Libri ed Articoli

LIBRI di Umberto Tenuta

  1. 1.    UMBERTO TENUTA, Il Piano dell’offerta formativa ¾ Moduli e unità didattiche – La programmazione nella scuola dell’autonomia, ANICIA, ROMA, 2001, con CD-ROM;
  2. 2.    UMBERTO TENUTA, La flessibilità nella scuola dell’autonomia, ANICIA, ROMA, 2002;
  3. 3.    UMBERTO TENUTA, Individualizzazione – Autonomia e flessibilità nell’azione educativa e didattica, La Scuola, Brescia, 1998;
  4. 4.    UMBERTO TENUTA, I numeri in colore, LA SCUOLA, BRESCIA, ill. a colori, pp.96, illu­strato a colori, 1994;
  5. 5.    UMBERTO TENUTA, L’ambito matematico-scientifico, in: FIORIN I. (a cura di), L’innovazione nella scuola elementare, La Scuola, Brescia, 1994;
  6. 6.    UMBERTO TENUTA, Itinerari di Logica Probabilità Statistica Informatica, LA SCUOLA, BRESCIA, 1992, ill., pp. 344;
  7. 7.    UMBERTO TENUTA, Itinerari aritmetici, LA SCUOLA, BRESCIA, 1991, ill., pp. 256;
  8. 8.    UMBERTO TENUTA, Itinerari geometrici, LA SCUOLA, BRESCIA, 1991, illustrato a colori, pp. 244;
  9. 9.    UMBERTO TENUTA, Educazione matematica, in: AA.VV., 85-Nuovi Programmi, Fratelli Conte, Napoli, 1985 e 1986;

10.UMBERTO TENUTA, Tecnologie  nei processi di apprendimento per alunni in situazione di handicap, in BALDI M., I QUADERNI INTERMEDIA NUMERO 1, Cava dei Tirreni, 2001;

11.UMBERTO TENUTA., Le finalità formative da perseguire attraverso le tecnologie multimediali, in STIO R., L’utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica, PROVVEDITORATO STUDI, SALERNO, 2001;

12.UMBERTO TENUTA L’attività educativa e didattica nella scuola elementare – Come organizzare l’ambiente educativo e di apprendimento, La Scuola, Brescia, 1989.

2−ARTICOLI di umberto tenuta
pubblicati nella rubrica PSICOSOCIOPEDAGOGIA&METODOLOGIADIDATTICA
della rivista        EDUCAZION&SCUOLA
http:/www.edscuola.it/dida.html

  1. Le finalità formative della personalità
  2. Riforma Scuola e Successo formativo
  3. Aggiornamento: Essere o non essere docente
  4. Superdotati, Ipodotati e Normali: quale Scuola?
  5. Personalizzazione formativa per tutti gli alunni
  6. Compiti a casa
  7. Una Scuola per gli Studenti
  8. PON e aggiornamento dei docenti
  9. Leggere, quale gioia!
  10. Raccomandazioni Pedagogico-Didattiche
  11. Metacognizione metodologico-didattica
  12. Primo Impegno del Docente
  13. Programmare
  14. Imparare ed Insegnare
  15. Immagini e Concetti
  16. La Metafora della Macchina Fotografica
  17. Antologia
  18. Docente Vagabondo
  19. Vagabondo ma non Errabondo
  20. Itinerari Didattici: La Misura
  21. Lezione Frontale o Ricerca?
  22. Storia
  23. Addizione – Parte Prima
  24. Addizione – Parte Seconda
  25. Addizione – Parte Terza
  26. Sottrazione – Parte Prima
  27. Rettangolo
  28. Unità Didattiche in Rete
  29. Moduli e Unità Didattiche in Rete
  30. Alunno che apprende
  31. Amore della Lettura
  32. Andare a zonzo
  33. Appassionare la Classe
  34. Apprendimento del Leggere e dello Scrivere
  35. Atteggiamenti Capacità Conoscenze
  36. Aule Multimediali
  37. Autonomia Essenziale
  38. Bisogno di Autorealizzazione
  39. Colori a Tempera
  40. Conoscenze Capacità Atteggiamenti
  41. Costruzione di Triangoli
  42. Decalogo Didattico
  43. Decalogo Esami
  44. Decalogo Scuola Autonomia
  45. Didattica e Autonomia
  46. Didattica: Cuore dell’Autonomia
  47. Diritti degli Alunni
  48. Docente Pedagogo
  49. Educare o Istruire
  50. Feste di Fine Anno
  51. Formazione
  52. Fotografie a colori dei nostri alunni
  53.  Genitori e Scuola
  54. Gioia di Imparare
  55. Gioia di imparare / Gioia di insegnare
  56. Gioia e Gusto di Imparare
  57. Imparare a Programmare
  58. Imparare è Inventare
  59. Itinerari di Apprendimento
  60. Learning by Doing
  61. Matematica: come superare il gap
  62. Materiale Didattico
  63. Obbligo e Gioia di Imparare
  64. Obbligo Scolastico e di Apprendimento
  65. Obiettivi Formativi da Raggiungere
  66. Obiettivi Formativi e Competenze
  67. Obiettivi Specifici di Apprendimento
  68. Obiettivi: come districarsi?
  69. PC & Didattica
  70. PC in Aula
  71. PC per…
  72. Per non Bocciare
  73. Poesia a Scuola
  74. POF: Obiettivi e Competenze
  75. Principi Metodologico-Didattici
  76. Problemi Matematici
  77. Promuovere o Bocciare?
  78. Rana di Negroponte
  79. Recupero Sostegno Approfondimento
  80. Sentieri, Rotte e Stelle Polari
  81. Sistema Educativo di Informazione e Educazione
  82. Sostegno e Recupero
  83. Tangram
  84. Tecnologie Multimediali
  85. Tecnologie Multimediali e Didattica
  86. Tecnologie Multimediali per Apprendere
  87. Utilizzazione Didattica dell’Abaco
  88. Valutazione Selettiva o Formativa
  89. Insegnare o promuovere l’apprendimento?
  90. Scuola Nuova
  91. Matelandia Paganese
  92. Bussola
  93. Divisione Canadese
  94. Eurocentesimi
  95. Gioia Tavola Pitagorica
  96. Incolonnamento
  97. Probabilità
  98. Ricerca ed Internet
  99. Ricerca Modello
  100. Scrittura Posizionale dei Numeri
  101. Unità Didattiche su Internet
  102. Calcolatore lineare
  103. Blocchi logici
  104. Come si costruisce
  105. Abaco
  106. Bilancia Matematica Virtuale
  107. Logo
  108. Logo Multimediale
  109. Regioni d’Italia
  110. Abilità relazionali e comunicative
  111. Accoglienza Disabili
  112. Approccio all’Euro
  113. Continuità educativa
  114. Educazione alla Salute
  115. Educazione alla Salute Progettazione
  116. Individualizzazione dell’Insegnamento
  117. Integrazione Alunni H
  118. Nuove Tecnologie e Offerta Formativa
  119. Nuovo Curricolo Scuola di Base
  120. Orientamenti ’91: Spazio Ordine Misura
  121. Orientamento
  122. Psicopedagogia empiristica
  123. Programmazione Didattica Modulare
  124. Ruolo Docente nella Scuola dell’Autonomia
  125. Scuola Autonomia e Successo Formativo
  126. Tecnologie Multimediali: Finalità Formative
  127. Accoglienza del Bambino Disabile nella Scuola
  128. Ancora Programmi?
  129. Aggiornamento
  130. Autonomia: dai discorsi alla realizzazione
  131. Bisogni Formativi dei Docenti
  132. Blocco della Riforma dei Cicli
  133. Bush e la Riforma
  134. Cantiere Autonomia
  135. Campo di Battaglia
  136. Cinque anni non e’ un problema
  137. Decalogo per un ministro dell’Istruzione
  138. Dopo il Piano dell’offerta formativa
  139. Ed ora che cosa cambia?
  140. Educazione Sessuale
  141. Essenziale
  142. Fare Scuola Bene
  143. Fine Anno – Inizio Anno
  144. Flessibilità Flessibile
  145. Funzioni Obiettivo
  146. Funzioni Obiettivo: Docenti e Dirigenti
  147. Handicap e svantaggio socioculturale
  148. Individualizzazione dell’Insegnamento
  149. Individuazione e Assegnazione delle Funzioni Obiettivo
  150. Inflazione della didattica
  151. Ingorgo di Riforme
  152. Integrazione delle attività integrative
  153. Integrazione Portatori Handicap: Documento ‘Falcucci’ (1975)
  154. Moduli Didattici e Unità Didattiche
  155. Monitoraggio dei Monitoraggi
  156. Non basta un Cd-Rom
  157. Obiettivi Formativi
  158. Onda anomala e Ritmi di Apprendimento
  159. Parità, Qualità, Centralità degli Studenti
  160. Piano dell’offerta formativa
  161. POF in CD-ROM
  162. Precarietà didattica
  163. Rapporto Bertagna 1
  164. Rapporto Bertagna 2
  165. Rapporto Bertagna 3
  166. Rete per l’Aggiornamento
  167. Riforma della Riforma
  168. Riforma dentro le aule
  169. Riforma più Urgente
  170. Riforma Moratti 1
  171. Schema per l’Elaborazione del POF
  172. Scuola per star bene
  173. Scuola su Misura di Tutti
  174. Sperimentare l’Autonomia
  175. Starnet: una rete di star
  176. Atleta del Cuore
  177. Elementi di Didattica della Matematica
  178. Iniziative di Aggiornamento
  179. Principi Educazione Matematica
  180. Siate Felici!
  181. Siete Infelici
  182. Studiare fa Male
  183. Tormento Matematico
  184. Tre cose serie
  185. Prima cosa seria
  186. Ultimo Giorno di Scuola
  187. Vera Riforma
  188. Alcune Proposte di Modifica
  189. Chi non affronta la procedura?
  190. Come migliorare la procedura?
  191. Maggiorazione Retributiva
  192. Non basta incentivare
  193. Procedura Incremento Stipendiale
  194. Te Deum di ringraziamento

3) ARTICOLI DI UMBERTO TENUTA
PUBBLICATI SULLA RIVISTA DIGITALE DELLA DIDATTICA
www.rivistadidattica.com

  1. ADDIZIONE:INCOLONNAMENTO di Umberto Tenuta
  2. BILANCIA MATEMATICA, OPERAZIONI ARITMETICHE, FRAZIONI E TAVOLA PITAGORICA di Umberto Tenuta
  3. BILANCIA MATEMATICA VIRTUALE di Umberto Tenuta
  4. CONCETTUALIZZARE: COSTRUIRE CONCETTI di Umberto Tenuta
  5. CONCETTUALIZZAZIONE – DALL’INSEGNAMENTO ALL’APPRENDIMENTO di Umberto Tenuta
  6. COOPERAZIONE COOPERAZIONE ANCORA COOPERAZIONE di Umberto Tenuta
  7. COOPERAZIONE – EDUCAZIONE SOCIALE, MORALE ED AFFETTIVA di Umberto Tenuta
  8. COOPERAZIONE TRA SCUOLA E GENITORI di Umberto Tenuta
  9. COOPERAZIONE TRA SCUOLA E FAMIGLIA NEGLI ORIENTAMENTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DEL 1991 di Umberto Tenuta
  10. 10.CORREZIONE di Umberto Tenuta
  11. 11.CORREZIONE, ANCORA CORREZIONE COME AUTOCORREZIONE di Umberto Tenuta
  12. 12.CORREZIONE COME AUTOCORREZIONE di Umberto Tenuta
  13. 13.CORSI PER I GENITORI di Umberto Tenuta
  14. 14.CORSI PER I GENITORI: SCHEMA DI PROGETTO di Umberto Tenuta
  15. 15.CURIOSITA’: IL PAESE DI CURIOSITA’ di Umberto Tenuta
  16. 16.DALLARI M., Arte per bambini, Artebambini, bazzano (BO),2008. Recensione di Umberto Tenuta
  17. 17.DECALOGO FIORONI di Umberto Tenuta
  18. 18.DENTRO LE AULE di Umberto Tenuta
  19. 19.DENTRO LE AULE CHE COSA SI FA? di Umberto Tenuta
  20. 20.DEONTOLOGIA PROFESSIONALE DEGLI OPERATORI SCOLASTICI di Umberto Tenuta
  21. 21.DIDATTICA DI LABORATORIO O APPRENDIMENTO LABORATORIALE? di Umberto Tenuta
  22. 22.DIDATTICA INFORMATICA POVERA di Umberto Tenuta
  23. 23.DIDATTICA MULTIMEDIALE – PERIMETRI di Umberto Tenuta
  24. 24.DIDATTICA SPECIALE O PERSONALIZZAZIONE EDUCATIVA? di Umberto Tenuta
  25. 25.DIDATTICISMO O CREATIVITA’ DIDATTICA di Umberto Tenuta
  26. 26.DIRIGENTI SCOLASTICI ED EFFICIENZA INFORMATICA di Umberto Tenuta
  27. 27.DIRIGENTE SCOLASTICO E RESPONSABILITA’ FORMATIVA di Umberto Tenuta
  28. 28.DIRIGENTI, A VOI IL NOSTRO APPELLO di Umberto Tenuta
  29. 29.DIRITTI DEI GENITORI, SANCITI NEL D.P.R. 275/1999 Predisposto da Umberto Tenuta
  30. 30.DISLESSIA… E SCUOLA NON PERSONALIZZATA!!! di Umberto Tenuta
  31. 31.DIVERSITA’ DA CONOSCERE di Umberto Tenuta
  32. 32.DIVERSITÀ DEGLI ALUNNI COME FONDAMENTO, NON SOLO DELL’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI, MA DELLA PERSONALIZZAZIONE EDUCATIVA PER TUTTI GLI ALUNNI di Umberto Tenuta
  33. 33.DIVERSITA’ DA FAVORE: DALLA SCUOLA DELLA OMOLOGAZIONE ALLA SCUOLA DELLA VALORIZZAZIONE DELLA DIVERSITA’di Umberto Tenuta
  34. 34.DOCENTE – ANALISI DELL’ ATTIVITA’ DOCENTE di Umberto Tenuta
  35. 35.DOCENTE PREVALENTE di Umberto Tenuta
  36. 36.DOCENTI CONFUSI E FUSI di Umberto Tenuta
  37. 37.DOCENTI ED ALUNNI di Umberto Tenuta
  38. 38.DOCENTE E DOCENTI – TEMPO PIENO E TEMPO LUNGO: UNA SCUOLA EFFICACE ED EFFICIENTE di Umberto Tenuta
  39. 39.EDUCARE: EX-DUCERE? di Umberto Tenuta
  40. 40.EDUCAZIONE – IL COMPITO FORMATIVO DELLA FAMIGLIA, DELLASCUOLA E DELLA SOCIETÀ di Umberto Tenuta
  41. 41.E-LEARNING OPPURE E-TEACHING? UN GROSSO EQUIVOCO! di Umberto Tenuta
  42. 42.INTRO – DUE LIBRICINI CREATIVI, SCRITTI DA ALUNNI CREATIVI DI UNA PROFESSORESSA CREATIVA di Umberto Tenuta
  43. 43.ENTI LOCALI E SCUOLA: IL SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO E LA FORMAZIONE DELLE NUOVE GENERAZIONI
  44. 44.di Umberto Tenuta
  45. 45.ENTI LOCALI E SCUOLA: UNA COLLABORAZIONE NECESSARIA di Umberto Tenuta
  46. 46.EQUAZIONI CON LA BILANCIA di Umberto Tenuta
  47. 47.EQUAZIONI CON LA BILANCIA MATEMATICA di Umberto Tenuta
  48. 48.FILOSOFIA CON I BAMBINI PROPOSTA DA PINA MONTESARCHIO di Umberto Tenuta
  49. 49.FRATTAMAGGIORE (05) – CONVEGNO FILOSOFIA COI BAMBINI – RELAZIONE di Umberto Tenuta
  50. 50.FRAZIONI di Umberto Tenuta
  51. 51.GENITORI: SCUOLE PER I GENITORI di Umberto Tenuta
  52. 52.GEOGRAFIA: AMBIENTI di Umberto Tenuta
  53. 53.GEOGRAFIA: OBIETTIVI E METODOLOGIE di Umberto Tenuta
  54. 54.GEOGRAFIA: OBIETTIVI E METODOLOGIE di Umberto Tenuta
  55. 55.GIOIA DI IMPARARE di Umberto Tenuta
  56. 56.GITE E VISITE DIDATTICHE di Umberto Tenuta
  57. 57.GITE O VISITE DIDATTICHE di Umberto Tenuta
  58. 58.GITE SCOLASTICHE E VISITE DI ISTRUZIONE di Umberto Tenuta
  59. 59.GLI INDICATORI DI VALUTAZIONE DI UN IPERMEDIA DIDATTICO di Gioconda Bottiglieri
  60. 60.GLI IPERTESTI NELLA DIDATTICA di Umberto Tenuta
  61. 61.GRILLO MARIA ROSA, IL MAESTRO – umanità e saggezza, ARMADO EDITORE, ROMA, 2003
  62. 62.Recensione di Umberto Tenuta
  63. 63.HANDICAP di Umberto Tenuta
  64. 64.IETTO A., Angelo Patri, da emigrante a schoolmaster. Plectica, Salerno, 2006 Recensione di Umberto Tenuta
  65. 65.IETTO A., Una storia come tante, Plectica, Salerno, 2007 Recensione di Umberto Tenuta
  66. 66.IMPARARE AD IMPARARE NON BASTA di Umberto Tenuta
  67. 67.INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E NELLA SCUOLA PRIMARIA di Umberto Tenuta
  68. 68.CARATTERISTICHE DELL’AZIONE   EDUCATIVA E DIDATTICA di Umberto Tenuta
  69. 69.IPERMEDIA CON WINWORD di Umberto Tenuta
  70. 70.ISPETTORI TECNICI, ALIAS POLIZIOTTI SCOLASTICI – LETTERA APERTA di Umberto Tenuta
  71. 71.ISRAEL G., Chi sono i nemici della scienza?, Riflessioni su un disastro educativo e culturale e documenti di mala scienza, LINDAU, Torino, 2008 Recensione di Umberto Tenuta
  72. 72.ISTRUZIONE E FORMAZIONE DEI GIOVANI NELLA SCUOLA DEI NOSTRI GIORNI di Umberto Tenuta
  73. 73.ITINERARI DIDATTICI: STRUTTURA di Umberto Tenuta
  74. 74.ITINERARI DIDATTICI – SCHEMA DI ARTICOLAZIONE di Umberto Tenuta
  75. 75.ITINERARI DIDATTICI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA di Umberto Tenuta
  76. 76.LA BILANCIA MATEMATICA di Umberto Tenuta
  77. 77.LABORATORI di Umberto Tenuta
  78. 78.LABORATORI E DIDATTICA di Umberto Tenuta
  79. 79.LEZIONI NOIOSE BASTA: VIVA LA GIOIA DI APPRENDERE! di Umberto Tenuta
  80. 80.LEGGERE di Umberto Tenuta
  81. 81.LEGGERE OBIETTIVI E METODOLOGIE di Umberto Tenuta
  82. 82.LIM – LAVAGNE INTERATTIVE LUMINOSE: TRE PASSI INDIETRO di Umberto Tenuta (10 novembre 2008)
  83. 83.LIM: IN CONTRASTO CON LE UNITA’ DI APPRENDIMENTO, GARANZIA DI SUCCESSO FORMATIVO PER TUTTI GLI ALUNNI, LE LIM FAVORISCONO IL PERSISTERE DELLE VIETE LEZIONIESPOSITIVE di Umberto Tenuta
  84. 84.LINGUA SCRITTA di Umberto Tenuta
  85. 85.LOGO DOS di Umberto Tenuta
  86. 86.MAESTRA FANTI di Umberto Tenuta
  87. 87.Mancino L, Trasmutazioni, Edizioni dell’Ippogrifo, Sarno (SA), 2001 Presentazione di Umberto Tenuta
  88. 88.MAIORIELLO VITINA, Tramonto, Buio, Luce, EDIZIONI PROGETTO CULTURA Roma, 2003 (info@progettocultura.it) Recensione di Umberto Tenuta
  89. 89.MAPPE di Piero Morpurgo
  90. 90.METODI NELLE UNITA’ DI APPRENDIMENTO di Umberto Tenuta
  91. 91.METODOLOGIE EDUCATIVE E DIDATTICHE di Umberto Tenuta
  92. 92.MICROMONDI: CRITERI ED IMPIEGHI DIDATTICI di Umberto Tenuta
  93. 93.MONDO: ESIGENZA DEL BAMBINO DI CONOSCERE ADEGUATAMENTE E DI COMPRENDERE NELLA SUA COMPLESSITA’ LA REALTA’ CHE LO CIRCONDA di Umberto Tenuta
  94. 94.MUSICA: L’EDUCAZIONE MUSICALE NELLA SCUOLA MATERNA di Umberto Tenuta
  95. 95.NUMERI E SCRITTURA POSIZIONALE di Umberto Tenuta
  96. 96.NUMERI: LA SCRITTURA POZIONALE DEI NUMERI di Umberto Tenuta
  97. 97.OBIETTIVI FORMATIVI DELLE DIVERSE DIMENSIONI DELLA PERSONALITÀ di Umberto Tenuta
  98. 98.OBIETTIVI FORMATIVI E SCUOLA DELL’INFANZIA di Umberto Tenuta
  99. 99.OLOGRAMMA E PROSPETTIVA UNITARIA DELL’ATTIVITA’  EDUCATIVA E DIDATTICA  di Umberto Tenuta
  100. OPERAZIONI ARITMETICHE di Umberto Tenuta
  101. ORIENTARSI NELLE CONTRADDIZIONI DELLE RIFORME E CONTRORIFORME DELLA SCUOLA DEI NOSTRI GIORNI di Umberto Tenuta
  102. ORIENTAMENTI DIDATTICI DELLA RIVISTA DIGITALE DELLA DIDATTICA di Umberto Tenuta
  103. ORIENTAMENTO GEOGRAFICO: INDICAZIONI PER LA COSTRUZIONE DI UN MODULO DIDATTICO di Umberto Tenuta
  104. OTTONE E. Diritto all’educazione e processi educativi scolastici – Un percorso di ricerca-azione in una scuola secondaria di secondo grado, LAS, Roma 2006 Recensione di Umberto Tenuta
  105. PAESAGGIO GEOGRAFICO di Umberto Tenuta
  106. PARLARE di Umberto Tenuta
  107. PC DIDATTICA AGGIORNAMENTO di Umberto Tenuta
  108. PC – I PC NELLE SCUOLE di Umberto Tenuta
  109. PC E DIDATTICA di Umberto Tenuta
  110. PEDAGOGISTA: NUOVI SPAZI OPERATIVI di Umberto Tenuta
  111. PEDAGOGISTI di Umberto Tenuta
  112. PEDAGOGISTI DOCENTI E GENITORI di Umberto Tenuta
  113. PEDAGOGISTI NEL SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO di Umberto Tenuta
  114. PERSONALIZZARE L’AZIONE E L’ORGANIZZAZIONE EDUCATIVA PER GARANTIRE IL SUCCESSO FORMATIVO di Umberto Tenuta
  115. PERSONALIZZARE O OMOLOGARE di Umberto Tenuta
  116. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI di Umberto Tenuta
  117. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI COME RACCOLTA DI UNITA’ DI APPRENDIMENTO di Umberto Tenuta
  118. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI: NON CI SONO di Umberto Tenuta
  119. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI: MODELLO A di Umberto Tenuta
  120. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI: MODELLO B di Umberto Tenuta
  121. PIANI EDUCATIVI PERSONALIZZATI E PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA di Umberto Tenuta
  122. PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI E UNITÀ DI APPRENDIMENTO: UN EQUIVOCO? di Umberto Tenuta
  123. PITTURA – EDUCAZIONE ALL’IMMAGINE di Umberto Tenuta
  124. PLURALITA’ DEI DOCENTI di Umberto Tenuta
  125. PLURALITA’ DEI DOCENTI NELLA SCUOLA PRIMARIA di Umberto Tenuta
  126. PLURALITÀ E “OPPORTUNA ROTAZIONE” DEI DOCENTI: DOCENTE PREVALENTE di Umberto Tenuta
  127. POLIEDRO DELLA PERSONA UMANA di Umberto Tenuta
  128. POLIZIOTTO SCOLASTICO di Umberto Tenuta
  129. POLIZIOTTO SCOLASTICO: ERRATA CORRIGE. IL CARABINIERE, IL COLONNELLO, IL CAPITANO… SCOLASTICO!di Umberto Tenuta
  130. PON, POR, CORSI DI AGGIORNAMENTO: BANDI. DESTINAZIONE E PUBBLICAZIONE di Umberto Tenuta
  131. PON POR CORSI DI AGGIORNAMENTO: BANDI di Umberto Tenuta
  132. PORTFOLIO DELLE COMPETENZE di Umberto Tenuta
  133. PORTFOLIO, Fascicolo personale E Piani educativi personalizzati di Umberto Tenuta
  134. PORTFOLIO E DOCUMENTI DI VALUTAZIONE di Umberto Tenuta
  135. PORTFOLIO E SCHEDA DI VALUTAZIONE UNIFICATI: LA “FILOSOFIA” FORMATIVA  DELLA VALUTAZIONE di Umberto Tenuta
  136. PORTFOLIO: INVIO MODELLI ELABORATI DALLE SCUOLE di Umberto Tenuta
  137. PORTFOLIO: LA SUA “FILOSOFIA” FORMATIVA di Umberto Tenuta
  138. PORTFOLIO: MODELLO B di Umberto Tenuta
  139. PORTFOLIO: UN’IPOTESI DI PORTFOLIO di Umberto Tenuta
  140. POTENZIALITA’ O POSSIBILITA’ FORMATIVE? di Umberto Tenuta
  141. PRINCIPI METODOLOGICO-DIDATTICI DELL’APPRENDIMENTO DELLA MATEMATICA E DELLE ALTRE DISCIPLINE schema di Umberto Tenuta
  142. PROBLEMI E MATEMATICA di Umberto Tenuta
  143. PROGETTAZIONE OGGI: UN TENTATIVO DI FARE IL PUNTO SULLA SITUAZIONE di Umberto Tenuta
  144. PROGETTI E CORSI DI FILOSOFIA COI BAMBINI IN UNA SCUOLA DI SPIRITO FILOSOFICO DOTATA di Umberto Tenuta
  145. PROGETTI EDUCATIVI E BUON SENSO di Umberto Tenuta
  146. PROGETTI E DISCIPLINE di Umberto Tenuta
  147. PROGRAMMARE CHE REBUS! di Umberto Tenuta
  148. PROGRAMMAZIONE ED ORGANIZZAZIONE educativa e didattica di Umberto Tenuta
  149. PROGRAMMAZIONE E SUA ARTICOLAZIONE di Umberto Tenuta
  150. PROGRAMMAZIONE O POSTPROGRAMMAZIONE di Umberto Tenuta
  151. PROGRAMMAZIONE: VACANZE E PROGETTI PER NUOVO ANNO SCOLASTICO di Umberto Tenuta
  152. QUADERNI ANCORA? di Umberto Tenuta
  153. QUALITA’ DEL SERVIZIO SCOLASTICO: ESIGENZA PRIMARIA di Umberto Tenuta
  154. QUARTA RAPPRESENTAZIONE: RAPPRESENTAZIONE VIRTUALE di Umberto Tenuta
  155. RECUPERO, LEZIONI OPPURE UNITA’ DI APPRENDIMENTO PERSONALIZZATE di Umberto Tenuta
  156. RETI PER L’AGGIORNAMENTO (FORMANET) di Umberto Tenuta
  157. RIFLESSIONE LINGUISTICA: LA FRASE di Umberto Tenuta
  158. RIFORMA DELLA SCUOLA: DIVERSIVI di Umberto Tenuta
  159. RIFORMA MORATTI: COME ATTUARLA? di Umberto Tenuta
  160. RIFORMA MORATTI: I SI ED I NO di Umberto Tenuta
  161. RIFORME: QUALI? di Umberto Tenuta
  162. RISCOPERTA: RICERCA/RISCOPERTA/REINVENZIONE/RICOSTRUZIONE (PROBLEM SOLVING) di Umberto Tenuta
  163. RIVISTA DIGITALE DELLA DIDATTICA di Umberto Tenuta
  164. RIVISTA DIGITALE DELLA DIDATTICA: I SUOI TRE OBIETTIVI di Umberto Tenuta
  165. RIVISTA DIDATTICA DIGITALE: NASCE UNA NUOVA RIVISTA di Umberto Tenuta
  166. SCIENZE E FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’ di Umberto Tenuta
  167. SCRITTURA CREATIVA INTRODUZIONE di Virginia Mariani
  168. SCRUTINI ED ESAMI di Umberto Tenuta
  169. SCUOLA: ANALISI DELLA SITUAZIONE di Umberto Tenuta
  170. SCUOLA COME FONDAMENTALE ISTITUZIONE FORMATIVA : LA PIÙ IMPORTANTE, IN QUANTO CAPACE DI ACCRESCERE IL CAPITALE UMANO di Umberto Tenuta
  171. SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di Umberto Tenuta
  172. SCUOLA DI IERI (DI CENTO ANNI FA) E SCUOLA DI OGGI (DI IERI) di Umberto Tenuta
  173. SCUOLA E LABORATORI OPPURE SCUOLA LABORATORIO? di Umberto Tenuta
  174. SCUOLE APERTE, IN CAMPANIA di Umberto Tenuta
  175. SCUOLE IN CRISI di Umberto Tenuta
  176. SCUOLE PER I GENITORI di Umberto Tenuta
  177. ARMANDO EDITORE, Roma, 2009. Recensione a cura di Umberto Tenuta
  178. SEPARATEZZE O INTEGRAZIONI? di Umberto Tenuta
  179. SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO E ISTITUZIONI SCOLASTICHE di Umberto Tenuta
  180. SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO di Umberto Tenuta
  181. SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO E COMUNITA’ MONTANE di Umberto Tenuta
  182. SITUAZIONE SCOLASTICA IN CAMPANIA (ITALIA) di Umberto Tenuta
  183. SPERIMENTAZIONE RIFORMA MORATTI 2003-2004 – SINTESI di Umberto Tenuta
  184. STARNET: UNA RETE DI STELLE NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA di Umberto Tenuta
  185. STARNET: UNA SCUOLA DI STAR di Umberto Tenuta
  186. STATISTICA – ISTRUZIONI PER PER LE UNITA’ DI APPRENDIMENTO di Umberto Tenuta
  187. STEFANIA BIGI, ALICE NEL PAESE DELLE LETTERE, Campanila, Pisa, 2007 Recensione di Umberto Tenuta
  188. STRANERI – CLASSI PER ALUNNI STRANIERI di Umberto Tenuta
  189. STUDIARE PER AMORE di Umberto Tenuta
  190. SUCCESSO FORMATIVO E SCUOLA DELL’AUTONOMIA: LA SCUOLA DELL’AUTONOMIA COME SCUOLA DEL SUCCESSO FORMATIVO di Umberto Tenuta
  191. SUCCESSO FORMATIVO E UNITA’ DI APPRENDIMENTO di Umberto Tenuta
  192. SVILUPPO O FORMAZIONE? di Umberto Tenuta
  193. TANGRAM: LE SUE UTILIZZAZIONE DIDATTICHE di Umberto Tenuta
  194. TAVOLA PITAGORICA di Umberto Tenuta
  195. TECNOLOGIE EDUCATIVE AUTOCORRETTIVE di Umberto Tenuta
  196. TEMPO PIENO O TEMPO LUNGO? di Umberto Tenuta
  197. TEMPO PIENO A MAIORI ED A TRAMONTI di Umberto Tenuta
  198. TI SALVERO’: CHI PUO’ AFFERMARLO DELLA SCUOLA? di Umberto Tenuta
  199. TUTOR O CORDINATORE? LA RIFORMA MORATTI: LUCI E OMBRE di Umberto Tenuta
  200. TUTOR PREVALENTE O COORDINATORE? di Umberto Tenuta
  201. UN NOTEBOOK PER OGNI DOCENTE di Umberto Tenuta
  202. UNA SCUOLA DI SPIRITO FILOSOFICO DOTATA di Umberto Tenuta
  203. UNA SCUOLA SENZA di Umberto Tenuta
  204. UNITA’ DIDATTICHE E UNITA’ DI APPRENDIMENTO di Umberto Tenuta
  205. UNITA’ DI APPRENDIMENTO E CREATIVITA’ DIDATTICA di Umberto Tenuta
  206. UNITÀ DI APPRENDIMENTO E LORO ARTICOLAZIONE di Umberto Tenuta
  207. UNITA’ DI APPRENDIMENTO: COME REALIZZARLE? di Umberto Tenuta
  208. UNITA’ DI APPRENDIMENTO: MODELLO B di Umberto Tenuta
  209. UNITÀ DI APPRENDIMENTO: PROGETTARE UNITÀ DI APPRENDIMENTO di Umberto Tenuta
  210. UNITA’ DI APPRENDIMENTO: SCHEMA di Umberto Tenuta
  211. UOMINI SI NASCE O SI DIVENTA? di Umberto Tenuta
  212. VALORE POSIZIONALE DELLE CIFRE di Umberto Tenuta
  213. VALUTAZIONE FORMATIVA di Umberto Tenuta
  214. VALUTAZIONE: SCHEDA PERSONALE E PORTFOLIO di Umberto Tenuta

 

Non solo “spending review”…

Non solo “spending review”…

di Giancarlo Cerini

 

Spending review: un gioco per “bocconiani”?

Quando si sente pronunciare il termine di “spending review”, proveniente dal lessico del new public management un sottile brivido si insinua tra migliaia di pubblici dipendenti, che vedono il loro posto di lavoro messo in pericolo da austere e ruvide politiche di tagli alla spesa pubblica. In sé una spending review (cioè una revisione attenta di costi, risultati, qualità dei servizi, sprechi) appare una scelta corretta e vincente nel rapporto tra cittadini e pubbliche amministrazioni. Il fatto è che oggi l’opinione pubblica sembra travolgere con un unico giudizio tranchant istituzioni politiche, amministrazione dello Stato (alias la “burocrazia”) e dunque anche i pubblici dipendenti. E’ difficile essere sereni in questi casi. Il pregiudizio verso i pubblici servizi (e dunque anche verso la scuola) andrebbe contrastato con evidenze di “buona amministrazione”, di corretto rapporto tra i costi e i benefici. Avendo l’onestà di riconoscere che la qualità della nostra scuola rispecchia situazioni storicamente determinate (territori, contesti sociali, virtù civiche, dinamismi produttivi e culturali) e che non sempre le politiche sono state in grado di rimuovere gli ostacoli che si frappongono all’equità. Va anche riconosciuto che in termini di ricchezza nazionale (e di spesa pubblica) destinata all’educazione e alla cultura il nostro Paese non brilla nelle graduatorie internazionali (ma occorre anche prendere atto che il costo per alunno è qui spesso più elevato che altrove). Tutti fenomeni studiati in un brillante rapporto pre-spending review dovuto nel 2006 al ministro Padoa Schioppa: il “Quaderno bianco sull’istruzione” che però riuscì ad ispirare solo in parte le scelte del secondo governo Prodi (2006-2008).[1]

 

Cara scuola: quanto mi costi, quanto mi rendi?

Poi arrivò la gelata del taglio lineare alla spesa per la scuola, contenuta nella legge 133/2008 (art. 64), sotto il cui segno sono stati introdotti numerose modifiche all’ordinamento scolastico italiano, attraverso un mix di scelte organizzative (il maestro unico, la riduzione degli orari, la fine della compresenza, i curricoli essenzializzati, ecc.), con una riduzione della spesa dell’ordine del 7/8% del budget annuale. E’ vero, all’orizzonte già si intravvedevano i bagliori della crisi finanziaria internazionale, ma il colpo fu “pesante” ed ancora oggi la scuola si interroga sul senso di quelle decisioni. E non è disponibile ad affrontare nuovi sacrifici, perché esige un pronto ristoro di quel torto subito. Chi “vive” la scuola percepisce un aggravamento delle proprie condizioni di lavoro (basti pensare al blocco delle retribuzioni, all’appesantimento dell’organizzazione didattica), ma chi la osserva dall’esterno si permette ben altri giudizi. Di recente autorevoli rappresentanti dell’OCSE commentando il lieve miglioramento dei risultati dei ragazzi italiani intervenuto tra le rilevazioni PISA del 2009 e quelle del 2012, hanno algidamente affermato che si tratta di un incremento netto di produttività del sistema scolastico (miglior risultati con minori spese…)[2].  E già questo paradosso (come il fatto che la regione con i migliori risultati – il Trentino – sia anche quella con i costi maggiori…), ci ricorda che al bene scuola non è possibile applicare gli inflessibili parametri delle leggi di mercato. Quanto costa alla società tenere aperta (o “chiudere”) una scuola in un quartiere difficile di una periferia degradata? L’approccio alla qualità dell’istruzione dovrà tener conto anche del suo valore “sociale” (il valore aggiunto), senza sottovalutare la rilevanza dei risultati degli allievi. Di qui il dibattito acceso che coinvolge le prospettive del sistema di valutazione nazionale[3].

 

La sfiducia verso ciò che è pubblico

Recenti indagini[4] hanno sottolineato come sia aumentata la sfiducia dell’opinione pubblica nei confronti dei servizi pubblici e quindi anche verso la scuola. E’ pur vero che nelle top ten delle istituzioni alla ricerca di “fiducia pubblica” la scuola si colloca ad un onorevole terzo posto (il 51,8% dichiara di avere molta o moltissima fiducia), subito dopo la Chiesa (54,2%) e prima del Presidente della Repubblica (49,0%).

Forse si capisce che la scuola è ancora un luogo di incontro tra persone, storie, ceti sociali, identità ed una delle poche occasione per sviluppare curiosità, talenti, competenze nei giovani, anche se forse le finalità dell’istruzione, nella società della conoscenza e dei social network si sono venute appannando. Potremmo convenire che l’istruzione è un fattore indispensabile di “umanizzazione”[5]. E’ quindi assai improbabile che ad essa si possano applicare criteri puramente mercantili. Per questo solleva non poche perplessità la proposta sviluppata da alcuni economisti (Andrea Ichino e altri)[6] di aprire una stagione di liberalizzazioni nel sistema scolastico, affidando la gestione delle scuole a gruppi, associazioni, enti, che riceverebbero voucher in proporzione alla capacità di attrarre “utenti” verso le “loro” istituzioni educative. Un modello talmente “liberista”, da mettere a repentaglio la tenuta del sistema educativo.

Questo non toglie che l’analisi dei costi, la rilevazione degli sprechi, il commisurare costi-benefici non debba ispirare una seria politica pubblica verso l’istruzione. Una onesta spending review può essere l’occasione per radiografare lo stato di salute della nostra scuola, interrogarsi sulle sue virtù ma anche sui suoi vizi, studiare i fattori di miglioramento, a patto di uscire dalla logica di generiche riduzioni di spesa. Anche le voci su cui procedere al check-up dovrebbero andare oltre i classici oggetti del desiderio per ogni Ministro del Tesoro (la numerosità delle classi, la capillarità del dimensionamento, gli orari di funzionamento, il sostegno, ecc.). Guardandosi intorno con un po’ di attenzione, non mancano le possibilità di fare economie di spesa migliorando (possibilmente) la qualità dei servizi educativi erogati.

 

1. La duplicazione degli apparati

Un primo esempio si riferisce alla duplicazione degli apparati amministrativi. A livello regionale e locale è presente una doppia filiera amministrativa (quella statale e quella degli enti locali, che convergono sullo stesso obiettivo: assicurare la buona gestione della scuola). Ci riferiamo da un lato agli Uffici Scolastici Regionali e agli ex-Provveditorati agli Studi (come articolazioni del Ministero dell’Istruzione) e dall’altro agli Assessorati regionali e provinciali all’istruzione (per non  dire di quelli comunali, con i relativi uffici). E’ tempo di ripensare ad una riunificazione delle strutture, sulla scia di quanto già propugnava la Sentenza della Corte Costituzionale 13/2003, semplificando la giungla delle strutture di governance. Certamente occorre uno  snodo strategico regionale (di tipo politico amministrativo, come nei Laender tedeschi o, da noi, in Trentino) che unifichi le competenze in materia di istruzione: un vero Dipartimento regionale per l’istruzione. Mentre a livello provinciale, una volta assodato il superamento delle Province (che dovrà portare con sé anche una diversa articolazione dell’amministrazione statale) non è difficile pensare a strutture di tipo amministrativo-gestionale per “aree vaste”, da costituire senza aggravio di spese e di apparati, funzionanti a partire dal know-how disponibile attorno ai comuni capi-comprensorio.

 

2. La durata del percorso di studi

Un secondo esempio è dato dalla durata del percorso scolastico. Non si tratta semplicemente di ridurre o contrarre il percorso (sforbiciando qua e là, con anticipi, accorpamenti, riduzioni, solo per “fare cassa”), ma di ripensare l’intero itinerario formativo mettendosi dalla parte dei ragazzi. Cosa serve ai nostri 18enni, i cui livelli di preparazione sembrano non competitivi con quelli di altri paesi e che si candidano a diventare NEET (cioè ragazzi che né studiano, né lavorano, né si formano)? Noi siamo favorevoli ad una diversa modulazione della scuola secondaria superiore, in particolare ad un percorso di 4 anni + 1 quinto anno di snodo verso l’università, il lavoro, la formazione superiore, gli stage, l’Europa, il servizio civile ecc., che consenta di aiutare i nostri 18enni a trovare una “spinta” per il loro futuro, senza dover attendere – inermi maggiorenni –  nelle rassicuranti classi quinte delle scuole superiori. Le molte risorse che si potrebbero “liberare” consentono di “inventare” un nuovo modo di essere della scuola (spazi flessibili, flipped classroom, nuove professionalità, campus integrati, ecc.) di cui è alla ricerca una scuola che sappia farsi accettare dalle nuove generazioni[7]. E gli insegnanti più “creativi” potrebbero sperimentare inediti impieghi didattici (al confine tra scuola, università, mondo del lavoro).

 

3. Il profilo “reale” della docenza

Un terzo esempio riguarda il profilo della docenza. E’ sotto gli occhi di tutti l’arretratezza del profilo giuridico dell’insegnamento, fortemente sbilanciato sull’orario frontale di lezione (diverso tra i vari livelli scolastici); mentre ciò che dovrebbe caratterizzare una rinnovata funzione docente (il tutoraggio, l’accompagnamento negli stage, l’attenzione personalizzata, la gestione dell’e-learning nelle nuove modalità social di education, la preparazione-formazione personale, gli impegni di progettazione e verifica) è lasciato in un limbo che rasenta il volontariato ed espone alla disistima sociale. Sono maturi i tempi per un rapporto diverso “tempo della prestazione-qualità dei trattamenti giuridici e economici[8], ripensando a tutto tondo i tempi giornalieri, settimanali, annuali della prestazione. Ovviamente con i connessi vantaggi retributvii. Il rinnovo del Contratto 2015 è già dietro l’angolo.

 

4. L’integrazione scolastica

Il quarto esempio richiede un po’ di cautela, trattandosi del tema delicatissimo dell’inclusione (come oggi si tende a dire). Se riconosciamo irreversibile la scelta italiana per l’integrazione scolastica dei disabili, dovremmo però favorire migliori forme di impiego e di coordinamento delle figure di sostegno. Anzi, dovremmo operare affinché i 110.000 insegnanti di sostegno (si spera finalmente stabili) diano il meglio di sé[9]. Non sarebbe scandaloso che il 4-5% di questa “forza” fosse rappresentata da figure di coordinamento, di raccordo, di studio di modelli efficaci di integrazione, da attivare “dentro” e “a fianco” della scuola, ad esempio con distacchi di personale insegnante ad hoc nei centri risorse territoriali per l’handicap. I migliori docenti di sostegno, invece di fuggire nei ruoli “normali” dopo cinque anni di permanenza in quelli “speciali”, potrebbero diventare i tutor dei colleghi che si apprestano a svolgere funzioni di sostegno. Ma non solo. Sono maturi i tempi per avviare un discorso al plurale sui “sostegni” e non sulla sola figura di sostegno, verso cui si “scarica” impropriamente tutta la tensione dell’integrazione. Servono altre figure (ad esempio “educatori professionali” con competenze per l’assistenza, la cura, l’accompagnamento, ecc.) e altri specialisti (riabilitatori, consulenti psicopedagogici, esperti in tecnologie e didattiche differenziate). Insomma, invece di 110.000 figure qualche volta “generiche” servirebbe una differenziazione di profili professionali, non tanto per spendere meno (guai!), ma per spendere meglio.

 

5- A caccia di nuove risorse

La ricerca di maggiori risorse è un problema per tutte le strutture pubbliche ed i settori dell’intervento pubblico. Ma è una questione difficile da affrontare, che impatta con le nostre diffidenze, pigrizie, resistenze verso un sistema trasparente ed equo della fiscalità generale. Una scuola autorevole, credibile, impegnata, può certamente aspirare ad una maggiore generosità della spesa pubblica (investimento, tra l’altro!) nei confronti dell’educazione. I confronti internazioni, infatti, ci penalizzano ed è tempo di una svolta virtuosa, per maggiori risorse e per una migliore qualità della scuola. Ma non esistono ricette miracolose. Intanto, si dovrebbe recuperare un gap tipico del nostro sistema: la scarsità di risorse private (non solo di quelle pubbliche) che vengono destinate alla scuola, dalle famiglie, dalle imprese, dai donatori. Si può cominciare con il fund-raising attraverso belle imprese di scuole che sappiano attrarre risorse verso l’impresa educativa. Ed agendo verso i genitori: crediamo che di fronte a proposte credibili di arricchimento dell’offerta formativa (uno strumento musicale per ogni ragazzo, un tablet, uno stage in impresa, un viaggio all’esterno, una certificazione linguistica) non mancherebbe il loro contributo, in sinergia con quelli degli enti locali e dello Stato[10].

 

Però, dall’alto, servirebbe un bel gesto….

Non possiamo passare ancora troppi anni a lamentarci della insensibilità dei nostri governanti verso le sorti della nostra scuola pubblica. Occorre fare qualche mossa del cavallo dal “basso”, nella convinzione che anche questo potrebbe essere un modo nuovo di fare politica (scolastica e non solo). Abbiamo indicato poc’anzi alcune ipotesi. Ma è evidente che se dall’alto venisse un segnale forte in controtendenza, forse anche la scuola capirebbe che è tempo di rimettersi in marcia.

A cosa ci riferiamo? Pensiamo soprattutto alla risorsa insegnante, alla necessità di recuperare nuove energie e professionalità nella scuola, a reclutare una nuova “generazione” di docenti con specifiche competenze. Non è possibile, e non è più possibile nella situazione di oggi, proporre un generico reclutamento di insegnanti, magari per assorbire le graduatorie permanenti, invece richieste mirate di professionalità non solo sono auspicabili, ma sono indispensabili. Ci sono nuove funzioni e nuove esigenze che non trovano risposta negli assetti attuali.

Ad esempio, servirebbero almeno 1.000 docenti per far fronte alle emergenze della alfabetizzazione linguistica e culturale nelle aree più esposte; almeno 1.000 operatori tecnologici per infrastrutturare sul piano digitale le scuole del primo ciclo (in particolare le medie); almeno 1.000 docenti di musica per arricchire e specializzare l’insegnamento di questa disciplina nella scuola primaria; analogamente 1.000 specialisti di lingua inglese per promuovere il curricolo verticale e fare un verifica seria dell’insegnamento di L2 nei primi livelli; poi 1.000 docenti per coltivare l’alternanza verso il mondo del lavoro e gli stage; ancora 1.000 docenti per favorire i processi di internazionalizzazione della nostra scuola (stage, scambi, certificazioni); ed infine 1.000 docenti “bravi” e capaci di sostenere i colleghi di fronte alle difficoltà di apprendimento, disturbi specifici, bisogni educativi speciali.

Fanno giusto 7.000 docenti, con alti livelli di specializzazione, che dovrebbero essere assunti o “promossi” nei prossimi anni a fronte dei 70.000 posti che si sono “chiusi” negli ultimi 10 anni. Il 10% di recupero di risorse professionali rispetto a quanto è venuto meno dal 2008 al 2013[11]. Volendo si potrebbe fare certamente di più e lo si dovrà fare. Ma già questo è un lodo ragionevole, un investimento minimo, un primo passo che darebbe il senso della svolta (come è avvenuto, del resto, anche in altri Stati europei), verso una maggiore professionalizzazione della nostra scuola, foriero di una prospettiva di rilancio non solo simbolico del “bene” istruzione nel nostro Paese.

 



[1]    G.Cerini, Quaderno bianco o libro nero sull’istruzione italiana? In www.edscuola.eu (2008): http://www.edscuola.it/archivio/riformeonline/quaderno_bianco.pdf

[2]  Una sintesi delle principali risultanze della indagine PISA 2012 per la scuola italiana è riportata in molti siti. Confronta: http://www.cidi.it/cms/doc/open/item/filename/736/ocse-pisa-conclusioni.pdf

[3]    Il 30 dicembre 2013 è stato pubblicato in rete un documento dal titolo “Una cordata della scuola, per il nostro Invalsi”, sottoscritto da 74 persone di scuole a aperto ad ulteriori adesioni.  http://www.cislscuola.it/index.php?id=2872&tx_ttnews%5Btt_news%5D=24720&cHash=67bfbffc75a97c7bac4d1b0d08c91279 . Sul tema vedi anche il fascicolo monografico “Strumenti e cultura della valutazione”, a cura di G.Cerini e M.Spinosi, “Voci della scuola”, n. 2/2013, con interventi di Sestito, Ricci, Martini, Poliandri, Infante, Castoldi, Previtali, Ambel, Comoglio, Baldascino, Cristanini, Spinosi, Cerini.

[4]    I.Diamanti, Una società senza Stato, la Repubblica, 30 dicembre 2013.

[5]    M.C.Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna, 2013.

[6]  Forum idee per la crescita, Liberiamo la scuola (I Corsivi), Corriere della Sera, 2013. cfr. http://www.amazon.it/Liberiamo-scuola-Corsivi-Forum-crescita-ebook/dp/B00DB3LPW0

[7]    Il numero 3/2013 di “Rivista dell’istruzione” è dedicato alla presentazione di ipotesi di riordino della durata complessiva degli studi, con interventi di Vittorio Campione, Franco De Anna, Giorgio Chiosso, Paolo Ferratini, Caterina Manco. Sullo stesso tema interviene, per riassumere le diverse ipotesi G. Cerini, Uscire da scuola a 18 anni: un dibattito borderline, in “Rivista dell’istruzione”, n. 4, luglio-agosto 2013, Maggioli. Ora in rete: cfr. https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=34311

[8]    G. Cerini, Il mantra delle 18 ore: oltre la didattica frontale, sul web: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=12558

[9]    Resta poi aperto il problema sollevato nella ricerca della Fondazione Giovanni Agnelli, Gli alunni con disabilità nella scuola italiana. Bilancio e proposte, FGA, Treellle, Erickson, Trento, 2011, di organizzare in forme diverse l’azione di sostegno, trasformando un sostegno spesso generico in figure ad hoc (sostegno didattico, educatori, esperti di riabilitazione, figure di coordinamento, specialisti in trattamenti differenziati, ecc.) anche con diversità di orari e trattamento giuridico.

[10]  V. Melandri, Fundraising, in G.Cerini-M.Spinosi, Voci della scuola, X, Tecnodid, Napoli, 2011.

[11]  Già la legge 35/2012 all’art. 50 propugnava l’istituzione di un organico funzionale di istituto e di rete (proposta assai simile a quella qui avanzata, che presenta qualche vincolo in più per evitare generici ampliamenti di organico), ma poi questa ipotesi veniva nei fatti contraddetta dal tetto di spesa fissato dalla legge 133/2008 (la “madre di tutti i tagli). Si tratterebbe di andare oltre quel tetto, con proposte credibili.

Proteggere l’Invalsi

Proteggere l’Invalsi

di Stefano Stefanel

         Qualcuno potrebbe anche chiedersi che cosa abbia spinto alcune persone di scuola ad impegnarsi durante le feste natalizie a redigere un documento di circa “dodici mila battute”, che potrebbe correre il rischio di essere destinato solo ai cestini. “Dodici mila battute” sono quelle chieste dal Miur per candidarsi alla Presidenza dell’Invalsi. “Dodici mila battute” sono quelle scritte dai 74 primi firmatari del documento “Una ‘cordata’ della scuola per il ‘nostro’ INVALSI. La valutazione che vorremmo… Un promemoria (non richiesto) per il nuovo presidente” (http://firmiamo.it/una–cordata–della-scuola–per-il–nostro–invalsi#petition) Il documento in “dodici mila battute” non candida nessuno a niente, ma invita tutti a riflettere.

Perché di una riflessione c’è bisogno, viste anche le voci che su questa procedura per la scelta del nuovo Presidente dell’Invalsi si sono levate in questi ultimi tempi. I cinque uomini di scuola scelti dal Ministro per definire il Presidente dell’Invalsi o la rosa dei candidati entro cui scegliere il Presidente, hanno rilasciato a più riprese dichiarazioni non proprio lusinghiere sul lavoro fin qui svolto dall’Invalsi (si veda anche il mio La strettoia su www.edscuola.it). E dunque c’è il timore che il lavoro fatto in questi anni venga spazzato via da qualche nuova “ripartenza”, che promettendo di mantenere tutto invece smantella tutto.

Nel documento natalizio dei “74” si sono prese in considerazione anche le critiche, i limiti, le debolezze del lavoro di analisi fatto dall’Invalsi in questi anni. Ma si è anche analizzato con attenzione il punto a cui questo lavoro è arrivato, evidenziando alcuni traguardi impensabili fino a poco tempo fa per la scuola italiana: aumento della cultura della valutazione, nascita di un Sistema Nazionale di Valutazione, restituzione alle scuole di dati certi e tabulati, entrata nel linguaggio comune di concetti come valutazione censuaria e di nomi come Invalsi, attesa collaborativa in gran parte delle regione per i test di maggio, affollamento dei convegni e dei seminari sui dati Invalsi, ecc.). Ci sono passaggi da rivedere (come il test nell’esame conclusivo del primo ciclo che assurdamente fa media con gli altri voti, ma dentro un esame che è tutto da buttare con cinque prove scritte e un orale e nessun bocciato, giusto per perdere tutti insieme un sacco di tempo), che nessuno vuole nascondere e una certa autoreferenzialità dell’Invalsi che deve essere modificata. Ma tutto questo dentro un processo molto interessante, utile, nuovo.

Gli estensori del documento non polemizzano, ma non sono ciechi o sordi e non fanno finta di non aver ascoltato quello che alcuni sindacati, alcune associazioni, troppi docenti vanno dicendo in giro. Nei siti in cui normalmente scrivo appaiono spesso attacchi pesantissimi all’Invalsi (e a me se lo difendo): questo fa parte della dialettica su un argomento importante, ma anche di una diffusa cultura che vede come elemento positivo la semplice e assoluta difesa della non valutazione della scuola.

La “cordata” della scuola è per l’Invalsi, non contro qualcuno. Soprattutto la “cordata” è per continuare il percorso fin qui intrapreso e non per interromperlo in attesa della valutazione perfetta, alibi per evitare qualsiasi tipo di valutazione. La speranza è che la parte della scuola italiana che vuole un azzeramento del percorso intrapreso dell’Invalsi non condizioni il futuro presidente dell’Invalsi. Il documento è scritto per rendere pubblico che nel mondo della scuola c’è chi vuole lavorare ad una cultura della valutazione perché la ritiene fondamentale per la vita delle scuole, per i processi di apprendimento, per il miglioramento di un sistema in grave crisi.

Come si dice nel documento alcuni dei firmatari (tolgo subito il dubbio: non chi scrive) potrebbero aspirare per titoli e cultura alla Presidenza dell’Invalsi. Ma in questa fase preferiscono usare i “dodici mila caratteri” per far riflettere chi deve decidere. La richiesta che viene dal documento è quella del confronto non della candidatura, ma di un confronto teso a conservare un bene prezioso, pieno di difetti e ancora in fase di costruzione, ma senza il quale la scuola andrebbe ancora più indietro.

Si arrabbieranno forse coloro che sperano nell’azzeramento e che hanno plaudito la scelta di uomini di scuola fortemente critici verso l’Invalsi per definire chi sarà il nuovo presidente, nella speranza che il nuovo Presidente inizi un nuovo percorso meno invasivo. Ma con la sola forza delle proprie idee qualcuno a Natale ha deciso di dedicare un po’ del suo tempo a ragionare sulla scuola e per la scuola.

Che meriti di essere almeno ascoltato?