Alunni stranieri, con le nuove linee guida solo classi eterogenee

da Tecnica della Scuola

Alunni stranieri, con le nuove linee guida solo classi eterogenee
di A.G.
Il documento, firmato dal ministro Carrozza, dice basta ai raggruppamenti di allievi non italiani omogenei per provenienza territoriale o religiosa. E non possono superare il 30% del totale degli iscritti. Inoltre, per i neo arrivati sono previste circa 8-10 ore settimanali dedicate all’italiano per una durata di 3-4 mesi. Largo anche al coinvolgimento delle famiglie. In 6 anni il numero di iscritti stranieri è raddoppiato.
Arrivano le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”. A otto anni di distanza dalla prima stesura, il Miur ha dato vita al nuovo documento che guarda agli alunni con cittadinanza non italiana tenendo conto – spiega il ministero dell’Istruzione – di uno scenario profondamente mutato che ha richiesto di aggiornare le indicazioni operative per le scuole.
Il documento, firmato dal ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, introduce l’eterogeneità delle cittadinanze nella composizione delle classi, piuttosto che classi omogenee per provenienza territoriale o religiosa degli stranieri. Si introduce anche un numero di alunni con cittadinanza non italiana in ciascuna classe che non superi, di norma, il 30% del totale degli iscritti. Inoltre per i neo arrivati sono previste circa 8-10 ore settimanali dedicate all’italiano per una durata di 3-4 mesi. Largo anche al coinvolgimento delle famiglie non italiane, avvalendosi di mediatori culturali o interpreti per superare le difficoltà linguistiche e anche per facilitare la comprensione delle scelte educative della scuola.
In particolare, nel documento si prevede che “oltre a ribadire che in mancanza dei documenti, la scuola iscrive comunque il minore straniero poiché la posizione di irregolarità non influisce sull’esercizio del diritto all’ istruzione, nel testo si informa che per agevolare le famiglie, il Ministero ha già provveduto a tradurre in inglese tutte le informazioni utili per la compilazione delle domande di iscrizione e procederà a breve alla traduzione dei testi anche in altre lingue”.
Il numero di alunni con cittadinanza non italiana nelle nostre scuole è passato infatti dai 430.000 del 2006 (anno di emanazione delle ultime Linee Guida) agli 830.000 di oggi. Cambiata è anche la loro distribuzione, che si è progressivamente spostata dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo e secondo grado. In particolare, sono 200.000 gli studenti con cittadinanza non italiana iscritti al secondo grado, l’80% frequenta istituti tecnici e professionali. Il documento firmato propone indicazioni aggiornate sui temi dell’orientamento scolastico, della valutazione, dell’istruzione e formazione dei giovani e degli adulti.
La caratteristica del fascicolo – spiega sempre viale Trastevere – è quella di offrire alle scuole “una selezione ragionata delle soluzioni organizzative e didattiche elaborate e realizzate dalle scuole stesse. In questo senso il documento si propone come veicolo di disseminazione e condivisione delle migliori pratiche già messe in atto per l’accogliere ed accompagnare in modo ottimale i sempre più numerosi ragazzi di origine non italiana che le frequentano”.

Può la quota oraria dell’autonomia provocare soprannumero?

da Tecnica della Scuola

Può la quota oraria dell’autonomia provocare soprannumero?
di Lucio Ficara
Secondo le disposizioni dettate dal Ministero la risposta è negativa. Ma purtroppo in molte scuole sta accadendo il contrario. Forse sarebbe opportuno riflettere meglio prima di attivare progetti sperimentali in materia di quote orarie.
Ci giunge notizia che in talune scuole dove si cercano sempre soluzioni didattiche alternative, si sia scelto, con una certa leggerezza didattico-amministrativa, di utilizzare la quota di flessibilità oraria del 20% per attuare una certa “curvatura didattica”. In particolare ci viene segnalato  che in un liceo scientifico, si sia scelto di utilizzare questa flessibilità oraria, per avviare un indirizzo di liceo sportivo, favorendo sempre all’interno del 20%, le ore della classe di concorso A029 a discapito di classi di concorso come A025 disegno e storia dell’arte e la classe di concorso A051 italiano e latino. Questa operazione, peraltro votata dal collegio dei docenti, è stata decisa senza garantire la tutela dei docenti a cui sono state decurtate ore dall’organico, della conservazione della titolarità. La domanda che ci poniamo è la seguente: “può la quota oraria dell’autonomia della singola scuola provocare, a causa della sua articolazione, il soprannumero anche solo di un titolare?”. La risposta è data, con estrema chiarezza e senza ombra di dubbio, dalla circolare ministeriale n. 10 del 21 marzo 2013 sugli organici, che per la parte che riguarda l’utilizzo della quota dell’autonomia sarà replicata anche per l’anno scolastico 2014/2015. In questa circolare si sottolinea il fatto che i tre regolamenti relativi al riordino del 2° ciclo prevedono che le istituzioni scolastiche possono, previa delibera del collegio dei docenti, utilizzare la quota di autonomia nell’ambito degli indirizzi definiti dalle regioni e in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale in uscita. Ciò sia per potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riguardo alle attività di laboratorio, sia per l’eventuale attivazione di ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa. Poiché l’utilizzo di tale quota, da calcolare tenendo conto della proiezione sull’intero percorso quinquennale, non potrà comunque determinare esuberi di personale a ”regime”, il sistema informativo ha attivato una apposita funzione a mezzo della quale le istituzioni scolastiche potranno apportare le modifiche orarie alle classi di concorso (ore in più in corrispondenza di ore in meno) e, contestualmente, gli Uffici scolastici territoriali potranno verificare il determinarsi o meno di situazioni di esubero, e quindi, autorizzare interventi modificativi del quadro orario. L’utilizzo della quota dell’autonomia, continua la circolare ministeriale, non potrà determinare a regime situazioni di soprannumerarietà, né tantomeno la trasformazione di cattedre interne in cattedre orario esterne a livello scuola e, pertanto, si renderà possibile solo in presenza di classi di concorso con posti o ore disponibili. La circolare ministeriale limita l’utilizzo della quota di flessibilità oraria del 20% a quelle situazioni che non creano soprannumeri o cattedre orarie esterne, evitando di creare disagio ai titolari delle classi di concorso che si vedono sottratte le ore curricolari. La cosa strana è che questa operazione di cui stiamo parlando è avvenuta in una scuola che è già da qualche hanno in discesa libera per quanto riguarda le iscrizioni e quindi tende a perdere classi in maniera consistente. In una situazione del genere è ammissibile che il Collegio dei docenti approvi anche la quota oraria dell’autonomia? Ci pare francamente che tutta questa operazione sia un azzardo, che dovrebbe trovare fine con la bocciatura da parte degli Uffici scolastici territoriali, che potranno intervenire riequilibrando gli organici in modo da tutelare tutte le classi di concorso.

Progetti di prevenzione dispersione scolastica, ulteriori indicazioni del Miur

da Tecnica della Scuola

Progetti di prevenzione dispersione scolastica, ulteriori indicazioni del Miur
di A.T.
Il Miur ha emanato una nota esplicativa al decreto ministeriale n. 87 dello scorso 7 febbraio, che prevede progetti di didattica integrativa contro la dispersione scolastica, per i quali sono stati stanziati 15 milioni di euro.
Il 18 febbraio il Ministero dell’istruzione ha emanato la nota prot. n. 1014 che detta le procedure per la selezione e il finanziamento di progetti in materia di apertura delle scuole e prevenzione della dispersione scolastica in attuazione dell’art. 7 del D.L. n. 104 del 12 settembre 2013.
La suddetta nota prot. 1014 del 18 febbraio scorso ribadisce quanto già contenuto nel D.M. 7 febbraio 2014, accogliendo peraltro alcune richieste avanzate dai sindacati al momento del confronto con l’Amministrazione.
Ricordiamo che con il decreto dello scorso 7 febbraio (e conseguente D.D.G. prot. n. 25 sempre del 7 febbraio 2014, che si sofferma sulle procedure di selezione dei progetti presentati dalle istituzioni scolastiche di ciascuna regione) è stato indetto un bando nazionale per percorsi finalizzati a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, con particolare riferimento alle aree a maggiore rischio di evasione dell’obbligo, individuando le modalità per l’avvio di un programma di didattica integrativa e innovativa anche attraverso il prolungamento dell’orario scolastico nelle istituzioni di ogni ordine e grado, da svolgersi negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015. Nel D.M. n. 87 del 7 febbraio viene evidenziato che il progetto deve indicare quali priorità almeno due fra questi interventi: prevenzione del disagio causa di abbandoni scolastici; rafforzamento delle competenze di base; integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana.

E’ confermata la data del 28 febbraio 2014 quale termine per presentare all’Ufficio scolastico regionale di appartenenza la documentazione richiesta per la partecipazione alle attività progettuali da parte delle istituzioni scolastiche che intendano partecipare al bando (singolarmente o come capofila di reti di scuole).

Per il Miur spunta il nome di Irene Tinagli

da Tecnica della Scuola

Per il Miur spunta il nome di Irene Tinagli
di Aldo Domenico Ficara
Le ultime notizie sul totoministri del futuro governo Renzi dicono che vacilla la candidatura del segretario di Scelta Civica Stefania Giannini all’Istruzione dopo che lo stesso partito avrebbe indicato Irene Tinagli
Anche nelle ultime edizioni dei vari TG nazionali compare nella casella del Ministero dell’ istruzione, affiancando quello di Stefania Giannini, il nome di Irene Tinagli. Irene Tinagli laureata alla Bocconi di Milano, è docente all’Università Carlos III di Madrid, specializzata in sviluppo economico, innovazione e creatività, nonché consulente del Dipartimento Affari Economici e Sociali dell’ONU, della Commissione Europea e di diversi enti e governi regionali sia in Italia che all’estero. È stata ricercatrice presso la Carnegie Mellon University di Pittsburgh, dove ha conseguito un Master of Science ed un PhD in Public Policy and Management. È membro del comitato d’onore dell’associazione italiana per i diritti civili Equality, Presidente del comitato scientifico dell’associazione di imprese “Parks-liberi e uguali”, e membro del comitato direttivo del think tank Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo. Sempre da Wikipedia si apprende che è stata consigliere del ministro Francesco Profumo sulle smart cities nel governo Monti. Successivamente si è candidata alle elezioni politiche italiane del 2013 come capolista alla Camera nella circoscrizione Regione Emilia-Romagna per la lista Con Monti per l’Italia, risultando eletta. Si ricorda a proposito del progetto Smart Cities che la presentazione di idee progettuali per Smart Cities and Communities and Social Innovation di cui al Decreto Direttoriale prot.n. 391/Ric del 5 luglio 2012, il MIUR assegnava 655,5 milioni di euro (di cui 170 Meuro di contributo nella spesa e 485,5 Meuro per il credito agevolato) per interventi e per lo sviluppo di Città intelligenti su tutto il territorio nazionale.

Valutazione, la Fondazione Agnelli chiede di spingere sull’acceleratore

da Tecnica della Scuola

Valutazione, la Fondazione Agnelli chiede di spingere sull’acceleratore
di Alessandro Giuliani
Il 19 febbraio presentato a Roma, presso gli Editori Laterza, il nuovo Rapporto ‘La valutazione della scuola. A che cosa serve e perché è necessaria’: si chiede di accelerare il processo di costruzione del Sistema nazionale di valutazione, che negli ultimi mesi ha rallentato e sembra quasi essere uscito dalle priorità della politica scolastica italiana. Fondamentale però è conquistare il consenso degli insegnanti, superandone le resistenze ancora forti. I risultati derivanti dalle evidenze e dalle lezioni che vengono dalla ricerca, dall’esperienza internazionale e dalle sperimentazioni nazionali.
Un moderno sistema di valutazione può aiutare la scuola pubblica italiana a rinnovarsi, evitando i rischi di declino. A sostenerlo è la Fondazione Agnelli, che dopo un lungo percorso di ricerca presenterà oggi, 19 febbraio, a Roma presso la sede degli Editori Laterza, il nuovo Rapporto ‘La valutazione della scuola. A che cosa serve e perché è necessaria’.
Il rapporto, raccolto in un volume in libreria dal 20 febbraio, presenta un quadro sulla valutazione della scuola in Italia e le soluzioni possibili, a partire dalle evidenze e dalle lezioni che vengono dalla ricerca, dall’esperienza internazionale e dalle sperimentazioni nazionali, in particolare dalla sperimentazione VSQ, svolta dal Miur in 77 scuole medie di alcune province italiane fra il 2011 e il 2013, con il monitoraggio della stessa organizzazione.
Nel volume si riportano dati, informazioni e analisi per capire, si legge nella presentazione della Fondazione torinese, “le debolezze del nostro sistema d’istruzione e le ragioni dei suoi ritardi e divari. Offrendo a ciascuna scuola – attraverso le risorse della valutazione esterna (prove Invalsi e visite degli ispettori scolastici) – strumenti di diagnosi, che inneschino riflessioni critiche e azioni correttive per innalzare la qualità dei risultati dei propri studenti. Infine, mettendo a disposizione delle famiglie efficaci bussole per orientarsi, nella convinzione che un’informazione trasparente e disponibile a tutti potrà riguadagnare la fiducia dell’opinione pubblica e delle famiglie nella scuola pubblica”.
Secondo la Fondazione Agnelli, “ciò sarà possibile a condizione di accelerare il processo di costruzione del Sistema nazionale di valutazione, che negli ultimi mesi ha rallentato e sembra quasi essere uscito dalle priorità della politica scolastica italiana, ma al tempo stesso di conquistare il consenso degli insegnanti, superandone le resistenze ancora forti. È, infatti, del tutto velleitario pensare di costruire un sistema di valutazione senza che una cospicua maggioranza degli insegnanti ne comprenda e ne condivida le finalità di miglioramento, cessando di temere – come invece è avvenuto in questi anni – che la valutazione sia ‘contro’ di loro”.
Per la Fondazione non vi sono dubbi: il futuro SNV deve concentrarsi sulla valutazione del sistema scolastico (sotto la responsabilità di un Invalsi indipendente dal Miur) e delle scuole (sotto la responsabilità dello stesso Miur, attraverso il corpo degli ispettori): “per le scuole che superano con successo il vaglio della valutazione il premio dovrà essere un maggior grado di autonomia, ad esempio, nella gestione delle risorse umane (fino alla chiamata diretta), dei fondi per la formazione e le tecnologie, nella programmazione didattica”.
Dopo molti anni in definitiva inconcludenti e che anche su questo tema hanno portato l’Italia a un ritardo rispetto agli altri paesi, ci si può chiedere: siamo ancora in tempo? La risposta della Fondazione è affermativa, ma preoccupata: “il Regolamento del SNV, con alcune sostanziali modifiche, è forse l’ultima occasione per dare all’Italia un‘efficace valutazione della scuola – spiega Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli – occorre impegnarsi a coglierla, con chiarezza e perseveranza negli obiettivi, unita a una costante ricerca del consenso da parte degli insegnanti. Senza la valutazione, infatti, sono a rischio la qualità e, dunque, il futuro della scuola pubblica italiana”. La presentazione del Rapporto, aperta al pubblico, avrà inizio alle ore 18: sarà curata dal direttore Gavosto, e parteciperanno Luigi Berlinguer, Mariastella Gelmini e Francesco Profumo, tutti protagonisti del faticoso e controverso percorso della valutazione in Italia.

Collocamenti fuori ruolo e comandi a.s. 2014/2015

da Tecnica della Scuola

Collocamenti fuori ruolo e comandi a.s. 2014/2015
di L.L.
Le domande per le assegnazioni devono essere prodotte entro il 22 maggio, mentre vanno inoltrate entro il 30 maggio le domande per i comandi presso le Università degli studi e altri istituti di istruzione superiore, le associazioni professionali dei dirigenti scolastici e del personale docente ed enti cooperativi da esse promossi, nonché presso enti, istituzioni e amministrazioni che svolgono, per loro. finalità istituzionale, impegni nel campo della formazione e in campo culturale e artistico
Con la C.m. n. 31 del 18 febbraio 2014 il Miur ha dettato istruzioni per l’a.s. 2014/2015 in merito ai collocamenti fuori ruolo e comandi dei dirigenti scolastici e del personale docente presso associazioni professionali ed enti cooperativi da esse promossi, e università e altri istituti di istruzione superiore.
Ai sensi della legge di stabilità 2013 il contingente è fissato nel limite massimo di 50 unità, in aggiunta del quale le predette associazioni, gli enti cooperativi da esse promossi, nonché gli enti, le istituzioni e le amministrazioni che svolgono, per loro finalità istituzionale, impegni nel campo della formazione e in campo culturale e artistico, possono richiedere, con oneri interamente a loro carico, ulteriori comandi annuali di docenti, compreso il personale educativo, e di dirigenti scolastici. Sono anche possibili comandi di durata annuale della stessa tipologia di personale presso le Università degli Studi e altri Istituti di istruzione superiore, con oneri interamente a carico dell’Istituzione richiedente.
Il personale da collocare fuori ruolo deve aver superato il periodo di prova e il servizio prestato in posizione di collocamento fuori ruolo dai dirigenti scolastici e dai docenti è valido come servizio d’istituto per il conseguimento di tutte le posizioni di stato giuridico ed economico nelle quali sia richiesta la prestazione del servizio medesimo.
Per l’anno scolastico 2014/2015le richieste di assegnazione presso associazioni professionali dei dirigenti scolastici e del personale docente ed enti cooperativi da esse promossi, nonché presso enti e istituzioni che svolgono, per loro finalità istituzionale, impegni nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica dovranno essere indirizzate al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per l’istruzione – Direzione generale per il personale scolastico – Ufficio IV – V.le Trastevere, 76/A – 00153 Roma – e prodotte entro il 22 maggio 2014. Entro la medesima data dovranno anche pervenire richieste di contributi in sostituzione di assegnazioni di personale da parte di associazioni professionali dei dirigenti scolastici e del personale docente ed enti cooperativi da esse promossi, nonché degli enti, istituzioni e amministrazioni che svolgono, per loro finalità istituzionale, impegni nel campo della formazione.
Devono, invece, essere presentate entro il 30 maggio 2014, le domande per i comandi presso le Università degli studi e altri istituti di istruzione superiore, le associazioni professionali dei dirigenti scolastici e del personale docente ed enti cooperativi da esse promossi, nonché presso enti, istituzioni e amministrazioni che svolgono, per loro. finalità istituzionale, impegni nel campo della formazione e in campo culturale e artistico.

Assegnazione di dirigenti scolastici e di docenti per lo svolgimento di compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica

da Tecnica della Scuola

Assegnazione di dirigenti scolastici e di docenti per lo svolgimento di compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica
di Lara La Gatta
L’avviso della procedura di selezione deve essere reso disponibile entro il 9 maggio 2014, mentre entro il 23 maggio devono essere presentate le domande del personale interessato, riferite alle assegnazioni con decorrenza dall’ anno scolastico 2014/15
In applicazione della legge 128/2013 per l’a.s. 2014/2015 è confermata la riduzione del contingente da 300 a 150 unità riferito alle assegnazioni di dirigenti scolastici e di docenti per lo svolgimento di compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica.
Lo ha precisato il Miur con l’annuale circolare dedicata alle assegnazioni (C.m. n. 30 del 18 febbraio 2014), con la quale ha fornito indicazioni per il prossimo anno scolastico.
La durata massima del collocamento fuori ruolo resta fissata in due anni scolastici, salva motivata revoca del corrispondente incarico da parte della stessa amministrazione.
Per l’esatta individuazione dei compiti connessi con l’attuazione della autonomia scolastica, queste sono, a titolo esemplificativo, le aree interessate: • sostegno e supporto alla ricerca educativa e alla didattica, in relazione alla attuazione dell’autonomia: supporto alla pianificazione dell’ offerta formativa, con particolare riferimento ai processi di innovazione in atto, iniziative di continuità tra i vari gradi di scuola, organizzazione flessibile del tempo scuola, formazione e aggiornamento del personale, innovazione didattica, progetti di valutazione e qualità della formazione, progetti di carattere internazionale, attività di orientamento, attuazione del diritto-dovere all’istruzione e all’istruzione e formazione professionale, ecc.; • sostegno e supporto per l’attuazione dell’autonomia nel territorio, ai processi organizzativi e valutativi dell’ autonomia scolastica (documentazione, consulenza, iniziative di sportello, monitoraggio, valutazione ecc.); • sostegno alla persona e alla partecipazione studentesca: alla educazione degli adulti, educazione alla convivenza civile (alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare, all’affettività), integrazione scolastica dei soggetti disabili, pari opportunità donna-uomo, dispersione scolastica, disagi della condizione giovanile, consulte provinciali studentesche, orientamento scolastico, attività complementari e integrative; • raccordi interistituzionali (alternanza scuola – lavoro, esperienze formative e stage) istruzione e formazione superiore integrata, rapporti col territorio; • gestione e organizzazione, ivi compresi i supporti informativi (organi collegiali, attivazione di reti di scuole, utilizzo delle nuove tecnologie, ecc.).
la procedura per la presentazione delle domande prevede una prima informativa da parte dei Dipartimenti, Direzioni Generali ad essi afferenti e Uffici Scolastici Regionali, che in base al numero di unità del contingente assegnato, dovranno dare comunicazione alle organizzazioni sindacali del comparto scuola e dell’area V della dirigenza scolastica, aventi titolo alla contrattazione decentrata, dei posti disponibili, dei criteri di selezione del personale e della durata dell’ assegnazione.
L’avviso della procedura di selezione deve essere affisso all’albo degli uffici entro il giorno 9 maggio 2014.
Le domande del personale interessato, riferite alle assegnazioni con decorrenza dall’anno scolastico 2014/15, devono essere inviate all’ufficio centrale o regionale richiesto entro e non oltre il 23 maggio 2013.
Il personale da collocare fuori ruolo deve aver superato il periodo di prova. Il servizio prestato in posizione di collocamento fuori ruolo dai dirigenti scolastici e dai docenti è valido come servizio di istituto per il conseguimento di tutte le posizioni di stato giuridico ed economico nelle quali sia richiesta la prestazione del servizio medesimo.

Ajello: l’Invalsi fa misurazioni, non valutazioni

da tuttoscuola.com

Ajello: l’Invalsi fa misurazioni, non valutazioni

Siamo degli esperti che forniscono misurazioni e non valutazioni”. L’Invalsi ”offre strumenti”, ”è come un termometro che può misurare la temperatura, ma per la sintomatologia occorre una valutazione” diversa. Così il neo presidente dell’Invalsi, Anna Maria Ajello, durante la presentazione del rapporto ”La valutazione della scuola” della Fondazione Giovanni Agnelli.

Dobbiamo continuare a fare rigorosamente quello che abbiamo fatto finora – ha aggiunto Ajello – studiando però anche altre misurazioni”, ”strumenti”, da offrire alla scuola. Bisogna costruire, quindi, ”prove d’opera” diverse e ”alternative”, che misurino ”altre competenze dei nostri studenti: una serie di prove, appunto, per articolare la misurazione”. L’Invalsi non decide la politica, ha concluso Aiello, ”è autonomo solo negli strumenti”.

830.000 alunni stranieri: nuove linee guida

da tuttoscuola.com

830.000 alunni stranieri: nuove linee guida

Il ministro Maria Chiara Carrozza ha firmato il testo delle nuove Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri frutto di un lungo lavoro di raccolta ed elaborazione di dati e di esperienze effettuato dall’ufficio ‘Immigrazione, orientamento e lotta all’abbandono scolastico’ della Direzione generale per lo Studente del Miur.

A otto anni di distanza dalla prima stesura, esce dunque il nuovo documento che guarda agli alunni con cittadinanza non italiana tenendo conto di uno scenario profondamente mutato che ha richiesto di aggiornare le indicazioni operative per le scuole. Il numero di alunni con cittadinanza non italiana nelle nostre scuole è passato infatti dai 430.000 del 2006 (anno di emanazione delle ultime Linee Guida) agli 830.000 di oggi.

Cambiata è anche la loro distribuzione, che si è progressivamente spostata dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo e secondo grado. In particolare, sono 200.000 gli studenti con cittadinanza non italiana iscritti al secondo grado, l’80% frequenta istituti tecnici e professionali.

Le nuove linee guida propongono indicazioni aggiornate sui temi dell’orientamento scolastico, della valutazione, dell’istruzione e formazione dei giovani e degli adulti.

La caratteristica distintiva del fascicolo è quella di offrire alle scuole una selezione ragionata delle soluzioni organizzative e didattiche elaborate e realizzate dalle scuole stesse. In questo senso il documento si propone come veicolo di disseminazione e condivisione delle migliori pratiche già messe in atto per l’accogliere ed accompagnare in modo ottimale i sempre più numerosi ragazzi di origine non italiana che le frequentano.

Piccole scuole di montagna si contendono alunni per evitare la chiusura

da tuttoscuola.com

Piccole scuole di montagna si contendono alunni per evitare la chiusura

Lite a distanza nei piccoli comuni di montagna per accaparrarsi gli alunni, pur di non chiudere le scuole. Accade al confine tra la provincia di Pistoia e quella di Bologna. Il sindaco di Sambuca Pistoiese (Pistoia), Marcello Melani ha scritto ai genitori per smentire quella che lui stesso definisce ‘una bufala’.

“In quest’ultimo periodo – scrive il sindaco – sono state messe in giro voci che danno la scuola di Treppio in fase di chiusura. La notizia è destituita di qualsiasi fondamento anzi ci stiamo adoperando per mantenerla e migliorarla. Il problema è che nelle vicinanze, altro comune, altra provincia, altra regione c’è una scuola che ha dei problemi (mancanza di alunni) e non ha trovato altro di meglio che, subdolamente, fomentare una bufala (la chiusura) alla quale alcune madri, in buonafede, hanno abboccato“.

Il Comune – conclude il primo cittadino di Sambuca -, insieme alla dirigenza scolastica dell’istituto comprensivo Cino da Pistoia, sta adoperandosi per veder confermata l’affluenza minima vitale per mantenere la scuola aperta. Sta però anche ai genitori crederci e cercar di far capire, a chi ha messo in giro la voce, che la scuola è un servizio essenziale e che è meglio averla in loco piuttosto che dover spostare i bambini“.

L’Anp chiede di ripensare la figura del collaboratore scolastico

da tuttoscuola.com

L’Anp chiede di ripensare la figura del collaboratore scolastico

Ritornare all’impiego dei bidelli  nelle scuole visto che l’affidamento alle ditte di pulizia non si è rivelato, negli anni, più vantaggioso dal punto di vista economico. Ne è convinto il presidente dell’Associazione nazionale dirigenti e  alte professionalità della scuola (Anp) Giorgio Rembado che all’agenzia di stampa Adnkronos commenta l’occupazione di istituti a Napoli da parte degli ex Lsu addetti alle pulizie e i disagi che stanno vivendo molte scuole rispetto agli standard di pulizia.

La questione degli affidamenti alle ditte di appalto è nata anni fa sulla base di un presupposto che poi si è rivelato sbagliato e cime la previsione di un contenimento della spesa – dice Rembado – Si sono eliminate quote consistenti di personale ausiliario nelle scuole per sostituirlo con le ditte di pulizia. L’esito che ci si augurava, quello di minori spese, non si è realizzato e ciò fa venire meno le ragioni originarie di quella soluzione“. “Molti dirigenti delle scuole, che hanno fatto questo tipo di esperienze, hanno avuto un ripensamento complessivo – sottolinea Rembado – ritenendo inoltre che la funzione del bidello sia molto più ampia: il bidello non è solo addetto alle pulizie, ma è anche una figura che  garantisce la vigilanza nei locali della scuola nelle ore in cui si  presta servizio ai piani e può svolgere una funzione di supporto nei  confronti degli studenti e degli alunni portatori di handicap“.

La figura del bidello dunque, secondo il preside, può essere “rivitalizzata e ridefinita” e va fatta una scelta di fondo cioè “ritornare al personale ausiliario, anche in una veste rinnovata, piuttosto che agli addetti di pulizia“. Riguardo alle occupazioni e le proteste avvenute a Napoli, dove ieri una dirigente scolastica si è barricata nell’istituto per impedire ai manifestanti di entrare, Rembado osserva: “E’ ovvio che il dirigente della scuola è garante del servizio e non può vedere con favore le proteste, ancorché riconducibili all’esercizio dei diritti dei lavoratori“.

Domande on line per i trasferimenti

da tuttoscuola.com

Istruzioni in attesa della OM

Domande on line per i trasferimenti

La Direzione Generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi del Miur ha comunicato, con nota prot. 511 del 18 febbraio che anche quest’anno le domande di mobilità del personale docente di ogni ordine e grado di scuola e del personale Ata per il prossimo anno scolastico, dovrà essere presentata esclusivamente on line mediante l’accesso a POLIS.

L’operazione di compilazione e l’invio della domanda, ricorda la nota ministeriale, sarà effettuata tramite apposite funzionalità messe a disposizione nell’area “Istanze on line” presente sul sito Internet dell’Amministrazione all’indirizzo www.pubblica.istruzione.it/index.shtml.

La comunicazione precede l’annuale ordinanza sul movimento del personale per l’a.s. 2014-15 (l’anno scorso l’OM venne pubblicata il 13 marzo 2013).

L’ordinanza trasferimenti è preceduta da apposita contrattazione decentrata tra ministero e sindacati rappresentativi.

Lo schema di accordo per tale contrattazione è stato definito nel mese di dicembre 2013. L’ordinanza quest’anno potrebbe, quindi, uscire a breve. Forse.

Distacchi per l’autonomia

da tuttoscuola.com

Distacchi per l’autonomia

Eran 300… Non sono i caduti ricordati nella “Spigolatrice di Sapri” né i soldati spartani caduti nella battaglia delle Termopoli, bensì i posti che, fino all’anno scolastico 2013-14, la legge riservava ai dirigenti scolastici e ai docenti che intendevano chiedere il distacco biennale per svolgere attività connesse con l’attuazione dell’autonomia scolastica.

Per il 2014-15 i posti non saranno più 300, ma 150.

Lo ha precisato il Miur con circolare n. 30 del 18 febbraio, per mezzo della quale ha ricordato i principali adempimenti e i termini di presentazione delle domande.

Entro il prossimo 9 maggio gli uffici scolastici centrali e periferici dovranno comunicare il numero dei posti disponibili, i criteri di selezione dei candidati e la durata della assegnazione.

Entro il successivo 23 maggio gli interessati dovranno presentare domanda all’ufficio prescelto, allegando il proprio curricolo.

Può essere presentata una sola domanda per un solo ufficio.

Quel tesoretto che sta a Barbiana

Quel tesoretto che sta a Barbiana

di Domenico Sarracino 

Cercando di rispondere, in una discussione su Fb, alla domanda su cosa penserebbero i ragazzi di Barbiana rispetto al tema dell’inclusione scolastica, che tanto sta facendo discutere, ho scritto che sicuramente non si entusiasmerebbero perché vedrebbero troppa distanza tra il dire ed il fare, e da quelle parti troppi sofismi ed elucubrazioni non erano ben visti. Poi mi si sono associate altre idee sulla “forza” di Barbiana e quello che ancora oggi può dare.
La passione di maestro e quella di pastore, da linea di confine, del Priore aveva la forza di una dissacrazione, nasceva dall’urgenza di  una verità da rivelare ed aveva  un tavolo da capovolgere inflessibilmente; era davvero rivoluzionaria, radicale e disinibita; poggiava su due leve fortissime, quella del Vangelo inteso in maniera pienamente umana, e quella civica che nasceva dalla Costituzione e dalla voglia di vederla finalmente applicata.

Credo che l’efficacia della sua didattica – laboratoriale, individualizzante e personalizzante, operativa ed antinozionistica – sia venuta dal profondo convincimento della sfida che lanciava alla “professoressa” dei Pierini. L’idea che mi sono fatto è che egli maturasse le sue “intuizioni”  didattiche ricavandole dalle situazioni educative e formative che gli si proponevano; che non aveva a priori un metodo generale, ma  se lo andava inventando di volta in volta nel cercare i modi più efficaci per dare risposte concrete ai problemi educativi sul tappeto: partendo dai ragazzi e dai loro bisogni; immedesimandosi , entrando nelle loro teste e nelle loro vite, stimolando le loro risorse e le loro capacità; non faceva loro mancare niente di essenziale ed importante, ma, nel contempo, non indulgeva in facili accomodamenti e chiedeva sforzi, sacrifici, responsabilità, diritti e doveri. La cornice di riferimento e di prospettiva civico-educativa a cui si riferiva il Priore era altissima: far sviluppare in tutti gli strumenti della conoscenza, della cittadinanza e della partecipazione; far uscire dalla subalternità e subordinazione culturale e materiale; far camminare tutti a testa alta perché istruiti e capaci di esercitare diritti e doveri, di essere cittadini del mondo.

Lasciatemi osservare anche che per certi versi la scuola di Barbiana era una scuola “privata” sebbene gratuita, ma le sue bandiere erano da un lato il bene pubblico e la capacità di  cittadinanza e dall’altro  i principi evangelici. Ed è da dire che questa scuola “privata” – a differenza delle invocazioni  e ricorrenti “grida” di quella pubblica, sempre tanto solennemente proclamate quanto poco praticate – non solo ha insegnato veramente la Costituzione, ma l’ha insegnata facendola vivere. Pertanto Barbiana  è un’esperienza abbastanza unica e per certi versi inimitabile, e  Don Milani viveva ciò con tutto se stesso, giorno e notte, e pieno di un “sacro furore” che gli derivava anche dal modo totale in cui viveva il Vangelo e la sua missione di pastore.

Ora  vivere il lavoro a scuola con questa totalità di dedizione per centinaia di migliaia di insegnanti è esperienza improponibile e neppure pensabile, così come ci si rende ben conto che una cosa è la “scuoletta” di Barbiana, altra cosa è far funzionare il complesso sistema della scuola italiana che abbraccia un Paese lungo e pieno di contrasti e che oggi poi vive una profondissima crisi d’identità.

Eppure, se riuscissimo ad avvicinarci e farci contagiare da quella linfa vitale che si custodisce nello sperduto poggio di Barbiana, da quei pochi principi di fondo che la guidavano (l’istruzione come conquista e liberazione, i principi della Costituzione, il valore della pace ed il ripudio della guerra, l’importanza delle parole – cercate, soppesate e  scolpite – la giustizia sociale, il dovere della solidarietà, la libertà e la responsabilità …); se un pizzico della fiamma che bruciava nel Priore (ed in chi gli stava intorno) riuscissimo a farlo entrare in tanti, in tutti noi, la scuola italiana sarebbe più efficace e diretta, e le parole sarebbero più sobrie, ma più vere, e i bisogni dei nostri ragazzi più vicini e rispettati. Barbiana è irripetibile, ma è anche un’inestimabile risorsa. Se riuscissimo a rimettere in circolazione un po’ del suo “spirito”, la scuola italiana ( e non solo) potrebbe ritrovare lo slancio per invertire la china e riprendere il cammino.

Vam, il laboratorio cinematografico per registi ciechi

da Redattore Sociale

Vam, il laboratorio cinematografico per registi ciechi

Il gruppo si riunisce ogni sabato a Trieste. Il fondatore Rodolfo Bisatti: “Non vogliamo integrare la disabilità, ma diversificare la normalità”. E dal 20 al 22 febbraio convegno con l'”Amazone” Uta Melle

ROMA – Ogni sabato mattina e per tutto l’arco della giornata nello Spazio Rosa del Parco di San Giovanni a Trieste, un gruppo di appassionati di cinema e audiviosivi si riunisce per dare vita a un singolare laboratorio: aperto in primo luogo a chi non vede e a chi non sente, ma anche ai loro familiari e a quanti credono nella possibilità di trasformare la disabilità sensoriale in una risorsa creativa nell’arte cinematografica. Il laboratorio nasce da un’idea di Rodolfo Bisatti, regista padovano trapiantato a Trieste, che nel 2013 ha firmato “Voci nel buio”: un lungometraggio che, dopo un rapido passaggio al botteghino, ha continuato a girare per l’Italia grazie a una serie di proiezioni organizzate attraverso il passaparola. Protagonista del film Giovanni, un adolescente cio che si trova al centro della crisi esistenziale e di coppia dei propri genitori.

Dopo questa esperienza e l’incontro con il giovane attore non professionista Giuseppe Cocevari, realmente non vedente, Bisatti ha voluto andare avanti. Fondando appunto il Laboratorio di video alfabetizzazione multisensoriale Vam. “Ci interessa la persona nella sua integralità – dice il regista –. Nella Vam le diversità tra le persone sono indagate in quanto unicità e specificità, come ricchezze e opportunità che una comunità ha la necessità di accogliere, considerare, conoscere e utilizzare al meglio, se non vuole disintegrarsi definitivamente”. Conseguenza: l’abbandono dei paradigmi culturali imperanti e l’assunzione di una prospettiva rovesciata. “Intendiamo combattere il video analfabetismo considerando la disabilità come risorsa creativa”, dichiara il regista, che insiste: “Ma soprattutto vogliamo superare l’idea ambigua di integrazione della diversità con quella di diversificare la normalità”.

Ed è proprio da questa la filosofia di fondo che parte ora la più ambiziosa delle sfide: trasformare il laboratorio in un Centro per le arti cinematografiche multisensoriali che abbia come cuore pulsante proprio la diversità e la disabilità, intese come forma privilegiata di esplorazione della realtà. Per lanciare il progetto dal 20 al 22 febbraio si terrà a Trieste il convegno “L’officina dei sensi”, sottotitolo: “Verso la creazione del Centro per le arti cinematografiche multisensoriali”. Al convegno prenderanno parte registi, produttori, filmaker e ricercatori, oltre naturalmente a esponenti delle associazioni per le persone disabili e delle istituzioni locali. Momento saliente sarà però la partecipazione di Uta Melle, che porta per la prima volta in Italia la mostra fotografica “Amazonen”: dopo aver raccontato il proprio cancro al seno e la successiva mastectomia attraverso le fotografie, l’artista berlinese ha coinvolto altre donne in un progetto dove i corpi mutilati raccontano il trionfo della vita. (Antonella Patete)

Cinema e tv accessibili ai ciechi: ecco le linee guida per l’audiodescrizione

Sono state presentate ieri a Roma dall’associazione Blindsight Project. La denuncia della onlus: “Troppe barriere: ci chiedono ancora quale programmi tv preferiremmo vedere a fronte di una prospettiva di accessibilità completa”

ROMA – L’accessibilità alla tv, al cinema e in generale nell’offerta culturale sembra essere una meta ancora molto lontana per ciechi e disabili sensoriali che non vogliono rinunciare ad un film o uno spettacolo. La denuncia arriva dalla onlus Blindsight Project onlus, da anni in prima linea per i diritti di ciechi e ipovedenti, che ieri ha presentato le linee guida per una corretta trascrizione e realizzazione dell’audiodescrizione. Obiettivo dell’iniziativa, sensibilizzare gli operatori del settore sulle barriere che ancora condannano le persone con disabilità visive  ad una limitatissima fruizione di film, programmi televisivi o altri spettacoli. In occasione della presentazione, si è svolta inoltre una proiezione con audiodescrizione del film in corsa agli Oscar “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, realizzata da Blindsight Project onlus, in collaborazione con MovieReading,  quale esempio  di una corretta  fruizione accessibile, come indicato dalle linee guida prodotte.

“C’è stata una grossa partecipazione in occasione della presentazione – racconta Laura Raffaeli, Presidente Blindsight Project – c’erano la Rai ed altri operatori dello spettacolo, oltre a diverse associazioni che si occupano della nostra tematica. L’obiettivo della nostra iniziativa era principalmente quello di  informare chi dovrebbe incidere nell’abbattimento delle barriere che ancora oggi condizionano la possibilità di scelta di noi disabili sensoriali nella fruizione di film o di un programma,  e di cooperare con le altre associazioni”.

E sottolinea: “In dieci anni che sono cieca e che con la mia onlus ci occupiamo di questa problematica, non ho visto cambiare nulla. Oggi ci chiedono ancora quale programmi tv preferiremmo vedere a fronte di una prospettiva  di un’accessibilità completa. Per fare un esempio, la  Rai garantisce 330 ore di fruizione. E per quanto riguarda  il cinema,  in tre anni forse hanno fatto un film con audio descrizione. C’è bisogno di cooperazione sia tra le associazioni, nel produrre un’informazione che non sia frammentaria, sia nello spettacolo televisivo e nel cinema, per dare la possibilità anche a chi ha queste disabilità di collaborare nell’aumentare l’offerta. Si aprirebbero poi anche spazi di lavoro per persone preparate che potrebbero fare la differenza nell’abbattere queste barriere”.

Infine conclude: “Non è possibile che una persona con disabilità sensoriali sia costretta ad accontentarsi di un programma televisivo e non possa scegliere, come gli altri, cosa guardare. Io ho 53 anni e posso anche non pensarci, ma quale possibilità diamo ai giovani? Mi chiedo – sottolinea – che tipo di cultura vogliamo offrire loro? Possiamo accettare che una ragazza disabile sensoriale di 18 anni non abbia altra scelta che un Posto al Sole?”.

Ma come dovrebbe essere una buona audiodescrizione? Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, l’audiodescrizione deve integrarsi armoniosamente con il film e i suoi dialoghi e, quando possibile, non deve interferire con effetti sonori e musica di sottofondo. Il linguaggio utilizzato deve essere preciso e mai evocativo, perché – si evidenzia nelle linee guida –  le immagini sono meno esplicite delle parole, pertanto la descrizione deve essere chiara e aderente alla realtà. Ma sopratutto si raccomanda: non può mancare la collaborazione di  una persona cieca o ipovedente nella realizzazione del tutto. (Lucia Ghebreghiorges).

“La grande bellezza”: il film candidato all’Oscar in versione accessibile

Il 16 febbraio, all’Opificio Telecom di Roma, una proiezione gratuita con audiodescrizione a cura del Blindsight Projec. L’evento ha il sostegno del Centro di servizi per il volontariato del Lazio Cesv

ROMA – Domenica 16 febbraio l’Opificio Telecom di Roma ospiterà una proiezione speciale del film candidato all’Oscar tra i titoli stranieri “La grande bellezza”, in versione accessibile. L’evento, ad ingresso libero e gratuito è organizzato dalla Blindsight Project onlus per Disabili sensoriali che dal 2006 lavora affinché cinema, televisione e spettacolo in generale siano realmente accessibili e rispondano alle esigenze di chi fruisce del servizio di audiodescrizione.

La proiezione, che vede il sostegno del Centro di servizi per il volontariato del Lazio Cesv, sarà anche l’occasione per presentare le “Linee Guida per favorire la corretta trascrizione e realizzazione dell’audio descrizione”, metodo utilizzato per rendere accessibili il cinema e la tv alle persone cieche e ipovedenti. L’evento offrirà l’occasione di uno scambio di idee e informazioni, oltre alla possibilità di attingere a nozioni, regole e suggerimenti preziosi.

L’audiodescrizione de “La grande bellezza” è stata realizzata e prodotta da Blindsight Project per MovieReading – che ne offre anche i sottotitoli – quale dimostrazione dei contenuti delle Linee Guida presentate.
La proiezione avrà inizio alle ore 16:00 in via dei Magazzini Generali 20°. Per informazioni visita il sito del Cesv.