Sciopero scuola il 27 settembre: lo proclamano i Cobas

da La Tecnica della Scuola

Ai Cobas il Governo giallo-rosso non piace per nulla ma lo considerano il male necessario per evitare almeno che prosegua l’ascesa di Salvini e della Lega.
Scrivono i Cobas in un comunicato diramato in queste ore: “La concreta possibilità che un tale ducetto [il riferimento è appunto a Salvini] potesse avere la maggioranza assoluta in Parlamento e poi cambiare radicalmente, in senso reazionario, leggi fondamentali e la Costituzione controllando totalmente le istituzioni, sta facendo sperare che la ‘strana coppia’ di governo riesca a sventare la micidiale minaccia”.

Sciopero 27 settembre

Ma il no dei Cobas al Governo ha anche un risvolto concreto: “Il 27 settembre – annuncia il portavoce nazionale Piero Bernocchi –  sciopereremo nella scuola e nel lavoro privato e saremo in piazza contro i cambiamenti climatici e in difesa dell’ambiente a fianco dei giovani di Fridays for Future; mentre, insieme al movimento degli Indivisibili, stiamo lavorando per una grande manifestazione nazionale per cancellare i decreti Salvini, e nella scuola riprenderemo le lotte per annullare la legge 107 e affinché venga dato finalmente alle centinaia di migliaia di precari, docenti ed ATA, un lavoro stabile”.

Un po’ retoricamente i Cobas si chiedono: “Con questo nuovo Governo cambierà radicalmente la politica ostile al lavoro dipendente e al piccolo lavoro autonomo, restituendo salario, rinnovando adeguatamente i contratti del Pubblico Impiego e della Scuola?”
E ancora: “Riporterà a dimensioni fisiologiche quel precariato che in alcuni comparti (vedi scuola) ha dimensioni abnormi, secondo l’indicazione della Corte Europea per cui dopo 36 mesi di precariato i rapporti di lavoro vanno stabilizzati? E cancellerà la disastrosa ipotesi di una regionalizzazione che dividerebbe il Paese in 20 mini-nazioni in lotta tra loro per le risorse?”

Detto in altre parole, i Cobas aspettano al varco PD e M5S ma hanno già più di un sospetto che quello appena nato non sarà un grande Governo.

Attività alternative all’insegnamento della religione, indicazioni sui docenti da nominare

da La Tecnica della Scuola

L’Accordo tra Repubblica Italiana e Santa Sede, sottoscritto il 18 febbraio 1984 e ratificato con legge 25 marzo 1985 n. 121, consente agli studenti o ai loro genitori, di esercitare la scelta, all’atto dell’iscrizione alle varie istituzioni scolastiche, di avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica.

Le ore alternative all’IRC costituiscono un servizio obbligatorio, che possono essere retribuite a mezzo dei ruoli di spesa fissa.

Ma a chi attribuire queste ore?

Con Nota prot. n. 9930 dell’11.09.2019 l’USR per il Piemonte riepiloga le principali regole in materia.

Individuazione dei docenti

L’insegnamento può essere attribuito a:

a) personale interamente o parzialmente a disposizione della scuola (trattandosi di personale già retribuito per l’intero orario, l’insegnamento non comporta oneri aggiuntivi);
b) docenti dichiaratisi disponibili ad effettuare ore eccedenti rispetto all’orario d’obbligo (tali ore, svolte da personale docente di ruolo o non di ruolo, possono essere liquidate come ore eccedenti sui piani gestionali già utilizzati per il pagamento degli assegni relativi allo stipendio base);
c) personale supplente già titolare di altro contratto con il quale viene stipulato apposito contratto a completamento dell’orario d’obbligo (le attività alternative potranno essere liquidate in aggiunta all’orario già svolto e riferite ai piani gestionali già utilizzati per il pagamento degli assegni relativi al contratto principale);
d) in via del tutto residuale, personale supplente appositamente assunto da retribuire con apposita apertura di spesa fissa da parte delle Direzioni Territoriali dell’Economia e delle Finanze -già Direzioni Provinciali del Tesoro secondo quanto previsto in tema di supplenze annuali.

Indicazioni del MEF

In proposito, la nota n. 87 del 7 giugno 2012 del Ministero dell’economia e finanze ha stabilito che:

  • possono essere titolari di contratto per le ore alternative sia i docenti di ruolo che quelli a tempo determinato, con esclusione dei titolari di contratto di supplenza breve o indennità di maternità;
  • i contratti per ore alternative hanno scadenza obbligatoria entro e non oltre il 30 giugno di ogni anno scolastico;
  • nel caso di superamento dell’orario di cattedra, è previsto il pagamento delle ore eccedenti, fino ad un massimo di 6 ore, assimilabili al trattamento economico fondamentale;
  • il pagamento delle ore alternative è limitato al personale docente non di ruolo, anche con contratto annuale, e docenti a tempo indeterminato, con esclusione degli Incaricati di Religione Cattolica;
  • la nomina e la retribuzione dovranno decorrere dalla data di effettivo inizio delle attività e non dovranno avere effetto oltre il termine delle attività didattiche.

La scelta di avvalersi o non avvalersi dell’IRC

La nota dell’USR ricorda anche come effettuare la scelta:

  • per la scuola dell’infanzia deve essere effettuata ogni anno scolastico a cura dei genitori;
  • per la scuola primaria e secondaria di primo grado, deve essere effettuata dai genitori all’atto dell’iscrizione, pertanto solo all’inizio di ogni ciclo scolastico, avendo poi valore per tutto il ciclo scolastico;
  • per la scuola superiore e per i percorsi di istruzione degli adulti è effettuata dallo studente, all’atto dell’iscrizione.

E’ previsto il diritto di modificare la scelta per l’anno successivo, entro il termine delle iscrizioni.

Contrasto alla povertà educativa, dal 15 settembre al via il PON (anche per le paritarie)

da La Tecnica della Scuola

Dalle ore 10 del 15 settembre apriranno le funzioni per poter partecipare al PON Contrasto alla povertà educativa di cui all’avviso prot. 26502 del 6 agosto 2019.

Vengono in particolare stanziati 50 milioni di euro per il contrasto della dispersione scolastica e della povertà educativa nelle scuole del primo e del secondo ciclo di 292 aree territoriali particolarmente a rischio, individuate nelle Regioni  Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Sono i fondi messi a disposizione dal Miur con il progetto PON “Contrasto alla povertà educativa”, per la prima volta indirizzato anche alle scuole paritarie (non commerciali del primo e secondo ciclo di istruzione), oltre che a quelle statali.

L’Avviso mira a realizzare interventi educativi per contrastare il rischio di fallimento formativo precoce e di povertà educativa, prevenire le situazioni di fragilità verso la capacità attrattiva della criminalità nelle aree di esclusione sociale.

I percorsi formativi sono finalizzati al miglioramento delle competenze chiave degli allievi, mediante azioni di integrazione e potenziamento delle aree disciplinari di base.

Le scuole interessate potranno inoltrare le candidature fino alle ore 15 del 21 ottobre 2019.

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Luigi Fiorentino, ecco chi è il nuovo Capo di Gabinetto del MIUR

da Tuttoscuola

Luigi Fiorentino è il nuovo Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti. Si è insediato lo scorso 11 settembre e ha già formalizzato il passaggio di consegne con Giovanni Chinè, capo di Gabinetto del ministro Bussetti.

Fiorentino, 60 anni, già capo di Gabinetto nel 2011 con il ministro Profumo, è laureato in giurisprudenza e possiede il Diploma di perfezionamento in Diritto Amministrativo e scienza dell’Amministrazione presso l’Università di Napoli.

Dal 1° agosto 2007 è stato Segretario Generale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dove ha ricoperto il ruolo di Capo di Gabinetto dal 10 marzo 2005 al 31 luglio 2007.

Dal 15 giugno 2004 al 9 marzo 2005 è stato Capo del Dipartimento per le risorse umane e strumentali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e, dal 1 ottobre 2002 al 14 giugno 2004, Capo del Dipartimento per le risorse strumentali. È stato anche reggente del Dipartimento per le risorse umane e l’organizzazione dal 1 al 14 giugno 2004.

Già Vice Capo di Gabinetto dei Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica Ciampi e Amato dal 20 dicembre 1998 al 25 aprile 2000, è stato Direttore del Servizio centrale per gli affari generali, la qualità dei processi e dell’organizzazione del Ministero dell’economia e delle finanze dal 5 novembre 1998 al 30 settembre 2002. In tale veste ha promosso l’adozione di un sistema integrato di gestione dei servizi e della manutenzione (c.d “global service”) per l’edificio demaniale di via XX Settembre a Roma. Ha fatto parte inoltre del gruppo di start-up Consip – Ministero del tesoro del bilancio e della programmazione economica.

Provveditore generale dello Stato dal 1° agosto 2000 fino all’entrata in vigore del Dpr del 22 marzo 2001, che ha soppresso il Servizio Centrale del Provveditorato generale dello Stato e ha disposto l’assorbimento delle relative competenze da parte del Servizio Centrale per gli affari generali e la qualità dei processi e dell’organizzazione.

Personale ATA, mancano i DSGA: incontro al MIUR su emergenze avvio anno scolastico

da Tuttoscuola

Lo scorso 9 settembre il MIUR ha incontrato le Organizzazioni sindacali in merito ad alcune questioni urgenti riguardanti il personale ATA, che stanno riemergendo in occasione dell’avvio dell’anno scolastico.Il confronto era stato sollecitato dalla FLC CGIL, assieme agli altri sindacati, al fine di trovare delle soluzioni concrete e consentire il regolare funzionamento delle scuole all’inizio dell’anno scolastico.

Le emergenze che il sindacato ha rappresentato al Ministero sono:

  • l’assenza di DSGA nelle scuole,
  • la copertura completa dei posti vacanti fino al 31 agosto,
  • le autorizzazioni dell’organico di fatto,
  • il concorso ordinario e riservato per il profilo dei DSGA.

Il Ministero, che è intervenuto con il Capo Dipartimento, Carmela Palumbo, si è mostrato disponibile a risolvere al più presto possibile le problematiche esposte.

Per quanto riguarda la mancanza di DSGA nelle scuole – sono circa 3.000 – in diverse Regioni si sta profilando il rischio di un’interruzione di pubblico servizio.
Molte scuole hanno, infatti, già esperito le procedure previste dal CCNI e anche gli interpelli fuori regione sono andati evasi.
È, quindi, diventato di estrema urgenza intervenire a livello ministeriale per dare delle indicazioni di riferimento chiare ed omogenee da assumere su tutto il territorio nazionale.

Per questa ragione la FLC CGIL ha chiesto al MIUR di aprire un tavolo di confronto, come previsto dal contratto, al fine di adottare criteri nazionali e trasparenti al fine di assicurare le funzioni di DSGA alle scuole, valorizzando in primis gli istituti contrattuali previsti dal contratto e dalle normative.
Il Ministero si è impegnato ad elaborare una proposta d’intesa concreta da sottoporre al vaglio dei sindacati nei prossimi giorni.

Sulle altre questioni – organico di fatto e copertura dei posti vacanti restituiti alle scuole fino al 31 agosto – il MIUR metterà a disposizione dei sindacati i dati delle autorizzazioni e si è mostrato sensibile alla nostra richiesta di autorizzare alle scuole la scadenza del 31 agosto sui posti vacanti, facendo un approfondimento in merito.

I sindacato, inoltre chiesto le compensazioni a livello nazionale sui posti già autorizzati per i ruoli in caso di esaurimento in alcuni profili dalle graduatorie dei 24 mesi.

Durante l’incontro FLC CGIL ha appreso che le date presunte delle prove scritte del concorso per i DSGA saranno intorno al mese di novembre.
È stata ribadita la necessità di portare a termine il percorso già intrapreso con l’intesa del 24 aprile scorso sull’espletamento del concorso riservato per i facenti funzione, pertanto la questione deve essere riaffrontata non appena si sarà reinsediato il nuovo Governo.

Sicurezza a scuola: nell’ultimo anno scolastico 70 crolli

da Tuttoscuola

Nell’anno scolastico 2018-2019 Cittadinanzattiva, secondo quanto riporta Ansa.it, ha registrato 70 crolli, come emerge dall’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola. “Il peggior dato degli ultimi anni, un crollo ogni tre giorni di scuola”, commenta Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva. “Appare prioritario, alla luce di questo dato, che gli Enti locali garantiscano con urgenza gli interventi ordinari e straordinari di manutenzione e le indagini diagnostiche su soffitti e solai per scongiurare altri crolli.

Poiché le procedure burocratiche per l’utilizzo effettivo dei fondi disponibili per l’edilizia scolastica sono eccessivamente farraginose (occorrono anche tre anni dalla progettazione alla effettiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza o costruzione di un nuovo edificio scolastico), chiediamo al nuovo Governo e al Neo Ministro Fioramonti di intervenire per la semplificazione delle procedure ed istituire o ripristinare con urgenza una struttura tecnica ed informativa per l’edilizia scolastica che sia di supporto agli Enti locali con carenza di risorse tecniche o umane, o di piccole dimensioni, per agevolarli nel reperimento di dati aggiornati sullo stato delle scuole, nell’accesso ai fondi e nella progettazione degli interventi.

Particolare attenzione andrebbe riservata per Cittadinanzaattiva sia alle zone del Centro Italia colpite dal terremoto, a partire all’Aquila dove la ricostruzione delle scuole è ferma; sia alla realizzazione delle scuole innovative che ancora sono nella fase di progettazione e che invece, soprattutto nelle aree interne del Paese, rappresenterebbero un’occasione di rilancio e uno strumento per colmare le disuguaglianze in termini di livelli di istruzione.
Infine Cittadinanzattiva chiede al nuovo Governo di dar seguito alla proposta di legge quadro sulla sicurezza scolastica, depositata negli scorsi mesi da Cittadinanzattiva e Save The Children, per completare e riordinare la normativa esistente.
Alcuni dati dal XVI Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza scolastica: solo una scuola su quattro è in possesso del certificato di agibilità statica, una su tre di quello di prevenzione incendi e dell’agibilità igienico-sanitaria, poco più della metà del collaudo statico.

In generale emergono notevoli disomogeneità tra le varie aree del Paese: il Sud arranca, poiché qui nemmeno il 20% delle scuole è in regola con questi adempimenti.

Per quanto riguarda le scuole nelle aree a rischio sismico, sono state solo 1700 le verifiche di vulnerabilità sismica effettuate rispetto alle oltre 4000 richieste dagli enti locali; fanalino di coda Calabria (solo 2% con verifica), Campania (4%) e Sicilia (7%), regioni in cui insistono un maggior numero di scuole in zone ad elevata sismicità.

Contrasto alla povertà educativa: disponibile il Manuale Operativo di Avviso (MOA)

Avviso pubblico 26502 del 06-08-2019 per la realizzazione di progetti volti al contrasto del rischio di fallimento formativo precoce e di povertà educativa, nonché per la prevenzione delle situazioni di fragilità nei confronti della capacità attrattiva della criminalità.
Pubblicazione del Manuale Operativo di Avviso

Prot. 28212 del 13 settembre 2019

Insegnamento dell’educazione civica

La nota 13 settembre 2019, AOODPIT 1830, sulla base di quanto disposto dall’articolo 2 della legge 20 agosto 2019, n. 92 e del parere negativo espresso dal CSPI l’11 settembre 2019, stabilisce che “(…) l’insegnamento dell’educazione civica è istituito a partire dall’anno scolastico 2020/2021. (…) Conseguentemente, e per il solo anno scolastico 2019/2020, nelle scuole di ogni ordine e grado continuerà ad essere impartito l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, di cui alla legge 30 ottobre 2008, n. 169, e continueranno ad essere applicati l’articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, relativo alla valutazione di tale insegnamento, e il successivo articolo 17, comma 10, concernente il colloquio nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione“.

Nota 13 settembre 2019, AOODPIT 1830
Insegnamento dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado. Avvio dall’anno scolastico 2020/2021


Educazione civica, Fioramonti: “Risorse aggiuntive e confronto con dirigenti, docenti e studenti per introduzione da settembre 2020”

(Mercoledì, 11 settembre 2019) “Abbiamo appreso del parere negativo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione relativo alla sperimentazione sull’insegnamento dell’Educazione civica – dichiara il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti -. Sentirò a breve associazioni di dirigenti, docenti e studenti per discutere con loro della possibilità di avviare una seria programmazione a partire da gennaio 2020 (con tanto di fondi aggiuntivi in Legge di Bilancio), per fare quello che il precedente Ministro non aveva fatto, cioè preparare in modo efficace le scuole nell’ottica dell’introduzione dell’Educazione civica nel settembre 2020, come previsto dalla legge”.


L’11 settembre 2019 il Consiglio Superiore della Pubblica istruzione (CSPI) ha espresso all’unanimità parere negativo alla sperimentazione da quest’anno scolastico della Legge 20 agosto 2019, n. 92, per l’introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica.


Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha inviato il 27 agosto 2019 al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (il CSPI, che è organo consultivo del MIUR) il decreto che consente l’avvio fin dall’anno scolastico 2019/2020 dello studio obbligatorio dell’Educazione Civica reintrodotto da una legge varata in via definitiva, lo scorso 1 agosto, dal Parlamento che entrerà in vigore nei primi giorni di settembre.

Il decreto consente di partire già da questo anno scolastico con l’insegnamento obbligatorio dell’Educazione Civica attraverso una sperimentazione nazionale in tutte le scuole del primo e secondo ciclo di istruzione del sistema nazionale di istruzione.

Il parere del Cspi è obbligatorio in caso di sperimentazioni nazionali. Di qui la richiesta inviata oggi dal Ministro Bussetti al Consiglio affinché si esprima con procedura d’urgenza per poter procedere, poi, alla successiva firma. Sempre al Cspi, ai primi di agosto, sono state inviate le Linee Guida per lo studio dell’Educazione Civica necessarie alle scuole per poter attuare la norma.


Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.195 del 21 agosto 2019, la Legge 20 agosto 2019, n. 92, per l’introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica.

La Legge entra in vigore il 5 settembre 2019.

Legge 20 agosto 2019, n. 92
Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica


L’Aula del Senato, giovedì 1 agosto, con 193 voti favorevoli, nessun contrario e 38 astensioni, ha approvato in via definitiva il Disegno di Legge “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica” (A.S. 1264), già approvato dalla Camera dei deputati il 2 maggio 2019.

Nota 13 settembre 2019, AOODGCASIS 2245

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica

Ai Dirigenti/Coordinatori scolastici delle istituzioni scolastiche statali e non statali
e, p.c.
Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Direttori degli Ambiti Territoriali
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine di Bolzano
Ai Referenti Regionali e Provinciali dell’Anagrafe degli studenti

OGGETTO: Anno Scolastico 2019/2020 – Attività di aggiornamento dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti.

Nota 13 settembre 2019, AOODPIT 1830

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

Ai Direttori generali e ai Dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali
Ai Dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche statali e ai Coordinatori didattici delle scuole paritarie
Al Sovrintendente scolastico per la Regione Valle d’Aosta
Al Sovrintendente scolastico per la scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente scolastico per la scuola delle località ladine di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento istruzione e cultura per la Provincia di Trento
e, pc. Al Gabinetto dell’On. Ministro
All’Ufficio Stampa
SEDE

Oggetto: Insegnamento dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado. Avvio dall’anno scolastico 2020/2021.