Prove tecniche di contratto, oggi al Miur

da Tecnica della Scuola

Prove tecniche di contratto, oggi al Miur
di Lucio Ficara
Molti i problemi sul tappeto nell’incontro Miur-sindacati in programma per oggi. Variegate le posizioni sindacali. Ma su un punto sono tutti d’accordo: il contratto va rinnovato.
Con l’incontro di oggi, 28 gennaio, che inizierà alle ore 11.30 presso il Salone dei Ministri al secondo piano del palazzo di viale Trastevere che ospita la sede del Miur, tra i sindacati e il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, si potrebbero gettare le basi per aprire un serio confronto riguardo il rinnovo del contratto scuola. Sulla volontà di raggiungere un accordo per tale rinnovo c’è molto scetticismo, ma visto l’oggetto della discussione di tale incontro, che attiene alle posizioni stipendiali e relativi incrementi economici del personale scuola, non è da escludere l’eventualità che si possano avviare le cosiddette prove tecniche di un rinnovo del contratto della scuola. Saremo a vedere quali esiti si avranno da questo confronto, anche per capire se esiste l’intenzione, entro la fine del 2014, di firmare il nuovo contratto della scuola, che ricordiamo è ormai bloccato da oltre quattro anni. Quali saranno gli argomenti che i sindacati porteranno nel tavolo del confronto? La Flc-Cgil farà notare al Ministro l’esistenza quotidiana e diffusa su tutto il territorio nazionale del mancato rispetto dei contratti, a partire da quelli collettivi nazionali a finire a quelli integrativi d’Istituto. Il sindacato di Mimmo Pantaleo porrà il problema delle interpretazioni arbitrarie della legge Brunetta, che stanno peggiorando le condizioni di lavoro in tutti i comparti della conoscenza. Inoltre verranno poste una serie di richieste, come ad esempio il regolare pagamento degli stipendi e delle ferie per i precari; la richiesta di restituzione delle somme legittimamente percepite per le posizioni economiche del personale ata; la messa in discussione delle retribuzioni di posizioni e di risultato dei dirigenti scolastici; il pagamento degli scatti maturati nel 2013; ed infine il pagamento delle indennità per lo svolgimento delle funzioni superiori svolte dagli assistenti amministrativi e dai docenti in sostituzione dei DSGA e dei DS che reggono due scuole. La Fgu-Gilda degli insegnanti chiede adesso di “aprire subito la trattativa all’Aran” per non rischiare di perdere i 120 milioni di euro già disponibili per risolvere la questione degli scatti stipendiali. Inoltre chiede una radicale svolta per ridare centralità alla scuola pubblica, per stabilizzare i precari, per rispondere alla drammatica emergenza salariale e per ridare dignità e valore al lavoro di  tutti gli insegnanti. La Cisl scuola interverrà sulle stesse istanze su citate, ma in particolare chiederà di sapere quali esiti avranno avuto i tentativi che la ministra Carrozza dichiara di aver messo in atto per trovare risorse “fresche” da destinare al pagamento degli scatti di anzianità, così da non rendere obbligato il ricorso a risorse contrattuali. Il sindacato di Francesco Scrima esorterà il Ministro a trovare risorse in tempi brevi in quanto non è possibile rinviare sine die una trattativa da aprire al più presto. Difendere le progressioni di anzianità, tutelando in questo modo il salario fondamentale di tutti, rappresenta oggi per la Cisl-Scuola una scelta di assoluta priorità. Per Di Menna della Uil-Scuola è necessari che si definiscano modalità di carriera che non portino gli insegnanti fuori dall’insegnamento. Esistono molti docenti, dice il segretario della Uil-Scuola, con altissima professionalità ed esperienza, che possono a pieno titolo essere i protagonisti dei processi valutativi, di supporto, di formazione iniziale e in servizio, di coordinamento e supporto didattico, ma senza uscire dalla attività didattica, definendo diverse modalità di orario e flessibilità di utilizzo, anche in reti di scuole che sarebbe opportuno definire così come prevede l’art. 50 della legge n. 5/2012. Tali materie, conclude di Menna, richiedono un contratto davvero nuovo, e un Governo che ponga al centro della modernizzazione del Paese la scuola, la qualità della scuola che non può non passare per il riconoscimento vero della professionalità docente. Infine linea dura dello Snals-Confsal che è intenzionato ad attivare le procedure di conciliazione per intraprendere azioni sindacali di lotta, qualora dopo l’incontro di oggi con il Ministro, non vi fosse una soluzione positiva del problema sulle posizioni economiche personale Ata.

I posti di sostegno da stabilizzare sono tanti di più di quelli comunicati dal Miur

da tuttoscuola.com

I posti di sostegno da stabilizzare sono tanti di più di quelli comunicati dal Miur

L’Atto di indirizzo all’Aran prevederebbe nel 2014 11.720 posti di sostegno in meno di quelli previsti dalle legge

Tra le informazioni fornite dal ministro ieri mattina nel corso dell’incontro con i sindacati della scuola vi è stata anche quella relativa all’Atto di indirizzo all’Aran per le assunzioni, con decorrenza 2014, in attuazione di quanto previsto dal decreto legge “l’istruzione riparte”.

Alcuni sindacati hanno riportato, in proposito, anche i numeri relativi alle quote di docenti, insegnanti di sostegno e personale Ata da assumere.

Per quanto riguarda la quota di docenti di sostegno che dovrebbero essere assunti al prossimo settembre, si parla di 1.604 unità. Evidentemente si tratta di un errore di informazione, perché il numero di docenti di sostegno da assumere per il 2014 è molto più alto: 13.324.

Mancherebbero all’appello 11.720 posti per docenti da assumere.

La legge 128/2013 in proposito recita: Al fine di assicurare continuità al sostegno agli alunni con disabilità, all’articolo 2, comma 414, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dopo il primo periodo é inserito il seguente: «La predetta percentuale é rideterminata, negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015, in misura pari rispettivamente al 75 per cento e al 90 per cento ed é pari al 100 per cento a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016 (articolo 15 comma 2 Legge 128/2013).

Attualmente i posti di sostegno stabilizzati sono 63.348, pari al 70% dei 90.032 che risulteranno stabilizzati alla fine del triennio 2013-2015.

Per il 2013 è in fase di stabilizzazione il 75% di quei posti, pari a complessivi 67.795 posti, con una quota di nuovi posti pari a 4.447 unità (67.795 meno 63.348).

Per il 2014 la legge prevede la stabilizzazione del 90% dei posti, pari a 81.029 complessivi, con una ulteriore quota di nuovi posti pari a 13.234 unità (81.029 meno 67.795) che andranno ad aggiungersi ai 4.447 posi di quest’anno.

Infine nel 2015 l’operazione di stabilizzazione voluta dal ministro Carrozza andrà a regime con il 100% dei 90.032 posti previsti. Conseguentemente a quella data vi dovranno essere altri 9.003 posti stabilizzati (90.032 meno 81.029).

Alla fine del triennio i nuovi posti di sostegno stabilizzati saranno in tutto 26.654; posti su cui nominare in ruolo altrettanti docenti, come sta avvenendo per il 2013-14: nuovi posti stabilizzati 4.447, nuove assunzioni in ruolo 4.447.

Ma se l’informazione del Miur è esatta, sotto c’è forse lo zampino del MEF? se i posti da stabilizzare nel 2014 sono 13.324, perché le corrispondenti assunzioni sono soltanto 1.604?

Piano triennale di stabilizzazione dei posti di sostegno

2012/13 2013/14   2014/15   2015/16
70% 75% 90% 100%
63.348 67.795 81.029 90.032
+ 4.447 + 13.234 + 9.003

Elaborazione Tuttoscuola 

Commenti dei sindacati: luci ed ombre nell’incontro con il ministro

da tuttoscuola.com

Commenti dei sindacati: luci ed ombre nell’incontro con il ministro

Nei comunicati stampa dei sindacati, dopo l’incontro di questa mattina con il ministro Carrozza si alternano valutazioni positive e negative, accompagnate da alcune dichiarazioni di cauta soddisfazione, ma anche da velate minacce di prossima mobilitazione a fronte di mancata attuazione di taluni impegni assunti.

Pantaleo (Flcgil). Poche luci e molte ombre dopo l’incontro con il Ministro Carrozza. Riteniamo importante l’impegno del Governo a rimuovere il blocco delle retribuzioni dei lavoratori della scuola per il 2014, ma rileviamo che rimangono ancora aperte alcune partite importanti sugli aspetti salariali e contrattuali del personale della scuola.

Scrima (Cisl-scuola). Con la ministra incontro ancora non risolutivo per tanti problemi Un confronto su molti temi e con qualche interessante spunto di apertura, ma nessuna concreta soluzione per le emergenze su cui abbiamo ancora una volta posto l’accento nell’incontro di oggi con la ministra.

Di Menna (Uil-scuola. Sul contratto il Governo decida di decidere. È urgente il rinnovo del contratto per affrontare la questione, posta tra l’altro al Governo italiano dalla commissione europea, su come riconoscere e valorizzare l’impegno professionale. Purtroppo il contratto scuola è diventato argomento da opinionisti. Noi non siamo interessati a entrare nel vortice delle opinioni.

Nigi (Snals). Incontro al MIUR con il Ministro: insoddisfazione dello SNALS-Confsal. In conclusione del suo intervento (Nigi) ha dichiarato che lo SNALS-CONFSAL continuerà la sua battaglia per ottenere i risultati attesi dalla categoria in tutte le sedi: governative, politiche e, se necessario, giurisdizionali.

Di Meglio (Gilda). Scatti, accelerare trattativa e recuperare MOF anni passati L´incontro di oggi segna un passo avanti e apprezziamo che il ministero abbia inviato all´Aran l´atto di indirizzo relativo al piano triennale di assunzioni che per il prossimo anno scolastico.

Di Menna (Uil scuola), il governo decida di decidere

da tuttoscuola.com

“C’è una lobby politico-amministrativa contro la scuola”

Di Menna (Uil scuola), il governo decida di decidere

Sul contratto “il Governo decida di decidere“. L’esortazione arriva dal segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, secondo il quale “c’è una lobby politico amministrativa contro la scuola“.

Il sindacalista giudica positivamente il pacchetto di assunzioni annunciate, ma chiede al governo Letta una “rivoluzione“: “i provvedimenti che prevedono firme congiunte dei diversi ministeri devono seguire un iter comune, con riunioni congiunte. Va posto fine all’attuale modo di procedere con ministeri che si controllano a vicenda, autorizzazioni sottoposte a controlli incrociati, amministrazioni che non si fidano le une delle altre“.

Quanto alla vicenda scatti, per il segretario della Uil scuola “ora occorre procedere con  l’emanazione dell’atto di indirizzo all’Aran che deve caratterizzarsi per flessibilità in modo da poter limitare l’uso dei fondi delle scuole e utilizzare al massimo le risorse non utilizzate“.

In merito alle emergenze retributive come quelle riguardanti il personale Ata, Di Menna fa sapere che, in assenza di decisioni si procederà con gli altri sindacati “nell’unico modo possibile: in assenza di retribuzione, non si svolgeranno più quelle mansioni previste dal contratto“.

Sul contratto, infine, Di Menna invita ad aprire la trattativa, “trovando le risorse necessarie prendendole da tanti sprechi e troppi privilegi, per riconoscere la specifica professionalità del personale della scuola“.

I commenti sindacali dopo l’incontro con il ministro. Gli scatti di anzianità

da tuttoscuola.com

I commenti sindacali dopo l’incontro con il ministro. Gli scatti di anzianità

Sono stati diversi i temi trattati questa mattina nel corso dell’incontro tra il ministro e i sindacati rappresentativi del comparto scuola.

I diversi comunicati emessi al termine dei lavori consentono di fare il punto sugli argomenti trattati.

Scatti di anzianità.

Secondo quanto riferito dallo Snals, il ministro Carrozza in relazione agli scatti, ha illustrato i contenuti del decreto sottolineando che, per alcuni aspetti, hanno riconosciuto deroghe a favore del personale scolastico come segno della volontà del Governo di considerare la scuola come una risorsa su cui investire. In particolare ha sottolineato che, una volta recuperata la validità dell’anno 2012, la carriera del personale scolastico veniva rallentata “solo” di un anno (2013) e non di due (2013 e 2014), come per il restante personale del pubblico impiego;

Sugli scatti di anzianità la Cisl Scuola ha posto l’esigenza di accelerare quanto più possibile i tempi di avvio della trattativa all’ARAN, per chiudere rapidamente la partita del recupero di validità del 2012. Scrima ha ribadito il no fermo e deciso della Cisl Scuola alle accuse strumentalmente rivolte ai sindacati, cui si vorrebbe attribuire la responsabilità del venir meno di risorse per le attività aggiuntive. Un vero e proprio ribaltamento dei fatti, visto che per far fronte al fabbisogno di posti in organico si sono sottratti centinaia di milioni di euro alle retribuzioni del personale, utilizzando per altri fini la quota di economie loro destinata.

Riteniamo importante  – ha dichiarato Pantaleo della CGIL-scuola – l’impegno del Governo a rimuovere il blocco delle retribuzioni dei lavoratori della scuola per il 2014, ma rileviamo che rimangono ancora aperte alcune partite importanti sugli aspetti salariali e contrattuali del personale della scuola. Sul versante del ripristino degli scatti di anzianità di docenti e ATA, pur apprezzando l’impegno del Ministro per evitare il recupero forzoso in busta paga, dobbiamo rilevare che nessuna risorsa aggiuntiva è stata prevista e l’unica possibilità che ci è stata prospettata è la decurtazione del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, che rappresenta un pezzo del salario accessorio del personale e l’unica fonte certa per sostenere l’ampliamento dell’offerta formativa.

Il segretario generale dello SNALS-CONFSAL, prof. Marco Paolo Nigi, pur apprezzando la tempestività dell’intervento che ha consentito di non restituire quanto già percepito per gli scatti, anche se poi le stesse somme avrebbero comunque dovuto essere restituite al medesimo personale dopo il recupero all’ARAN della validità dell’anno 2012, ha espresso con forza l’insoddisfazione del nostro sindacato che non può dichiararsi soddisfatto soltanto perché il Governo ha ridotto le penalizzazioni per il personale scolastico.

Sul fronte degli scatti, la Gilda ha chiesto di spingere l´acceleratore sulla trattativa e di recuperare le risorse del Mof non spese negli anni passati, così da incidere in maniera meno pesante sul Mof corrente, scongiurando il rischio che le progressioni di carriera vengano assegnate in base a una sorta di lotteria.

Dirigenti scolastici: sit-in della Flc Cgil al Miur

da tuttoscuola.com

Dirigenti scolastici: sit-in della Flc Cgil al Miur

Dopo l’ANP anche i  dirigenti scolastici della Flc Cgil scelgono la formula del sit-in di protesta davanti al ministero dell’Istruzione. “L’ingiusta decurtazione della retribuzione dei dirigenti scolastici non è che una delle cento ragioni alla base della loro protesta”, si legge in una nota.

I dirigenti scolastici sono continuamente gravati di nuovi compiti e sono considerati i soggetti responsabili dell’applicazione di norme ed adempimenti quasi sempre estranei alla scuola. Far funzionare bene le scuole sta diventando ogni giorno più difficile e pesante. A queste croniche difficoltà potrebbe aggiungersi ora una riduzione della loro retribuzione, a causa dell’intervento del MEF che si rifiuta di applicare i contratti integrativi già firmati“.

Presenza molto più ridotta rispetto al sit-in dell’Anp, ma richiesta comunque forte e motivata.

Iscrizioni scolastiche: la scelta dell’attività alternativa si presenta a settembre

da tuttoscuola.com

Iscrizioni scolastiche: la scelta dell’attività alternativa si presenta a settembre

Nonostante le precisazioni contenute ogni anno nella circolare sulle  iscrizioni, sembra ci sia ancora qualche confusione sulla scelta delle  famiglie di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (IRC) e  sulle conseguenti eventuali opzioni delle attività alternative per  coloro che non se ne avvalgono.

Lo segnala Nicola Incampo, responsabile sezione IRC del sito www.culturacattolica.it, riferendo, in proposito, l’erroneo comportamento di alcuni uffici scolastici regionali.

Negli allegati, secondo il responsabile IRC, si mette sullo stesso  piano il modulo per l’avvalenza dell’IRC con la scelta delle attività  alternative.

“La norma non dice proprio questo, anzi! La Circolare Ministeriale numero 28 del 10 gennaio 2014, protocollo numero 206, detta regole chiare e precise da seguire.

Infatti leggiamo che “La facoltà di avvalersi o non avvalersi  dell’insegnamento della religione cattolica viene esercitata dai  genitori (o dagli studenti negli istituti di istruzione secondaria  superiore), al momento dell’iscrizione, mediante la compilazione  dell’apposita sezione on line. La scelta ha valore per l’intero corso di  studi e, comunque, in tutti i casi in cui sia prevista l’iscrizione  d’ufficio, fatto salvo il diritto di modificare tale scelta per l’anno  successivo entro il termine delle iscrizioni esclusivamente su  iniziativa degli interessati.

Questo significa che all’atto dell’iscrizione la scuola deve consegnare solo il modello se l’alunno si avvale o meno dell’IRC.

Infatti la stessa continua “La scelta specifica di attività alternative è operata, all’interno di ciascuna scuola, utilizzando il modello di cui all’allegato C.

Si ricorda che tale allegato deve essere compilato, da parte degli interessati, all’inizio dell’anno scolastico,  in attuazione della programmazione di inizio d’anno da parte degli  organi collegiali, e trova concreta attuazione attraverso le seguenti  opzioni possibili: 1.   attività didattiche e formative;

2.   attività di studio e/o di ricerca individuali con assistenza di personale docente;

3.   libera attività di studio e/o di ricerca individuale senza  assistenza di personale docente (per studenti delle istituzioni  scolastiche di istruzione secondaria di secondo grado);

4.   non frequenza della scuola nelle ore di insegnamento della religione cattolica.

Vorremmo ricordare che:

– Non può per nessun motivo essere sottoposto all’atto  dell’iscrizione anche il modello della scelta di una delle attività  alternative all’IRC. Infatti la Corta Costituzionale ha affermato “che  dinanzi alla proposta dello stato alla comunità dei cittadini di far  impartire nelle proprie scuole l’IRC, l’alternativa è tra un si e un no,  tra una scelta positiva e una negativa: di avvalersi o non avvalersi”. (Cfr. sentenza della Corte Costituzionale numero 13 dell’11 gennaio 1991).

– È illegittimo consegnare al momento dell’iscrizione anche il modello  delle opzione alternative all’IRC, perché non possono essere resi “equivalenti  e alternativi l’IRC ed altro impegno scolastico, per non condizionare  dall’esterno della coscienza individuale l’esercizio di una libertà  costituzionale, come quella religiosa, coinvolgendo l’interiorità della  persona”. (Cfr. sentenza della Corte Costituzionale numero 13 dell’11 gennaio 1991)”.

Senza CNPI illegittima la riduzione a 4 anni delle superiori?

da tuttoscuola.com

Senza CNPI illegittima la riduzione a 4 anni delle superiori?

Nello stesso giorno in cui si teneva il convegno alla Camera  sull’abbreviazione di un anno del corso di studi, la Cgil-scuola ha  pubblicato ul proprio sito la notizia della sua iniziativa di ricorso al  TAR contro le sperimentazioni autorizzate dal MIUR per la riduzione del  percorso di studi da cinque a quattro annualità nella secondaria di II  grado.

La FLC, considerate le evidenti ricadute che ne possono derivare oltre che sul piano ordinamentale anche su quello occupazionale, oltre a ritenere queste sperimentazioni non fondate sul piano metodologico-didattico, le ha considerate illegittime sul piano procedurale.

I decreti impugnati, secondo il sindacato, risulterebbero in  contrasto con le indicazioni previste dal DPR 275/99 in materia di  sperimentazione: mancherebbe infatti il parere obbligatorio del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione.

Come è noto, la mancata proroga del CNPI alla fine del 2012,  ha  determinato la totale assenza di qualsiasi parere, facoltativo o  obbligatorio, sugli atti del Ministro dell’istruzione.

Nel corso del 2013 il Parlamento non è riuscito a trovare una  soluzione di pronto intervento per ripristinare le principali attività  del CNPI.

Il TAR potrebbe, quindi, invalidare i decreti di sperimentazione. Se  ciò si verificasse, si creerebbe un vulnus in molte procedure e atti  ministeriali, offrendo il pretesto a diversi soggetti per creare la  paralisi di alcuni provvedimenti.

Va ricordato, inoltre, che il TAR Lazio nei mesi scorsi si era già  pronunciato sulla complessa materia. Invitando il Miur ad attivare le  procedure per la costituzione del Consiglio Superiore dell’istruzione  (mai attivato), previsto da un decreto del ministro Berlinguer.

Risorse per gli scatti: la Cisl-scuola respinge le accuse

da tuttoscuola.com

Risorse per gli scatti: la Cisl-scuola respinge le accuse

La soluzione degli scatti di anzianità congelati-concessi-annullati-restituiti si porta dietro più di uno strascico polemico, compreso quello che individua risorse, in una logica di cannibalizzazione, già destinate alla scuola per pagare ora gli scatti contrattati dal sindacato per gli insegnanti.

Una soluzione su cui la Cisl-scuola ha molto da ridire, a cominciare dal rifiuto della colpevolizzazione dei sindacati che hanno tenacemente voluto l’accordo sugli scatti. “Le difficoltà delle scuole nascono dai tagli, non dalle intese sindacali”, afferma Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola. “Bene ha fatto, il ministro Carrozza, a spiegare in Senato che la vicenda scatti è difficile da risolvere perché si sono tolte risorse alla scuola. Peccato che i dati diffusi si prestino troppo facilmente a letture distorte, spesso proposte sui “media”, per cui il sindacato diventerebbe colpevole di sottrarre fondi destinati alle “attività aggiuntive in favore degli alunni”.

Insomma, il sindacato che più di ogni altro ha tenacemente lottato per gli scatti, anche in contrasto con la Flc-Cgil, ora non ci sta a passare da responsabile dello scippo di risorse alla scuola.

Sono provocazioni che non possiamo assolutamente accettare, accuse – ha aggiunto Scrima – che respingiamo con forza: è chi ha tolto risorse alla scuola a metterla in difficoltà, non chi utilizza quelle contrattuali per tutelare le retribuzioni”.

Scrima spiega che per gli scatti non vengono utilizzati soldi di altri, e che le risorse del Mof sono salario dei lavoratori. Poi chiude polemicamente rivolgendosi al mondo della politica, invitandolo a prendere atto di tutto questo e a rimediare ai danni che la politica avrebbe fatto.

In vista dell’incontro di martedì con il ministro Carrozza la Cisl-scuola usa toni piuttosto forti: “Con altrettanta determinazione e negli stessi termini – conclude Scrima – porremo alla ministra anche la questione delle posizioni economiche del personale ATA e della retribuzione dei dirigenti, su cui siamo già stati costretti a proclamare azioni di lotta. L’incontro di martedì diventa a questo punto cruciale, in mancanza di risposte adeguate sarà inevitabile assumere altre iniziative di mobilitazione”.

Entrata gratis nei musei? No, ancora no

da tuttoscuola.com

I ministeri tardano. Gli insegnanti pagano

Entrata gratis nei musei? No, ancora no

Il decreto che prevede l’ingresso gratuito ai musei doveva essere pronto 16 giorni fa, ma ancora non è stato emanato.

Ogni lunedì la Uil  Scuola fa il punto sulla predisposizione del  decreto che consente l’accesso gratuito degli insegnanti ai musei.

“Di Menna: le cose non vanno scritte vanno fatte

Il ‘Decreto Istruzione’ del Governo (legge n. 128 dell’8 novembre  2013) prevedeva l’accesso gratuito del personale della scuola ai musei  statali e ai siti di interesse archeologico, storico e culturale. Una misura valida per il 2014 per la quale sono stati stanziati 10  milioni di euro (articolo 16, comma c della legge).Per dare concreta  applicazione a questo provvedimento è però necessario un decreto  attuativo interministeriale (Beni culturali e Istruzione).

Decreto che avrebbe dovuto essere emanato entro 60 giorni (11 gennaio 2014). Sono passate più di due settimane ma, malgrado le rassicurazioni del  ministero dei Beni culturali, giunte la scorsa settimana dopo la  denuncia della Uil Scuola, ad oggi  di quel provvedimento non c’è  traccia.

Risultato, gli insegnanti continuano a pagare l’entrata ai musei.

On line sul sito Uil Scuola il cronoprogramma dei provvedimenti attuativi previsti dalla legge”.

Quest’anno aumentano gli obbligati, ma dall’anno prossimo…

da tuttoscuola.com

Quest’anno aumentano gli obbligati, ma dall’anno prossimo…

Sarà questo l’ultimo anno di incremento demografico nelle iscrizioni in prima elementare, poi dall’anno prossimo comincerà la lenta discesa di obbligati, in conseguenza della flessione pressoché generalizzata del numero dei nati.

Secondo i dati ISTAT, i bambini in obbligo scolastico sono quest’anno 565.676, cioè 1.943 più dell’anno scorso. Un aumento che sfiora, dunque, le due mila unità, ma che è il risultato di diversificati andamenti demografici sul territorio.

Infatti, mentre ci saranno 2.850 obbligati in più al Nord (1.967 al Nord Ovest e 883 al Nord Est), e vi saranno 823 obbligati in più al Centro (+ 441) e nelle Isole (+ 382), invece vi saranno 1.730 banchi vuoti al Sud, dove continua inarrestabile il decremento demografico.

L’effetto decremento nel Mezzogiorno dovrebbe comportare la diminuzione del numero delle classi e, quasi sempre, un abbassamento del numero medio di alunni per classe.

All’opposto, nel resto del Paese l’incremento di obbligati dovrebbe comportare l’apertura di nuove prime classi o, molto più probabilmente, l’aumento del numero medio di alunni per classe.

Dall’anno prossimo il numero degli obbligati tenderà a calare: -6.500 nel 14/15, -9.300 l’anno dopo, -11.400 nel 16/17 e -14.400 l’anno scolastico successivo, per un decremento complessivo nel prossimo quadriennio di 41.600 obbligati.

Poiché quel consistente calo di alunni avrà effetto anche sugli organici del personale docente, si potrebbe cogliere l’occasione di mantenere l’invarianza di spesa e avviare un (modesto ma importante) organico funzionale.

Schema sinottico della normativa su tutti i BES

Schema sinottico della normativa su tutti i BES
di Salvatore Nocera

Disabilità certificata

DSA

Altri BES

Individuazione degli alunni

Certificazione ai sensi della L. n° 104/92 art. 3 commi 1 o 3 (gravità)

Diagnosi ai sensi L. n° 170/10

Delibera consiglio di classe ai sensi della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e C.M. n° 8/13 e Nota 22/11/2013

Strumenti didattici

PEI: con riduzione di talune discipline (art. 16 comma 1 L. n° 104/92) e prove equipollenti e tempi più lunghi (art. 16 comma 3 L. n° 104/92)

Insegnate per il sostegno e/o assistenti per l’autonomia e la comunicazione.

PDP: con strumenti compensativi e/o misure dispensative e tempi più lunghi.

PDP (solo se prescrive strumenti compensativi e/o misure dispensative)

Effetti sulla valutazione del profitto

PRIMO CICLO:

1. Diploma: valutazione positiva (art. 16 commi 1 e 2 L. n° 104/92): se si riscontrano miglioramenti rispetto ai livelli iniziali degli apprendimenti relativi ad un PEI formulato solo con riguardo alle effettive capacità dell’alunno.

2. Attestato con i crediti formativi: eccezionalmente in caso di mancati o insufficienti progressi rispetto ai livelli iniziali degli apprendimenti. Rilasciato dalla Commissione d’esame e non dalla scuola. È comunque titolo idoneo all’iscrizione al secondo ciclo (O.M. n° 90/01, art. 11 comma 12)


SECONDO CICLO:

1. Programmazione semplificata: diritto al diploma, se superato positivamente esame di Stato con prove equipollenti e tempi più lunghi

2. Programmazione differenziata: diritto ad attestato certificante i crediti formativi (rilasciato sempre dalla commissione d’esame e non dalla scuola)

1. Dispensa scritto lingue straniere compensata da prova orale: consente Diploma (Linee guida 4.4 allegate a D.M. 12/07/2011, art. 6 comma 5).

2. Esonero lingue straniere: solo attestato con i crediti formativi (D.M. 12/07/2011 art. 6 comma 6).

Misure dispensative (ad eccezione della dispensa dallo scritto di lingue straniere e dell’esonero normativamente previste solo per DSA).

Strumenti compensativi.

Tempi più lunghi,

Con possibile Diploma.

Per gli stranieri c’è normativa specifica.

“Ed ora… Che faccio?”

“Ed ora… Che faccio?”
Pratiche Innovative nell’Orientamento Post Secondario

di Carlo De Nitti e Concetta Rosato

INDICE

  • PREFAZIONE di ENZO FIORENTINO
  • ESERGHI
  • DEDICA
  • L’ORIENTAMENTO ‘FULCRO’ DELL’EDUCAZIONE
    di CARLO DE NITTI e CONCETTA ROSATO
  • TESTI NORMATIVI DI RIFERIMENTO
    a cura di CARLO DE NITTI
  • L’ORIENTAMENTO NELLA NORMATIVA EUROPEA E NAZIONALE
    di CARLO DE NITTI
  • LA DIDATTICA DELL’ORIENTAMENTO
    di CONCETTA ROSATO
  • LE “BEST PRACTICES”
  •  L’OSSERVATORIO PROVINCIALE PER L’ORIENTAMENTO
    di CARLO DE NITTI
  • IL PROGETTO ISOMERI
    di CONCETTA ROSATO
  • ALMADIPLOMA
    di CONCETTA ROSATO
  • CONVENZIONE COSTITUZIONE GIURISPRUDENZA
    di CONCETTA ROSATO
  • CONVENZIONE SANTARELLA/POLITECNICO
    di CARLO DE NITTI
  • COOPERATIVA SA.G.&F.
    di CARLO DE NITTI
  • CHARITY CHIC
    di CARLO DE NITTI e CONCETTA ROSATO
  • A MO’ DI CONCLUSIONE
    di CARLO DE NITTI e CONCETTA ROSATO
  • BIBLIOGRAFIA
    di CARLO DE NITTI e CONCETTA ROSATO
  • AUTORI

Prefazione di Enzo Fiorentino

Orientare vuol significare porre l’individuo nelle condizioni di conoscere se stesso e quanto proviene dall’ambiente, al fine di operare scelte consapevoli e mirate in condizioni di autonomia, sia nella direzione della futura scelta scolastica sia orientate al mercato del lavoro[1].

La mirata riflessione della Pombeni definisce, or dunque, l’orientamento come:

–       L’azione di mettere il soggetto e, nello specifico, l’educando, in condizione di effettuare autonomamente la propria scelta scolastica;

–       Il supporto fornito dagli operatori nel processo decisionale del singolo.

Nella società complessa e nella scuola del ben – essere, l’orientamento deve assumere una valenza formativa nel senso di acquisizione di specifiche competenze orientative, diverse in rapporto alla situazione che la persona si trova ad affrontare.

Ed una delle direttrici di riferimento, che dà ragione dell’importanza dell’orientamento fin dai primi anni della scuola dell’infanzia, lo concepisce come processo continuo e formativo, che aiuta il soggetto a maturare capacità di decisione, di autoconsapevolezza e di autostima parallelamente allo sviluppo professionale[2].

Ma il percorso orientativo ed orientante oggi deve superare la frammentazione degli interventi, i quali, al contrario, devono confluire in un sistema sinergico in grado di evitare i disorientamenti, che emergono sempre più negli studenti prossimi alle scelte culturali e professionali[3].

Va da sé che gli interventi orientativi, finalizzati ad abbattere il fenomeno della dispersione, oggi in piena fase di preoccupante recrudescenza, a promuovere la cultura del lavoro e a sviluppare le capacità atte a far emergere le competenze personali e professionali, devono tenere in debita considerazione le caratteristiche degli utenti, il loro stile di apprendimento, la motivazione, le lacune dovute ad una problematica scolarizzazione.

Ogni azione sistematica dalle buone pratiche orientative, messa in atto dalla scuola del ben – essere, che è anche e soprattutto scuola orientante, deve favorire obiettivi specifici condivisi come lo sviluppo delle competenze affettivo – relazionali, il potenziamento delle motivazioni individuali, il sostegno alla crescita personale e professionale, lo sviluppo dell’interesse e della capacità a realizzare percorsi di autoformazione, di aggiornamento professionale, di autoimprenditorialità[4].

La metodologia dell’orientamento, deve, per essere efficace, contemplare il raggiungimento degli obiettivi propri delle tre tappe fondamentali:

–       L’orientamento iniziale;

–       L’orientamento in itinere;

–       L’orientamento per l’accompagnamento/inserimento professionale[5].

Un discorso a sé merita la formazione dei docenti alla didattica orientativa, come “buona pratica”, che coinvolge tutti i cicli scolastici, formazione spesso trascurata e che deve, invece, valorizzare e potenziare le risorse del singolo docente e l’aspetto formativo/educativo delle singole discipline negli interventi quotidiani.

La didattica disciplinare, per divenire veramente orientativa e per fornire gli strumenti necessari all’attivazione delle capacità di scelta, deve porre l’attenzione su aspetti come:

–       La scelta dei contenuti da proporre, in cui gli studenti possano progressivamente scoprire interessi ed attitudini;

–       La scelta e il potenziamento degli strumenti di studio più idonei a favorire l’apprendimento;

–       Il rafforzamento dell’autoconsapevolezza e della capacità di riflessione sul proprio percorso;

–       La pluralità delle metodologie didattiche.

Si tratta, in sostanza, di progettare situazioni di apprendimento, dove le singole discipline non siano concepite dai docenti e percepite dagli allievi come luoghi depositari di un sapere da memorizzare, fisso ed immutabile, bensì siano funzionali alla soluzione dei problemi, che bisogna risolvere nell’agire quotidiano[6].

Il lavoro di Carlo De Nitti e di Concetta Rosato, con la competenza propria di chi da anni si dedica teoricamente e praticamente all’istruzione orientativa, coglie molti degli aspetti innanzi proposti, esponendoli, per parafrasare il Viglietti, in una guida pratica di indubbio interesse per gli studenti, chiamati a perseguire gli obiettivi delle buone pratiche orientative in una società sempre più complessa, caratterizzata profondamente dalla categoria della trasformazione. L’auspicio è che sia dato al lavoro il giusto rilievo dalle istituzioni preposte alla diffusione delle competenze, che devono degnamente supportare, con ogni possibile strumento, l’acquisizione di capacità critiche e di pensiero divergente.


[1] Pombeni M. L., Orientamento scolastico e professionale, Bologna, Il Mulino, 1997.

[2] Viglietti M., Educazione alla scelta – Guida operativa pratica, Torino, SEI, 1995.

[3] CENSIS, Rapporto sulla situazione sociale del paese 2013, Milano, Franco Angeli, 2013.

[4] Fiorentino V., Per una Scuola che educa ed istruisce, in Laneve C. (a cura di), La Scuola educa o istruisce?, Roma, Carocci, 2010.

[5] Frabboni F., Guerra L., Scurati C., Realtà e prospettive dell’educazione, Mondadori, Milano, 1999.

[6] Selvatici A., D’Angelo A.G., Il bilancio di competenze, Franco Angeli, Milano, 1999.

 

Nota 29 gennaio 2014, Prot. n. 276

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
DIPARTIMENTO DELL’ISTRUZIONE

Agli Uffici scolastici regionali

Oggetto: Legge n. 190/2012 (“Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”) e D.Lgs. n. 33/2013 (“Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”). Modalità di applicazione per le istituzioni scolastiche

Come è noto, la legge n. 190/2012 e il D.Lgs. n. 33/2013 impongono a tutte le amministrazioni una serie di obblighi ed adempimenti volti a prevenire la corruzione nella pubblica amministrazione ed a favorire la trasparenza e la pubblicità delle informazioni. Ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165/2001, le suddette disposizioni trovano applicazione anche per le istituzioni scolastiche.

Tuttavia, considerata la specificità del settore della scuola, mediante un quesito formulato dallo scrivente è stata portata all’attenzione del Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione e dell’ A.N.A.C. (Autorità nazionale anticorruzione) la necessità di individuare misure opportune di adattamento della suddetta normativa alla complessa realtà delle istituzioni scolastiche.

Tale esigenza è stata condivisa dai soggetti interpellati e, nel corso di un incontro svoltosi nelle scorse settimane, con i rappresentanti del Dipartimento della funzione pubblica e dell’ A.N.A.C. si è concordato che tutte le indicazioni per l’applicazione delle norme sopra richiamate alle scuole fossero inserite in un apposito atto aggiuntivo al Piano Nazionale Anticorruzione, che, attualmente, è in corso di definizione.

Tanto premesso, si richiede a codesti uffici, nelle more della definitiva adozione del suddetto atto aggiuntivo da parte degli organismi competenti, di astenersi dall’ adottare qualsiasi indicazione alle istituzioni scolastiche relativamente alle tematiche della trasparenza e dell’ anticorruzione e di sospendere le iniziative eventualmente già avviate in merito.

Si prega di assicurare la massima diffusione della presente nota anche presso le istituzioni scolastiche e si fa riserva di fornire ulteriori indicazioni non appena sarà concluso l’iter dell’atto aggiuntivo.

IL CAPO DIPARTIMENTO
Luciano Chiappetta

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 23

Gazzetta Ufficiale

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

 


DECRETO-LEGGE 28 gennaio 2014, n. 4


Disposizioni urgenti in materia di emersione e rientro di capitali
detenuti all’estero, nonche’ altre disposizioni urgenti in materia
tributaria e contributiva e di rinvio di termini relativi ad
adempimenti tributari e contributivi. (14G00011)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 gennaio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Civitavecchia e nomina del
commissario straordinario. (14A00428)

 

 

Pag. 6

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 gennaio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Anagni e nomina del
commissario straordinario. (14A00429)

 

 

Pag. 6

 

 

 


DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17 gennaio 2014


Proroga dello stato di emergenza in conseguenza delle eccezionali
avversita’ atmosferiche verificatesi nei giorni dal 16 al 24 maggio
2013, nel territorio della regione Veneto. (14A00405)

 

 

Pag. 7

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


DECRETO 24 gennaio 2014


Emissione di buoni ordinari del Tesoro a 181 giorni. (14A00621)

 

 

Pag. 8

 

 

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 23 ottobre 2013


Elenco dei soggetti beneficiari di cui all’art. 14, comma 1, del
decreto n. 593 dell’8 agosto 2000, per l’anno 2011. (Decreto n.
1993). (14A00417)

 

 

Pag. 11

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


DECRETO 19 dicembre 2013


Approvazione del programma, per la regione Toscana, per la
realizzazione di strutture sanitarie extraospedaliere per il
superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. (14A00391)

 

 

Pag. 13

 

 

 


DECRETO 19 dicembre 2013


Approvazione del programma, per la regione Puglia, per la
realizzazione di strutture sanitarie extraospedaliere per il
superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. (14A00392)

 

 

Pag. 16

 

 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

 


DECRETO 10 gennaio 2014


Attuazione delle disposizioni di cui al comma 9, dell’articolo 38,
della legge 27 dicembre 2002, n. 289, concernente la determinazione
del livello di reddito equivalente, per ciascun paese straniero, al
reddito di cui all’articolo 38, comma 1, della legge 28 dicembre
2001, n. 448. (14A00434)

 

 

Pag. 19

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 31 ottobre 2013


Misure di emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione nel
territorio della Repubblica italiana di Epitrix cucumeris (Harris),
Epitrix similaris (Gentner), Epitrix subcrinita (Lec.) ed Epitrix
tuberis (Gentner). (14A00384)

 

 

Pag. 24

 

 

 


DECRETO 31 ottobre 2013


Misure fitosanitarie per il controllo del virus della tristezza degli
agrumi «Citrus Tristeza Virus». (14A00385)

 

 

Pag. 26

 

 

 


DECRETO 9 gennaio 2014


Modifica del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di
origine controllata «Vittoria». (14A00485)

 

 

Pag. 32

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 4 dicembre 2013


Modifiche all’art. 8 del decreto 29 luglio 2013, recante i termini e
le modalita’ di presentazione delle domande di agevolazione in favore
di programmi di investimento innovativi nelle regioni Calabria,
Campania, Puglia e Sicilia. (14A00433)

 

 

Pag. 33

 

 

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

 


DECRETO 20 dicembre 2013


Individuazione della delegazione sindacale che partecipa al
procedimento negoziale per la definizione dell’accordo relativo al
triennio 2013-2015, riguardante il personale della carriera
dirigenziale penitenziaria, ai sensi degli articoli 20 e 21 del
decreto legislativo 15 febbraio 2006, n. 63. (14A00406)

 

 

Pag. 34

 

 

 


DECRETO 20 dicembre 2013


Individuzione della delegazione sindacale che partecipa al
procedimento negoziale per la definizione dell’accordo relativo al
triennio 2013-2015 riguardante il personale della carriera
prefettizia, ai sensi dell’articolo 27 del decreto legislativo 19
maggio 2000, n. 139. (14A00416)

 

 

Pag. 35

 

 

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO

 


DETERMINA 10 gennaio 2014


Esclusione del medicinale idrocortisone (Plenadren) dall’elenco dei
medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario
nazionale. (Determina n. 23/2014). (14A00487)

 

 

Pag. 37

 

 

 


DETERMINA 22 gennaio 2014


Aggiornamento parziale della determina 18 maggio 2011 concernente
l’aggiornamento dell’elenco dei medicinali, istituito con il
provvedimento della Commissione Unica del Farmaco del 20 luglio 2000,
erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale.
(Determina n. 48/2014). (14A00488)

 

 

Pag. 38

 

 

 


DETERMINA 22 gennaio 2014


Inserimento del medicinale «metirapone (Metopirone)» nell’elenco dei
medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario
nazionale, per il trattamento dei pazienti con sindrome di Cushing.
(Determina n. 49/2014). (14A00489)

 

 

Pag. 38

 

 

AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

 


DELIBERA 19 dicembre 2013


Approvazione del bilancio di previsione, per l’esercizio 2014.
(Delibera n. 741/13/CONS). (14A00421)

 

 

Pag. 40

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AUTORITA’ PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE

 


COMUNICATO


Indicazioni operative in merito ai procedimenti di controllo previsti
dall’art. 71, commi 2 e 3, del decreto del Presidente della
Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 ed attivati su istanza di parte.
(14A00415)

 

 

Pag. 65

 

 

BANCA D’ITALIA

 


COMUNICATO


Nomina degli organi straordinari della Banca Romagna Cooperativa
Credito – Cooperativo Romagna Centro e Macerone – societa’
cooperativa, in Cesena, in amministrazione straordinaria. (14A00420)

 

 

Pag. 65

 

 

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

 


COMUNICATO


Scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e di
controllo e messa in liquidazione straordinaria della Banca Romagna
Cooperativa – Credito Cooperativo Romagna Centro e Macerone –
Societa’ cooperativa, in Cesena. (14A00419)

 

 

Pag. 65

 

 

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

 


COMUNICATO


Estratto del decreto direttoriale 27 gennaio 2014 di approvazione
della graduatoria relativa al concorso per l’assegnazione di posti
notarili vacanti di cui all’avviso del 30 settembre 2013, contenente
i decreti di trasferimento dei notai risultati vincitori. (14A00619)

 

 

Pag. 66

 

 

MINISTERO DELLA SALUTE

 


COMUNICATO


Proroga dei prodotti fitosanitari contenenti sostanze attive
approvate e riportate nel regolamento (UE) n. 533/2013. (14A00411)

 

 

Pag. 67

 

 

 


COMUNICATO


Proroga dei prodotti fitosanitari contenenti sostanze attive
approvate e riportate nel regolamento (UE) n. 762/2013. (14A00412)

 

 

Pag. 67

 

 

SUPPLEMENTI ORDINARI

 


LEGGE 29 gennaio 2014, n. 5


Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30
novembre 2013, n. 133, recante disposizioni urgenti concernenti
l’IMU, l’alienazione di immobili pubblici e la Banca d’Italia.
(14G00012)

 

(Suppl. Ordinario n. 9)

 

 

 

 


TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 30 novembre 2013, n. 133


Testo del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133 (pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale – serie generale – n. 281 del 30 novembre 2013),
coordinato con la legge di conversione 29 gennaio 2014, n. 5 (in
questo Supplemento ordinario alla pag. 1), recante: «Disposizioni
urgenti concernenti l’IMU, l’alienazione di immobili pubblici e la
Banca d’Italia.». (14A00645)

 

(Suppl. Ordinario n. 9)