Coronavirus, maturità senza esami: Londra ha già deciso, in Italia non si può fare

da La Tecnica della Scuola

Mentre in Italia ci si interroga su come si svolgerà la maturità del 2020, per via dell’emergenza Coronavirus, in Gran Bretagna già sanno che non si svolgerà alcuna prova d’esame.

Lo dicono le linee guida del ministero britannico

Gli studenti delle high school britanniche giunti all’ultimo anno, ma costretti a interrompere da oggi la frequenza dalla chiusura generalizzata degli istituti decisa dal governo a causa del Coronavirus, potranno infatti ottenere lo stesso i loro diplomi – secondo i meccanismi scelti del GCSE o degli A-levels – senza i tradizionali esami di fine corso.

La notizia, pubblicata dall’Ansa, si rifà alle linee guida del ministero dell’Istruzione britannico, diffuse il 20 marzo a seguito delle tante richieste di precisazioni per l’emergenza attuale.

I voti: valgono pure le simulazioni di questi giorni

le indicazioni ministeriali dicono che gli insegnanti saranno autorizzati a rilasciare i diplomi di maturità a fine luglio indicando la valutazione finale sulla base dei voti ottenuti finora, dei risultati complessivi della carriera scolastica degli alunni, della comparazione con altre scuole e di eventuali simulazioni d’esame da casa.

Possibile fare ricorso

Nelle linee guida – non considerate però esaustive da diversi addetti ai lavori inglesi – viene riportato anche che qualora gli studenti più meritevoli non fossero soddisfatti della valutazione – decisiva nel sistema britannico per le prospettive di ammissione alle migliori università – potranno presentare ricorso.

Gli stessi studenti, avranno facoltà di chiedere un rinvio, con esame regolare anticipato all’inizio del prossimo anno scolastico, a settembre.

In Italia dipende da quando si tornerà a scuola

In Italia, invece, sulla prossima maturità non si ha alcuna indicazione certa. Premesso che al ministero dell’Istruzione stanno valutando tutti i possibili scenari – commissioni interne, niente seconda prova, esame orale ridotto, niente validità delle prove Invalsi e dei Pcto, possibile rinvio a settembre -, moltissimo dipenderà dalla data di rientro in classe.

“Spero prima possibile si faccia chiarezza sulla maturità e le altre regole del gioco” per la scuola, ha detto il 20 marzo il leader di Iv Matteo Renzi, in una diretta sui social. L’ex presidente del Consiglio ha anche tenuto a dire che sarebbe un “errore il sei politico”.

Ma da noi le prove sono obbligatorie

L’unica eventualità che ci sentiamo di escludere è quella praticata in Gran Bretagna: nel nostro Paese, infatti, l’esame conclusivo di ogni percorso di studi statali, è obbligatorio per legge e, ancora prima, dall’articolo 33 della Costituzione.

Nemmeno un provvedimento del Governo, seppure d’urgenza, potrebbe superare una norma di rango costituzionale.

Decreto Cura Italia, estesi i permessi legge 104/92

da La Tecnica della Scuola

Tra le misure adottare in via d’urgenza dal Governo per il contrasto dell’emergenza sanitaria in atto, ne è stata prevista una al fine di consentire ai lavoratori di non recarsi l lavoro e prestare maggiore assistenza ai congiunti disabili.

L’art. 24 del decreto legge 17 marzo 2020 prevede infatti che il numero di giorni di permesso retribuito coperto da contribuzione figurativa di cui all’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, è incrementato di ulteriori complessive dodici giornate usufruibili nei mesi di marzo e aprile 2020.

In sostanza, nei mesi di marzo ed aprile, oltre alle 3 giornate di permesso normalmente fruibili, i lavoratori potranno usufruire di ulteriori dodici giorni, per un totale quindi di nove giorni al mese

Il beneficio è riconosciuto anche al personale sanitario, tuttavia in misura compatibile con le esigenze organizzative delle aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale impegnati nell’emergenza COVID-19 e del comparto sanità.

La didattica a distanza e il suo feedback didattico

da La Tecnica della Scuola

L’istruzione a distanza si caratterizza, in primo luogo, per la sua flessibilità spazio-temporale, ovvero essa non richiede ai suoi attori di trovarsi tutti nello stesso luogo e nello stesso momento durante il processo di insegnamento/apprendimento. Essa, al contrario, consente di studiare e di insegnare anche da casa. L’utilizzo del personal computer nell’ambiente domestico rende possibile, a metà degli anni ottanta, il passaggio a una nuova generazione. La DAD di terza generazione si articola in due fasi:

  • Fase off-line, basata sull’uso di strumenti che non si avvalgono del supporto delle reti (floppy disk, videodischi, CD-ROM);
  • Fase on-line, caratterizzata dalla diffusione dell’uso delle reti (specie internet).

Il feedback didattico  è la reazione ad una azione, la risposta ad uno stimolo, l’effetto o la conseguenza di una domanda. In sostanza, si offre un input e si attende un output, qualcosa in cambio, ma non è un percorso chiuso, bensì circuitale come ogni processo. Alla risposta deve seguire qualcosa, e poi ancora, finché non si raggiunge l’obiettivo. John Hattie ha scritto molto sul potere del feedback e della sua capacità di incidere sulla motivazione degli studenti.

Secondo una ricerca di vasta portata in Visible Learning (edito nel 2009) e Visible Learning for teacher: maximizing impact on learning (2012), affinché il feedback possa esercitare il proprio potere deve essere somministrato in modo tempestivo e con la specificità necessaria per aiutare gli studenti a determinare efficacemente i passi successivi del processo di apprendimento .E ancora gli studi recenti condotti, ad esempio, nell’ambito dell’Instructional Design (ID) e dell’Evidence Based Education (EBE) confermano che le alte aspettative dell’insegnante insieme ad azioni didattiche mirate verso obiettivi chiari e ben definiti, e adeguatamente accompagnate da feedback in itinere, siano da considerare i fattori che più influiscono sull’efficacia dell’insegnamento.

Sulla base delle indicazioni fornite dalle meta-analisi di Hattie, dalle ricerche che lo psicologo dell’educazione Barak Rosenshine ha svolto nel corso degli ultimi quarant’anni, dagli studi di Gagnè e di David Merrill sappiamo che è possibile individuare alcune dimensioni fondamentali del comportamento didattico dell’insegnante relative al processo connesso alla ‘lezione’ che solo un’interpretazione ingenua la identifica con l’erogazione di informazioni attorno ad un certo argomento.

Didattica a distanza: in arrivo 8,2 milioni di euro per il potenziamento attraverso gli animatori digitali

da Tuttoscuola

In arrivo per le scuole 8,2 milioni di euro per potenziare la didattica a distanza, in questo momento di emergenza sanitaria, attraverso la figura dell’animatore digitale. Ogni scuola riceverà un contributo di mille euro che potrà essere utilizzato per la formazione dei docenti, anche online, su modalità didattiche innovative.

L’animatore digitale, figura strategica per la diffusione dell’innovazione a scuola introdotta nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale, grazie a queste risorse potrà promuovere tra i colleghi la conoscenza di nuove metodologie didattiche, sperimentare insieme agli altri insegnanti forme di insegnamento a distanza e coinvolgere l’intera comunità scolastica.

“Con questo intervento da 8,2 milioni complessivi – dichiara la Ministra Lucia Azzolina – intendiamo sostenere, in un momento di difficoltà e di emergenza come quello che stiamo vivendo, tutte le scuole che, attraverso il lavoro costante degli animatori digitali e dei team per l’innovazione, sono impegnate nelle attività di didattica a distanza. Sappiamo che ci sono situazioni differenti e compito del Ministero sarà supportare tutti in questa sfida: le istituzioni scolastiche, il personale, i docenti. Questo stanziamento è un contributo che si aggiunge agli 85 milioni previsti nel decreto-legge approvato di recente dal Governo per il potenziamento della didattica distanza e del digitale. Tutti gli sforzi che stiamo facendo oggi, anche grazie al grande senso di responsabilità della scuola, li raccoglieremo alla fine di questa emergenza: dobbiamo trasformare questa fase critica in una opportunità per migliorare ancora il nostro sistema di istruzione”.

“Le attività didattiche sono sospese per contenere il contagio da Coronavirus, ma la scuola non si ferma – afferma la Vice Ministra Anna Ascani – e neanche il nostro lavoro per tutte le istituzioni scolastiche del Paese: ogni istituto avrà da subito risorse per la formazione dei docenti attraverso gli animatori digitali. In questi giorni le comunità scolastiche stanno dando prova di grande responsabilità e stanno garantendo la didattica con i mezzi tecnologici a disposizione. Alcune realtà sperimentano da tempo e non stanno incontrando particolari difficoltà, altre invece hanno bisogno di sostegno per attivare metodologie didattiche innovative che si stanno rivelando indispensabili in questo momento. Come Ministero, attraverso questo stanziamento, continuiamo a dare supporto a tutte le scuole affinché nessuna rimanga indietro”.

Coronavirus e maturità, Azzolina: ‘Non parliamo di esami semplificati’

da Tuttoscuola

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina parla ancora di scuola e maturità, stavolta a Radio Anch’io. “Sulla maturità stiamo pensando a varie soluzioni, il ministero si sta preparando a tutte le eventualità. Non abbiamo ancora parlato di commissioni interne o esterne. Non mi piace la parola ‘esame semplificato’, gli studenti vogliono un esame serio, in linea con quello che stanno apprendendo”.

“Sulla didattica a distanza sicuramente la situazione è variegata – ha detto ancora la ministra -, con realtà in cui funziona bene e altre in cui meno. C’è un grande sforzo da parte dei docenti. So che alcuni sono in difficoltà, ma la situazione potrà migliorare. Non abbiamo alternative, non devono essere gli studenti a pagare questa crisi. E ricordo che la didattica a distanza non è solo apprendimento ma anche rassicurazione per gli studenti”.

“Mi sono adoperata molto affinché nel Dl Cura Italia ci fossero 85 milioni per la didattica a distanza. Li investiremo sulla base dei dati che ci arrivano anche dal monitoraggio che stiamo facendo e che ci dirà dove sono le scuole e gli studenti più in difficoltà”, ha concluso.

“L’anno scolastico sarà salvo in qualsiasi caso, gli studenti non devono pagare questa situazione di emergenza. Sugli scenari li stiamo pensando tutti ma saranno le autorità sanitarie a dirci quando i nostri studenti potranno ritornare a scuola in sicurezza”.

Nota 21 marzo 2020, AOODPPR 440

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali Direzione Generale per le risorse umane, finanziarie e i contratti

Al Gabinetto del Ministero dell’Istruzione Pec
Al Gabinetto del Ministero dell’Università e della Ricerca Pec
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Pec
Agli Uffici Scolastici Regionali
E p.c. Alle Organizzazioni Sindacali

Oggetto: Misure di sostegno nella gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID- 19 – D.L. 17 marzo 2020, n. 18 – DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PERSONALE