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Ddl scuola, emendamenti: assunzioni docenti abilitati Tfa e potere presidi

da Il Fatto Quotidiano

Ddl scuola, emendamenti: assunzioni docenti abilitati Tfa e potere presidi

Dopo il primo via libera di Montecitorio, il ddl è arrivato in commissione a Palazzo Madama. La minoranza Pd e le opposizioni hanno presentato emendamenti per chiedere di intervenire sui nodi più contestati del testo

Maturità targata 2015: tutte le regole per i candidati esterni e per gli studenti che abbreviano il percorso

da Il Sole 24 Ore

Maturità targata 2015: tutte le regole per i candidati esterni e per gli studenti che abbreviano il percorso

di Lorena Loiacono

Studenti esterni ed abbreviatari, come ogni anno, faranno parte delle fila di candidati alla maturità. Per loro è previsto un percorso particolare e per l’ammissione, quindi, servono requisiti differenti, rispetto a quanto richiesto agli studenti interni. Nel 2014, su un totale di 491.224 candidati, 21.850 erano esterni: quasi il 5% degli aspiranti maturi non provenivano quindi da un regolare corso di studi.

Il profilo dei candidati esterni
Possono presentarsi alla maturità anche i candidati esterni, se in possesso di precisi requisiti. Devono compiere il diciannovesimo anno di età entro l’anno solare in cui si svolge l’esame e poter dimostrare di aver adempiuto all’obbligo scolastico. Per sostenere l’esame devono comunque aver interrotto l’eventuale frequenza scolastica prima del 15 marzo. Indipendentemente dall’età, devono essere in possesso del diploma di licenza di scuola media da un numero di anni almeno pari a quello della durata del corso prescelto, indipendentemente dall’età.

La maturità degli adulti
Non solo adolescenti, possono candidarsi alla maturità anche coloro che compiono il ventitreesimo anno di età entro l’anno solare in cui si svolge l’esame e in questo caso non devono presentare nessun titolo di studio inferiore. Saranno ammessi anche coloro che sono in possesso di un titolo conseguito al termine di un corso di studio di istruzione secondaria di secondo grado di durata almeno quadriennale del previgente ordinamento.

Per l’ammissione serve un esame preliminare
Per ottenere l’ammissione alla maturità, i candidati esterni devono prima superare un esame preliminare con un punteggio minimo di 6/10 in ciascuna delle discipline per le quali si sostiene la prova. La commissione terrà conto anche dei crediti formativi eventualmente acquisiti e debitamente documentati.

Per gli esterni vietati i corsi sperimentali
I candidati esterni non possono sostenere gli esami di Stato sui percorsi precedenti al nuovo ordinamento né sui corsi sperimentali quadriennali. Non possono inoltre chiedere di sostenere gli esami di Stato presso istituti statali o paritari ove funzionano indirizzi sperimentali serali del previgente ordinamento, compresi quelli del “Progetto Sirio”. Non possono essere ammessi agli esami di Stato neanche i candidati che abbiano sostenuto o che sostengano nella stessa sessione qualsiasi altro tipo di esame relativo allo stesso corso di studio né quelli che abbiano già sostenuto con esito positivo lo stesso esame.

La maturità anche in 4 anni
Scegliendo l’abbreviazione per merito, possono sostenere l’esame anche gli studenti iscritti alle penultime classi che nello scrutinio finale, quello dedicato all’ammissione per l’ultimo anno, hanno riportato non meno di otto decimi in ciascuna disciplina e in condotta, hanno seguito un regolare corso di studi nelle scuole superiori e hanno riportato una votazione non inferiore a 7/10 in tutte le materie e a 8/10 nel comportamento nei due anni antecedenti il penultimo. L’abbreviazione per merito non è consentita nei corsi sperimentali quadriennali.

Più educazione civica nelle scuole italiane con l’intesa Miur-Cittadinanzattiva

da Il Sole 24 Ore

Più educazione civica nelle scuole italiane con l’intesa Miur-Cittadinanzattiva

di Alessia Tripodi

E’ stato pubblicato ieri sul sito del ministero il testo del protocollo d’intesa triennale siglato lo scorso 8 marzo

Promuovere la cultura della legalità, della sicurezza, del benessere e della cittadinanza nelle scuole italiane. Attraverso la promozione di laboratori didattici e di iniziative a livello nazionale che coinvolgano anche le famiglie e il territorio. Sono i principali obiettivi del protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 18 marzo da Miur e Cittadinanzattiva e pubblicato ieri sul sito del ministero.

L’iniziativa
L’intesa – di durata triennale – prevede la stretta collaborazione tra Viale Trastevere e Cittadinanzattiva per lo sviluppo di iniziative formative e campagne per l’educazione civica a scuola, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti su temi che vanno dalla sicurezza in classe e sul territorio, alla lotta al bullismo, all’integrazione delle persone con disabilità, alla corretta alimentazione a casa e nelle mense scolastiche, fino al volontariato e alla lotta agli sprechi.
In quest’ottica sono nunerose le campagne già attivate da Cittadinanzattiva e che saranno sviluppate nell’ambito dell’accordo: si pensi, per esempio, alla Camapgna nazionale Impararesicuri per la sicurezza a scuola, a “Pronti, partenza, gnam!” e Sprek.o”, le due iniziative sul mangiare sano che, quest’anno, avranno particolare visibilità in occasione di Expo 2015 e al Premio “Vito Scafidi” per le migliori iniziative sui temi della sicurezza in classe messi a punto dagli istituti scolastici del Paese.
Le informazioni sulle iniziative e – che coinvolgeranno ovviamente anche docenti e famiglie – saranno diffuse dal Miur attraverso gli Uffici scolastici regionali e via Web e da Cittadinanzattiva attraverso il suo sito http://cittadinanzattiva.it/

Sciopero degli scrutini, il manuale d’uso per chi aderisce e per chi vuole svolgerli

da La Tecnica della Scuola

Sciopero degli scrutini, il manuale d’uso per chi aderisce e per chi vuole svolgerli

Il Ministero dell’Istruzione ha reso nota la proclamazione ufficiale dello sciopero degli scrutini indetto dai sindacati contro la riforma della scuola varata dal Governo. I sindacati Flc Cgil, Snals, Cisl, Uil, Gilda hanno proclamato “lo sciopero breve di un’ora per tutto il personale docente, educativo e Ata delle scuole di ogni ordine e grado per i primi due giorni stabiliti dai calendari dei singoli istituti per l’effettuazione degli scrutini”.

Lo sciopero sarà così articolato:

Personale docente: attività funzionali all’insegnamento relative alle operazioni di scrutinio finale ad esclusione di quelle relative alle classi terminali solo nei casi in cui gli scrutini siano propedeutici agli esami conclusivi dei cicli di istruzione. Lo sciopero breve di un’ora si effettuera’ per tutti gli scrutini di ciascuna delle classi non interessate agli esami conclusivi del ciclo, a partire dal primo giorno di effettuazione degli scrutini e fino al secondo giorno successivo alla data iniziale prevista dal calendario di ciascuna scuola.

Personale ATA: prima ora del turno antimeridiano e ultima ora di servizio del turno pomeridiano, nel primo e secondo giorno degli scrutini come calendarizzati da ciascuna scuola, garantendo le operazioni di scrutinio finale relative alle classi terminali. Personale educativo: prima ora di attivita’ educativa del turno antimeridiano e ultima ora di attivita’ per il turno pomeridiano nel primo e secondo giorno degli scrutini come calendarizzati da ciascuna scuola (sempre garantendo le operazioni relative alle classi terminali).

Personale docente della scuola dell’infanzia: prima ora di lezione del turno antimeridiano e ultima ora di lezione per il turno pomeridiano del primo e secondo giorno in cui sono previsti nel proprio istituto gli scrutini finali in base al calendario programmato da ciascuna scuola. Lo sciopero riguarda anche il personale in servizio nelle scuole all’estero.

Proponiamo ai lettori della Tecnica della Scuola uno strumento molto utile per conoscere tutti i dettagli sulla corretta gestione dello sciopero degli scrutini in programma nei prossimi giorni. Il documento – prodotto dalle segreterie nazionali di FLC-CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS CONFSAL e GILDA UNAMS – rappresenta anche un utile strumento da consultare per i dirigenti scolastici, i quali, appena terminate le lezioni, si ritroveranno a gestire una situazione insolita (l’ultimo sciopero unitario degli scrutini risale davvero a molto tempo fa) e di non sempre agevole soluzione.

Le indicazioni su come aderire vengono fornite anche al personale Ata e educativo. Il documento, infine, propone una serie di possibili casistiche che si potrebbero venire a determinare in quei giorni di valutazione di fine anno, che si preannunciano davvero “caldi”.

Per visionare ‘le istruzione operative sullo sciopero degli scrutini’ cliccare qui.

 

Sciopero scrutini: sì, ma solo nei primi due giorni

da La Tecnica della Scuola

Sciopero scrutini: sì, ma solo nei primi due giorni

La Commissione di Garanzia ha chiarito alcuni punti. Lo sciopero si può fare solo nei primi due giorni del calendario previsto da ciascuna scuola, i giorni degli scrutini delle classi terminali non entrano nel computo.  Ma in questo modo qualche insegnante non potrà scioperare. Protesta l’Unicobas.

La Commissione di Garanzia per gli scioperi ha concluso l’esame delle diverse proclamazioni e così adesso si può finalmnte capire quali scioperi sono legittimi e in che modo sia possibile aderire.
In sostanza è appurato che ogni docente può scioperare nei primi due giorni del calendario di scrutini della propria scuola, indipendentemente dal fatto che lo scrutinio si svolga prima o dopo il termine delle lezioni.
Va perà chiarito che dal calcolo dei primi due giorni vanno esclusi gli scrutini delle classi terminali.
Facciamo un esempio pratico: se in una scuola gli scrutini sono fissati nei giorni 12, 15, 16 e 17, i primi due giorni sono ovviamente il 12 e il 15; ma se il 12 si svolgono escusivamente gli scrutini delle classi terminali il conteggio inizia dal 15 e quindi lo sciopero è possibile sia il 15 sia il 16.
Con questo meccanismo è quindi possibile che qualche insegnante non abbia la possibilità di aderire allo sciopero; infatti per gli scrutini fissati dal terzo giorno in avanti (a meno che – come già detto – nel primo giorno non siano previsti solamente scrutini di classi terminali) lo sciopero non è più consentito.
Nel dare la notizia, l’Unicobas sottolinea proprio questa “incongruenza”: “Noi ci atteniamo all’interpretazione della Commissione di Garanzia, che non tiene conto del diritto di sciopero dei docenti i cui scrutini non sono convocati in prima istanza nei primi due giorni del calendario della loro scuola. Un’interpretazione alla quale dobbiamo sottostare, ma che non condividiamo”
“La legge 146/90 – commenta ironicamente il segretario nazionale Stefano d’Errico – regolamenta il diritto di sciopero, ma non lo impedisce negandone l’esercizio a seconda della casualità indicata in un ‘calendario scolastico’, diritto che dovrebbe essere consentito a tutti per lo scrutinio di ogni singola classe non terminale, per un massimo di due convocazioni”.
Le indicazioni fornite dalla Commissione di Garanzia potrebbero in qualche modo “ammorbidere” gli effetti dello sciopero anche se una larga adesione alla protesta non potrà essere ignorata dal Governo e dal Parlamento.

Concorsi 24 mesi Ata: entro il 3 luglio la scelta delle sedi

da La Tecnica della Scuola

Concorsi 24 mesi Ata: entro il 3 luglio la scelta delle sedi

L.L.

L’allegato G, da trasmettere in modalità telematica tramite Istanze on-line, non potrà riportare più di 30 scuole

Con la nota prot. n. 16432 del 3 giugno 2015 il Miur ha trasmesso le indicazioni per la presentazione in modalità on line dell’all. G per la scelta delle istituzioni scolastiche, inclusi i C.P.I.A., nell’ambito dei concorsi per titoli per l’accesso ai ruoli provinciali profili A e B del personale ATA.

La trasmissione potrà avvenire tramite Istanze on-line dal 4 giugno 2015 fino alle ore 14.00 del 3 luglio 2015.

Ciascun aspirante alla supplenza temporanea può indicare complessivamente non più di trenta istituzioni scolastiche per l’insieme dei profili professionali cui ha titolo.

L’apposita funzione on-line dovrà essere utilizzata nei seguenti casi:

  • aspirante già inserito a pieno titolo nelle graduatorie permanenti di cui all’art. 554 del D. Lvo 297/94 e nella prima fascia delle graduatorie di circolo e di istituto per le supplenze temporanee della medesima provincia per l’a. s. 201’4/2015 che, intenda mantenere le stesse sedi dell’ a.s. 2014/2015 o sostituirle del tutto o in parte o comunicarne di nuove nel limite delle trenta consentite per tutti i profili professionali cui ha titolo.
  • aspirante già inserito a pieno titolo nelle graduatorie permanenti di cui all’art. 554 del D. Lvo 297/94, ma non inserito nella prima fascia delle graduatorie di circolo e di istituto per le supplenze temporanee della medesima provincia per l’a.s. 2014/2015 sempre che desideri figurare nelle citate graduatorie di circolo e di istituto per l’a. s. 2015/2016.
  • infine, l’aspirante che, avendone titolo, concorra per l’inclusione nelle citate graduatorie permanenti, e desideri anche l’inclusione nella primafascia delle graduatorie di circolo e di istituto per le supplenze temporanee della medesima provincia per l’a.s. 2015/2016.

L’aspirante già inserito a pieno titolo nelle graduatorie permanenti di cui all’art. 554 del D. L vo 297/94 e nella prima fascia delle graduatorie di circolo e di istituto per le supplenze temporanee della medesima provincia per l’a. s. 2014/2015 che, intenda mantenere per l’a.s. 2015/2016 le stesse sedi del suddetto anno scolastico, può anche non comunicare le sedi tramite la funzionalità delle istanze on line. In questa circostanza sarà effettuata, a cura del sistema informativo, una procedura di conferma automatica che tuttavia confermerà le sole sedi che hanno mantenuto lo stesso codice dell’a.s. 2014/2015 eliminando le sedi che per effetto della razionalizzazione della rete scolastica hanno cambiato codice.

Tutti gli aspiranti della prima fascia sono inclusi in graduatoria in base all’automatica trasposizione dell’ordine con cui figurano nelle corrispondenti graduatorie permanenti di cui all’art. 554 del D. Lvo 297/94.

Non bastano modifiche su poteri d.s. e piano assunzioni

da La Tecnica della Scuola

Non bastano modifiche su poteri d.s. e piano assunzioni

Eventuali modofiche al ddl 1934 su poteri dei d.s., albi territoriali e piano assunzioni non bastano al mondo della scuola che adesso chiede anche il ritiro delle “deleghe in bianco”.

Ormai è evidente che il mondo della scuola non intende accontentarsi di modifiche più o meno sostanziali del ddl 1934. Basta leggere i commenti e i post pubblicati su FB nelle ultime ore per rendersene conto.
La notizia che forse il Governo potrebbe fare qualche passo indietro sul piano di assunzioni ampliando la platea degli aventi diritto ma soprattutto modificando il meccanismo degli albi/ambiti territoriali e riducendo ulteriormente i poteri del dirigente scolastico non è stata accolta in modo particolarmente entusiastico.
Il commento prevalente è: “Va bene, ma il nodo vero del ddl sono le deleghe in bianco contenute nell’articolo 22”.
Per una valutazione più attenta della portata delle deleghe che, come abbiamo già avuto modo di dire scadranno di fatto 21 mesi dopo rispetto alla data di entrata in vigore della legge, bisognerebbe però fare un raffronto con altre situazioni passate.
I “decreti delegati” del maggio 1974 vennero scritti e approvati entro 10 mesi dalla approvazione della legge delega (la n. 477 del luglio 1973) e quindi il Governo dovette lavorare molto in fretta per rispettare i termini imposti dal Parlamento; questa volta il tempi saranno molto più distesi e quindi i provvedimenti potranno essere adottati in modo più ragionato.
Sulla definizione di “delega in bianco” bisogna poi precisare che prima di diventare legge, i decreti emanati in attuazione all’articolo 22 dovranno essere passati al vaglio delle commissioni parlamentar competenti ed essere quindi sottoposte al controllo politico di maggioranza e opposizione.
Ma c’è da fare anche un’altra osservazione: le deleghe – secondo la Costituzione – non possono essere generiche ma precise e circostanziate e se si avesse voglia di andarsi a rileggere il testo delle deleghe contenute nella legge 477/73 per metterle al confronto con quelle del disegno di legge 1934 si scoprirebbe che le deleghe attuali sono decisamente più vincolanti.

Ddl Scuola, Mauro e Di Maggio lasciano la maggioranza. Si riduce a nove lo scarto

da La Tecnica della Scuola

Ddl Scuola, Mauro e Di Maggio lasciano la maggioranza. Si riduce a nove lo scarto

Piccolo “terremoto” in casa dei Popolari per l’Italia e la nascita del gruppo dei fittiani, il neonato Riformisti e conservatori, che ridisegnano i contorni della maggioranza a Palazzo Madama, che registra l’uscita di due senatori, con la conseguente riduzione dello “scarto” rispetto all’opposizione, a 9 senatori.

Problemi all’orizzonte per il governo Renzi? Piccolo “terremoto” in casa dei Popolari per l’Italia e la nascita del gruppo dei fittiani, il neonato Riformisti e conservatori, che ridisegnano i contorni della maggioranza a Palazzo Madama, che registra l’uscita di due senatori, con la conseguente riduzione dello “scarto” rispetto all’opposizione, a 9 senatori.

Una differenza poco rassicurante alla luce della riforma costituzionale che tornerà al Senato in terza lettura prima della pausa estiva e soprattuto al via libera alla riforma della scuola. Un conto che comunque, per essere incisivo, dovrà tener conto degli effetti finali del confronto fra Renzi e la minoranza interna del Pd. Al momento c’è da registrare l’annuncio diffuso al termine del direttivo nazionale del partito, dell’uscita dei Popolari per l’Italia dalla maggioranza che sostiene il governo Renzi.

Al Senato i parlamentari Pi erano Mario Mauro, Tito Di Maggio e Angela D’Onghia, sottosegretario all’Istruzione. L’annuncio della costituzione di Riformisti e conservatori ha reso pubblico che tra i 12 senatori del nuovo gruppo figura anche Tito Di Maggio. A scanso di equivoci il sottosegretario D’Onghia ha subito diffuso un comunicato con cui annuncia le proprie dimissioni dai Popolari per l’Italia e l’intenzione di restare al governo. Dal canto suo, Mario Mauro, con il comunicato al termine del direttivo del partito, ha certificato la sua decisione di uscire dalla maggioranza. Resterà in Gal, ma voterà con l’opposizione.

Rispetto a prima, dunque, sono solo due i senatori che assottogliano le fila della maggioranza. Anche se a dire il vero Tito Di Maggio, che è membro della commissione Istruzione, in quest’ultimo caso, almeno finora, come supplente della D’Onghia, non ha mai partecipato alle votazioni.

Per quanto riguarda dunque la situazione a Palazzo Madama per la maggioranza non cambia molto. Ha osservato il vicepresidente del gruppo Pd del Senato, Giorgio Tonini: “Capiamo che sul Senato si concentrino le attenzioni dei commentatori, visti i rapporti numerici tra maggioranza e opposizione. Ma vorrei ricordare a tutti che da settimane i senatori Mauro e Di Maggio votano con l’opposizione e non sostengono pià la maggioranza. E Angela D’Onghia ha annunciato che resta al governo e nella maggioranza. I numeri al Senato non cambiano”. Gli fa fatto eco il capogruppo, Luigi Zanda: “Molto rumore per nulla”.

Maturità 2015, scatta l’ora X per la composizione delle commissioni

da La Tecnica della Scuola

Maturità 2015, scatta l’ora X per la composizione delle commissioni

Le scuole di istruzione secondaria di secondo grado hanno a disposizione le funzioni SIDI per visualizzare la composizione delle commissioni e l’elenco dei presidenti e commissari

Oggi, come previsto dalla nota prot. n. 4837 del 29 maggio 2015, le scuole di istruzione secondaria di secondo grado hanno a disposizione le funzioni SIDI per visualizzare la composizione delle commissioni e l’elenco dei presidenti e commissari. Le segreterie scolastiche metteranno a disposizione degli studenti e dei docenti interessati le liste dei presidenti e commissari d’esame nominati. Sempre oggi sono state rilasciate le funzioni batch per la produzione delle lettere di nomina effettuate in giornata e aperte le procedure informatiche per le eventuali sostituzioni.

Si segnala, inoltre, la pubblicazione sul sito del Miur, in data 28 maggio 2015, della nota ministeriale prot. n. 4674, in merito agli adempimenti finalizzati al regolare svolgimento delle operazioni durante gli esami.

Tutte le date della maturità 2015

da La Tecnica della Scuola

Tutte le date della maturità 2015

L.L.

Si parte il 15 giugno con la riunione plenaria delle commissioni d’esame, mentre gli esami inizieranno il 17 giugno con la prima prova scritta; seguiranno le altre prove scritte per finire con i colloqui. La sessione suppletiva iniziarà con la prima prova scritta il 1° luglio.

Dopo la Nota prot.n. 4674 del 26 maggio 2015, recante “Adempimenti di carattere tecnico-operativo ed organizzativo per il regolare svolgimento delle operazioni della Maturità”, il Miur ha pubblicato la O.M. n. 11 del 29 maggio 2015, contenente “Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e non statali”.

L’ordinanza definisce la tempistica di tutte le operazioni, dalla riunione plenaria (che si terrà il 15 giugno alle ore 8.30), allo svolgimento delle prove e a tutte le attività successive.

In particolare, le prove si svolgeranno secondo questo calendario:

  • prima prova scritta: mercoledì 17 giugno 2015, ore 8.30.
  • seconda prova scritta, grafica o scritto-grafica, compositivo/esecutiva musicale e coreutica: giovedì 18 giugno 2015, ore 8.30. La seconda prova si svolge in un’unica giornata. Nei licei artistici la durata massima della prova è tre giorni, con esclusione del sabato. Nei licei musicali e coreutici la prima parte della prova ha la durata di un giorno. La seconda parte nei licei musicali si svolge il giorno successivo e consiste nella prova di strumento, della durata massima di venti minuti. Nei licei coreutici la seconda parte si svolge il giorno successivo e consiste nella esibizione individuale della durata massima di dieci minuti per candidato.
  • terza prova scritta: lunedì 22 giugno 2015, ore 8.30.
  • quarta prova scritta: martedì 23 giugno 2015, ore 8.30. Tale prova si effettua:
  • nei licei ed istituti tecnici presso i quali è presente il progetto sperimentale ESABAC, disciplinato dal decreto ministeriale 8 febbraio 2013, n. 95 alle cui disposizioni si rinvia per tutti gli aspetti specifici non disciplinati dalla presente ordinanza;
  • nei licei con sezioni ad opzione internazionale spagnola, tedesca e cinese.

Seguono i colloqui, secondo la data definita nella riunione plenaria o in una successiva, appositamente convocata.

L’ordinanza definisce anche le date delle prove scritte suppletive, che si svolgeranno nelle seguenti giornate per i candidati che, a seguito di malattia da accertare con visita fiscale o per grave documentato motivo, riconosciuto tale dalla commissione, si trovino nell’assoluta impossibilità di partecipare alle prove scritte. La prima prova scritta suppletiva si svolge nel giorno di mercoledì 1 luglio 2015 alle ore 8.30; la seconda prova scritta suppletiva nel giorno successivo 2 luglio 2015 alle ore 8.30, con eventuale prosecuzione, nei giorni successivi per gli esami nei licei artistici e nei licei musicali e coreutici; la terza prova scritta suppletiva si svolge nel secondo giorno successivo all’effettuazione della seconda prova scritta suppletiva. La quarta prova scritta suppletiva, per gli istituti interessati, si svolge nel giorno successivo all’effettuazione della terza prova scritta. Le prove, nei casi previsti, proseguono nei giorni successivi, ad eccezione del sabato; in tal caso, le stesse continuano il lunedì successivo.

Ddl scuola, emendamento dei relatori all’art. 1

da tuttoscuola.com

Ddl scuola, emendamento dei relatori all’art. 1

Riscrivere l’articolo 1 del ddl Scuola, che specifica oggetto e finalità del provvedimento, così da specificare meglio le premesse e introdurre il concetto dell’affermazione del ruolo centrale della scuola.

È quanto prevede un emendamento dei relatori al ddl Scuola, Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap), depositato in commissione Istruzione al Senato.

L’emendamento aggiunge in premessa, rispetto all’attuale versione dell’articolo 1, che l’autonomia che verrà data alle scuole servirà per “affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza” e, nell’innalzare i livelli di istruzione e le competenze degli studenti ne dovrà “rispettare i tempi i gli stili di apprendimento“, “contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali” e prevenire la dispersione scolastica “in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione“.

L’emendamento prevede di inserire le norme sulla programmazione triennale dell’offerta formativa in un nuovo comma tre e di eliminare la frase “nel rispetto della libertà di insegnamento” dal comma sulla realizzazione del “curriculo della scuola“.

Green Technologies Award 2015

Green Technologies Award 2015: premiati da Schneider Electric i migliori progetti dedicati ad una gestione più consapevole dell’energia, sviluppati da Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado.

Stezzano (BG), 3 giugno 2015 – Si è conclusa con successo, con la premiazione dei vincitori,  la quinta edizione del Concorso “GREEN TECHNOLOGIES AWARD, ENERGIA NUOVA PER LE SCUOLE”, organizzato da Schneider Electric, lo specialista globale nella gestione dell’Energia, e patrocinato dal MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte di Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado di tutto il territorio nazionale, il Concorso premia i migliori progetti relativi alla realizzazione di sistemi per l’efficienza energetica e per l’utilizzo di energie rinnovabili applicate ad impianti tecnologici presenti in ambito scolastico e in altri settori quali l’industria, l’agricoltura e il terziario.
L’obiettivo è far prendere coscienza delle opportunità relative al risparmio energetico e della necessità di attivare interventi per una gestione più efficiente dell’energia, consentendo agli allievi di acquisire conoscenze e competenze tecniche, che permettano loro un più rapido inserimento nel mondo produttivo.
I vincitori nelle due categorie “Green Technologies Scuola” e ”Green Technologies altri settori” sono stati premiati, in rappresentanza del MIUR, da Antonio Scinicariello, Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’autonomia scolastica. Per Schneider Electric erano presenti Laura Bruni, Direttore Affari Istituzionali, Dario Mangiò, Direttore Field Marketing e Gianfranco Mereu, Responsabile delle Relazioni con le Scuole e le Università.
Pur non avendo potuto partecipare di persona, ha portato il suo saluto anche Maria Cristina Roscia, dell’Università degli Studi di Bergamo, Presidente della Commissione Giudicatrice del concorso, che ha così commentato l’evento: “Il concorso ha evidenziato non solo l’elevata qualità dei progetti presentati ma anche il forte interesse da parte degli istituti scolastici per questo importantissimo settore. Le istituzioni, MIUR, Università, Scuole Secondarie di secondo grado, congiuntamente ad una realtà industriale internazionale come la Schneider Electric‎, hanno mostrato che il coniugare i diversi aspetti della conoscenza e della produttività può essere anche di forte stimolo alla formazione di una coscienza energetica sostenibile”.

Gianfranco Mereu, Responsabile delle Relazioni con le Scuole e le Università di Schneider Electric ha commentato, tracciando un bilancio dei cinque anni di Green Technology Award:  “Con Green Technology Award abbiamo creato una iniziativa di alto impatto che ha coinvolto finora oltre 250 scuole in tutta Italia, con oltre 2.000 docenti e studenti che si sono impegnati per realizzare circa 300 progetti.  E’ un percorso di grande valore per i partecipanti, che provenendo da indirizzi di studio diversi hanno potuto coniugare ed acquisire competenze diverse attraverso un’esperienza pratica legata alle tecnologie per l’efficienza energetica, sempre più richieste nel mondo del lavoro. La qualità dei progetti è così elevata che essi non restano un’esercitazione accademica: molte delle soluzioni proposte in questi anni, infatti, sono state applicate nelle scuole e sono anche entrate in una raccolta di soluzioni applicative che Schneider Electric propone per le esigenze di questo settore”

Anche Antonio Scincariello, per il MIUR, ha sottolineato il valore dell’iniziativa. “Il nostro compito è fare in modo che il mondo del lavoro e il mondo della scuola dialoghino costantemente. Per quanto riguarda l’istruzione tecnica e professionale, è un rapporto che oggi va coltivato facendone un sistema, supportato dalle politiche scolastiche – come ad esempio l’alternanza scuola lavoro – e dall’adesione del mondo dell’impresa”.

I numeri dell’edizione 2015 e i vincitori

All’edizione 2014/2015 hanno aderito 38 istituti da tutta Italia, che hanno coinvolto una popolazione di oltre 300 studenti. La Commissione Giudicatrice, composta da specialisti Schneider Electric e personalità del mondo Accademico e delle Professioni, ha selezionato i progetti finalisti che si sono distinti per qualità di progetto, innovazione, applicabilità pratica e chiarezza documentale.

In rappresentanza degli istituti finalisti, oltre 50 tra studenti, docenti e dirigenti scolastici hanno presentato il risultato dei propri lavori e ricevuto i meritati riconoscimenti. La premiazione si è tenuta quest’anno presso la sede di Schneider Electric a Stezzano, in provincia di Bergamo, presso la quale gli studenti hanno avuto anche la possibilità di visitare il nuovo Xperience Lab, lo spazio dedicato alle più innovative soluzioni per l’efficienza energetica applicata in tutti i settori, dalla domotica all’industria.

Per l’area di progetto “GREEN TECHNOLOGIES SCUOLE”, l’istituto Vincitore è stato l’IIS “F. Corni” di Modena, che ha presentato il progetto “Lello il bidello, disinserimento carichi mediante touch screen”.  Gli altri istituti finalisti rispettivamente al secondo e terzo posto sono stati  l’IIS “Cravetta-Marconi” di Savigliano (CN) e l’ITIS “M. Delpozzo” di Cuneo. La motivazione per l’assegnazione del premio alla scuola prima classificata è stata “Il gruppo di lavoro dell’Istituto “Fermo Corni” di Modena ha realizzato, in modo chiaro ed esaustivo, un progetto con soluzioni innovative di automazione, volte all’ottimizzazione e al controllo dei consumi elettrici dell’edificio scolastico, valorizzandone l’utilizzo da remoto”.

Per l’area di progetto “GREEN TECHNOLOGIES – ALTRI SETTORI” il progetto vincitore è stato “Emme Energy” dell’IIS IPSIA “L. Montini – V. Cuoco” di Campobasso. Al secondo e al terzo posto si sono classificati l’ITIS “A. Meucci” di Firenze e l’IPSIA “G. Ceconi” di Udine. La Commissione ha così motivato l’assegnazione del premio alla scuola di Campobasso: “Il gruppo di lavoro dell’Istituto “L. Montini” di Campobasso ha proposto un progetto metodologicamente completo di efficientamento energetico, partendo da un’analisi energetica con misurazioni in campo e monitoraggio su cloud, seguita dall’implementazione di soluzioni innovative per la gestione di carichi elettrici e controllo delle emissioni”.

Ai primi 3 classificati nelle due categorie è stato riconosciuto un premio consistente in una borsa di studio per il gruppo di lavoro e in apparecchiature Schneider Electric per l’Istituto di appartenenza, oltre ad una targa commemorativa.

Quest’anno è stato anche assegnato un Premio Speciale della Giuria, all’IIS “Cairo Montenotte” di Cairo M.tte, in Provincia di Savona, che ha realizzato il progetto “SUNRASE, rasaerba automatico ad energia solare”. La Giuria ha evidenziato come “Il gruppo di lavoro dell’Istituto “Cairo Montenotte” con il prototipo SUNRASE si è distinto per la capacità di integrare in modo creativo l’automazione e la produzione di energia fotovoltaica con l’obiettivo di soddisfare un’esigenza specifica di cura del manto erboso della loro scuola a costi contenuti e in modo sostenibile”.

Una meritata menzione agli istituti che si sono classificati al 4° e 5° posto, rispettivamente l’IIS “A. Avogadro” di Torino e l’ITT “San Marco” di Mestre (VE) per l’area di progetto “Green Technologies Scuole”, e ITIS “M. Delpozzo” di Cuneo e l’ISIS “Zappa-Fermi” di Parma per l’area “Green Technologies Altri Settori. Le scuole hanno ricevuto un kit didattico per la domotica e un attestato di merito.

Si è poi rinnovato anche il premio per il gruppo di lavoro che ha effettuato la migliore esposizione del proprio progetto, assegnato da una giuria presente in sala e consistente nella collezione completa del corso “Sistemi Automatici” messo a disposizione dalla casa editrice Zanichelli. Il vincitore è stato anche per questa categoria l’IIS F. Corni di Modena.

Sostenuta dal successo dell’iniziativa, testimoniato dall’ampia partecipazione al Concorso appena concluso, Schneider Electric sta già mettendo in cantiere l’edizione 2016.

PROGETTO “ROBOCOOP”

PROGETTO “ROBOCOOP”: COOP INVESTE OLTRE 100.000 EURO

PER L’INNOVAZIONE DELLA DIDATTICA NELLE SCUOLE DELL’EMILIA-ROMAGNA

 

Prosegue con successo il processo di innovazione della didattica nelle scuole dell’Emilia-Romagna avviato dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna grazie all’importante impegno delle COOP a favore della scuola. Sono già oltre 60 le istituzioni scolastiche che in questi giorni hanno aderito all’azione “ROBOCOOP”. L’ambizioso progetto, frutto di un investimento complessivo di oltre 100.000 euro da parte delle COOP Estense, Adriatica, Reno, Consumatori Nord-Est, nasce dall’idea di innestare su un tessuto già vivo ed in movimento di “scuola 2.0″ nuovi spunti e istanze che derivano dalle recenti interazioni con il mondo del coding (imparare a creare semplici programmi o videogiochi), del making e della didattica del fare, con specifico riferimento alla scuola primaria.

La dotazione che verrà fornita alle scuole destinatarie del progetto – tutte individuate nell’area emiliana colpita dal sisma – consiste in un “kit di partenza”, composto da mini-robot per la didattica, da strumenti per programmarli, da una serie di incontri di formazione e da un’azione di accompagnamento per i docenti. Il kit, pensato agile ed essenziale per semplificare la sperimentazione con piccoli gruppi e valutare l’efficacia degli strumenti proposti, potrà essere facilmente introdotto nella didattica quotidiana e diventare esperienza trasferibile anche in altri contesti di apprendimento.

Anche in questa operazione, come già è avvenuto per l’azione Coop Estense Classi 2.0 per gli anni 2013/14 e 2014/15, il Servizio Marconi TSI dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna , in stretta collaborazione con i donatori, coordina le attività di formazione e di accompagnamento, fornendo il necessario supporto per concretizzare, sotto il profilo pratico-operativo, le azioni elaborate in fase progettuale.

Incidente a scuola, anche il Miur deve rispondere per danni

da Il Sole 24 Ore

Incidente a scuola, anche il Miur deve rispondere per danni

di Francesco Machina Grifeo

La responsabilità per culpa in vigilando, con conseguente obbligo di risarcire i danni, che l’articolo 2048 pone in capo ai genitori di figli minorenni, può essere superata dalla dimostrazione di aver fornito loro una educazione «adeguata». È uno dei passaggi della sentenza del Tribunale di L’Aquila, del 27 gennaio 2015 n. 86 , che affronta l’intricato tema della distribuzione della colpa in un incidente scolastico.

La vicenda
Durante un’assemblea di classe autorizzata all’interno del laboratorio di chimica dell’istituto, un alunno rimaneva ustionato sul collo e sul viso dopo essere stato spruzzato con una pipetta contenente una sostanza ustionante da un compagno. Da qui la richiesta di circa 100mila euro per risarcimento danni dei genitori. In realtà, come successivamente accertato, il convenuto aveva reagito ad un primo spruzzo da parte della vittima, prendendo però la seconda pipetta direttamente dal recipiente delle sostanze pericolose. Per cui, considerato anche che egli frequentava la seconda classe di un istituto superiore, il tribunale ne ha comunque individuato la colpa nell’aver utilizzato «sconsideratamente» oggetti «potenzialmente pericolosi».

Responsabilità dei genitori
Ciò detto, prosegue la sentenza, «il riconoscimento della capacità di intendere e volere del minore e, quindi, della sua responsabilità non preclude in astratto il riconoscimento di una responsabilità anche in capo ai genitori ovvero agli insegnanti ex art. 2048 c.c. ovvero un concorso di responsabilità di costoro». Tuttavia, nel caso specifico il giudice l’ha esclusa ritenendo accertato che i genitori avessero «impartito un’educazione consona alle proprie condizioni sociali e familiari», ed esercitato «una vigilanza adeguata all’età e finalizzata a correggere comportamenti non corretti». «A tal fine – prosegue la sentenza rifacendosi alla Cassazione (4481/2001) – non occorre che i genitori provino la propria costante ed ininterrotta presenza fisica accanto al figlio […] quando risultino correttamente impostati i rapporti del minore con l’ambiente extrafamiliare». Del resto, per il tribunale, il fatto in sé non denota «una cattiva educazione, ma piuttosto una immaturità ovvero una imprudenza, dovuta probabilmente anche al contesto (una pausa ricreativa nell’ambito di un’assemblea di classe)». Dalla prova orale era infatti emerso che si trattava di un «ragazzo seguitissimo» dai genitori, i quali gli impartivano «consigli e direttive di comportamento sociale e collettivo». Per cui, poteva ritenersi raggiunta la prova liberatoria ex articolo 2048 c.c. ed esclusa la responsabilità dei genitori.

Responsabilità docenti e Ministero
Il tribunale, poi, dopo aver ravvisato la legittimazione passiva del Ministero, accogliendo l’eccezione dell’istituto, ha approfondito la questione della responsabilità dei docenti. In particolare, nonostante vi fosse già stata una condanna penale (non ancora definitiva) dell’insegnante – perché aveva lasciato soli gli alunni -, e del dirigente scolastico – perché aveva autorizzato l’assemblea nel laboratorio di chimica – ha scagionato il primo perché dalla normativa di settore non emerge un obbligo di presenza e vigilanza costante dell’insegnante durante le assemblee. Mentre, ha ritenuto responsabile il dirigente per aver permesso lo svolgimento dell’assemblea nell’ora di chimica, ed il ministero dell’Istruzione in virtù del rapporto di immedesimazione organica.

Infine ha riconosciuto anche il concorso di colpa dell’alunno ustionato (nella misura del 25%) per aver volontariamente partecipato al gioco delle pipette, mentre avrebbe ben potuto allontanarsi. De restante 75%, dunque, rispondono in solido il Ministero (45%) e l’alunno (30%).

Scuola, chiusura con sciopero. Ma gli insegnanti rischiano di dover lavorare di notte per completare gli scrutini

da la Repubblica

Scuola, chiusura con sciopero. Ma gli insegnanti rischiano di dover lavorare di notte per completare gli scrutini

Via libera all’astensione di un’ora durante le valutazioni di fine anno, ma non per le classi che devono affrontare gli esami. Molti i dubbi tra i docenti, possibile che le attività si concludano nelle ore notturne o di domenica

Salvo Intravaia

Fine d’anno col botto: il primo sciopero degli scrutini che si ricordi dal 1990. Ma parecchi docenti sono incerti sul da farsi: partecipare allo sciopero per continuare a manifestare tutto il dissenso sulla riforma della scuola targata Renzi-Giannini, e dare un altro segnale al governo, oppure lasciar perdere per evitare un prolungamento delle operazioni di scrutinio anche nelle ore notturne e di domenica?

Intanto, dopo mille polemiche  –  tra i sindacati e il garante degli scioperi  –  il ministero dell’Istruzione ha dato il via libera allo sciopero di un’ora in concomitanza con operazioni e le attività funzionali relative alle valutazione di fine anno, escluse quelle relative alle classi di fine ciclo (terza media e ultimo anno delle superiori). Per i prossimi giorni è quindi prevista una chiusura di anno scolastico piuttosto movimentata. Dopo lo sciopero generale della scuola dello scorso 5 maggio, con l’adesione record del 66 per cento di insegnanti e Ata, la situazione resta molto calda nel mondo della scuola.

Le modifiche apportate al disegno di legge, che in pochi anni promette di cambiare volto alla scuola italiana, nel corso della discussione a Montecitorio non sono bastati ai sindacati e al popolo della scuola. Il preside-sindaco, per gli addetti ai lavori, continua ad avere troppi poteri, mentre lo stralcio del 5 per mille a favore delle scuole statali (e no) ha ingigantito il significato politico delle donazioni liberali (school bonus) e della detrazione fiscale a favore delle paritarie, che invece sono rimaste nel provvedimento. E il precariato è sempre meno contento. Una miscela che rischia di esplodere proprio in occasione dello sciopero degli scrutini indetto da tutti i sindacati  –  confederali e autonomia  –  per i prossimi giorni. Il primo dal 1990, quando venne varata la legge sulla regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici.

Intanto, il disegno di legge sulla Buona scuola procede il suo iter parlamentare e attorno al 20 giugno potrebbe essere legge. Nei prossimi giorni, a Palazzo madama inizierà la discussione degli oltre 1.900 emendamenti presentati. Per questa ragione lo sciopero degli scrutini viene considerato l’ultima spiaggia per ulteriori modifiche all’articolato. Lo sciopero di un’ora indetto da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Gilda e Snals si svolgerà nei primi due giorni di scrutinio di ogni singola scuola. Se quindi un istituto ha anticipato la chiusura delle lezioni di qualche giorno e inizia gli scrutini prima, i docenti di quella scuola potranno manifestare nei primi due giorni. Restano sempre esclusi dalla protesta gli scrutini delle ultime classi, quelle che portano agli esami di maturità, agli esami di qualifica professionale o a quelli di terza media.

Per tutti gli altri scrutini i docenti potranno scioperare per un’ora in ogni scrutinio. In altre parole, visto che lo scrutinio dura in generale un’ora, il singolo docente potrebbe assentarsi  –  secondo quanto esplicitano i sindacati confederali nelle faq diffuse in questi giorni  –  anche in tutti gli scrutini dei due giorni di sciopero. Ma, chiariscono, non è necessario farlo perché basta mettersi d’accordo tra colleghi e fare mancare la presenza di un solo docente per volta per fare saltare lo scrutinio, che deve svolgersi secondo il cosiddetto “collegio perfetto”: tutti presenti e nessuna possibilità di sostituzioni. Tranne che per garantire la fine di tutte le operazioni entro domenica 14 giugno. Perché il giorno dopo si insediano le commissioni degli esami di maturità con professori e presidi impegnati.

E’ proprio sul web che in queste ore si svolge la discussione sull’opportunità o meno di aderire allo sciopero. “Tu cosa farai?”, è la domanda più ricorrente che si rivolgono i prof delle superiori e della media sui social e su whatsapp. Lo sciopero, per la compilazione e la consegna delle schede finali, coinvolge anche le maestre di scuola primaria e per la prima ora del turno antimeridiano (o l’ultima ora di quello pomeridiano) anche le colleghe della materna. Così come il personale Ata e il personale educativo. Aderire allo sciopero degli scrutini in massa, dopo lo sciopero generale, equivale ad un altro segnale forte della base contro la Buona scuola. Ma poi, i presidi sarebbero costretti a riconvocare i consigli di classe nei giorni successivi e, se necessario, anche nelle ore notturne o di domenica. Senza possibilità alcuna per i docenti di astenersi ulteriormente. Una situazione stigmatizzata da molti: “dove si è mai visto uno sciopero che si ritorce contro chi lo ha fatto?”, si chiedono in parecchi. Ma altrettanti non hanno dubbi: sciopero a tutti i costi, anche andando incontro al sacrificio dello scrutinio nelle ore notturne e di domenica.