Scuola in Ospedale e Istruzione Domiciliare: bando in scadenza il 20 settembre

da La Tecnica della Scuola

Scuola in Ospedale e Istruzione Domiciliare: bando in scadenza il 20 settembre

Siti scolastici, dal 20 settembre passaggio da dominio gov.it a edu.it

da La Tecnica della Scuola

Siti scolastici, dal 20 settembre passaggio da dominio gov.it a edu.it

Agenda 2030, istruzione di qualità per la scuola del futuro

da La Tecnica della Scuola

Agenda 2030, istruzione di qualità per la scuola del futuro

Pon per prof di lingue

da La Tecnica della Scuola

Pon per prof di lingue

Nota 11 settembre 2018, AOODGSIP 3701

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione
Ufficio II
“Welfare dello Studente, partecipazione scolastica, dispersione e orientamento ”
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado
LORO SEDI
Al Sovrintendente scolastico per la scuola in lingua italiana
BOLZANO
Al Dirigente del Dipartimento istruzione per la provincia
TRENTO
Al Sovrintendente scolastico per la regione Valle d’Aosta
AOSTA
e, p.c. Ai Direttori generali degli Uffici scolastici regionali
LORO SEDI

Oggetto: Giornata mondiale del Teatro 2019 – Bando di scrittura teatrale “Scrivere il Teatro”.

La Giornata Mondiale del Teatro (di seguito denominata GMT) che si tiene ogni anno il 27 marzo, è stata fondata nel 1960 dall’International Theatre Institute – Unesco (di seguito denominato ITI) ed in tale occasione l’ITI chiede ad una personalità del teatro e
della cultura mondiale di scrivere un messaggio che viene letto nei teatri, nelle scuole, nelle biblioteche e nelle piazze di tutto il mondo.
Anche quest’anno il MIUR, in occasione della GMT 2019, in collaborazione con il Centro Italiano dell’ITI, lancia un bando di scrittura teatrale denominato “Scrivere il Teatro” rivolto agli studenti delle scuole pubbliche statali di ogni ordine e grado.
Ciò in considerazione anche del dettato di cui all’art. 1, comma 181, della legge 13 luglio 2015, n. 107, mirato a richiamare l’attenzione e l’interesse degli studenti sull’importanza del teatro quale forma artistica di elevato valore sociale ed educativo, nonché quale fattore fondamentale per la diffusione delle tradizioni culturali del nostro
Paese.
In particolare, per le giovani generazioni, le Istituzioni scolastiche incoraggeranno la pratica teatrale nelle scuole, sia come esperienza formativa e creativa, sia come strumento di educazione alla visione dello spettacolo dal vivo, occasione, questa, per progettare o realizzare negli Istituti di ogni ordine e grado azioni teatrali idonee anche a rispondere alle difficoltà, ai problemi e alle necessità educative degli studenti.
In considerazione dell’alta rilevanza educativa e culturale della iniziativa in oggetto, si invitano le SS.LL. di assicurare la massima diffusione e pubblicizzazione del bando in argomento.

IL DIRETTORE GENERALE
Giovanna BODA


Nota 11 settembre 2018, AOODGOSV 15508

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio IV

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
per il successivo inoltro
A tutte le Istituzioni scolastiche di primo e secondo grado e agli Istituti Tecnici Superiori del territorio

Nota 11 settembre 2018, AOODGOSV 15508

OGGETTO: Manifestazione “Maker Faire – The European Edition Rome 4.0” Fiera di Roma, dal 12 al14 ottobre 2018 – Giornata dell’Educational Day.  Invito alla partecipazione

LETTERA DEGLI INSEGNANTI AL PAPA

A.I.M.C. Associazione Italiana Maestri Cattolici – Sicilia

Palermo, 10 settembre 2018

Al Santo Padre Francesco

Santità,
gli insegnanti cattolici siciliani manifestano viva gratitudine per la Vostra visita alla città di
Palermo e alla Sicilia.
La nostra Associazione professionale, l’AIMC, che quest’anno celebra i suoi 73 anni di vita, si è
costituita in quest’isola raccogliendosi attorno a Carlo Carretto e Maria Badaloni, che diffusero anche
in Sicilia l’idea di una presenza organizzata di docenti e dirigenti scolastici, pronti a testimoniare,
nell’esercizio della professione scolastica, una vita ispirata ai principi del Vangelo.
Eredi e protagonisti di tale esperienza di servizio alla scuola siciliana, consapevoli della
rilevanza dei bisogni educativi nell’attuale contesto regionale, attendiamo con gioia e con fiducia la
Vostra paterna parola orientatrice.
Risuonano ancora in noi tutti le paterne parole che Vostra Santità ci ha rivolto nell’incontro che
ha voluto concedere alla nostra Associazione il 5 gennaio scorso, parole di apprezzamento e
incoraggiamento. Ci ha esortato a “rinnovare la volontà di essere e fare associazione nella memoria dei
principi ispiratori, nella lettura dei segni dei tempi e con lo sguardo aperto all’orizzonte sociale e
culturale”. “L’essere associazione – ci ha ricordato – è un valore ed è una responsabilità, che in questo
momento è affidata a voi” 1.
Ci risuona sovente il Vostro pressante invito a contrastare la cultura della violenza e del
disimpegno per costruire sentieri di impegno e di pace, il Vostro invito ad “ampliare gli orizzonti ” per
rispondere adeguatamente alle molteplici sfide che l’oggi e il domani ci pongono » .
Le siamo grati per la costante attenzione che Vostra Santità presta all’opera degli insegnanti e
ai problemi dell’educazione, specialmente nelle “periferie esistenziali”, del dialogo tra tutte le genti e
tutte le culture, dell’accoglienza e della misericordia.
Più volte abbiamo sentito il Vostro richiamo ad essere presenza viva e feconda nelle realtà ove
operiamo, in particolare nei luoghi ove è maggiore l’emergenza educativa, a saper rischiare, a
testimoniare le opere di misericordia nel quotidiano, a prestare servizio là dove “l’umanità è ferita” , a
costruire ponti e non muri, a farci carico dell’educazione integrale di ogni alunno e nel contempo a
rinnovare l’impegno per una seria ed efficace alleanza educativa tra scuola, famiglia e istituzioni del
territorio.
Ci siamo sentiti fortemente interpellati nel nostro essere persone e professionisti di scuola,
cristiani, educatori e formatori di persone e di cittadini, mettendo sempre al centro l’alunno che ha il
diritto a crescere pienamente in ambienti che favoriscano lo sviluppo delle sue potenzialità e dei talenti
che Dio gli ha affidato, per una scuola che sappia essere “inclusiva anche umanamente” e che promuova
la cultura dell’accoglienza, del dialogo, dell’incontro.
1 Udienza ai soci dell’AIMC, Roma, 5 gennaio 2017
Piazza Ponticello, 8 – 90134 Palermo – aimc.sicilia@aimc.it – http://aimcnews.blogspot.com
Riconosciamo i nostri limiti e le nostre manchevolezze e riconfermiamo a Vostra Santità la
nostra piena disponibilità ad un servizio generoso ai ragazzi che la Provvidenza ci affida, alla nostra
isola e alle comunità ove operiamo, nel segno della libertà e della democrazia, confortati e illuminati dal
dono della Fede.
Qui, in questa nostra bella terra di Sicilia, ricca di memoria e di contrasti, c’è molto da fare nel
campo dell’istruzione e della formazione per essere degni continuatori di una prestigiosa tradizione ma,
soprattutto, per superare molti limiti e costruire una società migliore, una comunità che abbia
veramente al centro la persona umana e la sua prospettiva di crescita umana, civile e religiosa.
Siamo coscienti che c’è molto da fare per estirpare varie forme di violenza ed assicurare un
futuro migliore alle giovani generazioni, sovente disorientate da falsi valori ed umiliate dalla mancanza
di un vero e adeguato lavoro; c’è molto da fare per valorizzare pienamente le numerose risorse umane,
culturali, religiose, ambientali. E ciò costituisce una pressante sfida per ciascuno di noi.
Siamo consapevoli che non sempre è facile vivere la vita associativa, comunità feconda di
maturazione umana, culturale, spirituale e professionale, al generoso e qualificato servizio della persona
e della società. Non sempre è facile garantire alle istituzioni ove operiamo, anche mediante la nostra
testimonianza, piena qualità.
Sappiamo che non ci mancano e non ci mancheranno la comprensione e l’incoraggiamento della
Santità Vostra e possiamo assicurarLe che la Vostra visita lascerà tracce benefiche ed indelebili in
tutti gli ambienti sociali della nostra Isola e, particolarmente, nella scuola.
Durante la Vostra visita saremo dovunque sarà possibile salutarLa e acclamarLa, ovunque sarà
possibile ascoltarLa.
Santità, siamo grati al Signore per averLa chiamata a guidare la Chiesa e apprezziamo la Vostra
sollecitudine, e il Vostro coraggio e il generoso ed instancabile impegno.
Santo Padre, conti su di noi. È un piccolo contributo, ma siamo dalla Vostra parte, con sempre
filiale affetto.
Voglia benedirci.

Marina Ciurcina
Presidente dell’AIMC della Sicilia

Manifestazione di Interesse

Agenzia per l’Italia Digitale

Manifestazione di interesse per la fornitura di servizi connessi alla migrazione al dominio edu.it per tutti gli istituti scolastici e al dominio .it per gli enti territoriali attualmente sotto dominio gov.it


Al via la manifestazione di interesse per supportare la migrazione dal dominio “.gov.it”

Fino al 28 settembre 2018, gli operatori economici interessati possono partecipare alla manifestazione di interesse che l’Agenzia ha avviato per supportare gli istituti scolastici e gli enti territoriali interessati dal passaggio dal dominio “.gov.it” al dominio “.edu.it” e al dominio “.it”.

La manifestazione è rivolta agli Internet Service Provider (ISP) che già forniscono servizi di gestione dei domini internet alle amministrazioni cui si rivolge la determina AGID n. 36/2018 “Riordino del dominio .gov.it”, al fine di fornire supporto operativo sia agli istituti scolastici sia agli enti territoriali.

I service provider interessati si impegnano a fornire gratuitamente, per il periodo residuo dei contratti in essere, tutti i servizi volti a supportare il passaggio dei nomi a dominio.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso tracciato dalla determina n. 36/2018, volto alla razionalizzazione della presenza su internet della Pubblica amministrazione, e mira a consentire una gestione chiara, efficace e sicura dei siti delle Amministrazioni.

La manifestazione rappresenta un ulteriore passo nell’ambito delle iniziative congiunte a supporto delle amministrazioni interessate, portate avanti da AGID, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e dal Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR).

Il termine per la presentazione delle proposte è il 28 settembre, in coerenza con la data individuata dal CNR per l’avvio delle registrazioni dei domini “edu.it” (20 settembre 2018), al fine di consentire a istituzioni scolastiche ed enti territoriali coinvolti di disporre, già dall’inizio del mese di ottobre, di un elenco di tutti i Provider che si saranno impegnati a fornire a titolo gratuito tutti i servizi richiesti per la migrazione dei domini.

APPROFONDIMENTI

Come presentare la domanda

Per partecipare alla manifestazione di interesse, gli operatori economici possono inviare la proposta all’indirizzo PEC protocollo@pec.agid.gov.it entro e non oltre il 28/09/2018.

L’e-mail certificata deve avere come oggetto: “Manifestazione di interesse per la fornitura di servizi connessi alla migrazione al dominio edu.it per tutti gli istituti scolastici e al dominio .it per gli enti territoriali attualmente sotto dominio gov.it”

Maggiori Informazioni

Per informazioni riguardanti la procedura è possibile inviare un’e-mail al Referente della procedura all’indirizzo: dominiogov@pcert.agid.gov.it.
dominio .gov.it

Come usare Whatsapp: un corso per ragazzi con disabilita’ psichica

Redattore Sociale del 10-09-2018

Come usare Whatsapp: un corso per ragazzi con disabilita’ psichica

L’idea dell’associazione Diapsi di Torino, che ha già sperimentato per i propri utenti anche altri incontri: non solo per imparare i segreti dello smartphone, ma anche per divertirsi e socializzare.

“Abbiamo già fatto due corsi per utilizzare lo smartphone – racconta Alison dalla segreteria dell’associazione Di.a.psi. (“Difesa ammalati psichici”) di Torino – e sono stati un successo: i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato erano interessati e contenti. Adesso ci proviamo con Whatsapp”.

Con l’associazione “il Bandolo – Insieme per sciogliere i nodi del disagio mentale” Di.a.psi organizza eventi di vario tipo per i suoi utenti: giornate in piscina, bowling e minigolf, pomeriggi al cinema e in sala da ballo, pizzate e gite al mare, semplici giornate in compagnia. Per condividere le difficoltà della disabilità mentale, certo, ma anche per divertirsi e socializzare.

In quest’ottica rientra il corso su Whatsapp, promosso dal CSV Vol.To e che si terrà dal 25 settembre al 27 ottobre nella sede di Di.a.psi in via Sacchi 32. Il corso sarà tenuto da David Coen, fotografo e autore della guida “Smartphone facile”: 10 ore di lezioni teorico/pratiche, un’ora il martedì pomeriggio (dalle 15 alle 16); il costo varia dai 10 ai 20 euro ma, naturalmente, occorre utilizzare il proprio telefonino.

“WhatsApp è di gran lunga il sistema di messaggistica più usato in Italia – spiegano gli organizzatori – e rappresenta uno strumento ormai indispensabile per migliorare le comunicazioni interpersonali, ma sono ancora moltissime le persone che non sanno come sfruttarlo al 100%. L’obiettivo del corso è imparare tutte le principali funzionalità di questa piattaforma, come inviare messaggi, foto, documenti, registrazioni vocali e altri contenuti multimediali”.

“Sarà un corso per 25 persone – continua Alison – e per ora abbiamo già 15 iscritti, non male visto che le iscrizioni sono aperte da fine agosto. L’importante è che chi decide di partecipare assicuri una frequenza continuativa e puntuale, perché il corso sia utile e proficuo per tutti”.

Alla fine delle lezioni, probabilmente, verrà organizzato un evento: “Già una volta abbiamo organizzato un giro per Torino per scattare le foto con lo smartphone, abbiamo iniziato per scherzo e alla fine abbiamo addirittura allestito una piccola mostra. Chissà cosa verrà fuori questa volta…”. (Daniele Pallante)

Più inglese in classe, ma pochi risultati

da Il Sole 24 Ore

Più inglese in classe, ma pochi risultati

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

Almeno a scuola l’Italia è ferma a I no spik inglish dei fratelli Vanzina. Lo confermano gli ultimi test Invalsi sulla conoscenza della lingua straniera tra i banchi. Con il 44% degli studenti di terza media che non raggiungono il livello A2 – e cioè la sufficienza – nella comprensione dell’inglese. Percentuali che al Sud superano il 50 per cento. Un’emergenza nell’emergenza. Per il Mezzogiorno e per il futuro del Paese. Soprattutto alla vigilia del debutto anche alle superiori delle prove standardizzate che pongono l’asticella all’ambiziosa quota di B2. Seppure non conteranno per l’ammissione alla maturità, per effetto di un emendamento al decreto milleproroghe, le prove serviranno comunque a saggiare i livelli di listening e reading dei nostri giovani alla fine dell’istruzione secondaria. Un attimo prima di mettersi alla prova sul lavoro o all’università.

Il metodo Clil

Se per l’insegnamento dell’inglese valessero i criteri della microeconomia verrebbe da interrogarsi sulla bontà dell’intero processo di produzione. E sul perché l’output lasci così a desiderare nonostante gli input impiegati siano importanti. Sia per una copertura pressoché totale di bambini delle elementari che studiano una lingua straniera, sia per l’allungamento a 13 anni del periodo complessivo in cui viene insegnata (nell’Ue solo Cipro fa di più con 15). Tanto più che è cresciuta di quasi il 15% la quota di alunni delle medie e delle superiori che apprende l’inglese tra i banchi. A questi fattori, nel lontano 2000, l’Italia ha aggiunto poi la sperimentazione del Clil (Content and language integrated learning). E cioè dell’insegnamento in una lingua straniera, generalmente l’inglese, di una disciplina non linguistica, al punto da inserirla (prima in Europa, ndr) già nel 2010 negli ordinamenti scolastici. Diciotto anni e diverse release dopo – da ultima la Buona Scuola che ha proposto agli istituti di estendere il Clil non solo nelle classi quinte delle superiori e anche alla primaria e alle medie – il grado di diffusione nelle scuole sembra ancora limitato. Con i 3 milioni di euro stanziati negli anni 2015/16 e 2016/17 sono stati attivati 250 progetti di reti di scuole con il coinvolgimento di circa 2.000 istituti, metà dei quali del primo ciclo.

I test Invalsi

A fronte di questi numeri la conoscenza dell’inglese resta debole. Vero è che alla primaria il 79% degli alunni ha conseguito la sufficienza (A1) nella prova d’ascolto. Nella lettura è “in regola” con l’inglese il 92% dei ragazzi. Tuttavia, dietro a quel 79% la situazione è tutt’altro che uniforme sul territorio: si va dal 92% del Trentino al 66% della Sardegna. E poi si peggiora nella scuola media. Il 79% scende al 56% (ascolto), mentre il 92% nella lettura passa al 74 per cento. Con Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna che si confermano in forte difficoltà. Il punto è che i docenti specialisti di inglese sono ormai in via di estinzione e che in molti casi l’insegnamento dell’inglese è affidato a insegnanti scarsamente formati. «Ciò nonostante le scuole provano a supplire – raccontano i vertici dell’Invalsi, la presidente, Annamaria Ajello e il dg, Paolo Mazzoli -. Con progetti speciali, esperti esterni, scambi internazionali, genitori volontari, corsi di preparazione alla certificazione esterna».

Le competenze linguistiche sono fondamentali. «Non solo per le opportunità lavorative che potranno offrire un domani nel mercato del lavoro, ma perchè rivelano indirettamente l’apertura mentale a nuovi contesti – evidenzia Daniele Checchi, economista all’università di Milano, ed esperto di education -. Non meno importante è la correlazione alla capacità di problem solving, in quanto agli studenti è richiesto di adattare l’espressione di un concetto alle capacità linguistiche possedute». Motivi ulteriori, che spingono – se ancora ce ne fosse bisogno – a ingranare una marcia in più in classe e non.

Pronti 150 milioni per i prof

da Il Sole 24 Ore

Pronti 150 milioni per i prof

La grana “inglese tra i banchi” a viale Trastevere ce l’hanno ben presente. Al punto che stanno pensando di correre ai ripari. Come ha confermato il ministro Marco Bussetti in una delle tante interviste concesse in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico.

L’idea è quella di utilizzare il Pon Istruzione per una formazione ad hoc dei docenti di lingue. A disposizione ci sarebbero 150 milioni della programmazione in corso. Che verrebbero messi a disposizione degli insegnanti con un bando in corso di definizione. Per una volta si resterebbe nel solco della Buona Scuola che, come si ricorderà, ha reso obbligatoria la formazione in servizio dei prof, indicando le competenze di lingua straniera e la metodologia Clil tra le nove priorità per la formazione. Per i docenti sia del primo che del secondo grado.

Al momento per poter insegnare una disciplina non linguistica in un idioma diverso dall’italiano gli insegnanti devono avere una conoscenza certificata di livello C1 della lingua interessata e aver seguito un corso universitario di specializzazione che assicura 20 crediti formativi. Risultato: negli ultimi 5 anni sono stati 12mila i docenti che si sono formati in inglese, francese, tedesco e spagnolo nei licei o negli istituti tecnici. A fronte dei 4mila che hanno frequentato corsi universitari di perfezionamento al Clil. Una platea che il Miur vuole incrementare grazie alle risorse del Pon. Perché – è la linea del ministero – è solo rafforzando le competenze di chi insegna che può aumentare la conoscenza di chi studia.

Borse di mobilità 2018 erogate da Poste italiane

da Il Sole 24 Ore

Borse di mobilità 2018 erogate da Poste italiane

di Eu. B.

Verso lo sblocco delle borse di mobilità 2018 per la scuola. Grazie a due decreti ministeriali che il Miur ha messo a punto nelle scorse settimane e ha appena inviato in Conferenza unificata per i pareri di rito. L’oggetto è uguale per entrambi i provvedimenti: erogare il voucher da 200 a 500 euro per gli studenti delle superiori con cui poter acquistare libri di testo, soluzioni di trasporto e mobilità e prodotti culturali.

Il primo provvedimento
Stabilisce che l’erogazione delle risorse toccherà a Poste italiane che dovrebbe aver superato le difficoltà nell’implementazione del sistema dei voucher dovute all’aggiornamento del Gdpr sulla protezione dei dati personali. Più nel dettaglio il Dm autorizza l’erogazione della borsa attraverso il bonifico domiciliato di Poste italiane Spa. E saranno poi gli studenti o i genitori a poter ritirare presso lo sportello postale il bonus sotto forma di assegno circolare.

Il secondo decreto ministeriale
Con l’altro provvedimento vengono inoltre fissati i criteri per la distribuzione dei fondi alle Regioni che a loro volta li gireranno ai comuni. Di questi, 15 milioni saranno distribuiti sulla base della numerosità delle famiglie a rischio povertà, gli altri 18,4 milioni in proporzione al numero di studenti che nel 2016/2017 hanno lasciato anzitempo i banchi. Una volta raggiunta l’intesa in Conferenza unificata toccherà alle amministrazioni regionali trasmettere al ministero, entro il 10 novembre 2018, l’elenco dei Comuni interessati. Dopodiché il Miur stanzierà i fondi ai municipi. E da questi ultimi arriveranno poi ai diretti interessati.

Vaccini e scuola: resta l’obbligo, ma fino al 10 marzo basterà l’autocertificazione

da Il Sole 24 Ore

Vaccini e scuola: resta l’obbligo, ma fino al 10 marzo basterà l’autocertificazione

di Alessia Tripodi

È stato approvato giovedì notte il nuovo emendamento al Milleproroghe sui vaccini che estende fino al 10 marzo 2019 la validità dell’autocertificazione per l’iscrizione a scuola. Resta l’obbligo di vaccinazione per la frequenza di nidi e materne, ma si dà più tempo alle famiglie per consegnare i certificati ufficiali. Una nuova modifica, dunque, dopo l’emendamento che qualche giorno fa aveva segnato la retromarcia del Governo sulla proroga dell’obbligo fissata dalla circolare Grillo-Bussetti . La possibilità di autocertificare la vaccinazione era già prevista dalla circolare Grillo-Bussetti, ma con l’approvazione nel milleproroghe si punta a farle acquistare validità di legge.

Un nuovo quadro, quello disegnato dall’emendamento dei relatori approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, duramente criticato dai presidi, secondo i quali l’effetto sarà solo quello di aumentare la confusione generale .

Conte: presto intervento di sistema
Un richiamo alla chiarezza è giunto anche dal premier Giuseppe Conte: «Proprio per dare certezze alle famiglie e ai bambini che vanno a scuola siamo intervenuti con un nuovo emendamento che assorbe quello precedente ed estende il regime individuato come transitorio per consentire l’avviamento dell’anno scolastico», ha spiegato il premier, annunciando che, in prospettiva, sulla materia “ci sarà un intervento di sistema sul quale stiamo lavorando».

La ministra Grillo: fiducia in soluzione equilibrata
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ringraziando «personalmente» i Nas per le ispezioni che rafforzano «l’alleanza fra istituzioni e cittadini», ha sottolineato di essere «fiduciosa che il Parlamento riesca a individuare, grazie al lavoro della maggioranza e dei relatori, una soluzione equilibrata» rispetto all’emendamento odierno.

Lorenzin: emendamento gravissimo
L’iter dell’emendamento stesso è stato all’insegna delle polemiche: nel primo voto parlamentare si è infatti registrato il dissenso di due deputati, uno della Lega e uno di M5s (Boldi e Trizzino), mentre l’ex ministro Beatrice Lorenzin ha parlato di un «emendamento gravissimo», perché «abbiamo visto che esiste un movimento organizzato che predispone autocertificazioni false».

In Parlamento consegnate 300mila firme pro vax
Intanto, le quasi 300mila firme raccolte dall’associazione IoVaccino per chiedere di non indebolire la legge sull’obbligo vaccinale sono state consegnate in Parlamento. «Siamo qui per presentare le firme che abbiamo inviato via mail e con cui vogliamo sensibilizzare i parlamentari a un discorso più serio e articolato sul tema, anche insieme con le società scientifiche», ha spiegato Stefano Zona, medico specialista in malattie infettive e membro del comitato scientifico di IoVaccino.

Il servizio di refezione scolastica per gli alunni delle primarie non è obbligatorio

da Il Sole 24 Ore

Il servizio di refezione scolastica per gli alunni delle primarie non è obbligatorio

di Maria Luisa Beccaria

Via libera al panino a scuola: non può essere obbligatorio, infatti, il servizio di refezione scolastica per gli alunni delle scuole materne ed elementari.
La sentenza del Consiglio di Stato 5156/2018, nel confermare quella del Tar Napoli 1566/2018, ha bocciato le delibere 21 e 121/2017 del Comune di Benevento, che hanno stabilito il divieto, nei locali in cui si svolge la refezione scolastica, di consumare cibi diversi da quelli forniti dall’impresa appaltatrice del servizio, limitando la sfera giuridica dei ricorrenti, sia quali legali rappresentanti degli alunni, sia nella qualità di genitori.

La scelta alimentare facoltà individuale
La scelta alimentare è una facoltà dell’individuo, espressione della libertà personale, e se minore, della famiglia mediante i genitori. Salvo non ricorrano dimostrate e proporzionali ragioni particolari di sicurezza o decoro, essa è libera e si esplica all’interno ed all’esterno delle mura domestiche, in luoghi altrui, in luoghi aperti al pubblico, in luoghi pubblici.
I giudici hanno ritenuto inidoneo e sproporzionato il divieto di permanenza nei locali scolastici per gli alunni che vogliono mangiare cibi portati da casa o acquistati in modo autonomo. Esso risulta altresì in contrasto con la circolare del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca del 3 marzo 2017 n. 348 , rivolta ai direttori degli uffici scolastici regionali, che ha consentito di consumare i cibi portati da casa, dettando alcune regole igieniche e sollecitando, per evitare possibilità di scambio di alimenti e contaminazioni, cautele analoghe a quelle relative alla somministrazione di pasti speciali, (in caso di celiachia e/o di intolleranze alimentari), anche con il supporto del Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione presso l’Asl territoriale.

Le norme
L’articolo 6, comma 1, del Dlgs 63/2017 aveva qualificato facoltativi i servizi mensa, attivabili a richiesta, per le alunne e agli alunni delle scuole pubbliche dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. Essi possono essere assicurati nei limiti dell’organico disponibile e senza nuovi o maggiori oneri per gli enti pubblici interessati.
L’articolo 2 del Dlgs 63/2017 ha definito la competenza dello Stato, le Regioni e gli enti locali per la programmazione degli interventi per il sostegno al diritto allo studio per fornire, su tutto il territorio nazionale, anche il servizio di mensa.

La giurisprudenza
L’importante precedente è la sentenza 21 giugno 2016 numero 1059 della Corte di Appello di Torino che ha definito la refezione scolastica servizio locale a domanda individuale, non obbligatorio per l’ente locale ma facoltativo per l’utente.
È stato riconosciuto il diritto al pasto domestico quale diritto soggettivo derivante dall’ordinamento costituzionale e scolastico, in particolare dall’articolo 34, comma 2, della Costituzione che tutela il diritto all’istruzione primaria, e dalla normativa scolastica. L’attuazione di esso determina l’adozione di misure organizzative, in relazione alla specifica situazione logistica dei singoli istituti scolastici.
Alla sentenza, contro la quale il Comune di Torino ha proposto ricorso in Cassazione, hanno fatto seguito le ordinanze cautelari dei Tribunali di Torino (13 agosto e 9 settembre 2016), di Genova (20 dicembre 2016), di Napoli (25 maggio 2017), quest’ultima nell’ambito del procedimento proposto per l’annullamento della deliberazione del consiglio comunale del 10 luglio 2017 numero 21, e degli articoli 1, 2, 3 e 4 del regolamento servizio di ristorazione scolastica, che ha consentito ai dirigenti scolastici di dettare «prescrizioni di salvaguardia igienica (proporzionate e non disagevoli), per l’introduzione di alimenti esterni nelle scuole di riferimento».

Iniziative legislative
Risale al 2015 il Ddl 2037, che al 20 settembre 2017 si trova alla 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato in sede referente.
I servizi di ristorazione sono stati considerati parte integrante delle attività formative ed educative erogate dalle istituzioni scolastiche, nonché servizi pubblici essenziali in quanto contribuiscono a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla salute, all’assistenza e all’istruzione.
Nelle osservazioni datate 15 febbraio 2017 l’Anac ha valutato positivamente la scelta del criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’aggiudicazione dei contratti pubblici relativi ai servizi di ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica. È prevista anche la predisposizione di un bando tipo Anac.