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Lettera INVALSI 8 novembre 2021

Oggetto: Nuovi materiali formativi nell’ambito del Progetto Percorsi e strumenti INVALSI

Gentile Dirigente,

ho il piacere di comunicarle che anche per l’a.s. 2021-2022, attraverso nuovi materiali formativi nell’ambito del progetto Percorsi e strumenti, l’INVALSI mette a disposizione dell’intera comunità scolastica ulteriori risorse di formazione e informazione per i docenti. A questo scopo sono stati realizzati nuovi video, esempi di domande e simulazioni ragionate di prove per Italiano, Matematica e Inglese, liberamente accessibili in ogni momento sul sito www.invalsiopen.it a partire dal 9 novembre 2021.

Nello specifico, alle risorse video già presenti sul sito www.invalsiopen.it, sono stati aggiunti nuovi Percorsi per la Matematica e per l’Inglese. Ciascun docente, dopo aver visionato i nuovi video, potrà svolgere un questionario e ottenere un attestato di partecipazione per le ore di formazione svolte.

I materiali sono a disposizione dei docenti che possono accedervi nei tempi per loro più opportuni e secondo il percorso preferito.

Per maggiori e più dettagliate informazioni può consultare la sezione Formazione del sito www.invalsiopen.it.

Nella speranza che il progetto Percorsi e strumenti INVALSI possa continuare a essere di suo interesse e a costituire un ausilio utile alle attività didattiche del suo Istituto, l’occasione mi è gradita per porgerle a nome di tutto l’INVALSI i migliori auguri di buon lavoro.

Roma, 08 novembre 2021

Roberto Ricci
Presidente INVALSI

Lettera INVALSI 22 ottobre 2021

Rilevazione degli apprendimenti delle studentesse e degli studenti per l’anno scolastico 2021-22 (prove INVALSI 2022)

Nuovo Presidente INVALSI

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha nominato il dottor Roberto Ricci nuovo Presidente dell’INVALSI (Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione).

La professoressa Renata Maria Viganò è stata nominata componente del Consiglio d’Amministrazione dell’Istituto.

Rapporto INVALSI 2021

Il 14 luglio 2021 l’INVALSI presenta il Rapporto delle rilevazioni sugli apprendimenti condotte nel periodo marzo – maggio nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, con riferimento agli esiti delle classi campione.

https://www.invalsiopen.it/presentazione-risultati-prove-invalsi-2021/

Il video dell’evento: https://www.youtube.com/channel/UCjLPdI35y_o7N5bPkEnB6kA

Prove INVALSI a.s. 2020/2021

Scadenziario a.s. 2020/2021

Ordinanza Ministeriale 19 aprile 2021, AOOGABMI 132
Sospensione delle prove standardizzate per le classi seconde della scuola secondaria di secondo grado

Parere CSPI 8 aprile 2021
Parere sullo schema di ordinanza del Ministro dell’istruzione recante “Sospensione delle prove standardizzate per le classi seconde della scuola secondaria di secondo grado”

SCUOLA SECONDARIA

Le scuole possono scegliere in autonomia le giornate per far svolgere le Prove agli allievi delle classi non campione, in una finestra temporale indicata dall’INVALSI all’interno del periodo di somministrazione, definito a livello nazionale:

  • il grado 13 – dall’1 marzo al 21 maggio 2021 (la data ultima di somministrazione potrà eventualmente essere posticipata a livello di singola scuola in base all’evoluzione della pandemia)
  • il grado 8 – dal 7 aprile al 21 maggio 2021
  • il grado 10: l’Ordinanza Ministeriale 19 aprile 2021, AOOGABMI 132 stabilisce che, limitatamente all’anno scolastico 2020/2021, in considerazione della perdurante, grave emergenza epidemiologica che interessa l’intero Paese, si sospende lo svolgimento delle prove standardizzate per le classi seconde della scuola secondaria di secondo grado.

Le classi campione, invece, seguono una procedura diversa con delle finestre di somministrazione definite a livello nazionale:

  • grado 13
    • dal 2 all’11 marzo
    • dal 15 al 18 marzo
    • dal 22 al 25 marzo
    • dal 14 al 17 aprile
    • dal 26 al 30 aprile
  • grado 8
    • 8, 9, 12 e 13 aprile
    • dal 19 al 22 aprile
    • dal 26 al 29 aprile

NB: In caso di necessità la finestra di somministrazione dei gradi 8 e 13 sarà estesa fino al termine delle lezioni.

SCUOLA PRIMARIA

gradi 2 5 svolgono le Prove nel mese di maggio.

La scuola primaria continua a partecipare alla rilevazione con Prove nella modalità carta e penna, in giornate specifiche per ogni singola disciplina.

La Prova di Inglese riguarda solo gli alunni del grado 5 e si svolge il 5 maggio 2021, mentre le Prove di Italiano e di Matematica riguardano entrambi i gradi scolastici e si tengono rispettivamente il 6 e il 12 maggio 2021. Solo gli allievi delle classi campione del grado 2, al termine della Prova di Italiano, sostengono anche la Prova di lettura a tempo (2 minuti).

Per la scuola primaria sono previste delle sessioni posticipate: il 13 maggio 2021 per la Prova di Inglese del grado 5; il 14 e il 17 maggio 2021, rispettivamente, per la Prova di Italiano e di Matematica di entrambi i gradi scolastici.

GRADO 2II primaria (prova cartacea)

  • Italiano: giovedì 6 maggio 2021
  • Prova di lettura solo Classi Campione: giovedì 6 maggio 2021
  • Matematica: mercoledì 12 maggio 2021

GRADO 5V primaria (prova cartacea)

  • Inglese: mercoledì 5 maggio 2021
  • Italiano: giovedì 6 maggio 2021
  • Matematica: mercoledì 12 maggio 2021

Le date e l’organizzazione delle prove INVALSI 2021 potranno subire variazioni in seguito all’evolversi della situazione sanitaria. Ogni eventuale cambiamento sarà concordato con il Ministero dell’Istruzione e tempestivamente comunicato alle scuole.

Parere CSPI 8 aprile 2021

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione
e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione

Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione

approvato nella seduta plenaria n. 55 dell’08/04/2021

Parere sullo schema di ordinanza del Ministro dell’istruzione recante “Sospensione delle prove standardizzate per le classi seconde della scuola secondaria di secondo grado”

Nota 28 settembre 2020, AOODGOSV 17377

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio 9° – Valutazione del sistema nazionale di istruzione e formazione

Ai Direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali
Ai Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici regionali per l’Umbria, la Basilicata e il Molise
Ai Dirigenti scolastici/Coordinatori didattici delle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado LORO SEDI
e p.c. Al Capo di Gabinetto
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Al Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Al Capo Ufficio stampa LORO SEDI

Oggetto: Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) – indicazioni operative per l’aggiornamento dei documenti strategici delle istituzioni scolastiche.

Prove INVALSI 2020

Il 5 maggio 2020 l’INVALSI informa che “in seguito al protrarsi del blocco delle lezioni in presenza fino al termine del presente anno scolastico e ai cambiamenti normativi intervenuti per l’esame di Stato 2020 a conclusione del secondo ciclo di istruzione, si conferma che limitatamente all’a.s. 2019-20 le prove INVALSI per la II secondaria di secondo grado e per l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado non si svolgeranno. Nelle prossime settimane INVALSI comunicherà alle scuole interessate le modalità in cui saranno resi disponibili agli studenti e alle scuole stesse gli esiti delle prove INVALSI 2020 svolte, anche solo per alcune discipline, nei giorni 2-3-4 marzo 2020.”


Modificata la programmazione delle prove INVALSI 2020

Il DPCM del 9 marzo 2020 ha esteso la sospensione delle attività didattiche fino al 3 aprile 2020. Necessariamente questo modifica la programmazione delle prove INVALSI 2020 comunicata in precedenza. Per questa ragione è stato cambiato lo scadenzario delle prove (III sec. di I gr.: https://invalsi-areaprove.cineca.it/index.php?get=static&pag=scadenzario_secigrado; II e V sec. di II gr.: https://invalsi-areaprove.cineca.it/index.php?get=static&pag=scadenzario_seciigrado) in attesa di adottare tutte le misure necessarie in base alle indicazioni che saranno fornite dalle autorità competenti nel corso dei prossimi giorni e delle prossime settimane. Tale misure saranno prese di concerto con le scuole e con l’amministrazione scolastica per facilitare il più possibile la ripresa delle attività.


Sospensione Prove Invalsi 2020 per l’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado dal 5 al 15 marzo 2020


A seguito delle disposizioni governative che determinano la sospensione delle attività didattiche su tutto il territorio nazionale dal 5 al 15 marzo 2020, l’INVALSI comunica che alla ripresa sarà possibile riprogrammare – di concerto con le scuole interessate – le date di somministrazione delle prove INVALSI 2020 per tutte le scuole che ancora non le hanno sostenute. L’Istituto rinnova la propria vicinanza a tutte le comunità scolastiche, agli studenti, alle famiglie e ai territori maggiormente colpiti dalla situazione sanitaria.


  • Nota INVALSI 5 marzo 2020
    Riorganizzazione delle prove INVALSI 2020 dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado in seguito alla sospensione delle attività didattiche fino al 15 marzo 2020
  • Comunicato INVALSI 4 marzo 2020
    Sospensione Prove Invalsi 2020 per l’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado dal 5 al 15 marzo 2020
  • Lettera INVALSI 23 ottobre 2019, Prot.n. 7826
    Rilevazione degli apprendimenti degli studenti per l’anno scolastico 2019-20 (prove INVALSI 2020), in ottemperanza a quanto previsto dal D. Lgs. 62/2017, dalla legge 107/2015 e dal D.P.R. 80/2013

Iscrizioni a partire dalle ore 15.00 del 29 ottobre 2019 ed entro le ore 16.30 del 22 novembre 2019 accedendo al sito dell’INVALSI alla pagina:

https://invalsi- areaprove.cineca.it/index.php?get=accesso


Anno scolastico 2019/20
Calendario delle somministrazioni

II primaria (prova cartacea)

  • Italiano: giovedì 7 maggio 2020
  • Prova di lettura solo Classi Campione: giovedì 7 maggio 2020
  • Matematica: martedì 12 maggio 2020

V primaria (prova cartacea)

  • Inglese: mercoledì 6 maggio 2020
  • Italiano: giovedì 7 maggio 2020
  • Matematica: martedì 12 maggio 2020

III secondaria di primo grado (prova al computer – CBT)

  • Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): venerdì 3, lunedì 6, martedì 7, mercoledì 8 aprile 2020.
    La scuola sceglie tre giorni tra i quattro proposti (il sabato 4 aprile 2020 le Classi Campione non possono svolgere prove)
  • Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da mercoledì 1 aprile 2020 a giovedì 30 aprile 2020
  • Sessione suppletiva Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da lunedì 11 maggio 2020 a venerdì 15 maggio 2020

II secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT)

  • Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano e Matematica: lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 maggio 2020.
    La scuola sceglie due giorni tra i tre proposti
  • Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano e Matematica: da martedì 5 maggio 2020 a sabato 23 maggio 2020

V secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT)

  • Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): lunedì 9, martedì 10, mercoledì 11, giovedì 12 marzo 2020.
    La scuola sceglie tre giorni tra i quattro proposti
  • Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da lunedì 2 marzo 2020 a martedì 31 marzo 2020
  • Sessione suppletiva Classi NON Campione, prove di Italiano, Matematica e Inglese (lettura e ascolto): da lunedì 11 maggio 2020 a venerdì 15 maggio 2020

Le date delle Prove INVALSI 2020

Le Prove INVALSI 2020 si svolgeranno da marzo a maggio. L’arco temporale e le date di somministrazione variano in base al grado scolastico e alle materie.

Sono state rese note le date delle Prove INVALSI 2020 per i cinque gradi scolastici che ogni anno partecipano alle rilevazioni nazionali.

Le classi campione – cioè le classi scelte come rappresentative del sistema scolastico italiano e i cui risultati servono come riferimento – svolgono le Prove in giorni definiti a livello nazionale.

Le classi interessate dalle Prove INVALSI 2020 sono:

le classi II e V della scuola primaria (gradi 2 e 5)
le classi III della scuola secondaria di primo grado (grado 8)
le classi II e V della secondaria di secondo grado (gradi 10 e 13)
Tutti gli allievi sostengono una Prova di Italiano e una di Matematica; quelli dei gradi 5, 8 e 13 svolgono anche una Prova di Inglese, suddivisa in Reading e Listening.

La modalità di svolgimento cambia a seconda del ciclo d’istruzione: nella scuola primaria le Prove INVALSI 2020 avvengono simultaneamente nello stesso giorno per ogni materia e alla stessa ora con la tradizionale modalità carta e penna.

La scuola secondaria di primo e di secondo grado, invece, utilizza il computer – modalità CBT – e svolge le prove all’interno di un periodo di somministrazione fissato a livello nazionale. Questa finestra temporale può essere gestita autonomamente da ciascuna scuola, in funzione del numero degli allievi e del numero di computer disponibili.

Chi inizia per primo?
Per evitare la concomitanza tra la rilevazione nazionale e la preparazione all’esame di Stato, l’INVALSI ha stabilito che i primi a svolgere le Prove nazionali sono gli studenti del grado 13 e del grado 8.

Come già successo l’anno scorso, gli studenti del grado 13 svolgono le Prove INVALSI 2020 nel mese di marzo, mentre quelli del grado 8 nel mese di aprile.

Le scuole possono scegliere in autonomia le giornate per far svolgere le Prove agli allievi delle classi non campione, in una finestra temporale indicata dall’INVALSI all’interno del periodo di somministrazione, definito a livello nazionale:

il grado 13 – dal 2 al 31 marzo 2020
il grado 8 – dall’ 1 al 30 aprile 2020
Le classi campione, invece, seguono una procedura diversa con una finestra di somministrazione definita a livello nazionale, che va dal 9 al 12 marzo 2020 per il grado 13 e dal 3 all’8 aprile per il grado 8. Da notare però che le classi campione del grado 8 non svolgeranno le Prove nazionali sabato 4 aprile 2020.

Oltre alle date ordinarie, è prevista anche una sessione suppletiva – dall’11 al 15 maggio 2020 – per dare la possibilità a quegli studenti assenti per gravi e comprovati motivi di recuperare e svolgere la Prova nazionale nei mesi di marzo (grado 13) e di aprile (grado 8), in tempo utile per ricevere l’attestato ufficiale redatto dall’INVALSI con la certificazione delle competenze per Italiano, Matematica e Inglese.

E gli altri gradi scolastici?
I gradi 2, 5 e 10 svolgono le Prove nel mese di maggio.

La scuola primaria continua a partecipare alla rilevazione con Prove nella modalità carta e penna, in giornate specifiche per ogni singola disciplina.

La Prova di Inglese riguarda solo gli alunni del grado 5 e si svolge il 6 maggio 2020, mentre le Prove di Italiano e di Matematica riguardano entrambi i gradi scolastici e si svolgono rispettivamente il 7 e il 12 maggio 2020. Solo gli allievi delle classi campione del grado 2, al termine della Prova di Italiano, svolgono anche la Prova di lettura a tempo (2 minuti).

Anche per la scuola primaria sono previste delle sessioni posticipate: il 18 maggio 2020 per la Prova di Inglese del grado 5; il 13 e il 14 maggio 2020, rispettivamente, per la Prova di Italiano e di Matematica di entrambi i gradi scolastici.

L’ultimo grado scolastico a partecipare alla rilevazione nazionale è il grado 10, che svolge esclusivamente le Prove di Italiano e di Matematica in modalità CBT. Per questo grado scolastico infatti non è prevista la Prova di Inglese.

Gli studenti delle classi non campione possono svolgere le Prove dal 5 al 23 maggio 2020 mentre quelli delle classi campione dall’11 al 13 maggio 2020.

PTOF, RAV e Rendicontazione sociale

Con la Nota 13 novembre 2019, AOODGOSV 22994 il MIUR richiama l’attenzione delle istituzioni scolastiche sulla fase di aggiornamento e successiva pubblicazione del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF) 2019/2022 che viene protratta alla data di apertura delle iscrizioni per l’anno scolastico 2020/2021 (7 gennaio 2020).

Come previsto dalla Nota 22 maggio 2019, AOODGOSV 10701, – anche in ragione di quanto indicato dalla Nota 28 febbraio 2017, AOODGOSV 2182 e dalla Nota 16 ottobre 2018, AOODGOSV 17832

  1. dal 30 maggio al 31 dicembre 2019 viene resa disponibile la piattaforma di riferimento per la predisposizione della Rendicontazione sociale 2019 all’interno del portale del Sistema nazionale di valutazione (SNV);
  2. dal 22 maggio al 31 luglio 2019 le scuole effettueranno, nella specifica piattaforma all’interno del portale SNV, l’elaborazione del RAV 2019/22. Dopo il 31 luglio 2019 viene effettuata una pubblicazione d’ufficio del RAV per come compilato per quella data sul portale “Scuola in Chiaro”. La piattaforma resta ad ogni modo sempre aperta e da settembre viene messa a disposizione in Home page la funzione “Pubblica il RAV” per ripubblicare manualmente una versione eventualmente modificata del RAV alla luce dei nuovi dati caricati in piattaforma, che va a sovrascrivere la precedente. La funzione è disponibile per il solo Dirigente scolastico.

Il terreno accidentato su cui sopravvive l’Invalsi

Il terreno accidentato su cui sopravvive l’Invalsi

di Enrico Maranzana

Il controllo è essenziale per il governo di un sistema: consistenell’osservazione, nella misurazione e nella capitalizzazione degli scostamenti tra i risultati attesi e quelli conseguiti (feed-back).

La specificazione della finalità e la successiva scomposizione in obiettivi forniscono le direttive di sviluppo delle articolazioni procedurali, condizionandone l’evoluzione.

Nel primo capitolo di Didattica e docimologia, titolato “Le funzioni del controllo scolastico nel processo educativo”, Mario Gattullo scrive: “In funzione dell’importanza degli scopi nel processo educativo, se ne può compiere una distinzione generale, che li può classificare in finali e immediati, subordinando i secondi ai primi”.

Distinzione riproposta dalla legge 53/2003, nell’esplicitazionedell’orientamento del sistema educativo: “E’ promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea”. 

Ne discende: gli scopi educativi finali sono individuati nello sviluppo di capacità e competenze generali; le conoscenze e le abilità, che sono le componenti delle competenze specifiche, costituiscono gli strumenti operativi e sono subordinati ai primi. Competenze specifiche che riguardano le singole materie o singole applicazioni in circoscritti ambiti disciplinari. 

Le scuole non hanno fatto tesoro dell’indirizzo e non hannogenerato un vocabolario univoco e condiviso: questa l’origine della turbolenza che avviluppa l’Invalsi. Ancora più devastanti sono gli interventi del legislatore e del Miur, viziati da un’inammissibile carenza culturale.

Si forniscono alcuni esempi per giustificare l’addebito.1) La legge 53/2003 identifica la finalità della scuola ne “L’innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti” e, nel comma 7, ne specifica i corrispondenti “obiettivi formativi”, elencando i descrittori dei comportamenti che gli studenti devono essere in grado di assumere al termine del ciclo scolastico. 

Se ne trascrivono alcuni per dimostrare la manifesta nebulosità concettuale: “Potenziamento delle metodologielaboratoriali e delle attività di laboratorio”; “prevenzione e contrasto della dispersione scolastica”; “valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva”; “apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi “ …2) Il precedente titolare del Miur, Marco Bussetti, alla festa della lega di Romagna, ha espresso le linee del cambiamento in atto: attualmente ”I nostri studenti devono avere competenze, che tradotto in pratica vuol dire saper fare, e ci stiamo completamente dimenticando delle attitudini”.

Un’asserzione da cui traspare un’inammissibile carenza terminologica. 

La competenza è un’entità composta di attitudini e conoscenza.3) I regolamenti di riordino del 2010, che forniscono repertori di competenze generali, sono stati cestinati. Nelle scuole le conoscenze e le abilità la fanno da padrone: il principio della subordinazione dei fini immediati rispetto a quelli finali è stato trasgredito.4) Il quotidiano ItaliaOggi, il 12/12/17 scrive: “I Prof. ammettono: siamo impreparati a certificare le competenze” e il Comitato scientifico nazionale chiede la “Progettazione di una o più azioni strategiche nazionali di formazione sui temi della didattica per competenze e innovazione metodologica e della valutazione degli allievi”.

Evidente appare l’indeterminatezza del traguardo formativo: l’impreparazione alla certificazione implica il mancato perseguimento della finalità istituzionale.5) Si trascrivono alcuni titoli degli scritti che gli insegnanti mettono in rete: Meno competenze, più conoscenze!; Scuola, l’America fa dietrofront: più conoscenze, meno competenze; Ok alle competenze ma prima vengono le conoscenze; La scuola si avvia alla banalizzazione delle conoscenze …

L’invalsi, in un simile contesto, appare come un corpo estraneo, elemento di disturbo per l’ordinaria quotidianità scolastica.

Quale scenario apparirebbe se la corretta amministrazione irrompesse nella scuola? Come sarebbero sfruttate le potenzialità del feed-back?

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è la leva, le competenze generali e le capacità il suo punto d’appoggio. 

Eccone un sottoinsieme:

Competenze generali (CFR. Regolamenti di riordino 2010):• Saper sostenere una propria tesi e saper ascoltare e valutare criticamente le argomentazioni altrui; • Acquisire l’abitudine a ragionare con rigore logico, ad identificare i problemi e a individuare possibili soluzioni; • Essere in grado di leggere e interpretare criticamente i contenuti delle diverse forme di comunicazione; • Essere in grado di utilizzare criticamente strumenti informatici e telematici nelle attività di studio e di approfondimento; • Comprendere la valenza metodologica dell’informatica nella formalizzazione e modellizzazione dei processi complessi e nell’individuazione di procedimenti risolutivi;• Riconoscere e applicare i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo …

Capacità (sottese alle competenze generali): • Analizzare, • Applicare,• Argomentare/giustificare, • Comunicare, • Comprendere, • Decidere/scegliere, • Generalizzare,• Interpretare, • Memorizzare, • Modellare, • Progettare, • Relativizzare, • Riconoscere,• Ristrutturare, • Sintetizzare, • Sistematizzare, • Trasferire, • Valutare …

Esaurito il momento definitorio si decidono le fasi e i tempi del controllo, cioè della rilevazione degli scostamenti obiettivi-risultati, differenziandoli temporalmente:a) La valutazione della fattibilità e della coerenza regolamentare (controllo antecedente);b) L’osservazione dell’evolversi dei processi-monitoraggio (controllo concomitante);c) La verifica dei risultati, determinazione dell’efficacia dell’attività svolta (controllo susseguente);d) L’esame della coerenza e della persistenza nel tempo della validità degli obiettivi e della struttura, riscontro al disegno complessivo dell’intervento (controllo dell’evoluzione).

Riformulando: per governare il sistema educativo è necessario agire nella fase d’ideazione e di specificazione dei risultati attesi(organi ministeriali periferici), in quelle dello svolgimento e dell’applicazione delle strategie gestionali (CFR tu 297/94 art. 7 lettera d), della misurazione e della valutazione degli scostamenti dei risultati conseguiti con gli obiettivi programmati (Invalsi) e, infine, collocando l’assetto generale nel lungo periodo per valutarne dinamica e adeguatezza (Consiglio di Circolo/Istituto).

INVALSI. L’erba cattiva….

INVALSI. L’erba cattiva….

di Gabriele Boselli

Sembrava che, dopo aver imperversato per una trentina d’anni, l’istituto nazionale della valutazione fosse prossimo a esalare l’ultimo respiro; ma, come tutte le istituzioni che si sono create una burocrazia, resiste pervicacemente oltre l’esaurirsi delle sue ragioni d’essere e pure delle dichiarazioni degli ultimi ministri (ora i test Invalsi “facoltativi” di Fioramonti)  e la malsopportazione dei docenti.

Eppure nella comunità dei ricercatori altre teorie e tipologie di valutazione si sono da tempo delinate.

L’essenziale non si vede subito, dunque non interessa

L’essenziale -scriveva A. De Saint Exupery- “è invisibile agli occhi”. Nessun test potrà mai mostrare l’attuarsi di quel che è essenziale (generativo) nell’educazione e nell’istruzione: la pura, indifferenziata capacità di conoscere. Valutare il conseguimento dell’essenziale a livello sistemico è difficilissimo ma una componente come l’INVALSI, incistata nel sistema, vive esclusivamente nel visibile e nel tassonomizzabile e ne propina, attraverso  i suoi chierici e chierichetti e pochi ma fanatizzati fedeli, un qualche simulacro: l’essenziale è il rilevabile attraverso test. E’ peraltro vero –la retorica politica lo impone- che qualcosa in materia di valutazione occorra mostrare: ma sarebbe necessario farlo disinteressatamente, scientificamente, tenendo conto della complessità del tema e dell’ipercomplessità semplificante e riduttiva dell’epoca (1), non celebrando liturgie del pensiero calcolante o amministrante.

La parte più influente sul potere della ricerca psico-pedagogica italiana mi appare bloccata da mezzo secolo sui lavori di M. Gattullo e B.Vertecchi: il secondo, ora, oggettivista pentito; il primo non ha fatto in tempo e forse –data la sua matrice bertiniana- avrebbe forse cambiato idea. Sarebbe ora di ripartire: l’istanza di scientificità potrebbe trovare ora risposte in modelli epistemologici diversi da un galileismo fuori tempo e fuori campo.

Studi importanti sono ad esempio condotti nell’ambito del Wordl Phenomenolgy Institute di Vancouver già diretto da A.T.Tymieniecka; in Italia dal gruppo di Encyclopaideia di Bologna (D.Bruzzone, M.Tarozzi), dal Centro di fenomenologia e scienze della vita di Macerata  (F.Totaro e D.Verducci), dal Centro italiano di ricerche fenomenologiche di Roma (allievi di A.Ales Bello).

Circolo perverso

Questo comporta per noi fenomenologi il dover assumere una posizione teoretica di contrasto alla macchina dei test surrettizialmente “oggettivi” di tipo INVALSI. Stimolati anche dal vedere che stanno arrivando nelle professioni e nella scuola gli studenti a suo tempo selezionati per l’accesso alle facoltà con questa pratica: bravi quando si tratta di compilare stampati o di esercitare pensiero conforme e replicante ma di rado brillanti in tutte quelle attività in cui occorre capacità critica, attenzione a tutto campo, fantasia, inventiva.

Operatori selezionati con metodologie oggettivistiche opereranno allo stesso modo perfezionando il ciclo. Vittoriosi grazie ai test, decreteranno vincitori quelli che risponderanno bene ai test. E dirigenti scolastici e ispettori “convergenti”, selezionati a partire da  test restringeranno l’orizzonte di senso della scuola allineandolo e conformandolo all’attualità. Questo in tutte le istituzioni, con effetti variamente perversi: buoni se si tratta di selezionare personale per l’Agenzia delle entrate, pessimi per il personale impegnato nell’educazione.

Le ricerche accennate, come tutte quelle di area IEA, sono peraltro da prendere in considerazione in quanto indicative dei loro presumibili effetti nel condizionamento dell’opinione pubblica; occorre pure  esservi attenti in quanto sono spesso ricche anche di dati utili a valutare quella parte delle attività scolastiche in cui viene posto in atto il pensiero convergente e replicante, un tipo di pensiero tra qualche fuori mercato perché meglio operativo con l’intelligenza artificiale.

Si rileva quel che si vuol rilevare, il resto non conta

Dal mio punto di vista – come vado predicando da trent’anni (Per una valutazione ermeneutica, Infanzia 1989)- se la valutazione degli alunni, del personale scolastico e delle scuole non ha adeguata struttura epistemologica, se la committenza non è interessata alla verità ma alla produzione di materiale per argomentazioni persuasive, la valutazione diviene uno strumento di pura gestione del potere: se sei una scuola, ti valuto  per l’efficacia della rappresentazione che –a suon di test e di slides- sai rendere credibile nel pubblico; se sei un insegnante o un dirigente  ti valuto non per quel che sai e sai fare ma per la buona opinione che deriva dalla tua presenza e per l’obbedienza che mi presti. Se persegui valori diversi da quelli che mi sono utili non considero i dati che li riguardano.

Il tentativo ha anche rilevanza politica: se non vi è un modello di valutazione scientificamente rifondato (oltre che generalmente rispettato, se non condiviso, dalla comunità degli studiosi e dei docenti) valutare diviene un’arma contro la libertà d’insegnamento e la libertà di pensiero.  Una retorica di sostegno, dunque e le valutazioni saranno non atti scientifici ma pratiche di affermazione del Potere: riuscire a far svolgere ad altri compiti insensati è del resto segno di puro potere.

Il tentativo può essere allora quello di elaborare scenari ed elementi progettuali per una teoria della valutazione che consenta di produrre non eventi politici (ricerche da cui trarre plausibilmente documenti da portare sui media a suffragio di interessi) ma atti veritativi.

Il potenziale “pericoloso” della ricerca fenomenologica

La valutazione delle scuole e di chi vi lavora su matrice sistemica e globalizzata uniforma a una razionalità “post-imperiale” la preziosa pluralità delle culture tradizionali e -non vi fosse la resistenza degli insegnanti- potrebbe indebolire gravemente le capacità di pensiero critico.

Come ogni teoria critica, la fenomenologia si libera il più possibile dalle preesistenti pratiche configurative di masse di dati; non per respingere questi ultimi o rinunciare a cercarne altri ma per scomporli, decostruirne le strutture, ricomporli alla luce di principi diversi e intersoggettivamente accreditati di analisi e di riconfigurazione. Non mira a verità presentabili come ipostatiche, incontrovertibili (quelle introdotte da proposizioni come “questo è il dato”o “bisogna prender atto che” etc.), ma a manifestare nel caso nostro rappresentazioni della realtà delle scuole, plausibili narrazioni di valore del suo manifestarsi alla comunità dei ricercatori, degli insegnanti, degli studenti, dei genitori, del pubblico. Che detiene un “diritto al confronto con la realtà” quotidianamente negato da quel sistema informativo globale di cui l’Invalsi è emanazione.

Si potrà allora indagare sui limiti dell’oggettività, sul come fare emergere il valore delle produzioni dei soggetti e delle relazioni intersoggettuali, sulle possibilità di un valutare ordinato su costellazioni assiologiche e non su valute (standards riconosciuti di allineamento).

Serialità dei processi, prevedibilità  dei risultati

In ogni campo, i risultati di una ricerca sono spesso (a volte in gran parte) il prodotto dei presupposti metodologici e dei modelli quanti/qualitativi espliciti e impliciti. Le impostazioni della ricerca determinano gli esiti. Quel che in una piccola ricerca è una frequente eventualità, in una ricerca che richieda grossi finanziamenti e apparati stabili (es. PISA, INVALSI) con le loro clerocrazie occorre che i risultati siano, se non utili, almeno compatibili con il sistema. E gli interessi deontologicamente mal controllati uccidono la verità del valore (autenticità e autorevolezza dell’attribuzione del valore), se mai questa esista.

Nel caso nostro si tratta di porsi in opera con il particolare profilo che questa ricerca può assumere essendo fenomenologia in atto, atto (non fatto, ovvero evento determinato da strutture precostituite) di una scienza speciale e non specialistica, per storia, campo, concetto di metodo. Nella scuola questo significa anche far assumere ai valutati un ruolo attivo nel disegno dei  processi e nei metodi di valutazione. Secondo una valutazione fenomenologicamente impostata non ci sono oggetti, solo soggetti. E l’intersoggettività esclude approcci oggettivistici come di soggettivismo chiuso.

Innovare le regole è rinnovare la valutazione e i suoi esiti

Per ciò nella prospettiva fenomenologica delineata si pensa e da subito si opera anche secondo regole innovative. La valutazione potrà essere atto di una scienza

-non mortificante, non amministrativa del dato secondo regole globali consolidate e standardizzate in cui l’omaggiato oggetto di fatto scompare; sarà una ricerca pensante il vivente, l’esistente concreto; 

-avrà come meta la valutazione dell’esperienza (di ciò per cui si è passati attraverso, non la massa di conferma dei giudizi/pregiudizi );

-non tenderà ad affermare che quel che si vede è ed è assolutamente reale e tutto finisce nel constatare;

-sarà una valutazione narrativa, consapevole delle propria storicità, concreta;

-si sforzerà di essere pratica, “utile” non solo alla committenza ma anche agli attori del servizio scolastico, in particolare agli alunni;

– non avrà come suo scopo principale lo stilar classifiche, l’archiviare e il giudizioso amministrare eventi, ma conoscere una regione del mondo della vita sociale e aiutare chi vi si avventura.

La curvatura fenomenologica

La docimologia Invalsi, centrata sulle esigenze della committenza, tende a classificare, cioè a ordinare/archiviare secondo criteri che rispondono direttamente o indirettamente alle esigenze del gruppo di ricerca nel suo rapporto con la committenza. E’ strumento partigiano. Il termine intenzionale è mero oggetto, non ha gravità, non influisce sulle forme della ricerca e questa procede linearmente, indifferente a ciò di cui tratta. Linearità di riduzione delle irregolarità del mondo alla retta che intercorre fra l’interesse del committente e l’immagine a priori che gli serve, attraversando campi di valutazione avvertiti come estranei.

Invece, la protensione verso l’oggetto costitutiva del procedere fenomenologico non è allineante e troverà attuazione nella particolarità della curvatura fenomenologica(flessione/torsione dell’immagine inerente sia alla sua base “reale” che all’ampiezza e alla velocità dei suoi mutamenti/spostamenti entro il campo totale), indotta dal campo e dal termine dell’argomento.  Fare fenomenologia è anche qui condurre una indagine sulle strutture mobili produttive delle manifestazioni del reale che ci interpellano, non lasciandoci indifferenti come se osservassimo strutture geologiche.  La scienza prende sempre parte alle dinamiche mondane, deve solo avere l’onestà di non dissimularlo.

La pedagogia come scienza filosofica (nel caso nostro fenomenologica) è peraltro protesa all’impensato, all’imprevisto, allo scomodo, a quanto l’establishment economico e politico glocal, con le sue soffocanti reti di interesse- talvolta non è più in grado nemmeno di immaginare. La retorica del potere veicolata dalla ricerca docimologica ufficiale è lineare solo in riferimento a se stessa ma essenzialmente non ha rispetto di ciò che osserva; di fatto spesso copre, curva e altera.

La ricerca fenomenologica mette in crisi l’immagine propagandistica, la incrina come struttura rappresentativa dell’ esistente e con ciò apre al futuro, scopre e innova. Accetta e a sua volta induce a curvature (non torsionali), in modo autentico e trasparente. Atto puro, libero, atto di una scienza consapevolmente ed esplicitamente anche politica, può accogliere il novum, sostenerlo con la sua potenza euristica e trasformatrice proprio perché onestamente interessata (da inter-esse).

E allora, basta INVALSI, basta davvero!

G. Boselli  Per una valutazione delle scuole e di chi vi lavora, n. 30, annata 2011 di Encyclopaideia, Bononia University Press, Bologna

  1. La globalizzazione dell’economia forza l’ipercomplessità, indebolisce le tradizioni culturali e pedagogiche ed esige in ogni luogo del mondo una uniformità, informaticamente amministrabile, di processi valutativi che costituiscano il vero “programma ineludibile” delle strutture scolastiche. Vengono inibite le teleologie su base filosofica e le prassi valutative intese come tradizioni di atti ermeneutici si perdono nell’embricazione asimmetrica con modelli resi forti (per il potere che li impone) di teaching for testing (da G.Israel).