Stati Generali della Scuola Digitale: al via con la Ministra il 27 novembre

da La Tecnica della Scuola

È il quinto anno degli Stati Generali della Scuola Digitale, occasione in cui il confronto tra esperti del mondo della scuola e dell’Università, della pedagogia, delle neuroscienze, ma anche del lavoro, dell’economia, dell’imprenditoria e in generale dell’innovazione tecnologica si fa vivace e mai come in questo difficile e unico anno dell’istruzione, diventa un luogo di idee e soluzioni, di scambio di buone pratiche.

L’evento è a partecipazione gratuita e si rivolge all’intera comunità scolastica e a chiunque sia interessato ai tanti temi in programma, a cura del Comune di Bergamo, dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia – A. T. Bergamo e dell’Associazione Impara Digitale, con la collaborazione di INDIRE e il Patrocinio della Provincia di Bergamo.

Tutte le iniziative si svolgeranno in streaming, tuttavia la location da cui partiranno gli interventi è la città di Bergamo, scelta come luogo dove l’emergenza sanitaria si è rivelata drammatica sin dai primi mesi del 2020, nello specifico il luogo è la Biblioteca Civica Angelo Mai.

La partecipazione agli Stati Generali e aperta a tutti per la sessione plenaria e si chiede di scegliere uno dei tavoli o il Webinar del pomeriggio, è infatti necessaria un’iscrizione che si potrà fare collegandosi al seguente link Stati Generali della Scuola Digitale 2020 – Impara Digitale.

Il programma

Si comincia alle 9, con una breve introduzione e la presentazione di alcune esperienze vissute nella cittadina lombarda, da parte di un docente, di uno studente e di un medico. Alle 9,40 è atteso l’intervento della Ministra Lucia Azzolina, che lascerà la parola ai primi speakers del convegno d’apertura, che si occuperanno di “Next Generation Italia: come traghettare la scuola fuori dalla crisi per preparare l’Italia di domani”.

Il programma si arricchisce successivamente di altri esperti che introdurranno un altro tema importante nel dibattito degli Stati Generali, che parleranno di “Il trauma e la cura – Ruolo e Ruoli nella didattica e nel processo formativo dei nostri giovani. Cosa cambia nella crisi e dopo la crisi?”.

L’ultimo appuntamento plenario sarà alle 14,30 con un ricco gruppo di relatori che affronteranno i temi legati alle restrizioni dovute alla pandemia, che hanno evidenziato alcuni problemi nelle infrastrutture materiali e immateriali di scuole, docenti e famiglie, che si interrogheranno e rifletteranno su “Se sembra chiaro che niente sarà più come una volta e che ancora non siamo usciti dalla crisi, occorre ritornare a guardare lontano”.

Webinar e tavoli virtuali

Dalle 16,30 e per circa un’ora si apriranno i webinar e i tavoli virtuali con numerosi temi, sfidanti e mirati ai diversi target di operatori del mondo dell’education. I nove tavoli si occuperanno di DAD e DDI, di pensiero scientifico e immersività, e ancora di coinvolgimento delle famiglie, di proposte educative digitali per i più piccoli della scuola dell’infanzia e di motivazione dei docenti.

Il webinar, che si svolgerà in parallelo dalle 16,30 alle 18,30, vedrà l’apertura dei lavori e la partecipazione della viceministra Anna Ascani, e ha come titolo “Vent’anni di autonomia scolastica: è tempo di bilanci”, con focus su Ministero, scuole autonome e comunità territoriale come concorrono al successo formativo di tutti e di ciascuno nella prospettiva post-pandemica?

Tra le 16,15 e le 16,30 ci sarà la premiazione di Game@School2020, l’Olimpiade Nazionale del videogioco e della didattica.
Per saperne di più e in dettaglio su programmi e modalità di partecipazione si può entrare nelle pagine dell’evento attraverso i seguenti link:

Programma completo
Immagini e materiali
Per informazioni scrivere a: Daniela Castellano – daniela.castellano@imparadigitale.it

Pensioni scuola, i sindacati chiedono la proroga al 20 dicembre

da La Tecnica della Scuola

Secondo quanto previsto dall’annuale circolare sulle cessazioni dal servizio, quest’anno la scadenza per presentare domanda è il 7 dicembre 2020 per il personale docente, educativo e ATA. Resta invece fermo il termine del 28 febbraio per i Dirigenti scolastici.

CIRCOLARE 36103 DEL 13 NOVEMBRE 2020

Una scadenza ritenuta troppo ravvicinata dal personale interessato, tanto che i Sindacati hanno avanzato richiesta unitaria al Ministero dell’Istruzione affinché sia disposta la proroga al 20 dicembre.

Come presentare domanda

L’istanza deve essere presentata, come ormai è prassi, tramite POLIS Istanze on-line del MI.

La richiesta potrà essere formulata avvalendosi di due istanze Polis che saranno attive contemporaneamente.

La prima conterrà le tipologie con le domande di cessazione ordinarie:

  • Domanda di cessazione con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2019 (art.16 Decreto-Legge 28 gennaio 2019 n. 4 convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n. 26 – art. 1, comma 476, della legge 27 dicembre 2019, n. 160) (opzione donna);
  • Domanda di cessazione con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2021 (art. 24, commi 6, 7 e 10 del D.L. 6 dicembre 2011, n.201, convertito in L. 22 dicembre 2011, n.214 – Art.15, D.L. 28 gennaio 2019, n.4 convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n.26 – Art.1 commi da 147 a 153 della L. 27 dicembre 2017 n. 205)
  • Domanda di cessazione dal servizio in assenza delle condizioni per la maturazione del diritto a pensione;
  • Domanda di cessazione dal servizio del personale già trattenuto in servizio negli anni precedenti.

La seconda conterrà, esclusivamente:

  • Domanda di cessazione dal servizio per raggiungimento dei requisiti previsti dall’art. 14, D.L. 28 gennaio 2019, n. 4 convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n.26 (quota 100).

In presenza di istanze di dimissioni volontarie finalizzate sia alla pensione anticipata che alla pensione quota cento, quest’ultima verrà considerata in subordine alla prima istanza.

Nella richiesta gli interessati devono anche esprimere l’opzione per la cessazione dal servizio, ovvero per la permanenza a tempo pieno, nel caso fossero accertate circostanze ostative alla concessione del part-time (superamento del limite percentuale stabilito o situazioni di esubero nel profilo o classe di concorso di appartenenza).

Tabella riepilogativa requisiti 2021

Riapertura scuole prima di Natale, ha senso per pochi giorni?

da La Tecnica della Scuola

La Ministra dell’Istruzione ieri sera, a Sette Storie su Rai Uno, ha ribadito la sua posizione in merito ad un possibile rientro prima di Natale: “vale sempre la pena tornare a scuola, anche solo se per pochi giorni”.

Anche il Premier Conte, pur non sbilanciandosi, intervistato a Otto e mezzo su La7, ha dichiarato “cercheremo di riaprirle prima di Natale”, specificando che a dicembre, se ovviamente la curva dei contagi dovesse rallentare come sta accadendo ora, non ci saranno più zone rosse, ma solo arancioni e gialle.

Covid, le superiori potrebbero riaprire prima di Natale. E a dicembre no zone rosse

Ma facciamo due conti: quante sono le giornate effettive di lezione?

Il Dpcm 3 novembre ha validità fino al 3 dicembre. Il 3 dicembre cade di giovedì, quindi anche se il nuovo Dpcm dovesse stabilire il rientro in classe per le scuole secondarie di II grado, si ritiene alquanto improbabile che ciò possa avvenire il 4 dicembre, cioè venerdì.

Il tutto dovrebbe dunque slittare al 7 dicembre, giornata in cui però, secondo le delibere della maggior parte delle Regioni, saranno sospese le lezioni, in quanto il giorno successivo è l’8 dicembre. Si rientrerebbe quindi a scuola il 9 dicembre, dopo il ponte dell’Immacolata.

Festa dell’Immacolata, in quali Regioni si farà ponte

Quindi, calendario alla mano, fino all’inizio delle vacanze natalizie (23 o 24 dicembre, a seconda delle delibere regionali), si tratterebbe di una decina di giorni di lezione effettivi (12 contando anche i sabati).

Vacanze di Natale scuola 2020, quando iniziano nelle varie Regioni?

La Ministra ha comunque sempre parlato di “rientro graduale”, quindi si può ipotizzare che, ammesso sia possibile tornare in presenza prima di Natale, le decisioni potrebbero essere prese a livello di singole zone, escludendo quelle più a rischio. Oppure si può immaginare un rientro parziale, alternando percentuali più o meno alte di didattica a distanza alle attività in presenza.

Ovviamente siamo nel campo delle supposizioni. Prima del Dpcm di dicembre non possiamo fare altro.

Didattica a distanza: quali sono le regole?

da La Tecnica della Scuola

Didattica a distanza, quali sono le regole? A breve il contratto che andrà a normare, dal punto di vista del docente, una disciplina nata per sopperire ad una situazione di emergenza.

Ma quali regole della didattica a distanza da conoscere dal punto di vista del genitore con i figli impegnati a fare scuola da casa?

Innanzitutto ricordiamo che allo stato attuale, così come stabilito dal Dpcm del 3 novembre, oggi sono obbligate ad andare in DaD tutte le scuole superiori del Paese e, nelle zone rosse, anche le seconde e terze medie, oltre a tutti quei casi in cui la didattica a distanza è resa necessaria dalla disposizione di una Asl o da un’ordinanza regionale. Nessun obbligo di didattica a distanza per scuola primaria e dell’infanzia, dunque, neanche in zona rossa, salvo diversa disposizione di una regione o di un ufficio sanitario.

Le regole della didattica a distanza che un genitore deve conoscere

  • La didattica a distanza è una modalità didattica complementare che integra la tradizionale esperienza di scuola in presenza. Essendo una didattica di emergenza, non può durare a lungo.
  • La progettazione didattica non può essere la mera trasposizione della lezione in classe, in quanto richiede proprie tecniche di insegnamento e di coinvolgimento degli alunni.
  • L’offerta didattica deve contemplare una parte di lezioni con la presenza del docente in video, in diretta (modalità sincrona); e una parte di lezioni offerte nella forma del compito assegnato, del video registrato, del materiale condiviso o altro (modalita asincrona).
  • Le lezioni in DaD, che possono essere svolte anche in unità orarie di 45 o di 50 minuti, devono prevedere adeguate pause tra l’una e l’altra.
  • Le istituzioni scolastiche provvedono a fornire in comodato d’uso gratuito degli strumenti per il collegamento, agli alunni che non abbiano l’opportunità di usufruire di device di proprietà.
  • L’alunno che avesse difficoltà di digital divide non altrimenti risolvibili può richiedere di fare scuola in presenza anche in zona rossa.
  • Alunni che debbano svolgere, in special modo per le materie di indirizzo, attività laboratoriali o esercitazioni pratiche, o che siano impegnati in percorsi di competenze trasversali, possono svolgere didattica in presenza anche in zona rossa.
  • Alunni con particolari fragilità di salute, attestate e riconosciute, saranno i primi a poter usufruire della DaD dal proprio domicilio, in accordo con le famiglie, anche attivando percorsi di istruzione domiciliare.
  • Al contrario del caso precedente, alunni con particolari disturbi dell’apprendimento, disabilità o altro genere di problemi per i quali sia più efficace e inclusiva la didattica in presenza, potranno richiedere di continuare ad andare a scuola, anche in zona rossa.
  • Al di fuori dei due casi precedenti, un alunno non può esimersi dal fare la DaD, ove richiesto dalla scuola. Qualora non si presenti ad una lezione, gli verrà segnata l’assenza sul registro elettronico.

L’incubo di Azzolina: scuole chiuse a dicembre con le strade affollate per i regali di Natale

da La Tecnica della Scuola

Sulle scuole superiori e parte delle medie, la ministra dell’Istruzione è pronta a dare battaglia: vanno riaperte il prima possibile, nel senso che già a dicembre si farà del tutto per riattivare la didattica in presenza. Dopo la smentita per le dichiarazioni assegnatole sul quotidiano La RepubblicaLucia Azzolina torna sull’argomento durante un’intervista andata in onda su Sette Storie su Rai Uno.

Il sacrificio della scuola sia breve

“Non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio” per compare i regali natalizi “e scuole superiori chiuse la mattina”, ha spiegato la titolare del dicastero dell’Istruzione.

Azzolina ha tenuto a dire che “nell’ultimo periodo le Asl sono andate in affanno: si è chiesto a tutti i settori del Paese di fare un sacrificio, e anche la scuola ha dato una mano, ma mi auguro che sia una parentesi brevissima. Gli studenti hanno diritto di stare il più possibile a scuola”, ha ribadito la ministra.

Una posizione che ripercorre quella del premier Giuseppe Conte, che a Lilli Gruber, a Otto e mezzo su La7, ha detto che le scuole andranno aperte “il prima possibile: l’istruzione dei nostri ragazzi è importante. Cercheremo di riaprirle prima di Natale”.

Messaggio chiaro: a gennaio tutti in classe

La responsabile del MI ha quindi spiegato che “serve prudenza ma se i contagi andranno giù, e ci sarà la possibilità di allentare alcune restrizioni: mi auguro che anche le scuole superiori vedano un ritorno graduale degli studenti in classe”.

“E dovremo essere cauti anche negli ultimi giorni dell’anno, quando le scuole saranno chiuse. Servirà prudenza da parte di tutti anche per proteggere le scuole”, ha concluso Azzolina.

Il messaggio è chiaro: a gennaio tutti gli alunni dovranno stare in classe, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori comprese.

Il Ministero: si lavora tutti verso lo stesso verso

Nella giornata di domenica 22 novembre, tra i tanti che hanno affiancato la titolare del MI nel ribadire che le scuole devono essere riaperte appena possibile, anche il dicastero dell’Istruzione ha tenuto a dire che “tutta la struttura ministeriale, insieme agli uffici territoriali, sta lavorando per riportare in classe quanto prima studentesse e studenti che al momento sono in didattica digitale”.

Dal palazzo bianco di Viale Trastevere MI hanno tenuto a dire che il concetto è stato espress “con chiarezza in questi giorni anche dal Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: una chiusura prolungata delle scuole possa produrre un impatto negativo sui nostri studenti, dal punto di vista psicologico e della dispersione scolastica”.

JOB&Orienta 2020

JOB&Orienta
www.joborienta.info

Nota 19 novembre 2020, AODGOSV 21183
30^ edizione JOB&Orienta Digital Edition – Fiera di Verona, 25-27 novembre 2020 “Orientamento: vaccino per l’occupazione”. Invito alla partecipazione a studenti, docenti e dirigenti scolastici


Il Ministero dell’Istruzione anche quest’anno partecipa a JOB&Orienta, il salone nazionale dedicato all’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro. Il Salone di Verona si tiene da oggi, mercoledì 25 novembre, fino a venerdì, 27 novembre, questa volta con un’edizione interamente digitale data l’emergenza sanitaria. Resta fitto il programma dell’iniziativa che ha un ricco calendario di appuntamenti culturali, convegni, dibattiti, incontri e laboratori online dedicato a scuole, studentesse e studenti, famiglie, imprese.

“Orientamento – vaccino per l’occupazione”, questo il titolo scelto per l’edizione 2020. Fra i temi al centro del programma, il dialogo tra scuola e lavoro, la didattica innovativa, le competenze richieste dal mercato dell’occupazione per l’economia del futuro, le professioni di domani.

Gli Istituti tecnici superiori per rafforzare le proprie competenze dopo il diploma, la Certificazione delle Competenze, i nuovi istituti professionali, tra sviluppo e prospettive. E ancora: le sfide dell’industria 4.0, le buone pratiche di Alternanza, l’educazione stradale e finanziaria. Sono alcuni dei temi che animeranno il programma di appuntamenti organizzati nell’ambito del JOB&Orienta dal Ministero dell’Istruzione. Gli appuntamenti saranno tutti fruibili e visibili online (la partecipazione è libera) tramite il sito e i canali social del Salone, in modalità sincrona e asincrona.

Il programma del Ministero dell’Istruzione prevede alcuni incontri tematici: dall’agricoltura alla moda, dalla ristorazione all’impresa formativa simulata, esperienze di gamification come il business game. E ancora, eventi organizzati dalle Reti di scuole nei quali verranno affrontati i temi dell’orientamento, dell’apprendistato, della sostenibilità, della cultura duale, del terzo settore e delle sfide che deve raccogliere la scuola per fronteggiare la richiesta di nuove figure professionali e nuove competenze.

Spazio anche alla formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici con numerosi appuntamenti dedicati alla progettazione e alla gestione della didattica digitale (tra necessità e opportunità di innovazione e di inclusione), alla corretta impostazione dei PCTO (i Percorsi per le competenze trasversali e orientamento) e alle modalità di orientamento dei ragazzi, con l’obiettivo di valorizzare e mettere a patrimonio comune le migliori esperienze.

Anche quest’anno il Ministero dell’Istruzione sarà presente a JOB&Orienta con uno spazio espositivo virtuale che permetterà, con una mappa interattiva, di scaricare immagini, filmati e materiale per l’orientamento dei giovani studenti in procinto di scegliere il percorso di studio.

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, ha designato il 25 novembre come “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”


Mercoledì 25 novembre, dalle 10.30, la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, celebreranno la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. All’evento – che si terrà al Ministero dell’Istruzione – parteciperanno anche il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Latina, Carlo La Speranza, e il Presidente dell’Associazione First Social Life, Giacinto Palladino. Interverranno anche due istituti scolastici che hanno già realizzato progetti didattici sulla violenza contro le donne: il Liceo Statale ‘Pitagora – Benedetto Croce’ di Torre Annunziata (Napoli) e l’Istituto Comprensivo ‘Frezzotti – Corradini’ di Latina che è anche capofila di una rete di scuole impegnate sul contrasto ad ogni tipo di violenza. L’iniziativa potrà essere seguita in diretta tramite il profilo Facebook del Ministero dell’Istruzione.

Nel corso dell’evento la Ministra Azzolina e il Ministro Bonafede lanceranno il Concorso di idee ‘Il nuovo Codice Rosso’, dalla legge 69/2019 (conosciuta anche come ‘Codice Rosso’) che vuole rafforzare la tutela delle vittime di reati di violenza domestica e di genere. Il concorso è promosso dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero della Giustizia ed è rivolto alle scuole primarie e alle scuole secondarie di primo e secondo grado.