.

 

L’obiettivo del CELI 5 DOC come test di lingua per scopi specifici è quello di consentire di fare inferenze sulla capacità del candidato di interagire linguisticamente in un contesto specifico.

Si è provveduto pertanto ad una prima analisi della lingua realmente in uso nel contesto autentico di riferimento; analisi condotta sulla base delle esperienze maturate negli anni dai docenti che operano all’interno del Centro di Valutazione e Certificazione Linguistica.

Una volta identificati i diversi generi letterari scritti e orali in uso nel contesto (circolari, lettere formali, relazioni, saggi, resoconti, lezioni, conferenze, programmazioni, piani formativi) e le tipologie testuali attraverso le quali ogni singolo genere viene testualizzato (testi descrittivi, argomentativi, espositivi, regolativi), si è proceduto all’individuazione:

  1. dei compiti ricorrenti nelle comunità di discorso in relazione ai diversi generi;

b.   dei materiali autentici da utilizzare nella costruzione dei test.

 

Gli input per la realizzazione dei compiti compresi nelle prove di tipo produttivo sono opportunamente dettagliati, in modo che i candidati possano agevolmente individuare gli obiettivi, la situazione ed il loro ruolo in essa.

Attenersi a tale processo permette di garantire ragionevolmente che i risultati dell’esame possano consentire di fare inferenze sulla capacità reale dei candidati di interagire linguisticamente nel contesto specifico (obiettivo prioritario della certificazione linguistica).

Nel definire, in termini generali, le competenze e le abilità linguistiche richieste ai candidati del CELI 5 DOC si fa riferimento ai descrittori linguistici del “Common European Framework of Reference” in termini di “saper fare”.

Le figure professionali di riferimento sono: docenti capaci di muoversi in piena autonomia in un contesto scolastico, per portare a termine in modo linguisticamente efficace compiti relativi alla propria formazione professionale, sapendo interagire in modo appropriato in ogni situazione ed affrontando qualsiasi argomento la situazione stessa richieda.

 

I SAPER FARE RICHIESTI PER LE QUATTRO ABILITÀ DI BASE

ASCOLTO

 

PRODUZIONE ORALE

LETTURA

 

PRODUZIONE SCRITTA

Chi ottiene il CELI 5 DOC è in grado di:

– comprendere sia dal vivo che da testi registrati monologhi, conversazioni, interviste, discussioni o dibattiti su qualsiasi argomento, anche astratto e complesso

– comprendere qualsiasi tipo di lingua parlata da un nativo a velocità normale, anche se si avvale di espressioni idiomatiche o colloquiali o regionali o di una terminologia non familiare

 

 

Chi ottiene il CELI 5 DOC è in grado di:

– presentare un argomento complesso in modo strutturato e con sicurezza, organizzando e adattando il discorso ai bisogni del pubblico[1].

– far fronte a domande difficili ed anche poste con atteggiamento polemico

– contribuire in modo efficace a incontri, seminari, corsi di aggiornamento

– conversare in modo disinvolto e appropriato su qualsiasi argomento, senza alcuna limitazione linguistica

– sostenere in una discussione la propria posizione, avanzando argomentazioni articolate e persuasive, senza mostrarsi svantaggiato rispetto a un parlante nativo

 

Chi ottiene il CELI 5 DOC è in grado di:

– comprendere e interpretare in modo critico tutte le forme di linguaggio scritto, compresi testi letterari e non letterari astratti, strutturalmente complessi o ricchi di espressioni colloquiali

– comprendere nei dettagli un’ampia gamma di testi lunghi e complessi con cui può avere a che fare nella vita sociale e professionale[2] e identificare anche particolari minori, compresi atteggiamenti e opinioni, sia dichiarati sia impliciti

– scorrere velocemente testi lunghi e complessi, individuando le informazioni che gli/le servono

– individuare rapidamente il contenuto e l’importanza di nuove informazioni, articoli e relazioni riguardo a un’ampia gamma di argomenti professionali

 

Chi ottiene il CELI 5 DOC è in grado di:

 

– scrivere su argomenti attinenti al proprio ambito di lavoro testi chiari, efficaci, fluenti, corretti, anche complessi, con uno stile appropriato al genere, strutturati in modo da consentire di individuare i concetti centrali [3]

 

 

 

STRUTTURA DELL’ESAME

Le prove d’esame per il conseguimento del CELI 5 DOC si svolgono in due giorni. Il primo giorno viene somministrato l’esame scritto (Comprensione della Lettura, Produzione di Testi Scritti, Comprensione dell’Ascolto, Competenza Linguistica). La durata totale dell’esame è 6 h 45’.

Il secondo giorno si svolge la prova di Produzione Orale 1 o 2.

 

PROVA FORMATO DELLE RISPOSTE TEMPO A

DISPOSIZIONE

PER LO

SVOLGIMENTO

DELLA PROVA

RILEVANZA

DELLA PROVA

NELLA TOTALITÀ

DELL’ESAME

(%)

 
 

Comprensione

della Lettura

1° e  2° TESTO

scelte

multiple

3° TESTO

risposte

brevi

 

 

 

 

 

 

5 ore

 

 

 

 

 

15

F

A

S

C

I

C

O

 

Produzione

di Testi Scritti

 

1 saggio

1 relazione

 

30

L

O

1

 

Pausa 60 minuti

 
 

Comprensione

dell’Ascolto

 

(come CELI 5)

1° e 2° TESTO

scelta multipla a quattro opzioni

 

3° TESTO

scelta binaria

 

4° TESTO

completamenti

 

 

 

30

minuti

 

 

10

F

A

S

C

I

C

O

L

O

2

 

 

Competenza

Linguistica

 

(come CELI 5)

 

 

 

 

 

1°, 2° e 4° TESTO

completamenti

 

3° TESTO

identificazione

e correzione

di errori

 

 

 

 

1 ora

e 15 minuti

 

 

 

15

F

A

S

C

I

C

O

L

O

3

Produzione

Orale 1

candidati per i quali NON è prevista

la prova aggiuntiva

 

 

 

 

 

 

30

minuti

 

30

 

 

 
Produzione

Orale 2

candidati per i quali è prevista

la prova aggiuntiva

 

  35 minuti per le parti 1, 2 e 3

+

20 minuti per la lezione

( parte 4)

 

 

30

 

 

 

 

Il candidato può superare anche solo una delle due parti di cui si compone l’esame (Prova Scritta e Prova Orale), nel qual caso ha la possibilità di capitalizzare la Prova superata e ripetere la Prova non superata nelle due sessioni d’esame successive.

 

Tutti i compiti predisposti per le prove di Produzione Orale derivano da un’analisi e riflessione sulla situazione d’uso della lingua target, condotta all’interno del Centro di Valutazione e Certificazione Linguistica dell’Università per Stranieri di Perugia, in analogia con i criteri già seguiti per la elaborazione delle prove del CELI 5 (parte in comune).

I candidati che intendano svolgere funzione di docente nella scuola primaria o nella scuola secondaria nelle classi di concorso per le quali la lingua italiana non è soltanto “mezzo” di esercizio della professione, ma “oggetto” stesso dell’attività (C.M. n.39 del 21 marzo 2005), devono superare l’esame CELI 5 DOC con prova aggiuntiva (Prova Orale 2).

La Prova di Produzione Orale 2 è particolarmente incentrata sulla capacità linguistico-retorica di adattare in ogni momento il proprio discorso all’uditorio e alla situazione (capacità essenziale per un insegnante che voglia operare all’interno della scuola italiana di qualsiasi ordine e grado). E’ auspicabile, infatti, che anche il ”parlato” degli insegnanti possa fungere da modello per la crescita linguistica ed intellettuale degli allievi. A tal fine è indispensabile che l’insegnante dimostri di saper “produrre” lingua in modo ampio, accurato, appropriato e flessibile, in modo tale da poter esprimere qualsiasi concetto, anche i più astratti e complessi, nella forma più adatta a raggiungere l’obiettivo della comunicazione.

Nel corso del colloquio tali candidati devono esprimersi in lingua italiana in modo appropriato, fluente, corretto e spontaneo, dimostrando di essere in grado di:

a)         sintetizzare e analizzare un testo di argomento vario ricavandone riflessioni sugli elementi di civiltà/cultura italiana ivi contenuti e discutendone con gli esaminatori,

b)        svolgere un’approfondita analisi testuale su un secondo testo di qualsiasi difficoltà retorico-formale, rispondendo a domande in tal senso poste dagli esaminatori,

c)         utilizzare le strategie retorico-pragmatiche adeguate alle situazioni di interazione   tipiche del   proprio ambiente di lavoro.

 

Il giorno della Prova Scritta si procede inoltre al sorteggio di un testo di argomento vario, anche complesso e astratto, che i candidati dovranno poi presentare il giorno seguente –  nel corso della Prova Orale 2 – operando le opportune semplificazioni, in una breve lezione rivolta ad una propria ipotetica classe. La lezione in oggetto non viene valutata sulla  base di criteri didattico-pedagogici, ma piuttosto linguistici e retorici. I candidati devono essere in grado di motivare e sostenere con i propri interlocutori le scelte linguistico-retoriche effettuate. Inoltre, per ovviare in parte alla carenza tipica di una prova di produzione orale in cui per vari motivi viene a mancare una reale interazione, l’interlocutore può prospettare al candidato possibili situazioni che potrebbero presentarsi nel corso della lezione, e chiedergli di illustrare le strategie retorico-pragmatiche che in tal caso attiverebbe.

Per ciò che riguarda la Prova Scritta, è stata confermata la somministrazione – iniziata nella sessione di novembre 2005 – della Prova di Comprensione dell’Ascolto (parte D  3° fascicolo nella sessione precedente) prima della Prova di Competenza Linguistica (parte C  2° fascicolo nella sessione precedente). Questo perché nella sessione di giugno 2005 la Comprensione dell’Ascolto, somministrata come ultima prova, dopo più di sei ore d’esame, aveva creato qualche difficoltà e malumore tra i candidati. L’inversione dei due fascicoli permette ai candidati di affrontare la prova, già di per sé altamente ansiogena, dopo una pausa, in un’atmosfera più rilassata e serena, così come confermato dai risultati ottenuti nella sessione di novembre 2005 e dal trend delle sessioni del 2006. A partire da novembre 2006 si è inoltre deciso di aumentare la durata della  pausa tra i primi due fascicoli a 60 minuti.

SERVIZIO A SUPPORTO DELL’UTENZA

L’esame CELI 5 DOC viene organizzato e gestito dalla dott.ssa Tiziana Melani, che ha curato le sessioni oggetto della presente relazione e procederà nelle prossime sessioni.

Visto il riscontro positivo ottenuto con l’iniziativa, è proseguita l’attivazione sistematica di uno sportello di appoggio per i candidati, per cui la dott.ssa Tiziana Melani è a disposizione – una volta alla settimana – presso il Centro per la Valutazione e Certificazione Linguistica dell’Università per Stranieri di Perugia  per rispondere a tutti i quesiti in merito all’esame stesso. È a disposizione dell’utenza anche l’indirizzo e-mail  del suddetto incaricato per ogni eventuale ulteriore richiesta e per permettere un contatto più costruttivo ed efficace possibile.

Per completare l’offerta e per rispondere alle richieste di alcuni candidati, si sta valutando l’opportunità di fornire un’assistenza sistematica di tipo tutoriale per dare indicazioni e suggerimenti riguardo le differenti componenti della prova d’esame in cui i vari candidati possano risultare particolarmente in difficoltà.

Il CVCL ha inoltre realizzato nel proprio sito (www.cvcl.it) una sezione dedicata al CELI 5 DOC in cui è possibile reperire tutte le informazioni riguardo all’esame: abilità richieste, componenti dell’esame, descrizione dettagliata delle diverse prove, criteri di valutazione e punteggi.

Al momento della formalizzazione dell’iscrizione all’esame CELI 5 DOC, ad ogni candidato viene assegnato un numero di matricola che funge da password  e che gli permette di accedere ad un’area riservata del sito del Centro per la Valutazione e Certificazione Linguistica in cui può trovare, una volta pubblicati,  i risultati delle prove.

 

 

 

Perugia, 17 gennaio 2011

IL DIRETTORE DEL CENTRO

d.lgs.39/1993

(prof.ssa Giuliana Grego Bolli)


[1] ad es. ad un pubblico di studenti, di insegnanti o di genitori

[2] ad es. saggi, articoli, interviste su argomenti attinenti alla scuola, alla pedagogia, alla psicologia dell’età evolutiva

[3] ad es. testi di tipo argomentativo, come saggi, articoli, lettere o testi di tipo espositivo, come relazioni o  programmazioni

 

Intesa 4 febbraio 2011

Intesa per la regolazione del regime transitorio conseguente al blocco dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel pubblico impiego

Di seguito il comunicato stampa:

Si è tenuto questa mattina, a Palazzo Chigi, un incontro tra governo e sindacati; oggetto della riunione la regolazione del regime transitorio degli istituti premianti previsto dal decreto legislativo n. 150/09.

Presenti per il governo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta e il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. L’accordo è stato siglato dai sindacati presenti, ma non dalla Cgil.

Il segretario della Cgil Camusso ha spiegato la sua posizione in una conferenza stampa. “L’accordo non cambia nulla per le condizioni dei lavoratori” ha detto “non determina di poter eleggere le rappresentanze, non dà la possibilità di contrattare risorse e retribuzioni per i lavoratori pubblici”.

Successivamente si è tenuta la conferenza stampa dei segretari della Cisl, Bonanni e della Uil, Pirani.

L’incontro che abbiamo avuto ha dissipato diversi problemi, ha detto Bonanni. “Le buste paga di tutti i lavoratori del pubblico impiego saranno esattamente quelle che sono state pattuite, senza un euro in meno e questo è un grande successo pur in questa situazione di blocco della contrattazione”, ha precisato, ricordando che negli altri Paesi c’è stato non solo il blocco della contrattazione ma anche una decurtazione del salario.

L’accordo, ha affermato Pirani, “garantisce la non diminuzione delle retribuzioni dei pubblici dipendenti, ma anzi prevede la possibilità di erogazioni ulteriori basate sulla suddivisione del dividendo dell’efficienza”. Una parte dei risparmi che le amministrazioni riusciranno a realizzare, ha spiegato, andranno ad aumentare le retribuzioni, sulla base di valutazioni legate al merito e alla produttività. Per il mondo della scuola siamo riusciti a mantenere la dinamica degli scatti di anzianità, ha concluso.

Intesa Conferenza Unificata 16 dicembre 2010

INTESA ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281

CONFERENZA UNIFICATA – seduta del 16 dicembre 2010

Linee guida per gli organici raccordi tra i percorsi degli Istituti professionali e i percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), ai sensi dell’articolo 13 del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40

Intesa Conferenza Unificata 16 dicembre 2010

Intesa Formazione 14 dicembre 2010

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca Dipartimento per l’istruzione Direzione generale per il personale scolastico

Direttiva n. 87/2010 – Attività di formazione e aggiornamento del personale della scuola

Oltre ad 1/3 della somma complessiva di 31.000.458,76 assegnata alle istituzioni scolastiche per l’immediata utilizzazione a totale ripartizione regionale 978.000,00

INTESA AI SENSI DELL’ARTICOLO 3 DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE INTEGRATIVO PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE, EDUCATIVO, AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO SOTTOSCRITTO IN DATA 14 LUGLIO 2010

L’anno 2010, il giorno 14 dicembre, alle ore 10,30, presso il Ministero

dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), ai sensi dell’art. 3, comma 3,

lettera b del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale del

comparto scuola 2006-2009, tra la delegazione di parte pubblica (costituita ai sensi

del D.M. n. 24 del 10.03.2010) e la delegazione sindacale (composta ai sensi dell’art.

7 del Contratto Collettivo nazionale di lavoro 2006-2009), secondo quanto previsto al

III comma dell’art. 3 del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo 14 luglio 2010, si

stipula la seguente Intesa sull’utilizzo delle risorse finanziarie, di cui all’allegato A,

destinate, per l’esercizio finanziario 2010, dalla legge 18 dicembre 1997, n. 440 ad

implementare, per la formazione del personale della scuola, i capitoli di bilancio degli

Uffici Scolastici Regionali ed il piano gestionale 2 del capitolo 1332 del

Dipartimento per l’istruzione.

Premesso che

– la legge 18 dicembre 1997, n. 440 ha istituito un fondo per l’arricchimento e

l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi che ogni anno

destina risorse anche per la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola;

– la somma effettivamente disponibile per le finalità della legge per l’esercizio

finanziario 2010 si articola come previsto nell’allegato che fa parte integrante della

presente Intesa;

– la direttiva n. 87 dell’ 8 novembre 2010, registrata alla Corte dei Conti il 29

novembre 2010 reg. 18, foglio 69, che individua gli interventi prioritari e i criteri

generali per la ripartizione di tale somma, al punto 4 prevede che le istituzioni

scolastiche siano destinatarie di un finanziamento finalizzato alla realizzazione del

piano dell’offerta formativa e delle attività di formazione ed aggiornamento del

personale della scuola per una somma complessiva di euro 31.000.458,76, nella

misura di 2/3 per la realizzazione del piano dell’offerta formativa e 1/3 per la

formazione;

– la direttiva n. 87 dell’ 8 novembre 2010 prevede inoltre che siano assegnati euro

11.735.000 per progetti nazionali di formazione e aggiornamento del personale della

scuola, nonché la somma di euro 978.000 per analoghi progetti promossi e realizzati a

livello regionale;

– il Contratto Collettivo Nazionale Integrativo sottoscritto in data 14 luglio 2010 ha

previsto, all’art.3, che, in relazione agli stanziamenti destinati dalla legge 440/ 1997

per attività di formazione ed aggiornamento del personale della scuola, sia aperto con

le Organizzazioni sindacali un confronto finalizzato al raggiungimento di una

specifica Intesa;

LE PARTI CONCORDANO

Art. 1

L’utilizzo dei fondi, assegnati dalla legge 18 dicembre 1997, n. 440 per l’esercizio

finanziario 2010 per la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola, di

cui all’allegato A, deve avvenire nell’ambito delle finalità e degli obiettivi stabiliti

all’articolo 2 del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo sottoscritto in data 14

luglio 2010, con particolare riferimento a :

I – Obblighi contrattuali

II – Processi di innovazione e finalità definite da specifiche norme di legge

III – Iniziative sostenute da finanziamenti provenienti da specifiche disposizioni

normative

IV – Potenziamento dell’offerta di formazione.

Art. 2

Un terzo della somma complessiva di euro 31.000.458,76, assegnata dalla direttiva

n.87 dell’8 novembre 2010 alle istituzioni scolastiche per l’immediata utilizzazione a

livello decentrato, è destinato alle attività di formazione e aggiornamento.

Le scuole utilizzeranno dette risorse finanziarie per le azioni formative che ciascuna

istituzione scolastica avrà definito nel proprio piano annuale di attività, di cui

all’articolo 66 del vigente Contratto Collettivo Nazionale del Comparto Scuola,

tenuto conto degli Obiettivi formativi del citato CCNI e delle specifiche finalità

richiamate dalla citata Direttiva 87/2010.

Art.3

Gli Uffici Scolastici Regionali utilizzeranno la somma loro assegnata di euro 978.000

ripartita secondo il piano in allegato, per progetti promossi e realizzati a livello

regionale, garantendo, su richiesta delle istituzioni scolastiche, servizi professionali di

supporto alla progettualità delle scuole, azioni perequative e interventi legati a

specificità territoriali e tipologie professionali.

Art. 4

La somma assegnata a livello centrale pari a euro 11.735.000 è utilizzata per l’avvio

e/o la prosecuzione di iniziative coerenti con gli obiettivi previsti dall’articolo 1 della

presente Intesa.

Per l’Amministrazione

Per le OO.SS.

FLC – CGIL

CISL – SCUOLA

UIL SCUOLA

SNALS CONFSAL

Federazione Nazionale GILDA UNAMS

Tabella analitica

Intesa MIUR ALMA

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’istruzione

Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore

e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni

Roma, 17 giugno 2010

PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA E ALMA – SCUOLA INTERNAZIONALE DI CUCINA ITALIANA.

Intesa MIUR – ALMA

Il 16 giugno 2010 è stato sottoscritto il nuovo Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e Alma – Scuola internazionale di cucina italiana, terza edizione di una collaborazione nata nel 2004, che si è rafforzata nel tempo grazie a numerose iniziative che hanno registrato una crescente partecipazione di scuole, insegnanti e studenti.

Il Ministero, attraverso questo protocollo, intende sostenere il raccordo tra le istituzioni scolastiche che operano nel settore dei servizi per l’enogastronomia, testimoni di uno “stile italiano” riconosciuto a livello mondiale, e un soggetto altamente qualificato come Alma, da anni impegnata nella promozione della qualità della cultura enogastronomica italiana a livello nazionale e internazionale.

Il protocollo prevede l’opportunità, per le scuole, di organizzare specifiche attività di formazione, anche in alternanza scuola-lavoro, rivolte in particolare agli studenti degli istituti professionali del settore, per sostenerli nello sviluppo di competenze professionali di elevato profilo attraverso il contatto con i grandi maestri della cucina italiana e gli chef che collaborano con Alma.

Per accompagnare l’attuazione della riforma del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, l’accordo considera anche la possibilità di collaborare nell’organizzazione di iniziative di formazione e aggiornamento destinate ai docenti, soprattutto agli insegnanti tecnico pratici di cucina e sala bar.

Intesa 18 maggio 2010

Intesa MIUR – Organizzazioni sindacali del comparto Scuola per la ripartizione delle risorse per il pagamento delle funzioni strumentali del personale docente, degli incarichi specifici del personale A.T.A., delle ore eccedenti le 18 settimanali per le attivita’ complementari di educazione fisica e delle ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti per l’a.s. 2010/2011

Intesa 18 maggio 2010

Avviso 4 maggio 2010

Oggetto: SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE – ACCORDO IN CONFERENZA STATO-REGIONI DEL 29-4-2010

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni

Nella seduta della Conferenza Stato Regioni del 29 aprile 2010 è stato sottoscritto un Accordo tra il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, riguardante il primo anno di attuazione 2010-11 dei percorsi di istruzione e formazione professionale a norma dell’articolo 27, comma 2, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.

L’Accordo disciplina, nella fase di passaggio al nuovo ordinamento, i percorsi di qualifica e di diploma professionale e contiene 21 figure professionali di durata triennale e quadriennale.

Dal prossimo anno scolastico, dunque, prende avvio – accanto al riordino della scuola secondaria superiore (licei, istituti tecnici e istituti professionali) – anche il sistema di istruzione e formazione professionale (percorsi per il conseguimento di qualifiche di durata triennale e di diplomi di durata quadriennale). I livelli essenziali delle prestazioni di tali percorsi – che rientrano nella esclusiva competenza delle Regioni – sono definiti a livello nazionale.

Nell’ambito del piano di lavoro previsto dall’Accordo saranno predisposte anche le linee guida (articolo 13, comma 1-quinquies, della legge n. 40/07) per realizzare organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali di Stato e i percorsi di istruzione e formazione professionale regionali finalizzati al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali.

ACCORDO IN CONFERENZA STATO-REGIONI 29-4-2010