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Settimana Nazionale della Dislessia


Dal 2 all’8 di ottobre 2017 AID organizza la seconda edizione della Settimana Nazionale della Dislessia.

Quest’anno l’evento si propone di mettere in luce le potenzialità dei bambini e dei ragazzi con DSA piuttosto che le loro difficoltà. Da qui l’idea di leggere l’acronimo che identifica i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, DSA, da un altro punto di vista: “DSA? Diverse Strategie di Apprendimento” – Conoscerle per fare la differenza.

Il titolo dell’evento di quest’anno parte dal presupposto che le persone con Disturbi Specifici dell’Apprendimento hanno un diverso modo di apprendere e per loro sono necessarie strategie differenti rispetto a quelle usate canonicamente. Comprendere le loro difficoltà e il loro modo di pensare, creativo e divergente, ci permette di trovare nuove risorse e di fare la differenza, nel percorso verso l’inclusione e il successo scolastico e lavorativo.

Obiettivo della Settimana Nazionale della Dislessia 2017 è mettere al centro di tutte le attività proprio i ragazzi DSA, rendendoli i protagonisti dell’evento, attraverso iniziative rivolte a loro e alle loro famiglie che diano rilevanza ad attività ludico-laboratoriali, alla gestione degli aspetti emotivi e relazioni, alle testimonianze dei giovani dislessici e alla sperimentazione, da parte dei genitori, di strategie didattiche e compensative.

L’iniziativa prevede un articolato programma di eventi di informazione e sensibilizzazione, rivolti anche a docenti e professionisti del settore, su tutto il territorio nazionale, organizzati a livello locale da oltre 1.500 volontari, di 80 sezioni AID. 300 gli enti pubblici e le istituzioni scolastiche coinvolte come partner, in tutta la Penisola.

Anche quest’anno la Settimana Nazionale della Dislessia si terrà in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association (EDA).

A partire da inizio settembre verrà pubblicata, all’interno di questo articolo, una mappa navigabile degli eventi organizzati dalle sezioni AID su tutto il territorio nazionale.

30 marzo Giornata Nazionale delle persone con disabilità intellettiva

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Celebrata al Quirinale la “Giornata Nazionale delle persone con disabilità intellettiva”

E’ stata celebrata questa mattina al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la “Giornata Nazionale delle persone con disabilità intellettiva”. L’evento, trasmesso in diretta su RAI uno e condotto da Flavio Insinna, è stato organizzato in collaborazione con le Federazioni Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap) e Fand (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e con le Associazioni Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), Angsa Onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) ed Aipd Onlus (Associazione Nazionale Persone Down).
Nel corso della cerimonia Francesca Stella e Serena Amato, hanno letto la “Dichiarazione di Roma per la promozione ed il sostegno dell’auto-rappresentanza in Italia ed in Europa”. Successivamente sono state rese alcune testimonianze personali e familiari: Agnese Bucciarello, affetta da sindrome di down, che nel 2012 ha effettuato uno stage presso il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, Sonia Zen, madre di un ragazzo con disabilità intellettiva grave, e Clara Sereni, scrittrice, madre di un ragazzo disabile. Gabriele Naretto, ragazzo autistico e ipovedente, ha eseguito al pianoforte due brani musicali di George Gershwin.
E’ quindi intervenuta la Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin.
Al termine, il Presidente Mattarella ha pronunciato un discorso.
Erano presenti il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, con la campionessa down di atletica leggera Nicole Orlando e altri atleti paralimpici, e i Presidenti delle Associazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale delle disabilità intellettive.

Roma, 30 marzo 2016



Intervento del Presidente Sergio Mattarella in occasione della “Giornata Nazionale delle persone con disabilità intellettiva”

Palazzo del Quirinale, 30/03/2016

Signora ministra della Salute,
signori presidenti delle commissioni parlamentari,
cari ragazzi, cari adulti,

un benvenuto cordiale a tutti, sono lietissimo di accogliervi al Quirinale in questa giornata, che avete reso particolarmente viva con le vostre testimonianze, con le vostre speranze, con la riaffermazione del tenace impegno per la tutela di diritti fondamentali e di valori costituzionali.

L’impegno e le esperienze di cui siete protagonisti costituiscono un patrimonio prezioso per tutto il nostro Paese: non possiamo farne a meno!

Il 30 marzo – come ha ricordato Flavio Insinna che ringrazio per la sua presenza questa mattina – è una ricorrenza importante: nel 2007 il governo italiano, attraverso un suo ministro, firmò la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e quelle disposizioni oggi integrano il nostro ordinamento, ponendo a tutti noi, come persone e come comunità, obiettivi più alti in termini di civiltà, di pari opportunità, di sviluppo delle relazioni umane e quindi del benessere sociale, che non si misura mai soltanto con i numeri e le quantità.

Il rispetto dell’integrità della persona e il contrasto a ogni forma di discriminazione fanno crescere la qualità della vita di ciascuno, e questo si riverbera in ogni ambito di attività, compreso quella economica.

La disabilità non è una malattia, tanto meno un problema da scaricare sul singolo individuo o sui suoi familiari. Le condizioni di disabilità divengono gravi soprattutto se il mondo circostante non tiene conto delle diversità e trasforma la differenza in fattore di esclusione. A creare le barriere sono soprattutto, purtroppo, i limiti della nostra organizzazione sociale e le nostre mancanze culturali, a partire dai riflessi lenti di fronte agli ostacoli che impediscono la piena espressione delle personalità.

L’Italia democratica e l’Unione Europea sono nate per abbattere i muri di qualunque genere, per eliminare i fili spinati, per costruire un mondo di persone libere, uguali nelle loro diversità, un mondo che sarà tanto più progredito quanto meno l’esercizio dei diritti e la distribuzione delle opportunità verranno condizionati dal privilegio delle disponibilità economiche o dell’aspetto fisico.

E’ questo un obiettivo sempre vivo, a cui dobbiamo tendere. Qui sta l’essenza della civiltà europea che ci chiama sempre a difendere il valore della vita e della convivenza, oggi anche contro il terrorismo.

L’inclusione di chi è in difficoltà è un moltiplicatore di forza sociale. La disabilità intellettiva – al centro della Giornata di oggi – è una fonte particolarmente insidiosa di sofferenza e di emarginazione. Lo è per dimensioni, comprendendo il 65% della disabilità nel suo complesso. Lo è per la sua natura, talvolta incerta e nascosta, che finisce per rafforzare i pregiudizi e rende spesso problematiche le diagnosi e i programmi terapeutici.

Molti passi in avanti sono stati compiuti dalla psicologia, dalla pedagogia, dalla scienza medica, nei cui confronti è bene sempre avere fiducia. Oggi abbiamo più strumenti e più conoscenze per aiutare i nostri ragazzi. Molte buone pratiche sono state sperimentate e hanno aperto strade che possono utilmente essere percorse. Ma tanto c’è da fare ancora. Insieme.

Per questo voglio ringraziare le associazioni qui presenti – Anffas, Angsa, Aipd, Fish e Fand – per la coesione che hanno dimostrato nel costruire questa occasione di incontro e di riflessione. Mi auguro che il lavoro in comune continui e si sviluppi, producendo così i frutti migliori.

La disabilità intellettiva abbraccia uno spettro ampio di condizioni, dalla sindrome di down ai diversi disturbi dell’autismo, alle molteplici forme di disabilità dalle cause complesse o indeterminate. Questo deve ulteriormente spingervi a unire le forze: per accendere i riflettori sugli ostacoli che si incontrano, per alleviare gli affanni di famiglie talvolta stremate, per spingere le istituzioni a fare meglio e di più, per contrastare i pregiudizi che circondano queste condizioni e spesso nascondono indifferenza o egoismo. Uniti siete più forti e potete dare di più. Ai vostri figli e a tutta la società. Vincere l’isolamento è il primo passo per incamminarsi sul sentiero dell’inclusione, con efficacia maggiore.

Abbiamo una Costituzione che ci incoraggia. Abbiamo una legislazione avanzata nell’affermare i diritti delle persone con disabilità, e che di recente è ulteriormente progredita, come dimostra la legge sulla diagnosi, la cura e l’abilitazione delle persone con problemi dello spettro autistico e sull’assistenza alle famiglie.

La questione da affrontare è l’attuazione di queste disposizioni. Il terreno su cui misurarsi è rappresentato dalle concrete politiche sociali che devono tradurre in realtà gli indirizzi di fondo. Gli ostacoli sono le risorse scarse e la disparità di trattamento, tra territori e ambienti diversi, tra Nord e Sud, tra piccoli e grandi centri, tra fasce di reddito. Il rischio, insomma, è di aggiungere disuguaglianze a disuguaglianze. Non possiamo permettere che i programmi di inclusione sociale siano compressi o vanificati. Non possiamo accettare che tanti diventino “cittadini invisibili”. E’ un tema che ci riguarda tutti: istituzioni, corpi sociali, famiglie, singole persone.

Riguarda il servizio sanitario – e ringrazio la ministra Lorenzin per le considerazioni che ha svolto e per gli impegni che ha manifestato – che è sfidato proprio nella sua dimensione di servizio universale. Ho ricordato che stiamo parlando di cittadini, non di pazienti. Tuttavia, laddove la tutela sanitaria non è sufficiente, o impone costi sociali e familiari insostenibili, è proprio il percorso di cittadinanza a essere ostruito. Peraltro, la tutela sanitaria va integrata con pratiche e competenze che implicano professionalità e multidisciplinarietà. Va integrata con la solidarietà e la sensibilità dei corpi sociali e delle strutture intermedie delle varie istituzioni. In questo modo si afferma la dignità di ogni essere umano e il suo diritto alla vita.

L’autodeterminazione della persona è al tempo stesso punto di partenza e traguardo di una piena cittadinanza. E’ il cuore della Convenzione Onu.

Nella Dichiarazione di Roma, che è stata ricordata poc’anzi, si è compiuto un passo ancora ulteriore: la piena cittadinanza deve portare all'”auto-rappresentanza”. “Niente su di noi, senza di noi” è il motto che riassume anni di confronto tra diritto e società, tra istituzioni e associazioni che si battono per la dignità delle persone con disabilità. Non è un percorso facile. Ma vale la pena compierlo, come voi testimoniate ogni giorno.

So bene quanto grande sia il cruccio delle famiglie: “cosa avverrà dopo di noi?” . Ne ha parlato magistralmente Clara Sereni. Un’angoscia che pesa, a volte, più della fatica fisica e delle rinunce a cui ci si sottopone per amore.

Il “dopo di noi” è un tema sociale, direi un dovere civico che tocca tutti e ciascuno, non soltanto i familiari delle persone con disabilità. E’ fuori dallo spirito e dalla lettera della Costituzione chi pensa, egoisticamente, che la solidarietà sia a carico esclusivamente di altri.

Oggi cogliamo progressi nella normativa e nella previsione di investimenti pubblici: vuol dire che il tema è all’ordine del giorno e sta a noi verificare e incalzare.
Le compatibilità economiche stressano il sistema di welfare, spingendo verso cambiamenti: non è una sfida a cui possiamo sottrarci, tuttavia in questa sfida dobbiamo sempre preservare i valori di libertà, di solidarietà, di uguaglianza in cui crediamo che sono l’essenza della nostra Costituzione. L’innovazione è necessaria, ma non certo la discriminazione. Un welfare attento alle persone con disabilità non deve abbandonare i familiari nell’incubo del “dopo di noi”, perché la presa in carico della persona è un percorso graduale, che garantisce forme di assistenza diverse durante tutto il corso della vita. Garantisce cittadinanza, dunque inclusione nella società, a partire dalla scuola e dal mondo del lavoro.

L’Italia è stata all’avanguardia nell’inclusione scolastica delle persone con disabilità, abolendo le scuole e le classi “speciali”. Una scelta di grande valore educativo, non solo perché rifiuta logiche ghettizzanti, ma perché consente a tutti i bambini di entrare sin dall’infanzia in contatto con le diversità, di conoscerle e abbattere così le barriere del pregiudizio.

Occorre tuttavia impegnarsi nel concreto perché l’inclusione scolastica sia pienamente effettiva. Il sostegno a scuola talvolta non è sufficiente, e ciò provoca esclusione, o forti limitazioni, all’alunno con disabilità. E’ necessario fare di più, come voi chiedete, sia in termini di quantità che di qualità.

E’ necessario farlo anche nel campo del lavoro. Il diritto al lavoro è fondamentale per la libertà e per l’autodeterminazione. Come lo è il diritto a un’equa retribuzione, purtroppo non sempre corrisposta.

Vi sono ancora imprese che preferiscono subire sanzioni economiche piuttosto che ottemperare alle norme sull’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. E’ questo un segno di scarsa maturità del sistema, a cui occorre rispondere con un impegno maggiore, ad esempio agevolando forme di tirocinio o di praticantato, che favoriscano l’avvicinamento della persona con disabilità e sviluppino le sue competenze e professionalità.

Anche lo sport è un volano di inclusione e di crescita comunitaria. Saluto gli atleti presenti e ringrazio di cuore Nicole Orlando per la maglia che ha voluto regalarmi. La considero un simbolo augurale per tutti gli atleti italiani che si stanno preparando alle ormai prossime Olimpiadi e Paralimpiadi di Rio de Janeiro.

Anche l’arte è un grande veicolo, come Gabriele ci ha dimostrato questa mattina

Non dobbiamo mai dimenticare che la battaglia di civiltà che voi conducete non si esaurisce nelle norme, per quanto ben scritte. Le dinamiche economiche e sociali possono condizionare l’esercizio effettivo dei diritti e l’efficacia degli strumenti a disposizione. Ancor più, quindi, si manifesta importante la crescita culturale del Paese.

La cultura, in questo campo, non è una questione che riguarda soltanto le élites o le accademie. La cultura è la conoscenza diffusa, il senso di umanità, il valore che si attribuisce alla solidarietà e alla differenza. Aumentare la forza culturale di un Paese vuol dire sviluppare le opportunità e renderlo ancora più aperto al futuro. Vuol dire rendere più dinamica, e insieme più coesa, l’intera comunità nella quale viviamo. Un Paese è più ricco se percepisce le diversità come un fattore di ricchezza. E’ più povero se comprime la libertà di alcuni, facendoli sentire emarginati, limitando le loro possibilità, i loro talenti.

Ci vuole coraggio. Ma è il coraggio di sentirsi cittadini e di lavorare per un Paese migliore. Grazie a tutti voi per quello che fate per l’Italia nel vostro impegno quotidiano.


30 marzo: al Quirinale
la Giornata Nazionale delle persone con disabilità intellettiva per affermare diritti, pari opportunità ed inclusione sociale

Si è celebrata oggi, nella Sala dei Corazzieri, a Palazzo del Quirinale, la Giornata Nazionale delle persone con disabilità intellettiva fortemente voluta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed organizzata in collaborazione con le Federazioni Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap) e Fand (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e con le Associazioni Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), Angsa Onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) ed AIPD Onlus (Associazione Nazionale Persone Down).

L’evento, affidato alla conduzione di Flavio Insinna e trasmesso in diretta su RAI Uno, ha visto la piena ed attiva partecipazione delle stesse persone con disabilità che, insieme alle loro famiglie, hanno rivendicato con forza il loro diritto ad essere pienamente riconosciute come cittadini italiani, con pari dignità e diritti rispetto agli altri.

Importante occasione, per le Associazioni coinvolte, anche l’incontro privato con il Presidente Mattarella ed il Ministro della Salute On.Le Lorenzin, nel corso del quale le stesse hanno presentato un documento che descrive le condizioni, spesso di difficoltà, in cui oltre 2 milioni di cittadini italiani e loro familiari vivono ancora oggi nel nostro Paese. Si è indicata la priorità di superare le tante criticità formulando proposte affinché ciascuna persona con disabilità, con i giusti sostegni e supporti, venga messa in condizione di pari opportunità e quindi non sia più discriminata.

Emblematiche le testimonianze susseguitesi nel corso della Giornata. Serena Amato e Francesca Stella hanno consegnato al Presidente la Dichiarazione di Roma per il sostegno all’autorappresentanza. Agnese Bucciarello ha raccontato la propria esperienza di inclusione lavorativa. Sonia Zen e Clara Sereni (scrittrice) hanno riportato la loro testimonianza di mamme. Gabriele Naretto ha incantato tutti esibendosi al pianoforte. Assieme hanno contribuito a squarciare il velo dell’invisibilità che storicamente accompagna le persone con disabilità intellettiva, consentendo finalmente a molti di poter coglierne la diverse sfaccettature.

Il  Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un articolato discorso, ha riconosciuto l’importanza del contributo delle persone con disabilità, dello loro famiglie e delle loro organizzazioni non solo per l’affermazione dei diritti garantiti dalla Costituzione ed oggi – anche – dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ma anche e soprattutto per la costruzione di un’Italia migliore.
Importanti dichiarazioni ed impegni quelli resi, nel corso dell’evento dal Ministro Lorenzin, che ha annunciato la prossima emanazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), con particolare riferimento a quelli per i disturbi dello spettro autistico e l’avvio di una reale integrazione socio-sanitaria.

Minimo comun denominatore, quindi, degli interventi e testimonianze della Giornata, quello di dimostrare che un mondo migliore, più inclusivo ed accessibile è possibile, anche grazie ed a partire dal diretto contributo ed impegno delle stesse persone con disabilità.

Una straordinaria occasione, quella odierna, per ricordare ancora una volta che la diversità è una ricchezza e che le persone con disabilità non sono pesi, ma risorse che l’intera collettività deve includere e valorizzare.

In allegato il documento consegnato dalle Associazioni al Presidente della Repubblica

Anffas Onlus


Il 30 marzo a Palazzo del Quirinale la
Giornata Nazionale delle persone con disabilità intellettiva

Si terrà mercoledì 30 marzo, alle ore 11, a Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la celebrazione della Giornata Nazionale delle persone con disabilità intellettiva.

La Giornata, organizzata dalla stessa Presidenza della Repubblica in collaborazione con le Federazioni Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap) e Fand (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) e con le Associazioni Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), Angsa Onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) ed AIPD Onlus (Associazione Nazionale Persone Down), maggiormente rappresentative a livello nazionale delle disabilità intellettive, avrà lo scopo di accendere i riflettori sulle condizioni di vita, le opportunità ed i diritti, ma anche le discriminazioni, che riguardano nel nostro Paese oltre 2 milioni di persone, ancora troppo spesso relegate all’invisibilità.

Sono infatti oltre 2 milioni le persone con disabilità intellettive che vivono in Italia e che, insieme alle loro famiglie, sperimentano situazioni di discriminazione, esclusione e deprivazione, attenuata spesso solo grazie all’intervento delle famiglie e dei servizi che le stesse famiglie auto-organizzandosi tentano, non senza crescenti difficoltà, di assicurare.
Ciò pur in presenza di tante leggi, alcune tra le migliori a livello europeo e mondiale, tra cui senz’altro spicca la Legge n. 18 del 2009 che ha ratificato la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Le esperienze, i dati e le evidenze culturali e scientifiche, le tante buone prassi esistenti indicano chiaramente la necessità di sostegni personalizzati, precoci e tempestivi, ma soprattutto incardinati all’interno di un progetto globale di vita, che coinvolga l’intero nucleo famigliare, per garantire alle persone con disabilità intellettiva il rispetto dei diritti fondamentali in tutte le aree della vita: salute, scuola, lavoro, vita indipendente e di relazione, solo per citarne alcuni.

E proprio grazie a questi sostegni, insieme ad un cambiamento culturale ed alla presenza ed impegno costante da parte delle Istituzioni e della comunità tutta, è possibile squarciare il velo del pregiudizio e dello stigma che vede ancora le persone con disabilità come pesi e non come persone e cittadini che possono e devono portare un contributo nelle Comunità in cui vivono.

Grande soddisfazione, pertanto, da parte delle Organizzazioni coinvolte per questa straordinaria Giornata che vedrà la partecipazione delle persone con disabilità e loro familiari provenienti da tutta Italia ed un susseguirsi di diverse testimonianze attraverso la voce dei diretti protagonisti e dei loro famiglie: una lavoratrice con la sindrome di down, un pianista con autismo, una famiglia, una giornalista e scrittrice, due giovani con disabilità intellettiva che presenteranno la “Dichiarazione di Roma sulla promozione dell’auto-rappresentanza in Italia ed in Europa”, saranno chiamati a rappresentare le persone con disabilità intellettiva di tutta Italia davanti al Capo dello Stato in un evento la cui conduzione sarà affidata a Flavio Insinna e che sarà trasmesso in diretta su Rai 1 dalle ore 10.55 alle ore 12.00.

Prima dell’evento una delegazione composta dai Presidenti Nazionali delle Organizzazioni coinvolte sarà ricevuta dal Presidente Mattarella per rappresentare quali sono le principali criticità con cui le persone con disabilità ed i loro familiari quotidianamente convivono. Ma anche affermare che a condizioni idonee le persone con disabilità potrebbero essere compiutamente Cittadini delle e nelle proprie comunità.

Le urgenze da garantire, in tale contesto, sono:
Piena e concreta attuazione della convenzione ONU
Una maggiore attenzione alle politiche di inclusione e pari opportunità
Rendere praticabili i progetti di vita delle persone
Dopo di noi e durante noi: con risorse e norme coerenti
Livelli essenziali di assistenza per i disturbi dello spettro autistico
Qualità dell’inclusione scolastica
Inclusione lavorativa e promozione dell’occupabilità

NON VOGLIAMO PIÙ ESSERE CONSIDERATI PESI MA PERSONE E CITTADINI PIENAMENTE INCLUSE NELLA SOCIETÀ!

Anffas Onlus


Redattore Sociale del 29-03-2016

Disabilita’ intellettiva, domani la Giornata che promuove diritti e cittadinanza

Al Quirinale il 30 marzo la Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettiva accende i riflettori sulle condizioni di vita, le opportunità e i diritti, ma anche le discriminazioni, che riguardano oltre 2 milioni di persone in Italia.

ROMA. Se ci fossero sempre condizioni idonee, le persone con disabilità potrebbero essere compiutamente cittadini delle e nelle proprie comunità. E’ questo il principio che si vuol affermare in occasione della Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettiva che si celebra domani, 30 marzo, con una cerimonia a Palazzo del Quirinale. Tante le criticità con cui le persone con disabilità e i loro familiari quotidianamente convivono, e diverse le urgenze che i disabili reclamano e che devono trovare soluzione: piena e concreta attuazione della convenzione Onu; maggiore attenzione alle politiche di inclusione e pari opportunità; rendere “praticabili” i progetti di vita delle persone; risorse e norme coerenti per il “dopo di noi” e per il “durante noi”; livelli essenziali di assistenza per i disturbi dello spettro autistico; qualità dell’inclusione scolastica; inclusione lavorativa e promozione delle capacità lavorative delle persone disabili, che possono essere lavoratori a tutti gli effetti. “Non vogliamo più essere considerati pesi – dicono le associazione alla vigilia della Giornata -, ma persone e cittadini pienamente inclusi nella società”.

La Giornata nazionale è organizzata dalla Presidenza della Repubblica in collaborazione con le federazioni Fish (Federazione italiana superamento handicap) e Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) e con le associazioni Anffas onlus (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale), Angsa onlus (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) ed Aipd onlus (Associazione nazionale persone Down), maggiormente rappresentative a livello nazionale delle disabilità intellettive. Lo scopo dell’iniziativa è di accendere i riflettori sulle condizioni di vita, le opportunità e i diritti, ma anche le discriminazioni, che riguardano nel nostro Paese oltre 2 milioni di persone, ancora troppo spesso relegate all’invisibilità.

Sono infatti oltre 2 milioni le persone con disabilità intellettive che vivono in Italia e che, insieme alle loro famiglie, sperimentano situazioni di discriminazione, esclusione e deprivazione, attenuata spesso solo grazie all’intervento delle famiglie e dei servizi che le stesse famiglie auto-organizzandosi tentano, non senza crescenti difficoltà, di assicurare. Ciò pur in presenza di tante leggi, alcune tra le migliori a livello europeo e mondiale, tra cui spicca la legge n. 18 del 2009 che ha ratificato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

Le esperienze, i dati e le evidenze culturali e scientifiche, le tante buone prassi esistenti indicano chiaramente la necessità di sostegni personalizzati, precoci e tempestivi, ma soprattutto incardinati all’interno di un progetto globale di vita, che coinvolga l’intero nucleo familiare, per garantire alle persone con disabilità intellettiva il rispetto dei diritti fondamentali in tutte le aree della vita: salute, scuola, lavoro, vita indipendente e di relazione, solo per citarne alcuni.

E, dicono le associazioni promotrici, proprio “grazie a questi sostegni, insieme ad un cambiamento culturale e alla presenza e impegno costante da parte delle istituzioni e della comunità tutta, è possibile squarciare il velo del pregiudizio e dello stigma che vede ancora le persone con disabilità come pesi e non come persone e cittadini che possono e devono portare un contributo nelle comunità in cui vivono”.

La Giornata vedrà la partecipazione delle persone con disabilità e dei loro familiari provenienti da tutta Italia, e sono previste diverse testimonianze, tra le quali quelle di una lavoratrice con la sindrome di Down, di un pianista con autismo, di una famiglia, di una giornalista e scrittrice, di due giovani con disabilità intellettiva che presenteranno la “Dichiarazione di Roma sulla promozione dell’auto-rappresentanza in Italia ed in Europa”. Tanti volti e voci che rappresenteranno le persone con disabilità intellettiva di tutta Italia davanti al Capo dello Stato in un evento la cui conduzione sarà affidata a Flavio Insinna e che domani sarà trasmesso in diretta su Rai 1 dalle ore 10.55 alle ore 12.00. Prima dell’evento una delegazione composta dai presidenti nazionali delle organizzazioni coinvolte sarà ricevuta dal presidente Mattarella.

5 ottobre FiabaDay

Si svolge il FiabaDay, la Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche, come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 febbraio 2003.

20 novembre Domande corsi di riconversione sul sostegno

Come previsto dalla Nota 22 ottobre 2013, Prot. n. 11235, le domande di partecipazione ai Corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno destinati al personale docente appartenente a posto o classe di concorso in esubero a livello provinciale per l’Anno scolastico 2013-2014 devono essere prodotte entro il 20 novembre.

L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità dati statistici A.S. 2012/2013

Il Miur rende disponibili le prime anticipazioni dei dati statistici sugli alunni con disabilità e sul sostegno relativi al 2013/2014

L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità dati statistici A.S. 2012/2013
(ottobre 2013)

L’integrazione a scuola: aumentano alunni con disabilità, ma anche docenti di sostegno

(Roma, 12 novembre 2013) Cresce il numero di alunni con disabilità nella scuola statale italiana: dai 202.314 dell’anno scolastico 2012/2013 ai 209.814 del 2013/2014 (+3,7%). Ma aumenta, al contempo, il contingente dei docenti di sostegno: dai 101.301 del 2012/2013 ai 110.216 del 2013/2014 (+8,8%). Il rapporto docenti/alunni è, in media, di 1 a 2 e il personale è sempre più stabile, grazie anche a quanto previsto nel decreto scuola ‘L’Istruzione riparte’, voluto dal ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, che consente l’immissione in ruolo in tre anni di 26.674 docenti in più rispetto alla dotazione organica del sostegno. Di questi 26.674 insegnanti, 4.447 saranno stabilizzati già dall’attuale anno scolastico, 13.342 lo saranno nel 2014/2015 e 8.895 nel 2015/2016. Una risposta concreta alle esigenze di 52.000 alunni che oggi non avevano la garanzia di mantenere lo stesso docente da un anno all’altro.

Il Miur rende disponibili le prime anticipazioni dei dati statistici sugli alunni con disabilità e sul sostegno relativi al 2013/2014 che saranno perfezionati a conclusione delle procedure di assunzione in ruolo. Al contempo viene pubblicato il Focus ‘L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità – dati statistici a.s. 2012/2013’ in cui viene descritto il fenomeno della disabilità con maggior grado di dettaglio. In particolare, vengono pubblicati i dati relativi al  2012/2013, anno in cui gli alunni con disabilità sono aumentati del 3,2%, registrando tassi di incremento differenti nei vari ordini e gradi di scuola: +2,2% nella scuola dell’infanzia, +3,4% nella scuola primaria, +2,4% nella scuola secondaria di I grado e +4,3% nella scuola secondaria di II grado. Guardando ai numeri della sola scuola statale, dall’anno scolastico 2000/2001 gli alunni con disabilità sono aumentati di oltre il 60%. La crescita è stata differente nelle diverse macroaree del territorio: +90% nel Nord-Ovest, +76% nel Nord-Est, +82% nel Centro, +34% nel Mezzogiorno.

Gli alunni con disabilità sono circa il 2,5% sul totale degli alunni (1,3% nella scuola dell’infanzia, 3% nella scuola primaria, 3,7% nella scuola secondaria di I grado e 2% nella scuola secondaria di II grado). Le regioni dell’Italia centrale presentano mediamente una percentuale più elevata di alunni con disabilità. Nelle scuole statali si registra una percentuale di alunni con disabilità, sul totale degli iscritti, pari al 2,7%. In quelle non statali sono l’1,5%. La disabilità intellettiva rappresenta la tipologia più diffusa: oltre 148.700 alunni fra scuola statale e non statale (66,7% del totale degli alunni con disabilità).

Anticipazione dati statistici sugli alunni con disabilità e sostegno – a.s. 2013/2014

Questa breve anticipazione intende fornire un quadro sintetico del fenomeno della disabilità con riferimento al settore della scuola statale per l’a.s. 2013/2014.

I dati presentati derivano dalle procedure di organico rilevate alla data del 26 ottobre 2013, tenuto conto che il contingente autorizzato per le nomine in ruolo dell’anno scolastico da poco cominciato prevede l’assunzione a tempo indeterminato di 9.490 docenti per l’insegnamento comune e di 1.648 docenti sul sostegno.

Non solo, con il D.L. 12 settembre 2013, n. 104, “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”, articolo 15, commi 2 e 3, è stato previsto un piano di assunzione che nei prossimi tre anni stabilizzerà 26.684 insegnanti di sostegno – 4.447 nell’a.s. 2013/14,  13.342 nell’a.s. 2014/15 e 8.895 nell’a.s. 2015/16 – in più rispetto al contingente per le nomine in ruolo autorizzato ogni anno.

L’incremento di titolari sul sostegno conferma e rafforza l’impegno del Miur a garantire agli alunni con disabilità un servizio scolastico più continuo ed è coerente con l’aumento progressivo degli alunni.

Per osservare il trend in salita degli alunni con disabilità e dei docenti di sostegno, ci riferiamo all’Organico di fatto (Graf. 1).

L’Organico di fatto registra la situazione delle scuole all’avvio dell’anno scolastico,  e quindi gli alunni che risultano realmente frequentanti in questa fase e il conseguente effettivo fabbisogno di risorse necessarie allo svolgimento delle attività didattiche e amministrative in termini di posti e cattedre e non di numero di persone impiegate.

Il ricorso a una fonte di dati differente rispetto a quelle normalmente utilizzate per lo studio e la realizzazione dei Focus del Servizio Statistico del MIUR (come, per esempio, nel Focus che viene pubblicato contemporaneamente alla presente Anticipazione che tratta il medesimo argomento con riferimento all’a.s. 2012/2013: “L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità -dati statistici a.s. 2012/2013, che presenta dati provenienti dal Fascicolo del personale con riferimento ai docenti, dalle Rilevazioni integrative con riferimento gli alunni), è necessario sia in quanto non sono stati ancora inseriti sul Sidi (il portale dei servizi del Ministero) tutti i contratti di assunzione del personale scolastico, sia poiché le Rilevazioni integrative verranno aperte nel mese di novembre, a fotografare l’evoluzione nel corso dell’anno del numero degli alunni frequentanti grazie anche all’integrazione con l’Anagrafe nazionale degli studenti.

Graf. 1 Alunni con disabilità e posti di sostegno nella scuola statale –  AA.SS. 2007/08 – 2013/14

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27 settembre Integrazione disabili in CdM

Il Consiglio dei ministri, nel corso della seduta del 27 settembre, ha deliberato di adottare, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, a seguito del parere favorevole espresso dalla Conferenza unificata. Il Programma, predisposto dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, si articola su sette linee di intervento: revisione del sistema di accesso, riconoscimento della certificazione della condizione di disabilità e modello di intervento socio-sanitario; lavoro e occupazione; politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l’inclusione nella società; promozione e attuazione dei principi di accessibilità e mobilità; processi formativi ed inclusione scolastica; salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione; cooperazione internazionale (redatto con lo specifico contributo del Ministero degli affari esteri).

10 ottobre LEA e Tutela persone non autosufficienti

LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA SANITARIA E TUTELA DELLE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI

Presso la Sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio si è svolto l’incontro sul tema “Livelli essenziali di assistenza sanitaria e tutela delle persone non autosufficienti”. Sono intervenuti Renato Balduzzi, Maria Cecilia Guerra, Mimmo Lucà, Giuseppe Palumbo, Maria Grazia Breda. Ha partecipato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini. L’evento si è svolto in collaborazione con il Comitato per la promozione della petizione popolare nazionale sui Lea.

26 gennaio Presentate le Linee guida per l’Autismo

Il 26 gennaio 2012, all’Istituto Superiore di Sanità (ISS), vengono presentate le Linee guida per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti.

Di seguito il Comunicato dell’ISS:

Autismo: linee guida e raccomandazioni dall’ISS

(ISS 25/01/2012) (…) la Linea guida dell’Istituto Superiore di Sanità si inserisce all’interno del primo programma nazionale di ricerca sulla salute mentale nell’infanzia e nell’adolescenza, il Programma Strategico “Un approccio epidemiologico ai disturbi dello spettro autistico”. Si tratta di un aggiornamento di un documento già esistente, redatto da un importante agenzia internazionale (Scottish Intercollegiate Guidelines Network – SIGN) e datato 2008.

La Linea Guida, che si basa sulla letteratura scientifica, offre un orientamento fondamentale di fronte alla molteplicità di interventi proposti non tutti scientificamente validati: interventi farmacologici (con antipsicotici, stimolanti del sistema nervoso centrale e altri) e non farmacologici (terapia cognitivo comportamentale, musicoterapia, interventi mediati dai genitori), interventi biomedici e nutrizionali (integratori alimentari, dieta senza glutine e/o caseina, terapia con ossigeno iperbarico). Un paragrafo è dedicato all’importanza degli interventi precoci e altri ai quesiti relativi alla fornitura dei servizi contestualizzati alla realtà italiana, passando per l’analisi del profilo epidemiologico e di quello legislativo.

L’autismo è una malattia che colpisce oltre 10 bambini ogni 10 mila, ma se si considerano tutti i disturbi dello spettro autistico la prevalenza supera i 40 casi per 10 mila. Predilige i maschi, in misura 3-4 volte superiore rispetto alle femmine, senza distinzioni sociali, geografiche o etniche. I sintomi, e dunque le difficoltà nella vita quotidiana, comprendono compromissioni del linguaggio anche molto gravi fino alla scomparsa dello stesso, incapacità o difficoltà a sviluppare rapporti con gli altri e ad esprimere emozioni e comportamenti stereotipati e ripetitivi.

La metodologia di sviluppo di tale documento, coerentemente con i principi adottati dal Sistema Nazionale Linee Guida – SNLG, è incentrata sulla trasparenza, la multidisciplinarietà – hanno partecipato rappresentanti dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta, oltre che dell’associazione FANTASiA (Federazione delle associazioni nazionali a tutela delle persone con autismo e sindrome di Asperger) – e la condivisione dei principi metodologici della Evidence-Based Medicine.

I criteri metodologici per la costruzione della Linea Guida “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti”

La recente linea guida “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti” è stata elaborata dal Sistema Nazionale Linee Guida (ex Programma Nazionale Linee Guida – PNLG) coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Il PNLG è stato istituito con il decreto legislativo 229/99 e il Piano sanitario nazionale (PSN) 1998-2000, dove veniva proposta l’adozione di linee guida come richiamo all’utilizzo efficiente ed efficace delle risorse disponibili e come miglioramento dell’appropriatezza delle prescrizioni. Le linee guida consistono in raccomandazioni per la pratica clinica ricavate dai dati scientifici prodotti dalla letteratura internazionale, secondo una prestabilita metodologia di ricerca evidence based. Nascono quindi per rispondere all’obiettivo fondamentale di assicurare il massimo grado di appropriatezza degli interventi, riducendo al minimo quella parte di variabilità nelle decisioni cliniche legata alla carenza di conoscenze e alla soggettività nella definizione delle strategie assistenziali.

Come strumento del Programma Nazionale Linee Guida è stato istituito in ISS il Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) che produce, aggiorna e diffonde raccomandazioni evidence based per la pratica clinica secondo una rigorosa metodologia che lo accomuna ad agenzie di salute internazionali come il National Istitute for Health and Clinical Excellence (NICE) e lo Scottish Intercollegiate Guidelines Network (SIGN). Il SNLG produce differenti strumenti come linee guida clinico-organizzative, documenti di indirizzo all’implementazione e documenti di indirizzo alla valutazione dei servizi.

In linea con le conclusioni del Tavolo Ministeriale sull’Autismo, e nell’ambito del Programma Strategico “Un approccio epidemiologico ai disturbi dello spettro autistico” finanziato dal Ministero della Salute, il SNLG ha elaborato la Linea guida per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico in età evolutiva.

La linea guida si è sviluppata attraverso la costituzione di un panel multidisciplinare formato da tutte le figure professionali coinvolte nell’assistenza dei disturbi dello spettro autistico (il farmacologo, lo psicologo, il pediatra, il neuropsichiatra, il medico di medicina generale, il logopedista, il terapista della neuro e psicomotricità, l’epidemiologo e il metodologo delle linee guida). Nel panel sono stati inclusi rappresentanti delle associazioni dei familiari. Ciascun membro del panel ha sottoscritto una dichiarazione di condivisione della metodologia del SNLG, nonché una dichiarazione concernente l’eventuale conflitto di interesse.

La linea guida in oggetto ha avuto l’obiettivo di rispondere a otto quesiti, dei quali i primi sei relativi agli interventi farmacologici e non farmacologici/dietetici proposti in letteratura per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico, con particolare riguardo a valutazione di efficacia, tempi di inizio, durata e intensità, e appropriatezza per specifiche tipologie di DSA e/o comorbidità. Il settimo quesito ha riguardato la valutazione dell’efficacia degli interventi precoci, e l’ottavo la valutazione di modelli di fornitura dei servizi.

Sono stati quindi stabiliti i criteri per l’inclusione degli studi pubblicati presenti nelle quattro principali banche dati della letteratura biomedica internazionale (Medline, Embase, PsychInfo, Cochrane Library). L’appropriatezza e la forza degli studi selezionati è stata valutata attraverso la metodologia messa a punto dal NICE, tradotta ed adattata al SNLG. In relazione a questi quesiti sono state formulate dal panel delle raccomandazioni che fossero in grado di sintetizzare le evidenze presenti nella letteratura scientifica alla data dell’aprile 2010. Per gli interventi per i quali esistono studi pubblicati in letteratura, è stato possibile formulare delle raccomandazioni. Tenendo conto dell’appropriatezza e dei risultati, sono state formulate in alcuni casi raccomandazioni conclusive (a favore o contro l’intervento, farmacologico o non farmacologico/dietetico), o è stata segnalata la necessità di nuovi studi metodologicamente più appropriati. Per gli interventi per i quali non esistono studi pubblicati in letteratura, secondo la metodologia propria delle Linee Guida non è possibile formulare raccomandazioni. Per tali interventi si può solo consigliare l’implementazione di studi volti alla valutazione dell’efficacia.

In particolare, per quanto riguarda i programmi intensivi comportamentali, la Linea Guida ha evidenziato che l’analisi comportamentale applicata (Applied Behavioural Analysis ABA) è il programma di intervento più studiato e che gli studi effettuati sostengono una sua efficacia nel migliorare alcuni aspetti cognitivi dei bambini con i disturbi dello spettro autistico. Le prove a disposizione, anche se non definitive, consentono di consigliare l’utilizzo di questo intervento, sebbene l’ampia variabilità a livello individuale degli esiti renda necessaria una valutazione clinica caso-specifica per il monitoraggio dell’efficacia nel singolo bambino. La linea guida, d’altra parte, segnala un trend di efficacia a favore di altri programmi di intervento, sempre strutturati (TEACCH, Developmental approach, Developmental individual difference relationship), per i quali la ricerca dovrebbe approfondire la valutazione di efficacia anche in comparazione con il modello ABA.

Si ricorda infine che la linea guida ha formulato raccomandazioni anche a favore del coinvolgimento della famiglia nei programmi di intervento, per il miglioramento della comunicazione sociale, la riduzione dei comportamenti problema, il miglioramento dell’interazione con il bambino e l’aumento del benessere emotivo.

20 luglio Linee Guida DSA

Nel corso della conferenza stampa svoltasi al Senato il 20 luglio 2011, il ministro ha annunciato la firma del Decreto Ministeriale 12 luglio 2011, recante disposizioni attuative della Legge 8 ottobre 2010, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.

Di seguito il comunicato stampa del MIUR:

Con le linee guida, diventa pienamente operativa la legge sulla dislessia

(Roma, 20 luglio 2011) A partire dal prossimo anno scolastico, i ragazzi con problemi di apprendimento potranno contare sia su strumenti compensativi (didattici e tecnologici) sia su misure dispensative che consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni particolarmente difficoltose a causa del disturbo.

A darne l’annuncio, durante una conferenza stampa tenutasi presso il Senato il 20 luglio scorso, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini che ha firmato il decreto attuativo della legge che ha riconosciuto giuridicamente la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come disturbi specifici di apprendimento.

“La scuola deve dare risposte e sostenere le famiglie e questi studenti – ha spiegato il ministro – che sono normodotati, anzi qualche volta con un talento superiore alla media e che hanno solo disturbi particolari per quanto riguarda per esempio la discalculia, la disgrafia, la dislessia”.

Gli strumenti didattici e tecnologici che facilitano lo studio degli alunni con dsa sono: sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto; registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione; programmi di video-scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti, senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori, e la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo.

Con il decreto attuativo e le Linee Guida, sono individuate, ai sensi della Legge 170/2010, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/apprendimento, fin dalla scuola dell’infanzia. Le Linee Guida presentano alcune indicazioni, elaborate sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare interventi personalizzati, che puntano sulla centralità delle metodologie didattiche.

Anche gli studenti universitari con DSA hanno diritto a veder riconosciuti le misure dispensative e gli strumenti compensativi adottati nelle scuole, sin dai test di ammissione, nei quali si potrà prevedere un tempo aggiuntivo, fino a un massimo del 30% in più, per lo svolgimento delle prove. Nel normale percorso accademico, gli Atenei consentono agli studenti con diagnosi di DSA di poter utilizzare le facilitazioni e gli strumenti compensativi eventualmente già in uso durante il percorso scolastico, quali,  ad esempio: registrazione delle lezioni; utilizzo di testi in formato digitale; programmi di sintesi vocale. Le misure dispensative e gli strumenti compensativi (prove orali invece che scritte; uso di personal computer con correttore ortografico e sintesi vocale; tempo supplementare fino a un massimo del 30% in più) possono essere utilizzati anche durante l’esame. Inoltre, gli Atenei debbono prevedere servizi specifici per gli studenti con DSA, che pongano in essere tutte le azioni necessarie a garantire l’accoglienza, il tutorato, la mediazione con l’organizzazione didattica e il monitoraggio dell’efficacia delle prassi adottate (ad es. utilizzo di tutor specializzati; consulenza per l’organizzazione delle attività di studio; lezioni ed esercizi on line sul sito dell’università, ecc.).

E’ riservato alle scuole secondarie di primo e secondo grado il concorso che premia i progetti didattici a favore di studenti con DSA che si sono rivelati particolarmente innovativi. Il termine per partecipare scade il 15 settembre prossimo.

Secondo le ultime rilevazioni del Miur del febbraio 2011,gli studenti con disturbi specifici di apprendimenti diagnosticati sono 70 mila, ma le recenti ricerche scientifiche la percentuale della popolazione scolastica interessata dai Dsa va dal 3% al 5%.

29 settembre 7a Senato approva Legge sui DSA

Il 29 settembre la 7a Commissione del Senato, in sede deliberante, approva definitivamente il Disegno di Legge sulle Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati il 9 giugno 2010.

Di seguito gli Ordini del Giorno accolti dalla 7a Commissione Senato ed il comunicato stampa del MIUR:

G/1006-1036-B/1/7 (testo 2)

BORNACIN, VALDITARA, COLLI, GIANCARLO SERAFINI

La 7a Commissione,

in sede di discussione del disegno di legge “Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico”,

premesso che:

il disegno di legge, recante norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento circoscritte al settore scolastico, ai fini dell’applicabilità necessiterebbe di alcune integrazioni,

nello specifico, sarebbe opportuno prevedere la possibilità di diagnosticare i DSA (disturbi specifici di apprendimento) anche da parte di strutture convenzionate, considerato che le lunghe liste di attesa non consentono interventi tempestivi per la individuazione dei casi sospetti di DSA, come espressamente richiesto dall’articolo 3, comma 3, del disegno di legge;

la non tempestività degli interventi viene determinata da diverse motivazioni, in particolare: dalla numerosa utenza che si rivolge ai servizi socio-sanitari pubblici, dal fatto che per effettuare i test di diagnosi dei DSA trascorre, a volte, più di un anno, e che tra la diagnosi e l’inizio della terapia riabilitativa trascorrono ancora molti mesi, per la molteplicità delle altre patologie che il servizio socio-sanitario pubblico deve trattare, dal fatto che spesso le strutture operano con personale sotto organico e precario;

sarebbe, altresì, opportuno garantire il diritto del cittadino di poter scegliere in quali strutture e presso quali operatori sanitari sottoporsi alle debite cure,

impegna il Governo

a valutare la possibilità di consentire la diagnosi dei DSA anche da parte delle strutture convenzionate, con le quali si potrebbero, altresì, soddisfare in tempi ragionevoli le richieste di coloro che si rivolgono esclusivamente ai servizi socio-sanitari pubblici ed offrire un servizio qualificato.

G/1006-1036-B/2/7 (accolto come raccomandazione)

ADERENTI, PITTONI, RIZZI

La 7a Commissione,

in sede di discussione del disegno di legge “Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico”,

premesso che:

la proposta di legge, al fine di garantire la piena fruizione del diritto allo studio, riconosce quali disturbi specifici di apprendimento (DSA), la dislessia (difficoltà nella lettura), la disgrafia (difficoltà nelle manifestazioni grafiche) e la discalculia (difficoltà nello svolgimento di calcoli), che si manifestano in soggetti dotati di un quoziente intellettivo nella norma,

tali disturbi, come specifica la relazione illustrativa, interessano il 4 per cento della popolazione scolastica. Questa disfunzione non è dovuta a limitazioni intellettive: il dislessico è spesso intelligente ed anche dotato, creativo e intuitivo;

a sostegno degli alunni affetti da DSA il disegno di legge introduce misure per la diagnosi precoce ed indica interventi didattici volti a prevenire l’insuccesso scolastico ed assicurare il pieno sviluppo delle potenzialità;

l’articolo 4 prevede che ai docenti sia assicurata una formazione specifica;

impegna il Governo:

ad assicurare al personale docente e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, una adeguata formazione riguardo alle problematiche relative ai DSA, nell’ambito dei programmi annuali di formazione attivati a valere sulle disponibilità già previste per la formazione del personale del comparto scuola e dei dirigenti scolastici, anche con ricorso a strumenti di e-learning per la formazione on line;

garantire la formazione attraverso la conoscenza approfondita delle problematiche relative ai DSA, per l’applicazione di strategie didattiche adeguate;

prevedere lo stanziamento di risorse pari a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2010 – 2011, al fine di dotare le scuole che ne fanno richiesta di materiale didattico e software specifici a supporto dei percorsi scolastici personalizzati degli alunni con DSA.

G/1006-1036-B/3/7

POSSA, ASCIUTTI, VITTORIA FRANCO, BARELLI, BEVILACQUA, CERUTI, COLLI, DE ECCHER, DE FEO, FIRRARELLO, MARIAPIA GARAVAGLIA, GIAMBRONE, MARCUCCI, MONTANI, PITTONI, PROCACCI, RUSCONI, ANNA MARIA SERAFINI, GIANCARLO SERAFINI, SIBILIA, VALDITARA, VERONESI, VITA

La 7a Commissione,

con riferimento all’articolo 3, comma 1, del disegno di legge “Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico”,

informato, nel corso dell’audizione del Consiglio Superiore di Sanità del 28 settembre 2010, che vi è anche a livello internazionale “una carenza nella codifica del procedimento diagnostico dei disturbi specifici di apprendimento”, ed inoltre “che i parametri essenziali per la misurazione del livello raggiunto nella lettura, nel calcolo e nell’espressione scritta non sono standardizzati né tantomeno condivisi a livello della pratica clinica”, nonché che “le conoscenze raggiunte su popolazioni che utilizzano sistemi verbali con caratteristiche diverse da quello italiano (in termini ad esempio di trasparenza) sono difficilmente trasferibili alla popolazione italiana”,

preso atto con vivo apprezzamento che il Consiglio Superiore di Sanità, nel corso della suddetta audizione, si è dichiarato disponibile ad “offrire il proprio contributo nella predisposizione di linee guida e protocolli consolidati e condivisi di diagnosi dei DSA nonché a fornire il proprio supporto tecnico-scientifico alle istituzioni scolastiche”,

concordando pienamente con il Consiglio Superiore di Sanità circa la necessità di un cospicuo sforzo di ricerca nel settore dei DSA sia per superare le suddette carenze di codifica del procedimento diagnostico, sia per migliorare le pratiche riabilitative,

consapevole della grande importanza sociale del problema dei disturbi specifici di apprendimento, che sono stimati riguardare una percentuale compresa tra il 3 e il 4 per cento della popolazione scolastica,

impegna il Governo

a inserire, nei programmi di attività del Consiglio Superiore di Sanità e, se necessario, anche dell’Istituto Superiore di Sanità, specifiche azioni finalizzate al superamento delle sopra indicate carenze diagnostiche;

a destinare a ricerche nei settori della diagnostica e della riabilitazione dei DSA adeguate risorse.

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Insieme per combattere e riconoscere la dislessia. Circa 350.000 studenti italiani fra i 6 e i 19 anni (mediamente uno studente ogni classe di 20 alunni) soffrono di dislessia, causa frequente di abbandono scolastico e di correlati problemi di autostima e di motivazione all’apprendimento.

Dopo un lungo percorso legislativo è stata approvata lo scorso 29 settembre in via definitiva dal Senato la legge che riconosce e definisce alcuni disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.

Una didattica ad hoc per gli alunni dislessici. È quanto prevede la legge. Il provvedimento ha la finalità, spiega il testo, di garantire il diritto all’istruzione e alla diagnosi precoce agli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento, adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità di questi studenti, promuovere il successo scolastico anche attraverso misure didattiche di supporto, incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia e scuola.

La legge, a favore della quale sarà previsto un finanziamento di 2 milioni di euro per gli anni 2010-2011, sancisce il diritto a usufruire dei provvedimenti compensativi e dispensativi lungo tutto il percorso scolastico, compresa la carriera universitaria, e assicura la preparazione degli insegnanti e degli studenti.

Durante il percorso formativo anche i docenti dovranno possedere un’adeguata preparazione didattica, metodologica e valutativa in merito alle problematiche relative ai Dsa.

La diagnosi dei DSA dovrà essere effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente e sarà comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Ssn possono prevedere, nei limiti delle risorse, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.

Alle famiglie sarà garantita la possibilità di usufruire di orari di lavoro flessibili.

Per quanto riguarda le misure educative e didattiche sono inoltre garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all’università nonchè gli esami universitari; l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata o l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche. È inoltre previsto per l’insegnamento delle lingue straniere, l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale.

A quattro mesi dall’entrata in vigore della legge, con decreto del ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il ministro della Salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede ad emanare linee guida per la predisposizione di protocolli regionali, da stipulare entro i successivi sei mesi.

13 luglio DdL sulle DSA in 7a Senato

Il 13 luglio la 7a Commissione del Senato, in sede deliberante, esamina il Disegno di Legge sulle Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati il 9 giugno 2010.

2 aprile Giornata mondiale Autismo

Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2 aprile Giornata Mondiale dell’Autismo: Autism Europe e World Autism Awareness Day

Di seguito il messaggio del Segretario generale delle Nazioni Unite:

U N I T E D   N A T I O N S – N A T I O N S   U N I E S

THE SECRETARY-GENERAL

MESSAGE FOR WORLD AUTISM AWARENESS DAY 2010

2 April 2010

Autism is a complex and inadequately understood disability with a wide range of manifestations. Children and adults with autism – and, indeed, those living with disabilities in general – have a double burden. In addition to the daily challenges of their disability, they must also cope with the negative attitudes of society, inadequate support for their needs and, in some cases, blatant discrimination.

The UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities, which entered into force in May 2008, is a powerful tool to redress such situations. It aims to promote equal enjoyment of all human rights and fundamental freedoms by persons with disabilities. As of today, 144 countries have signed the Convention and 83 have ratified it.

World Autism Awareness Day is dedicated to creating greater understanding about autism and promoting universal adherence to the UN Convention. By combining research and awareness-raising efforts, we can provide adults and children with disabilities such as autism the protection, support and full membership of an inclusive society.

As we commemorate World Autism Awareness Day 2010, let us remember that each of us can take on that responsibility. Let us join persons with autism, their families and their advocates in a community of voices for greater awareness and understanding.

Let us also look within, and re-evaluate our attitudes and those of our societies so we can remove the prejudices that discriminate against persons with disabilities. Let us dedicate ourselves to creating a fair and caring society that affords true dignity and rights for all.

26 febbraio Diritto al Sostegno

La Corte costituzionale con sentenza n. 80 del 22 febbraio 2010 (depositata il 26.02.2010) dichiara l’incostituzionalita’ dell’art. 2, commi 413 e 414, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – legge finanziaria 2008), che riducendo il numero degli insegnanti di Sostegno limita il diritto del disabile ad una effettiva assistenza didattica, come previsto dalla Costituzione e da norme internazionali.