Diritto allo studio, stanziati 236 milioni per l’acquisto di libri di testo

da Tuttoscuola

Uno stanziamento di 236 milioni di euro per garantire il diritto allo studio di studentesse e studenti delle scuole secondarie di I e II grado in condizioni di svantaggio e alleggerire in modo consistente la spesa delle famiglie in vista del prossimo anno scolastico. Lo ha messo in campo la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, destinando a questo scopo una parte dei fondi PON ancora disponibili che il Ministero sta rapidamente spendendo e utilizzando per affrontare l’emergenza e la ripresa di settembre. L’annuncio è arrivato nel corso della visita all’ICS Giovanni Falcone di Palermo, prima tappa siciliana del tour che la Ministra sta effettuando per partecipare ai Tavoli regionali sulla ripartenza dell’anno scolastico.

Le scuole potranno accedere alle risorse partecipando all’Avviso pubblicato oggi sul sito del Ministero. Con i fondi potranno essere acquistati libri di testo scolastici digitali e/o cartacei, dizionari, dispositivi digitali, materiali didattici per ragazzi con Bisogni Educativi Speciali (BES) o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) da destinare, anche in comodato d’uso, alle studentesse e agli studenti che vivono in condizioni di svantaggio.

“L’emergenza coronavirus ha messo a dura prova il sistema scolastico, ma anche molte famiglie che stanno affrontando difficoltà economiche impreviste. Con questo intervento puntiamo a tutelare il diritto allo studio, secondo quanto previsto dalla Costituzione. E a dare un supporto concreto a chi deve sostenere spese anche importanti per i figli in vista del nuovo anno scolastico”, sottolinea la Ministra Lucia Azzolina. “Si tratta di stanziamenti aggiuntivi rispetto a quelli già destinati a questo scopo. Abbiamo vissuto mesi particolari, avremo una ripresa in condizioni eccezionali, era giusto e doveroso prevedere un rafforzamento delle nostre azioni per il diritto allo studio”.

I materiali potranno essere consegnati in zainetti o altre custodie, trasformandoli così in veri e propri kit scolastici per il nuovo anno. L’Avviso mette a disposizione fino a 100mila euro per le scuole secondarie di primo grado e fino a 120mila per quelle di secondo grado sulla base del numero di studenti e di altri indicatori relativi sia al disagio negli apprendimenti sia al contesto socio-economico di riferimento delle scuole. All’Avviso potranno aderire anche le scuole paritarie secondarie di primo e di secondo grado non commerciali.

Le scuole avranno tempo per richiedere i fondi dalle ore 10.00 del 13 luglio 2020 alle ore 15.00 del 23 luglio 2020 e dovranno accedere all’area PON “Per la Scuola” del sito http://www.istruzione.it/pon/.

Digitalizzazione della scuola: in arrivo il Piano di Riforme del Governo. Si punta su formazione continua dei docenti

da Tuttoscuola

Oggi, 6 luglio, il Consiglio dei Ministri vedrà sul suo tavolo il Piano Nazionale delle Riforme. Tra i temi toccati all’interno del documento anche quello della digitalizzazione della scuola: i fondi stanziati dall’Europa per contrastare l’emergenza coronavirus dovranno essere spesi infatti in un’ottica di modernizzazione e digitalizzazione. Probabili anche voucher per le famiglie con difficoltà economiche: fino a 500 euro per i nuclei con Isee al di sotto di 20 mila euro per l’acquisto di tablet e pc o per il miglioramento della propria connessione.  Importanza particolare viene data alla formazione continua dei docenti, sempre in un’ottica digitale. Aprea (Forza Italia): “Per superare l’arretratezza della scuola italiana e del Paese questo non può bastare”.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha sottolineato che le “notevoli risorse che l’Unione europea ha messo in campo dovranno essere utilizzate al meglio”, definendo tre priorità: la “modernizzazione del Paese, la transizione ecologica e l’inclusione sociale e territoriale di parità di genere”. E se si pensa alla modernizzazione del Paese è impensabile non partire dalla scuola.

Nella bozza che finirà oggi in Cdm si parla quindi di un aumento di risorse per il Piano scuola di circa 200 milioni, fondi che serviranno a “rafforzare la connettività delle scuole portando in più di 32.000 istituti la banda ultralarga”. Entro due anni, prosegue il documento, le scuole medie e superiori di tutto il Paese dovranno essere connesse con collegamenti in fibra ottica, necessari per la didattica a distanza. “La connettività sarà gratuita per 5 anni e sarà inclusa la manutenzione delle reti”, si aggiunge.

Previsti inoltre voucher per le famiglie che potranno raggiungere i 500 euro a seconda della fascia di reddito di appartenenza. Nello specifico, per le famiglie con Isee sopra i 20 mila euro arriverà un contributo massimo di 200 euro che potrà essere speso per migliorare la propria connessione, mentre per i nuclei al di sotto di questa soglia il voucher arriverà fino a 500 euro e potrà essere utilizzato anche per l’acquisto di tablet e pc.

“In relazione agli anni scolastici a venire, nell’incertezza dettata dalla possibilità che l’emergenza sanitaria possa ciclicamente ripresentarsi, è compito del Governo continuare a garantire il rafforzamento della complessa struttura di interventi che ha garantito finora la didattica a distanza, traslando le azioni adottate in emergenza in una solida politica di sistema”, continua il Pnr. In questo senso si parla di continua formazione del personale docente e di nuovi strumenti tecnologici, di potenziamento della connettività su tutto il territorio nazionale, dell’aumento di risorse destinate alla dotazione di dispositivi tecnologiche all’avanguardia (sia per le scuole che per le famiglie in condizioni di difficoltà economica) e infine della creazione di una piattaforma online ministeriale da utilizzare per la didattica a distanza.

“Apprendiamo con soddisfazione che il Governo include tra le priorità del Piano europeo delle Riforme la digitalizzazione di tutte le scuole, attraverso le infrastrutture per la diffusione della BUL (Banda Ultra Larga) che consentirà che ogni plesso scolastico venga effettivamente raggiunto dalla fibra ottica. Si recupererà così un imbarazzante ritardo, tutto italiano, nell’attuazione dell’Agenda Digitale Europea. Ma per superare l’arretratezza della scuola italiana e del Paese questo non può bastare”. E’ quanto dichiara in una nota Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione del movimento azzurro.

“Contestualmente e primariamente – continua Aprea – vanno previsti massicci Piani di formazione iniziale e in servizio dei docenti per l’acquisizione delle competenze digitali e per la formazione di docenti tutor , competenti nella personalizzazione degli apprendimenti e nell’accessibilità dei soggetti con disabilità attraverso l’uso delle tecnologie Secondo il Rapporto OCSE Skills Outlook 2019, infatti, il Italia 3 insegnanti su 4 (contro una media OCSE del 58%) necessitano di formazione ICT per iPad-skilling o re-skilling. L’intervento pubblico deve mirare, altresì, a trasformare gli ambienti di apprendimento e a portare l’innovazione nella gestione degli spazi interni ed esterni degli edifici e nel tempo scuola per giungere in tempi brevi a sostituire le classi con la creazione di ambienti laboratoriali specializzati. Va prevista, per questo nel PNR la modernizzazione degli studi e quindi la dotazione agli studenti, in comodato d’uso, di strumenti tecnologici individuali e alle scuole di pannelli digitali e interattivi con funzionalità touch. Si tratta insomma di costruire scuole innovative dal punto di di vista architettonico, impiantistico, tecnologico e dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica. Modernizzare gli ambiti apprendimento deve significare anche realizzare Campus STEM per la ricerca e la sperimentazione di percorsi scientifici avanzati ed il potenziamento degli ITS(Istruzione Tecnica Superiore) per la formazione di tecnici 4.0. Occorre procedere con urgenza su tutti questi fronti per evitare che la Banda Ultra Larga arrivi a servire scuole del ‘900, colpevolmente impreparate a formare le nuove generazioni che hanno diritto ad andare a scuola di futuro. Forza Italia incalzerà il Governo perché il PNR non sia per la scuola italiana l’ennesima occasione mancata del post Covid-19”.

Il cruscotto annunciato che ancora non c’è

da Tuttoscuola

In audizione alla Commissione istruzione del Senato, circa una settimana fa, la ministra dell’istruzione Azzolina ha annunciato la costituzione di uno strumento agile ed efficace per consentire alle scuole di conoscere con immediatezza – come nei test di gravidanza – lo stato interessante dell’aula, se, cioè, ha o meno la capienza regolare per accogliere la classe rispettando i parametri di distanziamento.

“È stato costituito un cruscotto informativo” ha dichiarato il ministro, che “consentirà di poter definire il distanziamento e di rendere evidente i casi in cui gli spazi non risultino sufficienti”.

Si tratta di uno strumento, ha spiegato, che “restituisce dati di dettaglio relativi a regione, provincia, comune e singola istituzione scolastica, che consentiranno nei vari livelli istituzionali coinvolti, di operare a favore di soluzioni esperibili e tempestive. Di agire per priorità di intervento”.

“In questa maniera – ha sottolineato la ministra – sarà possibile rispondere in modo mirato, anche attraverso idonei atti convenzionali, a specifiche richieste allo scopo di supportare le scuole nella identificazione di spazi alternativi, per far fronte a carenze non superabili con misure”.

Sembra tutto facile: basterebbe un semplice clik e il capo d’istituto sarebbe in grado per ogni aula di conoscerne la capienza massima, capire se può accogliere l’intera scolaresca e, in caso negativo, se ha bisogno che l’Ente Locale si metta alla ricerca di spazi alternativi oppure sia costretto a organizzare turnazioni o riduzione d’orario.

Ma le scuola hanno avuto accesso al cruscotto? Una rapida verifica di Tuttoscuola ha consentito di rilevare che non sono poche le istituzioni che non hanno ricevuto nessuna comunicazione di dati per attivare il cruscotto. Come ha denunciato l’ANP, l’Associazione dei Presidi, vi sono Uffici tecnici comunali che stanno richiedendo i dati per mappare le aule, nonostante fin dal 2012-13 le istituzioni vi abbiano già provveduto tramite il proprio RSPP, Rappresentante del Servizio di Protezione e Prevenzione.

È grave che ad oggi non vi sia la mappatura delle 370 mila aule delle scuole statali, che le scuole non sappiano se a settembre dovranno svolgere lezione ospitati in nuovi locali esterni oppure dovranno rivedere l’intera organizzazione dei servizi.

La variabile tempo è quanto mai decisiva. Settembre è dietro l’angolo con tutte le incognite di una ripartenza incerta. Rischiamo di avere situazioni a velocità diverse, con scambio di responsabilità per i ritardi di comunicazione. In mezzo le scuole a farne le spese.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 luglio 2020

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 luglio 2020 

Finanziamento degli interventi di manutenzione straordinaria e incremento dell’efficienza energetica delle scuole di province e citta’ metropolitane. (20A04624)

(GU Serie Generale n.214 del 28-08-2020)

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
di concerto con IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
e IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni, recante disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri;

Vista la legge 27 dicembre 2019, n. 160, recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 e, in particolare, l’art. 1, commi 63 e 64, che prevedono lo stanziamento di risorse per il finanziamento di interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole di province e citta’ metropolitane;

Visto il decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonche’ di innovazione tecnologica;

Visto in particolare, l’art. 38-bis, comma 3, lettera b), del predetto decreto-legge n. 162 del 2019 che, nel modificare l’art. 1, comma 63, della citata legge n. 160 del 2019, prevede che «per il finanziamento degli interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole di province e citta’ metropolitane e’ autorizzata, nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, la spesa di 90 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 225 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2034»;

Visto il citato art. 38-bis, comma 3, lettera c), che, nel modificare l’art. 1, comma 64, della citata legge n. 160 del 2019, prevede altresi’ che «con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dell’istruzione, previa intesa in sede di Conferenza Stato-citta’ ed autonomie locali, entro la data del 31 marzo 2020, sono individuati le risorse per ciascun settore di intervento, i criteri di riparto e le modalita’ di utilizzo delle risorse, ivi incluse le modalita’ di utilizzo dei ribassi d’asta, di monitoraggio, anche in termini di effettivo utilizzo delle risorse assegnate e comunque tramite il sistema di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, di rendicontazione e di verifica, nonche’ le modalita’ di recupero ed eventuale riassegnazione delle somme non utilizzate» e che con successivo «decreto del Ministero dell’istruzione, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, entro novanta giorni dalla data di pubblicazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al primo periodo, sono individuati gli enti beneficiari, gli interventi ammessi al finanziamento e il relativo importo»;

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, recante norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche; Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante attuazione dell’art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell’utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti; Visto in particolare, l’art. 1, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 229 del 2011, in cui si prevede l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di detenere ed alimentare un sistema gestionale informatizzato contenente i dati necessari al monitoraggio della spesa per opere pubbliche ed interventi correlati;

Visto il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese e, in particolare l’art. 11, comma 4-sexies, che prevede l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, del Fondo unico per l’edilizia scolastica, nel quale confluiscono tutte le risorse iscritte nel bilancio dello Stato comunque destinate a finanziare interventi di edilizia scolastica;

Visto il decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, recante misure urgenti in materia di istruzione, universita’ e ricerca, e in particolare l’art. 10;

Visto il decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18, recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno, e in particolare l’art. 7-bis, comma 2, come modificato dall’art. 1, comma 310, della citata legge n. 160 del 2019 che prevede: «Al fine di ridurre i divari territoriali, il riparto delle risorse dei programmi di spesa in conto capitale finalizzati alla crescita o al sostegno degli investimenti da assegnare sull’intero territorio nazionale, che non abbia criteri o indicatori di attribuzione gia’ individuati alla data di entrata in vigore della presente disposizione, deve essere disposto anche in conformita’ all’obiettivo di destinare agli interventi nel territorio delle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna un volume complessivo di stanziamenti ordinari in conto capitale almeno proporzionale alla popolazione residente»;

Visto il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, 3 gennaio 2018, con il quale sono stati definiti termini e modalita’ di redazione della programmazione unica nazionale 2018-2020 in materia di edilizia scolastica;

Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 12 settembre 2018, n. 615, con il quale si e’ proceduto, tra l’altro, all’approvazione della programmazione unica nazionale in materia di edilizia scolastica per il triennio 2018-2020; Visto il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca 10 dicembre 2018, n. 849, con il quale si e’ proceduto alla rettifica della programmazione unica nazionale 2018-2020 con riferimento ad alcuni piani regionali;

Visto il Protocollo d’intesa AOOUFGAB000001 tra il Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, il Ministero dell’economia e delle finanze, la Banca europea per gli investimenti, la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa e la Cassa depositi e prestiti S.p.a. del 7 gennaio 2019 relativo all’attuazione del nuovo Piano di interventi di edilizia scolastica per la messa in sicurezza e realizzazione delle scuole;

Ritenuto di dover dare attuazione ai richiamati commi 63 e 64 dell’art. 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160; Visto il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze 26 febbraio 2013, con cui e’ stato disciplinato il dettaglio dei dati necessari per l’alimentazione del sistema di «Monitoraggio delle opere pubbliche», nell’ambito della «Banca dati delle amministrazioni pubbliche – BDAP»;

Visto il Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’economia e delle finanze-Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e l’ex AVCP (ora ANAC) del 2 agosto 2013, concernente «lo scambio automatizzato delle informazioni contenute nei rispettivi archivi, concernenti il ciclo di vita delle opere pubbliche, corredate sia del CUP che del CIG», nonche’ il relativo allegato tecnico del 5 agosto 2014;

Attese le esigenze di semplificazione procedimentale realizzabili mediante la concentrazione degli adempimenti in capo alle province e citta’ metropolitane assegnatarie del contributo di cui al presente decreto;

Acquisita l’intesa della Conferenza Stato-citta’ ed autonomie locali nella seduta del 21 maggio 2020; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 settembre 2019, con il quale al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, on. dott. Riccardo Fraccaro, e’ stata conferita la delega per la firma di decreti, atti e provvedimenti di competenza del Presidente del Consiglio dei ministri;

Decreta:

Art. 1 Destinazione delle risorse

1. Il presente decreto individua i criteri di riparto delle risorse destinate al finanziamento degli interventi relativi ad opere pubbliche di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle scuole di province e citta’ metropolitane di cui all’art. 1, comma 63, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, nonche’ le modalita’ di utilizzo delle risorse, ivi incluse le modalita’ di utilizzo dei ribassi d’asta, di monitoraggio, anche in termini di effettivo utilizzo delle risorse assegnate, di rendicontazione e di verifica, e le modalita’ di recupero ed eventuale riassegnazione delle somme non utilizzate.

Art. 2 Criteri di riparto e modalita’ di utilizzo

1. Le risorse di cui all’art. 1, comma 63, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, nel limite massimo di 90 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 225 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2034, sono assegnate a Province e Citta’ metropolitane per interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico sulla base dei seguenti criteri utilizzati in pari misura e ponderazione:
a) numero degli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado presenti in ciascuna provincia e citta’ metropolitana, nella misura del 50%;
b) numero edifici pubblici adibiti ad uso scolastico per scuole secondarie di secondo grado presenti nelle province e citta’ metropolitane, nella misura del 50%.

2. Gli importi spettanti alle Province e alle Citta’ metropolitane, sulla base dei criteri di cui al comma 1, sono definiti con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, entro novanta giorni dalla pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

3. L’attribuzione del contributo sulla base dei criteri di cui al comma 1 assicura, nel periodo di riferimento del decreto, il rispetto dell’art. 7-bis, comma 2, del decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18, in materia di assegnazione differenziale di risorse aggiuntive alle Province e Citta’ metropolitane appartenenti alle regioni ivi indicate.

4. Entro i successivi quaranta giorni dall’adozione del decreto di cui al comma 2, le Province e le Citta’ metropolitane sono tenute a presentare al Ministero dell’istruzione l’elenco degli interventi che intendono realizzare nei limiti delle risorse a ciascuna spettante, individuati prioritariamente:
a) nell’ambito della programmazione triennale 2018-2020;
b) nell’ambito degli interventi resisi necessari a seguito di verifiche di vulnerabilita’ sismica gia’ espletate sugli edifici ricadenti nelle zone sismiche 1 e 2;
c) nell’ambito degli interventi resisi necessari a seguito delle indagini diagnostiche su solai e controsoffitti;
d) nell’ambito di ulteriori interventi urgenti per garantire l’agibilita’ delle scuole e il diritto allo studio in ambienti sicuri.

5. L’elenco degli interventi di cui al comma 4 e’ approvato con decreto del Ministro dell’istruzione. Con il medesimo decreto sono, altresi’, individuati i termini di aggiudicazione dei relativi interventi.

Art. 3 Modalita’ di rendicontazione e monitoraggio

1. Le erogazioni sono disposte direttamente dalla Direzione generale competente del Ministero dell’istruzione in favore degli enti locali beneficiari nel seguente modo:
a) fino al 20% del finanziamento, a richiesta dell’ente locale beneficiario;
b) la restante somma dovuta sulla base degli stati di avanzamento lavori e delle spese maturate dall’ente cosi’ come risultanti dal sistema di cui al comma 4, debitamente certificati dal Responsabile unico del procedimento, fino al raggiungimento del 90% della spesa complessiva al netto del ribasso di gara. Il residuo 10% e’ liquidato a seguito dell’avvenuto collaudo e/o del certificato di regolare esecuzione.

2. Le economie di gara non sono nella disponibilita’ dell’ente locale e sono destinate a ulteriori interventi che dovranno essere autorizzati con apposito successivo decreto del Ministro dell’istruzione.

3. Le risorse assegnate agli interventi di cui al presente decreto sono trasferite sulle contabilita’ di Tesoreria unica delle Province e delle Citta’ metropolitane e sono gestite con separata contabilizzazione e rendicontazione.

4. Il monitoraggio degli interventi avviene anche ai sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, classificando le opere sotto la voce «LB 2020 – comma 63 – Efficientamento energetico scuole».

5. La documentazione di cui al comma 1 del presente decreto e’ inserita nel sistema di monitoraggio del Ministero dell’istruzione.

Art. 4 Revoche e controlli

1. Le risorse assegnate sono revocate nel caso di mancato rispetto dei termini di aggiudicazione fissati con il decreto del Ministro dell’istruzione di cui all’art. 2, comma 5, e nel caso di violazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 accertate a seguito di attivita’ di monitoraggio.

2. E’ disposta, altresi’, la revoca qualora l’intervento finanziato risulti assegnatario di altro finanziamento nazionale, regionale o comunitario per le stesse finalita’.

3. Nelle ipotesi di revoca di cui ai commi 1 e 2, le risorse ricevute dagli enti locali beneficiari ai sensi dell’art. 3, comma 1, lettera a), del presente decreto sono versate da parte delle Province o delle Citta’ Metropolitane all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate al fondo di cui all’art. 11, comma 4-sexies, del decreto-legge 18 ottobre 2012 n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese.

Roma, 7 luglio 2020

p. Il Presidente del Consiglio dei ministri
Il Sottosegretario di Stato Fraccaro
Il Ministro dell’economia e delle finanze Gualtieri
Il Ministro dell’istruzione Azzolina

Registrato alla Corte dei conti il 5 agosto 2020 Ufficio controllo atti P.C.M. Ministeri della giustizia e degli affari esteri e della cooperazione internazionale, reg.ne succ. n. 1776

Decreto Interministeriale 7 luglio 2020, AOOGABMI 56

Il Ministro dell’Istruzione
di concerto con
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali

Decreto di recepimento dell’Accordo tra il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano riguardante l’integrazione e modifica del Repertorio nazionale delle figure nazionali di riferimento per le qualifiche e i diplomi professionali, l’aggiornamento degli standard minimi formativi relativi alle competenze di base e dei modelli di attestazione intermedia finale dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, di cui all’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 27 luglio 2011.

Accordo (7.7.2020)

tra il Ministero dell’Istruzione, rappresentato dalla dott.ssa Maria Assunta Palermo, Direttore generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione e
le Organizzazioni Sindacali ANP/CIDA, CISL/SCUOLA, FLC/CGIL, SNALS/CONFAL, UIL SCUOLA/RUA, rappresentate dai rispettivi responsabili nazionali per l’area della dirigenza scolastica, in merito al procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici per l’a.s. 2019/2020.

Adeguamento spazi e aule: Graduatorie di valutazione

Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Asse II – Infrastrutture per l’istruzione – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) – Obiettivo specifico – 10.7 – Azione 10.7.1 – “Interventi di riqualificazione degli edifici scolastici (efficientamento energetico, sicurezza, attrattività e innovatività, accessibilità, impianti sportivi, connettività), anche per facilitare l’accessibilità delle persone con disabilità”. Avviso pubblico per interventi di adeguamento e di adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria da COVID – 19.
Pubblicazione graduatorie

Prot. 19240 del 07 luglio 2020