Coronavirus, norma punitiva nei confronti dei lavoratori fragili. Ecco perché

da OrizzonteScuola

Di Avv. Marco Barone

Le modifiche pervenute al decreto legge 17 marzo 2020 n° 18 intervengono sulla questione dei lavoratori posti in stato di quarantena e lavoratori fragili . I lavoratori fragili ne escono estremamente penalizzati. Bisogna chiedersi il perchè di questo accanimento, come se la condizione di fragilità fosse diventata una condizione da punire.

I lavoratori fragili fino al 15 ottobre

La norma in questione afferma che all’articolo 26 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, il comma 2 è sostituito dai seguenti:
“ Fino al 15 ottobre 2020 per i lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ivi inclusi i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, il periodo di assenza dal servizio è equiparato al ricovero ospedaliero ed è prescritto dalle competenti autorità sanitarie, nonché dal medico di assistenza primaria che ha in carico il paziente, sulla base documentata del riconoscimento di disabilità o delle certificazioni dei competenti organi medico-legali di cui sopra, i cui riferimenti sono riportati, per le verifiche di competenza, nel medesimo certificato. Nessuna responsabilità, neppure contabile, salvo il fatto doloso, è imputabile al medico di assistenza primaria nell’ipotesi in cui il riconoscimento dello stato invalidante dipenda da fatto illecito di terzi. È fatto divieto di monetizzare
le ferie non fruite a causa di assenze dal servizio di cui al presente comma”.

Quindi fino al 15 ottobre il trattamento di assenza è stato equiparato a quello del ricovero ospedaliero che significa nessuna trattenuta. Incerta rimane la questione del periodo di comporto. Perchè se assimilabile alla casistica di ricovero ospedaliero per grave patologia, non è computabile ai fini del comporto, in caso contrario invece lo è. Dipenderà probabilmente se la condizione di lavoratore fragile sia dovuta a grave patologia o meno per valutare l’applicabilità del periodo di comporto o meno. Ma questo problema dal 15 ottobre sembra non esserci più, perchè risolto a monte in modo peggiorativo per i lavoratori.

I lavoratori fragili dal 15 ottobre

Il comma 2 bis all’articolo 26 afferma: “A decorrere dal 16 ottobre e fino al 31 dicembre 2020, i lavoratori fragili di cui al comma 2 svolgono di norma la prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto”.
Dunque parrebbe di comprendere che non ci sarà più alcuna equiparazione dell’assenza in qualità di lavoratore fragile a quella di ricovero ospedaliero.  Il lavoratore fragile dichiarato inidoneo in modo assoluto verrà collocato in malattia d’ufficio . Il personale dichiarato temporaneamente non idoneo in modo assoluto deve essere collocato, con apposito provvedimento, in malattia d’ufficio fino alla scadenza del periodo indicato dal medico competente. Infatti, in questo caso il giudizio del medico esclude ogni possibilità di impiego nel contesto lavorativo di riferimento.  Questa pare essere l’unica condizione dove è prevista espressamente, nero su bianco, la malattia d’ufficio, che significa che in tal caso la determinazione dovrà essere assunta direttamente dal Dirigente Scolastico senza alcuna iniziativa da parte del lavoratore al verificarsi delle condizioni dettate dalla norma. Il trattamento della malattia d’ufficio è quello previsto dai commi 1 e 2 dell’art. 17 del CCNL 29 novembre 2007, in base agli orientamenti sussistenti. Dunque ci sarà decurtazione e sarà pienamente computabile ai fini del comporto.

Cosa accade al lavoratore fragile non idoneo in modo assoluto?

Fino ad oggi il lavoratore fragile inidoneo in modo relativo, con inidoneità relativa alla specifica mansione, o richiedeva di essere utilizzato come previsto dal CCNL del 2008 per i docenti inidonei, dunque si entra nello status di utilizzo dei docenti fuori ruolo, a partire dal regime orario di 36 ore, ecc, oppure doveva essere posto in stato di malattia. Il lavoro agile era contemplato espressamente solo per i docenti che chiedevano di essere utilizzati e non per chi decideva, pur essendo nel regime dell’inidoneità relativa, e non assoluta, di ricorrere alla malattia. La nota  ministeriale dell’11 settembre afferma: Qualora il lavoratore non richieda esplicitamente di essere utilizzato in altri compiti coerenti con il proprio profilo professionale, dovrà fruire, per tutto il periodo di vigenza della inidoneità temporanea, dell’istituto giuridico dell’assenza per malattia.

E ancora: Ove ritenuto necessario da parte del Dirigente scolastico e compatibile con le esigenze correlate allo svolgimento della nuova funzione, le attività di cui sopra( nel caso di richiesta di utilizzo) potranno essere svolte in modalità di lavoro agile secondo quanto ordinariamente previsto dalla Legge 22 maggio 2017, n. 81, sempre al fine di salvaguardare l’incolumità del lavoratore, con particolare riferimento alla certificazione medica che ne attesta la condizione di fragilità e, conseguentemente, l’inidoneità temporanea.

Chi potrà svolgere il lavoro agile?

E qui sorge una questione non chiara. Ma il lavoro agile chi dovrà svolgerlo? Perché se presa come scritta la norma della legge di conversione pare di capirsi che anche i lavoratori fragili in modo assoluto e posti in malattia d’ufficio potrebbero svolgere il lavoro agile. Cosa che sarebbe semplicemente contro ogni logica. L’INPS ha affermato nella sua nota del 9 ottobre 2020, che “non è possibile ricorrere alla tutela previdenziale della malattia o della degenza ospedaliera nei casi in cui il lavoratore in quarantena (art. 26, comma 1) o in sorveglianza precauzionale perché soggetto fragile (art. 26, comma 2) continui a svolgere, sulla base degli accordi con il proprio datore di lavoro, l’attività lavorativa presso il proprio domicilio, mediante le citate forme di lavoro alternative alla presenza in ufficio. In tale circostanza, infatti, non ha luogo la sospensione dell’attività lavorativa con la correlata retribuzione. È invece evidente che in caso di malattia conclamata (art. 26, comma 6) il lavoratore è temporaneamente incapace al lavoro, con diritto ad accedere alla corrispondente prestazione previdenziale, compensativa della perdita di guadagno”. Dunque se si è in condizione di lavoratore fragile e si è posti in quarantena e per accordo con il datore di lavoro si dispone il lavoro agile, si entra praticamente nel regime del lavoro agile e non si entra più in quello di malattia che sia d’ufficio o meno. Si parla comunque di accordi, dunque non potrà esserci alcuna imposizione unilaterale da parte dirigenziale.  In caso di mancata disponibilità da parte del lavoratore, questo continuerà a sottostare al regime della malattia dove nessuna prestazione lavorativa potrà essere dovuta. Senza dimenticare che nella scuola ad oggi il lavoro agile è contemplato espressamente solo per il personale ATA o per il personale docente inidoneo, dunque per chi ricorre all’utilizzazione nel caso di lavoratore fragile, e non per il personale docente ordinario che ha mantenuto a tutti gli effetti lo status pieno di docente.

Chi in quarantena non è soggetto al periodo di comporto

La legge di conversione del decreto del 17 marzo ha previsto altres’ che “all’articolo 87, comma 1, alinea, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo periodo sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “e non è computabile ai fini del periodo di comporto”.  Cosa che è stata prevista espressamente solo per questa casistica.

Azzolina difende le lezioni a scuola con le unghie: sui bus non vanno solo studenti, facciamo più smart working

da La Tecnica della Scuola

L’impennata di casi di positività da Covid sta facendo venire meno le certezze che la scuola si era faticosamente costruita in estate a cavallo dei due anni scolastici. E sta alimentando contrapposizioni tra chi vuole continuare a tenere le scuole aperte, senza troppi stravolgimenti, e chi invece paventa doppi turni o il ritorno alla dad.

La contrapposizione

Da una parte c’è la ministra che difende a tutti i costi la possibilità di svolgere le lezioni in presenza e attacca il presidente della regione campana Vincenzo De Luca che ha deciso in modo unilaterale di sospendere le lezioni per due settimane di fila.

Dall’altra parte, invece, ci sono invece diversi governatori che spingono per alleggerire le presenze su bus e metropolitane nelle ore di punta facendo viaggiare gli alunni quando tutti gli altri stanno in prevalenza a casa o al lavoro.

Intervenuta a Zapping su Rai Radio1, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, non le manda a dire: “Se non vogliamo sacrificare la scuola si può lavorare per lo smart working ancora di più. La mattina non sono solo gli studenti a salire sui mezzi”.

“Lasciare gli studenti a casa è inaccettabile”

Quindi, la responsabile del MI, ritiene che “lasciare gli studenti a casa è inaccettabile se vogliamo considerare i numeri dei contagi nelle scuole. Si devono spalmare su tutti gli altri settori le necessità sul prendere o non prendere i trasporti”, che per esempio può riguardare “un dipendente pubblico”.

Azzolina ha aggiunto che “gli scaglionamenti che si potevano fare li abbiamo già fatti. Da Roma ci dicano dove sono la maggiori criticità. Se c’è da fare ulteriori riflessioni si facciano”.

Azzolina: disabili e figli di fragile devono andare a scuola

Certamente, ha tenuto a dire la ministra grillina, “in caso di lockdown nazionale ci siamo preparati”. Ma, ha aggiunto, “nel piano scuola abbiamo dato delle priorità: i disabili hanno tutto il diritto di andare a scuola anche nei casi peggiori e i figli dei lavoratori fragili idem”.

Quindi, nelle intenzioni di Azzolina la scuola dovrà essere chiusa solo qualora la decisione dovesse essere imposta dagli scienziati epidemiologi e, a seguire, dal Governo.

Le parole della titolare del dicastero dell’Istruzione sono sembrate una secca risposta ai governatori che nel corso della giornata avevano fatto a gara per criticare l’operato dell’esecutivo in carica.

Cirio (Piemonte): bisognava mettere più pullman

“Siamo un Paese in cui, per evitare di infettare i bambini sul pullman, non li mandiamo a scuola invece di mettere un pullman in più. Io credo invece che questa debba essere l’ultima scelta”, aveva detto ai microfoni di Radio Capital, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

“In estate, insieme al presidente Bonaccini, abbiamo detto al governo di raddoppiare i pullman per il trasporto scolastico, ma purtroppo il nostro appello non è stato ascoltato”, ha ricordato il governatore.

“Evidentemente per mettere i pullman bisognava pagarli e, quindi, tra i vari roboanti stanziamenti milionari ce ne doveva essere uno per raddoppiarli. Adesso ci troviamo nella scelta obbligata di ragionare sulla chiusura degli ultimi anni delle scuole”.

Toti (Liguria): i nuovi mezzi pubblici nel 2023

Tuttavia, ha sottolineato il governatore della Liguria Giovanni Toti sul Corriere della sera, per ottenere più mezzi di trasporto “il problema non sono solo i soldi” ma “i poteri per spenderli. O ci consentiranno procedure iper semplificate oppure i primi mezzi arriveranno nel 2023”.

Così, dove spiega che “per comprare nuovi autobus si deve fare una gara europea. Per tutte le procedure: scegliere il mezzo, il tipo del carburante, incrociare le dita che non ci siano ricorsi, ad essere ottimisti, serve almeno un anno e mezzo”.

“Noi abbiamo fatto ciò che consentivano le ordinanze – osserva – ma se mandi tutti al lavoro e a scuola l’affollamento resta quello dei giorni normali”.

Toti chiede quindi al governo di ascoltare e “diversificare. Dove il virus circola di più si chiuda, ma altrove si lasci produrre in pace. Una misura non può essere uguale da Bolzano a Lampedusa. Però continuano a bloccare ordinanze ampliative”.

Giani (Toscana): sui bus serve una divisa

Anche secondo Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, in “questo momento la priorità” è “dare una disciplina a una modalità che riesca a evitare gli assembramenti e la congestione di persone sui mezzi di trasporto pubblico a cui stiamo assistendo, particolarmente, negli ultimi giorni”.

Giani ha quindi annunciato la volontà di attivarsi “con la massima autorità scolastica regionale: probabilmente occorrerà un input a livello nazionale, ma mi farò vivo direttamente con le autorità ministeriali perché si imbocchi la strada, soprattutto nelle grandi città, di uno scaglionamento dell’ingresso e dell’uscita”.

Il governatore della Toscana chiede anche “un tavolo di coordinamento, anche perché le forze dell’ordine possano vigilare sull’uso secondo i limiti dei mezzi di trasporto pubblico. Non può funzionare solo l’autorità di vigilanza privata: occorre che i ragazzi vedano una divisa e si rendano conto che quando è terminato il limite per l’accesso, il bus deve partire”.

Concorso straordinario secondaria, dal 22 ottobre al via con le prove: le info

da La Tecnica della Scuola

Le prove scritte del concorso straordinario per docenti della scuola secondaria di I e II grado si svolgeranno a partire dal 22 ottobre prossimo e fino al 16 novembre, secondo questo calendario.

Le operazioni di identificazione dei candidati avranno inizio alle ore 8.00 per il turno mattutino e alle ore 13.30 per il turno pomeridiano. Il turno mattutino è previsto dalle 9:00 alle 11:30 e il turno pomeridiano dalle 14:30 alle 17:00.

Prova d’esame

La prova concorsuale non si svolgerà con i quiz a risposta multipla come inizialmente previsto, ma sarà composta da cinque quesiti a risposta aperta e da un quesito, composto da un testo in lingua inglese seguito da cinque domande di comprensione a risposta aperta volte a verificare la capacità di comprensione del testo al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, per quanto riguarda i posti comuni.

I cinque quesiti volti all’accertamento delle conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche in relazione alle discipline oggetto di insegnamento”, possono valere in totale un punteggio di 15 punti, mentre al quesito di lingua sono assegnati 5 punti.

Per quanto riguarda i posti di sostegno, il concorso scuola straordinario vede cinque quesiti a risposta aperta, volti all’accertamento delle metodologie didattiche da applicare alle diverse tipologie di disabilità, nonché finalizzata a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e un quesito, composto da un testo in lingua inglese seguito da cinque domande di comprensione a risposta aperta volte a verificare la capacità di comprensione del testo al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.

La durata della prova è pari a 150 minuti, “fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi di cui all’art. 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104”.

Come si supera la prova

Per superare la prova scritta serve un punteggio complessivo non inferiore a 56/80. Per la valutazione delle prove scritte, le commissioni giudicatrici si avvalgono delle griglie di valutazione che saranno rese disponibili almeno sette giorni prima della relativa prova.

Cosa studiare

Il programma d’esame delle prova concorsuale è contenuto nell’Allegato C al Decreto n. 510 del 23 aprile 2020.

Protocollo di sicurezza

Il MI ha pubblicato le indicazioni relative allo svolgimento della prova scritta computerizzata. Il protocollo di sicurezza allegato alla nota prevede l’obbligo da parte dei candidati, dei componenti della commissione, del personale di vigilanza e di tutte le figure presenti nelle aree concorsuali, di indossare una mascherina chirurgica, che copra correttamente le vie aeree (bocca e naso) per tutto il tempo di permanenza all’interno dell’istituzione scolastica sede di concorso.

Ciascun candidato dovrà dotarsi di idoneo dispositivo di protezione individuale e indossarlo, a pena di esclusione dalla procedura, sia durante il periodo di attesa per l’ingresso all’interno dell’istituzione scolastica, sia all’ingresso nell’aula sede di esame, sia durante lo svolgimento della prova, nonché in uscita dalla struttura.

I candidati hanno inoltre l’obbligo di igienizzarsi le mani con apposito gel disinfettante contenuto nei dosatori all’ingresso e in più punti delle aree (es. ingresso, aule, servizi igienici, etc.) assicurandone un utilizzo frequente.

Il personale impiegato, oltre alla mascherina chirurgica e all’igienizzazione delle mani, dovrà utilizzare guanti monouso al momento delle operazioni di riconoscimento dei candidati, della consegna dei moduli, del materiale occorrente e nelle operazioni di gestione della prova computerizzata.

I candidati, i componenti della commissione di valutazione, del comitato di vigilanza, tutto il personale individuato con compiti di sorveglianza ed assistenza interna per lo svolgimento delle prove e tutti i soggetti presenti nelle strutture, dovranno compilare l’allegato modulo di autodichiarazione.

Con successiva nota del 14 ottobre il MI ha fornito le seguenti precisazioni:

  • nelle procedure di identificazione dei candidati l’obbligo del rispetto del
    distanziamento di un metro deve essere osservato oltre che tra i candidati, anche tra il candidato ed il personale addetto alle operazioni di identificazione;
  • per quanto concerne la previsione di utilizzo dei guanti relativamente alle operazioni di riconoscimento dei candidati, della consegna dei moduli, del materiale occorrente e nelle operazioni di gestione della prova computerizzata, una frequente e accurata igiene delle mani è considerata comunque misura sufficiente ed adeguata, così come anche recentemente ribadito dall’ECDC;
  • in riferimento alla prevista misurazione della temperatura corporea, la stessa deve essere effettuata al momento dell’accesso alla struttura scolastica e non al successivo momento dell’ingresso in aula.

Griglie di valutazione

Il Ministero ha pubblicato le griglie di valutazione riferite ad alcune classi di concorso.

Concorso dirigenti scolastici, udienza lampo al Consiglio di Stato: quando si conoscerà la decisione?

da La Tecnica della Scuola

Si è svolta oggi 15 ottobre, la tanto attesa udienza sui vari appelli proposti sia dal Ministero dell’Istruzione che dai vari controinteressati, avverso le sentenze emesse dal Tar Lazio nel luglio 2019, con le quali il Giudice amministrativo di primo grado aveva annullato l’intera procedura concorsuale per il reclutamento dei dirigenti scolastici indetta nel 2017.

Dopo un primo rinvio, oggi sono stati quindi discussi i ricorsi in appello in un clima di emergenza per la pandemia in corso.

Solo 15 minuti di discussione

La discussione orale si è tenuta in forma collettiva, ossia tutti i giudizi analoghi sono stati discussi dai vari legali contemporaneamente, ed il Presidente della VI sezione del Consiglio di Stato, dott. Sergio Santoro, ha richiesto alle parti di esporre nella massima brevità le rispettive tesi, visti i rischi di contagio ed anche per via della notevole mole di scritti difensivi depositati.

La discussione si è protratta per soli quindici minuti circa ed in esito il Collegio ha posto le cause in decisione.

Nei prossimi giorni l’esito

A questo punto, non ci sarà altro da fare che attendere il deposito della decisione tanto attesa e temuta sia dai vincitori del concorso, già nominati dirigenti, sia dagli aspiranti ancora in graduatoria, sia dagli esclusi a vario titolo dalla procedura concorsuale.

Mancano insegnanti di sostegno, i ricorsi affossano le casse dello Stato

da La Tecnica della Scuola

Ogni anno la scuola parte all’insegna di una cronica mancanza di insegnanti, lo abbiamo detto più volte, e quest’anno, se possibile, è andata comprensibilmente anche peggio.

Una situazione che diventa particolarmente drammatica quando a farne le spese sono gli alunni con disabilità privi dell’insegnante di sostegno; di fatto deprivati dello stesso diritto allo studio, situazione che ha toccato l’apice l’inverno scorso, quando in lockdown il 36% dei ragazzi con disabilità non ha seguito la DaD, secondo una recente ricerca di cui abbiamo discusso nella diretta Facebook di tecnica della Scuola Live sullo Speciale supplenze.

Al 36% dei ragazzi disabili delle nostre scuole il Covid ha tolto il diritto allo studio. Ma la responsabilità non è solo del virus. A pensarla così Andrea Gavosto, Direttore della Fondazione Agnelli, ospite della diretta: “Il problema è destinato a ripetersi in un nuovo eventuale lockdown. Abbiamo perso tempo. Sarebbe stato importante usare questi mesi per fare una formazione docenti specifica, per insegnare a insegnare in modalità DaD a studenti con disabilità.”

Il sistema scolastico rivela nei momenti difficili le sue debolezze croniche: e la mancanza degli insegnanti di sostegno specializzati e di un’adeguata formazione sono parte di questa debolezza.

I costi dello Stato

Effetto diretto di questa criticità è un costo per lo Stato pari a un miliardo e mezzo di euro in dieci anni per fronteggiare i ricorsi delle famiglie che, giustamente, privati dell’insegnante di sostegno per il proprio figlio, ricorrono alle vie legali, peraltro con successo nella stragrande maggioranza dei casi. Un miliardo e mezzo a carico del Consiglio di Stato, ci rivela Ernesto Ciracì, Presidente MiSoS (Movimento Insegnanti di Sostegno Specializzati), altro ospite della diretta, citando un’indagine di Repubblica. All’incirca qualche migliaio di euro per ogni alunno disabile privato dell’insegnante di sostegno a inizio anno scolastico.

Insomma, una situazione che si incancrenisce sempre di più, per riportare le parole del nostro direttore Alessandro Giuliani. A fronte di 270 mila alunni con disabilità, il sistema produce pochissimi insegnanti di sostegno in relazione al fabbisogno.

Concorso straordinario: griglie di valutazione, protocollo di sicurezza e indicazioni per la prova d’inglese

da La Tecnica della Scuola

Manca poco all’avvio della procedura concorsuale straordinaria per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado. Le prime prove sono infatti previste a partire dal 22 ottobre e si svolgeranno fino al 16 novembre secondo questo calendario.

Le operazioni di identificazione dei candidati avranno inizio alle ore 8.00 per il turno mattutino e alle ore 13.30 per il turno pomeridiano. Il turno mattutino è previsto dalle 9:00 alle 11:30 e il turno pomeridiano dalle 14:30 alle 17:00.

I candidati dovranno fare riferimento ai siti degli Uffici scolastici regionali per quanto riguarda le sedi in cui svolgere la prova.

Griglie di valutazione

Il Ministero ha iniziato a pubblicare le griglie di valutazione riferite ad alcune classi di concorso.

Griglia di valutazione A057

Griglia di valutazione A008 – A009 – A016 – A033 – A042 – B006 – B015

Protocollo di sicurezza

Il 1° ottobre sono state pubblicate le indicazioni relative allo svolgimento della prova scritta computerizzata. Il protocollo di sicurezza allegato alla nota prevede l’obbligo da parte dei candidati, dei componenti della commissione, del personale di vigilanza e di tutte le figure presenti nelle aree concorsuali, di indossare una mascherina chirurgica, che copra correttamente le vie aeree (bocca e naso) per tutto il tempo di permanenza all’interno dell’istituzione scolastica sede di concorso.

Ciascun candidato dovrà dotarsi di idoneo dispositivo di protezione individuale e indossarlo, a pena di esclusione dalla procedura, sia durante il periodo di attesa per l’ingresso all’interno dell’istituzione scolastica, sia all’ingresso nell’aula sede di esame, sia durante lo svolgimento della prova, nonché in uscita dalla struttura.

I candidati hanno inoltre l’obbligo di igienizzarsi le mani con apposito gel disinfettante contenuto nei dosatori all’ingresso e in più punti delle aree (es. ingresso, aule, servizi igienici, etc.) assicurandone un utilizzo frequente.

Il personale impiegato, oltre alla mascherina chirurgica e all’igienizzazione delle mani, dovrà utilizzare guanti monouso al momento delle operazioni di riconoscimento dei candidati, della consegna dei moduli, del materiale occorrente e nelle operazioni di gestione della prova computerizzata.

I candidati, i componenti della commissione di valutazione, del comitato di vigilanza, tutto il personale individuato con compiti di sorveglianza ed assistenza interna per lo svolgimento delle prove e tutti i soggetti presenti nelle strutture, dovranno compilare l’allegato modulo di autodichiarazione.

Con successiva nota del 14 ottobre il MI ha fornito le seguenti precisazioni:

  • nelle procedure di identificazione dei candidati l’obbligo del rispetto del
    distanziamento di un metro deve essere osservato oltre che tra i candidati, anche tra il candidato ed il personale addetto alle operazioni di identificazione;
  • per quanto concerne la previsione di utilizzo dei guanti relativamente alle operazioni di riconoscimento dei candidati, della consegna dei moduli, del materiale occorrente e nelle operazioni di gestione della prova computerizzata, una frequente e accurata igiene delle mani è considerata comunque misura sufficiente ed adeguata, così come anche recentemente ribadito dall’ECDC;
  • in riferimento alla prevista misurazione della temperatura corporea, la stessa deve essere effettuata al momento dell’accesso alla struttura scolastica e non al successivo momento dell’ingresso in aula.

Utilizzo di strumenti

Con altra nota del 14 ottobre il MI ha precisato che la tipologia delle prove non richiede l’utilizzo di strumenti da parte dei candidati.

Prova d’inglese

La medesima nota, infine, ha chiarito che le modalità di predisposizione dei quesiti di lingua inglese prevedono la risposta in lingua inglese che sarà valutata secondo indicatori e descrittori relativi alla sola comprensione del testo, come di seguito riportato:

Avviso 16 ottobre 2020, AOODGOSV 18764

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori generali e ai Dirigenti preposti agli Uffici scolastici regionali LORO SEDI
All’Intendente Scolastico della provincia di BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca BOLZANO
All’ Intendente Scolastico per la scuola in lingua località ladine BOLZANO
AI Dirigente del Dipartimento Istruzione per la Provincia di TRENTO
AI Sovrintendente agli studi della Valle D’Aosta AOSTA
Ai Dirigenti Scolastici delle Scuole secondarie di secondo grado Statali e Paritarie LORO SEDI
E p.c. Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione SEDE
Al Capo Ufficio Stampa SEDE

Oggetto: Progetto di educazione digitale “A tutta Vita!” 2020

Referenti regionali Disabilità

ELENCO REFERENTI REGIONALI DISABILITÀ (2020)

REGIONEREFERENTETELEFONOE-MAIL
ABRUZZODI SANTE Antonio PATRICELLI Roberta PADOVA Loredana0862 5741direzione-ABRUZZO@istruzione.it
BASILICATAMOSCATO Antonietta0971 44 99 23antonietta.moscato@istruzione.itantonietta.moscato@istruzione.it
CALABRIABENINCASA Giulio  SICLARI Maria Carmela0965 87 18 70mcarmela.siclari@istruzione.it mcsiclari@gmail.com
CAMPANIAROCCO Gervasio081 55 76 600rocco.gervasio@alice.it
EMILIA ROMAGNABRESCIANINI Chiara051 37 851 051 37 85 264brescianini@istruzioneer.gov.it
FRIULI VENEZIA GIULIABUKAVEC Sonjia  BERIZZI Giovanna   040 4194 158sonjia.bukavec@posta.istruzione.it direzione-FRIULIVENEZIAGIULIA@istruzione.it
LAZIOCRIVELLI Laura VAGLIVIELLO Alessia   06 77 392 302 06 77 392 795laura.crivelli@posta.istruzione.it alessia.vagliviello@posta.istruzione.it
LIGURIALENTI Luca Maria010 83 312 15lucamaria.lenti@istruzione.it
LOMBARDIASALA  Jessica02 57 462 7299jessica.sala@istruzione.it
MARCHEBAGLIONE Maria Teresa071 22 95 425mariateresa.baglione@posta.istruzione.it
MOLISEANTENUCCI Maria0874 49 75 45antenucci.usrmolise@gmail.com
PIEMONTEDAMIANI Paola011 51 63 605paola.damiani@usrpiemonte.it
PUGLIADELRE Antonella Maria080 55 06 238antonellamaria.delre@posta.istruzione.it
SARDEGNAGHISU Andreana070 21 94 268andreana.ghisu@istruzione.it
SICILIAFASULO  Patrizia Agata091 69 09 244 fasulopatrizia@gmail.com patriziaagata.fasulo@istruzione.it
TOSCANAINFANTE Pierpaolo055 27 25 276 055 74 78 394pierpaolo.infante@posta.istruzione.it
UMBRIABOARELLI Sabrina075 58 28 287sabrina.boarelli@istruzione.it
VENETOSTURARO Filippo041 27 23 193filippo.sturaro@istruzioneveneto.it

Nota 16 ottobre 2020, AOODPPR 1707

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali Direzione Generale per i sistemi informativi e la statistica

Ai dirigenti delle istituzioni scolastiche ed educative LORO E-MAIL
e, p.c. Ai Direttori Generali e Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali LORO E-MAIL

Oggetto: Aggiornamento della situazione epidemiologica nelle Scuole e delle esigenze di spazi per lo svolgimento delle attività didattiche in presenza (settimana 12-16 ottobre)