Riapertura scuole, tutte le date e gli ultimi aggiornamenti

da OrizzonteScuola

Di redazione

Riapertura scuole tra nuovo Dpcm in arrivo e in vigore dal 16 gennaio e le ordinanze delle Regioni. Il quadro della situazione aggiornato al 14 gennaio.

Tutte le date per regione

Abruzzo: superiori in classe al 50% dall’11 gennaio

Basilicata: scuole superiori in Dad fino al 30 gennaio.

Bolzano: in Alto Adige, dal 7 gennaio, gli studenti delle scuole superiori in presenza fino al 75% e con un minimo del 50%.

Calabria: il Tar accoglie il ricorso, gli studenti delle elementari e delle medie rientrano a scuola. Superiori in Dad fino al 31 gennaio.

Campania: ritorno graduale, medie e superiori dal 25.

Emilia Romagna: fino al 24 gennaio, rimarranno aperte – in presenza- materne, elementari e medie, mentre alle superiori le lezioni proseguono al 100% con la didattica a distanza.

Friuli Venezia Giulia: rinvio dell’apertura delle scuole superiori al 31 gennaio.

Lazio: superiori in Dad fino al 18 gennaioFAQ

Liguria: superiori in Dad fino al 16 gennaio.

Lombardia: in vigore l’Ordinanza regionale n. 676 dell’8 gennaio che prevede dall’11 al 24 gennaio 2021 il ricorso alla didattica a distanza al 100% per le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado (IeFP). Il Tar ha accolto il ricorso del comitato ‘A scuola!’, ma la Regione ha annunciato reclamo. Aggiornamento ore 21il prefetto scrive al Tar: “Da lunedì le superiori tornano (parzialmente) in classe”

Marche: la Regione ha deciso di tenere in Dad al 100% le scuole superiori fino al 31 gennaio.

Molise: stop alle lezioni in presenza fino al 17 gennaio per le scuole primarie e secondarie di primo grado. In Dad fino al 17 gennaio anche le superiori.

Piemonte: le scuole superiori restano in didattica a distanza al 100% fino al 16 gennaio.

Puglia: le scuole di ogni ordine e grado, dalle primarie alle superiori, saranno in Ddi, Didattica digitale integrata, sino a venerdì 15 gennaio 2021. Il governatore Emiliano ha prorogato fino al 16 gennaio la stessa ordinanza.

Sardegna: superiori tornano in classe l’1 febbraio.

Sicilia: sospese le attività didattiche in presenza per gli istituti scolastici superiori della Sicilia fino al 30 gennaio, stesso provvedimento valido, invece, dall’11 al 16 gennaio per le scuole primarie e secondarie di primo grado.

Toscana: ritorno in classe per le superiori l’11 gennaio.

Trento: gli studenti della scuola secondaria di secondo grado sono rientrati il 7 gennaio.

Umbria: didattica “esclusivamente a distanza” fino al 23 gennaio nelle scuole superiori dell’Umbria.

Valle d’Aosta: superiori dall’11 gennaio, infanzia e primo ciclo istruzione dal 7 gennaioCircolare

Veneto: dal 7 al 31 gennaio Dad per le superiori.

Metodologie efficaci per la didattica a distanza, integrata e in presenza

da La Tecnica della Scuola

La pandemia da un anno circa ha cambiato completamente l’assetto consolidato nel tempo della scuola italiana, sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista metodologico-didattico. Le metodologie sperimentate dai docenti per la didattica in presenza sembrano non avere la stessa validità con la didattica a distanza e, quindi, si pone il problema da parte dei docenti di trovare metodologie efficaci e strategie nuove, adeguate ai nuovi contesti, all’alternarsi della didattica in presenza, a distanza, mista, che possano continuare a motivare gli studenti a proseguire il loro corso di studi con profitto.

Il corso “Metodologie efficaci per la didattica in presenza, a distanza e integrata” pubblicato all’interno della iniziativa di formazione gratuita della Casa editrice La Tecnica della ScuolaProgettare una scuola nuova, illustra una serie di metodologie efficaci per la didattica in presenza, a distanza e integrata e propone un’agile trattazione, in chiave applicativa, di alcune fra le metodologie didattiche che risultano più efficaci oggi nella scuola, in quanto attive e di impianto costruttivistico, capaci di suscitare un maggiore coinvolgimento motivazionale negli studenti e di favorire il loro processo di apprendimento.

Inoltre, il corso vuole dare ai docenti indicazioni su alcune metodologie didattiche, accuratamente selezionate tra quelle presenti nel vasto panorama italiano ed europeo, che, sulla base di evidenze scientifiche e di esperienze concrete, mostrano una reale efficacia; su come utilizzarle all’interno di una visione olistica della persona dell’alunno, attenta alle sue dimensioni cognitive e socioemotive; su come consolidare le conoscenze e implementare le competenze con la didattica a distanza o digitale integrata.

Ecco il link per accedere al corso gratuito

Un’occasione da non perdere per valorizzare il delicato lavoro dei docenti, reso più complesso in tempo di pandemia.

Covid, aumentano i contagi: ma è giusto tornare a scuola mentre quasi tutte le Regioni diventano “arancioni”?

da La Tecnica della Scuola

Per gli studenti e gli insegnanti di diverse Regioni il rientro a scuola diventa un rebus: mentre i contagi italiani si confermano su numeri considerevoli – solo nell’ultimo giorno 17.246 nuovi casi, a fronte di 160.585 tamponi, e ben 522 decessi, con il tasso di tasso positivi/test che sale al 10,7% contro l’8,9% del giorno prima – cresce il timore di vederli schizzare sui livelli di Gran Bretagna e Germania. Anche perché nella settimana che sta finendo, tutti gli indicatori sui contagi sono peggiorati. È inevitabile, quindi, che quasi tutte le Regioni passino nelle prossime ore in uno stato emergenza “arancione”.  Alcune, come la Sicilia, hanno anzi espressamente chiesto di passare al “rosso”, ovvero alla massima allerta Covid. In ballo c’è anche la Lombardia, dove nelle ultime ore hanno perso la vita per il virus oltre 70 persone.

La contraddizione

E qui sta la contraddizione. Perché con l’emergenza contagi che incombe e meno di un milione di vaccinati, se il ministro della Salute non dovesse inquadrare queste Regioni come ‘rosse’, allora lunedì prossimo gli studenti delle superiori torneranno a scuola (alternandosi al 50%).

Lo hanno confermato pure il prefetto di Milano Renato Saccone e la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Augusta Celada, che hanno scritto una lettera al presidente del Tar della Lombardia spiegando che questi sono i “tempi minimi insopprimibili” per dare attuazione al decreto con cui il Tribunale ha sospeso l’ordinanza regionale che imponeva fino al 24 gennaio la DaD per tutte le superiori.

A breve, dovrebbero rimanere “gialle” solo Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta. Per il resto, i dati sui contagi sono tutti in preoccupante crescita.

“La situazione non può essere sottovalutata – ha detto il ministro Roberto Speranza -, lavoriamo insieme tempestivamente ad anticipare le restrizioni per evitare una nuova, forte ondata” di Covid.

Il caso Puglia

Anche nelle zone “arancioni” il quadro è poco rassicurante: in Puglia, ad esempio, il tasso di positività nell’ultimo giorno è stato pari al 16,58% contro il 10,58% del precedente. E nella settimana dal 6 al 12 gennaio, il rapporto tra tamponi effettuati e numero cittadini positivi è salito al 32,8%, contro una media italiana del 29,5%. Come sono in crescita i casi attualmente positivi ogni 100mia abitanti, pari a 1.371, mentre la media nazionale è di 944.

Ma il dato più interessante per studenti, famiglie e personale scolastico è un altro: da quando la Regione Puglia ha disposto la sospensione delle lezioni in presenza, cioè da fine ottobre, c’è stata “una drastica riduzione dei casi di contagio nelle scuole”.

Il dato, che sembrerebbe scontato, si rileva dai grafici derivanti dai tracciatori dell’Eic, Epidemic intelligence Center, la centrale operativa della sorveglianza sanitaria del dipartimento di prevenzione della Asl Bari, attivo nel monitoraggio Covid nelle scuole.

In effetti, la curva dei contagi tra docenti e alunni degli istituiti di ogni ordine e grado, in provincia di Bari, ha subito una impennata tra il 19 ottobre e il 2 novembre, in concomitanza con l’avvio della seconda ondata.

Il 26 ottobre la Regione Puglia ha poi emanato l’ordinanza di sospensione delle attività didattiche in presenza e nei dieci giorni successivi alla chiusura delle scuole, che è in media il periodo di incubazione del virus, la curva dei contagi sia tra docenti che alunni ha cominciato a scendere in maniera significativa, soprattutto alle superiori.

Il 18 gennaio tutti in classe, a meno che…

Anche a fronte di questi dati tendenziali, mentre la guardia rimane decisamente alta, da lunedì 18 per il governo le scuole superiori (tranne quelle in zona “rossa”) potranno comunque riprendere le lezioni quasi ovunque con la didattica a distanza al 50%.

A questo punto, la “palla” passa ancora una volta alle Regioni: quelle “arancioni” dovranno decidere se assecondare il governo, quindi procedere con la metà degli allievi in presenza. Oppure se continuare con al didattica a distanza per tutti: una eventualità che secondo la larga maggioranza dei diretti interessati, almeno quelli che hanno partecipato al sondaggio della Tecnica della Scuola, sarebbe più che logica.

Azzolina: nuovi ristori formativi. Povertà educativa e dispersione

da La Tecnica della Scuola

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, nel corso della presentazione degli interventi contro le povertà educative e la dispersione scolastica – trasmessi in diretta facebook sul sito del ministero dell’Istruzione – che saranno realizzati in collaborazione con il Terzo Settore e l’associazionismo, ha precisato: “Chiederò ulteriori ristori formativi per gli studenti e le studentesse. Ci servirà per potenziare gli apprendimenti ancora di più rispetto a quello che già abbiamo fatto con i piani di apprendimento individualizzati e con i piani di integrazione degli apprendimento e lavoreremo ancora di più rispetto a quanto già fatto per dare supporto psicologico alle nostre studentesse ai nostri studenti e anche al personale scolastico e alle famiglie”.

“Perché l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha evidentemente aumentato i divari sociali, ha ampliato ancora di più le fasce deboli e quindi ha reso ancora più urgente l’impegno di garantire pari opportunità e pari diritti a chi è più fragile. È un fenomeno molto complesso che riguarda dimensioni diverse, che non sono solo quelle scolastiche ma anche relazionali, sociali e di attività formative. Oltre al tema del diritto allo studio parliamo anche della mancanza generalizzata di opportunità educative, pensiamo anche alle attività sportive, a delle privazioni che hanno inciso negativamente sulla crescita dei nostri giovani”.

E ha avuto parole anche sulla crisi: “Crisi scelta difficile da comprendere per cittadini, noi abbiamo dovere di andare avanti”

“Come sappiamo queste sono ore molto delicate per la scuola italiana, e in generale, per il nostro Paese e per il mondo. Da ieri il contesto in Italia è ancora un pò più incerto con scelte difficili da comprendere per i cittadini, ma noi abbiamo il dovere di andare avanti”

Il video 

Elenchi aggiuntivi GPS, slitta la data entro la quale conseguire il titolo

da La Tecnica della Scuola

Il tema dell’incontro tra la Ministra dell’Istruzione e i sindacati di oggi rigurdava l’illustrazione della bozza di decreto che regolerà la costituzione degli elenchi aggiuntivi per il passaggio da II a I fascia aggiuntiva a quella già esistente delle GPS o per l’inserimento del titolo di specializzazione sul sostegno.

Cosa sono gli elenchi aggiuntivi

Nell’art.10, comma 1 dell’OM 60/2020, è scritto che “nelle more della ricostituzione delle GPS, i soggetti che acquisiscono il titolo di abilitazione ovvero di specializzazione sul sostegno entro il 1° luglio 2021 possono richiedere l’inserimento in elenchi aggiuntivi alle GPS di prima fascia, cui si attinge in via prioritaria rispetto alla seconda fascia”.

Quindi gli elenchi aggiuntivi sono degli elenchi, che si aggiungono alla I fascia già esistente delle GPS, in cui verranno graduati i docenti che entro il 1° luglio di ogni anno hanno aquisito titolo abilitante o specializzazione nel sostegno. Chi entra negli elenchi aggiuntivi avrà un beneficio di precedenza anche nelle graduatorie di Istituto, infatti anche per tali graduatorie ci sarà l’aggiornamento di tali elenchi.

Slittamento acqusizione titolo

Le notizie che sono trapelate dall’incontro sindacale, dicono che agli elenchi aggiuntivi alla prima fascia GPS, e alla corrispondente seconda fascia d’istituto, potranno accedere di docenti che si abilitato o si specializzano entro il 20 luglio 2021. Si tratta di uno slittamento di 20 giorni dalla data del 1°luglio. Il termine del 20 luglio 2021 è stato fissato eccezionalmente per quest’anno in funzione principalmente dei tempi di conclusione dei percorsi del V ciclo TFA.

Le domande si presenteranno in modalità telematica e ci sarà un avviso pubblicato sul sito del Ministero dell’Istruzione che indicherà data e termini per la compilazione delle istanze.

Azzolina: “Continueremo a contrastare la dispersione scolastica”

da La Tecnica della Scuola

Intervenuta nel corso dell’evento online relativo alle povertà educative in collaborazione con Terzo settore e Associazionismo, la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina ha fatto il punto su uno dei temi preminenti del mondo della scuola:

“Sono ore molto delicate per il mondo della scuola italiana e per il nostro Paese. Da ieri il contesto in Italia è un po’ più incerto. Noi siamo qui a rappresentare il personale scolastico, le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Sappiamo che le lezioni in presenza per il primo ciclo sono riprese per 5 milioni di bambini e bambine in quasi tutto il territorio italiano. Adesso stiamo provando a riportare la maggior parte dei nostri studenti delle scuole superiori a scuola”.

“Stiamo lavorando come ministero dell’istruzione per analizzare gli effetti di questi mesi sugli apprendimenti rispetto al fatto che sia stata fatta la didattica a distanza. Sappiamo che questa crisi ha pesato sui nostri studenti. Sappiamo anche che chi appartiene a una fascia debole dal punto di vista economico o sociale, la paga due volte questa crisi. In questo contesto si inseriscono i partner di altissimo livello che ringrazio e ci hanno dato una mano sin dall’inizio della pandemia. Ci hanno aiutato a contrastare la dispersione scolastica, è un lavoro che si svolge nelle periferie”.

“Parliamo di milioni di bambine e bambini che hanno bisogno dello Stato. Si tratta di rispettare l’art. 34 della nostra Costituzione, anche i più deboli hanno diritto di raggiungere i livelli più alti d’istruzione. Sappiamo molto bene che i prossimi mesi saranno cruciali. Dobbiamo lavorare sempre più per far sì che nessuno resti indietro, non sappiamo quando finirà questa pandemia. Mi avete sentito dire che chiederò ulteriori ristori formativi per studenti e studentesse. Ci servirà per potenziare gli apprendimenti ancor di più rispetto ai PAI e per dare supporto psicologico”.

“La pandemia ha aumentato il divario sociale. Non sono solo opportunità scolastiche, ma relazionali, sociali, educative. Privazioni che incidono sulla crescita dei nostri giovani. Il ministero dell’istruzione ha messo in campo da marzo a oggi 66 milioni di euro per il contrasto alla povertà educativa. Per il 2021 abbiamo a disposizione altri 118 milioni di euro con terzo settore e associazionismo. Le azioni che faremo? Sostegno a minori in condizioni di disagio nelle periferie, beni danneggiati o rubati all’interno delle nostre scuole vandalizzate. Il sostegno alla DDI con ulteriori interventi a chi fosse privo di connessioni, il miglioramento delle competenze chiave, linguistiche o matematiche. Progetti legati alla cittadinanza attiva, interventi di genere medico e psicopedagogicoAmpliamento dell’offerta formativa, attività extra scolastiche nelle aree interessate dal disagio economico e culturale. Tenere il più possibile i nostri alunni a scuola per contrastare attività negative”.

Vaccini al personale scolastico: Azzolina chiede formalmente di dare priorità al personale scolastico

da Tuttoscuola

Occorre pensare urgentemente a una corsia preferenziale per la scuola in materia di vaccini. È la richiesta formale arrivata dalla ministra Lucia Azzolina nel corso del question time di ieri, 13 gennaio, alla Camera circa il ritorno a scuola in sicurezza.

La titolare di viale Trastevere, oltre a ribadire il suo dispiacere riguardo la scelta della stragrande maggioranza delle Regioni di rimandare il rientro in classe degli studenti delle superiori, ha ricordato che la scuola è un “servizio pubblico essenziale. Sin dall’avvio del confronto sulla elaborazione del piano vaccinale – ha detto Azzolina – ho chiesto e ottenuto di garantire priorità al personale scolastico”. Da qui il suo auspicio a procedere “speditamente con la vaccinazione degli operatori sanitari e degli anziani, per arrivare subito alla scuola, partendo dal personale fragile e da chi ha una età più avanzata”.

Una richiesta questa che segue di qualche quella di inserire nel decreto Ristori-5 allo studio del governo una corsia preferenziale anche per i tamponi a studenti e insegnanti e un meccanismo di contact tracing più efficace di quello messo in campo fino a oggi. Nel corso del suo intervento alla Camera dei Deputati, la Ministra è quindi tornata a parlare dei ristori formativi da introdurre nel Dl allo studio dell’esecutivo con le risorse del prossimo scostamento di bilancio.

Intanto entro domani, 15 gennaio, dalla cabina di monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss) arriveranno i dati in base ai quali, da domenica 17, potrebbero scattare nuovi cambi di colore e, di conseguenza, nuove chiusure scolastiche nelle zone rosse.