Alunni disabili e fragili poco tutelati. E la scuola è sempre meno inclusiva

da La Tecnica della Scuola

“Tra tutti i problemi con cui in genere inizia l’anno scolastico, quest’anno è esplosa la situazione degli alunni disabili, sia nella scuola statale che paritaria. Di poco è servita come monito severo, la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che ha condannato l’Italia per discriminazione sulla base dell’assenza dell’insegnante di sostegno per mancanza di risorse”: lo afferma la senatrice Paola Binetti dell’Udc.
Binetti aggiunge anche: “Per garantire che la scuola sia davvero inclusiva e sia capace di ridurre il gap che minaccia di travolgere i ragazzi diversamente abili occorrono almeno tre condizioni: il diritto all’istruzione dei ragazzi e il dovere della scuola in tal senso non tollerano eccezioni; i docenti hanno diritto ad insegnare ciò in cui sono realmente competenti, ma questo significa che gli insegnanti di sostegno devono avere profili ben definiti per poter insegnare ciò che sanno davvero, con un surplus di competenze per farsi carico di ragazzi che hanno qualche handicap in più”.
“Infine – 
prosegue la parlamentare – terza condizione: tutta la scuola va coinvolta in questo processo di presa in carico dei ragazzi con disabilità: i compagni, i loro genitori, i servizi di mensa e trasporti”.

Secondo Paola Binetti, però, il tema dell’inclusione non riguarda solamente gli alunni con disabilità: “Non potranno seguire la didattica a distanza i ragazzi che non solo non dispongono di PC e Tablet adeguati, ma soprattutto non hanno Internet e non dispongono di banda larga”.

Il gap economico-sociale – conclude Binetti – se si somma al gap della disabilità, crea davvero una barriera insopportabile per questi ragazzi e per le loro famiglie. Non ci sarà ascensore sociale e non ci sarà bilanciamento di opportunità”.

Il Covid a scuola trova terreno fertile, 500 istituti in 10 giorni: il Ministero chiede dati ufficiali ai presidi

da La Tecnica della Scuola

Come tutti i luoghi pubblici frequentati da un alto numero di individui, le scuole si stanno rivelando dei luoghi a rischio contagio: hanno superato quota 500, esattamente 528, la quota di istituti in cui si è verificato almeno un caso di positività al Covid.

Il data base aggiornato

Il dato è stato estrapolato dalla piattaforma elaborata da due universitari, Lorenzo Ruffino e Vittorio Nicoletta che hanno messo a punto un database sui cluster scolastici aggiornato in tempo reale sulla base delle notizie ufficiali pubblicate quotidianamente.

Il database, che in 24 ore ha superato le 5 mila visualizzazioni, ha iniziato a funzionare il 14 settembre, data di inizio delle lezioni in gran parte delle regioni italiane: gli istituti con casi di Covid erano solo 18; poi dal 14 al 23 settembre sono diventati 365, dal 24 ce ne sono state altre 145.

Quindi, gli oltre 500 casi di istituti con positività al Coronavirus si sono riscontrati mediamente in appena 10 giorni effettivi di scuola, che nelle sedi trasformate in seggio elettorale (per svolgere referendum e amministrative) si sono ridotti a 8.

Nel 74,7% dei casi i positivi sono gli studenti, solo nel 12,5% i docenti.

Il Lazio e le superiori più colpiti

Le scuole con casi di alunni o personale positivo al Covid-19 tuttavia quasi mai sono state chiuse.

Le Regioni risultate più colpite sono la Lombardia, il Lazio (in particolare Roma), il Veneto, la Toscana l’Emilia Romagna.

Le scuole superiori risultano più vulnerabili (31,5%), seguite da quelle collocate nella primaria (24,6%), poi dall’infanzia (21,3%) e delle scuole medie (14,8). Residuali risultano i contagi negli istituti comprensivi (4,2%).

Il Ministero avvia un monitoraggio settimanale

Proprio per avere una mappa chiara della situazione e assumere le decisioni migliori in caso di criticità, il ministero dell’Istruzione ha inviato ai presidi una nota – la numero 1583 – chiedendo loro di rilevare, da domani e poi settimanalmente, su un’apposita funzione predisposta su un portale, la situazione relativa a eventuali contagi nei loro istituti, riferendo anche quanto avvenuto nelle due settimane precedenti.

La rilevazione, firmata dal capo dipartimento Giovanna Boda, è composta “da quattro Sezioni articolate in quesiti”.

Queste, si legge nella nota, “permettono di acquisire i dati numerici relativi alle questioni di più immediato e rilevante interesse per il decisore politico: A. Rinvio apertura scolastica per elezioni/referendum o per ordinanza dell’autorità pubblica; B. Personale docente, non docente e studenti per i quali è stata accertata positività al COVID-19; C. Personale docente, non docente e studenti per i quali è stata disposta la misura della quarantena; D. Sospensione dell’attività didattica in presenza quale misura adottata per affrontare accertati casi di contagio da COVID-19”.

L’idea della check list piace al sindacato

“Sono diverse settimane che Anief – scrive il suo presidente Marcello Pacifico – chiede pubblicamente una check list sulle necessità di ogni scuola in merito alla gestione dell’ondata epidemiologica in atto, anche se sarebbe stato opportuno allargare tale iniziativa alla conoscenza di più parametri, come lo stato dell’arte sulla consegna dei banchi, della nomina dei supplenti annuali e dei contratti da sottoscrivere per assicurare i docenti-Covid, oltre che della presenza accertata dai medici competenti di lavoratori ‘fragili’, anche al fine di implementare gli organici”.

“Dal monitoraggio allargato – continua il sindacalista – sarebbe stato anche utile evincere eventuali attivazioni di Dad, oltre che esigenze di vario tipo, come lo svolgimento di lavoro agile, per il quale permane la necessità di approvare diversi adattamenti normativi”.

In Francia un terzo dei focolai nelle scuole

Intanto, anche in Francia si fanno i conti dei cluster di Covid-19: ebbene, nel paese transalpino oltre un terzo riguarda la scuola e l’università, con 285 focolai, il 32% degli 899 registrati.

Il dato emerge dall’ultimo bollettino settimanale della sanità pubblica francese, citato da Le Monde. Per la prima volta, il mondo della scuola precede quello delle aziende, che vede 195 focolai attivi. Seguono le strutture sanitarie (97).

Pensioni quota 100, Conte conferma: “Non sarà rinnovata”. Si chiude nel 2021

da La Tecnica della Scuola

“Quota 100 è un progetto triennale ed era un progetto di riforma che suppliva a un disagio sociale che si era creato. Quello di persone che si sono viste allontanare di molti anni la finestra pensionistica. Scadrà l’anno prossimo come ricordato. Non è all’ordine del giorno il rinnovo”.

Quota 100: ultima chiamata per il 2021

Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in collegamento con il Festival dell’economia di Trento confermando quindi le ipotesi che già circolavano da alcune settimane.

Dunque il 2021 sarà l’ultimo anno per usufruire dell’uscita pensionistica voluta fortemente dalla Lega quando era al Governo lo scorso anno.

Dal 2022 nuovo sistema di pensioni

Questo vuol dire che si sta preparando il terreno per una nuova riforma delle pensioni da varare per il 2022: si parla di un nuovo sistema previdenziale che premierà principalmente solo chi potrà vantare oltre i 41-42 anni di contributi.

Quindi, sostanzialmente, i requisiti pensionistici richiesti al lavoratore che intende lasciare il servizio in anticipo saranno maggiori: una necessità dettata dal fatto che l’Italia non può permettersi di mantenere uno stato sociale superiore alle sue possibilità.

Nel 2019 in 90 mila hanno scelto Quota 100

L’anno scorso, approfittando della somma dei 62 anni minimi e i 32 di carriera, sono andati in pensione circa 90 mila dipendenti pubblici,  di cui un terzo circa nella scuola. Si stima che anche quest’anno si ripeteranno numeri simili.

Contagi nelle scuole: via al monitoraggio MI per rilevazione situazione epidemiologica

da Tuttoscuola

Nell’ambito delle azioni poste in essere dal Ministero dell’Istruzione al fine di contribuire alle politiche di contenimento della diffusione del virus COVID – 19 nel Paese e nella comunità scolastica in particolare, a partire da lunedì 28 settembre, sarà disponibile sul Portale SIDI una nuova funzione per la rilevazione settimanale dei dati relativi ad eventuali contagi ed alle conseguenti misure preventive ed organizzative adottate da ciascuna Istituzione scolastica. E’ quanto comunica il MI attraverso la diffusione di una circolare rivolta ai Dirigenti scolastici e ai direttori degli USR.

Leggi la circolare integrale

Il monitoraggio dei dati inseriti nel nuovo applicativo ha lo scopo di consentire di ottenere una rappresentazione specifica della situazione a livello nazionale e territoriale, rendendo possibile assumere adeguate decisioni a supporto delle attività delle Istituzioni scolastiche e porre in essere, in modo tempestivo, tutte le azioni necessarie alla gestione di eventuali emergenze e criticità. Per questo motivo il Ministero raccomanda l’attenta compilazione dei dati richiesti, provvedendo al loro aggiornamento settimanale anche nei casi in cui la situazione nella singola scuola dovesse risultare invariata da una settimana all’altra.

In particolare, ogni Istituzione scolastica, a partire da domani, 28 settembre , accederà all’applicativo nella giornata del lunedì, inserendo i dati relativi alla settimana precedente e provvedendo ad eventuali rettifiche.In occasione della prima compilazione vi sarà richiesto di compilare una breve scheda anagrafica della propria istituzione scolastica e di fornire i dati relativi alle due settimane precedenti (dal 14 al 20 e dal 21 al 27 settembre).

Sarà reso possibile accedere al predetto applicativo sul sistema SIDI a partire dalle ore 7.00 di lunedì 28 settembre sino alle ore 14.00 di martedì 29 settembre.

La rilevazione è composta da quattro Sezioni articolate in quesiti, le quali permettono di acquisire i dati numerici relativi alle questioni di più immediato e rilevante interesse per il decisore politico:

A. Rinvio apertura scolastica per elezioni/referendum o per ordinanza dell’autorità pubblica;
B. Personale docente, non docente e studenti per i quali è stata accertata positività al COVID-19;
C. Personale docente, non docente e studenti per i quali è stata disposta la misura della quarantena;
D. Sospensione dell’attività didattica in presenza quale misura adottata per affrontare accertati casi di contagio da COVID-19.

Le sezioni B, C e D dovranno essere dettagliate per ogni singola sede presso la quale l’istituzione scolastica eroga il servizio, anche temporaneamente, durante questo periodo di emergenza sanitaria. Per l’acquisizione delle informazioni necessarie alla compilazione dei campi previsti l’istituzione scolastica potrà avvalersi del supporto del “referente COVID”.

Nel Portale SIDI, alla Sezione “Documenti e manuali”, sarà reso disponibile, già a partire dalla giornata di sabato 26 settembre, un apposito manuale di supporto per la compilazione del questionario.

Nota 28 settembre 2020, AOODGOSV 17377

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio 9° – Valutazione del sistema nazionale di istruzione e formazione

Ai Direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici regionali per l’Umbria, la Basilicata e il Molise
Ai Dirigenti scolastici/Coordinatori didattici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado LORO SEDI
e p.c. Al Capo di Gabinetto
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Al Capo Ufficio stampa LORO SEDI

Oggetto: Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) – indicazioni operative per l’aggiornamento dei documenti strategici delle istituzioni scolastiche.