Nota 29 marzo 2012, Prot. n. AOODGPER 2332

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico
Agli Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi

Oggetto: Presentazione delle domande di mobilità ai sensi del CCNI 29.2.2012 e dell’O.M. n. 20 del 5.3.2012. A.s. 2012/13.

Per consentire la completa e corretta conclusione delle operazioni di compilazione ed inoltro on line delle domande di trasferimento e di passaggio di ruolo tramite le funzioni POLIS, attualmente disponibili per i docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado, al fine di superare le criticità del sistema segnalate da alcuni territori, le predette domande potranno essere acquisite entro e non oltre il termine del 3 aprile fino alle ore 18.00.

In analogia a quanto disposto per il personale docente e per ragioni di equità, si estende anche al personale A.T.A. la facoltà di presentare le predette domande nei suddetti termini.

Il Direttore Generale
Luciano Chiappetta

Nota 28 marzo 2012, Prot. 1594

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio IV

 

 

Agli Uffici Scolastici Regionali de:

– Abruzzo

– Basilicata

– Emilia Romagna

– Friuli V.G.

– Lazio

– Lombardia

– Marche

– Puglia

– Sicilia

E,p.c.

Ai referenti regionali degli USR in elenco

Trasmissione tramite posta elettronica

 

Oggetto: Progetto “Prove pratiche di guida su ciclomotore”

 

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana – FMI , promuove il progetto:

 

“PROVE PRATICHE DI GUIDA SU CICLOMOTORE”

 

Il progetto, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado (13-14 anni) in procinto di acquisire il Certificato di idoneità alla Guida del Ciclomotore, ha il fine di offrire un percorso formativo pratico per aiutare i candidati a sostenere la prova pratica per il conseguimento del CIG, per saper utilizzare al meglio il ciclomotore sulla strada e affrontare l’ambiente stradale.

L’entrata in vigore, dal 1 aprile 2011, della prova pratica di guida ha incentivato la realizzazione di questo importante progetto, il quale si svolgerà in dieci città italiane, da nord a sud, nel periodo che va da marzo a giugno 2012.

Il progetto offre l’opportunità di organizzare lezioni strategiche che coinvolgano circa 100-200 ragazzi.

Si considera di coinvolgere per ogni giornata, un numero compreso tra 30 e 60 ragazzi ( a seconda della possibilità o meno di prolungare l’orario di lavoro nel pomeriggio).

Saranno predisposti dei percorsi che simuleranno un’area stradale appositamente creata dai Formatori FMI, i quali seguiranno gli alunni per tutta la durata della prova pratica, che sarà preceduta da momenti preparatori sul corretto uso delle protezioni passive e sulla corretta manutenzione del mezzo a due ruote a motore, secondo quanto previsto dalla nuova normativa.

Formatori esperti, con l’ausilio di supporti multimediali, coinvolgeranno ragazzi e insegnanti in una lezione interattiva, illustrando nel dettaglio le protezioni passive ed il loro utilizzo, il corretto comportamento alla guida e le conseguenze dell’assunzione di alcool e sostanze psicotrope.

Per rendere più completa l’offerta formativa la lezione strategica potrà essere effettuata nella giornata che precede la prova pratica di guida.

Infine si propone l’organizzazione di un evento altamente spettacolare ed estremamente istruttivo, dedicato ai ragazzi degli Istituti scolastici romani, a cura di una squadra di formatori di educazione stradale FMI specializzata, che consiste nell’esecuzione di alcune prove di guida ( da parte dei formatori stessi) in situazioni di pericolo, dimostrazione di manovre “salvavita”, crash test auto contro bici e contro scooter, in cui si evidenzia l’importanza fondamentale dell’utilizzo dei sistemi di ritenuta e del casco.

Le dimostrazioni sono arricchite dal pronto intervento delle forze dell’ordine (polizia, vigili del fuoco, 118) durante il quale si illustra ai ragazzi l’ atteggiamento corretto da assumere in caso di incidente.

Le lezioni strategiche e le prove pratiche si articoleranno nelle modalità previste dal piano operativo in allegato alla presente.

Il fine ultimo del progetto è quello di far acquisire ai giovani sufficienti abilità per muoversi sulla strada e completare la loro preparazione, rendendoli pronti ad affrontare la prova pratica per il conseguimento finale.

I referenti regionali o provinciali delle città interessate ( Ancona, Milano, Como, Trieste, Bologna, Roma, L’Aquila, Foggia, Potenza, Palermo) sono pregati di voler prendere contatto con il Dipartimento Educazione Stradale della Federazione Motociclistica Italiana (06/32488211 – educazione.stradale@federmoto.it ) per l’ organizzazione, nelle diverse città, delle relative prove.

 

IL DIRIGENTE

f.to dott. ssa Michela Corsi

————————————–

Federazione Motociclistica Italiana
DIPARTIMENTO EDUCAZIONE STRADALE E RAPPORTI ISTITUZIONALI
Viale Tiziano, 70 00196 Roma ● tel. 06 32488211 ● fax 06 36858160
www.federmoto.it ● educazione.stradale@federmoto.it

PROPOSTA DI COLLABORAZIONE MIUR-FMI

PROVE PRATICHE DI GUIDA SU CICLOMOTORE E INTERVENTI FORMATIVI DI EDUCAZIONE STRADALE
La Federazione Motociclistica Italiana, Ente Morale del CONI, ha iniziato la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione sottoscrivendo il primo Protocollo d’Intesa nel 1998. Tale atto è stato rinnovato con continuità e la sua ultima firma risale al Gennaio 2009.
Per quanto attiene alle esercitazioni di guida, la FMI ha maturato un’esperienza decennale con i ragazzi delle scuole, effettuando un elevato numero di esercitazioni pratiche facoltative, a coronamento dei corsi teorici obbligatori svolti negli Istituti Scolastici (dedicandosi a circa 20.000 ragazzi ogni anno). L’impegno profuso in questo campo ha portato all’approvazione, da parte del MIUR stesso, del progetto di sperimentazione della prova pratica di guida proposto dalla FMI e conseguentemente realizzato nelle scuole ed in occasione di importanti appuntamenti quali il Tour Icaro.
Tutto ciò premesso, considerando la recente introduzione dell’obbligatorietà della prova pratica di guida per l’ottenimento del Patentino, la FMI propone a questo Ministero lo svolgimento di un progetto di prove pratiche di guida itineranti e interventi formativi da considerare come il seguito di quello svolto nella primavera del 2011.

IL PROGRAMMA
Le giornate potranno essere effettuate in dieci città italiane, da nord a sud, nel periodo che va da marzo a giugno 2012, in regioni, città ed istituti scolastici che saranno individuati dal Ministero, considerati spazi e caratteristiche che dovranno avere i luoghi per essere considerati idonei all’effettuazione delle manifestazioni (piazze, aule o spazi concessi da scuole polo).

Prove pratiche di guida al ciclomotore
Si considera di coinvolgere, per ogni giornata, un numero di ragazzi compreso tra 30 e 60 (a seconda della possibilità o meno di prolungare l’orario di lavoro al pomeriggio).
L’età dei ragazzi sarà compresa tra i 13 e i 14 anni, in percorsi che simuleranno un’area stradale appositamente creata dai Formatori FMI, i quali seguiranno gli alunni per tutta la durata della prova pratica, che sarà preceduta da momenti preparatori sul corretto uso delle protezioni passive e sulla corretta manutenzione del mezzo a due ruote a motore, secondo quanto previsto dalla nuova normativa. I Formatori di educazione stradale FMI sono stati formati a questa attività dalla FMI stessa, secondo un programma di formazione approvato dal MIUR, che ha fornito Accreditamento alla formazione alla FMI nel 2005.
La FMI metterà a disposizione la propria assicurazione per tutti i partecipanti alle manifestazioni e si impegnerà a divulgare gli eventi sui propri organi di diffusione (mensile Motitalia, diffuso ai 200.000 tesserati FMI ed al mondo istituzionale, sito internet www.federmoto.it) e ad approntare comunicati stampa dell’evento, da concordarsi con il Ministero.La FMI provvederà al completo allestimento dell’area (reperimento e trasporto ciclomotori, materiali di protezione e sicurezza, personale per l’allestimento dell’area, lavoro dei Formatori FMI, assicurazione per i partecipanti, segreteria organizzativa)

Lezioni strategiche
Vi è la possibilità di organizzare lezioni strategiche con la partecipazione di 100-200 ragazzi. Formatori esperti, con l’ausilio di supporti multimediali, coinvolgeranno ragazzi e insegnanti in una lezione interattiva, illustrando nel dettaglio le protezioni passive e il loro utilizzo, il corretto comportamento alla guida e le conseguenze dell’assunzione di alcool e sostanze psicotrope. I dubbi, le domande e le curiosità degli alunni diventano parte integrante della lezione tenuta dai nostri esperti, rafforzando così l’efficacia comunicativa del momento formativo condiviso.
Per rendere più completa l’offerta formativa la lezione strategica può essere effettuata nella giornata precedente alla prova pratica di guida.

Crash test
Si propone infine l’organizzazione di un evento altamente spettacolare ed estremamente istruttivo, dedicato ai ragazzi degli Istituti scolastici romani, a cura di una squadra di formatori di educazione stradale FMI specializzata, che consiste nell’esecuzione di alcune prove di guida (da parte dei formatori stessi) in situazioni di pericolo, dimostrazione di manovre “salvavita” mostrate e spiegate ai ragazzi, crash test auto contro bici e contro scooter che mostrano l’importanza di usare correttamente i sistemi di ritenuta ed il casco, dimostrazioni pratiche sulle conseguenze di cattivi comportamenti alla guida. Le dimostrazioni sono arricchite dal pronto intervento delle forze dell’ordine (polizia, vigili del fuoco, 118) durante il quale si illustra ai ragazzi l’atteggiamento corretto da assumere in caso di incidente. Tutte le parti dimostrative vengono introdotte, spiegate e commentate dal nostro esperto durante tutto l’arco dell’evento. Tale manifestazione può essere visionata sul sito internet della FMI (www.federmoto.it) e la FMI è comunque disponibile a fornire filmati realizzati ad hoc.
All’evento possono assistere 500 ragazzi contemporaneamente.

Proposta piano operativo:
Lombardia Milano 1 lezione strategica + 1 prova pratica
Lombardia Como 1 lezione strategica + 1 prova pratica
Friuli V.G. Trieste 1 prova pratica + 1 giornata crash test
Emilia Romagna Bologna 1 lezione strategica + 2 prove pratiche
Marche Ancona 1 lezione strategica + 1 prova pratica
Lazio Roma 1 lezione strategica
Abruzzo L’Aquila 1 lezione strategica+ 1 prova pratica
Puglia Foggia 1 lezione strategica + 2 prove pratiche
Basilicata Potenza 2 prove pratiche + 1 giornata di crash test
Sicilia Palermo 1 lezione strategica + 1 prova pratica
12 prove pratiche, 8 lezioni strategiche, 2 crash test.

Francesca Marozza
Coordinatore Dipartimento Educazione Stradale FMI

Roma, 16 febbraio 2012

A scuola di comunità

La tessitura della conoscenza
A scuola di comunità

di Mariacristina Grazioli

 

PREMESSA

L’idea dell’Uomo, in quanto individuo singolo, e l’idea dell’Uomo come insieme di persone, sono state spesso contrapposte.

Per quale motivo un Uomo singolo è differente dalla Societas a cui appartiene?

Una domanda, questa, a cui più spesso filosofi e sociologi hanno dedicato grande attenzione, nell’intento di esaminare, con le speculazioni dialettiche tipiche dei loro ambiti di studio, ciò che anche nella realtà quotidiana, il comune Uomo delle strada coglie con evidenza.

Non è forse vero che noi- Uomini e Donne- sappiamo essere assai differenti, se colti nei nostri aspetti di persone singole,  o individui che si relazionano con altri individui?

L’apprendimento, poi, è da considerarsi un processo con un senso forte e determinato: fare comprendere il mondo e dare il significato ai mille misteri dell’esistenza.

In questo percorso l’individuo incorre – a fasi alterne e in modo più o meno formale- nella consapevolezza che, l’espressione “vivere umano” si estrinseca sia come singolo, sia nelle formazioni sociali.

 

DAL MITO ALL’IDENTITA’ PSICOLOGICA: IL PROCESSO DI TESSITURA DELLA CONOSCENZA

Penelope era una donna che tesseva tutto il giorno .

Tesseva davanti ai suoi familiari e alla società a cui apparteneva. Nella sua tessitura sviluppava la consapevolezza di appartenere ad un gruppo sociale ed evidenziava le sue conoscenze, anche tecniche , che tutta la comunità le riconosceva.

Nella sua tela deponeva  le sue competenze e le sue idee di donna, di madre , di regina assediata: quella tela rappresentava la sua identità negoziata con il contesto.

Di notte Penelope assecondava un processo inverso, distruggendo la stessa tela che , sapientemente, aveva prodotto durante il giorno.

Era l’atto  attraverso cui si riappropriava di se stessa, della propria individualità e invertiva le regole e le pratiche apprese.

Nella distruzione sapiente , tornava ad essere se stessa; nasceva , allora,  una sorta di “conoscenza nella distruzione”, distruzione  delle convenzioni e  distruzione degli apprendimenti per convenienza.

Alla Persona che si allontana dal Gruppo dunque è consentita solo una “conoscenza per distruzione”?

O meglio, è consentito un autonomo percorso degli apprendimenti che portano alla conoscenza, in assenza di interrelazione sociale?

Penelope era una donna che sapeva sviluppare il massimo potenziale individuale , in relazione ai contesti differenti a cui si doveva , per necessità, rapportare.

Di giorno sviluppava la socialità e le convenzioni. Di notte la solitudine e l’introspezione. Un’unica persona alle prese con i contesti e con la relazione di socializzazione con il mondo, i diversi modelli di vita.

E al centro del suo vivere, Penelope metteva  la “tessitura” ove negoziare le istanze contrapposte e manifestare le sue competenze di donna, determinata a confrontasi con l’ambiente e la vita in genere.

 

SCUOLA: AGENZIA FORMATIVA DEGLI INDIVIDUI NEL CONTESTO SOCIALE

La scuola è il contesto educativo formale per eccellenza, da tutti riconosciuta come l’agenzia primaria di produzione di apprendimento e , in ultima istanza,  di conoscenza.

A scuola, l’interazione tra attività  individuali   o condivise, ricomprende anche le  relazioni tra individui che vivono lo stesso ambiente di apprendimento.

Non mancano poi le interrelazione con i ruoli , organizzativi o  istituzionali, e  i ruoli sociali meno formalizzati , ma altamente significativi per il processo di discernimento prima e  di costruzione attiva dell’apprendimento poi.

L’ambiente scolastico rappresenta un luogo “ percepito” a funzione ecologica.

Gli studi di Brofenbrenner ci indicano che è proprio a scuola che si delinea la possibilità del soggetto che appende di “vedere” il contesto, apprezzandolo.

In tale operazione simbolica , vi è un progressivo adattamento all’ambiente sociale , che sfocia nel più alto comportamento di partecipazione.

La “transazione ecologica” viene perciò intesa come il passaggio progressivo di situazioni di cambiamento di ruolo e ambiente, su quattro livelli distinti.

Si va da una fase di “microsistema” caratterizzato da rapporti intimi e ristretti, ad una fase di “mesosistema”, inteso come rapporti tra microsistemi, per giungere all’”esosistema”, o contesti di influenza, e  al “macrosistema”, caratterizzato da storia e cultura trasversali a tutti gli altri livelli.

In una visione ecologica , i cambiamenti hanno molte possibilità di innescarsi per questo processo di interscambio tra le situazioni ambientali.

Le Transazioni sono, per certi versi, motori di sviluppo verso la conoscenza , attraverso gli apprendimenti di contesto.

Nella scuola , l’ambiente di apprendimento , caratterizzato prevalentemente da relazioni significative, attiva un processo comunicativo complesso.

Il processo di apprendimento scolastico porta l’individuo ad esporsi alle procedure di comunicazione tra diversi contesti.

Secondo la teoria di Ogbu, studiata sui  “paradossi comunicativi” in contesto scolastico, il ruolo della comunicazione è fondamentale per la costruzione delle rappresentazioni culturali del soggetto. Dunque i traguardi in termini di conoscenza sono raggiunti dall’individuo che si “muove” nel sistema sociale , ecologicamente inteso. Non vi è frattura ,allora, e non vi è discrasia tra la natura individuale e quella sociale , ma compartecipazione e interazione.

 

IDENTITA’ SOGGETTIVA E METAFORA DEL TESSUTO

In una bella analisi sull’identità e intersoggettività a scuola, Liguorio e Spataro ricercano le note salienti delle psicologia socio costruttivista, che considera la conoscenza come il risultato di un processo attivo e sociale.

Il focus è sul ruolo dell’altro da sé, che determina modi di pensare ed esprimere di se stessi .

La psicologia dell’apprendimento ritiene che il processo del soggetto verso le acquisizioni culturali è tanto più significativo, quanto viene percepito come favorevole a tutto ciò che attiene alla nostra identità; ossia si apprende con più convinzione se  i contenuti cognitivi e culturali ci appartengono.

In ambito scolastico, la relazione con gli altri ci consente di cogliere chi siamo , nel tempo presente, ma anche nelle utili prospettive dell’orientamento al futuro possibile, ove l’incontro educativo tra docente e discente consente la costruzione di nuove forme di interiorità ed esteriorità.

E’ bella la metafora fornita dalle autrici , che paragonano la trama intersoggettiva  ad un tessuto malleabile . A questa fa da contrappunto l’ordito del contesto del soggetto. Trama ed ordito compongono dunque il tessuto degli apprendimenti , tradotti degli psicologi in “ sistemi referenziali condivisi”.

Nelle definizione di J.Bruner , la predisposizione alla comunicazione degli esseri umani è connotata dalle competenze comunicative , attraverso le quali si sviluppano relazioni significative ; oltre a ciò la comunicazione tra soggetti evidenzia la capacità di cogliere i contesti e le specificità intersoggettive.

In effetti il concetto di intersoggettività ha a che fare con la capacità di descrivere il rapporto tra un individuo ed un altro.

 

LA CLASSE- LUOGO DI TESSITURA DELLA CONOSCENZA

Ancora meraviglia sapere che l’apprendimento collaborativo e il lavoro di gruppo e nel gruppo siano ancora scarsamente diffusi.

In effetti si fa fatica a cogliere queste modalità come   le pratiche costanti dei processi di formazione.

Le metodologie delle pedagogia collaborativa – che hanno tracce indelebili negli studi di Dewey degli anni cinquanta- fino ad arrivare a Freinet e Cousinet, non sono ancora sufficientemente diffuse.

Il perché di questa mancata occasione può avere diverse spiegazioni, ma c’è da chiedersi in che misura il contributo degli studi pedagogici, abbiamo un impatto di rilievo sui sistemi formativi formali, e sulle scelte strategiche dei decisori politici.

E’ forse più interessante collegare i “modelli” sistemici delle istituzioni scolastiche all’ analisi socio-economiche, piuttosto che alle teorie delle scienza dell’educazione? Sembra di sì. Non si spiegherebbe, infatti, l’enfasi attuale sull’analisi dei sistemi di valutazione o la continua ed “intermittente” modifica alle indicazioni sulle procedure di analisi degli apprendimenti, in termini di verifica e valutazione. Non pare che il passaggio dai “giudizi”, ai “voti” sia significativo se non sostenuto da una profonda scelta dell’assetto metodologico e didattico. Ci si chiede dunque perché l’interlocutore politico- istituzionale , parta dalla “fine” del processo di formazione , per giungere al miglioramento degli standard, senza peraltro ritoccare il “percorso”.

Il docente, disorientato dalle innumerevoli applicazioni regolative e normative, dove trova lo spazio di espressione delle procedure della didattica e della pedagogia sottesa?

L’urgenza dettata dall’applicazione delle nuove modalità di  di valutazione , cambiate ogni due – tre anni, cosa lascia nelle cultura pedagogica dei professionisti dell’educazione?

Ovviamente sono domande retoriche tese solo a sollecitare l’analisi del lettore. In realtà se ad una risposta si vuole arrivare, occorre partire dall’idea di “classe”, lontana dell’immagine di mero “contenitore”.

Il processo di apprendimento nell’analisi cognitivista

Non è accanto all’idea di acquisizioni nozionistiche, con “immagazzinamento” di informazioni.

Il Sapere è altro. Il processo che sostiene il percorso di apprendimento prevede la strutturazione di una idonea modalità di insegnamento, ove trasferire la conoscenza attraverso una relazione di aiuto significativa.

L’apprendimento- lontano dall’idea mi mera acquisizione- ha bisogno di strategie consapevoli e mediate dal docente.

Ma l’apprendimento in ambito scolastico ha a che fare con il processo di partecipazione e condivisione; la “classe” come baricentro della natura sociale dell’apprendimento, rappresenta con forza l’idea che è nella “comunità” che si sviluppa l’apprendimento.

 

L’APPRENDIMENTO IN CLASSE E IL POTENZIALE DELL’APPRENDIMENTO IN COMUNITA’

L’attuale orientamento delle psicologia dell’educazione considera la “classe” come comunità un elemento imprescindibile del processo di acquisizione delle conoscenze e del Sapere.

Nel nuovissimo modello KBC ( Knowledge Buildig Community) di Scardamalia  e Bereiter , l’idea portante è che gli studenti si preparino alla sfide delle società del terzo millennio attraverso un lavoro costante in “comunità di ricerca”. La conoscenza dunque, è un “prodotto” collettivo, costruito in un processo di responsabilità diffusa, individuale e collegiale

La “tessitura” della conoscenza si compone di orditi , trame, fili, composti con sapienza e pazienza, attraverso un lavoro incessante di negoziazione .

Attraverso un metodo progressivo di apprendimento delle materie, intese come linguaggi, valori e pratiche, gli studenti acquisiscono le conoscenze base a cui si sovrappongono quelli determinati dagli altri soggetti del processo di apprendimento.

Nell’ambito ,dunque, della formalizzazione della proposta scolastica si sviluppa una vera e propria “tessitura” delle conoscenza ; alle “conoscenze” accademiche apportate dai docenti , si innestano le “conoscenze” ingenue apportate dai pari e le “conoscenze” scolastico-istituzionali, determinate dagli Ordinamenti scolastici e dalla pressi pedagogico-didattiche ( ricerca di Colomb e Audigier-1999).

Vi è perciò apprendimento efficace e vera conoscenza con l’integrazione di tutti questi linguaggi, attraverso un processo continuo di negoziazione intersoggettiva; ed è proprio la “classe” e il contesto scolastico in genere l’ambiente fondamentale dove potere garantire il raggiungimento del massimo potenziale di ciascuno e di tutti, in un’operosa tessitura, ora individuale , ora collettiva della conoscenza.

Circolare INPS 27 marzo 2012, n. 47

Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale
Direzione Generale

Circolare 27 marzo 2012,  n. 47

OGGETTO: Istruzioni organizzative ed operative per l’applicazione delle nuove disposizioni introdotte dall’articolo 15 della legge 12 novembre 2011, n. 183 in materia di certificati e dichiarazioni sostitutive

 

Decreto Direttore Generale 27 marzo 2012

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

Ufficio VII

 

Prot. MIURAOODGOS n.1903 /R.U./U

 

IL DIRETTORE GENERALE

VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, che recepisce il Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione;

VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59 recante delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, con il quale è stato emanato il Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59;

VISTA la legge 28 marzo 2003, n. 53, di delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale;

VISTA la legge 11 gennaio 2007, n. 1, con particolare riferimento all’art. 2, comma 1, lettera d) e all’art. 3, comma 4;

VISTA la legge 10 marzo 2000, n. 62, recante norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio ed all’istruzione, e le successive modificazioni;

VISTO il decreto legislativo 29 dicembre 2007, n. 262, contenente disposizioni per valorizzare l’eccellenza degli studenti nei percorsi di istruzione;

VISTO la legge 24 novembre 2009, n. 167 art. 1 bis, comma 5;

VISTO il decreto ministeriale del 27 luglio 2010, che definisce per l’anno scolastico 2010/2011 il programma annuale delle eccellenze nei diversi ambiti disciplinari dei percorsi di istruzione secondaria superiore e stabilisce, all’art. 5, i criteri utili alla determinazione del quantitativo massimale di studenti beneficiari della valorizzazione delle eccellenze per ciascuna competizione;

VISTO il decreto direttoriale del 25 ottobre 2011 con il quale questa Direzione Generale ha proceduto alla determinazione della quota pro-capite spettante a ciascuno studente che ha superato l’esame di Stato del secondo ciclo con il punteggio di 100 e lode;

CONSIDERATO che con il provvedimento ministeriale del 27 luglio 2010 sono state ripartite le risorse finanziarie, di cui allo stanziamento del cp. 1512, in misura indicativa di 1/3 in favore degli studenti risultati vincitori nelle competizioni, indicate nella tabella A, annessa allo stesso provvedimento e nella misura di 2/3 per la premiazione degli studenti che hanno ottenuto la votazione di 100 e lode agli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione;

TENUTO CONTO dell’esito del monitoraggio effettuato al fine di rilevare i nominativi degli studenti meritevoli per ciascuna tipologia di eccellenza individuata con il citato decreto ministeriale del decreto ministeriale del 27 luglio 2010, nonché le istituzioni scolastiche frequentate dai medesimi;

DECRETA

Articolo 1

Ai fini della determinazione del numero di beneficiari per ciascuna delle competizioni individuate nell’allegato al decreto ministeriale del 27 luglio 2010, sulla base dei criteri riportati nell’art. 5 di detto decreto, si stabilisce di ripartire le stesse competizioni, o sezioni di competizioni, in cinque fasce. I requisiti per l’individuazione delle fasce e le attribuzioni delle fasce a ciascuna competizione sono riportate nei prospetti di cui agli allegati I e II.

 

Articolo 2

I quantitativi massimali di studenti beneficiari per ciascuna competizione, o sezione di competizione, sono determinati come segue.

Per le competizioni, o sezioni di competizioni, individuali:

  • fino a 100 studenti per ciascuna competizione della fascia “A”;
  • fino a 75 studenti per ciascuna competizione della fascia “B”;
  • fino a 50 studenti per ciascuna competizione della fascia “C”;
  • fino a 25 studenti per ciascuna competizione della fascia “D”;
  • fino a 10 studenti per ciascuna competizione della fascia “E”.

Per le competizioni, o sezioni di competizioni, per gruppi:

  • fino a 75 studenti per ciascuna competizione della fascia “A”;
  • fino a 60 studenti per ciascuna competizione della fascia “B”;
  • fino a 45 studenti per ciascuna competizione della fascia “C”;
  • fino a 30 studenti per ciascuna competizione della fascia “D”;
  • fino a 15 studenti per ciascuna competizione della fascia “E”.

Rimane salvo il fatto che, per ciascuna competizione o sezione di competizione, siano inclusi tra i beneficiari tutti gli studenti che, nelle rispettive graduatorie di merito, risultino collocati ex-aequo con chi si trovi in posizione utile e che in tali casi il numero di beneficiari di una competizione possa eccedere il quantitativo massimale stabilito. Gli studenti vincitori di premi in Olimpiadi internazionali ufficiali, alle quali ciascun Paese partecipi con un numero fissato di rappresentanti nazionali, non sono considerati nel computo dei sopra citati quantitativi massimali, e vengono inclusi in aggiunta a tali quantitativi massimali.

 

Articolo 3

Sulla base del monitoraggio effettuato e dei rispettivi quantitativi massimali, come stabiliti dagli articoli 1 e 2 e come riportati nell’allegato II, sono individuati, nell’allegato III al presente decreto, i nominativi degli studenti meritevoli di premio per i risultati raggiunti, con l’indicazione della rispettiva scuola frequentata e dei relativi codici identificativi della tipologia di premio a ciascuno assegnato, la quale tiene conto dei caratteri della manifestazione e dei rispettivi livelli di merito raggiunti. Gli elenchi dei diversi codici identificativi e delle corrispondenti tipologie di premio sono riportati nella tabella di cui all’allegato IV.

 

Articolo 4

Le risorse finanziarie per corrispondere i premi a ciascuno degli studenti elencati nell’allegato III sono assegnate dall’ANSAS, secondo i valori riportati nella tabella di cui all’allegato V.

 

Articolo 5

La premiazione degli studenti sarà effettuata dal dirigente scolastico dell’istituto frequentato secondo le forme previste dall’articolo 4 del decreto legislativo n. 262 del 29 dicembre 2007, qui di seguito riportate:

  • benefit e accreditamenti per l’accesso a biblioteche, musei, istituti e luoghi della cultura;
  • ammissione a tirocini formativi;
  • partecipazione ad iniziative formative organizzate da centri scientifici nazionali con destinazione rivolta alla qualità della formazione scolastica;
  • viaggi di istruzione e visite presso centri specialistici;
  • benefici di tipo economico;
  • altre forme di incentivo secondo intese e accordi stabiliti con soggetti pubblici e privati.

 

Articolo 6

L’ANSAS provvederà a curare l’inserimento degli studenti di cui all’allegato III nell’apposito Albo Nazionale delle Eccellenze.

 

Il Direttore Generale

f.to Carmela Palumbo

 

Albo Nazionale delle Eccellenze

Nota 27 marzo 2012, Prot. n. AOODGPER 2218

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per il personale scolastico

Ufficio IV

 

Agli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

 

Oggetto: CCNI sottoscritto il 29.2.2012 sulla mobilità del personale, educativo ed ATA per l’a.s. 2012/2013. Chiarimento su mobilità interprovinciale.

 

Sono pervenuti a questo Ufficio numerosi quesiti in merito all’introduzione nell’art. 2, comma 2 del CCNI citato in oggetto del divieto per il personale docente ed educativo, assunto a tempo indeterminato nell’anno scolastico 2011/12 o successivi, di partecipare ai trasferimenti per altra provincia per un quinquennio a far data dalla decorrenza giuridica della nomina in ruolo, in applicazione dell’art. 9 comma 21 della legge n. 106/11, e in merito alla contestuale esclusione dall’applicazione della suddetta norma per il personale docente ed educativo di cui all’art. 7, comma 1, punti I), III) e V) del CCNI, previo possesso dei requisiti previsti in tali punti da attestare con le modalità e le documentazioni richieste nell’art. 9 del contratto stesso.

In particolare i quesiti riguardano il raffronto di tale norma con l’art. 7, comma 1, punto V, terz’ultimo capoverso, in cui anche per l’a.s. 2012/13 è ribadita l’ esclusione dal diritto di precedenza nei trasferimenti interprovinciali per il personale che assiste un genitore in situazione di gravità (riservando questo diritto esclusivamente alle operazioni di utilizzazione ed assegnazione provvisoria).

Al riguardo, si fa notare che non sussiste alcuna contraddizione tra le due disposizioni del predetto contratto.

Infatti l’una si riferisce alla possibilità per il personale interessato rientrante nella categoria di cui all’art. 7, comma 1, punto V) del CCNI, ivi compreso quello che assiste un genitore con grave disabilità, di partecipare ai trasferimenti per altra provincia senza dover rispettare il vincolo quinquennale imposto dalla L. 106/11 (o anche il già esistente vincolo triennale imposto dalla L. 124/99), l’altra invece attiene all’impossibilità per la stessa categoria di personale, di usufruire, all’atto della presentazione della domanda di trasferimento interprovinciale, della precedenza sulle altre categorie di personale.

 

IL DIRETTORE GENERALE

f.to Luciano Chiappetta

Sentenza Corte di Cassazione 27 marzo 2012, n. 11655

Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza 8 febbraio – 27 marzo 2012, n. 11655
Presidente Marasca – Relatore Sandrelli

In fatto
I ricorrenti sono imputati di abbandono di persone minori (art. 591 c.p.) per avere, quali responsabili del servizio di trasporto scolastico in (omissis) e preposti alla custodia dei giovani, abbandonato il minore [omissis], lasciando che lo stesso scendesse dal pulmann prima del pervenimento all’edificio scolastico e prima dell’affidamento al personale didattico, sì che il giovane
– attese le condizioni precarie di viabilità per una recente nevicata – cadde per terra procurandosi lesioni al volto.
Il Tribunale di Lagonegro li condannò in data 30.12.2009, la Corte d’Appello di Potenza confermò il 5.5.2011 la prima decisione.
Entrambi gli imputati hanno interposto ricorso eccependo:
– l’erronea applicazione della legge penale per la carenza dell’elemento materiale e psicologico del reato, cioè l’effettivo pericolo a cui era esposto il minore e la necessaria rappresentazione del pericolo, l’inosservanza della legge processuale per avere i giudici del merito rifiutato l’ammissione della prova testimoniale a discarico (testimoni L.A. ed E. , P.V. ) ancorché non presenti alla prima udienza;
– l’erronea applicazione della legge penale per la carenza del nesso causale tra l’omesso accompagnamento e la caduta da cui conseguì la lesione alla persona offesa;
– la carenza assoluta di motivazione del provvedimento;
– l’inosservanza delle norme processuali per la mancata giustificazione della reiezione delle prove a discarico;
– l’inosservanza delle norme processuali per la violazione dell’art. 468 co. 4 c.p.p. avendo la Corte territoriale rigettato l’istanza di ammissione di testimoni, trattandosi di citazione di testimoni a
prova contraria sicché nel caso di mancata loro comparizione all’udienza dibattimentale le parti private debbono essere autorizzate alla costrizione alla loro presentazione (ex art. 142 co. 3 lett. “e” disp. att. e non 152 c.p.p., come indicato nel ricorso);
– la prescrizione del reato.
In diritto
I ricorso sono infondati e non vengono accolti.
Per ciò che riguarda i profili di diritto sostanziale, il delitto ascritto agli imputati è integrato dall’omesso adempimento, da parte dell’agente, dei doveri di custodia e di cura sullo stesso incombenti in ragione del servizio prestato, in modo che ne derivi un pericolo per l’incolumità della persona incapace. L’azione illecita consiste nell’abbandono e non già nel pericolo che ne è la conseguenza. Pertanto, ai fini dell’elemento soggettivo della fattispecie, non rileva che il soggetto agente abbia sottovalutato il rischio (tanto incombente che esso ebbe a verificarsi in concreto) a cui
andava incontro il minore, nella convinzione che nulla gli sarebbe occorso in pregiudizio alla sua incolumità, ma soltanto la completa rappresentazione della situazione di abbandono in cui il minore
versava. In sostanza ogni abbandono deve essere considerato pericoloso poiché l’interesse tutelato dalla norma penale si focalizza sulla violazione dei doveri di custodia del minore.
Questo giudice non è legittimato al vaglio delle effettive condizioni di viabilità delle strade di (omissis), pertinendo siffatto accertamento al fatto: basta qui rammentare il contenuto delle
deposizioni acquisite quali riportate dalla decisione impugnata (pag. 2), attestante il permanere di residui delle abbondanti nevicate dei giorni precedenti.
In relazione al nesso di causalità, osservazione priva di ulteriore articolazione, si osserva che l’incidente occorso al minore si verificò in costanza di abbandono, sicché appare specioso invocare
l’assenza del legame eziologico. La nozione di custodia sottende quella di non esporre il minore a pericoli per la propria incolumità: la violazione al dovere di accompagnamento sino alla struttura
scolastica, che avrebbe preso in carico il giovane, è azione obiettivamente integratrice del fatto illecito. Ulteriormente verificata dalla circostanza che l’ampiezza del percorso che il ragazzo avrebbe dovuto percorrere a piedi (circa 500 metri, cfr. pag. 2 della sentenza), era tale da rendere non soltanto possibile, ma anche probabile lo scivolamento sul terreno stradale, insidiato da neve e ghiaccio).
È generica e, quindi, inammissibile la critica sulla completezza dell’apparato giustificativo, avendo il ricorrente omesso di specificare per quali passaggi la decisione risulti carente di motivazione.
Non ha pregio neppure la censura in rito: la facoltà di chiedere la citazione a prova contraria di testimoni (nonché periti e consulenti tecnici) può essere richiesta sino alla pronuncia dell’ordinanza
di ammissione delle prove (fatte salve le ipotesi di emersione dei relativi presupposti nel corso dell’istruzione dibattimentale), ma detta facoltà non può essere esercitata dalla parte che non abbia
depositato la propria lista nel termine indicato, a pena di inammissibilità, dall’art. 468, comma primo, cod. proc. pen., salva la possibilità del giudice di disporre “ex officio” l’assunzione di nuovi
mezzi di prova nei limiti di cui all’art. 507 cod. proc. pen. (cfr. Cass., Sez. 6, 22 gennaio 2010, Martelli, Rv. 246998). Ma al proposito la Corte ha ritenuto inutile l’integrazione istruttoria avendo i
testimoni escussi (persona offesa ed ufficiale di PG.) esaurientemente e convincemente fornito elementi utili per il giudizio, così giudicando superfluo l’esercizio del potere officioso di citazione.
Il reato ascritto ai ricorrenti non è prescritto: alla scadenza “naturale” del decorso estintivo (5.9.2011), infatti, deve aggiungersi il lasso temporale di giorni 167, pari alle sospensioni verificatesi nel corso del processo. Onde la prescrizione matura alla data 19.2.2012.
P.Q.M.
Rigetta i ricorsi e condanna ciascun ricorrente al pagamento delle spese del procedimento.

Nota 27 marzo 2012, Prot. 1556

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione

Ufficio IV

 

Agli Uffici Scolastici Regionali di:

– Piemonte

– Liguria

– Emilia Romagna

– Lazio

– Puglia

 

Ai referenti regionali di Educazione Stradale di

– Piemonte

– Liguria

– Emilia Romagna

– Lazio

– Puglia

 

E, p.c. ACI Automobile Club d’ Italia

Via Marsala

ROMA

 

Oggetto: I bambini e la sicurezza sugli attraversamenti pedonali e in automobile- A passo sicuro e Trasportaci sicuri.

 

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito delle iniziative volte alla diffusione e promozione dell’ educazione alla sicurezza stradale, presenta il Progetto di formazione sul tema della sicurezza dei bambini sugli attraversamenti pedonali e in automobile – A PASSO SICURO + TRASPORTACI SICURI, iniziativa proposta dall’ Automobile Club d’Italia (ACI), Federazione di 106 Automobile Club provinciali, che rappresenta e tutela gli interessi dell’automobilismo italiano, del quale promuove lo sviluppo attraverso la diffusione di una nuova cultura della mobilità.

Il Progetto è rivolto agli alunni delle classi terze della Scuola Primaria e si propone come finalità generale quella di contribuire, attraverso l’ Educazione alla Sicurezza Stradale, al processo di formazione dei più giovani, nella consapevolezza dell’esigenza di attivare una conoscenza dei principi della sicurezza stradale, con particolare riguardo alle norme di comportamento degli utenti della strada, stimolando la curiosità per le principali regole ed interagendo con le dirette esperienze degli alunni al fine di modificare conoscenze errate e comportamenti inadeguati e contrari ad un uso sicuro della strada.

Il concetto di educazione stradale non può essere disgiunto dal concetto più ampio della sicurezza, della legalità e della educazione alla salute, ed ogni approccio tematico tende a stabilire una connessione di interventi volti ad integrare l’ampia gamma di attività che interagisce in quest’ambito. L’elemento più significativo è quello di poter costruire nei giovani una coscienza critica affinché compiano scelte adeguate e pretendano che gli adulti che li trasportano in automobile, lo facciano in sicurezza.

Il Progetto prevede un corso che si articola in due parti e in un laboratorio creativo:

la prima parte consiste nella presentazione di uno strumento multimediale predisposto da ACI chiamato “A PASSO SICURO”, un DVD contenente episodi sotto forma di animazioni che propongono le più frequenti situazioni cui una persona si trova ad affrontare per strada, ponendo l’accento su quelli corretti e quelli da evitare. Al termine della proiezione si analizzeranno i temi trattati.

La seconda parte riguarda il corretto uso del seggiolino in automobile. Saranno proiettate presentazioni in power point dal titolo TrasportACI Sicuri con disegni e animazioni.

I corsi avranno la durata di due ore e saranno svolti presso i locali di cinque Scuole Primarie, nelle seguenti cinque regioni:

  • Piemonte
  • Liguria
  • Emilia Romagna
  • Lazio
  • Puglia

I corsi si terranno quindi in 25 Istituti Scolastici. In ognuno dei 25 Istituti coinvolti nella iniziativa saranno tenuti 4 corsi, della durata di due ore, in due giornate consecutive che, gli Istituti stessi potranno scegliere in base al calendario allegato, secondo le proprie necessità didattiche ed organizzative.

La designazione delle Scuole avverrà secondo l’ordine di arrivo delle adesioni, che dovranno pervenire entro e non oltre il 6 aprile c.a. all’ indirizzo mail dafne.quattrini@istruzione.it o via fax al seguente numero 0658492567.

Le Scuole individuate saranno cinque per ogni Regione. Farà fede l’ora di ricezione come notificato dai riferimenti mail o fax.

I moduli di adesione, firmati dal Dirigente Scolastico, dovranno essere completi di:

– recapiti della Scuola

– classi partecipanti

– recapiti del docente referente.

In allegato alla presente si invia la descrizione delle attività del progetto e una scheda di adesione per la partecipazione al progetto.

Dato l’alto valore dell’iniziativa si pregano i referenti regionali di dare massima diffusione alla presente, sollecitando, dati i tempi ristretti, le scuole ad inviare quanto prima la propria candidatura.

Si ringrazia per l’attenzione.

 

IL DIRIGENTE

f.to Dott.ssa Michela Corsi

 

Legittimità delle sanzioni disciplinari nei confronti degli studenti

Scheda n. 373
Chiarimenti normativi sulla legittimità delle sanzioni disciplinari nei confronti degli studenti (Circ. USR Piemonte 138/12)
Diritto allo studio – Consigli ai genitori
L’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte con l’ampia Circolare n° 138 dell’8/3/2012 offre una articolata analisi della delicata materia delle sanzioni disciplinari agli studenti sia sotto il profilo della individuazione delle fattispecie, sia sotto quello degli organi competenti ad emanare le sanzioni, sia dotto quello delle procedure da seguire onde evitare ricorsi al TAR.
Data la crescente frequenza di irrogazioni di sanzioni che hanno anche effetti sul voto di condotta, che se inferiore al 6, porta automaticamente alla bocciatura di un alunno, si ritiene opportuno allegare il testo completo dell’ampia circolare.

Vedi anche la scheda n° 34. Statuto dei diritti e dei doveri degli studenti: D.P.R. n. 249 del 24 giugno 1998


Avvocato Salvatore Nocera

Responsabile dell’area Normativo-Giuridica
dell’Osservatorio dell’AIPD sull’integrazione scolastica

Nota 26 marzo 2012, Prot. MIURAOODGOS n.1901

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Dipartimento per l’Istruzione

Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica

Uff.II

 

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Bolzano

Al Sovrintendente Scolastico

per la Provincia Autonoma di Trento

All’Intendente Scolastico per le scuole

delle località ladine di Bolzano

All’Intendente Scolastico

per la scuola in lingua tedesca

 

Oggetto: Concorso Nazionale “Newdesignduemiladodici” – Selezione Istituti Statali d’Arte e Licei Artistici – Presentazione modello.

 

A seguito di un’attenta valutazione dei progetti pervenuti presso questa Direzione Generale in merito al Bando di concorso (Prot. n.7698 del 16 novembre 2011), il Comitato Tecnico – Scientifico ha individuato gli Istituti scolastici che dovranno presentare modello corredato da tavole illustrative dei vari passaggi del progetto esecutivo entro il 30 maggio 2012, da inviare al seguente indirizzo:

 

Concorso “NewDesignduemiladodici”

MIUR

D.G. Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica – Uff. II

V.le Trastevere 76/A

00153 Roma

 

Si allega elenco degli Istituti scolastici selezionati con le note esplicative per la realizzazione del modello.

 

IL DIRIGENTE

Antonio LO BELLO

 

Nota 26 marzo 2012, Prot. MIURDGOS n. 1886

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

DIPARTIMENTO PER L’ISTRUZIONE

DIREZIONE GENERALE ORDINAMENTI SCOLASTICI E PER L’AUTONOMIA SCOLASTICA

UFFICIO II

 

Ai Direttori Generali

degli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano

Al Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia Autonoma di Trento

All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano

All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

 

Oggetto: Concorso Nazionale “MeravigliosaMenteMatematica” – Premio Michele Menditto Edizione 2011/2012. Proroga del termine di presentazione delle domande al 13 aprile 2012.

 

In riferimento alla nota prot. 1606 del 13 marzo 2012 con la quale questa Direzione Generale ha diramato notizia della IV edizione del concorso: “MeravigliosaMenteMatematica” – Premio Michele Menditto, si rappresenta che per motivi organizzativi il Liceo Garofalo di Capua ha stabilito di prorogare il termine per la presentazione delle domande di partecipazione, originariamente previsto per il 26 marzo 2012, al 13 aprile 2012.

 

Il Dirigente

Antonio Lo Bello

Nota 26 marzo 2012, MIURAOODGOS prot. n. 1899/R.U./U

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica
– Ufficio VII –

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

OGGETTO: Certamen Archeologico Prenestino

Il Liceo Classico “Claudio Eliano” di Palestrina organizza il Certamen Archeologico Prenestino che avrà luogo il 4 – 5 – 6 maggio 2012.

La competizione, alla sua 7a edizione, è rivolta agli studenti dei licei classici, scientifici,artistici e linguistici di tutto il territorio nazionale e prevede la compilazione di schede sintetiche su tre beni archeologici appartenenti alla civiltà romana dell’età repubblicano-imperiale.

Le scuole che intendono partecipare all’iniziativa devono inviare la domanda di iscrizione entro il 4 aprile 2012.

L’elenco delle opere, il modulo d’iscrizione e il modello di scheda saranno resi noti attraverso il sito web del liceo. Si allegano il bando e il regolamento.

Il Certamen Archeologico Prenestino fa parte delle iniziative riconosciute nel programma nazionale di promozione delle eccellenze riguardanti gli studenti delle scuole secondarie superiori per l’a. s. 2011/2012 (D. M. 8 novembre 2011).

Il Dirigente
Edvige Mastantuono

Nota 26 marzo 2012, Prot. AOODGPER 2206

Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca
Dipartimento per l’istruzione
Direzione Generale per il personale scolastico
Ufficio VII

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
e, p.c. Ai Dirigenti delle Istituzioni Scolastiche
LORO SEDI
All’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica
Via M. Buonarroti, 10
50122 – FIRENZE

Oggetto: Personale ATA – Procedure per l’attribuzione delle posizioni economiche – Seconda posizione economica – Indicazione delle date utili per l’effettuazione delle prove selettive 2012.

Facendo seguito alla nota dell’AOODGPER, prot. n. 193 del 12/01/2012, si comunica che le prove selettive previste nelle procedure di attribuzione della 2^ posizione economica si potranno svolgere nel periodo compreso tra il 26 aprile e il4 maggio p.v.

Con l’occasione si rammenta alle SS.LL. che la raccolta dei quesiti che verranno utilizzati per le prove sono stati pubblicati in data 23/03/2012, e sono disponibili all’indirizzo http://www.istruzione.it/web/istruzione/dettaglio-news/-/dettaglioNews/viewDettaglio/19173/11210

Come già avvenuto in precedenza, seguiranno ulteriori note informative riguardanti tutte le fasi concernenti lo svolgimento delle prove medesime.

I Dirigenti Scolastici, che leggono per conoscenza, sono pregati di dare notizia della presente al personale interessato.

Si ringraziano le SS.LL. per la consueta e preziosa collaborazione.

Il Direttore Generale

Luciano Chiappetta