Nota 28 settembre 2010, Prot. MIUROODGOS n.6857

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

Ufficio II

Oggetto: Olimpiadi nazionali ed internazionali di informatica 2010

In attuazione del Protocollo di intesa tra MIUR ed AICA del 1 aprile 2009, ogni anno vengono organizzate le Olimpiadi nazionali ed internazionali di informatica.

Anche quest’anno, alla sua undicesima edizione, viene promossa la partecipazione alle Olimpiadi italiane di informatica – OII – degli studenti che frequentano le Istituzioni scolastiche di II grado.

Informazioni su iscrizioni e partecipazione delle scuole interessate potranno essere assunte presso il sito www.olimpiadi-informatica.it

IL DIRIGENTE

f.to Antonio Lo Bello

Nota 28 settembre 2010, Prot. n. 0005903

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio III

Ai Direttori Generali degli

Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia di

T R E N T O

Al Sovrintendente Scolastico per

la scuola in lingua italiana

B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico

per la scuola in lingua tedesca

B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico per la

scuola delle località ladine

B O L Z A N O

Al Sovrintendente Scolastico

per la Regione Valle d’Aosta

A O S T A

Agli Uffici Scolastici Provinciali

LORO SEDI

Oggetto: Festa nazionale dei nonni – 2 ottobre 2010

Il 2 ottobre si celebra la festa dei nonni istituita con la legge n. 159 del 31 luglio 2005 dal Parlamento per “celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale”, evidenziarne l’influenza positiva nel processo di crescita delle giovani generazioni e riconoscerne ufficialmente il ruolo nella nostra società.

La festa può fornire l’occasione per promuovere momenti di riflessione e di incontro intergenerazionale nelle classi. Si può, ad esempio, favorire la partecipazione, secondo la disponibilità, dei nonni degli alunni come fonte primaria di esperienze e di racconti sui diversi percorsi di vita di ciascuno, ognuno sicuramente ricco di stimoli per i ragazzi e le ragazze.

Le scuole statali e non statali, nell’ambito della loro autonomia, sono invitate quindi a promuovere incontri, dibattiti e approfondimenti sul tema anche in collaborazione con le Amministrazioni regionali, provinciali e comunali, secondo quanto prevede la citata Legge.

In considerazione della grande rilevanza umana e sociale della ricorrenza, le SS.LL. sono pregate di assicurarne la più ampia diffusione presso le istituzioni scolastiche, sensibilizzandole sul carattere educativo e formativo della ricorrenza stessa.

Si ringrazia della collaborazione.

IL VICEDIRETTORE

f.to Sergio SCALA

Nota 28 settembre 2010, Prot. n. 5901

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio III

Al Direttori Generali Regionali

Loro sedi

Ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali

Loro sedi

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano

Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento

Trento

Al Sovrintendente degli studi per la Regione Valle d’Aosta

Sede

All’ Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca

Bolzano

All’ Intendente Scolastico per la Scuola Località Ladine

Bolzano

Oggetto: Magic Cartoon Castle – Cartoons Award 2010 al Castello Doria di Angri (SA)

L’Associazione Sign ONLUS in collaborazione con il Castello Doria di Angri organizza la prima edizione di Magic Castle Cartoon – Cartoons Award 2010, un evento di beneficenza focalizzato interamente sul mondo dei bambini e dei cartoni animati.

L’evento avrà luogo i giorni 8 – 9 – 10 di Ottobre presso il Castello Doria di Angri e si pone l’obiettivo di utilizzare il gioco ed il linguaggio tipico dei cartoni animati come veicolo di conoscenza storico-culturale, adoperando l’intrattenimento come mezzo di comunicazione verso il mondo dei più piccoli. Durante i tre giorni, inoltre, è previsto il Premio Nazionale dei cartoni programmati nei palinsesti delle emittenti TV, il Cartoons Award 2010, che vedrà la partecipazione di RAI, Mediaset e dei principali canali tematici italiani.

L’evento è indirizzato a tutte le Scuole dell’infanzia, Primarie e Secondarie di I° grado del territorio nazionale e prevede l’ingresso totalmente gratuito per le scuole attraverso una selezione degli inviti che perverranno all’indirizzo di posta elettronica prenotazioni@magiccartoonscastle.it

All’interno delle diverse aree previste i bambini e i ragazzi potranno passare da telespettatori “passivi” a protagonisti attivi, in grado di interagire e di confrontarsi con il mondo circostante attraverso la collaborazione e la partecipazione con il mondo dei cartoni animati.

Pertanto in considerazione del significativo interesse rivolto alla partecipazione del mondo scolastico, le SS. LL. sono pregate di assicurare la più ampia diffusione dell’evento presso le istituzioni scolastiche dipendenti.

IL VICEDIRETTORE GENERALE

F.to Sergio Scala

Avviso 24 settembre 2010

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’istruzione

Direzione generale per l’istruzione e formazione tecnica superiore

e per i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni

Riordino degli Istituti Tecnici e Professionali – Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento nell’a.s. 2010/2011.

Le direttive n. 57 del 15 luglio 2010, e n. 65 del 28 luglio 2010, recanti le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali, sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale – supplemento ordinario n. 222 – del 22 settembre 2010.

La direttiva n. 57, relativa agli Istituti Tecnici, è stata emanata secondo il disposto dell’articolo 8, comma 3 del D.P.R. 15 marzo 2010 n. 88.

La direttiva n. 65, relativa agli Istituti Professionali, è stata emanata secondo il disposto dell’articolo 8, comma 6 del D.P.R. 15 marzo 2010 n. 87.

Nota 24 settembre 2010, Prot. MIURAOODGOS n. 6803

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

Uff.II

Ai Direttori Generali

degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Al Sovrintendente agli Studi

per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Trento

All’Intendente Scolastico per le scuole

delle località ladine di Bolzano

All’Intendente Scolastico

per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Oggetto: Olimpiadi Italiane di astronomia 2011

La SAIt (Società Astronomica Italiana) e l’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), in collaborazione con il MIUR, organizzano le Olimpiadi Italiane di Astronomia 2011. L’iniziativa intende stimolare l’interesse e lo studio delle discipline scientifiche, dell’Astronomia e dell’Astrofisica in modo particolare, offrendo agli studenti delle scuole italiane un’occasione di incontro tra le diverse realtà scolastiche e tra scuola e mondo della ricerca scientifica. L’organizzazione nazionale della manifestazione è curata dal Comitato Organizzativo per le Olimpiadi Italiane di Astronomia e dai responsabili dei Comitati Olimpici Interregionali.

I candidati dovranno spedire i temi svolti entro le ore 24 del 29 novembre 2010 per via telematica, collegandosi al sito www.olimpiadiastronomia.it

Si allega il bando di concorso.

IL DIRIGENTE

f.to Antonio LO BELLO

Allegati

Nota 23 settembre 2010, Prot. 8578

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’istruzione

Direzione generale per il personale scolastico

Ai direttori generali degli Uffici scolastici regionali

LORO SEDI

Oggetto: Contratto collettivo nazionale integrativo sulle utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie del personale del comparto scuola per il 2010-2011.

Le innovazione introdotte dal decreto legislativo n. 150 del 2009 sul riparto di competenze fra la fonte legale e quella negoziale comportano la necessità di approfondirne i delicati riflessi, soprattutto sul versante della organizzazione e gestione del personale scolastico.

Al riguardo, questo Ministero ha provveduto a prospettare la complessa problematica al competente Dipartimento per la funzione pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

In attesa di conoscere l’avviso del predetto Dipartimento, si ritiene opportuno, con riferimento alla materia indicata in oggetto, richiamare l’attenzione delle SS.LL. sulla necessità, al fine di assicurare il corretto e regolare avvio dell’anno scolastico 2010-2011, che le procedure di utilizzo del personale scolastico si svolgano nel quadro normativo e contrattuale di riferimento attualmente vigente.

Si prega di diramare il contenuto della presente nota a tutte le istituzioni scolastiche dei territori di rispettiva competenza.

IL DIRETTORE GENERALE

F.TO Luciano CHIAPPETTA

Circolare Ministeriale 23 settembre 2010, n. 81

MIURAOODGOS prot.n. 6718/R.U./U

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per

l’Autonomia Scolastica

Ufficio I X

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Provinciali

LORO SEDI

Al Dirigente Generale del Dipartimento Istruzione per la Provincia di

TRENTO

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana

BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua ladina

BOLZANO

All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca

BOLZANO

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione autonoma Valle d’Aosta

AOSTA

e, p. c.

All’Ufficio Legislativo

SEDE

Al Direttore Generale per il personale scolastico

SEDE

Al Capo del Dipartimento per l’istruzione

SEDE

Oggetto: Conoscenza della lingua italiana per l’esercizio professione docente. Riconoscimento delle qualifiche professionali ai sensi della direttiva comunitaria 2005/36 e del decreto legislativo n. 206/2007.

In data 21 marzo 2005 sono state indicate, con la C.M. n. 39, le modalità di accertamento della lingua italiana ai fini del riconoscimento della professione di docente, ai sensi della normativa indicata in oggetto.

Alla luce dell’evoluzione della normativa riferita al riconoscimento delle qualifiche professionali, si ritiene di dover dettare nuove disposizioni relative all’accertamento e alla documentazione della conoscenza della lingua italiana – al momento erogata unicamente dall’Università per stranieri di Perugia – anche al fine di ampliare il numero degli enti erogatori della certificazione della competenza linguistica, ed assicurare la presenza di più sessioni e sedi d’esame sul territorio nazionale.

Infatti, la direttiva 2005/36/CE, che ha sostituito, raggruppandole, le precedenti direttive comunitarie 89/48 e 92/51, e il decreto legislativo nazionale di attuazione 6 novembre 2007, n. 206, prevedono rispettivamente agli articoli 53 e 7 che, “per l’esercizio della professione i beneficiari del riconoscimento delle qualifiche professionali devono possedere le conoscenze linguistiche necessarie”.

Ai fini dell’insegnamento è essenziale che gli interessati posseggano competenze linguistiche adeguate per esercitare la professione di docente; competenze certe e di elevato specifico livello dalle quali dipende anche il successo formativo degli studenti.

L’insegnamento è, infatti, finalizzato a promuovere la crescita culturale dell’alunno, anche sotto il profilo della comunicazione e dell’espressione nella lingua materna.

E’ necessario, dunque, che la conoscenza della lingua italiana sia coerente ed appropriata alla professione di docente in quanto le conoscenze linguistiche fanno espressamente parte della professione stessa.

Tutto ciò premesso, si ritiene, di dettare le nuove modalità di accertamento e di certificazione della conoscenza della lingua italiana ai fini dell’insegnamento, nell’ambito delle procedure di riconoscimento delle qualifiche professionali ai sensi della direttiva 36/2005/CE e del relativo decreto legislativo di attuazione n. 206/2007.

L’interessato, ai fini dell’esercizio della professione docente in scuole italiane con lingua di insegnamento italiana, può acquisire, indifferentemente, una delle due certificazioni linguistiche sotto indicate:

certificazione “CELI 5 Doc” presso il Centro per la valutazione e le certificazioni linguistiche dell’Università per Stranieri di Perugia, nelle due sessioni di marzo e novembre (per informazioni si veda il sito internet: www.unistrapg.cvcl.it).

certificazione “CILS-DIT/C2” presso l’Università per stranieri di Siena nelle due sessioni di aprile e ottobre (per informazioni si veda il sito internet: www.cils.unistrasi.it).

Tale certificazione sarà attivata soltanto a far data dalla sessione di aprile dell’anno accademico 2010/2011.

Entrambe le certificazioni potranno essere acquisite anche presso altre sedi universitarie con esse convenzionate.

Al riguardo, si richiama l’attenzione sulla necessità che gli aspiranti all’esercizio della professione docente nella scuola primaria o nella scuola secondaria (classi di concorso 43/A, 50/A, 51/A, 52/A), per i quali la lingua italiana non è soltanto “mezzo” di esercizio della professione, ma “oggetto” stesso dell’attività da svolgere, debbano superare, per entrambe le certificazioni la specifica “prova orale aggiuntiva” di cui alle indicazioni relative alla procedura del “CELI 5 Doc” e “CILS-DIT/C2”, consultabili sui citati siti internet.

Sono esentati dalla presentazione del “CELI 5 Doc” e “CILS-DIT/C2”, coloro i quali:

abbiano compiuto 13 anni di studio (formazione primaria e secondaria) in scuole italiane, esclusi quelli effettuati in posizione di ripetente, con conseguimento dei relativi diplomi e con effettiva frequenza di istituzioni scolastiche italiane con insegnamento impartito in lingua italiana;

abbiano compiuto 12 anni di studio (formazione primaria e secondaria) in scuole italiane, esclusi quelli effettuati in posizione di ripetente, con conseguimento dei relativi diplomi e con effettiva frequenza di istituzioni scolastiche italiane con lingua di insegnamento diversa da quella italiana;

abbiano compiuto 12 anni di studio (formazione primaria e secondaria) in scuole italiane, esclusi quelli effettuati in posizione di ripetente, con conseguimento dei relativi diplomi e con effettiva frequenza di istituzioni scolastiche italiane funzionanti all’estero;

siano laureati ed abilitati all’estero in italiano quale lingua straniera;

siano in possesso di laurea conseguita presso una Università italiana, utile per l’accesso all’insegnamento;

chiedano, ai sensi della legge 24 novembre 2009, n. 167, di limitare gli effetti del riconoscimento professionale, per le classi di concorso a carattere nazionale, ai soli posti di insegnamento nelle scuole di lingua tedesca della provincia di Bolzano.

Si prega di voler dare la più ampia diffusione alla presente circolare.

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Mario G. Dutto

Allegati

22 settembre Riforma Istruzione Adulti in 7a Senato

La settima Commissione del Senato riprende l’esame, sospeso nella seconda seduta pomeridiana del 6 luglio, dello Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali.

Il relatore PITTONI (LNP) comunica che nel frattempo è giunto il parere del Consiglio di Stato, di cui segnala alcune osservazioni. In primo luogo, è stato rilevato che i criteri concernenti la razionalizzazione e contenimento dei costi appaiono iterativi di prescrizioni già attuate ed è stata segnalata la scarsa incisività dell’atto, dato che l’articolo 11 dello schema si limita a recare, al comma 4, l’abrogazione esplicita dell’articolo 5, comma 1, lettera d), degli articoli 136 e 169 del decreto legislativo n. 297 del 1994, nonché di ogni altra disposizione non legislativa comunque incompatibile con quella del regolamento in oggetto. Al riguardo, rende nota la risposta del Ministero, il quale ha illustrato le modalità di realizzazione degli obiettivi economici fondanti la disciplina adottata, la cui portata si ravvisa negli articoli 3, 9 e 11, commi 8 e 9, dell’atto. Rammenta infatti che, secondo l’articolo 3, ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) possono iscriversi gli adulti in età lavorativa – ovvero da 16 a 65 anni -, anche stranieri, che non hanno assolto l’obbligo di istruzione o non sono in possesso di un titolo di studio di scuola secondaria superiore. Queste disposizioni si applicano anche ai Centri territoriali permanenti (CTP) e ai corsi serali attualmente funzionanti, ai sensi dell’articolo 11. Si sofferma poi sull’articolo 9, in virtù del quale dall’anno scolastico 2010-2011 l’organico dei docenti ha carattere funzionale ed è definito sulla base della serie storica degli alunni scrutinati (e non di quelli iscritti), di quelli ammessi agli esami finali e di quelli che hanno conseguito una certificazione. Dopo aver specificato che il decreto annuale reca anche i criteri per la determinazione degli organici nella fase transitoria, pone l’accento sull’articolo 11, che estende le disposizioni dell’articolo 9 ai CTP e ai corsi serali attualmente funzionanti, ferma restando la loro cessazione alla data del 31 agosto 2011; gli studenti iscritti proseguiranno il percorso nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA).

Sempre nell’ottica del contenimento dei costi si colloca il ridimensionamento dell’offerta formativa entro l’anno scolastico 2010-2011. Il provvedimento prevede, difatti, che l’istituzione dei Centri avvenga solo in presenza di una corrispondente riduzione di altre autonomie scolastiche, ai fini del rispetto di un’economia di spesa non inferiore a 85 milioni di euro entro l’anno scolastico 2011-2012, come previsto dall’articolo 1, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009.

Il relatore dà poi conto degli ulteriori rilievi del Consiglio di Stato, secondo il quale lo schema in esame riassume al più alto livello regolamentare prescrizioni che in precedenza erano recate dal decreto ministeriale 25 ottobre 2007, di natura non regolamentare. A giudizio del Consiglio di Stato dunque appare necessario che il regolamento indichi esplicitamente le disposizioni del citato decreto ministeriale travolte dalla nuova disciplina, rimettendo a un successivo atto amministrativo l’elencazione delle ordinanze e circolari non più attuali.

In terzo luogo il Consiglio di Stato si esprime favorevolmente riguardo al contenuto dell’articolo 6, con cui si introduce la valutazione dei partecipanti ai corsi per adulti, finora rimessa ad ordinanze ministeriali, ma necessaria per completare l’assetto didattico dei predetti corsi. Infine, segnala che il Consiglio di Stato ha avanzato alcune proposte emendative che egli recepirà nel parere, unitamente agli ulteriori rilievi eventualmente espressi nel dibattito parlamentare.

Avviandosi alla conclusione,svolge alcune considerazioni di natura finanziaria. Il provvedimento concorre infatti all’attuazione dell’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, cui sono stati ascritti, complessivamente, risparmi non inferiori a 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l’anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012. La relazione tecnica allegata a quel decreto-legge affermava che detti obiettivi dovranno realizzarsi mediante l’adozione di un piano triennale (2009-2011) che preveda interventi strutturali, tra cui quelli disposti dal provvedimento in esame, finalizzati al conseguimento delle economie indicate al comma 6. La medesima relazione puntualizza che la riduzione della spesa di personale, conseguente alla riconduzione ai nuovi orari settimanali, viene calcolata prendendo come parametro lo stipendio iniziale di un insegnante della scuola di primo grado o laureato della scuola secondaria di secondo grado, come determinato dal contratto collettivo nazionale 2006-2009.

Con riferimento agli articoli da 1 a 11 del provvedimento in titolo, osserva quindi che la relativa relazione tecnica non espone dati ed elementi a sostegno dell’effettiva possibilità di costituire 150 CPIA e altrettanti posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali amministrativi senza ulteriori spese a carico del bilancio dello Stato. Rileva in proposito che, in base alla relazione tecnica, l’istituzione dei CPIA nel numero previsto è subordinata alla realizzazione di «ulteriori economie» rispetto a quelle conseguenti alla razionalizzazione della rete scolastica. A tale riguardo giudica importante precisare l’entità e la modulazione temporale sia dell’onere ascrivibile alla creazione delle nuove autonomie scolastiche sia delle «ulteriori economie» da conseguire per garantire l’invarianza della spesa. Segnala inoltre che non sono indicate le tipologie di spesa da comprimere per conseguire detti ulteriori risparmi. Tenuto conto che, nel caso in cui dette economie, ulteriori rispetto a quelle previste dal piano programmatico di cui all’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, non dovessero essere realizzate, non si potrebbe dare seguito alla disposizione contenuta nell’articolo 1, reputa essenziale acquisire elementi di valutazione circa l’effettiva praticabilità di tali riduzioni di spesa.

Il seguito dell’esame è rinviato.

Avviso 22 settembre 2010

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l’autonomia scolastica

Ufficio V

A seguito di quesiti pervenuti a questa Direzione si chiarisce che, riguardo al paragrafo della nota prot. n. 6408 del 13 settembre 2010 -’Sessione 2010 esami di Stato abilitazione esercizio professioni’- relativo alle autorizzazioni all‘uso del mezzo proprio, in base alla normativa vigente ( D.L. 31 maggio 2010, n. 78 , convertito con Legge 30 luglio 2010, n. 122), dette autorizzazioni all’uso del mezzo proprio possono essere rilasciate esclusivamente qualora la sede da raggiungere non sia servita in alcun modo da mezzi di trasporto pubblico.

IL DIRETTORE GENERALE

Mario G. DUTTO

22 settembre Direttiva Fondo OF 2010 in 7a Senato

Il 22 settembre la settima Commissione del Senato esprime parere favorevole, con osservazioni e condizioni, allo Schema di direttiva per l’anno 2010 concernente gli interventi prioritari, i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge n. 440 del 1997, recante l’istituzione del fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 231

La Commissione, esaminato, ai sensi dell’articolo 2, della legge 18 dicembre 1997, n. 440, lo schema di direttiva in titolo,

registra con rammarico che quest’anno lo stanziamento complessivo è ulteriormente sceso rispetto all’anno precedente (da 140,5 milioni di euro a circa 129), pur dovendosi rilevare che la riduzione non è pesante come l’anno passato (quando era diminuito di 45 milioni);

ritiene del resto inevitabile che, nella difficilissima congiuntura economica in atto, i sacrifici siano imposti a tutti i comparti e dunque anche all’offerta formativa delle scuole;

prende atto con favore che il Ministero non si è limitato a recepire passivamente i tagli, ma ha cercato di elaborare indicazioni più stringenti per ciascun settore di intervento, in coerenza con la riforma scolastica in corso, e di ridistribuire le ridotte risorse, concentrando l’impegno sui comparti giudicati più strategici, fra cui la formazione del personale della scuola, il supporto tecnologico e la valutazione degli apprendimenti;

valuta positivamente gli interventi prioritari individuati dalla direttiva, quali: l’ampliamento dell’offerta formativa; la formazione e il sostegno all’innovazione; la scuola digitale; il miglioramento dell’offerta formativa nelle scuole paritarie; l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap o ospedalizzati; l’istruzione post-secondaria e per gli adulti; la valutazione degli apprendimenti; la promozione, il sostegno e la documentazione dell’innovazione;

con riferimento al primo obiettivo (ampliamento dell’offerta formativa):

– sottolinea con soddisfazione il recepimento di alcune indicazioni avanzate dalla Commissione l’anno scorso, tra cui il fatto che le iniziative nazionali devono essere svolte nel rispetto delle esigenze e delle particolarità locali e che i progetti volti a rafforzare l’apprendimento della lingua italiana devono riservare specifica attenzione alla crescente presenza di alunni stranieri nelle scuole;

– condivide le misure aggiuntive, come i progetti finalizzati a tutelare le diversità linguistiche e culturali, nel rispetto dei principi di democrazia e tolleranza, nonché il sostegno all’editoria elettronica;

– prende atto dell’inserimento dei programmi relativi ad Olimpiadi multidisciplinari tra studenti del primo ciclo e delle scuole superiori, precedentemente afferenti ad un distinto obiettivo (valorizzazione delle eccellenze);

– concorda con la volontà del Ministero di far confluire le iniziative concernenti le cosiddette “educazioni trasversali” (alimentare, stradale, alla salute) in azioni il più possibile unitarie fra Dicasteri onde ottimizzare le risorse e realizzare al contempo interventi più incisivi;

in ordine al secondo obiettivo (formazione e sostegno all’innovazione), condivide che le iniziative di supporto al personale scolastico siano legate prioritariamente al processo di riforma in atto, con particolare riferimento alla formazione in lingua inglese dei docenti di scuola primaria;

prende atto che non vi siano cambiamenti al terzo obiettivo (la scuola digitale) nè all’obiettivo legato al potenziamento dell’offerta formativa nelle scuole paritarie;

esprime rammarico per la soppressione dell’obiettivo relativo alla valorizzazione delle eccellenze: in proposito, pur riconoscendo che i summenzionati progetti connessi all’organizzazione di Olimpiadi multidisciplinari sono stati inglobati nella prima sezione di interventi (ampliamento dell’offerta formativa), manifesta dubbi sull’opportunità di tale scelta, tanto più che, oltre alle Olimpiadi multidisciplinari, la sezione comprendeva anche altre misure di valorizzazione del merito ad esempio attraverso procedure oggettive di valutazione finalizzate all’erogazione di borse di studio agli studenti e l’avvio di progetti pilota per la valutazione delle competenze;

in merito alle risorse, registra una evidente contraddizione fra la contrazione da 11 a 4 milioni di euro dei fondi destinati fra l’altro all’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria e l’affermazione di principio a favore di un potenziamento della formazione in lingua inglese dei docenti di tale segmento formativo;

giudica positiva la crescita degli stanziamenti dedicati alla valutazione degli apprendimenti (da 1,5 a 5 milioni di euro) e all’innovazione (da 1 a 3 milioni); quanto a quest’ultimo obiettivo, concorda sull’estensione degli interventi alla ricerca inerente i processi di trasformazione degli ambienti di apprendimento anche attraverso l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche, dei libri digitali, degli ambienti interattivi.

Sulla base di queste premesse, esprime parere favorevole con la seguente condizione:

si richiede che nella prossima manovra finanziaria vi sia un incremento del Fondo per l’offerta formativa, destinato fra l’altro alla formazione degli insegnanti per l’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria, in modo che a tali iniziative sia assicurata la peculiarità che meritano rispetto ai più generici interventi di formazione del personale docente;

e con le seguenti osservazioni:

1. nonostante le limitate risorse finanziarie a disposizione, si invita l’Esecutivo a valutare l’opportunità di reintrodurre l’obiettivo legato alla valorizzazione delle eccellenze, onde assicurare non solo iniziative a breve termine ma anche e soprattutto progetti di più ampio respiro;

2. pur condividendo la necessità di razionalizzare gli stanziamenti rivolti alle “educazioni trasversali” a carico delle diverse Amministrazioni statali, in nome di una maggiore unitarietà, si segnala l’assoluta esigenza di non abbassare la guardia rispetto all’educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva e di tenere quindi questi settori al riparo rispetto ai tagli.

21 settembre Tutti a Scuola

Si svolge il 21 settembre 2010 la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2010-2011.

Di seguito il comunicato stampa del Quirinale ed il discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica:

La cerimonia di apertura dell’anno scolastico 2010-2011 dedicata al 150° dell’Unità d’Italia

Si svolge oggi la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico che quest’anno si caratterizza per l’avvio delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia nelle scuole del Paese.

La ricorrenza è valorizzata anche dai collegamenti tra il Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale con Torino e Napoli, città protagoniste del processo storico fondativo dello Stato Nazionale. I temi legati al 150° dell’Unità d’Italia andranno a intrecciarsi alle problematiche della Costituzione, della Legalità, del Merito, dell’Integrazione, dell’ Ambiente, dello Sport e della Musica.

Nel corso della cerimonia il Capo dello Stato e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Stella Gelmini, rivolgono ai ragazzi, agli insegnanti e alle famiglie il loro messaggio augurale.

La manifestazione, che nel suo complesso coinvolge circa 5000 studenti, vede la partecipazione di personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport, e viene trasmessa in diretta su Rai Uno dalle ore 16.30 alle ore 18.45.

Intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla cerimonia di apertura dell’Anno Scolastico 2010-2011

(Palazzo del Quirinale, 21/09/2010) Rivolgo un saluto cordiale alle autorità che rappresentano oggi il Governo, il Parlamento, le istituzioni regionali e locali a Roma, nel Palazzo Reale di Napoli e nella Reggia di Venaria. Quest’anno abbiamo voluto che la cerimonia si svolgesse in tre realtà di quell’Italia unita in cui crediamo e di cui nel 2011 festeggeremo il 150esimo compleanno. Apprezzo quanto il Ministero della Pubblica Istruzione ha fatto e sta facendo perché il movimento per l’unità d’Italia, la storia del nostro paese siano ricordati e studiati nelle nostre scuole. Saluto con affetto, dunque, i ragazzi presenti alle cerimonie nelle tre sedi, quelli che ci seguono da casa e tutti gli studenti, iscritti al nuovo anno scolastico, di ogni origine e nazionalità. Per tutti la scuola deve rappresentare un luogo di incontro e di integrazione. Rivolgo un saluto e un sincero augurio di buon lavoro al mondo dell’Istruzione italiana nel suo insieme: agli insegnanti, ai tecnici, al personale non docente, a coloro che nel Ministero della PI, negli Uffici Scolastici regionali, negli assessorati di regioni, province e comuni fanno funzionare questo nostro complicato sistema dell’istruzione italiana.

Non va trascurato il ruolo che nel processo educativo svolgono testi – quelli su cui voi studiate – capaci di comunicare conoscenze e metodi con semplicità ed efficacia, tali da invogliare allo studio. Ma tutti coloro che sono stati studenti, anche io che lo sono stato (tanti, tanti anni fa: non vi dirò quanti), sanno bene come studiare, seppure con ottimi insegnanti e con ottimi testi, non sia sempre un divertimento e comporti fatica. Questo vale però per qualunque obbiettivo si voglia perseguire sul serio nella vita. Perciò è importante che le famiglie degli alunni sostengano i ragazzi nello studio, che tra loro e gli insegnanti si stabiliscano rapporti di fattiva collaborazione per evitare ritardi e lacune poi difficili da colmare. L’apertura dell’anno scolastico 2010-2011 ci consente di dare il buon esempio nell’evitare ritardi: infatti, stiamo già festeggiando il 2011, anno così importante, con un po’ di anticipo.

L’importanza dell’anniversario invita a fare dei bilanci. In 150 anni abbiamo compiuto enormi progressi, anche nell’istruzione, come ha ricordato il Ministro Gelmini, partendo da un pauroso analfabetismo. Negli ultimi decenni abbiamo conseguito notevoli passi avanti anche per quel che riguarda la percentuale di diplomati e di laureati. Questo ci ha consentito di avvicinarci alla media dei paesi sviluppati, e tuttavia, anche se stiamo correndo più in fretta di altri, non abbiamo raggiunto i paesi più avanzati.

Siamo, dunque, rimasti ancora indietro rispetto ad una risorsa fondamentale per affrontare il domani, per affrontare una dura competizione globale. Vedete, si discute ancora molto sullo stato dell’economia e dell’occupazione in Italia: se la crisi scoppiata nel 2008 sia davvero superata, quanto consistente e durevole sia la ripresa economica in corso. Ma, se in Parlamento e in altre sedi è giusto verificare quel che possa essere fatto oggi e dare effetti immediati, bisogna nello stesso tempo spingere lo sguardo più lontano, pensare al mondo in cui l’Italia e l’Europa dovranno muoversi nel futuro. Sì, dobbiamo pensare soprattutto all’Italia nella quale vi troverete a vivere e vi porrete il problema del lavoro voi ragazzi che iniziate ora l’anno scolastico. E ci apparirà chiaro che, in vista del futuro, sarà essenziale, sarà decisivo il livello di istruzione e formazione che avrete raggiunto.

Perciò, sia chiaro, di cambiamento c’era e c’è bisogno e, d’altronde, sulle direttrici di massima degli interventi necessari si è da tempo evidenziato, anche attraverso importanti ricerche e documenti, un consenso ampio al di là delle divisioni di parte. Volendo sintetizzare queste direttrici, possiamo dire: più qualità, più rapporto stretto tra istruzione e mondo del lavoro, quindi anche maggiore spazio alle competenze necessarie nelle società contemporanee. Voi sapete che io perciò sostengo con convinzione che nel portare avanti l’impegno comune e categorico per la riduzione del debito pubblico bisogna riconoscere la priorità della ricerca e dell’istruzione nella ripartizione delle risorse pubbliche disponibili.

Ma riformare si deve, e con giudizio, e non solo allo scopo di raggiungere buoni risultati complessivi. Occorre superare squilibri, disparità, disuguaglianze che si presentano anche nell’istruzione, che – al contrario – dovrebbe proprio servire a colmare le disuguaglianze. Se torniamo a osservare l’Italia quale era al momento dell’Unità 150 anni or sono, troviamo nell’istruzione anche forti differenze, forti disparità territoriali. A regioni con livelli relativamente buoni, come il Piemonte e la Lombardia, si contrapponevano alcune aree del Centro e del Mezzogiorno con tassi di analfabetismo che superavano il 90%. Oggi non abbiamo certo condizioni e disparità territoriali così drammatiche, ma le differenze non si sono certo annullate.

Se vogliamo che la scuola funzioni come un efficace motore d’uguaglianza e come un fattore di crescita, bisogna che si irrobustisca. E per farlo occorre partire da analisi adeguate.

È un’ottima cosa che si sia introdotta la pratica di valutare e confrontare livelli di apprendimento sul territorio nazionale e che i risultati raggiunti siano confrontabili con quelli di altri paesi. È saggio che queste rilevazioni vengano condotte in modo da considerare il valore aggiunto dell’insegnamento, tenendo cioè presenti le conoscenze e le condizioni di partenza degli studenti.

La condizione sociale certo incide ancora sulla possibilità che i ragazzi progrediscano nell’istruzione. Ma stiamo attenti a non cadere in un equivoco pericoloso. Infatti, gli studenti delle famiglie più povere possono essere e spesso sono più motivati. Il vero svantaggio insuperabile è una famiglia che non creda nello studio, che non creda nel merito.

Perciò va costruita in tutti i campi una cultura e una pratica del merito. Bisogna anche mettere in tutti i campi le persone in grado di meritare. Questo vale ovviamente anche per la scuola, per i suoi insegnanti e per i suoi studenti.

Per elevare la qualità dell’insegnamento occorre motivare gli insegnanti e richiedere – è vero, è necessario – che abbiano un’adeguata formazione, ma anche offrire loro validi strumenti formativi e di riqualificazione. E su tutto questo, ovviamente, è necessario investire.

Nel passato non lo si è fatto abbastanza, e si sono prodotte situazioni pesanti. Occorre dunque qualificare e riqualificare coloro che aspirano ad un’assunzione a tempo indeterminato.

Mi ha fatto piacere che anche quest’anno durante la cerimonia si siano premiate l’eccellenza e la capacità di superare le difficoltà nello studio, e insieme siano state presentate esperienze di impegno civile, di impegno nella società. Vedete, ho voluto introdurre una specifica benemerenza, quella di Alfiere della Repubblica, per premiare i minori meritevoli, per valorizzare i ragazzi, siano essi figli di italiani o di immigrati: quelli impegnati e brillanti nello studio, quelli capaci di superare difficoltà personali e familiari, quelli che si spendono in atti di solidarietà e coloro che mostrano un forte spirito civico.

Mi ha colpito la lettera di quei ragazzi che, senza negargli il loro affetto, si sono dissociati dal padre in quanto era attivo nella malavita organizzata. Così facendo hanno mostrato indipendenza di giudizio, spirito civico, desiderio di normalità.

Pochi giorni or sono, purtroppo, un uomo integro e onesto, Angelo Vassallo sindaco del comune di Pollica, in provincia di Salerno, è stato barbaramente ucciso per aver voluto fare una buona politica, quello che la politica dovrebbe essere sempre. Perciò la scuola si sta impegnando molto per educare alla sicurezza, alla legalità, al rispetto delle regole in tutti i campi, alla tutela dell’ambiente, alla conoscenza della Costituzione, della storia della nostra patria e di coloro che hanno contribuito alla sua crescita civile. Riesce a farlo anche in modo fresco, coinvolgente. E la cerimonia di oggi lo conferma. Più in generale, è chiaro che nonostante le difficoltà la nostra è una scuola attiva e sveglia, e so che lo diventerà sempre di più, perché nella nostra istruzione c’è tanta gente capace e pronta a rimboccarsi le maniche. Anche le molte iniziative per il 150esimo anniversario lo testimoniano.

E mi auguro che gli insegnanti e dirigenti pieni d’idee e voglia di fare – e ce ne sono molti – trovino il sostegno necessario a tutti i livelli.

Vorrei concludere con una semplice constatazione. Ho conosciuto molte persone che si sono pentite di non aver studiato abbastanza, nessuno che si sia pentito di aver studiato troppo. Quindi ragazzi, non perdete l’opportunità che avete; e, mi raccomando: “Questo anno, proprio quest’anno, mettetecela tutta!”

21 settembre Riforma Istruzione Adulti in 7a Camera

La settima Commissione della Camera riprende le audizioni sullo Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali

Nota 20 settembre 2010, Prot. n. AOODGPER 8491

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per il personale scolastico

Uff. III

Ai Direttori Generali degli U.S.R.

Ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali

Alle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado

LORO SEDI

Oggetto: Elenchi Prioritari per l’a.s. 2010/11: DM 68 e DM 80/2010

Con riferimento ai DD.MM.n.68 del 30 luglio 2010 e n.80 del 15 settembre 2010, relativi a quanto in oggetto, si fa rinvio, per quanto compatibili, ai chiarimenti già forniti per l’a.s. 2009/10, con le note n.14655 del 30 settembre 2009 e n.19212 del 17 dicembre 2009.

Dalla predetta nota n.19212/2009 in particolare si segnalano i seguenti aspetti:

Allo scopo di assicurare parità di trattamento in relazione alla valutazione dei servizi prestati nell’a.s. 2010-2011, il personale docente educativo e ATA che, pur avendo i requisiti per rientrare tra i beneficiari delle disposizioni in oggetto, non si avvalga della relativa normativa in quanto occupato per il corrente anno scolastico, può all’ atto dell’aggiornamento delle graduatorie a esaurimento o permanenti (docenti ed ATA) o delle graduatorie permanenti (ATA), qualora per carenza di posti disponibili abbia stipulato contratto di supplenza per classe di concorso, posto o profilo diverso rispetto a quello dell’ anno di rispettivo riferimento, scegliere a quale dei due diversi insegnamenti o profili attribuire il punteggio.

Il personale ATA che parimenti non si avvalga della normativa in oggetto,qualora abbia stipulato nell’anno in corso contratto di supplenza fino al 30 giugno, e nel precedente anno fino al 31 agosto, ha diritto, all’atto dell’inserimento o dell’aggiornamento delle graduatorie permanenti, all’attribuzione del corrispondente maggior punteggio.

Allo scopo di non pregiudicare la situazione economica del personale scolastico interessato è consentito rifiutare la stipula di contratti di supplenza che diano diritto a un trattamento stipendiale inferiore all’indennità di disoccupazione al momento spettante.

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Luciano Chiappetta

Nota 17 settembre 2010, Prot. n. 5675

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio 4°

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali per la Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Veneto, Sicilia

SEDI

Oggetto: Progetto “Sulle Ali di Pegaso”.

Si porta a conoscenza delle SS.LL. che l’Ufficio Stampa dell’Istituto Superiore della Sanità (I.S.S.) , promuovere, in collaborazione con questo Ministero, il progetto “Sulle Ali di Pegaso” presso le scuole dei territori regionali di Loro competenza.

L’obiettivo prioritario del progetto, di cui si allega breve sintesi (allegato 1), è informare e sensibilizzare la collettività ai problemi connessi con le patologie rare attraverso la medicina narrativa. Quest’ultima è una branca della comunicazione nel settore della salute che utilizza le storie ed il vissuto dei pazienti per comprendere e approfondire le patologie, restituendo ai malati stessi un ruolo attivo e una centralità.

Destinatari privilegiati dell’azione di informazione e sensibilizzazione rivolta alla popolazione generale sono le scuole, non solo intese come luoghi di educazione ma quelli in cui si verificano i problemi legati all’integrazione. La comprensione del problema delle malattie rare favorisce, infatti, il riconoscimento e l’accoglienza nel gruppo, favorendo un’integrazione che può diventare un punto di forza per agevolare il supporto socio-sanitario.

Il progetto, della durata di diciotto mesi, è rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di I grado di sei regioni campione.

Si pregano pertanto le SS.LL. di voler indicare dieci Istituti Scolastici Secondari di I grado, del territorio di propria competenza, particolarmente impegnati sulle tematiche sociosanitarie e disponibili ad aderire al progetto in oggetto quali scuole polo. Tali indicazioni dovranno pervenire all’Ufficio Stampa dell’Istituto Superiore della Sanità, dott.ssa Cinzia Bisegna, ufficio.stampa@iss.it, entro il 24 settembre 2010.

IL DIRETTORE GENERALE

Massimo Zennaro

Allegato