XII Edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione

Quarantacinque campioni dell’innovazione – rappresentanti di aziende, enti pubblici e persone fisiche – hanno ricevuto il Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi”, coordinato dalla Fondazione COTEC su concessione del Presidente della Repubblica.

La consegna è avvenuta martedì 28 giugno nell’aula convegni del CNR a cura del Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao, del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e del Presidente della Fondazione COTEC Luigi Nicolais.

Il Premio viene assegnato annualmente a soggetti che operano nell’industria, nel design, nel terziario, nella PA, e nelle Università e nelle scuole, che si sono contraddistinti per l’originalità delle innovazioni che hanno sviluppato relativamente a prodotti, processi, modelli di business.

Le innovazioni premiate sono state selezionate dalle principali Associazioni imprenditoriali e professionali nei settori dell’industria, dell’artigianato e del terziario, nonché dai grandi gruppi industriali italiani, dal Ministero dell’Istruzione e dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Ampia è la varietà dei settori e delle applicazioni per cui sono state realizzate le innovazioni premiate: dalla risoluzione del fenomeno dell’antibiotico resistenza alla realizzazione di uno strumento che semplifica la differenziazione dei rifiuti applicando processi di intelligenza artificiale, dai sensori smart per analizzare parametri sanitari ai sistemi avanzati di progettazione e realizzazione con le stampanti 3D di piccoli oggetti e visiere anti Covid. Altrettanto diversificata è la provenienza degli innovatori, praticamente da tutte le aree del Paese. Tra i premiati anche il Ministero dell’Istruzione, Unità di missione per il PNRR, per il Progetto ‘Formare al futuro – Scuola Futura’, programma innovativo e piattaforma che valorizza le esperienze formative per migliorare le competenze digitali del personale scolastico e supportare la didattica digitale, disponibile al seguente link: https://scuolafutura.pubblica.istruzione.it/.

Saper(e)Consumare

È stata pubblicata la graduatoria del concorso Saper(e)Consumare, rivolto alle Scuole secondarie di I e II grado, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e promosso in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Sono 150 i progetti di educazione al consumo digitale consapevole premiati che riceveranno ciascuno un premio di 10.000 euro.

Dai materiali di scarto per l’arredo degli ambienti scolastici a un’officina per il recupero e la riparazione di smartphone, passando per lo sviluppo di app e prototipi per promuovere un consumo sostenibile, sono tra i progetti vincitori del concorso che puntano a valorizzare le tecnologie in ottica di consumo responsabile, dotando la scuola di nuovi software e hardware, competenze e consapevolezze con lo sviluppo di web radio, producono podcast, video, organizzano webinar e mostre.

A vincere è l’approccio multidisciplinare al concorso, con la trattazione di tutti e quattro i temi indicati nel bando, ovvero educazione digitale, diritti dei consumatori, consumo sostenibile, educazione finanziaria.

Il 92,7% dei progetti ha indicato tra i temi da sviluppare il consumo sostenibile; l’85,3% dei progetti ha indicato l’educazione digitale; il 58,7% dei progetti ha toccato temi inerenti i diritti dei consumatori; il 50% dei progetti ha presentato l’educazione finanziaria.

Le scuole vincitrici, equamente divise tra i due ordini scolastici, sono distribuite su tutto il territorio nazionale, in particolare, il 36% di esse è al nord, il 28% è al centro, il 21,3% è al sud, il 14,7% è nelle isole. Tra le Secondarie di II grado, molte e diverse le tipologie d’istituto: dai Licei, agli Istituti tecnici, ai Professionali.

Graduatoria Scuole secondarie di I grado
Graduatoria Scuole secondarie di II grado

Decreto Ministeriale 28 giugno 2022, n. 146

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Regolamento del concorso per titoli ed esami per l’accesso al profilo professionale del Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA). (22G00155)

(GU Serie Generale n.231 del 03-10-2022)

Nota 28 giugno 2022, AOODGOSV 16918

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali Ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali per l’Umbria, la Basilicata e il Molise
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per le Scuole delle località ladine di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione e cultura per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle D’Aosta Ai Dirigenti/Coordinatori scolastici delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie
Alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO
LORO SEDI
e, p.c.: Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo Ufficio Stampa
All’Ufficio del Consigliere Diplomatico

Oggetto: Scuola estiva La pratica filosofica per lo sviluppo sostenibile. Siamo quel che mangiamo V edizione A.S. 2021-2022 – Modalità virtuale Piattaforma Zoom 6-7-8 luglio 2022

Nota 28 giugno 2022, AOODGOSV 16925

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali Ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali per l’Umbria, la Basilicata e il Molise
Al Sovrintendente Scolastico per la Scuola in lingua italiana di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la Scuola in lingua tedesca di Bolzano
All’Intendente Scolastico per le Scuole delle località ladine di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione e cultura per la Provincia di Trento
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle D’Aosta
Ai Dirigenti/Coordinatori scolastici delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie LORO SEDI
e, p.c.: Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo Ufficio Stampa

Oggetto: PATHS Summer School. Filosofia e Scuola futura III edizione A.S. 2021/2022. Modalità virtuale Piattaforma PATHS https://formazione.indire.it/paths/summer-school-2022.

Nota 28 giugno 2022, AOODGPER 24919

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per il personale scolastico
Ufficio III Reclutamento del personale docente ed educativo

Agli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
e, p.c. Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione

OGGETTO: Concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola secondaria di I e II grado – D.D. n. 499/2020 e DD. n. 23/2022– Quesiti n. 22, 30 classe di concorso A008.

L’intelligenza artificiale per l’inclusione 3.0

L’intelligenza artificiale per l’inclusione 3.0
Vita del 27/06/2022

Da circa tre anni il centro Orizzonte della Cooperativa sociale il Faro di Macerata, grazie al progetto “Come a casa” utilizza la tecnologia per supportare l’équipe di professionisti, nel trattamento dei bambini con diagnosi dello spettro autistico. Un’iniziativa che ha portato anche a dei riconoscimenti a livello nazionale e internazionale

MACERATA. Si chiama “Come a casa” ed è l’acronimo di “Centro Orizzonte Metodi Educativi Analisi Comportamentale Applicata Sindrome Autismo”, il progetto che da circa tre anni il centro della cooperativa sociale Il Faro di Macerata ha messo in campo per migliorare nella regione Marche la qualità della vita dei bambini con autismo e delle loro famiglie, potenziare i servizi, introdurre nuove tecnologie, costruire una comunità educante con finalità inclusive, rafforzare le “soft-hard skills” dei professionisti.

Grazie alla realizzazione di laboratori educativi nel Centro diagnostico “Orizzonte” a Macerata e in altri centri delle Marche, gli operatori del Faro pongono attenzione alle diverse aree della disabilità per lo sviluppo del bambino: cognitiva, comportamentale, comunicativa, relazionale e affettiva.

Attraverso Abaco, il nome del portale online di Presa Dati Aba, i dati – grazie anche all’utilizzo di tablet che ne consentono l’immissione in tempo reale – sono immediatamente accessibili a tutta l’équipe che ha in carico il bambino, dal terapista al logopedista, ma anche l’analista del comportamento che, spiegano alla cooperativa, in base all’andamento degli stessi, può decidere se modificare o far rimanere invariate le procedure o i programmi di insegnamento, così da rendere più efficiente l’intervento. Gli algoritmi Ai (intelligenza artificiale), permettono l’analisi automatica di alcuni target come lo svolgimento della sequenza necessaria al lavaggio mani e/o il rilevamento di stereotipie durante la sessione, grazie all’utilizzo di telecamere intelligenti e l’aiuto fornito dal terapista.

Tra i vantaggi che derivano dall’uso delle tecnologie vi è la fruizione immediata dei dati che si ricavano durante la sessione; inoltre si favorisce il dialogo tra tutti i professionisti sui dati ricavati che fotografano di volta in volta, in maniera fedele ed univoca, i progressi del bambino, così da cucire programmi educativi su misura per ciascuno.

Ed è proprio per il progetto Come a Casa che la cooperativa sociale Il Faro ha vinto il “Premio Inclusione sociale 3.0” che, giunto alla sua quinta edizione, è promosso dall’Università maceratese per valorizzare realtà nazionali e internazionali che operano per attivare percorsi e progetti volti all’integrazione di persone con disabilità.
Il Premio dell’Università ha riconosciuto il lavoro che viene portato avanti riguardo all’accoglienza del bambino e della famiglia nella comunità, per facilitarne l’integrazione sociale, umana e scolastica. «Per noi la persona è il bene più prezioso: per questo con passione, professionalità e responsabilità ci adoperiamo per valorizzare la dignità di chi incontriamo, e per restituire sollievo e speranza a chi si affida a noi» sottolinea Marcello Naldini, project manager della cooperativa che, nata nel 1990 per offrire sul territorio marchigiano servizi socio-assistenziali, socio-sanitari ed educativi, da oltre trent’anni si riconosce nello slogan “Insieme dove c’è bisogno”.

di Antonietta Nembri

Avviso MiC-Mi 27 giugno 2022, Prot.n. 2175

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE
Direzione Generale per lo Studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico

MINISTERO DELLA CULTURA
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo

Selezione di progetti innovativi a carattere sperimentale per la promozione di nuove metodologie didattiche finalizzate all’educazione all’immagine

Nota 27 giugno 2022, AOODGOSV 16706

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio 9° – Valutazione del sistema nazionale di istruzione e formazione

Ai Direttori generali/Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI
Ai Dirigenti scolastici e ai Coordinatori delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado LORO SEDI
e p.c. Al Capo di Gabinetto
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali
Al Capo Ufficio stampa
Al Gruppo di esperti sull’insegnamento trasversale dell’Educazione civica
Al Comitato tecnico-scientifico
LORO SEDI

Oggetto: Monitoraggio sull’insegnamento trasversale dell’educazione civica a scuola – aa.ss. 2020/21 e 2021/22

Riflessioni di fine giugno

Riflessioni di fine giugno

di Domenico Ciccone

L’Esame di Stato, conclusivo del secondo ciclo di istruzione, come una partita della nazionale di calcio, mobilita gli italiani tre giorni all’anno. Le giornate si caratterizzano per una corale e popolare fischiettata o canticchiata ( a seconda delle abilità)  della canzone di Venditti sulla notte prima degli esami, che ormai ricade quasi sempre tra il martedì e il mercoledì della penultima settimana di giugno; segue un morboso interesse per le tracce del compito di italiano da parte di un popolo, solitamente dormiente, che due giorni all’anno diventa esperto di critica letteraria. Poche ore dopo, non appena uscite le tracce e strombazzate da ogni sorta di mezzo comunicativo, compresi esperti, giornalisti e testimonial del caso, l’interesse via via decrescente, si esaurisce per cadere completamente la mattina del venerdì quando anche le notizie più scandalose scemano in una sorta di resa collettiva alla scuola che non è più quella di una volta.

L’amico Stefano Stefanel ha notato con la solita sagacia, un’insistenza non più trascurabile, in sede di esame di Stato, su modelli di valutazione e modalità di verifica che appaiono legati in misura maggiore alla casualità ed alla eventualità anziché alla pianificazione ed alla realizzazione di attività propedeutiche e strutturanti, durante gli anni scolastici precedenti l’esame. L’autore utilizza una consona (per lui, atleta di lungo corso) metafora sportiva per la quale gli studenti sono come una squadra che si allena per tutta la settimana giocando a basket e alla domenica si schiera per affrontare una partita di calcio.

Gli studenti hanno notato esattamente questa contraddizione e, nel tempo, senza che noi ce ne accorgessimo o quasi, hanno imparato a dominare questo paradosso scolastico in maniera a dir poco sorprendente.

Dop aver combattuto per tre lustri contro la logica del voto, perché anche nella scuola dell’infanzia più di uno tenta di introdurre l’atteggiamento valutativo e classificatorio, i nostri “maturandi” hanno tutti capito che per affrontare il “nemico voto” e ricevere il maggiore premio possibile, con il minimo sforzo, bisogna conoscere e dominare i meccanismi che determinano l’attribuzione di una valutazione con il numero più vicino al 10 possibile.

Occorre sottostare alle regole non scritte, invero assurde ma comode e rilassanti quando ben amministrate, secondo le quali un cinque e mezzo è già sufficienza se ti mostri abbastanza interessato  alle “spiegazioni”; un otto meno meno è già una carezza ed un punto di credito guadagnati se partecipi al progetto di cittadinanza o al PON di turno.

Se poi questi voti vengono conseguiti in periodi dell’anno strategici, come fine aprile – inizio maggio, allora è fatta! Nel successivo intervallo di tempo i professori dovranno inseguire i riottosi all’interrogazione, redigere relazioni finali e tabelle dimostrative, scrivere lunghe ed articolate motivazioni e giustifiche in verbali stile Torquemada, per zittire anche il presidente di commissione più occhiuto e pignolo! Salteranno a piè pari il nome del ragazzo modello che già è stato sentito e … “Magari fossero tutti come lui avremmo una bella classe (tta) ed avremmo finito il programma da un pezzo!”

Inseguire un risultato come unico scopo dell’esperienza scolastica è, per uno studente, un obbrobrio pedagogico ed un cattivo modello di costruzione della conoscenza. Postula un concetto della scuola e dell’educazione che rasenta l’utilitarismo, che prefigura analoghi modelli di comportamento nella ricerca del lavoro, nell’impegno sociale, politico e culturale di cui la vita di ognuno dovrebbe essere costellata.

Ancora peggiore è aver imparato dalle consuetudini che queste regole valgono anche nell’esame di Stato con una variabile indipendente, le varie ed eventuali evidenziate da Stefanel, che pur essendo imprevedibili possono sempre essere arginate utilizzando ulteriori strategie di controllo che i più capaci hanno elaborato nel tempo.

Non a caso su alcuni social frequentati da candidati all’esame di Stato , sono da tempo registrate delle schede di valutazione dei presidenti di commissione tese a indagare il modo di porsi e di relazionarsi , attraverso i tratti evidenti del carattere, dei presidenti e dei commissari. Non mancano collezioni di chat sulle domande poste negli esami precedenti, sul tono del colloquio e sulle esperienze pregresse; i giovani possono imparare a farsi un’idea piuttosto fedele della Commissione e di chi la presiede e … agire di conseguenza .

Un insieme di fattori informali e accidentali che possono essere arginati soltanto con l’unico strumento a disposizione delle commissioni che risiede negli adempimenti formali.

Se a queste due variabili indipendenti che, nel senso stretto dell’aggettivo che le definisce, non possono essere cambiate tanto facilmente, aggiungiamo l’inveterata abitudine a mantenere, nel concreto, una struttura dell’esame di Stato fortemente improntata sugli aspetti disciplinari delle esperienze scolastiche –  sebbene l’impianto teorico che emerge dalla normativa sia prevalentemente fondato sulle competenze di ampio respiro – viene fuori un risultato che non deve affatto meravigliare nemmeno quando, all’ approssimarsi della tradizionale puntata balneare, scatta l’ultima dissertazione di massa sulla scuola e sui suoi risultati troppo benevoli, della scuola che non seleziona più e dei bei tempi andati…

A tutti quelli che parlano di Scuola come se si trattasse dei risultati sportivi (con evidente rispetto di chi scrive per i processi iper specializzati che determinano tali risultati), è opportuno ricordare qualche piccola regoletta che più o meno deve conoscere chi si occupa di valutazione per professione. Giusto per sottolineare che nessuno oserebbe contestare il medico ed il farmacista per le terapie somministrate e, parimenti, nessuno si metterebbe d’’accordo con il chirurgo sulla tecnica che applicherà durante l’intervento.

Ai professionisti sembrerà ridondante e inutile ma, posto che si confida nella lettura dei non addetti ai lavori, appare necessario precisare che, alla base degli studi sulla valutazione ci sono i tre principali effetti distorsivi o di alterazione, universalmente riconosciuti, da tenere sotto controllo prima, durante e dopo il processo valutativo:

  • Effetto Alone
  • Effetto Pigmalione
  • Effetto Hawthorne

Molto  brevemente, l’effetto alone è un meccanismo mentale per il quale, nel valutare una persona, veniamo influenzati da una sua caratteristica positiva/negativa e tendiamo di riflesso a ritenere che egli abbia altre caratteristiche positive/negative che non sono in alcun modo collegate
alla precedente. Ad esempio considerare una persona intelligente solo perché bella oppure cognitivamente povera solo perché indigente. L’Esperimento di Joshua Bell nel quale il famoso violinista, ha suonato con il medesimo Stradivari del ‘700 del valore di 4 milioni di dollari, all’ingresso di una stazione metro di New York. Joshua Bell proponendo lo stesso repertorio che esibisce in teatro, con biglietti costosissimi e file interminabili al botteghino, ha dimostrato che il contesto e il pre-giudizio condizionano il valore che si attribuisce alle persone ed al loro operato. [1]

Pigmalione,[2] personaggio delle Metamorfosi di Ovidio, è noto per aver dato il nome ad un particolare meccanismo psicologico, l’Effetto Pigmalione appunto, che condiziona la valutazione e si instaura quando una persona deve relazionarsi con un’altra verso la quale nutre già dei pregiudizi. Questo comporterà che Il primo soggetto, il valutatore, si comporterà nei confronti dell’altro in maniera tale da cercare conferma dei suoi pregiudizi. Il secondo soggetto, il valutato, venendo trattato in un determinato modo, tenderà ad adeguare il suo comportamento all’opinione che l’altro nutre nei suoi confronti.

Ovviamente il pregiudizio può essere positivo ( di rado) o negativo ( molto spesso)

Hawthorne, indica l’effetto di distorsione che il valutatore ha sui soggetti osservati, tale da modificare il loro comportamento e distorcere i dati rilevati; prende il nome dalla sede della Western Electric Company di Hawthorne, Chicago dove, dal 1927, si realizzarono esperimenti per determinare le influenze ambientali sulla produttività studiati fra gli altri da Elton Mayo.

Durante e prove di un esame, le prestazioni non sono quasi mai autentiche. Possono essere influenzate negativamente dall’ansia, dalla preoccupazione e dalle condizioni di contesto. Del pari possono essere condizionate positivamente provocando prestazioni migliori per effetto di un impegno inusuale, di una straordinaria attenzione per quello che si sta facendo poiché si è consapevoli di essere valutati anche durante la prova.

È chiaro come la luce del sole che un esame di Stato, che sancisce il termine di un percorso obbligatorio per tutti i cittadini italiani (obbligo formativo), e si realizza correntemente con una forte influenza dei docenti interni e delle loro indicazioni riguardo al credito scolastico, al percorso dello studente ed alle sue performances durante la carriera scolastica, non possa essere selettivo e non debba esserlo perché respingendo, bocciando e non promuovendo, andrebbe contro la sua stessa ragione di esistere.

Allora perché i filosofi, i sociologi e gli opinionisti di grido chiedono che la severità e il rigore all’esame di Stato siano manifestati con la bocciatura di una buona percentuale di studenti, come nei bei tempi che furono, ma solo nel loro immaginario?

La risposta sta nella popolarità di queste affermazioni. Popolarità che viene da retaggi e da rancori classisti mai sopiti nella scuola italiana.  E i risultati si vedono tutti nella competitività che la nostra Italia perde sempre di più a livello internazionale. Le eccellenze che abbiamo nel mondo non ci fanno onore come alcuni vogliono far credere. Le eccellenze ci sono e ci saranno sempre anche nei sistemi scolastici e accademici meno efficaci.

Quello che davvero conta è il livello di diffusione dei titoli accademici o terziari, la dispersione scolastica e esplicita e implicita, il livello generale di apprezzamento dei risultati scolastici tra le persone comuni e tra le aziende. Avere una donna italiana, Samantha Cristoforetti, che naviga da capitano sulle astronavi, non salva il bel Paese da una ormai inaccettabile disoccupazione femminile, retaggio atavico di una società incompatibile con il progresso e con la visione necessaria per affrontare il futuro.

Ebbene, in una sua recentissima intervista il prof. Domenico De Masi ha ancora sottolineato il basso livello, in termini percentuali, dei livelli di studio terziario e secondario. Noi italiani abbiamo già una scuola selettiva, nella accezione più becera del termine, una scuola che esclude tanti di quegli studenti da avere il numero più basso di diplomati, di laureati e di specializzati tra i paesi avanzati di cui vogliamo fare parte a tutti i costi. Tanto è vero che la scorsa notte le scuole italiane, quasi tutte, compresi alcuni rinomati licei, hanno ricevuto una vera e propria “camionata“ di Euro per sopperire, mediante i fondi del PNRR alle brutture della dispersione e dell’insuccesso scolastico che, a quanto pare, interessano la gran parte degli istituti italiani, giacché il calcolo della dotazione, non richiesta ma erogata direttamente, è avvenuto sulla base di parametri oggettivi che  riguardano i dati INVALSI, i dati della dispersione esplicita e quelli della dispersione implicita.

In questo clima così complesso e articolato sarebbe necessario una forte spinta al dibattito, al confronto ed alla composta definizione di decisioni condivise, sulla base di opinioni diverse. Solo questo sarebbe un indicatore di volontà di crescita e di sviluppo riposta nella scuola, nelle sue azioni, nelle risorse di cui dispone ad ogni livello e che vengono anche incrementate in maniera inaspettata, come mostra il Decreto 170 del 24 giugno 2022.

Invece, e parlo di dati raccolti in 36 anni di onorato servizio negli organi collegiali, la maggior parte delle decisioni che la scuola assume, anche quelle che segnano per sempre la vita di uno studente, viene presa all’unanimità. Ed all’unanimità assumeremo al bilancio anche questa ulteriore iniezione di contanti che assomiglia a quello che faceva Don Peppe “n’ guacchio”, amabile artigiano di Napoli al quale un giorno venne comunicato l’arresto in flagranza di reato, del figlio Pasqualino, per rapina a mano armata.  Don Peppe mostrandosi meravigliato affermò che non aveva mai mancato di dargli i soldi in tasca e che non era perciò possibile quanto accaduto.

I soldi non fanno l’Educazione, Don Peppì!


[1] Joshua Bell, uno dei più grandi violinisti al mondo, e il violino è uno Stradivari del ‘700 del valore di 4 milioni di dollari. Solo 3 giorni prima Bell aveva fatto il tutto esaurito alla Symphony Hall di Boston, dove il prezzo per il biglietto era di 100 dollari. Come suonatore di strada invece riesce a racimolare poco più di 30 dollari in 45 minuti, e praticamente nessuno dei migliaia di passanti si ferma ad ascoltarlo.

[2] Personaggio delle Metamorfosi di Ovidio, scultore che realizza una statua femminile così bella da innamorarsene.

La questione delle sedi ri-dimensionate

Finalmente risolta la questione delle sedi scolastiche ri-dimensionate?

Francesco G. Nuzzaci

Solo poche parole per dire che sembrerebbe di sì, dopo che ne stiamo scrivendo da oltre un anno su questa rivista e altrove, pensando di proporre soluzioni rispettose di leggi dello Stato e sforzandoci di non deragliare dai binari della logica. E dopo che di recente una sentenza del giudice del lavoro di Cassino (n. 225 del 6 maggio 2022) ha sbeffeggiato il Ministero dell’istruzione “che, valorizzando in modo improprio e del tutto inconferente un passaggio della relazione tecnica di accompagnamento in cui si legge che la deroga in esame non dispone l’incremento delle facoltà assunzionali e l’autorizzazione ad assumere a tempo indeterminato, in spregio ai criteri della interpretazione letterale ex art. 12 delle c.d. preleggi, ha concluso che le predette sedi devono essere escluse dal computo dei posti vacanti e disponibili ai fini della mobilità interregionale”.

Per il vero stupisce che a distanza di quarantotto ore dall’evento non ve ne sia ancora traccia nei media, forse perché assorbiti dalle chiassose polemiche sul nuovo sistema di reclutamento dei docenti, sulla loro formazione incentivata, su uno (pseudo) sviluppo di carriera che non c’è, così come non c’è neppure l’ombra di quel middle management o della creazione di figure intermedie o alte professionalità (pure affacciatesi nei contratti collettivi nazionali di lavoro delle funzioni centrali e della sanità, già stipulati o in via di sottoscrizione) quali figure organizzatorie di supporto alla dirigenza e fondamentali perché la tanto celebrataautonomia scolastica possa decollare: con buona pace delle imperiose asserzioni del PNRR e destinate ad essere clamorosamente disattese.

L’evento si legge nel testo licenziato dal Senato della Repubblica con l’aggiunta in sede di conversione del decreto-legge 36/2022 all’articolo 47 (Misure perl’attuazione del PNRR di titolarità del Ministero dell’istruzione) del comma 7 nel punto in cui, integrando la previsione dell’articolo 1, comma 978 della legge 178/2020 (poi prorogata per gli anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024 dalla legge 234/2021), dispone – anzi, impone – che:

a) le scuole aventi un numero di alunni uguale o superiore a 500 (300 nelle c.d. zone in deroga) “sono disponibili per le operazioni di mobilità regionali e interregionali e per il conferimento di ulteriori incarichi sia per i dirigenti scolastici sia per i direttori generali e amministrativi”, laddove si rende in positivo quel che la primigenia legge aveva formulato in negativo statuendo che le istituzioni scolastiche con un numero di alunni inferiore a 500 ovvero 300 nelle isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, dovevano essere conferite in reggenza a un dirigente titolare in altra scuola e che ad esse non poteva essere assegnato in via esclusiva un DSGA;

b) “resta fermo” quanto disposto dal decreto-legge 4/2022, convertito dalla legge 25/2022, in materia di mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici, cui è destinato il 60% dei posti disponibili in ogni regione.

Il testo di Palazzo Madama è stato subito trasmesso alla Camera, che lo approverà senza modifiche perché deve essere rispettato il termine del 29 giugno per la sua conversione in legge, per cui il condizionale“sembrerebbe”, o il punto interrogativo del titolo, non si riferiscono a questo pacifico passaggio parlamentare bensì a quello che avverrà nelle stanze di Viale Trastevere a partire dal 30 giugno: dove è facile prevedere la riproposizione degli oscuri arzigogoli per poter, per la terza volta, vanificare in via interpretativa la volontà del Legislatore.

Una per tutte: oltre a doversi rifare le operazioni di mobilità e di conferimento degli incarichi, come coprire con un loro dirigente le altre circa 200 sedi provvisoriamente ri-dimensionate, dato che la graduatoria dell’ultimo concorso a dirigente scolastico (insieme a quella residuale della Campania per il concorso del 2011) sarà divenuta incapiente? Dovrà temporaneamente rivivere la figura del c.d. preside incaricato, abolita dalla legge 43/2005 e posto che l’Amministrazione non si è data particolarmente d’attorno per accelerare l’iter di un nuovo concorso a dirigente scolastico, colpevolmente fermo a una bozza di sei mesi addietro e sulla quale il CSPI aveva già espresso il parere di rito?

Abbiamo l’impressione, e non è per nulla gradevole, che sull’argomento dovremo ritornarci.