Maturità 2020, elaborato discipline seconda prova: argomento uguale per tutti o diverso per ciascuno?

da Orizzontescuola

di redazione

La Maturità 2020 si compone di un colloquio per ciascun candidato della durata di circa un’ora. Cinque le parti in cui si suddivide.

Le cinque parti sono

a) discussione di un elaborato concernente le discipline di indirizzo (quelle individuate come oggetto della seconda prova)

b) discussione di un breve testo, già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il quinto anno e ricompreso nel documento del consiglio di classe

c) analisi, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione ai sensi dell’articolo 16, comma 3;

d) esposizione da parte del candidato, mediante una breve relazione ovvero un elaborato multimediale, dell’esperienza di PCTO svolta nel corso del percorso di studi;

e) accertamento delle conoscenze e delle competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”.

L’elaborato sulle discipline di indirizzo

L’argomento è assegnato a ciascun candidato su indicazione dei docenti delle discipline di indirizzo entro il 1° di giugno.

L’elaborato è trasmesso dal candidato ai docenti componenti la sottocommissione per posta elettronica entro il 13 giugno.

Per gli studenti dei licei musicali e coreutici, la discussione è integrata da una parte performativa individuale, a scelta del candidato, della durata massima di 10 minuti.

Per i licei coreutici, il consiglio di classe, sentito lo studente, valuta l’opportunità di far svolgere la prova performativa individuale, ove ricorrano le condizioni di sicurezza e di forma fisica dei candidati;

Tipologia di elaborato. Per tutti uguale o diverso per ciascuno?

A questa domanda risponde l’ordinanza pubblicata dal Ministero il 16 maggio

La tipologia dell’elaborato è coerente con le predette discipline di indirizzo.

I docenti delle discipline interessate possono scegliere se assegnare a ciascun candidato un argomento diverso, o assegnare a tutti o a gruppi di candidati uno stesso argomento che si presti a uno svolgimento fortemente personalizzato.

Maturità in mascherina: tanti docenti temono per la loro salute. I sindacati chiedono garanzie ad Azzolina

da La Tecnica della Scuola

Non è ancora definitivo il protocollo per lo svolgimento in sicurezza degli esami di maturità 2020 realizzato dal Comitato tecnico-scientifico: le linee guida – che riguardano anche i comportamenti che studenti, docenti, personale Ata e dirigenti scolastici dovranno assumere a partire dal 17 giugno – predisposte dagli esperti (per evitare contagi del temibile Coronavirus) sono state presentate sabato 16 maggio dalla ministra dell’Istruzione, ma devono essere ancora illustrate ai sindacati. L’incontro con le sigle rappresentative si svolgerà in video-conferenza lunedì 18 maggio alle ore 13,30: sarà presente anche la ministra Lucia Azzolina.

Le perplessità del personale

Nell’incontro con l’amministrazione potrebbero emergere alcuni aspetti sinora non considerati. Soprattutto, i sindacati riferiranno le tante perplessità espresse dal personale che teme per la propria salute, a partire dagli over 55 (diversi potrebbero anche dare forfait) che tra il personale docente sono in alto numero.

In molti non hanno digerito questa decisione: avrebbero preferito che il colloquio si fosse svolto on line, come anche chiesto dal Cspi e dagli stessi sindacati, Anp compresa.

La stessa ministra dell’Istruzione, comunque, non ha escluso che laddove i rischi contagio da Covid-19 fossero alti, si potrebbe anche svolgere l’esame orale con la modalità telematica.

Tante domande alla ministra

Le domande che verranno poste alla ministra sono svariate. Perché non si è preferito attuare il colloquio come si fa normalmente in tante università, anche per le tesi di laurea? Il personale Ata è tenuto ed in grado di sanificare gli istituti dopo due-tre mesi di scuole semi chiuse? È previsto un compenso extra per il lavora aggiuntivo che dovranno fare i collaboratori scolastici? Si potranno utilizzare nelle operazioni d’esame anche i docenti in servizio nell’istituto ma non nominati come commissari? Come si dovranno comportare i dirigenti in caso di non rispetto delle norme?

Sono solo alcuni dei quesiti che il 18 maggio potrebbero essere posti ad Azzolina.

Le misure previste dai tecnici

Le misure previste dal protocollo del Comitato tecnico scientifico riguardano tutto lo svolgimento dell’esame: dalla pulizia delle aule fino all’uso dei dispositivi di protezione.

Per i tecnici, gli ingressi e le uscite dovranno seguire percorsi predefiniti e gli accessi saranno scaglionati, con i candidati che dovranno presentarsi a scuola non prima di 15 minuti prima dell’orario di convocazione.

Le aule saranno sanificate alla fine di ogni sessione e poi sempre bene areate: tutti vi accederanno in mascherina (ma non con i guanti), compresi i commissari. Gli studenti potranno però abbassare la mascherina durante il colloquio e si manterranno a distanza dai commissari di almeno due metri.

Cosa dovranno fare gli studenti

Il colloquio prenderà inizio da un elaborato incentrato sulle discipline di indirizzo: riguarderà un argomento concordato che sarà assegnato dai docenti di quelle discipline a ogni studente entro il 1° giugno.

Ogni studente potrà portare con sé non più di un accompagnatore: dovrà anche lui rispettare le misure di distanziamento e indossare la mascherina.

Inoltre, tutti gli studenti, ma anche i docenti e il personale amministrativo coinvolto, dovranno dichiarare di non avere sintomi o febbre superiore ai 37.5 gradi nel giorno dell’avvio delle procedure d’esame e nei tre giorni precedenti; di non essere stati in quarantena negli ultimi 14 giorni; di non essere stati a contatto con persone positive nello stesso periodo di tempo.

Valutazione alunni disabili, il Cspi spiega perché si possono anche fermare

da La Tecnica della Scuola

Riceviamo e pubblichiamo da Francesco Scrima, presidente del Consiglio superiore della pubblica istruzione, un contributo sul tema della valutazione degli alunni con disabilità certificata così come indicata nell’ordinanza ministeriale di fine anno scolastico: su questo argomento, lo stesso Cspi aveva chiesto al ministero dell’Istruzione (senza ricevere parere positivo) di prevedere una norma per consentire ai consigli di classe di non ammettere gli allievi con disabilità alla classe successiva, così come rilevato dalla ‘Tecnica della Scuola’ nell’articolo Alunni disabili, possono essere fermati allo scrutinio finale: è la proposta del CSPI.

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A seguito di alcune segnalazioni, il Presidente del CSPI ritiene di dover chiarire che la posizione espressa nel testo del parere reso sulla O.M relativa agli scrutini in merito alla possibilità di rivedere il percorso degli alunni con disabilità, (proposta peraltro non accolta dal Ministro nel testo definitivo della O.M. stessa), è stata dettata dalla volontà di dare massima rilevanza alla condizione di questi studenti che più degli altri hanno risentito di questa situazione di isolamento e di privazione della scuola come luogo privilegiato di relazione e di inclusione.

Tanto, trova riscontro nella premessa del parere reso dove si legge:

“Il CSPI ritiene inoltre che si debbano considerare le singole situazioni degli studenti con disabilità, per poter definire diverse modalità di proseguimento del loro percorso scolastico”.

Si chiedeva di considerare quali potessero essere le scelte migliori anche in relazione alla possibilità di attivare tutti quegli interventi che in condizioni normali sarebbe stato possibile realizzare nei passaggi tra classi intermedie e soprattutto tra scuole di gradi diversi prevedendo un accompagnamento e una condivisione con le famiglie e i Gruppi di lavoro che operano ai diversi livelli in tale delicato ambito.

Stando al testo dell’Ordinanza, infatti, manca la considerazione “di situazioni didattiche di particolare difficoltà o che comunque attengano ai processi di crescita e di inclusione” come motivo giustificativo per scegliere, insieme alla famiglia e a tutti coloro che sono coinvolti nella stesura del PEI, di prolungare il percorso a garanzia del diritto di accomodamento ragionevole e all’autodeterminazione.

Francesco Scrima

C’è il Dpcm: si continua con la didattica a distanza fino alla fine dell’anno scolastico

da La Tecnica della Scuola

Dopo il decreto legge, ora c’è anche il Dpcm. Sospensione dell’attività didattica e si continua con la didattica a distanza fino alla fine dell’anno scolastico.

Ecco il DPCM (clicca qui)

La didattica a distanza

Come già scritto in precedenza l’art. 2, comma 3, del decreto legge 22/2020 specifica che in corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione, inoltre è importante ricordare che, ai sensi dell’art.73, comma 2 bis, della Legge n.27 del 24 aprile 2020, fino alla fine dell’emergenza, le sedute degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine e grado possono svolgersi in videoconferenza, anche ove tale modalità non sia stata prevista negli atti regolamentari interni di cui all’articolo 40 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297.

Esami, protocollo sicurezza: niente guanti né termoscanner. Non necessari, parola di Comitato!

da La Tecnica della Scuola

Se si guarda al numero dei componenti del Comitato tecnico scientifico nominato dalla ministra Lucia Azzolina (sono ben 18, con un solo insegnante della scuola) per sintetizzare un primo commento sul documento relativo a come affrontare l’esame di Stato in presenza si potrebbe usare un modo di dire che riprende una citazione del poeta e scrittore satirico Orazio, il quale a sua volta si rifà ad una favola di Esopo, poi in qualche modo imitata da Fedro: “la montagna ha partorito il topolino”. Il documento in questione in alcuni passaggi appare un “festival dell’ovvietà”, mentre in altri lascia fortissime perplessità.

Si tratta del Protocollo di sicurezza elaborato dal Comitato tecnico scientifico (Cts), anche se il documento viene intitolato “Documento tecnico sulla rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico per lo svolgimento dell’esame di Stato nella scuola secondaria di secondo grado”, però dopo le “premesse” e le “considerazioni generali” c’è il paragrafo più corposo che riguarda infatti la “Proposta di misure di sistema, organizzative e di prevenzione”.

Prima di evidenziare alcuni passaggi molto importanti, vorrei ricordare che al suo insediamento, dopo la nomina il 21 aprile scorso da parte della ministra, abbiamo letto che il Comitato avrebbe coinvolto, con apposite audizioni, anche il Forum nazionale delle Associazioni studentesche e il Forum nazionale delle Associazioni dei genitori della scuola (Fonags), nonché i rappresentanti delle Consulte studentesche. Magari se ne prevede il coinvolgimento su altre questioni e non su quella tecnica riguardante il protocollo di sicurezza, ma certamente sulla opportunità di fare l’esame in presenza tali componenti potevano essere consultate. Il Comitato lo ha fatto?

Esami come “banco di prova” per la riapertura delle scuole a settembre? Ma sono coinvolti 500mila studenti e 70mila docenti, oltre agli Ata!

Ma entriamo nel dettaglio del documento. Nelle “considerazioni generali” si dice: “L’attuale normativa sull’organizzazione scolastica non prevede norme specifiche sul distanziamento e la specificità del settore necessiterà di approfondimenti dedicati sulla sua applicazione alla riapertura delle scuole per l’anno scolastico 2020/2021 e che troverà diffusa trattazione in un documento dedicato”. Cioè, gli esami in presenza in fondo rappresentano un “banco di prova” a cui sono sottoposti due mesi e mezzo prima (quindi in una fase di rischio presumibilmente ben più consistente) circa 500mila studenti e 70mila docenti (più il personale Ata e chi ad altro titolo è comunque impegnato a scuola durante le giornate delle prove) per verificare se succedono “danni”, in vista dell’apertura del nuovo a.s. a settembre?! Ma no, tranquilli, che ci pensa la “task force” del M.I.

Infatti nel documento si precisa. “Tuttavia, l’esigenza imminente di espletamento dell’esame di stato, limitatamente agli Istituti secondari di secondo grado, necessita la predisposizione di indicazioni per un corretto e sereno svolgimento, in sicurezza, delle procedure”. Beh, meglio così, anche se quel “tuttavia” a qualcuno potrebbe sembrare quasi… una seccatura da espletare per puro senso del dovere (“imperativo kantiano”? Come da citazione impropria della ministra a proposito di un altro argomento).

Tra le “misure di sistema” (quattro righe intere in tutto, più due mezze righe) ecco la prima “perla di saggezza”: il Comitato suggerisce “altresì, qualora possibile, l’utilizzo del mezzo proprio”. Certo, ancora meglio un elicottero, ma sanno tutti che la maggior parte degli studenti (ed anche dei docenti) si muovono con mezzi pubblici (d’altra parte, è stato sempre consigliato, come buona abitudine contro l’inquinamento e il traffico incontrollato prodotto da un uso massiccio di auto e motorini).

La ministra ha scelto l’esame in presenza (nonostante i rischi evidenziati da più parti e tre mesi di didattica a distanza), garantendo la sicurezza

Ma passiamo finalmente alle “misure organizzative, di prevenzione e di protezione”. La ministra ha scartato le ragioni di chi proponeva gli esami a distanza (in videoconferenza, peraltro dopo mesi di Dad, per non correre gravi rischi sanitari, secondo anche i suggerimenti e le preoccupazioni di medici e virologi, in un settore che peraltro non è un’azienda e non produce Pil) e ha scelto l’esame in presenza, anche sulla spinta di motivazioni altamente scientifiche e didattiche come il “gusto dell’esame” e il “rito di passaggio”, però ha sempre aggiunto che saranno svolti in “assoluta sicurezza”, dunque il Comitato certamente avrà messo in campo un apparato di sicurezza sanitaria a prova di tutto.

Cominciamo: “In via preliminare il Dirigente scolastico assicurerà una pulizia approfondita, ad opera dei collaboratori scolastici, dei locali destinati all’effettuazione dell’esame di stato, ivi compresi androne, corridoi, bagni, uffici di segreteria e ogni altro ambiente che si prevede di utilizzare”. Vedi che il Comitato era indispensabile? Hanno pensato, dopo lunghe riunioni, anche all’androne, ai corridoi, ai bagni, e chi ci avrebbe mai pensato se non l’avessero specificato loro!

Quindi, comunque una sanificazione con prodotti specifici tramite operatori specializzati a fine giornata? No, piuttosto sembrerebbe solo ramazza, spazzolone e “olio di gomito” (da parte della bidella di turno?). Infatti si legge: “A riguardo si precisa che per sanificazione si intende l’insieme dei procedimenti e operazioni atti ad igienizzare determinati ambienti e mezzi mediante l’attività di pulizia e di disinfezione. La pulizia approfondita con detergente neutro di superfici in locali generali (vale a dire per i locali che non sono stati frequentati da un caso sospetto o confermato di COVID-19) è una misura sufficiente nel contesto scolastico, e non sono richieste ulteriori procedure di disinfezione” (è proprio sottolineato nel testo ufficiale del Comitato, ma non è spiegato perché è così nel contesto scolastico, vabbe’ ora non è che bisogna fare troppe domande e “cercare il pelo nel’uovo”, se lo hanno sottolineato “gli esperti” sarà così).

Solo che uno specifico documento del Gruppo di lavoro ISS (Istituto superiore della sanità) Prevenzione e controllo delle infezioni dice testualmente: “Il personale impegnato nella pulizia ambientale deve indossare i dispositivi medici e i DPI durante le attività di pulizia. L’utilizzo del solito set di DPI, es. uniforme – che viene rimossa e lavata frequentemente in acqua calda – e guanti (ma il Comitato non parla di uniforme, che non è certo il grembiule della collaboratrice/collaboratore scolastico, NdR) è sufficiente per la protezione durante la pulizia dei locali generali”.

A parte che da quello che leggiamo nella pagina web di un’azienda che si occupa di questi problemi bisogna stare attenti a non fare confusione nell’utilizzo dei termini pulizia, sanificazione e disinfezione.

Non previsto l’uso del termoscanner per evidenziare eventuale febbre, né esami sierologici…

Ciascun componente della commissione, inoltre, dovrà sottoscrivere un’autodichiarazione (su cui è necessaria una riflessione approfondita in un altro articolo perché presenta almeno un punto assai discutibile), tra l’altro anche “l’assenza di sintomatologia respiratoria o di febbre superiore a 37.5°C nel giorno di avvio delle procedure d’esame e nei tre giorni precedenti”. Questo vale anche per ciascuno studente che deve sostenere l’esame e per il suo eventuale accompagnatore.

Cioè questi neanche un paio di termoscanner (peraltro servono a poco, solo se si rileva lo stato febbrile, ma purtroppo come si sa non si tratta di un sintomo sempre presente in chi ha contratto il virus) vogliono comprare‼ E se qualcuno non lo avesse ben compreso, qualche capoverso sotto si afferma in modo perentorio: “All’ingresso della scuola non è necessaria la rilevazione della temperatura corporea”.

Altro che esami sierologici di tutti i soggetti coinvolti (peraltro non “decisivi” per sapere se il soggetto in quel momento è positivo, servirebbe quindi un tampone), come qualcuno aveva ipotizzato per fare dei controlli con un minimo di attendibilità medica!

…E niente guanti, per le mascherine quelle chirurgiche. Attenzione agli impianti dell’aria condizionata: deve prima controllarli un tecnico

Altra impeccabile “intuizione”: “Sarebbe opportuno, compatibilmente con le caratteristiche strutturali dell’edificio scolastico, prevedere percorsi dedicati di ingresso e di uscita dalla scuola, chiaramente identificati con opportuna segnaletica di ‘Ingresso’ e ‘Uscita’, in modo da prevenire il rischio di interferenza tra i flussi in ingresso e in uscita, mantenendo ingressi e uscite aperti”. Una grande cognizione tecnico/logistica (a parte la ripetizione quattro volte in una frase dei termini “ingresso” e “uscita”, una volta però… declinati al plurale effettivamente): cioè anche quello che fa qualsiasi negozio di generi alimentari se dispone di almeno due porte!

Distanziamenti nel locale dell’esame? “Anche per il candidato, come fra gli stessi docenti,  dovrà essere assicurato un distanziamento non inferiore a 2 metri (compreso lo spazio di movimento) dal componente della commissione più vicino”. Ma poiché i candidati potranno togliere la mascherina (peraltro per loro si parla di mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione) durante il colloquio (se no come parlano per circa un’ora!?!), non era più sicura una distanza maggiore, almeno tre metri, in caso di colpi di tosse o starnuti dell’alunno durante il colloquio?

“I componenti della commissione dovranno indossare per l’intera permanenza nei locali scolastici mascherina chirurgica che verrà fornita dal Dirigente Scolastico (anche in precedenti passaggi, commissione e docenti scritti in minuscolo, così come Stato, invece dirigente e persino l’aggettivo scolastico in maiuscolo, NdR) che ne assicurerà il ricambio dopo ogni sessione di esame (mattutina /pomeridiana)”. Mattutina/pomeridiana? Ma perché non vanno esaminati un massimo di 5 studenti per circa un’ora, e si pensa a sessioni pomeridiane?! E perché? Poi ricordiamo che le maschere chirurgiche (ne esistono comunque di vari tipi: ai docenti quale sarà fornita, quella da 60 cent?!) non sono “dispositivi di protezione individuale”, servono infatti a trattenere gli schizzi di liquidi biologici che l’utilizzatore potrebbe diffondere per via orale. Inoltre per quante ore possa essere utilizzata ci sono svariate opinioni, e proprio per questo facendo una media delle varie opinioni il tempo di utilizzo andrebbe collocato fra le 4 e le 5 ore. Ora, prevedendosi cinque alunni  da esaminare ogni giorno, i tempi di ingresso/uscita e quelli tra un colloquio e l’altro – mettiamoci pure qualche “pausa bagno”, in fondo i docenti sono essere umani anche loro! – la permanenza a scuola supererà le 5 ore, quindi è consigliabile munirsi di mascherine di riserva, da portare da casa perché pare ve ne daranno una soltanto (e portate dei guanti in  lattice perché non ve ne daranno neppure uno)!

Per gli impianti di condizionamento (ammesso che ci siano in tutte le scuole e siano funzionanti, e ne dubitiamo parecchio) il Comitato rimanda alle specifiche indicazioni del Rapporto ISS COVID-19 n. 5 del 21 aprile 2020 che in realtà riguardo a problematiche immagino generalizzate rimanda, a sua volta, a un altro documento: “Rapporti ISTISAN 20/3 Qualità dell’aria indoor negli ambienti scolastici: strategie di monitoraggio degli inquinanti chimici e biologici” (pensavate che non me lo leggevo il suddetto Rapporto?). E che per quanto riguarda le conseguenze (in particolare il rischio del “riciclo” dell’aria) legate al Covid-19 fa un elenco di interventi sull’impianto, che necessitano in ogni caso di un tecnico, non del primo “improvvisatore”.

“Non sono necessari ulteriori dispositivi di protezione”, scrive il Comitato. Ma come? Si parlava di protezioni facciali (come in altre attività lavorative, e almeno si respira probabilmente meglio che con la mascherina, ma certo costano abbastanza di più delle mascherine!), o dei vetri in plexiglas come hanno spesso anche i panifici, le salumerie, le macellerie, ecc.

Almeno i guanti (sì, li citeranno senza dubbio dopo, nel corso del lungo documento)…  Ops, mi sono sbagliato: c’è scritto invece “NON è necessario l’uso di guanti”, quindi immagino non ve ne forniranno, se volete ve li portate da casa (e il “non” è proprio scritto tutto in maiuscolo, un po’ come la frase sottolineata a proposito della pulizia generale, giusto per essere chiari e… non fare illudere nessuno).

Poi dispone che “per gli studenti con disabilità certificata il Consiglio di Classe, tenuto conto delle specificità dell’alunno e del PEI, ha la facoltà di esonerare lo studente dall’effettuazione della prova di esame in presenza, stabilendo la modalità in video conferenza come alternativa”. Meno male, almeno per questi ragazzi il “sapore dell’esame” non era necessario.

Riunioni della commissione in presenza e non in videoconferenza, anche quella preliminare. Su questo ed altro cosa dicono i sindacati?

Nessun intervento per consentire almeno on line le riunioni previste tra i vari componenti della commissione, neppure per quella preliminare da svolgere non in 7 (i sei commissari più il presidente) ma in 13, perché accanto al presidente sono convocate insieme le due sottocommissioni: grazie ministra, grazie comitato, da parte dei docenti (come premio speciale dopo mesi di Dad fatta con dedizione encomiabile), non da parte mia che sono un modesto giornalista e quindi per fortuna ho un rapporto ben differente con ministro e, se loro signori permettono, anche con i componenti del comitato.

E i sindacati che dicono? E’ un protocollo di sicurezza soddisfacente? Nulla da obiettare?

Nota 18 maggio 2020, AOODGOSV 7769

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione Ufficio VI

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Ai Presidenti delle Regioni LORO SEDI
Ai Presidenti delle Province LORO SEDI
Ai Sindaci dei Comuni LORO SEDI
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione e Cultura per la provincia di Trento TRENTO
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana di Bolzano BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola delle località ladine di Bolzano BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta AOSTA
Agli Uffici Territoriali degli UU.SS.RR. LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici dei CPIA LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici delle istituzioni scolastiche sedi dei percorsi di istruzione degli adulti di secondo livello LORO SEDI
e p.c. Al Gabinetto del Ministro SEDE
All’Ufficio Legislativo SEDE
Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione SEDE
Al Capo del Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali SEDE
Al Coordinamento tecnico della IX Commissione della Conferenza delle Regioni Via Parigi – ROMA
All’Ufficio Stampa SEDE

Oggetto: Iscrizioni ai percorsi di istruzione per gli adulti a.s. 2020/2021.

Nota 18 maggio 2020, AOODGOSV 7768

Ministero dell’istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Uffici scolastici regionali LORO SEDI
Regione autonoma Valle di Aosta
Dipartimento Sovraintendenza agli studi AOSTA
Provincia autonoma di Bolzano
Direzione istruzione e formazione italiana
Direzione istruzione e formazione tedesca
Direzione istruzione, formazione e cultura ladina BOLZANO
Provincia autonoma di Trento
Dipartimento istruzione e cultura TRENTO
Dirigenti scolastici degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado statali
Coordinatori delle attività educative e didattiche degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado paritari
LORO SEDI
p.c., Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione SEDE

OGGETTO: Ordinanza Ministeriale n. 10 del 16 maggio 2020, concernente gli esami di Stato nel secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2019/2020.

Si fa riferimento all’oggetto, e si segnalano i seguenti refusi nel testo del provvedimento, da intendersi come di seguito indicato:

  1. – all’articolo 10, comma 7, lettera b), leggasi “per la classe quinta non frequentata” anziché “per la classe quarta non frequentata”;
  2. – all’articolo 19, comma 8, secondo periodo, leggasi “si applicano le disposizioni di cui all’articolo 10”, anziché “si applicano le disposizioni di cui all’articolo 11”.

IL DIRETTORE GENERALE
Maria Assunta PALERMO

Decreto Ministeriale 18 maggio 2020, AOOGABMI 12

Disposizioni concernenti le operazioni di assunzione a tempo indeterminato ai sensi dell’articolo 1, comma 18-quater, del Decreto Legge 29 ottobre 2019 n. 126, convertito, con modificazioni, dalla Legge 20 dicembre 2019 n. 159

Decreto Assunzioni

Decreto Ministeriale 18 maggio 2020, AOOGABMI 12
Disposizioni concernenti le operazioni di assunzione a tempo indeterminato ai sensi dell’articolo 1, comma 18-quater, del Decreto Legge 29 ottobre 2019 n. 126, convertito, con modificazioni, dalla Legge 20 dicembre 2019 n. 159


Il 18 maggio la Ministra dell’Istruzione ha firmato il decreto ministeriale che dà il via libera definitivo all’assunzione di 4.500 insegnanti precari sui posti che si sono liberati lo scorso anno a seguito dei pensionamenti della cosiddetta ‘Quota 100’.

“Si chiude finalmente un percorso cominciato in autunno durante l’approvazione in Parlamento del decreto scuola – commenta la Ministra Lucia Azzolina -. Una battaglia che ho personalmente condotto per rendere giustizia a tutti quegli insegnanti che avevano diritto ad ottenere quei posti, ma non li hanno avuti perché non sono stati resi disponibili per le assunzioni del 2019”. Si tratta di docenti che saranno assunti dalle graduatorie a esaurimento e da quelle dei vecchi concorsi ancora vigenti.

“È una buona notizia per la scuola – sottolinea la Ministra – e per tanti insegnanti precari che ora vengono finalmente stabilizzati. Avevamo 6.500 posti a disposizione, abbiamo potuto assegnarne solo 4.500 perché non c’erano abbastanza profili da assumere dalle graduatorie in corso di validità. Un dato che dimostra che abbiamo bisogno di fare nuovi concorsi per avere nuove graduatorie da cui attingere, soprattutto nella scuola secondaria”.

Decreto Dipartimentale 18 maggio 2020, AOODPIT 573

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per il personale scolastico

Ai Direttori generali degli Uffici scolastici regionali LORO SEDI
p.c. All’ Ufficio di Gabinetto On.le Ministro SEDE

Oggetto: Procedura di internalizzazione di cui all’articolo 58, comma 5 e seguenti, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98 – D.D. avviso graduatoria nazionale.


Avviso graduatoria nazionale procedura di internalizzazione di cui all’articolo 58, comma 5 e seguenti, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98