Istituti tecnici e professionali, Bussetti firma protocollo per settore moda

da La Tecnica della Scuola

Istituti tecnici e professionali, Bussetti firma protocollo per settore moda
Di Lara La Gatta

Tra i settori che hanno subito maggiormente la crisi degli ultimi anni, il comparto del tessile è uno dei più colpiti nonostante comprenda una punta di diamante del Made in Italy: la moda. I dati recenti mostrano però un’inversione di tendenza che pone il tema al centro del confronto su quali siano i settori più attrattivi del futuro e sollecita un dibattito che parte dalla ripresa e riqualificazione dell’offerta formativa.

In quest’ottica va visto il protocollo d’intesa sottoscritto a Verona, a Job & Orienta, tra il Miur e Smi (Sistema Moda Italia).

“I punti del protocollo sono chiaramente quelli di dare vita a tutta una serie di azioni per far conoscere il mondo della moda – non solo quello che appare – ma per tutte quelle professionalità e competenze – più nascoste ma fondamentali – che sono necessarie per riqualificare sempre di più il Made in Italy, per noi importante: quindi anche figure di giovani preparati nella chimica, meccanica nella creazione”, ha spiegato il Ministro Bussetti.

Il protocollo siglato a Job&Orienta vedrà lavorare insieme imprese, istituti tecnici e professionali e Istituti tecnici superiori (Its).

La quarta Liceo all’estero: sempre più studenti lo scelgono, soprattutto le ragazze

da La Tecnica della Scuola

La quarta Liceo all’estero: sempre più studenti lo scelgono, soprattutto le ragazze
Di Lara La Gatta

Aumentano ogni anno gli studenti che scelgono di trascorrere un periodo di liceo all’estero.

I numeri dimostrano una sempre più crescente attenzione delle famiglie italiane che vogliono investire nel futuro dei propri figli e nell’arricchimento del loro curriculum.

Sono in maggioranza le ragazze a fare questa scelta (70%), in prevalenza del Nord Italia, soprattutto Torino e Milano (53%).

Le destinazioni scelte dalla maggioranza sono i Paesi anglofoni, Canada, Stati Uniti e Regno Unito, anche se c’è chi sceglie mete più inusuali come Argentina, Costa Rica e Sudafrica.

Queste informazioni sono state presentate, il weekend scorso, a Rimini alla due giorni di orientamento e formazione promossa da Wep, organizzazione internazionale che ogni anno segue 5 mila ragazzi in partenza dall’Italia verso 65 Paesi.

Durante l’incontro, sono state fornite ai ragazzi informazioni sul paese ospitante, anche attraverso il racconto di studenti che hanno già vissuto o stanno vivendo questa esperienza.

Il programma offerto da Wep prevede di trascorrere l’anno, o volendo anche solo un trimestre o un semestre, della quarta superiore, in un altro Paese, ospitati da una famiglia del posto per tutta la durata del soggiorno. È possibile vivere l’anno all’estero anche in terza, oppure tra la quarta e la quinta.

Bussetti annuncia tavoli tecnici sulla scuola: “Entro aprile le prime proposte”

da La Tecnica della Scuola

Bussetti annuncia tavoli tecnici sulla scuola: “Entro aprile le prime proposte”
Di Andrea Carlino

Con un annuncio apparso sui propri profili Facebook e Twitter, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, annuncia l’avvio di undici gruppi di lavoro su specifiche tematiche del mondo della scuola.

Ecco il post integrale del ministro:

La scuola ha bisogno di un approccio pragmatico su temi chiave.

Da oggi e fino ad aprile otto esperti, profondi conoscitori di specifiche tematiche del mondo della scuola, coordineranno undici gruppi di lavoro: percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento; inclusione scolastica; attività sportive scolastiche; valutazione del sistema scolastico; primo ciclo e 0-6 anni; cultura umanistica; istituti tecnici e professionali; soft skill ed educazione civica; quadriennali e scuole innovative; équipe territoriali; bullismo e prevenzione.

Sono temi a noi cari: vogliamo affrontarli con interventi chiari, frutto dell’ascolto dei territori e delle esigenze di chi vive la scuola ogni giorno.

Già entro aprile i gruppi faranno le prime proposte fattive, anche di carattere amministrativo e normativo. Non vogliamo stravolgere ciò che esiste, ma agire con interventi precisi, anche di piccola entità. Vogliamo essere pratici e lavorare con un metodo agile, perché alcune di queste proposte siano attive a partire da quest’anno e dal successivo.

Stiamo agendo, passando dalle parole ai fatti, con i tempi giusti, cioè con azioni che consentono il giusto tempo di analisi.

Concorsi docenti in difficoltà: compensi umilianti per i commissari

da La Tecnica della Scuola

Concorsi docenti in difficoltà: compensi umilianti per i commissari
Di Reginaldo Palermo

Sul concorso straordinario per la scuola primaria e dell’infanzia pende la consueta spada di Damocle dei compensi spettanti ai presidenti e ai commissari.
Già in precedenti occasioni gli Uffici scolastici regionali avevano incontrato non poche difficoltà a trovare dirigenti scolastici, insegnanti ed esperti disponibili a fare parte delle commissioni.

Compensi fermi al 2016

Il motivo principale va ricercato nei modesti, modestissimi compensi previsti per chi si deve assumere la responsabilità di decidere del futuro professionale di tanti docenti.
Senza considerare che, con le attuali regole di contabilità, le spese di viaggio possono essere rimborsate ma solo se riguardano l’uso di mezzi pubblici e molto spesso chi abita nella stessa città sede delle prove non ha neppure diritto al rimborso delle spese dell’autobus o della metro.
Ma poi ci sono anche i timori per i ricorsi dei partecipanti contro le irregolarità di cui potrebbero essere chiamati a rispondere in prima persona gli stessi commissari.
Altro motivo che induce molti docenti a rifiutare l’incarico di commissario è legato alla impossibilità di ottenere un esonero anche solo parziale dagli impegni di cattedra: per chi non abita nella stessa città sede delle prove risulta quindi pressoché impossibile conciliare gli impegni di commissario con quelli di insegnante.

I compensi previsti

I compensi sono ancora fermi ad un decreto di fine 2016, emanato in fretta e furia per ritoccare le cifre precedenti che erano ancora più basse.
Attualmente per il presidente è previsto un “gettone” di circa 500 euro, per i commissari si scende a poco più di 400; ma c’è un “bonus” di un euro per ogni candidato esaminato (ogni commissione, però, può esaminare al massimo 500 candidati).
Insomma, a conti fatti si parla di mille euro (lordi) al massimo, insufficienti persino per pagarsi un panino al bar se si termina di fare lezione alle 13 e si deve essere in sede di esame alle 15.
Parlare di compensi bassi è persino sbagliato. Forse il termine esatto è “umilianti”.

Il docente è pubblico ufficiale: insultarlo o aggredirlo è punibile dalla legge

da La Tecnica della Scuola

Il docente è pubblico ufficiale: insultarlo o aggredirlo è punibile dalla legge
Di Andrea Carlino

Il bullismo contro i professori può costituire reato di stalking, percosse, lesioni, violenza privata, minaccia e diffamazione.

Pubblico ufficiale

Il professore, nel momento in cui esercita la sua funzione, e cioè quando si trova a scuola, è un pubblico ufficiale a tutti gli effetti.

L’ingiuria, oggi depenalizzata, costituisce ancora reato se rivolta ad un pubblico ufficiale: trattasi di oltraggio a pubblico ufficiale, delitto che può essere commesso dall’alunno che insulti apertamente il docente o che lo denigri in presenza di altre persone.

Cosa prevede il Codice Penale

L’art. 357 del Codice Penale dispone che “agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali, coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa“.

Agli stessi effetti, come disposto dal secondo comma dell’art. 357 novellato dalla l. n. 86/90 e successivamente modificato dalla l. n. 181/92, “è pubblica la funzione amministrativa disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dalla formazione e dalla manifestazione della volontà della pubblica amministrazione o dal suo svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi“.

Dalla lettura della norma, pertanto, si evince che la qualifica di pubblico ufficiale va attribuita a tutti quei soggetti che “concorrono a formare la volontà di una pubblica amministrazione; coloro che sono muniti di poteri: decisionali; di certificazione; di attestazione di coazione” (Cass. Pen. n. 148796/81); “di collaborazione anche saltuaria” (Cass. Pen. n. 166013/84).

L’articolo 358 c.p., a propria volta, dispone che “sono incaricati di pubblico servizio coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio. Per pubblico servizio deve intendersi un’attività disciplinata nelle stesse forme della pubblica funzione, ma caratterizzata dalla mancanza dei poteri tipici di quest’ultima e con esclusione dello svolgimento di semplici mansioni d’ordine e della prestazione di opera meramente materiale”.

Secondo la dottrina prevalente per incaricato di pubblico servizio dovrebbe intendersi un soggetto che pur svolgendo un’attività pertinente allo Stato o ad un altro Ente pubblico non è dotato dei poteri tipici del pubblico ufficiale e, d’altra parte, non svolge funzioni meramente materiali.

Tipologie di pubblici ufficiali

La qualità di pubblico ufficiale è stata riconosciuta nel tempo a diversi soggetti.

A titolo esemplificativo sono considerati pacificamente pubblici ufficiali: i consulenti tecnici, i periti d’ufficio, gli ufficiali giudiziari e i curatori fallimentari, quali ausiliari del giudice (Cass. Pen. 16.6.1983; 11.5.1969); i portalettere e i fattorini postali (Cass. n. 5.10.1982); gli ispettori e gli ufficiali sanitari; i notai; il sindaco quale ufficiale del governo; i consiglieri comunali (Cass. n. 18.11.1974); gli appartenenti alle forze di polizia e armate; i vigili del fuoco e urbani; i magistrati nell’esercizio delle loro funzioni (ecc.).

Anche gli insegnanti delle scuole pubbliche lo sono, così come ha ribadito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15367/2014, che ha ribadito la qualità di pubblico ufficiale per l’insegnante di scuola media nell’esercizio delle sue funzioni non circoscritto alla tenuta delle lezioni, ma esteso “alle connesse attività preparatorie, contestuali e successive, ivi compresi gli incontri dei genitori degli allievi” riconoscendo tutti gli elementi del reato di oltraggio a pubblico ufficiale a carico di un genitore.

Sciopero 17 dicembre 2018

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Ufficio di Gabinetto

AOOUFGAB 34009 – 04.12.2018

Ai Titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi
E, p.c. Alla Commissione di Garanzia per l’attuazione
della legge sullo sciopero nei servizi
pubblici essenziali
segreteria@cgsse.it

Oggetto: Comparto Istruzione e Ricerca. Proclamazioni ed adesioni sciopero 17 dicembre 2018.

Si comunica che l’organizzazione sindacale Feder. A.T.A. ha proclamato “lo sciopero nazionale per il personale ATA della scuola per il 17 dicembre 2018”. Alla sciopero in questione ha aderito la CONFASI – Confederazione Autonoma Sindacati Italiani.

Poiché le azioni di sciopero in questione interessano il servizio pubblico essenziale “istruzione”, di cui all’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni e alle norme pattizie definite ai sensi dell’art. 2 della legge medesima, il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure fissate dalla citata normativa.

Affinché siano assicurate le prestazioni relative alla garanzia dei servizi pubblici essenziali così come individuati dalla normativa citata, le SS.LL., ai sensi dell’art. 2, comma 6, della legge suindicata sono invitate ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione dello sciopero alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo, ai lavoratori nonché, nelle istituzioni scolastiche in cui sono già iniziate le attività didattiche, alle famiglie e agli alunni. Nei casi in cui la data dello sciopero ricada subito dopo l’inizio delle attività didattiche tale da non consentire, nei modi e nei tempi, la consueta comunicazione all’utenza, le istituzioni scolastiche interessate avranno cura di adottare tutte le soluzioni a loro disponibili (es: pubblicazione su sito web della scuola, avvisi leggibili nei locali della scuola, ecc. ) in modo da garantire la più efficace ottemperanza degli obblighi previsti in materia di comunicazione.

Si ricorda inoltre, ai sensi dell’art. 5, che le amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.

Dette informazioni dovranno essere acquisite attraverso il portale SIDI, sotto il menù “I tuoi servizi”, nell’area “Rilevazioni”, accedendo all’apposito link “Rilevazione scioperi” e compilando tutti i campi della sezione con i seguenti dati:
– il numero dei lavoratori dipendenti in servizio;
– il numero dei dipendenti aderenti allo sciopero anche se pari a zero;
– il numero dei dipendenti assenti per altri motivi;
– l’ammontare delle retribuzioni trattenute.

Al termine della rilevazione, come di consueto, sarà cura di questo Ufficio rendere noti i dati complessivi di adesione trasferendoli sull’applicativo Gepas del Dipartimento Funzione Pubblica e pubblicandoli nella sezione “Applicazione Legge 146/90 e s.m.i.” del sito Web del Ministero raggiungibile all’indirizzo http://www.miur.gov.it/web/guest/applicazione-legge-146/90-e-s.m.i. Nella stessa sezione verrà pubblicata la presente nota ed ogni altra eventuale notizia riguardante il presente sciopero, compresi i dati di adesione.
Analogamente, al fine di garantire la più ampia applicazione dell’indicazione di cui all’art.5 citato, i Dirigenti scolastici valuteranno l’opportunità di rendere noti i dati di adesione allo sciopero relativi all’istituzione scolastica di competenza.

Nel confidare nel consueto tempestivo adempimento di tutti i soggetti ai vari livelli coinvolti , si ringrazia per la collaborazione

IL DIRIGENTE
Rocco Pinneri

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 dicembre 2018

Istituzione della Commissione per l’attuazione del progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati». (19A01019) (GU Serie Generale n.40 del 16-02-2019)

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni;
Visto l’art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, che attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate e la facolta’ di avvalersi per tale gestione del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero dello sviluppo economico;
Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, e in particolare l’art. 4, con il quale si dispone che il Fondo per le aree sottoutilizzate sia denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione e sia destinato a dare unita’ programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese;
Vista la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilita’ 2014) e, in particolare, l’art. 1, comma 6, che determina la dotazione aggiuntiva del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo di programmazione 2014-2020, stabilendo che il complesso delle risorse sia destinato a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale;
Vista la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilita’ 2015) e in particolare l’art. 1, comma 703, che, ferme restando le vigenti disposizioni sull’utilizzo del Fondo per lo sviluppo e la coesione, detta ulteriori disposizioni per l’utilizzo delle risorse assegnate per il periodo di programmazione 2014-2020;
Visto l’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, concernente la stipula di accordi tra pubbliche amministrazioni per lo svolgimento in collaborazione di attivita’ di interesse comune;
Visto il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante «Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137»;
Vista la delibera del 1° maggio 2016 del Comitato interministeriale per la programmazione economica (di seguito, CIPE), con la quale, sulla proposta del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri pro tempore, in qualita’ di Autorita’ politica per la coesione, e’ stato approvato il piano stralcio «Cultura e turismo» presentato dal Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo ed e’ stata disposta l’assegnazione al medesimo Ministero di un importo complessivo di 1.000 milioni di euro, a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, da destinare al sistema museale italiano, ai sistemi territoriali turistico-culturali (cammini, percorsi, aree vaste) nonche’ ad interventi di completamento particolarmente significativi e a nuovi interventi da individuarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri;
Visto, in particolare, il paragrafo 1.2., lettera c), della citata delibera CIPE, con il quale si e’ disposta la destinazione all’insieme di interventi di completamento particolarmente significativi e di nuovi interventi di una riserva di importo pari a 170 milioni di euro, nell’ambito della quale 150 milioni di euro sono assegnati a favore di interventi, ciascuno dei quali non superiore a 10 milioni di euro, afferenti al progetto di recupero di luoghi culturali dimenticati, denominato «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati»;
Visto, altresi’, il paragrafo 2.2., della citata delibera CIPE, concernente le modalita’ di attuazione degli interventi di cui al progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati», per il quale gli interventi sono individuati sulla base delle segnalazioni pervenute dal territorio e, nell’eventualita’ in cui queste comportassero finanziamenti in misura superiore a 150 milioni di euro, sono selezionati da una apposita Commissione, all’uopo costituita;
Visto l’avviso pubblicato sul sito internet della Presidenza del Consiglio dei ministri il 9 maggio 2016, con il quale e’ data facolta’ a tutti i cittadini di segnalare, entro il 31 maggio 2016, all’indirizzo di posta elettronica bellezz@governo.it un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettivita’ o un progetto culturale da finanziare;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 giugno 2017, con il quale, essendo pervenuto un numero di segnalazioni tale da richiedere una disponibilita’ superiore alle risorse assegnate, pari a 150 milioni di euro, e’ stata istituita, in attuazione del citato paragrafo 2.2. della delibera CIPE del 1° maggio 2016, una Commissione per la selezione degli interventi;
Visto il decreto del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri del 3 luglio 2017, con il quale e’ stata istituita la segreteria tecnico-amministrativa a supporto della Commissione per la selezione degli interventi, ai sensi dell’art. 4 del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19 giugno 2017;
Considerato che, come risulta dai verbali dei lavori, la Commissione per la selezione degli interventi ha dato mandato alla segreteria tecnico-amministrativa di selezionare, sulla base dei criteri stabiliti dalla delibera del 1° maggio 2016 del CIPE e dal decreto istitutivo della Commissione per la selezione degli interventi, le 139.689 e-mail recanti segnalazioni e di predisporre l’elenco, secondo l’ordine crescente degli importi indicati, delle segnalazioni selezionate, escludendo gli interventi ricadenti nello stesso comune riportanti importo maggiore e le segnalazioni che non hanno indicato alcun importo;
Vista la nota prot. n. USG 7598 del 19 dicembre 2017, con la quale il presidente della Commissione ha comunicato all’ufficio del Segretario generale la conclusione dei lavori da parte della Commissione per la selezione degli interventi nella seduta del 15 dicembre 2017 e ha trasmesso la relativa documentazione;
Visti, in particolare, il verbale n. 3 del 15 dicembre 2017 della Commissione per la selezione degli interventi, la nota prot. n. USG 1153 del 22 febbraio 2018 e la nota-mail prot. 3719 del 27 febbraio 2018, dai quali si evince che la Commissione per la selezione degli interventi, all’esito della selezione degli interventi sulla base dei criteri sopra indicati, e’ pervenuta ad un elenco di 310 interventi conformi alla delibera CIPE del 1° maggio 2016 e al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 19 giugno 2017 e ad un elenco di 271 interventi selezionati fino a concorrenza delle risorse disponibili;
Considerato che, con apposita convenzione, da adottarsi ai sensi del citato art. 15 della legge n. 241 del 1990, tra gli enti attuatori e il Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, assegnatario delle risorse in base alla citata delibera CIPE del 1° maggio 2016, saranno regolate le modalita’ di erogazione del finanziamento e di verifica dell’esecuzione degli interventi afferenti al progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati»;
Viste le note di febbraio 2018 a firma della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri pro tempore, con le quali, comunicando ai comuni l’avvenuta conclusione della fase di selezione degli interventi, si forniva assicurazione agli stessi che sarebbe seguita formale richiesta da parte della Commissione per la selezione degli interventi al fine di acquisire tutta la documentazione necessaria alla stipula della suddetta convenzione;
Visto il decreto del Segretario generale 8 marzo 2018 con il quale sono state stabilite le modalita’ di accesso alla fase di stipula della convenzione sopra citata con il Ministero dei beni e delle attivita’ culturali;
Vista la nota prot. n. USG 5221 del 3 agosto 2018 con la quale il presidente della Commissione per la selezione degli interventi trasmette la documentazione prodotta nel corso dell’espletamento delle attivita’ svolte in adempimento dell’incarico conferito con decreto del Segretario generale 8 marzo 2018;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 settembre 2018 che, al fine di consentire il completamento dell’istruttoria con l’acquisizione di tutti gli elementi utili per una compiuta valutazione ai fini dell’accesso al finanziamento e di individuare i progetti suscettibili di un immediato avvio dei lavori e consentire conseguentemente un rapido perfezionamento della stipula delle convenzioni, ha previsto l’istituzione di una nuova Commissione per l’attuazione del progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati»;
Ritenuto, pertanto, necessario provvedere all’istituzione della Commissione prevista dall’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 settembre 2018;
Viste le designazioni pervenute, con riguardo ai componenti della predetta Commissione, dal Ministero per i beni e le attivita’ culturali, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dal Ministero dell’economia e delle finanze;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 giugno 2018, con il quale al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, onorevole dott. Giancarlo Giorgetti, e’ stata delegata la firma dei decreti, degli atti e dei provvedimenti di competenza del Presidente del Consiglio dei ministri, ad esclusione di quelli che richiedono una preventiva deliberazione del Consiglio dei ministri e di quelli relativi alle attribuzioni di cui all’art. 5 della legge 23 agosto 1988, n. 400;

Decreta:

Art. 1 Commissione per l’attuazione del progetto «Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati»
1. La Commissione, istituita ai sensi dell’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 settembre 2018, e’ cosi’ composta: cons. Claudio Tucciarelli, rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di presidente; dott. Fabiano Forti Bernini, rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri; dott. Gino Famiglietti, rappresentante del Ministero per i beni e le attivita’ culturali; dott.ssa Costanza Pera, rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; dott. Francesco Spada, rappresentante del Ministero dell’economia e delle finanze.
2. La Commissione si avvale di una segreteria tecnico-amministrativa, istituita con decreto del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, operante presso il Segretariato generale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Art. 2 Oneri
1. Ai componenti della Commissione non e’ corrisposto alcun emolumento o indennita’.

Il presente decreto e’ trasmesso agli organi di controllo per gli adempimenti di competenza e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

Roma, 4 dicembre 2018
p. Il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgetti