Concorso DS, in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato: l’ipotesi della sanatoria

da Tuttoscuola

Cresce l’attesa e l’ansia per la pronuncia del Consiglio di Stato in risposta al Miur che ha interposto appello contro la sentenza del TAR di annullamento della prova scritta del concorso DS. La maggior parte degli osservatori dà per scontata la sospensiva della sentenza, ma sono in molti a pensare già anche alla sentenza di merito che successivamente lo stesso Consiglio dovrà emettere. E si sta iniziando a fare largo, secondo quanto riportato da Italia Oggi, l’ipotesi di una sanatoria.

Al Miur ostentano fiducia, e lo stesso ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, si dice certo che il concorso DS, per il quale ha scommesso un po’ del proprio credito politico, si concluderà positivamente. Ma c’è anche chi, forse per scaramanzia, pensa al peggio e già pensa a un rimedio estremo per salvare la scuola da un altro anno di reggenze e, in particolare, a salvare soprattutto i vincitori mancati. Rimedio che si renderebbe necessario se, dopo aver sospeso la sentenza del TAR per evitare un danno grave e irreparabile, il Consiglio di Stato condividesse il merito della decisione dei giudici amministrativi, respingendo il ricorso del Miur. 

Tuttoscuola nel webinar del 3 luglio scorso, poche ore dopo la pubblicazione della sentenza del TAR, aveva tratteggiato tre scenari possibili, conseguenti ai pronunciamenti finali del Consiglio di Stato. Nel terzo scenario si prevedeva proprio questa conclusione: immediata sospensione della sentenza del TAR, poi, a tempo debito, sentenza di approvazione della sentenza.

In questo caso a settembre vi sarebbero nomine con riserva dei vincitori, ma con la sentenza definitiva quelle nomine potrebbero essere annullate. Per salvare le nomine dei vincitori non potrebbe che esserci un intervento straordinario, una sanatoria ex post per via legislativa.

A parlare di questa ipotesi è Italia Oggi: se il Consiglio di Stato dovesse dare la sospensiva della sentenza del TAR (ipotesi credibile, al momento), il Miur potrebbe procedere con l’immissione in ruolo dei vincitori del concorso. Dopo la sentenza di merito che potrebbe giungere molto dopo dopo, il legislatore potrebbe sanare la questione istituendo un concorso con prove semplificate riservato ai vincitori immessi in ruolo in violazione delle legge.

Controllo biometrico, testo in Gazzetta. Decreti attuativi entro settembre

da Tuttoscuola

Va avanti la legge sul controllo biometrico, il riconoscimento delle impronte digitali voluto dal ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno (Lega). Il controllo sarà biometrico per evitare falsi e sostituzioni di persone. Non saranno soggetti ai controlli biometrici gli insegnanti, mentre lo saranno i dirigenti scolastici e il personale ATA. Dopo l’approdo in Gazzetta Ufficiale, dove è contenuto il principio generale della norma, il 7 luglio il testo del provvedimento è entrato formalmente in vigore.

“Felice di una legge che prevede la drastica riduzione dei tempi delle procedure concorsuali, nuove risorse in settori strategici della PA, aiuti alle amministrazioni in affanno e un metodo di lotta contro l’assenteismo finalmente incisivo: fino ad oggi, di fatto, la facevano franca in troppi; adesso, con le impronte digitali e la videosorveglianza, preveniamo il fenomeno. È finita l’epoca delle truffe”. Così la ministra Bongiorno ha espresso la sua soddisfazione all’ANSA, parlando dell’entrata in vigore della legge Concretezza.

È pronto, infatti, il regolamento, previsto dalla legge Concretezza, sulle impronte digitali per la verifica degli accessi a lavoro dei dipendenti pubblici. Secondo quanto riporta l’ANSA, infatti il regolamento sarebbe stato inviato proprio lo scorso 8 luglio al Garante della privacy. A seguire sarà mandato, per i relativi pareri, alla Conferenza Unificata e al Consiglio di Stato. I decreti attuativi relativi all’istituzione del ‘Nucleo per la Concretezza’ saranno, invece, ultimati entro il mese di settembre.

Ricordiamo infatti che la legge non potrà essere immediatamente applicata, perché ha bisogno di uno specifico decreto applicativo e, soprattutto, dell’installazione in tutte le oltre 45 mila sedi scolastiche delle costose apparecchiature. Se e quando sarà, i dirigenti scolastici finirebbero confinati negli uffici, in un ruolo alterato. 

Rapporto Prove INVALSI 2019


Presentato il 10 luglio 2019 il Rapporto Nazionale INVALSI 2019 presso l’Aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati.

Le prove INVALSI 2019
Presentazione del Rapporto Nazionale

10 luglio 2019

Camera dei deputati ‐ Aula dei Gruppi Parlamentari Via di Campo Marzio, 78 – Roma

  • Registrazione dei partecipanti
  • Saluti istituzionali
    – Marco Bussetti – Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Apertura lavori
    – Carmela Palumbo – Capo Dipartimento per il Sistema educativo di Istruzione e Formazione MIUR
  • Le rilevazioni INVALSI 2019
    Anna Maria Ajello ‐ Presidente INVALSI
  • I risultati delle prove INVALSI 2019
    Roberto Ricci ‐ Responsabile Area
  • Prove INVALSI Misurare gli apprendimenti: gli scenari futuri (in inglese)
    Andreas Schleicher – Direttore Education & Skills ‐ OCSE
  • Interventi dei partecipanti
  • Modera: Paolo Mazzoli ‐ Direttore Generale INVALSI
  • Conclusione lavori
    Anna Maria Ajello – Presidente INVALSI