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Assente ingiustificato

Assente ingiustificato

Perché le barriere a scuola non hanno giustificazione
IX Giornata Nazionale UILDM 18-31 marzo 2013

Torna per il nono anno consecutivo – sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica – la Giornata Nazionale UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), dedicata al tema dell’Inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Anche in questa occasione protagoniste della manifestazione saranno le Farfalle della Solidarietà, i peluche ripieni di ovetti di cioccolato che dal 18 al 31 marzo verranno distribuiti – assieme a materiale informativo sull’Associazione, sulle distrofie e le altre malattie neuromuscolari – da migliaia di volontari in oltre 500 piazze, a fronte di un contributo di 5 euro. Nello stesso periodo, inoltre, sarà possibile dare il proprio contributo a questa iniziativa mandando un sms solidale.

«L’inclusione scolastica in Italia è di livello molto elevato – dichiara Alberto Fontana, presidente nazionale UILDM – ciò nonostante, i quasi 200mila studenti con disabilità che frequentano gli istituti scolastici affrontano ancora troppo spesso momenti di enorme difficoltà: è quindi lo stesso diritto allo studio, sancito dalla Costituzione, dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e da tante Leggi del nostro Paese, ad essere messo quotidianamente in discussione».
Assente ingiustificato è il progetto che quest’anno permetterà alla UILDM, in stretta collaborazione con Cittadinanzattiva – che da oltre trent’anni opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini – di promuovere azioni concrete finalizzate all’inclusione scolastica, quindi sociale, dei giovani con disabilità, e di portare avanti un’importante campagna civica che consentirà la realizzazione di una vera CITTADINANZA ATTIVA di Soci e Volontari UILDM. Dove assente ingiustificato non è solo lo studente che non può entrare a scuola a causa delle barriere, ma anche il contesto-scuola che non partecipa come dovrebbe alla realizzazione di quei percorsi di autonomia personale, affettiva e cognitiva che “aprono” ad ogni individuo la possibilità di vedersi protagonista delle proprie scelte in una prospettiva di futuro e che hanno proprio nella scuola un fondamentale punto di partenza.

Dunque, obiettivi concreti della campagna UILDM 2013 sono l’abbattimento degli ostacoli e delle barriere che impediscono una regolare frequenza scolastica, attraverso il finanziamento di interventi e modifiche strutturali agli edifici e l’acquisto di sussidi didattici, e una diffusa sensibilizzazione sul tema. Tutto questo a partire da un monitoraggio, in un numero significativo di istituti scolastici su tutto il territorio nazionale, condotto da equipe miste di volontari adeguatamente formati della UILDM e di Cittadinanzattiva, organizzazione che da anni svolge attività di indagine e valutazione civica in ambito scolastico.

Dal 2002, infatti, Cittadinanzattiva promuove IMPARARESICURI, una campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione sulla sicurezza nelle scuole, nell’ambito della quale quest’anno sarà proposto un approfondimento specifico sulle barriere architettoniche e sulla dotazione di sussidi didattici fruibili da parte di persone con disabilità motoria, nel quale confluiranno le attività dell’indagine prevista da Assente ingiustificato.

Le Sezioni Provinciali UILDM, le Assemblee Territoriali di Cittadinanzattiva e, con loro, i preziosi collaboratori di Fondazione Telethon, storico partner UILDM, sono già al lavoro. Anche quest’anno, infine, sostengono l’iniziativa gli Amici dell’Associazione Reiki RAU.

Il Report dell’Istat per l’anno 2011-2012

Il Report dell’Istat per l’anno 2011-2012

 

Il Report dell’Istat per l’anno 2011-2012Fonte www.tecnicadellascuola.it – Nella scuola primaria la percentuale più alta di insegnanti di sostegno a tempo pieno si registra in Piemonte, con il 67,8%, quella più bassa nella Provincia autonoma di Bolzano, con il 33,4%. Nella scuola secondaria di primo grado la percentuale più elevata si riscontra in Friuli Venezia Giulia con il 72,3% degli insegnanti di sostegno, quella più bassa in Valle d’Aosta con il 56,3%.

Il numero medio di alunni con disabilità per insegnante è molto vicino, a livello nazionale, a quello previsto dalla Legge 244/2007 e cioè un insegnante di sostegno ogni due alunni con disabilità. Si contano infatti 1,8 alunni con disabilità ogni insegnante di sostegno nella scuola primaria e 2,0 nella scuola secondaria di primo grado.

Le differenze territoriali sono molto marcate: la Provincia autonoma di Bolzano, per entrambi gli ordini scolastici, ha un numero maggiore di alunni per insegnante di sostegno e cioè 3,7 alunni nella scuola primaria, 5,0 alunni nella scuola secondaria di primo grado. Il rapporto più basso si riscontra in Molise per la scuola primaria con 1,3 alunni per insegnante di sostegno e in Sardegna per la scuola secondaria di primo grado con 1,5 alunni. L’elevato rapporto alunni con disabilità/docente di sostegno di Bolzano è dovuto a una diversa modalità di presa in carico dell’alunno con disabilità da parte della Provincia autonoma. Qui, infatti, a causa del bilinguismo, sono assegnati a ciascuna classe più docenti curriculari e in caso di alunno non autonomo è prevista la figura dell’assistente ad personam.

Gli insegnanti di sostegno, in entrambi gli ordini scolastici, svolgono prevalentemente attività di tipo didattico con l’80% degli alunni con disabilità, anche se con una quota di alunni che varia tra l’8,2% nella scuola primaria e il 7,2% in quella secondaria l’insegnante di sostegno svolge soprattutto attività di tipo assistenziale, nonostante le medesime attività siano di pertinenza di figure professionali quali l’assistente educativo culturale o l’assistente ad personam.

Tuttavia, con riferimento alle ore settimanali di sostegno assegnate in media all’alunno con disabilità, si evidenzia un gradiente territoriale per entrambi gli ordini scolastici, con un numero di ore maggiore nelle scuole del mezzogiorno dove 13,3 ore medie settimanali sono appannaggio nella scuola primaria e 10,7 ore medie settimanali nella scuola secondaria di primo grado. Più basso nelle scuole primarie e secondarie di primo grado del centro, dove le ore sono rispettivamente 10,1 e 8,0 ore medie settimanali.

Il nord si attesta in una posizione intermedia con 10,3 ore medie settimanali nella scuola primaria e 8,3 ore nella scuola secondaria di primo grado. Dalla rilevazione sulle scuole è emerso anche che una quota di famiglie, nel corso dell’anno, ha ritenuto che l’assegnazione delle ore di sostegno non fosse idonea a soddisfare i bisogni di supporto dell’alunno.

Circa il 9% delle famiglie ha presentato ricorso al Tribunale civile o al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) per ottenere un aumento delle ore. Per entrambi gli ordini scolastici nelle regioni del mezzogiorno la quota delle famiglie che ha fatto un ricorso è circa il doppio rispetto a quella delle regioni del nord. Nella scuola primaria rispettivamente 12,7% e 6,0%; nella scuola secondaria di primo grado rispettivamente 11,5% e 4,3%.

Da segnalare anche il fatto che ben il 17,4% delle scuole primarie e il 14,6% delle scuole secondarie di primo grado non è stato in grado di fornire una risposta al riguardo.

E’ importante, al fine della realizzazione del progetto individuale, che ci sia una continuità del rapporto docente di sostegno-alunno con disabilità, non solo nel corso dell’anno scolastico ma anche per l’intero ciclo scolastico. Questo però non sempre avviene: sono, infatti, il 14,8% gli alunni con disabilità della scuola primaria che hanno cambiato insegnante di sostegno nel corso dell’anno scolastico, tale percentuale scende al 10,0% per gli alunni con disabilità della scuola secondaria di primo grado. La percentuale maggiore di alunni che hanno cambiato insegnante di sostegno nel corso dell’anno scolastico si riscontra nelle regioni del nord per entrambi gli ordini scolastici: 17,6% di alunni della scuola primaria e 13,4% degli alunni della scuola secondaria; quella più bassa nel mezzogiorno dove si hanno 11,0% di alunni della scuola primaria e 8,3% degli alunni della scuola secondaria.

Le percentuali aumentano drasticamente se si analizzano i cambiamenti di insegnante di sostegno rispetto all’anno scolastico precedente: il 41,7% degli alunni della scuola primaria e il 39,3% di quelli della scuola secondaria di primo grado. In ogni caso dal Report dell’Istat viene fuori che per entrambi gli ordini scolastici la percentuale maggiore di alunni con diagnosi funzionale e con profilo dinamico funzionale risiede nelle regioni del mezzogiorno, mentre si trova al nord la percentuale maggiore di alunni con un programma educativo individualizzato.

A livello nazionale, e per entrambi gli ordini scolastici, non tutti gli alunni con disabilità dispongono della documentazione completa per i percorsi individuali prevista dalla legge. Nelle scuole primarie la percentuale di alunni per i quali è stata predisposta la diagnosi funzionale è pari al 95,9%, quella che ha un profilo dinamico funzionale è pari all’86,9% e per il 97,6% di alunni è stato redatto il programma educativo individualizzato. Nelle scuole secondarie di primo grado le percentuali si attestano, rispettivamente, al 95,9%, 86,9% e al 98,9%.

Per maggiori informazioni

Scarica il testo integrale dell’Istat o vai su www.istat.it

28 gennaio 2013

“La Germania ha una responsabilità perenne”

da Repubblica.it

La Merkel e il ricordo l’Olocausto:
“La Germania ha una responsabilità perenne”

Domani la Giornata della memoria, iniziative in tutte le ambasciate e cerimonie nelle città. Alla stazione di Milano l’inaugurazione del memoriale al binario 21 dal quale partivano i convogli dei deportati. Scritte antisemite a Roma e in Lombardia

ROMA – Un “treno della memoria” diretto ad Auschwitz con partenza da Firenze. L’inaugurazione del Memoriale della Shoah al binario 21 della Stazione centrale di Milano. Un incontro contro il razzismo a Roma e una cerimonia al monumento nazionale della Risiera di San Sabba, a Trieste. Domani, “Giorno della Memoria”, l’Italia intera ricorda l’Olocausto.

La Farnesina ha dato indicazione a tutte le rappresentanze diplomatiche italiane perché si facciano promotrici di iniziative per ricordare l’Olocausto: “Una ricorrenza – dice il ministro degli Esteri, Giulio Terzi – che rappresenta un monito per la nostra e per le generazioni future, per chi vuole evitare il ripetersi di immani tragedie e di grande vergogna per l’umanità”. Era il 27 gennaio 1945 quando il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dai sovietici: dal 2001, ogni anno in quella data, anche l’Italia come altri paesi, ricorda le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, della Shoah e coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati.

VIDEO Il Memoriale a Milano

Merkel. Il messaggio più rilevante alla vigilia della Giornata della memoria è forse quello di Angela Merkel: “Abbiamo una responsabilità permanente per i crimini del nazionalsocialismo, per le vittime della seconda guerra mondiale e, anzitutto, anche per l’Olocausto”, ha detto la cancelliera in un podcast pubblicato oggi sul suo sito Internet, quando mancano tre giorni all’ottantesimo anniversario – mercoledì – dell’ascesa al potere di Hitler, il 30 gennaio 1933. “Dobbiamo dire chiaramente, generazione dopo generazione, e dobbiamo dirlo ancora una volta – ha detto Merkel -: con coraggio, il coraggio civile, ognuno, individualmente, può impedire che il razzismo e l’antisemitismo abbiano alcuna possibilità. Noi affrontiamo la nostra storia, non occultiamo niente, non respingiamo niente – ha concluso -. Dobbiamo confrontarci con questo per assicurarci di essere in futuro un partner buono e degno di fede, come del resto lo siamo già oggi, fortunatamente”.

Riccardi. “Razzismo, neonazismo, antisemitismo e xenofobia” sono sentimenti mai sopiti, che oggi trovano “terreno fertile in rete”, ricorda il ministro per la Cooperazione internazionale e integrazione, Andrea Riccardi. Nessuna privacy dunque “per gli autori di post antisemiti”: “a una vera e propria offensiva di odio razziale su internet, bisogna rispondere con risposte efficaci e globali”. E l’Italia che condanna domani sarà unita “per non dimenticare”. Appuntamento dunque a Milano dove sarà inaugurato il Memoriale della Shoah, al binario 21 della Stazione centrale, da dove partivano i vagoni ferrati con i deportati per Auschwitz e gli altri campi di concentramento.

Monti. Interverranno, tra gli altri, il premier Mario Monti, il ministro Riccardi e Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz: a 13 anni fu fatta salire sui vagoni ferrati dal binario 21 per arrivare nei campi di sterminio. E’ una delle 13 sopravvissute sulle 775 partite con i treni diretti. Nel corso della cerimonia, Riccardi presenterà il libro “Testimonianza-Memoria della Shoah a Yad Vashem”, prima traduzione italiana, a cura dell’Unar, di “To Bear Witness”, testo redatto nel 2005 dallo storico istituto per documentare, attraverso la storia dello Yad Vashem, “il periodo più drammatico vissuto dal popolo ebraico e da tutta l’Europa”. Domani pomeriggio Monti sarà anche nel Modenese, a Carpi, dove visiterà il Museo del Deportato, incontrando i ragazzi del liceo Fanti. Sempre in occasione della giornata della Memoria, accompagnato dal sottosegretario Antonio Catricalà, andrà poi a Fossoli per deporre una corona d’ alloro al campo di concentramento.

Le iniziative. A Firenze cinquecento studenti si ritroveranno alla stazione per percorrere il “viaggio della memoria” verso Auschwitz: “vedere i campi di sterminio è un’esperienza che segna la vita”, afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. A Lecce invece verrà inaugurata una mostra del fotografo Massimo Spedicato, sui lager di Auschwitz e Birkenau. A Roma, al museo Maxxi, appuntamento con “Dosta!”, la campagna coordinata e finanziata dall’Unar: al centro del dibattito il Porrajmos, lo sterminio di oltre mezzo milione di Rom e Sinti compiuto dal nazismo durante la seconda guerra mondiale. A Trieste, infine, la cerimonia solenne nel monumento nazionale della Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in territorio italiano. Incontri anche a Napoli, Genova e Parma.

Grillini. Fra le vittime della Shoah anche numerosi omosessuali, lo ricorda in una nota Franco Grillini, presidente di Gaynet: “In occasione del 27 gennaio, giorno della memoria, è bene ricordare che il popolo che subì le maggiori sofferenze fu quello ebraico ma che assieme alle ‘stelle gialle’ furono sterminati nei campi di concentramento decine di migliaia di “triangoli rosa”, gli omosessuali tedeschi, austriaci, olandesi e francesi. In Italia il fascismo usò il confino contro le persone omosessuali”.

Scritte antisemite a Roma e Milano.
A poche ore dalle celebrazioni, scritte antisemite sono apparse a Roma in via Tasso, dove si trova il Museo della Liberazione nei locali che erano la sede della Gestapo durante l’occupazione tedesca, mentre simboli fascisti e nazisti e ingiurie nei confronti delle forze dell’ordine sono comparse sulle facciate di Villa Litta a Milano.

(26 gennaio 2013)

Schiave

da Mosaico di Pace

Schiave

25 gennaio 2013 – Tonio Dell’Olio

Scusate se oggi mi permetto di scrivere un po’ di più del solito. Mi limito a trascrivere il messaggio che mi è giunto oggi da Isoke. Non ve la presento. Capirete leggendo.

Ciao Tonio, succede che a Palermo il pastore valdese Vivien, nigeriano, una delle persone più impegnate contro la tratta, ha subito un attentato alla sua vita, gli hanno distrutto due volte l’auto, riceve di continuo minacce. È alla testa di un Coordinamento contro la tratta nato alla fine dello scorso anno dopo che a Palermo sono state assassinate, una dopo l’altra, due giovani nigeriane. Padre Vivien guida la sua comunità e accoglie moltissime ragazze in quello che è noto col nome di Pellegrino della Terra, uno dei tanti servizi che assicura ai migranti. Il Coordinamento è nato, e io ne sono parte, perché mi hanno chiamata e subito sono andata contro la tratta e a sostegno, in particolare, del lavoro di padre Vivien e di altri (suor Valeria Gandini) particolarmente attivi. Sono rimasta una decina di giorni, sono andata nelle scuole, nelle Università, nelle librerie, nelle sedi delle associazioni, per parlare e per presentare documenti, film e sostenere quel che molte associazioni che sono entrate nel coordinamento sostengono e, cioè, che la tratta è un problema drammatico e che a Palermo dove si tenta di arginarla sul serio, chi è impegnato rischia molto perché a gestirla è una vera e propria mafia.
Mentre ero a Palermo una giovane nigeriana è stata massacrata di botte, voleva lasciare il suo black boy, voleva denunciare chi la vuole in strada e così le hanno dato una lezione. La cosa è successa mentre in Comune il Sindaco Leoluca Orlando, con un gesto molto speciale, riconosceva la cittadinanza onoraria alle due giovani assassinate. In Ospedale per parlare con la ragazza ci sono andata io, insieme a padre Vivien, fino a quando ha accettato di entrare in una struttura protetta; ma siccome non è possibile tagliarla fuori dal mondo, attraverso il telefono e altre ragazze è continuamente sollecitata con le buone o con le minacce a ritrattare tutto e prima o poi lo farà…
Padre Vivien è tornato qualche giorno in Nigeria per salutare i suoi genitori, per continuare il lavoro di informazione e sensibilizzazione e per spezzare il legame tra gente di là e gente di qua che gestisce il traffico delle persone: è lì che gli sono entrati in casa cercandolo, hanno sfasciato i mobili e hanno aggredito i suoi genitori perché lui non c’era.
Il resto succede a Palermo e siccome al telefono anche io a Genova sono minacciata, credo che la situazione sia grave. Quando sono andata a Palermo ho vissuto giorno belli e bruttissimi al tempo stesso: sono stata nei luoghi degli omicidi, dove ci sono
semplici targhe che le ricordano ed ho avuto uno choc emotivo; l’emozione è stata molto intensa per tutti… Claudio e le donne di Palermo mi ricordano che le mie parole erano BASTA, NON NE POSSO PIU’ DI TUTTE QUESTE MORTI…ma la scossa è stata molto forte. Le ragazze nigeriane che ancora si prostituiscono sono scese in strada
a protestare, le altre le ho riunite al Pellegrino della terra per progettare qualcosa tutte insieme…a “Joy” la chiamo così ma non è il suo nome, che zoppicherà per tutta la vita perché le hanno sparato addosso e ad altre con storie anche peggiori, e ad altre che le storie manco le possono raccontare. Come Izogie, assassinata a Catania e ritrovata con addosso documenti con gli stessi dati di quelli riportati sul documento con il quale nel 2000 trafficarono me.
Al mio rientro a Genova sono stata chiamata perché a Terni hanno ucciso un’altra ragazza, a Bologna dove ne hanno trovata in strada una morta “non si sa” perché… e a Reggio Emilia dove hanno fatto i funerali di un’altra …di Milano, morta in uno strano incidente stradale: un’auto di nigeriani va addosso ad un pulmino pieno di nigeriane e nigeriani, sei/setto/otto morte e morti…
In un modo o nell’altro il dramma continua e chi, come padre Vivien, va in prima fila rischia; oggi a Palermo molti chiedono che sia protetto, ma nessuno protegge le sue, le mie ragazze che se denunciano, come sarebbe teoricamente giusto facessero, dovrebbero essere tutelate, ma non è così: chi tutela le famiglie rimaste in Nigeria, chi tutela le ragazze stesse che dopo la denuncia restano sole, sole contro la comunità nigeriana, contro i trafficanti, contro le famiglie che chiedono “perché non mandi più soldi e ci metti in pericolo?”.
Io sono furiosa, ma non voglio ammalarmi per questo, sono stanca di soffrire e di non sapere offrire a quelli come padre Vivien altro che la mia parola; posso condividere i rischi e i pericoli perché in Sicilia opero con lui, non mi tiro indietro, e lo faccio anche altrove, in tante città italiane…
Ma spero che parlando di padre Vivien si possa cambiare qualcosa; suor Eugenia Bonetti ha fondato l’associazione Slaves no more, e a Palermo insieme a suor Valeria Gandini anche altre “chiese” si muovono,… suor Valeria che ha lasciato Verona dove la situazione era troppo brutta e venire a Palermo dove è anche peggio, ma dove Nino, Stella, Pasqua,
Tindara e altre splendide persone che non posso mettere tutte in elenco, sono quotidianamente schierate contro la mafia nigeriana!
Sto mandando questo messaggio a persone che contano. L’ho mandato a Roberto Saviano, ora lo mando a te sperando che tu e magari don Ciotti, possiate magari andare a Palermo, fare un gesto simbolico e pubblico a sostegno di padre Vivien, a lanciare un segnale alla mafia nigeria, magari invitare padre Vivien alla giornata di marzo, se non potete andare voi a Palermo.
Scusa se ti dico cose in fretta che Claudio sta trascrivendo in diretta da quel che gli dico e da quel che sto dicendo al telefono con alcuni di Palermo.
Un abbraccio
Isoke Aikpitanyi

Richiesta di convocazione Osservatorio Scolastico

Roma 16 Gennaio 2013

Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Prof. Francesco Profumo

Al Sottosegretario MIUR
Prof. Marco Rossi-Doria

Al Capo Dipartimento per l’Istruzione
Dr.ssa Lucrezia Stellacci

Al Direttore Generale
per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione
Dr.ssa Giovanna Boda

Al Capo Segreteria
Sottosegretario Prof Rossi-Doria
Dr. Paolo Mazzoli

Al Dirigente dell’Ufficio per l’inclusione scolastica del MIUR
Dr. Raffaele Ciambrone

Oggetto: richiesta di convocazione Osservatorio Scolastico

Dopo l’incontro estivo dell’Osservatorio si sono succeduti numerosi fatti importanti , come la stipula dell’Intesa MIUR Min-Salute, il Convegno del 6 dicembre , l’annuncio di una nuova direttiva sui BES, che richiedono degli approfondimenti da parte delle Associazioni e del Comitato Tecnico dell’Osservatorio.

Infatti molte Associazioni e familiari ci chiedono sempre più frequentemente :

–          dove siano andati a finire i fondi sull’inclusione scolastica previsti dalla Legge-quadro n. 104/92, dalla l.n. 440/1997, dalla l.n. 69/2000?
–          che ne è dei GLIP previsti per legge, art 15 l.n. 104/92, mentre il MIUR sta puntando tutto sui CTS , ai quali non siamo contrari, ma che sono organismi previsti da soli atti amministrativi ed hanno quindi meno garanzie di permanenzza in futuro dei GLIP, i quali ultimi hanno al loro interno anche esperti rappresentanti delle associazioni, cosa che non è prevista per i CTS, che sono organismi solo tecnici?
–          cosa accadrà nei GLIP dopo la drastica riduzione dei docenti comandati presso gli stessi , che svolgono l’importante ruolo di consulenti alle scuole ed alle famiglie e di segretari degli stessi GLIP ( d m n. 122/ 94)?
–          cosa significa ” sostegno di prossimità ” di cui ha parlato il Prof. Canevaro nel Convegno del 6 dicembre? Se  non significa abolizione del docente per il sostegno, significa che si accoglie la proposta della Fondazione Agnelli?
–          quali sono gli sviluppi del’Intesa MIUR Min-Salute del luglio scorso? Le famiglie  e le scuole trovano sempre  più latitanti le Unità multidisciplinari delle AASSLL a causa dei tagli alla spesa pubblica.
–          che accoglienza ha la nostra pluriennale richiesta della formazione iniziale ed obbligatoria in servizio dei docenti curricolari, in modo da evitare l’attuale delega al solo docente per il sostegno, causa di un crescente contenzioso giudiziario per ottenere un crescente numero di ore di sostegno?
–          che ne è stato dell’abolizione delle Aree disciplinari per il sostegno nelle scuole superiori?
–          che ne è stata della costituzione della nuova classe di concorso per il sostegno?
–          che ne è dell’applicazione dell’Intesa Stato-regioni del 20 marzo 2008 che è stata recepita da alcune Regioni, come Piemonte e Lombardia, ma non sembra stia avvenendo altrettanto dal MIUR?

Queste sono le principali domande che ci vengono rivolte ed alle quali non sappiamo rispondere.

Per questi motivi, chiediamo la convocazione urgente dell’Osservatorio scolastico ministeriale.

Siamo certi che, data la Vostra sensibilità sempre mostrata nei confronti di questi problemi, la richiesta possa essere accolta immediatamente .
Rimaniamo, pertanto, in attesa di conoscere la data proposta e di ricevere quanto prima la convocazione.

Distinti saluti

Il Presidente Nazionale Fish
Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap

Pietro Vittorio Barbieri

Il Presidente Nazionale Fand
Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili

Giovanni Pagano

INTEGRAZIONE SCOLASTICA ED ALUNNI CERTIFICATI

INTEGRAZIONE SCOLASTICA ED ALUNNI CERTIFICATI

Analisi del decennio 2002/2003 – 2011/2012: ecco i dati

 

Aumenta il numero degli alunni certificati nelle scuole statali dell’Emilia-Romagna

 

Pubblicati sul sito www.istruzioneer.it i dati relativi al numero di alunni certificati con handicap nelle scuole dell’Emilia Romagna nell’arco dell’ultimo decennio. Lo studio è stato effettuato dalla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e considera, quale periodo di riferimento, il decennio compreso tra gli anni scolastici 2002-2003 e 2011-2012.

Un decennio cruciale per i cambiamenti culturali di cui è stato testimone, e che si è concluso con la crisi economica mondiale. Il dato più significativo che emerge dalla fotografia scattata dall’Ufficio è l’aumento della percentuale degli alunni certificati sul totale degli alunni del territorio regionale. La percentuale attesta una sensibile crescita, passando dal 2,09% del 2002-2003 al 2,47% dell’a.s. 2011/12. In dieci anni, dunque, il numero degli alunni certificati passa da 8778 a 12.786.

Una crescita che impone una riflessione in termini culturali e sociali sul fenomeno soprattutto se si tiene conto che nel corso di quest’ultimo decennio non sono stati più compresi fra gli alunni certificati gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento. Dall’analisi statistica elaborata dalla Direzione Generale emerge inoltre che il rapporto tra posti di sostegno ed alunni certificati è passato da 2,26 alunni ogni posto di organico nel 2002-03 a 2,06 del 2011-12, con una percentuale rappresentata dai posti di sostegno sui posti totali che è passata dal 9,07% del 2002-03 al 13,43% del 2011-12. “La percezione generalizzata di una diminuzione dei posti di sostegno” –  afferma il Vice Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna – “non trova riscontro nei dati effettivi. Al contrario di quanto si pensa, nel decennio, la quota di investimento di risorse per l’integrazione scolastica degli alunni certificati è stata incrementata. Il processo di integrazione scolastica delle persone disabili, sostenuto anche grazie all’aumento del numero di insegnanti di sostegno” – prosegue Stefano Versari – “realizza il principio costituzionale di eguaglianza dei cittadini”.

 

E’ proprio in questo impegnativo contesto, ed in stretta correlazione con l’articolata rete di azioni che coinvolge istituzioni, mondo associativo, cittadini e famiglie, si inserisce questo importante studio di settore. “Per governare i sistemi complessi è necessario poter disporre di dati e ragionare su di essi” – conclude il Vice Direttore Generale – “con la pubblicazione della serie dei dati decennale si aggiunge un tassello importante per comprendere alcune delle condizioni che determinano il processo di integrazione scolastica e per poter impostare una azione istituzionale fondata anche su dati oggettivi e comparabili”.

 

IO SONO PER UNA SCUOLA “INCLUSIVA”! E VOI?

IO SONO PER UNA SCUOLA “INCLUSIVA”! E VOI?

C’era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname. Un giorno, durante l’assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio.

La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente. Si trattava di escludere dalla onorata comunità degli utensili un certo numero di membri.

Uno prese la parola: «Dobbiamo espellere nostra sorella Sega, perché morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della terra».

Un altro intervenne: «Non possiamo tenere fra noi nostra sorella Pialla: ha un carattere tagliente e pignolo, da spelacchiare tutto quello che tocca».

«Fratel Martello – protestò un altro – ha un caratteraccio pesante e violento. Lo definirei un picchiatore. È urtante il suo modo di ribattere continuamente e dà sui nervi a tutti. Escludiamolo!».

«E i Chiodi? Si può vivere con gente così pungente? Che se ne vadano anche Lima e Raspa. A vivere con loro è un attrito continuo. E cacciamo anche Cartavetro, la cui unica ragion d’essere sembra quella di graffiare il prossimo!».

Così discutevano, sempre più animosamente, gli attrezzi del falegname. Parlavano tutti insieme. Il martello voleva espellere la lima e la pialla, questi volevano a loro volta l’espulsione di chiodi e martello, e così via. Alla fine della seduta tutti avevano espulso tutti.

La riunione fu bruscamente interrotta dall’arrivo del falegname. Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al bancone di lavoro. L’uomo prese un asse e lo segò con la Sega mordace. Lo piallò con la Pialla che spela tutto quello che tocca. Sorella Ascia che ferisce crudelmente, sorella Raspa dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che raschia e graffia entrarono in azione subito dopo.

Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere pungente e il Martello che picchia e batte.

Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. Una bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere.

Per accogliere la Vita.

(L’occhio del Falegname, in Ferreri B., Cerchi nell’acqua, Editrice Elle Di Ci, Torino 1999, pp. 6 e 7)

 

* * * * * * * * * *

 

Avrò avuto al massimo dieci anni quando ascoltai per la prima volta questa storia. Qualche anno fa la proposi quale filo conduttore di un progetto in rete tra Istituzioni Scolastiche di II grado superiore.

Oggi, la propongo a tutti voi, colleghi e colleghe, come occasione di riflessione sull’aspetto in assoluto più mortificante che sta dietro allo svolgimento delle prove INVALSI: la considerazione riservata agli allievi con bisogni speciali, i cosiddetti “diversamente abili”, orientata nella direzione della loro esclusione o emarginazione. Allontanarli dalla classe durante lo svolgimento delle prove o somministrar loro una prova identica a quella altrui: sono queste le strategie proposte dopo decenni di sforzi in nome di una scuola integrante ed inclusiva!!!

Nella bottega del falegname, gli arnesi da lavoro discutono per stabilire chi tra loro debba essere escluso. Al termine della seduta tutti hanno escluso tutti.

L’improvviso ritorno del falegname, tuttavia, riabilita tutti indistintamente: ciascun arnese, ognuno dotato del carattere che più gli è proprio, viene reinserito e integrato all’interno di un processo di interazione e interdipendenza positiva, funzionale al conseguimento di un fine comune: la costruzione di una culla che dovrà accogliere la Vita.

L’azione del falegname, il suo servirsi indiscriminatamente di tutti gli arnesi che popolano il suo piccolo mondo, riassume attraverso un linguaggio metaforico il lavoro che, a mio parere, è chiamata a svolgere ogni realtà scolastica che voglia dirsi ‘inclusiva’: una realtà scolastica in cui, cioè, si riconoscano, si valorizzino e si integrino le diversità – siano esse fisiche, psichiche, cognitive, socio-affettive o di altra natura; una realtà scolastica in cui, conseguentemente, si operi nella direzione dell’uguaglianza sociale ed educativa, indispensabile affinché ciascun individuo sia capace di esercitare pienamente il diritto di cittadinanza. Diritto che onestamente non mi sembra esser garantito da chi ha pensato e voluto le prove INVALSI!

“Esercitare il diritto di essere cittadini”, infatti, significa mettere tutti – i normodotati e gli allievi in difficoltà – nella condizione di partecipare, secondo le proprie possibilità, alla vita sociale e di essere riconosciuti come “persone” nel contesto umano e civile. E si inizia proprio dalla e con la scuola!!!

Per questa ragione, se la disponibilità alla collaborazione da parte del personale docente dovesse essere tale da garantire lo svolgimento di tali prove, mi sembra doveroso e dignitoso “includere” anche gli allievi con bisogni speciali, somministrando loro “quiz” commisurati alle specifiche potenzialità.

Se la situazione dovesse evolvere in tal senso, io in primis e con me – mi sento di poter dire – tutti i colleghi impegnati ad operare nell’ambito della diversabilità offriremo il contributo che serve affinché tutti, escluso nessuno, abbiano le medesime opportunità formative ed educative.

 

 

 

Prof.ssa Maletta Maria Maddalena.

Coordinamento delle Scuole di Ferrara e provincia “La scuola è di tutti”