Fiducia nei ministri: Giannini al penultimo posto

da La Tecnica della Scuola

Fiducia nei ministri: Giannini al penultimo posto

La nuova ‘star’ del mese di aprile è il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che aumenta il suo indice di gradimento del 2% raggiungendo il terzo posto della

Secondo la classifica sulla fiducia nei ministri del governo Renzi, stilata da Ipr Marketing, il podio per il mese di aprile spetta al ministro della Giustizia Andrea Orlando. Medaglia di bronzo, riporta La Repubblica,  al responsabile di via Arenula, a pari merito con Angelino Alfano (Interni) e Maurizio Martina (Politiche agricole).

Sempre in vetta però rimane il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, seguito da Graziano Delrio al secondo posto, seppure entrambi in calo.

Al contrario di Orlando invece il Lavoro, Giuliano Poletti, che ha subito il crollo maggiore: nell’ultimo mese ha perso il 3%, finendo dal terzo al sesto posto. In coda questo mese è la ministra all’istruzione Stefania Giannini, che strappa l’ultima posizione a Marianna Madia e chiude la classifica al quattordicesimo posto.

“In generale l’intera compagine perde 0,5 punti rispetto a 30 giorni fa – sono solo due i ministri con segno positivo (Orlando e il responsabile degli Esteri Paolo Gentiloni), mentre per 6 dicasteri la fiducia è in diminuzione. Per i rimanenti 6 non si sono registrate variazioni”. Le interviste sono state realizzate il 2 maggio 2016 su un campione di mille cittadini maggiorenni residenti in Italia e disaggregati per sesso, età e area di residenza.

Test Invalsi 2016 al via.

da tuttoscuola.com

Test Invalsi 2016 al via.

Le prove riguardano gli stessi livelli scolastici già coinvolti nelle rilevazioni dell’anno scolastico passato, interessano oltre 2 milioni di studenti e sono accompagnate, come ormai da tradizione, dagli scioperi indetti dai sindacati di base che le ritengono “un rito insensato”.

I primi a cominciare sono stati oggi nelle scuole di tutta Italia gli alunni delle Elementari che si sono cimentati con la prova preliminare di lettura (II primaria) e la prova di Italiano (II e V primaria). Domani gli stessi scolari affronteranno Matematica (II e V primaria) e questionario studente (V primaria).

Il 12 maggio toccherà alle Superiori (prove di Italiano e di Matematica nelle seconde classi) mentre il 17 giugno sarà la volta dei ragazzi di terza media che nell’ambito dell’esame di fine ciclo affronteranno la prova nazionale messa a punto dall’Invalsi.

Le domande delle prove sono le stesse per tutti i ragazzi, a seconda del loro livello di studi ovviamente, ma sono disposte in maniera differente per scoraggiare qualsiasi tentativo di copiare. Esistono poi delle tecniche di tipo matematico-statistico che permettono all’Invalsi di rilevare a posteriori la presenza di comportamenti impropri.

Il fatto che gli insegnanti decidano di dare un voto alle prove non è quello che l’Invalsi consiglia, ma non è nemmeno una tragedia. Tanto più che spesso i prof  li danno per evitare che i ragazzi le svolgano con superficialità, come ogni anno capita in diverse scuole superiori.

Se il voto non è d’obbligo nelle superiori e nelle elementari, lo è invece naturalmente per i ragazzi di terza media: in questo caso gli insegnanti sono tenuti a valutare i test perché il loro risultato farà media con le altre prove d’esame.

Invalsi: prospettive di cambiamento

da tuttoscuola.com

Invalsi: prospettive di cambiamento
A Skuola.net il responsabile delle prove traccia un possibile scenario di innovazione

In occasione delle prove per la rilevazione degli apprendimenti di italiano e matematica, il responsabile dell’area delle prove Invalsi, Roberto Ricci, ha rilasciato a Skuola.net alcune dichiarazioni sulle novità allo studio.

Da tempo si parla di una “riforma” dei test con l’inserimento di quesiti in inglese, ma la data sembra ancora lontana. “Si sta lavorando – ha spiegato il responsabile area prove Invalsi Roberto Ricci a Skuola.net – in questa direzione, ma non sono ancora stati stabiliti i livelli scolastici interessati.

Devo dire che da parte del Ministero c’é molto interesse in questo senso ed è un tema sicuramente in discussione. Bisogna comunque tenere conto che queste sono decisioni che quando vengono maturate definitivamente ci vogliono anni prima che producano i loro effetti”.

In cantiere ci sarebbe anche lo spostamento della data delle prove Invalsi per i ragazzi all’ultimo anno delle medie. “Sono solo rumors in base a dei ragionamenti che comunque si stanno facendo. Tra l’altro – spiega Ricci – non si sta discutendo di toglierle dall’esame, ma di svolgerle prima dei giorni dell’esame stesso per poi metterle dentro al diploma.

Insomma, si sta pensando di modificare solo i tempi di somministrazione delle prove Invalsi, ma si tratta solo di una discussione, cosa poi deciderà il ministro non si sa.

Non no ho idea di quali siano le possibilità di realizzazione di questa idea, ma in ogni caso mi sembra che il ministro sia molto fermo su un punto: non succede niente per la SCUOLA che non sia comunicato prima dell’inizio dell’anno scolastico”.

Ipotesi in ballo da tempo anche quella di introdurre una prova Invalsi anche per il quinto superiore.

“Un’ipotesi che troverei molto seria parlando di Invalsi alla maturità – conclude Ricci – siccome i ragazzi cominciano ad accumulare i crediti per l’esame dal terzo superiore, è quella di comunicare a chi frequenta questo anno che dovrà poi sostenere pure la prova Invalsi in quinto qualora si decida di farla svolgere. Ecco allora che i tempi non sono proprio brevissimi e bisognerà comunque vedere cosa si decide di fare”.

Gilda conferma lo sciopero del 12 maggio

da tuttoscuola.com

Gilda conferma lo sciopero del 12 maggio
Per rinnovo contratto e modifica della ‘Buona scuola’. Nello stesso giorno è prevista la prova Invalsi per le superiori.

Federazione Gilda-Unams conferma lo sciopero il 12 maggio contro il blocco del contratto, scaduto da sette anni, e la ”Buona scuola”. La decisione del sindacato è dunque quella di insistere sulla giormata del 12, scelta anche da Cobas e Unicobas, e non quella di convergere sul 20, la nuova data individuata dagli altri quattro sindacati ‘rappresentativi’ in alternativa al 23, scelto in un primo momento.

Le trattative per il rinnovo del contratto sono ancora al palo – dichiara il coordinatore nazionale della Fgu Rino Di Meglio – e non sono state neanche stanziate le risorse per recuperare quanto meno il potere di acquisto perso dai lavoratori a causa del blocco del contratto. La situazione è diventata ormai insostenibile e riteniamo che lo sciopero sia necessario in questo difficile momento”.

Al Governo chiediamo la modifica della legge 107/2015, con l’abrogazione dell’assunzione diretta, degli ambiti territoriali e dei poteri premiali assegnati al dirigente scolastico, e la restituzione dello scatto di anzianità relativo al 2013 che i docenti devono ancora percepire. In occasione dello sciopero – conclude Di Meglio – i dirigenti provinciali della Fgu saranno presenti nelle piazze d’Italia per raccogliere le firme per il referendum”.

Da notare che il 12 maggio è in calendario anche lo svolgimento delle prove Invalsi nel secondo anno delle scuole secondarie superiori, il cui boicottaggio è tra gli obiettivi espliciti di Unicobas e Cobas. Gilda non ne parla, ma la convergenza con i sindacati di base è nei fatti.

8 milioni per i compensi dei Commissari del concorso

da tuttoscuola.com

8 milioni per i compensi dei Commissari del concorso
Emendamento presentato dal Governo definisce ulteriore stanziamento

Questo l’emendamento che il Governo ha presentato questa mattina in Commissione Istruzione del Senato per la costituzione del fondo per i compensi ai commissari del concorso.

Entro 30 giorni dall’approvazione del decreto legge il Miur definirà le misure dei compensi.

Emendamento 2.0.200 presentato dal Governo

Art. 2-bis

(Incremento dei compensi ai commissari del concorso per docenti)

 

1.      Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze sono definiti i compensi per i componenti delle commissioni di esame del concorso di cui all’articolo 1, comma 114, della legge 13 luglio 2015, n. 107, entro il limite di spesa determinato dagli stanziamenti a tal fine iscritti nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, incluse le risorse di cui all’articolo 1, comma 112, della medesima legge n. 107 del 2015, incrementati di ulteriori 8 milioni di euro per l’anno 2016.

2.      Ai fini di cui al comma 1 è autorizzata la spesa di 8 milioni di euro nell’anno 2016. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione, per l’anno 2016, del fondo di cui all’articolo 1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.

3.      Il fondo di cui al secondo periodo del comma 2 è incrementato di 8 milioni di euro nell’anno 2017. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione, per l’anno 2017, del fondo di cui all’articolo 1, comma 202, della legge 13 luglio 2015, n. 107.

Compensi commissione concorso: in tutto sono 10 milioni e 280 mila euro

da tuttoscuola.com

Compensi commissione concorso: in tutto sono 10 milioni e 280 mila euro

Lo stanziamento complessivo per i compensi da destinare ai commissari del concorso ammontano circa a 10 milioni e 280 mila euro.

Infatti, oltre agli otto milioni previsti dall’emendamento del Governo, sono da aggiungere anche gli introiti dei diritti di segreteria pagati dai candidati del concorso per partecipare ad ogni procedura concorsuale. Diritti di segreteria che dovrebbero aggirarsi intorno ai 2.280.000 euro.

Dove si intende prendere gli 8 milioni?

Per quanto riguarda l’anno finanziario in corso la somma verrà prelevata dal “Fondo per le competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato” e “Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche” (articolo 1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006, n. 2969) come prevede lo stesso emendamento.

Tale somma sarà restituita nel 2017, utilizzando una quota degli stanziamenti “per il miglioramento e la valorizzazione dell’istruzione scolastica» (comma 202 della Buona Scuola) pari a 104.043.000 euro.

#ioleggoperché 2016

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#IOLEGGOPERCHÉ 2016
DALLE SCUOLE ALLE AZIENDE, DALLE LIBRERIE AL WEB:
“PRONTI A TUTTO” PER DONARE UN LIBRO
Torna dal 22 al 30 ottobre la grande iniziativa nazionale di promozione
del libro e della lettura
Da oggi cerchiamo Messaggeri #prontiatutto
“Io leggo perché ovunque mi trovi ho sempre a disposizione una biblioteca: anche a scuola o sul luogo di lavoro”. È quello che potranno dire milioni di italiani – ragazzi e adulti, studenti e lavoratori – al termine dell’anno, quando si concluderanno le attività di #ioleggoperché 2016. Dopo il successo della prima edizione nel 2015, con la distribuzione di 240.000 libri e il coinvolgimento di 35.000 Messaggeri, torna infatti la grande campagna di promozione del libro e della lettura organizzata dall’AIE (Associazione Italiana Editori) sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura del MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo), in collaborazione con ALI (Associazione Librai Italiani – Confcommercio), AIB (Associazione Italiana Biblioteche) e Confindustria – Gruppo tematico Cultura. Con un obiettivo ancora più ambizioso: portare la lettura nella quotidianità di tutte le persone, contribuendo alla creazione e allo sviluppo di centinaia di biblioteche scolastiche e aziendali.
Come? Grazie all’impegno, alla passione e al coinvolgimento di tutti gli italiani. E attraverso un progetto articolato, che si svilupperà da maggio a novembre, mettendo in contatto librai, bibliotecari, docenti, imprenditori, editori, ragazzi, genitori, nonni e tutti quanti abbiano a cuore il piacere della lettura. Sulla piattaforma online www.ioleggoperche.it confluiranno scuole, aziende e librerie partecipanti, che stringeranno gemellaggi basati sulla vicinanza territoriale. I Messaggeri, amanti dei libri, saranno chiamati a iscriversi sul sito e avranno un ruolo centrale nella fase operativa della campagna. Come recita il claim ufficiale, infatti, pur di aiutare le scuole a dotarsi di una ricca biblioteca saranno pronti a tutto: anche a lanciarsi metaforicamente con un potente razzo per sensibilizzare i cittadini più lontani. Tutto questo avverrà in nove giorni di festa ed eventi speciali, nei quali circa 1.000 librerie ad ora coinvolte accoglieranno i cittadini che vorranno acquistare un libro per donarlo a una biblioteca scolastica: da sabato 22 a domenica 30 ottobre 2016, proprio nei giorni di Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole. #ioleggoperché 2016 si allea infatti con l’iniziativa promossa da MIUR e MiBACT in una proficua sinergia per comunicare insieme su una duplice piattaforma l’amore per i libri e il loro insostituibile valore culturale e formativo, in un’ottica di reciproca efficacia.
Grazie alla partnership con il Gruppo Tematico Cultura di Confindustria, quest’anno anche le aziende sono in prima fila. Gli imprenditori saranno invitati non solo a partecipare alla campagna a favore delle biblioteche scolastiche, ma ad arricchire il catalogo delle biblioteche interne della propria azienda (creandone di nuove, dove non ancora esistenti).
E gli editori? Faranno anch’essi la loro parte, raddoppiando il numero dei libri al momento della consegna nelle scuole: per ogni volume acquistato e donato dai cittadini, ne sarà aggiunto uno dalle case editrici in numero uguale per tutte le scuole aderenti che ne faranno richiesta. Così le biblioteche diventeranno ancora più ricche!
In un’epoca in cui la tecnologia digitale migliora molti aspetti della nostra vita, ma ci spinge anche verso ambienti, passatempi e relazioni di natura “virtuale”, #ioleggoperché 2016 rimette al centro della società un luogo fisico, reale, uno spazio di aggregazione dal fascino e dalla storia unica: la biblioteca, rifugio prediletto dei libri e palestra in cui – tra svago e immaginazione, studio e piacere, ricerca e scoperta – si sono formate generazioni di lettori. Non semplici depositi di carta impolverata, ma fertili oasi di benessere per la mente e per lo spirito che, grazie a questa straordinaria iniziativa di mobilitazione civile, torneranno a germogliare sull’intero territorio nazionale, conquistando spazi nuovi o in passato coperti solo parzialmente. Donare un libro sarà un piccolo gesto d’amore individuale per la lettura, un grande contributo collettivo alla crescita del Paese.
LE BIBLIOTECHE SCOLASTICHE E AZIENDALI
Le biblioteche scolastiche in Italia non godono di buona salute. Secondo un’indagine condotta nel 2013 da AIE su 8.372 scuole (circa il 26% di quelle italiane) e presentata da Giovanni Peresson nell’ebook La costellazione dei buchi neri, gli spazi riservati dagli istituti ai libri sono in genere molto ridotti, con patrimoni scarsi e poco aggiornati (4,7 libri per studente, 0,1 libri nuovi comprati ogni anno sempre per studente). Una fotografia impietosa che ha spinto l’Associazione Italiana Editori ad agire immediatamente, individuando nell’arricchimento delle biblioteche scolastiche uno degli obiettivi primari di #ioleggoperché 2016. A fine maggio verranno aperte le iscrizioni per le scuole primarie e secondarie di I e II grado che potranno aderire al progetto tramite il sito www.ioleggoperche.it gemellandosi con una o più librerie della propria città, dove i cittadini acquisteranno e doneranno i libri.
Ma il piacere della lettura non ha data o età di scadenza: un libro è un bene prezioso tanto per i ragazzi che per gli adulti. Da qui, la decisione di non fermarsi ai banchi di scuola ma di guardare anche ai luoghi del lavoro, stimolando quelle categorie (dirigenti, imprenditori, liberi professionisti) tra cui – secondo i dati Istat – si trova il 39,1% dei non-lettori in Italia. Sviluppato grazie a un’innovativa alleanza tra AIE, Confindustria – Gruppo tematico Cultura e Istituzioni, il progetto di sviluppo delle biblioteche aziendali prevede che le imprese aderenti a #ioleggoperché si impegnino a mettere a disposizione di dipendenti e collaboratori un luogo all’interno dell’azienda dedicato alla lettura, creando o arricchendo la propria collezione di libri. La sfida proposta alle aziende che sposeranno lo spirito dell’iniziativa sarà quella di costruire biblioteche trasversali, che rispondano alle esigenze di tutti i dipendenti, compresa quella di prendere in prestito volumi da portare a casa anche per i propri figli, non quindi semplici raccolte di testi professionali. Le imprese, che potranno anche avvalersi del ticket welfare, il nuovo voucher nell’ambito dei servizi alla persona, saranno chiamate ad allestire e gestire le biblioteche aziendali nella modalità che riterranno più opportuna, ad esempio attraverso la collaborazione di ex dipendenti in pensione e gruppi di lettura.
MESSAGGERI & CITTADINI
Se la prima edizione di #ioleggoperché è stata una delle più entusiasmanti storie di partecipazione civile e culturale in Italia, con l’organizzazione di 2.000 eventi spontanei, il coinvolgimento di 896 librerie, 368 gruppi di lettura, 200 scuole superiori e 86 università e una costante presenza tra i trending topic primaverili sui social network (con tanto di tweet spaziale, inviato dalla stazione ISS dall’astronauta Samantha Cristoforetti), una buona parte del merito va ai 35.000 Messaggeri che si sono attivati per diffondere e promuovere l’iniziativa. Anche nel 2016 saranno loro uno degli assi portanti della campagna: lettori appassionati che hanno già partecipato alla prima edizione, assieme a nuove reclute che si potranno iscrivere sulla piattaforma www.ioleggoperche.it, chiamati a trasmettere il messaggio di #ioleggoperché 2016 e a unirsi a librai, scuole e cittadini durante i nove giorni della raccolta delle donazioni, per il raggiungimento di un obiettivo comune. Genitori, insegnanti, nonni, imprenditori, studenti universitari e privati cittadini: tutti potranno diventare Messaggeri.
L’unico requisito, naturalmente, è l’amore per i libri. Un amore che quest’anno si declinerà in modo ancora più vario, ricco e imprevedibile. Mentre la prima edizione di #ioleggoperché era legata a una lista definita di ventiquattro titoli, nel 2016 gli organizzatori hanno deciso di lasciare carta bianca ai cittadini. Saranno loro a decidere quale volume (o volumi) regalare alle scuole per le loro biblioteche nella settimana tra il 22 e il 30 ottobre, scegliendoli tra quelli suggeriti dagli istituti o semplicemente in base alle proprie preferenze. Potrà essere un grande classico della letteratura o un bestseller recente, un’antologia di poesie o un romanzo d’avventura, un manuale illustrato o un graphic novel… In questo modo, il cittadino-donatore non si limiterà a sottolineare con il suo gesto l’importanza della lettura, ma avrà il privilegio e il piacere di scegliere i testi che ritiene importante che siano disponibili nella biblioteca della scuola del suo quartiere o città.
EDITORI & LIBRAI & BIBLIOTECARI
Anche i librai e i bibliotecari svolgeranno un ruolo fondamentale. Sono circa 1.000 le librerie aderenti alla campagna, snodo centrale nella relazione tra Messaggeri, scuole ed editori, teatro ideale per iniziative ed eventi spontanei organizzati tra il 22 e il 30 ottobre (incontri, reading, giochi, spettacoli). Tramite la piattaforma online, i librai manterranno un rapporto diretto con le scuole gemellate, raccogliendo le eventuali liste di volumi desiderati e garantendo un rifornimento di testi mirato all’iniziativa.
Nell’ottica della partecipazione diffusa che è alla base dell’intera filosofia di #ioleggoperché 2016, non poteva poi mancare un impegno diretto e rilevante da parte degli editori. Le case editrici entreranno in scena soprattutto nella fase conclusiva del progetto, dopo la consegna dei libri nel mese di novembre. Con un grande impegno: raddoppiare i libri acquistati e donati dai cittadini, selezionandoli secondo logiche e criteri associabili ai tre ordini scolastici (primario, secondario di I grado e secondario di II grado). Sempre nel mese di novembre le case editrici saranno inoltre disponibili per organizzare nelle scuole incontri con autori, professionisti ed esperti del settore.
Le circa 1.000 biblioteche aderenti apriranno invece in quei giorni le porte a scuole e aziende per visite guidate in cui far conoscere ad adulti e ragazzi in cosa consiste il lavoro del bibliotecario.
WWW.IOLEGGOPERCHE.IT
Se le librerie e le biblioteche sono i luoghi fisici di #ioleggoperché 2016, il sito www.ioleggoperche.it rappresenta la sede virtuale della campagna. Il suo cuore tecnologico, che non ha mai smesso di battere, oggi inizia un nuovo percorso che permetterà di accogliere i dati di tutti gli attori al fine di agevolare i gemellaggi tra scuole e librerie partecipanti e tra librerie e Messaggeri, promuovere le attività dei Messaggeri, avviare e diffondere le iniziative sui social network, aggiornare il palinsesto degli eventi spontanei (nel 2015, oltre 1200 eventi furono registrati sul sito). Sarà una vera e propria piazza virtuale, un polo aggregativo che crescerà giorno dopo giorno, non solo strumento web di comunicazione istituzionale del progetto, ma anche punto di ritrovo per una community di cittadini pronti a intrecciare scambi e nuove relazioni sotto la spinta della comune passione per la lettura e per i libri.
#ioleggoperché 2016 è organizzato con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; main partner Pirelli. Media partner: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, la Repubblica, Il Sole 24 Ore. Media supporter: Giornale della Libreria, Ibs.it, Il Fatto Quotidiano, Il Libraio.it, La Stampa, laeffe, laFeltrinelli.it, Libraccio.it.

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#ScuoleInnovative

brochure_App_EdiliziaScolasticaIl 5 maggio, alle ore 11, presso il Salone dei Ministri del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Ministro Stefania Giannini, il Sottosegretario Davide Faraone e la coordinatrice della Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica di Palazzo Chigi Laura Galimberti, presentano il Concorso di idee “Scuole Innovative”.

Il Concorso chiama a raccolta architetti e ingegneri affinché realizzino proposte di progetti per la costruzione di 52 nuovi istituti scolastici sicuri, sostenibili e a misura di studente.

Disponibile anche una App ‘La Buona Scuola – Edilizia scolastica‘ attraverso la quale i cittadini potranno verificare i finanziamenti stanziati per l’edilizia scolastica nel loro comune.



#ScuoleInnovative, al via concorso di idee per 52 nuove scuole
sostenibili, all’avanguardia, a misura di studente
Una App per fare segnalazioni e dare un feedback sul piano edilizia

Giannini: “Scuole diventeranno punti di riferimento per il territorio”
Faraone: “Su edilizia impegni mantenuti oltre le previsioni”
Galimberti: “#ScuoleInnovative saranno veri e propri civic center”

Al via il concorso di idee per la progettazione e la realizzazione di 52 #ScuoleInnovative grazie allo stanziamento di 350 milioni di euro, previsto dalla legge ‘Buona Scuola’. Il bando è stato illustrato oggi al Ministero dell’Istruzione dal Ministro Stefania Giannini, dal Sottosegretario Davide Faraone e dalla coordinatrice della Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica di Palazzo Chigi Laura Galimberti.

“Grazie a questo bando doteremo il Paese di 52 nuove scuole, all’avanguardia, sostenibili, a misura di studente. I progettisti dovranno immaginare istituti dotati di spazi didattici innovativi, ad alta prestazione energetica, con aree verdi fruibili. Scuole belle, attrattive che favoriscano l’apprendimento e l’apertura all’esterno, che diventino punti di riferimento per il territorio. Il cambiamento culturale che abbiamo immaginato con la Buona Scuola passa anche da qui, dal ripensamento degli spazi educativi per una scuola più accogliente, da vivere sempre, anche in orario extra scolastico”, ha dichiarato il Ministro Stefania Giannini.

“Sul capitolo edilizia – ha proseguito il Ministro – sono stati compiuti sforzi importanti, abbiamo mobilitato nei primi due anni di governo quasi 4 miliardi di risorse per interventi di ristrutturazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, decoro e ripristino. A questi si aggiungono i fondi per lo sblocco del patto di stabilità e il Fondo Kyoto per l’efficientamento energetico. Grazie all’ultima stabilità abbiamo 1,7 miliardi in più di risorse che potremo utilizzare per opere di costruzione e ristrutturazione. Per un investimento totale di oltre 7 miliardi”.

“Appena due anni fa Matteo Renzi diventava premier e nel suo discorso d’insediamento metteva al centro della sua azione di governo l’edilizia scolastica. Oggi dimostriamo che l’impegno è stato mantenuto, che continua a essere mantenuto e che addirittura stiamo andando molto oltre le previsioni con interventi mirati e rapidi, monitoraggio e confronto con i vari attori coinvolti, risorse certe. Fino all’estate scorsa parlavamo di 4 miliardi destinati a questo settore: oggi quei miliardi sono oltre 7, di cui 1,7 stanziati nell’ultima legge di Stabilità. Scuole sicure, funzionali alla didattica, sostenibili: di questo hanno bisogno i nostri ragazzi e in questa direzione va la costruzione di 52 istituti altamente innovativi. Stiamo mettendo in atto una rivoluzione culturale: dall’edilizia all’architettura scolastica, perché apprendere non è solo studiare da un libro ma imparare “attraverso” la scuola”, ha sottolineato il Sottosegretario Davide Faraone.

“La parola d’ordine è l’innovazione che, per la prima volta, viene istituzionalizzata e diffusa in tutte le regioni italiane. Oggi abbiamo parlato di 52 scuole, ma questi istituti sono degli apripista da cui partire per una riqualificazione del patrimonio scolastico che non punti solo alla messa in sicurezza degli edifici esistenti, ma che si proponga di studiare nuove soluzioni architettoniche per una didattica all’avanguardia e per realizzare scuole che siano dei veri e propri civic center, punti di riferimento nei quartieri. Vogliamo avviare una rivoluzione culturale che, al lavoro di architetti ed ingegneri, affianchi le competenze dei pedagogisti e di chi la scuola la vive tutti i giorni”, ha aggiunto Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il bando per le #ScuoleInnovative sarà on line all’inizio della prossima settimana e si chiuderà il prossimo 30 agosto. Sarà scaricabile sul sito www.scuoleinnovative.it dove è già disponibile la mappa delle 52 aree su cui sorgeranno le nuove scuole. Per ogni area sarà possibile visualizzare una scheda tecnica della tipologia di istituto da costruire con il costo stimato delle opere. Le aree sono state individuate dalle Regioni attraverso una procedura selettiva.

Il bando lanciato oggi è un bando internazionale. Possono partecipare al concorso di idee ingegneri, architetti, singoli o associati, le società di ingegneria e le società professionali. La procedura si svolgerà on line attraverso la piattaforma ‘Concorrimi’ messa a disposizione dall’Ordine degli Architetti di Milano.

Una Commissione di esperti individuerà per ciascuna area di intervento le prime tre proposte vincitrici che saranno premiate rispettivamente con 25.000, 10.000 e 5.000 euro. I progettisti potranno concorrere per una sola area. La progettazione finale sarà curata dagli Enti locali e potrà essere affidata anche agli stessi progettisti individuati dal concorso di idee.

L’Inail acquisterà le aree oggetto degli interventi di costruzione e realizzerà le scuole, mentre il Miur pagherà i canoni di locazione per trent’anni con fondi messi a disposizione dalla legge Buona Scuola. Gli studenti che frequenteranno i nuovi edifici saranno coinvolti nella progettazione della loro scuola attraverso un hackathon per l’edilizia scolastica.

Da oggi è disponibile sul sito www.istruzione.it anche una App ‘La Buona Scuola – Edilizia scolastica’ attraverso la quale i cittadini potranno verificare quanti finanziamenti sono stati stanziati per l’edilizia scolastica nel loro comune, come e se sono stati spesi quei soldi. Sarà anche possibile ricevere informazioni sui nuovi finanziamenti in tempo reale e dare il proprio contributo inviando segnalazioni, dando un feedback sugli interventi, inviando la propria opinione.

Nota 5 maggio 2016, AOODGOSV 4843

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

 

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Basilicata

POTENZA

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Calabria

CATANZARO

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Campania

NAPOLI

All’Ufficio Scolastico

Regionale per il Friuli Venezia Giulia

TRIESTE

All’Ufficio Scolastico

Regionale per il Molise

CAMPOBASSO

All’Ufficio Scolastico

Regionale per il Piemonte

TORINO

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Puglia

BARI

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Sardegna

CAGLIARI

All’Ufficio Scolastico

Regionale per la Sicilia

PALERMO

All’Ufficio Scolastico

Regionale per il Veneto

VENEZIA

Al Dipartimento della Conoscenza della Provincia di

TRENTO

All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua ladina

BOLZANO

All’Intendenza Scolastica per la Scuola in lingua tedesca

BOLZANO

Alla Sovrintendenza agli Studi per la Regione autonoma Valle d’Aosta

AOSTA

p.c. Al Capo di Gabinetto

Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

SEDE

Oggetto: Piano di interventi e di finanziamenti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti ad una minoranza linguistica (Legge 15 dicembre 1999, n. 482 art. 5) – Esercizio finanziario 2016.

Come è noto, la Legge 15 dicembre 1999, n. 482 affida alla scuola il compito di valorizzare il ricco mosaico di lingue che caratterizza il territorio nazionale, garantendo il diritto degli appartenenti alle minoranze linguistiche ad apprendere la propria lingua materna.

In questa cornice di riferimento, la scrivente Direzione Generale ha attivato negli ultimi anni una serie di iniziative finalizzate alla tutela e alla promozione delle minoranze linguistiche, favorendo soprattutto la progettualità degli interventi didattici e formativi delle istituzioni scolastiche. A tal proposito, si intende promuovere e supportare nuove iniziative progettuali da parte delle scuole, anche rinnovando e rinforzando la collaborazione tra reti di scuole precedentemente costituite.

Al fine di non collocare le attività a tutela delle lingue di minoranza ai soli spazi extracurricolari caratterizzati dalla provvisorietà ed estemporaneità, si intende rilanciare una nuova progettualità che non sia finalizzata esclusivamente alla valorizzazione degli aspetti storici, che rifugga gli aspetti meramente folcloristici e che sappia, invece, favorire la diffusione di un uso vivo della lingua nell’ottica di una reale contestualizzazione dell’apprendimento.

 

Si invitano, pertanto, i Dirigenti scolastici degli istituti statali o dipendenti dalle regioni e province autonome del primo ciclo situati in “ambiti territoriali e subcomunali delimitati in cui si applicano le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche storiche” (art. 3 della succitata legge 482/1999) a presentare, anche con il coinvolgimento di scuole paritarie, percorsi progettuali in rete per il biennio 2016/2018 sulla base delle indicazioni e dei criteri di seguito riportati.

 

Costituiscono requisiti di ammissione:

  1. Cooperazione in rete. Poiché si intende incentivare la cultura della cooperazione tra scuole, la rete dovrà essere costituita da un minimo di tre istituzioni scolastiche e dovrà avere un’apprezzabile rappresentatività sul territorio. Eccezionalmente, le scuole impossibilitate a formare reti in quanto site in comunità circoscritte ad un ambito territoriale ristretto (un solo paese/istituzione scolastica) potranno presentare progetti singoli. Si suggerisce, comunque, la costituzioni di reti anche tra scuole appartenenti a minoranze linguistiche diverse.

La scuola capofila, referente del progetto, dovrà inviare alla scrivente Direzione l’accordo di rete, sottoscritto dai Dirigenti Scolastici di tutte le scuole partecipanti e un documento che illustri sinteticamente il profilo dei diversi partner, l’articolazione interna delle attività condivise e la suddivisione degli oneri. I finanziamenti saranno assegnati alla scuola capofila che assumerà la gestione contabile – finanziaria del progetto e attribuirà i finanziamenti pro-quota alle altre scuole facenti parte della rete. Si precisa che le scuole concorrenti al finanziamento potranno far parte di una sola rete di scuole, pena l’esclusione dei progetti presentati dalle reti alle quali hanno aderito.

  1. Continuità. Ogni proposta progettuale dovrà presentare un’articolazione biennale e dovrà essere realizzata nell’arco dei due anni scolastici 2016/2017 – 2017/2018. Le istituzioni scolastiche finanziate dovranno compilare una scheda di monitoraggio in itinere sullo stato dell’arte delle attività svolte, al termine del primo anno di attività e provvedere alla rendicontazione finale con una scheda di monitoraggio conclusiva, alla fine del biennio.
  2. Osservanza dei termini e delle modalità. Saranno ammessi al finanziamento soltanto i progetti ad articolazione biennale presentati dalla scuola capofila entro il termine stabilito, corredati da un accordo di rete formale con almeno altre due diverse istituzioni scolastiche. Non saranno ammesse al finanziamento le scuole/reti che hanno beneficiato dell’erogazione dei finanziamenti nel biennio 2015 – 2017.

Una volta effettuata la valutazione preventiva per riscontrare l’osservanza delle condizioni minime previste al paragrafo precedente, il Gruppo di Studio appositamente costituito e incaricato della valutazione effettuerà l’esame delle iniziative progettuali presentate dalle istituzioni scolastiche capofila, tenendo conto della qualità della proposta (con particolare riferimento agli aspetti metodologico-didattici) e accordando carattere prioritario ai progetti che si siano ispirati ai criteri di seguito indicati. Si precisa, che sulla base delle esperienze maturate dalle scuole nel campo delle lingue di minoranza, i criteri sono stati in parte modificati rispetto agli anni precedenti.

Di seguito vengono riportati i criteri di valutazione con la specificazione del punteggio massimo attribuibile per ciascuno di essi.

  1. Insegnamento della lingua minoritaria attuato da parte dei docenti della scuola, con idonee competenze linguistiche, in orario curricolare (max. 20 punti)

La giustificazione di questa priorità è da ricercarsi nel rapporto didattico – educativo tra il docente e gli alunni, che incide fortemente sulla acquisizione delle competenze, sulla rilevazione dell’impegno e sulla motivazione ad apprendere. In subordine, qualora non sia possibile affidare l’insegnamento della lingua minoritaria ad un docente della classe o della scuola, ci si potrà rivolgere ad un esperto. Fermo restando che il percorso progettuale dovrà essere attuato in orario curriculare, è possibile prevedere la prosecuzione delle attività anche in orario extracurricolare come arricchimento dell’offerta formativa. Si richiede, in ogni caso, di precisare il numero di ore curricolari ed extracurricolari nelle quali si svolgono le attività.

Inoltre, al fine di monitorare le competenze linguistiche nella lingua di minoranza dei docenti/esperti, si richiede di specificare l’eventuale certificazione linguistica (es. master, corso di specializzazione, corso di formazione) in possesso dei docenti/esperti ai quali sarà affidato l’insegnamento della lingua minoritaria. In mancanza, si chiede di indicare i criteri di scelta dei docenti/esperti coinvolti nel progetto.

 

 

  1. Insegnamento veicolare (max 15 punti)

Il percorso didattico in lingua minoritaria potrà essere realizzato anche con un metodo integrato di didattica veicolare che, garantendo il raggiungimento dei traguardi di sviluppo delle competenze a tutti gli alunni, si avvalga della metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), già introdotta nei licei e negli istituti tecnici dalla Riforma della scuola secondaria di secondo grado.

A tal fine si dovrà precisare:

  • il numero delle ore dedicate all’insegnamento della lingua minoritaria;
  • il numero delle discipline coinvolte nell’uso veicolare della lingua;
  • il numero degli alunni

 

  1. Produzione di materiali multimediali pedagogici e didattici trasferibili, anche con approccio ludico (max.15 punti)

Per produzione di materiali didattici e pedagogici si intendono tutti i materiali prodotti dalle scuole rispondenti alle caratteristiche scientifiche, didattiche e pedagogiche proprie della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, atti a rispondere alle esigenze dettate dall’inserimento delle tecnologie multimediali e multimodali nella prassi didattica quotidiana. Infatti il mutamento imposto dalla cultura digitale ha indotto il sistema scuola ed il contesto educativo ad un rinnovamento degli approcci metodologici in una prospettiva più ampia, che coniughi la didattica dei contenuti con quella dei processi. La produzione richiesta di materiali e supporti didattici deve, dunque, rappresentare la necessaria conclusione laboratoriale della realizzazione di un percorso didattico accuratamente progettato e condiviso con le scuole – partner della rete. In questo senso, la trasferibilità va intesa, non solo come diffusività del prodotto ma soprattutto come innovazione metodologica e innovatività dei processi. Le reti di scuole destinatarie del finanziamento si impegnano sin dalla presentazione del progetto a creare uno spazio digitale (attraverso un sito ad hoc oppure all’interno del sito della scuola capofila, ovvero con altre modalità individuate nel progetto) nel quale far confluire i materiali multimediali e pedagogici realizzati. Sarà cura di questa Direzione Generale facilitare la diffusione e lo scambio di esperienze e di prodotti creando, all’interno dell’apposita pagina del sito web del MIUR dedicato alle lingue di minoranza, un’area contenente i link agli indirizzi web segnalati.

 

  1. Collaborazione plurilingue (max. 10 punti)

Fermo restando che ciascuna lingua possiede proprie specificità legate ad un ambito territoriale, si ritiene utile stimolare uno scambio tra realtà linguistiche e culturali diverse presenti in uno stesso territorio favorendo la presentazione di progetti che prevedano la collaborazione tra più lingue minoritarie che trovano tutela con la legge 482/99. Ciò è fattibile sia in ambiti territoriali in cui coesistono più lingue di minoranza sia in ambiti territoriali ristretti ad una sola comunità. In quest’ultimo caso, si suggerisce la costituzione di reti tra scuole appartenenti a comunità linguistiche diverse anche lontane, avvalendosi delle possibilità offerte dalle tecnologie informatiche.

 

  1. Valutazione (max. 15 punti)

L’inserimento curricolare della lingua di minoranza rimanda ad un ovvio processo di verifica e valutazione delle abilità e delle conoscenze acquisite e delle competenze maturate. Le scuole, nella loro autonomia, possono avvalersi di modelli come: griglie, schede, diari di classe o di “bordo” facilmente utilizzabili e trasferibili ad altri contesti minoritari.

Nell’attuale fase di sperimentazione dei nuovi modelli di certificazione avviata con C.M. n. 3 del 13 febbraio 2015, si ritiene prioritaria una riflessione sul concetto di competenza e sul significato di certificazione anche nella lingua di minoranza, indipendentemente dalla partecipazione delle scuole alla sperimentazione dei modelli proposti con la suddetta C.M. n. 3 del 2015. In particolare, si richiede di elaborare strumenti finalizzati alla certificazione/attestazione delle competenze linguistiche degli alunni: individuazione di traguardi di competenza nella lingua di minoranza, costruzione di rubriche valutative, definizione di indicatori di livello.

 

  1. Collaborazione in rete e rappresentatività nel territorio (max. 10 punti)

Nella valutazione dei progetti si terrà conto del numero di scuole aderenti alla rete e del grado di rappresentatività della stessa sul territorio, fermo restando che si valorizzeranno anche le piccole reti o i progetti singoli in relazione ai diversi contesti territoriali [cfr. punto a) cooperazione di rete].

 

  1. Sinergia con gli Enti locali (max. 10 punti)

La sinergia con enti, istituzioni, associazioni, centri di ricerca, Università presenti sul territorio per la promozione delle lingue minoritarie dovrà essere attestata da copia degli eventuali protocolli d’intesa o delle convenzioni. Si richiede di specificare, per ciascun ente coinvolto, l’apporto fornito nella realizzazione del progetto. Le scuole, nell’attuazione delle iniziative a garanzia delle culture e tradizioni minoritarie, sono invitate anche a far riferimento ai co-finanziamenti degli Enti locali di appartenenza, nel quadro di un’ampia e consapevole sinergia con il territorio.

 

  1. Prodotti musicali (max. 5 punti)

Il ricorso all’utilizzo della musica in versione digitale potrà rappresentare un valido ausilio nel raccontare efficacemente la memoria di una cultura, attraverso i canti e le musiche che la identificano. I prodotti musicali possono favorire il recupero della vitalità delle lingue minoritarie storiche e la loro contestualizzazione odierna. Si sottolinea che la produzione di contenuti musicali dovrà essere organicamente inserita nel percorso progettuale ed essere finalizzata ad un uso comunicativo e relazionale della lingua di minoranza.

 

Indicazioni Operative

Nella descrizione dei progetti si raccomanda di focalizzare gli obiettivi, i processi e i prodotti finali, rilevare il numero dei destinatari, articolare le azioni tra le scuole partner, suddividere gli oneri finanziari ed infine specificare le azioni di monitoraggio e di valutazione delle attività.

Al progetto dovrà essere allegata una scheda finanziaria dettagliata che potrà contenere esclusivamente le voci di spesa di seguito riportate.

  1. Progettazione didattica e gestione amministrativo-contabile (max. 10%). Tale voce di spesa riguarda la progettazione ai fini della realizzazione e della trasferibilità del progetto, la progettazione di materiali didattici trasferibili, il monitoraggio dei processi nonché la gestione amministrativo contabile necessaria alla realizzazione delle attività progettuali. È esclusa la progettazione ai fini della richiesta di finanziamento.
  2. Insegnamento da parte dei docenti e/o esperti esterni: in relazione agli onorari dei docenti, sia interni che esterni, nella domanda dovranno essere indicati il numero di classi, il numero di ore di insegnamento e l’ammontare del costo orario per docente.
  3. Produzione di materiali (max. 10%) Le voci di spesa relative alla produzione di materiali divulgativi non didattici o di materiali didattici trasferibili non connessi ad attività editoriali saranno ritenute ammissibili non oltre la misura del 10% del finanziamento richiesto.

Si fa presente che non saranno ritenute finanziabili le spese per viaggi, escursioni, gemellaggi, acquisti di beni di investimento (materiale informatico, audio, visivo, fotografico, ecc.), nonché spese per la formazione specifica dei docenti nella lingua minoritaria.

Nel predisporre il piano finanziario ci si dovrà attenere ai compensi orari per il personale docente previsti dalla vigente contrattazione collettiva relativamente alle ore aggiuntive di insegnamento (€35,00/h) e alle ore aggiuntive non di insegnamento (€17,50/h).

Fermo restando la facoltà del Gruppo di lavoro di dichiarare ammissibile una cifra inferiore, in ogni caso la richiesta di finanziamento non potrà superare l’importo massimo di € 20.000 per ciascun progetto.

Il finanziamento che sarà disposto da questo Ministero sarà pertanto opportunamente ripartito e assegnato rispetto alle esigenze progettuali espresse dalle scuole e in relazione alle effettive disponibilità di cassa del relativo capitolo della spesa, in base alle determinazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Ciascuna istituzione scolastica, capofila o aderente alla rete beneficiaria del finanziamento, si impegna a dare attuazione alle attività progettuali e a curarne la realizzazione. Eventuali rinunce che dovessero intervenire successivamente alla comunicazione di finanziamento saranno tenute in considerazione dal Gruppo di lavoro in sede di valutazione di eventuali richieste di finanziamento presentate nei bienni successivi dall’istituzione scolastica rinunciataria, sia in qualità di capofila che di aderente alla rete.

 

L’invio dei progetti da parte delle istituzioni scolastiche dovrà essere effettuato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la valutazione del sistema nazionale d’istruzione, V.le Trastevere 76/A – 00153 Roma, entro e non oltre il 6 giugno 2016.

Le proposte saranno prese in considerazione se corredate dei seguenti elementi:

  1. a. progetto in originale, redatto in lingua italiana e in lingua minoritaria;
  2. scheda-formulario, allegata alla presente lettera circolare, debitamente compilata in tutte le sue sezioni, da inviare al seguente indirizzo di posta elettronica: daniela.marrocchi1@istruzione.it;
  3. scheda sintetica (in formato excel) formata da tre sezioni: anagrafica, coordinate bancarie, progetto allegata alla presente lettera circolare, da compilare in tutte le sue parti (una scheda per ogni progetto presentato) e inviare all’indirizzo di posta elettronica sopra citato;
  4. accordo di rete formale con non meno di altre due Istituzioni Scolastiche statali (o dipendenti dalle regioni e province autonome) o paritarie;
  5. dichiarazione dell’Istituzione scolastica capofila con la quale si attesta, per ciascuna scuola aderente alla rete, l’ambito territoriale e subcomunale in cui si applicano le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche storiche (all’art. 3 comma 1 della precitata Legge n. 482/99). In caso di dubbio ci si riserva di chiedere, ad integrazione della domanda, relativa copia della Delibera del Consiglio Provinciale.

 

Si raccomanda l’invio all’indirizzo e-mail delle sole schede allegate; qualsiasi altra documentazione (progetto o delibera o accordo di rete) dovrà pervenire tramite servizio postale all’indirizzo suindicato.

Si ricorda, inoltre che la scheda-formulario è una sintesi del progetto e non sostituisce il progetto stesso, in mancanza del quale l’eventuale proposta non potrà essere presa in esame.

 

Si prega di voler dare la più ampia diffusione alla presente nota.

 

 

 

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela PALUMBO


Allegati

Nota 5 maggio 2016, Prot. n. 3873

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione
Ufficio II
“Welfare dello Studente, partecipazione scolastica, dispersione e orientamento”

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di
T R E N T O

Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana
B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca
B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine
B O L Z A N O

Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta
A O S T A

Ai Dirigenti degli Ambiti Scolastici Territoriali
LORO SEDI

E p.c. Ai Dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado

Agli Animatori Digitali d’Istituto

Al Team dell’Innovazione di Istituto

 

Oggetto: Le studentesse vogliono contare – Il Mese delle Stem

 

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel corrente anno scolastico ha promosso l’iniziativa Le studentesse vogliono contare – il Mese delle Stem. L’iniziativa, avviata in collaborazione con il Dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio, con il sostegno della sede italiana della Commissione Europea, era volta alla promozione delle discipline STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering, and Mathematics) nelle scuole di ogni ordine e grado in modo pari tra le ragazze e i ragazzi. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della propria autonomia didattica e organizzativa, a partire dalla Giornata internazionale della donna che ricorre l’8 marzo, e per tutto il mese di marzo, hanno messo a disposizione una pagina dedicata nel sito www.noisiamopari.it.

Le scuole, con il supporto degli animatori digitali ai quali la Scrivente direzione ha richiesto di supportare attivamente l’iniziativa informandone e sensibilizzando tutti i colleghi ed eventualmente coordinando tutte le attività on line e in rete, avevano una doppia possibilità:
– organizzare in tutta autonomia iniziative collegate al tema proposto;
– accedere all’indirizzo www.noisiamopari.it ed avere accesso a tutta una serie di materiali e attività proposte da quanti hanno inviato apposita manifestazione d’interesse.
Per avere documentazione di tutte le iniziative e per pubblicare sul sito tutte le attività realizzate, si richiede alle istituzioni scolastiche che hanno partecipato a darne notizia alla Scrivente Direzione generale, compilando il form online disponibile sul sito www.noisiamopari.it.
L’insieme di tutte le iniziative andrà a costituire una documentazione di buone pratiche, nell’ambito della strategia di attuazione del comma 16 della legge 107/2015, sull’educazione alle differenze e la lotta alle discriminazioni e saranno base di una mappatura di buone pratiche e di una rete tra scuole da ospitare sul sito del Miur interamente dedicato a questo ambito.

Per l’alto valore dell’iniziativa, le SS.LL. sono pregate di assicurare la più ampia e tempestiva diffusione presso le istituzioni scolastiche della presente nota.

Si ringrazia per la collaborazione.

f.to IL DIRETTORE GENERALE

Giovanna BODA