“Dinanzi alla Corte Costituzionale abbiamo affermato i diritti negati ai precari della scuola”

da La Tecnica della Scuola

“Dinanzi alla Corte Costituzionale abbiamo affermato i diritti negati ai precari della scuola”

La FLC CGIL e la Cgil sono intervenute in merito alla discussione di legittimità costituzionale dell’abuso dei contratti a termine del personale della scuola.
Il sindacato, che analizza il risultatoin un comunicato stampa, tira le somme del giudizio proposto alla Corte di Giustizia europea che si è concluso con la sentenza Mascolo del 26 novembre 2014.

“La sentenza, storica, ricorda il sindacato, ha riconosciuto la inadeguatezza e l’illegittimità delle norme italiane di contrasto alla precarietà che hanno consentito la reiterazione illegittima dei contratti a tempo determinato in ambito scolastico per oltre 36 mesi”.

“Tuttavia, ed è qui che Flc Cgil esprime amarezza, con decisione del tutto inattesa, la Corte Costituzionale ha ritenuto di considerare legittimi soltanto gli interventi dei lavoratori che fossero parti dei procedimenti, escludendo le organizzazioni sindacali, nonostante queste ultime fossero state parti attive sia nel procedimento presso il Tribunale di Napoli (che ha rimesso la questione in Corte di Giustizia europea) sia presso la medesima Corte di Lussemburgo. Contrariamente a quanto comunicato da alcune agenzie di stampa, le organizzazioni sindacali hanno tuttavia potuto evidenziare, nel corso della discussione presso i giudici della Consulta, il diritto dei precari della scuola ad essere stabilizzati in virtù dei principi affermati dalla Corte di Giustizia, ed hanno sottolineato come la legge 107/2015 abbia escluso un’ampia platea di personale con i requisiti per essere stabilizzati”.

“Attendiamo dunque fiduciosi la pubblicazione della sentenza da parte dei giudici della Consulta, continua il commento della Flc Gcil, ed auspichiamo che essa sia in grado di dare risposta ai tanti precari con più di 36 mesi di servizio, i quali attendono finalmente la stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro”.

“La battaglia a tutela dei precari della scuola, conclude la Flc Cgil, non finisce qui: il 19 maggio è prevista l’udienza presso il Tar Lazio nel ricorso presentato dalla FLC CGIL unitariamente alle altre organizzazioni sindacali contro l’esclusione di molti precari della scuola dal piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/2015”.

Precari, per l’avvocatura di Stato non c’è abuso di supplenze. La Consulta sta valutando

da La Tecnica della Scuola

Precari, per l’avvocatura di Stato non c’è abuso di supplenze. La Consulta sta valutando

È giunta all’esame finale della Corte Costituzionale l’annosa questione dell’abuso di precariato scolastico.

In attesa che arrivi la decisione della Consulta, anche se è possibile che possa essere resa pubblica in settimana, la mattina del 17 maggio hanno preso la parola le parti contendenti.

Il giudice relatore, Giancarlo Coraggio, riporta il cronista dell’Ansa presente nell’Aula, ha tenuto a dire che sono stati 86mila i docenti stabilizzati a seguito della sua entrata in vigore del piano straordinario della Legge 107/15.

Un numero elevato, ma che non copre l’intera platea, hanno ricordato i legali dei docenti che hanno fatto ricorso in tribunale, gli avvocati Sergio Galleano e Vincenzo De Michele, secondo i quali la riforma “non ha risolto il problema”.

“Non tutti coloro che hanno fatto 36 mesi o diversi anni di insegnamento – ha evidenziato Galleano – sono stati stabilizzati: molti sono rimasti fuori. E anche il concorso non risolve il problema, perché non c’è una sanzione per chi ha commesso un abuso” ricorrendo a ripetuti contratti a termine.

C’è poi “l’assurdità della triennalità” prevista dalla riforma per cui “non si può più assumere chi ha superato i 36 mesi, il che implica il ricorso a nuovi insegnati, l’aumento del precariato e la dispersione dell’esperienza nell’insegnamento”.

Secondo De Michele, inoltre, “se la Corte non interviene, si creerà un caos giudiziario con richieste di risarcimento alla Corte di Strasburgo contro lo Stato italiano per violazione della normativa comunitaria”.

Opposta la visione dell’avvocato dello Stato, Gabriella D’Avanzo, che ha difeso l’attuale impostazione delle norme, sostenendo che anche le misure introdotte dalla ‘buona scuola’ “recepiscono le direttive europee” e “puntano fin dall’anno scolastico 2016-2017 alla totale esautorazione delle graduatorie” mettendo in atto un “piano straordinario di assunzioni di 86mila unità” e “tre concorsi che consentiranno l’immissione di 65mila docenti”. La situazione va quindi valutata alla luce delle “misure complessive” che intervengono con “una sorta di stabilizzazione programmata”.

D’Avanzo ha chiesto quindi che la questione sia dichiarata infondata. Avevano chiesto la parola anche i legali di Cgil, Gilda-Unams e Codacons, ma essendosi costituiti tardivamente, gli interventi non sono stati ammessi.

Concorso docenti, continuano le prove scritte. Tutte le info

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti, continuano le prove scritte. Tutte le info

Proseguono quotidianamente senza sosta le prove scritte del concorso a posti e cattedre per il personale docente, come previsto dalla Legge 107 del 13 luglio 2015.

Domani, 18 maggio, sono previste le prove per A19 – Filosofia e Storia, A40 – Scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche e B24 – Laboratorio di Scienze e tecnologie nautiche per quanto riguarda la mattina.
Nel pomeriggio invece, spazio alle prove di AA24 – Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione secondaria di Il°grado (Francese) e AA25 – Lingua inglese e seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado (Francese).
Ricordiamo che i candidati dovranno presentarsi il giorno della prova muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale nonché di copia della ricevuta del versamento dei diritti di segreteria da esibire e consegnare al momento delle operazioni di riconoscimento.

La prova scritta avrà la durata di 150 minuti.

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PROVA SCRITTA
Ecco come si svolgerà la prova

  • Dalla scatola urna, contenente i codici di controllo stampati in numero triplo rispetto al numero dei candidati, il candidato estrarrà a caso il proprio codice di controllo. Queste operazioni possono essere svolte, congiuntamente, dal Comitato di Vigilanza e dal Responsabile d’aula.

Lo scopo di questo codice di controllo è duplice. Il primo è quello di disaccoppiare la prova dall’identità del candidato che l’ha svolta. Il secondo è quello di assicurare la non ripudiabilità della prova. In estrema sintesi, il codice sarà associato alla prova del candidato e, riportato all’interno della prova salvandolo con essa all’interno del file criptato. Questo file, che custodisce l’elaborato del candidato ed il codice di controllo, non conterrà invece alcuna informazione relativa al candidato. L’associazione tra l’identità del candidato ed il codice di controllo (e di conseguenza con la prova) sarà custodita nella busta cartacea internografata che sarà aperta solo ad avvenuta correzione di tutti gli elaborati da parte dalla commissione giudicatrice. Va inoltre precisato che neppure la commissione giudicatrice fino a che non aprirà le buste potrà vedere la corrispondenza fra prova e codice di controllo in modo da assicurare una correzione del tutto anonima.

  • I candidati vengono fatti accedere all’aula uno alla volta. Tale operazione non può iniziare prima che le postazioni PC siano state avviate e sbloccate. In ogni caso è opportuno dare un tempo a tale operazione anche in relazione al numero dei candidati.
  • Il candidato viene riconosciuto, firma il registro d’aula cartaceo ed il responsabile tecnico d’aula spunta sul registro elettronico la presenza;
  • Al candidato viene fatto scegliere e firmare un codice di controllo che gli viene consegnato (il nr. di codici di controllo è pari al triplo del numero di candidati previsti);
  • Al candidato viene fatto firmare il proprio modulo anagrafico che gli viene consegnato;
  • Al candidato si consegna una busta internografata e gli si comunica di conservarvi all’interno i due moduli ricevuti senza sigillare la busta;
  • Il candidato viene fatto accomodare.
  • Nelle classi di concorso ove previsto il candidato sceglierà sulla postazione la lingua in cui sostenere le domande a risposta multipla (va ricordato che deve essere ripetuta la scelta fatta all’atto dell’iscrizione).
  • Una volta che tutti i candidati saranno in postazione, e che avranno effettuato la scelta della lingua il responsabile tecnico d’aula, o il comitato di vigilanza, comunica il codice di sblocco.
  • La prova ha inizio.
  • Al termine della prova il candidato è tenuto a non lasciare la propria postazione, ed attende lo sblocco dell’inserimento del codice di controllo da parte del referente d’aula.
  • Il candidato alla presenza del responsabile tecnico d’aula inserisce nell’apposito form presentato dall’applicazione il codice di controllo e firma sul modulo cartaceo del codice di controllo la conferma di corretto inserimento.
  • Il candidato ripone il modulo anagrafico ed il modulo contenente il codice di controllo all’interno della busta internografata che gli è stata consegnata all’atto della registrazione.
  • La busta internografata viene poi consegnata dal candidato al comitato di vigilanza.

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Ricordiamo ancora che la prova prevede 8 domande che riguardano la materia di insegnamento di cui 2 in lingua straniera (inglese, francese, tedesco o spagnolo, obbligatoriamente l’inglese per la primaria).

I quesiti saranno così suddivisi: 6 a risposta aperta (di carattere metodologico/didattico e non nozionistico) e 2 (quelle in lingua) a risposta chiusa. Lo scritto avrà una durata di 150 minuti.

Per quanto riguarda la prova orale che dovrebbe svolgersi per tutti i candidati entro il mese di luglio,  sono previsti 45 minuti per l’orale: 35 per una lezione simulata e solo 10 minuti di interlocuzione fra candidato e commissione.

Nella valutazione dei titoli si valorizzeranno, fra l’altro, i titoli abilitanti, il servizio pregresso, il dottorato di ricerca, le certificazioni linguistiche.

Per consentire ai candidati di familiarizzare con la procedura d’esame, sempre nella giornata precedente alle prime prove scritte, il Miur ha messo a disposizione un video tutorial sul proprio canale YouTube.

Corte Costituzionale: sindacati esclusi, non sono ‘parti’

da tuttoscuola.com

In attesa della sentenza sui contratti a termine
Corte Costituzionale: sindacati esclusi, non sono ‘parti’
Protesta della Flc Cgil

Con un comunicato stampa del suo segretario, Domenico Pantaleo, la Flc Cgil critica la decisione della Corte Costituzionale, “del tutto inattesa“, di “considerare legittimi soltanto gli interventi dei lavoratori che fossero parti dei procedimenti, escludendo le organizzazioni sindacali, nonostante queste ultime fossero state parti attive sia nel procedimento presso il Tribunale di Napoli (che ha rimesso la questione in Corte di Giustizia europea) sia presso la medesima Corte di Lussemburgo“.

Le organizzazioni sindacali tuttavia – prosegue la nota – hanno potuto evidenziare, nel corso della discussione presso i giudici della Consulta, il diritto dei precari della scuola ad essere stabilizzati in virtù dei principi affermati dalla Corte di Giustizia, ed hanno sottolineato come la legge 107/2015 abbia escluso un’ampia platea di personale con i requisiti per essere stabilizzati. Attendiamo dunque fiduciosi la pubblicazione della sentenza da parte dei giudici della Consulta, ed auspichiamo che essa sia in grado di dare risposta ai tanti precari con più di 36 mesi di servizio, i quali attendono finalmente la stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro“.

Ma “la battaglia a tutela dei precari della scuola non finisce qui”, conclude Pantaleo: “il 19 maggio è prevista l’udienza presso il Tar Lazio nel ricorso presentato dalla FLC CGIL unitariamente alle altre organizzazioni sindacali contro l’esclusione di molti precari della scuola dal piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/2015“.

La sterilizzazione del 10%

da tuttoscuola.com

La sterilizzazione del 10%

La storia italiana dei concorsi ha sempre avuto nel suo DNA le graduatorie di merito da salvare.

Esaurito un concorso e assegnati i posti ai vincitori, rimaneva sempre una graduatoria dei non vincitori, la cosiddetta graduatoria di merito, formata dai candidati che, pur avendo superato le prove concorsuali, non erano riusciti a collocarsi in posizione utile per vincere.

Nella scuola ci sono stati sempre questi ‘quasi vincitori’ che in qualche modo era opportuno (socialmente, politicamente, economicamente) salvare. Come?

Prolungando la validità della graduatoria di merito di un anno o due, e ritardando per un tempo uguale il bando di altri concorsi, si assegnavano nuovi posti disponibili anche ai ‘quasi vincitori’.

In questo modo, scorrendo le graduatorie, erano accontentati (quasi) tutti: i non vincitori che riuscivano ad ottenere un posto in extremis, l’Amministrazione scolastica che risparmiava sui costi dei concorsi non effettuati, certi politici che si erano battuti per strappare la leggina di proroga ad hoc, i sindacati che sollecitando le leggine attiravano le simpatie dei quasi vincitori.

Gli unici a non essere contenti erano i neo laureati che, in attesa di nuovi concorsi, erano costretti ad attendere, accontentandosi di un lavoro precario oppure cercando occupazione altrove.

Il caso estremo di queste graduatorie prorogate si è avuto con i concorsi del 2000, quando la legge sul reclutamento aveva disposto che le graduatorie di merito fossero valide fino a nuovo concorso.

E così, con graduatorie di merito di lunghezza infinita che bisogno c’era di bandire nuovi concorsi? Bastava scorrere le graduatorie giù, sempre più giù, fino all’ultimo candidato non vincitore.

Per quasi 12 anni le immissioni in ruolo sono state disposte con quelle vecchie graduatorie, prima che l’ex ministro Profumo (fresco di nomina al vertice di Banca Intesa, auguri), ponendo fine a questo scorrimento delle sempre più vecchie graduatorie, varasse finalmente nuovi concorsi.

La legge 107/15 ha deciso di mettere un freno alle graduatorie di merito con una vera e propria sterilizzazione. Come?

Il comma 113, lettera g), a proposito della graduatoria finale del concorso, ha disposto che «La predetta graduatoria è composta da un numero di soggetti pari, al massimo, ai posti messi a concorso, maggiorati del 10 per cento» .

Significa che le graduatorie di merito con tanti ‘non vincitori’ non esisteranno più. Al loro posto vi saranno delle mini-graduatorie di merito con un numero ridottissimo di iscritti.  E i non inseriti non avranno nemmeno il riconoscimento di una posizione di merito. Dovranno ricominciare da capo…

Mobilità, quale tipo di scuola cercano gli insegnanti privi di sede?

da tuttoscuola.com

Mobilità, quale tipo di scuola cercano gli insegnanti privi di sede?

Siamo in piena fase di preparazione della mobilità degli insegnanti che quest’anno si estenderà anche ai neo immessi in ruolo per effetto del piano straordinario di reclutamento previsto dalla legge 107/15 sulla Buona Scuola.

I docenti privi di sede sono ovviamente alla ricerca di scuole che rispondano alle proprie esigenze personali, familiari e professionali. E si informano presso le segreterie.

Qual è la prima domanda che diversi docenti di scuola primaria rivolgono alle segreterie?

Vogliono forse sapere se la scuola è organizzata a tempo pieno? No.

Vogliono sapere se le classi sono particolarmente numerose? No.

Se tra gli alunni sono numerosi quelli con cittadinanza non italiana? Nemmeno.

Cercano forse di sapere se le famiglie sono collaborative o ostili? Se il dirigente è severo o comprensivo? Niente di tutto questo.

La prima domanda che i docenti in mobilità rivolgono al personale di segreteria, lasciandolo sorpreso e incredulo, è sempre questa: “La scuola è sede di seggio elettorale?”.

Come si sa, una scuola sede di seggio elettorale è obbligata a osservare, come minimo, almeno quattro giorni di chiusura che vogliono dire altrettanti giorni aggiuntivi di non lavoro per gli insegnanti.

E il prossimo anno ci sarà sicuramente il referendum approvativo di ottobre, ma potranno esserci altri appuntamenti elettorali con chiusura delle scuole sedi di seggio.

Una buona partenza di impegno professionale da Buona Scuola, non c’è che dire.

Nota 18 maggio 2016, AOODGCASIS 1572

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direzione generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi
informativi e la statistica
Ufficio III

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali

Oggetto: Concorso personale docente – assegnazione utenza e password per l’utilizzo dell’applicativo per la correzione delle prove scritte computerizzate

In relazione alla nota del 13 aprile scorso, si informano i competenti uffici regionali che dal monitoraggio delle commissioni definite emerge un certo ritardo nella trasmissione dei dati a sistema. La comunicazione dei suddetti dati è però essenziale ai fini dello svolgimento delle fasi successive del concorso che si descrivono brevemente di seguito:
– l’USR definisce le commissioni, le comunica sul sistema SIDI e le pubblica
– il sistema SIDI comunica al Cineca i nominativi dei componenti le commissioni
– Cineca autorizza l’accesso all’applicativo per la correzione dei compiti, fornendo utenza e password che saranno comunicate agli interessati tramite mail
– in caso di sostituzione del personale incaricato, l’USR dovrà tempestivamente comunicare la sostituzione al fine di togliere l’accesso al personale sostituito e fornirlo al personale entrante.
Nel caso in cui si tardasse ad individuare un sostituto l’USR dovrà comunque tempestivamente procedere all’operazione di cancellazione del componente non più presente.
Il primo invio massivo delle commissioni è stato effettuato in data 13/05/2016. Da tale data in avanti saranno effettuati allineamenti periodici giornalieri finalizzati sia a comunicare nuove commissioni, sia ad effettuare aggiornamenti sulle commissioni presenti.
L’indirizzo e-mail utilizzato è quello già noto al sistema informativo del MIUR, in particolare nell’ordine:
– ove presente, quello della registrazione al sistema polis, indipendentemente dalla presentazione dell’istanza di partecipazione alle commissioni del concorso
– per i professori universitari quello derivante dall’applicativo Cineca per la presentazione delle domande
– ove il primo non sia presente, per il personale della scuola e dell’amministrazione (dirigenti tecnici) quello della posta istruzione.it
– ove non presente nelle precedenti categorie, quello indicato direttamente dall’USR, inizialmente a richiesta, successivamente tramite apposita funzione messa a disposizione degli uffici. Dopo il popolamento iniziale, gli indirizzi e-mail dovranno essere aggiornati esclusivamente tramite la suddetta funzionalità.
Al Cineca non saranno forniti i componenti delle commissioni per i quali l’indirizzo e-mail non è pervenuto da nessuna delle fonti citate.
Si precisa comunque che per le successive fasi del concorso sarà necessario che i componenti le commissioni siano tutti registrati al sistema polis. Pertanto chi non rientrasse nella prima categoria (personale registrato alle Istanze on line del MIUR) è invitato a procedere alla registrazione.

IL DIRIGENTE
Paolo De Santis