Ex LSU, nella GU del 22 maggio il bando della fase nazionale per posti a tempo pieno

da La Tecnica della Scuola

Nella G.U. del 22 maggio sarà pubblicato il bando relativo alla fase nazionale della procedura di internalizzazione dei servizi di pulizia e i lavoratori possono presentare domanda per i posti interi e residuati, quantificati in 1.817 e disponibili a livello provinciale.

Lo ha fatto sapere la Ministra Azzolina, in audizione oggi in Commissione Cultura alla Camera.

E ha spiegato che tali lavoratori saranno inseriti nella graduatoria nazionale, sulla base del punteggio conseguito nelle rispettive graduatorie provinciali.

I posti disponibili nella singola provincia saranno conferiti a tempo pieno ai partecipanti in base all’ordine di graduatoria e alla priorità espressa in domanda, sino al loro esaurimento.

I posti lasciati liberi dai soggetti inizialmente assunti a tempo parziale che hanno ottenuto il tempo pieno con la procedura nazionale verranno quindi riassegnanti per scorrimento ai candidati delle medesime graduatorie provinciali che erano risultati sovrannumerari per carenza di posti disponibili. Tali ultime nomine saranno a tempo parziale al 50%.

Rientro a scuola, Azzolina rassicura i Dirigenti scolastici: “non ricadrà tutto sulle vostre spalle”

da La Tecnica della Scuola

Intendo rassicurare i dirigenti scolastici che so essere preoccupati per le responsabilità che dovranno affrontare a settembre. Stiamo lavorando per far sì che non ricada tutto sulle loro spalle e che si possa tornare a scuola in sicurezza. Ci saranno regole chiare, realmente applicabili, e anche flessibili rispetto alle caratteristiche di ciascun istituto”.

A dirlo è la Ministra Azzolina, in Audizione in Commissione Cultura alle 13 di oggi, 21 maggio.

La chiusura delle scuole – ha proseguito – è stata operata in stretto raccordo con le autorità sanitarie, che hanno seguito con estrema attenzione, dettandone gli schemi operativi nel relativo protocollo, anche la fase di apertura, per consentire lo svolgimento dell’esame di stato in presenza. Proprio ieri, in Parlamento, il dott. Miozzo, coordinatore del CTS, ha ricordato quale sarebbe stato il rischio per la salute dei cittadini se avessimo riaperto le scuole in queste settimane. Crediamo che il suggerimento di procedere attentamente in modo graduale sia la modalità che ci consentirà di affrontare il più serenamente possibile il rientro per settembre, di cui stiamo predisponendo con cura tutte le fasi, con estrema attenzione e cautela alla fascia di età degli alunni e nel contempo anche alla situazione di supporto necessaria per le famiglie. In queste ore stiamo lavorando al Protocollo di sicurezza che sarà chiuso a breve”.

E ha concluso: “Siamo consapevoli dell’importante compito che la scuola assolve nel contesto sociale e di cui intende continuare ad occuparsi in maniera sicura e compiuta in sinergia con tutte le forze che agiscono a livello territoriale.

Nel frattempo il Governo, con la Ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, ha messo in atto un piano per i cd. centri estivi, a cui abbiamo collaborato, che sosteniamo in pieno e che darà supporto ai genitori”.

Edilizia scolastica, raggiunta l’intesa per lo stanziamento di 855 milioni

da La Tecnica della Scuola

La Vice Ministra dell’Istruzione Anna Ascani ha fatto sapere che è stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato-Regioni sul DPCM che dà il via libera allo stanziamento di 855 milioni per il finanziamento di interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole superiori di competenza di Province e Città metropolitane.

Sono stati, in particolare, definiti i criteri di riparto. Attraverso un successivo decreto ministeriale, queste risorse potranno essere assegnate e trasformarsi quanto prima in cantieri.

Le risorse verranno ripartite tra Province e Città metropolitane, tenendo conto del numero di studenti e del numero di edifici scolastici. Saranno gli enti proprietari degli edifici a individuare gli interventi. Il Ministero dell’Istruzione, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, adotterà, quindi, un decreto di individuazione degli interventi da finanziare.

Verso gli Esami di Stato: colloquio multidisciplinare e un “grazie” alla scuola

da La Tecnica della Scuola

Le recenti disposizioni che regolamentano lo svolgimento degli esami sono state illustrate dalla Dott.ssa Lucrezia Stellacci, componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e Consigliera del Ministro Lucia Azzolina, nel corso della videoconferenza promossa dall’UCIIM nel pomeriggio del 17 maggio.

Pensando alla prova orale degli esami vengono in mente le regole che hanno sempre caratterizzato il “colloquio pluridisciplinare” che contrassegna la conclusione del percorso formativo del primo e del secondo ciclo scolastico.

Le contingenze della pandemia per il Covid-19, hanno ristretto il tempo scuola ed hanno modificato l’organizzazione della didattica, avviando una sperimentazione “a distanza” con positivi successi, anche se le problematiche e le difficoltà attuative in alcune realtà sono state alquanto evidenti.

Adesso, “guardando avanti” e pensando al come far concludere agli studenti il primo o il secondo ciclo di studi si formulano alcune considerazioni perché la prova finale degli esami non sia soltanto un adempimento burocratico, ma conservi la valenza di un atto educativo.

Esami di Stato primo grado

Per i ragazzi di primo grado gli esami si svolgeranno a distanzain modalità telematica.

La preparazione agli esami e gli adempimenti del Consiglio di classe sono bene dettagliati e sollecitano diligente osservanza nelle procedure di verbalizzazione degli atti.

La presentazione dell’elaborato che segna la conclusione del primo ciclo formativo ed il passaggio al secondo grado d’istruzione, diventa una positiva occasione per ringraziare la scuola che li ha accolti bambini e li ha accompagnati durante il periodo di crescita adolescenziale.

La presentazione telematica dell’elaborato potrebbe essere avviata da un simile modello di incipit: “In questi anni, frequentando questo Istituto, ho appreso tante cose che prima non sapevo, sono cresciuto dal punto di vista umano e culturale. Con i compagni ho costruito un buon rapporto di amicizia e di reciproco scambio di esperienze. Ho avuto la fortuna di incontrare docenti che mi hanno aiutato a mettere a frutto le mie potenzialità e mi hanno aiutato nell’acquisire sia nuove conoscenze e ancor più un metodo di studio per rendere efficace l’apprendimento.

Le materie che ho studiato, grazie alle tante nuove nozioni, significative e importanti, mi hanno fatto crescere culturalmente Rivedo con gioia i miei docenti, che mi sono mancati in questa lunga pandemia e, confessando di aver avuto un po’ di nostalgia della scuola, sento il dovere di dire “Grazie” per quello che mi è stato insegnato”.

Si passerà, quindi alla presentazione del lavoro elaborato, che non dovrebbe essere una semplice costruzione artificiale di accostamenti tematici, come avveniva nelle precedenti “tesine”, ma espressione di una diligente ricerca secondo le indicazioni proposte con eventuali agganci interdisciplinari.

L’esposizione consentirà di evidenziate il livello di conoscenze culturali, di competenze di collegamento tra i contenuti delle diverse discipline, mettendo in luce le abilità espositive e di collegamento.

La votazione espressa in decimi, prevede che il Consiglio di classe elabori una griglia di valutazione a garanzia della collegialità e dei criteri definiti in sede di Collegio dei docenti.

Essendo prevista la certificazione delle competenze, è opportuno che vengano messe in evidenza valutativa non solo l’acquisizione e l’esposizione dei contenuti, ma anche il possesso delle competenze che la presentazione telematica dell’elaborato metterà in evidenza.

Anche il consiglio orientativo, che da sempre ha fatto parte degli esami di Stato. viene formulato mettendo in evidenza le competenze acquisite, che “potranno essere meglio sviluppate e potenziate proseguendo gli studi ad indirizzo classico, scientifico, tecnologico”.

Esame di Stato di secondo grado

Per gli studenti del secondo grado è previsto il colloquio in presenza con la commissione interna e solo il presidente esterno.

La prova orale è ben scalettata nelle sequenze operative: entro il primo giugno viene assegnato il tema dell’elaborato sulle discipline d’indirizzo, che sarà presentato nel corso del colloquio di esame a partire dal 17 giugno in presenza, nel rispetto delle norme di distanziamento fisico.

La prova orale dovrebbe mantenere la caratteristica di colloquio educativo e pluridisciplinare.

Non potrà essere, quindi, la somma di colloqui distinti, ”, bensì un’organica presentazione di tematiche nell’ottica dell’interdisciplinarità, al fine di mettere in luce le competenze di riflessione, analisi, selezione dei contenuti, capacità espositive e di coordinamento logico tra i diversi agganci disciplinari.

Il colloquio, che quest’anno costituisce l’unica prova di esame, segna la conclusione del percorso di studio, consente di fare un bilancio dell’esperienza scolastica ed offre anche l’occasione per dire “Grazie” alla scuola per il bene ricevuto.

Non ci sono formule per avviare il colloquio che partirà dall’argomento scelto dal candidato, ma è importante evidenziare che le prime considerazioni dovrebbero vertere sul come ciascuno ha vissuto l’esperienza scolastica, il clima della classe, il rapporto e le relazioni con i docenti e i compagni; le scelte future nel proseguimento degli studi universitari o dei percorsi di inserimento nel lavoro.

Sarà opportuno che gli studenti nel parlare dell’esperienza d’isolamento per il Covid-19 non si limitino al racconto-diario delle giornate domestiche, scandite dai collegamenti video di Didattica a distanza, ma presentino alla Commissione delle riflessioni attente in merito  agli eventi che hanno modificato le relazioni sociali, manifestando un positivo grado di criticità e di maturazione personale.

Dal preambolo personale e sociale si potrà passare all’esposizione dei contenuti che collegano i diversi ambiti disciplinari dimostrando un adeguato livello di conoscenze culturali, di competenze di collegamento tra i diversi saperi, e i contenuti delle diverse discipline. La proprietà di linguaggio, la sicurezza e le abilità espositive, evidenziando anche un senso critico e riflessivo, saranno segno e testimonianza dello sviluppo personale e del grado di maturazione.

Il colloquio d’esame non è, infatti, una “somma di colloqui distinti”, ma coinvolge e sollecita l’attenzione di tutta la commissione  interna e del presidente esterno, con il compito di verificare e certificare il grado di pienezza e di completezza della “forma umana” dello studente che è cresciuto, aprendo i suoi occhi al vero delle nuove conoscenze che hanno sviluppato in lui la capacità di saper guardare oltre, di saper progettare il futuro, di comprendere il senso civico di cittadino attivo e responsabile e qui, si potrebbe fare ampio riferimento alle esperienze di scuola lavoro, realizzate negli anni precedenti ed ancora al com’è stata vissuta l’interruzione delle lezioni a causa della pandemia COVID-19.

Nel colloquio sono previste, infatti, oltre alle tematiche disciplinari anche quelle relative alla Cittadinanza e Costituzione, perché la valutazione della maturità del candidato, che la scuola “colloca nel mondo una persona, un uomo e un cittadino” e quindi è necessario che dal colloquio emerga quella competenza civica che riveli il senso di responsabilità sviluppato e maturato tra i banchi, attraverso le molteplici opportunità formative offerte dalla scuola nel corso degli anni.

Ritorno a scuola, Speranza e Azzolina: ‘Al lavoro per il rientro in sicurezza a settembre’

da Tuttoscuola

“Siamo al lavoro incessantemente per consentire il rientro nelle aule in sicurezza a settembre. Il Comitato tecnico-scientifico, dopo aver definito il documento, presentato la scorsa settimana, relativo agli esami di Stato, è ora concentrato sul protocollo di sicurezza che guarda al nuovo anno scolastico. Le misure saranno consegnate al Ministero dell’Istruzione la prossima settimana”. Lo dichiarano il Ministro della Salute Roberto Speranza e la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

“La scelta di chiudere le scuole – ribadiscono – è stata dura ma necessaria. Essa ha consentito di tutelare la salute di tutti noi. Ora lavoriamo per settembre con indicazioni che saranno improntate alla massima sicurezza, chiarezza e attuabilità. Misure che, dopo il vaglio del Comitato tecnico-scientifico, saranno portate all’attenzione dei sindacati per la preliminare condivisione e poi diffuse alle scuole per la necessaria attività preparatoria dei prossimi mesi”, proseguono i due Ministri.

“Tutto il mondo della scuola ha fatto un grande sacrificio in queste settimane – sottolinea il Ministro Speranza – fondamentale per salvaguardare la salute di tanti cittadini. Di questo siamo tutti consapevoli. Il Ministero della Salute, in piena sintonia con il Comitato tecnico-scientifico, continuerà ad essere al fianco del mondo dell’Istruzione, per far sì che il rientro nelle aule avvenga a settembre e in piena sicurezza”.

“Ora lavoriamo per settembre con indicazioni che saranno improntate alla massima sicurezza, chiarezza e attuabilità – aggiunge la Ministra Azzolina – . Misure che, dopo il vaglio del Comitato tecnico-scientifico, saranno portate all’attenzione dei sindacati per la preliminare condivisione e poi diffuse alle scuole per la necessaria attività preparatoria dei prossimi mesi. Ringrazio il Comitato per il grande lavoro di queste settimanee per il supporto che sta dando al Ministero dell’Istruzione e alle scuole. Vogliamo tutti tornare presto alla normalità. La collaborazione con il Ministero della Salute è imprescindibile”.

Responsabilità dei DS per la sicurezza: sempre più urgente una modifica normativa

da Tuttoscuola

Una settimana fa l’Inail ha comunicato che i datori di lavoro, a certe condizioni, non sono penalmente e civilmente responsabili dei danni alla salute in caso di contagio delle persone che si trovano nei luoghi di lavoro: “Il datore di lavoro risponde penalmente e civilmente delle infezioni di origine professionale solo se viene accertata la propria responsabilità per dolo o per colpa”. Tuttoscuola ha immediatamente rilevato che la questione riguardava direttamente anche i dirigenti scolastici, in quanto datori di lavoro e assoggettati agli obblighi per la sicurezza e per la salute nei luoghi di lavoro secondo il decreto legislativo n. 81/2008.

L’INAIL ha successivamente diramato anche una circolare che indica dettagliatamente le tipologie di situazioni in cui il datore di lavoro può trovarsi nei casi di danni alla salute causati dal Covis-19 negli ambienti di lavoro.

I sindacati dei dirigenti scolastici, pur apprezzando il chiarimento dell’Istituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro, non si accontentano però dell’orientamento espresso: vogliono di più in termini di norma di legge.

La Cisl scuola ritiene che una revisione normativa della responsabilità dei dirigenti scolastici in materia di sicurezza (d.lgs. 81/2008) sia una condizione imprescindibile per il ritorno nelle aule e per lo svolgimento dell’Esame di Stato.

Il quadro normativo pre-emergenza – osserva il sindacato della Gissi in un suo comunicato – era già incongruo, con una pesante e grave confusione di responsabilità tra enti locali e dirigenti scolastici, impropriamente individuati come datori di lavoro per le responsabilità connesse alle strutture e agli impianti, di proprietà degli enti locali. Ora il problema è addirittura ulteriormente aggravato sia per le problematiche legate alle misure anti-contagio da Covid 19 sia rispetto all’eventualità di ristrutturazioni per la riapertura a settembre delle sedi scolastiche. Si ipotizza persino di dover utilizzare spazi usualmente non dedicati all’istruzione, senza indicare chi dovrebbe assumere la responsabilità dell’idoneità degli spazi. Tutto ciò non è assolutamente tollerabile.”

La Cisl Scuola ricorda di avere siglato responsabilmente, insieme ad altre organizzazioni sindacali, il protocollo per la sicurezza nelle aule scolastiche, nel caso in cui l’esame di Stato si svolga in presenza. Ora tocca al Governo e al Parlamento dimostrare la stessa responsabilità.

Le modifiche da introdurre nel quadro normativo devono tenere conto dell’emergenza in corso ma devono anche risolvere, una volta per tutte, le incredibili ed inaccettabili contraddizioni che hanno reso le procedure per la sicurezza nelle scuole insostenibili.

“Non è ipotizzabile – afferma perentoriamente la Cisl scuola – una responsabilità del datore di lavoro per rischio di contagio, quando ci si è attenuti ai protocolli di sicurezza. È davvero chiedere l’impossibile. Tale precisazione non va data solo a parole ma deve essere fornita da chi ha la responsabilità di farlo. La questione riguarda tutti i datori di lavoro e quindi anche i dirigenti scolastici. E non basta una circolare. Il legislatore non può assolutamente sottrarsi alle proprie responsabilità. Deve essere pertanto estesa anche ai dirigenti scolastici l’ipotesi di intervento legislativo di cui ha parlato il direttore generale dell’INAIL, dott. Lucibello, durante l’audizione del 19 maggio presso l’11a Commissione del Senato”.

L’occasione per un intervento normativo risolutivo può venire dalla conversione del DL 22 sulla scuola attualmente in fase di approvazione in Senato.

Decreto rilancio: 150 milioni alle paritarie, uno ‘scampato pericolo’ per le statali

da Tuttoscuola

Per evitare il naufragio del sistema scolastico paritario il Governo, dopo l’appello arrivato anche dalla CEI, ha deciso di assegnare un aiuto di 150 milioni di euro alle scuole paritarie in crisi profonda per il mancato incasso delle rette di frequenza. Si tratta di una boccata di ossigeno, soprattutto per le scuole dell’infanzia paritarie e per quelle che accolgono alunni in obbligo scolastico, che, tuttavia, potrebbe non bastare per evitare il collasso del sistema per il prossimo anno scolastico. 

Può sembrare assurdo e illogico, ma quel contributo a fondo perduto per contenere gli effetti devastanti del covid-19 sul sistema scolastico paritario, è indirettamente anche un aiuto al sistema scolastico statale.

Se, per colpa soprattutto dell’emergenza sanitaria, la popolazione scolastica delle scuole paritarie si riversasse tutta nelle scuole statali, sarebbero queste ultime a collassare.

Infatti per fronteggiare il passaggio dalle paritarie alle statali di circa 850 mila alunni – che determinerebbe un fabbisogno di nuove istituzioni scolastiche e nuove classi – servirebbero non meno di 113 mila unità complessive di personale tra docenti, personale ATA, e dirigenti scolastici e DSGA per un costo annuo di 4 miliardi e 151 milioni.

Ma anche gli Enti Locali subirebbero l’effetto economico del nuovo carico organizzativo (personale AEC e di addetti alle mense scolastiche, locazioni manutenzione locali, arredamento di nuove aule) per circa 1 miliardo e 300 milioni.

La boccata di ossigeno di 150 milioni per le paritarie valgono, dunque, come momentaneo scampato pericolo per le scuole statali.

Esami di idoneità: in presenza ed entro il 1° settembre. Ma sarà proprio così?

da Tuttoscuola

Dopo la pubblicazione delle ordinanze ministeriali sugli esami di Stato e sulla valutazione degli alunni, le scuole sono alle prese per organizzare la parte conclusiva di questo tribolato anno scolastico in ottemperanza alle nuove disposizioni emanate. Tra valutazioni ed esami c’è una particolare attività, gli esami di idoneità, che il decreto legge 22 sembrava avere dimenticato (come anche Tuttoscuola aveva rilevato), ma che l’ordinanza sulla valutazione ha invece recuperato, se pur con qualche sorprendente disposizione.

L’articolo 8 (Situazioni particolari) di quell’Ordinanza prevede infatti al secondo comma che “Gli esami di idoneità per l’ammissione alle classi intermedie di tutti i gradi scolastici, ivi compresi gli esami di cui agli articoli 10 e 23 del Decreto legislativo (esami finali di un ordine di scuola per il passaggio all’ordine successivo – N.d.R.), nonché gli esami integrativi per l’ammissione alla frequenza di classi intermedie della scuola secondaria di secondo grado sono svolti, in presenza entro il 1° settembre 2020…”.

Gli esami di idoneità interessano ogni anno circa 70 mila ragazzi di tutti gli ordini di scuola.

Sono ragazzi che provengono da istruzione parentale o da scuole private e devono sostenere alla fine delle lezioni un esame che accerti l’idoneità per entrare nel sistema scolastico pubblico o per avere riconosciuto l’intero percorso compiuto all’interno di scuole private.

L’ordinanza sorprende per due aspetti: rinvia l’esame di quasi tre mesi (entro il 1° settembre 2020) rispetto ai tempi ordinari degli altri anni, e ne prevede lo svolgimento in presenza.

Ci si chiede come mai non possa svolgersi in modalità telematica, come viene previsto per altre situazioni, compresi, ad esempio, per la valutazione delle classi terze d’esame per la secondaria di I grado o per l’istruzione degli adulti.

Sembra venga dato per certo il totale superamento dell’emergenza nei prossimi due mesi con il rischio, in caso contrario di impedire l’effettuazione dell’esame.

Riteniamo che non saranno poche le scuole che, proprio con questa previsione, chiederanno la deroga per svolgere gli esami di idoneità in modalità telematica.

Ordinanza Ministeriale 22 maggio 2020, AOOGABMI 17

Adozioni dei libri di testo per l’anno scolastico 2020/2021.

Il Ministro dell’Istruzione

VISTO il decreto legge 8 aprile 2020, n. 22, recante “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”, e, in particolare, l’articolo 2, comma 1, lett. d);

VISTA la legge 5 febbraio 1992, n. 104, recante “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”;

VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297, recante “Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado” con particolare riferimento a articoli 7, comma 4, 151, 156, 188;

VISTA la legge 10 marzo 2000, n. 62, recante “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”;

VISTO il decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, riguardante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e in particolare l’articolo 15, recante misure atte a contenere il costo dei libri scolastici;

VISTA la legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”;

VISTA la legge 13 luglio 2015, n. 107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;

VISTO il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 63, recante “Effettività del diritto allo studio attraverso la definizione delle prestazioni, in relazione ai servizi alla persona, con particolare riferimento alle condizioni di disagio e ai servizi strumentali, nonché potenziamento della carta dello studente, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera f) della legge 13 luglio 2015, n. 107”, e in particolare l’articolo 7, comma 1, sulla fornitura gratuita a favore degli alunni della scuola primaria dei libri di testo e degli altri strumenti didattici;

VISTO il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61 concernente la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale nonché il raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n. 107;

VISTO il decreto interministeriale 24 maggio 2018 , n. 92 (Regolamento recante la disciplina dei profili di uscita degli indirizzi di studio dei percorsi di istruzione professionale, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61);

VISTO il decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, recante “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 e in particolare l’articolo 73, comma 2-bis;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, recante “Regolamento recante norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell’articolo21, della legge 15 marzo 1999, n. 59”;

VISTO il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 27 settembre 2013, n. 781, concernente l’adozione dei libri di testo in versione digitale o mista, e il relativo allegato;

VISTO il decreto del Ministro dell’istruzione 13 maggio 2020, n. 2 recante determinazione dei prezzi di copertina dei libri di testo della scuola primaria per l’anno scolastico 2020/2021;

RITENUTA l’opportunità di emanare, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera d) del decreto legge 8 aprile 2020, n. 22, disposizioni per le adozioni dei libri di testo relative all’anno scolastico 2020/2021;

SENTITI il Ministro dell’Economia e delle Finanze e il Ministro per la pubblica amministrazione;

ORDINA

Articolo 1
(Oggetto)

La presente ordinanza contiene disposizioni sulle adozioni dei libri di testo per l’anno scolastico 2020/2021 ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera d) del decreto legge 8 aprile 2020, n. 22.

Articolo 2
(Adozioni dei libri di testo per l’anno scolastico 2020/2021)

1. Entro l’11 giugno 2020 i Collegi dei Docenti delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, sentiti i consigli di interclasse e di classe, possono deliberare per l’anno scolastico 2020/2021 nuove scelte riguardanti le adozioni dei libri di testo o l’uso di strumenti didattici alternativi ai libri di testo.

2. Entro l’11 giugno 2020 i Collegi dei Docenti delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, qualora per motivi legati all’emergenza epidemiologica da COVID-19 non si siano verificate le condizioni per procedere a nuove scelte adozionali, sentiti i consigli di interclasse e di classe, possono deliberare per l’anno scolastico 2020/2021 la conferma dei libri di testo già adottati per l’anno scolastico 2019/2020.

Articolo 3
(Funzionamento degli organi collegiali per le deliberazioni sulle adozioni dei libri di testo)

1. Ove non previsto negli atti regolamentari interni di cui all’art. 40 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, l’art. 73, comma 2-bis del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 ha disposto la possibilità di svolgimento delle sedute degli organi collegiali in videoconferenza. Tale modalità deve intendersi adottabile in via esclusiva, fino alla data del 14 giugno 2020, stante quanto disposto all’art. 1, comma 1, lettera q) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 maggio 2020, ai sensi del quale sono sospese le riunioni degli organi collegiali in presenza.

Articolo 4
(Comunicazioni dei dati adozionali)

1. Le istituzioni scolastiche comunicano i dati adozionali on line, tramite l’utilizzo della piattaforma presente sul sito www.adozioniaie.it o in locale, off line, entro il 22 giugno 2020. Le istituzioni scolastiche che non adottano libri di testo accedono alla suddetta piattaforma specificando che si avvalgono di strumenti alternativi.

Articolo 5
(Disposizioni in favore degli alunni e degli studenti non vedenti o ipovedenti)

1. Nelle istituzioni scolastiche in cui sono presenti alunni o studenti non vedenti o ipovedenti i dirigenti scolastici avranno cura di richiedere tempestivamente ai centri specializzati la riproduzione dei libri di testo relativi alle classi interessate dalla conferma dei libri di testo o dalle nuove scelte adozionali, e alle successive classi di passaggio interessate dagli scorrimenti.

IL MINISTRO
On. dott.ssa Lucia Azzolina

Legge 22 maggio 2020, n. 35

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19. (20G00057)

(GU Serie Generale n.132 del 23-05-2020)

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Promulga la seguente legge:

Art. 1
1. Il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, e’ convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.
2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

Data a Roma, addi’ 22 maggio 2020

MATTARELLA

Conte, Presidente del Consiglio dei ministri
Speranza, Ministro della salute
Visto, il Guardasigilli: Bonafede


TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 25 marzo 2020, n. 19 

Testo del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 (in Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 79 del 25 marzo 2020), coordinato con la legge di conversione 22 maggio 2020, n. 35 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale – alla pag. 1), recante: «Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19». (20A02843)

(GU n.132 del 23-5-2020)


Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19. (20G00035)

(GU Serie Generale n.79 del 25-03-2020)