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Protocollo d’intesa CNR-CRUI-Confindustria

Un accordo per rafforzare il sistema dei brevetti nel nostro Paese, sostenuto da uno stanziamento pubblico iniziale pari a 4 milioni di euro, con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni, anche attraverso contributi privati. Oggi al MIUR, il Presidente del CNR Massimo Inguscio, il Presidente della CRUI Gaetano Manfredi e il Direttore Generale di Confindustria Marcella Panucci hanno sottoscritto, alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, il Protocollo d’intesa che istituisce il Consorzio per la valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e il trasferimento tecnologico.

L’obiettivo è costituire un ente che tuteli e rafforzi il sistema dei brevetti, valorizzi i risultati della ricerca scientifica e la supporti nella fase del trasferimento tecnologico e della realizzazione concreta dei progetti. Un passaggio necessario per favorire la crescita economica e incrementare la competitività del Sistema Italia.

Il Consorzio nascerà con un finanziamento di partenza di 4 milioni di euro, erogati dal MIUR al Consiglio Nazionale delle Ricerche, soggetto promotore dell’iniziativa, tramite il FOE (Fondo Ordinario per il finanziamento degli Enti e istituzioni di ricerca). Il Ministero ha individuato quali partner nella fase di avvio del progetto la Fondazione CRUI, in rappresentanza degli Atenei, e Confindustria, in rappresentanza delle imprese. Diversi soggetti privati si sono già dichiarati disponibili a finanziare.

Il Consorzio sarà un soggetto aperto al contributo, scientifico ed economico, degli altri attori del sistema della ricerca e dell’innovazione, finanziario e produttivo e avrà due compiti principali.

Il primo obiettivo, nel breve termine, sarà la creazione di un fondo di investimento di de-risking per l’accelerazione della fase di prototipizzazione e sviluppo delle invenzioni e delle idee di startup generate da Università ed Enti pubblici di ricerca.

Nel medio/lungo termine, il Consorzio si occuperà della promozione del successivo finanziamento della fase di sviluppo e utilizzo industriale della proprietà intellettuale prodotta da Università ed Enti pubblici, attraverso la collaborazione con investitori, pubblici e privati, imprese e altri fondi (internazionali, nazionali e regionali, pubblici, misti e privati). Sviluppo e utilizzo porteranno anche a un rifinanziamento del Consorzio stesso.

“Con l’istituzione del Consorzio diamo corpo a tutte le importanti riflessioni sviluppate nel corso di Innovagorà, la prima fiera dei brevetti che si è tenuta a Milano, lo scorso mese di maggio, su impulso del MIUR – ha dichiarato il Ministro Marco Bussetti -. L’innovazione tecnologica è un tratto distintivo della società contemporanea e del mondo globalizzato. I brevetti provenienti dalla nostra ricerca pubblica devono essere conosciuti dagli altri attori del sistema produttivo, economico e scientifico del Paese e contribuire fattivamente a migliorare la vita dei cittadini. Occorre creare un legame più stretto tra mondo universitario e della ricerca, fondi di investimento e imprese, per far sì che l’innovazione si traduca in produttività, occupazione, crescita. Il soggetto pubblico che viene costituito oggi punta a supportare questo meccanismo virtuoso. Il Sistema di Ricerca e Innovazione italiano aveva bisogno di essere rafforzato nella fase di sviluppo delle idee e della loro trasformazione in prototipi. Oggi colmiamo questa lacuna. L’investimento nel sapere e nella tecnica è una delle chiavi imprescindibili per il rilancio dell’interesse italiano in Europa e per permettere al nostro Paese di competere a livello globale. Anche in questo campo, dopo un approfondito studio del problema, possiamo offrire agli italiani dei risultati concreti”.

“Il nuovo soggetto nazionale per la valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e il trasferimento tecnologico alle imprese è un’assoluta novità che consentirà, tra l’altro di coordinare le iniziative private o di singole università che rischiano di parcellizzare interventi da noi ritenuti di rilevanza strategica e nazionale. Il CNR è stato designato dal MIUR promotore dell’iniziativa, così come avvenuto recentemente a Milano per InnovAgorà, la piazza dei migliori brevetti pubblici italiani. Grazie ai finanziamenti pubblici e alla collaborazione chiave con la CRUI e la Confindustria sarà possibile velocemente costituire e definire le linee di sviluppo del nuovo soggetto per il finanziamento, l’attrazione di investimenti privati e il sostegno ad attività di de-risking e di valorizzazione del patrimonio brevettuale italiano generato dalla migliore attività di ricerca delle università e degli enti pubblici di ricerca del MIUR. Questa progetto nazionale permetterà di focalizzare investimenti pubblici, attrarre nuovi e maggiori investimenti pubblici e privati, nazionali e internazionali su aree fondamentali per il progresso sostenibile e la salute delle persone e della terra, con l’obiettivo di incrementare l’eccellenza di ricerca e innovazione in Italia, sviluppare economia e nuova occupazione altamente qualificata grazie al gioco di squadra tra enti pubblici di ricerca, università e le imprese italiane nell’Unione europea e nel mondo” ha affermato il Presidente del CNR Massimo Inguscio.

“Il Consorzio – ha aggiunto il Capo Dipartimento per la Formazione superiore e la Ricerca del MIUR Giuseppe Valditara – fa parte della strategia del MIUR volta a valorizzare il trasferimento tecnologico. Una strategia di cui si è avuta testimonianza concreta nel nuovo Piano Triennale per l’università approvato in questi giorni e che servirà a dare un contributo alla crescita economica del Paese e a valorizzare la ricerca fatta dei nostri scienziati”.

“È fondamentale un impegno congiunto per valorizzare i risultati della ricerca e rendere strutturale la collaborazione con le imprese per tradurli in prodotti e servizi innovativi. Solo così potremo creare davvero sviluppo diffuso, mantenere e rafforzare la competitività del nostro sistema industriale e assicurare occupazione crescente e di qualità – ha sottolineato il Direttore Generale di Confindustria Marcella Panucci -. Questo intervento, operando nella logica del de-risking a supporto della fase critica di sviluppo intermedio dei risultati della ricerca, mira a colmare un gap e costituisce un ulteriore passo importante per rafforzare il sistema di Ricerca e Innovazione nazionale. Non si sovrappone ad altri ma anzi agisce da integratore e catalizzatore di altri interventi pubblici e privati”.

“La terza missione delle università, che si aggiunge alla didattica e alla ricerca, rappresenta già da tempo un asse cruciale delle attività universitarie – ha dichiarato Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI -. Trasferire le ‘tecnologie’ elaborate dalla ricerca verso le attività produttive (e non solo) rappresenta uno dei modi più incisivi con cui l’università si rende partecipe della prosperità del Paese, dialogando con imprese e territori, promuovendo uno sviluppo economico basato sulla conoscenza. Finora il principale elemento di debolezza di questa catena virtuosa è sempre stato la dimensione. Un singolo ateneo o una piccola alleanza di università difficilmente riescono ad accedere a canali di finanziamento e valorizzazione sufficientemente ampi per garantire il successo di quel cammino che va dall’idea alla produzione. Di conseguenza salutiamo con favore la costituzione di questo Consorzio, grazie al grande impegno del MIUR e alla sempre più efficace collaborazione con CNR e Confindustria. Inoltre, a nostro avviso, la nascita del Consorzio lancia anche un segnale incoraggiante. Ovvero una rinnovata attenzione delle istituzioni pubbliche per l’investimento nelle attività di ricerca, fra le poche in grado di partecipare a un rilancio del Paese che sia di medio-lungo periodo e che garantisca un futuro dignitoso alle nuove generazioni”.

Settimana Cina-Italia dell’Innovazione, della Scienza e della Tecnologia 2019

Ricerca. Italia-Cina, dieci anni di cooperazione. Al via la call per partecipare alla Settimana dell’Innovazione 2019

Dal 28 al 31 ottobre 2019, si svolgerà l’annuale Settimana Cina-Italia dell’Innovazione, della Scienza e della Tecnologia, in programma nelle città di Pechino e Jinan.

Seminari tematici, tavoli di networking, incontri one-to-one e un’intensa azione di promozione istituzionale sotto l’egida dei rispettivi Governi scandiranno il ritmo dello storico programma di cooperazione bilaterale, avviato dieci anni fa tra Italia e Cina per valorizzare i sistemi innovativi di ricerca e impresa.

La Settimana dell’Innovazione avrà quest’anno un particolare rilievo anche grazie agli accordi siglati nell’ambito del Memorandum of Understanding, firmato in occasione della visita del Presidente cinese Xi Jinping in Italia e in vista del cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche nel 2020.

Il programma prevede:

  • il 28 Ottobre (Pechino): lo svolgimento del Sino-Italian Exchange Event;
  • il 29 Ottobre (Pechino): la celebrazione del decimoanniversario del China-Italy Innovation Forum, alla presenza dei Ministri Marco Bussetti e Wang Zhigang;
  • il 30 Ottobre (Pechino): visite a Poli di Innovazione e Centri di Eccellenza;
  • il 31 Ottobre (Jinan): il Focus Territorialeai centri di ricerca e incubatori tecnologici.

In occasione della manifestazione, si svolgeranno inoltre le finali della Best Start-up Showcase Entrepreneurship Competition, che ha visto dall’inizio dell’anno 90 start-up impegnate in un percorso selettivo di esplorazione del contesto cinese. Infine, in occasione del decimo anniversario del Forum, sarà allestita un’area espositivaper presentare i risultati della cooperazione tra istituzioni e imprese italiane e cinesi.

Possono partecipare le imprese e tutti i soggetti pubblici e privati (centri di ricerca, università, cluster tecnologici nazionali, imprese e start-up, distretti innovativi, parchi scientifici e tecnologici, associazioni di categoria, etc.) con una sede in Italia, attivi nell’innovazione di prodotto e processo o nella ricerca scientifica e tecnologica, e che hanno interesse a confrontarsi con potenziali partner della Repubblica Popolare Cinese.

La partecipazione alla manifestazione, agli incontri one-to-one e alle sessioni di lavoro è gratuita ma è subordinata alla compilazione del modulo di registrazione.

Per partecipare alla Settimana è necessario compilare ilmodulo di iscrizione pubblicato sul sito di Città della Scienza: http://machform.cittadellascienza.it/view.php?id=158198

La data di scadenza per l’iscrizione alla manifestazione è fissata:

  • al 31 luglio 2019 per chi vuole proporre un intervento nei seminari tematici;
  • al 27 settembre 2019 per coloro che sono interessati a partecipare agli incontri one-to-one.

Momento centrale di una piattaforma di cooperazione permanente tra i due Paesi, la Settimana è promossa in Italia dal MIUR, in sinergia con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; dalla Regione Campania per il SIEE (Sino-Italian Exchange Event), ed è coordinata dalla Città della Scienza di Napoli, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Confindustria, i Cluster Tecnologici Nazionali, le principali Università e Centri di Ricerca Italiani, e Campania NewSteel e PNI Cube per il programma delle start-up. Da parte cinese, il programma è promosso dal Ministero della Scienza e della Tecnologia (MoST) e coordinato dal Beijing Municipal S&T Commission, e dall’International Technology Transfer Network per il programma start-up, oltre che dal Beijing Association for Science and Technology-BAST per il SIEE, a sua volta membro della Chinese Association for Science and Technology – CAST.

Ricerca in Artico

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, visiterà, il 28 e 29 giugno prossimi, la stazione di ricerca italiana “Dirigibile Italia”, situata a Ny-Ålesund (Isole Svalbard) nel Circolo Polare Artico. La stazione è gestita dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

Bussetti, insieme al presidente del CNR, Massimo Inguscio, visiterà anche le altre infrastrutture scientifiche gestite dal nostro Paese (Climate Change Tower CCT, Stazione di Gruvebadet) e incontrerà i ricercatori italiani attualmente in attività a Ny-Ålesund. Una visita storica, per la prima volta un Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca italiano si reca, infatti, presso la base.

La presenza del Ministro arriva a conclusione delle cerimonie commemorative del novantennale dell’impresa di Umberto Nobile, Generale della Regia Aeronautica Militare Italiana, a bordo del Dirigibile Italia, da cui la nostra base di ricerca ha preso il nome. Bussetti e Inguscio si recheranno presso il pilone di attracco dal quale il dirigibile partì per le sue missioni, inclusa quella che sorvolò il Polo Nord e che purtroppo si concluse tragicamente. Lì apporranno una targa commemorativa.

In occasione della sua visita in Norvegia, il Ministro domani, alle 18.30, incontrerà inoltre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Oslo rappresentanti della comunità scientifica italiana. L’incontro sarà un’occasione di discussione, dibattito e scambio di idee sui temi della ricerca del nostro Paese all’estero.

“La comunità scientifica italiana è apprezzata in tutto il mondo. Il lavoro che si svolge presso la base artica ne è una ulteriore dimostrazione – sottolinea il Ministro Bussetti -. Con questa missione vogliamo essere vicini ai nostri ricercatori, incontrarli sul campo, confrontarci con loro e lanciare il messaggio che per questo governo la ricerca è davvero centrale. Continueremo a sostenere la missione artica, fonte di importanti conoscenze scientifiche, e a incrementare i finanziamenti per la ricerca scientifica nel nostro Paese”.

“La ricerca scientifica italiana artica e antartica, con le ricercatrici e i ricercatori del CNR, partecipa e contribuisce da decenni a una migliore conoscenza e divulgazione dello stato di salute della Terra e degli impatti dei cambiamenti climatici sugli esseri umani, sugli animali, sulle piante, sugli oceani e sull’aria che respiriamo. Gli scienziati ed esploratori guidati e ispirati 90 anni fa dal comandante generale Umberto Nobile rappresentano per tutti noi e specialmente per le future generazioni un esempio di valori universali, patrimonio dell’umanità, da coltivare e proteggere per la pace, la fratellanza tra i popoli, il benessere delle persone, la protezione dell’ambiente e il progresso culturale, scientifico e tecnologico”, afferma il presidente del CNR Massimo Inguscio.

L’Artico si sta scaldando più rapidamente di ogni altra regione del pianeta ed è considerato un amplificatore dei processi climatici globali. Per questo le istituzioni internazionali di ricerca scientifica hanno voluto costituire qui una comunità di studiosi per approfondire i processi in atto e individuare le relative strategie di mitigazione e adattamento.

L’Italia è stabilmente presente con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in Artico dal 1997, anno di apertura della stazione “Dirigibile Italia”, e ha conseguito numerosi e importanti risultati scientifici. A questo impegno si aggiunge quello per l’Antartide dove il nostro Paese è presente con due basi di ricerca sulla costa del Mare di Ross con la stazione Mario Zucchelli-MZS e all’interno del continente a Dome-C con la stazione Italo-Francese “Concordia”.


Semplificazioni per acquisti strumentazioni

Acquisti di materiali, strumentazioni e servizi più semplici, rapidi e con la possibilità di scegliere nel libero mercato le opzioni migliori per chi fa ricerca nelle Università statali e nelle istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. È quanto prevede un emendamento che sarà presentato nell’ulteriore corso del procedimento parlamentare di conversione del decreto Sblocca-cantieri, o in un prossimo veicolo normativo, che svincola queste istituzioni – così come già previsto per gli Enti pubblici di ricerca – dal ricorso al MePA (il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) per l’acquisto di beni e servizi destinati all’attività di ricerca. L’emendamento sarà proposto e sostenuto dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti.
“Occorre semplificare la vita dei ricercatori – sottolinea Bussetti – consentendo loro di poter acquistare strumenti e servizi che ritengono più idonei per la loro attività andando anche oltre il MePA. Il Mercato elettronico della PA è uno strumento importante per la Pubblica Amministrazione, ma rischia di limitare l’autonomia di scelta dei ricercatori e anche di vincolarli a una burocrazia spesso inconciliabile con i tempi della ricerca. Quando le Università devono effettuare acquisti di beni e servizi nell’ambito dei progetti, necessitano di una flessibilità che è incompatibile con la standardizzazione caratteristica del MePA – prosegue il Ministro -. L’esenzione dal MePA, peraltro, è già prevista per gli Enti di ricerca. Mi pare perciò doveroso estenderla agli Atenei”.
Le attrezzature destinate alla ricerca universitaria e artistica, peraltro, sono di solito caratterizzate da una specificità tecnica tale che si possono ottenere offerte maggiormente vantaggiose unicamente rivolgendosi a un mercato di fornitori frequentemente poco interessati a inserirsi nella piattaforma MePA, spesso perché prevalentemente operanti su mercati esteri.

Progetto Talmud

Ricerca, Bussetti: “Progetto Talmud è unicum.
Dobbiamo essere fieri del ruolo dell’Italia”

“Abbiamo il dovere civile di conoscere il nostro passato, di custodirlo, di valorizzarlo. E di farlo rivivere nel nostro presente, perché sia da stimolo per il nostro futuro. E l’Ebraismo è parte integrante della cultura occidentale fin dalle origini del nostro mondo”. Così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, intervenendo al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano all’evento di presentazione del progetto di traduzione del Talmud Babilonese in italiano, realizzato grazie a un Protocollo d’intesa fra Presidenza del Consiglio dei Ministri, MIUR, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Collegio Rabbinico Italiano.

“Questo progetto di traduzione è unico al mondo e dobbiamo essere orgogliosi che sia l’Italia a promuoverlo e portarlo avanti – ha proseguito Bussetti -. Continueremo a farlo garantendo i necessari finanziamenti che abbiamo già aumentato in modo significativo, proprio perché crediamo in questa iniziativa. È l’unico programma di ricerca d’avanguardia di questo tipo nel panorama internazionale. Uniamo così il nostro presente più prossimo, l’intelligenza artificiale, alle nostre radici, al nostro passato”.

Il Ministro, a margine dell’evento, ha poi ricordato l’impegno del MIUR per gli Studi Ebraici citando, in particolare, i 275.000 euro investiti per un dottorato di ricerca in materia presso l’Università di Bologna, concordato con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI).

All’iniziativa hanno presenziato, oltre al Ministro Bussetti, Clelia Piperno, Direttore del Progetto Talmud; il Capo del Dipartimento per la Formazione superiore e per la Ricerca del MIUR, Giuseppe Valditara; l’Ambasciatore di Israele in Italia, Ofer Sachs; Rita Cucchiara, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia; Rav Gad Piperno, Quality Manager del Progetto Talmud; Alfonso Peratzur Arbib, Rabbino capo di Milano; Maria Cristina Messa, Rettore dell’Università degli Studi Milano Bicocca. A porgere i saluti istituzionali, il Direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, Fiorenzo Galli; il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Massimo Inguscio; il Vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Giorgio Mortara.

InnovAgorà

InnovAgorà, la piazza dei brevetti e dell’innovazione

Da lunedì 6 a mercoledì 8 maggio si tiene a Milano l’evento nazionale che intende far conoscere e valorizzare brevetti e tecnologie nate nel mondo della ricerca pubblica. L’iniziativa è promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, organizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci e realizzata in collaborazione con Il Corriere della Sera.


“InnovAgorà”, al via dal 6 all’8 maggio la piazza dei brevetti della ricerca italiana

Al via il 6 maggio a Milano “InnovAgorà”, la ‘piazza’ dei brevetti della ricerca italiana. Fino all’8 maggio il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci ospiterà tecnologie e brevetti nati nel mondo della ricerca pubblica, con l’obiettivo di farli conoscere ai cittadini e alle imprese e metterli a disposizione dello sviluppo economico-sociale del Paese. Ad aprire la manifestazione, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, che il 6 maggio alle 11 nello Spazio Polene chiuderà  l’evento inaugurale con un intervento sulla valorizzazione della ricerca pubblica come opportunità di crescita per il Paese.

“Abbiamo fortemente voluto ‘InnovAgorà’ perché siamo convinti che sia necessario fare uscire i brevetti dai laboratori delle nostre università e dei nostri centri di ricerca e farli conoscere ai cittadini e alle imprese. L’innovazione tecnologica è il fattore che contraddistingue il mondo globale: il progresso tecnico-scientifico si deve tradurre in effettivo benessere per la società. Grazie a questa manifestazione, Milano si trasformerà in una piazza di scambio. Faremo incontrare domanda e offerta di sviluppo. Dimostreremo come la ricerca può e deve essere concretamente motore di crescita sociale, culturale ed economica del nostro Paese”. 

L’iniziativa è promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, organizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche insieme al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci e realizzata in collaborazione con Il Corriere della Sera.

Protagoniste saranno 171 ‘innovazioni’ messe a punto da ricercatori e team di ricerca provenienti da 48 Università italiane e 13 Enti di ricerca di tutta Italia, suddivise in 7 aree tematiche che rispecchiano temi oggi prioritari per l’economia:
– Bioeconomia e Agroalimentare;
– Manifattura Intelligente: materiali innovativi, robotica e ICT;
– Energia sostenibile, Ambiente e Tecnologie verdi;
– Società intelligenti, sicure e inclusive; Mobilità sostenibile;
– Dispositivi per la diagnosi e la cura;
– Nuovi farmaci e biotecnologie per la salute;
– Tecnologie innovative per l’edilizia, le infrastrutture e il patrimonio culturale.

I 171 inventori – singoli o in team – avranno l’opportunità di presentare i loro prototipi in una tre giorni densa di appuntamenti, con talk, incontri B2B, workshop di approfondimento e convegni tematici ai quali saranno presenti investitori, imprenditori e rappresentanti delle associazioni di categoria partner dell’evento. Inoltre, all’interno del Museo, per tutta la durata dell’evento sarà allestita un’area espositiva con una selezione di prototipi.

“InnovAgorà” rappresenta il punto di partenza di un nuovo programma del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca che punta a favorire l’introduzione nella società di applicazioni e tecnologie dal forte impatto innovativo: l’obiettivo è renderlo un appuntamento annuale, un’occasione di conoscenza e valorizzazione della migliore ricerca italiana.

Piano straordinario progressione carriera ricercatori

Università, Bussetti firma decreto che dà il via libera al Piano straordinario per la progressione di carriera di 676 ricercatori a tempo indeterminato in possesso di ASN

(Venerdì, 12 aprile 2019) Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato ieri il decreto che attribuisce alle Università statali, a partire dal 2020, 10 milioni di euro per il passaggio di 676 ricercatori a tempo indeterminato, in possesso di Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), al ruolo di professore di II fascia.

Le risorse saranno ripartite tra gli Atenei tenendo in considerazione il numero di ricercatori in possesso di ASN. Le Università potranno utilizzarle per indire procedure riservate per l’accesso al ruolo di professore di II fascia cui potranno concorrere solo i ricercatori a tempo indeterminato in possesso di ASN.

Per valorizzare le competenze presenti all’interno degli Atenei, assicurando allo stesso tempo la necessaria apertura all’intero sistema universitario statale, come previsto dalla legge, almeno la metà dei posti saranno coperti con concorsi dall’esterno e fino alla metà dei posti con procedure riservate ai ricercatori interni all’Ateneo.

Le assunzioni potranno avvenire dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021.

Il decreto, che attua l’articolo 1, comma 401, lettera b), della legge di bilancio 2019, è in corso di registrazione alla Corte dei conti.

Avviso 3 aprile 2019

Si comunica che dalla data del presente avviso e fino al 30 aprile 2019 sarà consentita l’iscrizione al 5 per mille 2019 agli Enti della ricerca scientifica e dell’Università che non risultino già compresi negli elenchi definitivi dell’anno 2018 così come individuati ai sensi dall’art. 1 comma 1 lettera b) del DPCM 23 aprile 2010.

Pertanto, i soli enti che non siano stati inclusi nei suddetti elenchi e che volessero partecipare al riparto per l’anno 2019, dovranno perfezionare, come richiamato dal DPCM 23 aprile 2010, l’iscrizione per via telematica utilizzando il prodotto informatico disponibile all’indirizzo https://cinquepermille.miur.it, attraverso l’inserimento dei propri dati identificativi (Codice fiscale), da compilare in tutte le sue parti.

Si rammenta inoltre che i documenti necessari all’iscrizione, compreso lo statuto dell’ente, vanno ricondotti all’interno della piattaforma allo scopo costituita, unitamente agli allegati 3 e 4 che dovranno essere firmati separatamente dal Legale Rappresentante dell’ente con Firma digitale o con la propria Firma autografa dopo averne effettuato la scansione.

Si ricorda che dal 2017, tutti gli enti che sono stati inseriti negli elenchi dei beneficiari ammessi al riparto dal Miur, non dovranno più presentare la domanda di iscrizione, ai sensi dell’art. 6 bis del DPCM 7 luglio 2016 pubblicato in G.U. Serie Generale n. 185 del 9 agosto 2016..

Maggiori indicazioni e informazioni sono riportate nel Menu Raccomandazioni nella piattaforma del Ministero, accessibili in qualsiasi momento.

Il Dirigente
Melissa Valentino

Programma Ricerche in Artico 2018/2020

Artico, il Ministro Bussetti approva il Programma di Ricerche 2018/2020

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, hanno approvato, con un decreto del 27 marzo, il Programma di Ricerche in Artico per il triennio 2018/2020.

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, e il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, hanno approvato, con un decreto del 27 marzo, il Programma di Ricerche in Artico per il triennio 2018/2020.

Si tratta di un Programma di rilevante importanza strategica, che consente all’Italia di attuare, tra l’altro, gli impegni assunti con la Dichiarazione congiunta alla prima “Arctic Science Ministerial” di Washington del 28 settembre 2016.

L’approvazione del Programma permetterà anche l’avvio di bandi rivolti alla comunità scientifica nazionale per lo svolgimento di attività nei territori artici, ampliando in tal modo quanto il Miur sta già realizzando a sostegno delle ricerca scientifica in Antartide.

Il Programma è finanziato dal Miur per un milione di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019, 2020. La sua attuazione operativa è affidata al Consiglio Nazionale delle Ricerche, presso il quale opera uno specifico Comitato Scientifico per l’Artico cui partecipa anche il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha delegato il Capo Dipartimento per la Formazione Superiore e la Ricerca, Giuseppe Valditara, a sottoscrivere con il suo omologo sloveno un Protocollo d’intesa volto a rafforzare la cooperazione tra l’Italia e la Slovenia nell’ambito, tra gli altri, dei computer superveloci HPC (High Performance Computing), dei Big Data, dell’intelligenza artificiale, dello sviluppo dei microprocessori a supporto della ricerca scientifica e tecnologica.

Come ha ricordato il professor Valditara durante la cerimonia della firma, “Con questo accordo, i due Paesi metteranno a fattor comune infrastrutture digitali, sviluppo di attività di ricerca, scambio di competenze e know-how, garantendo ai cittadini, alle imprese e alla comunità scientifica della Macroregione Adriatico-Ionica nuove opportunità. L’Italia e la Slovenia rafforzano così anche le loro rilevanti cooperazioni in ambito di progetti europei e internazionali, quali ad esempio la EURO HPC Joint Undertaking, che li vede coinvolti nell’intento di dotare l’Unione europea di un calcolatore superveloce di classe pre e full exascale, in grado di competere a livello mondiale”.

L’iniziativa si inquadra in un più ampio disegno che il MIUR sta portando avanti, di creazione di un network europeo di Paesi con cui condividere piattaforme e infrastrutture tecnologiche, competenze, skill e buone pratiche in ambito scientifico e tecnologico, che abbia anche ricadute economiche e industriali per l’Italia.

Convenzione di Roma

Martedì 12 marzo, alle ore 11.15, nel Salone dei Ministri in Viale Trastevere 76/A, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, firma il Trattato internazionale denominato “Convenzione di Roma”.


Nasce lo SKA Observatory: al MIUR la firma del Trattato internazionale

Si è tenuta 12 marzo 2019 a Roma, presso il Salone dei Ministri del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la firma del Trattato internazionale che istituisce lo SKA Observatory (SKAO), l’organizzazione intergovernativa (IGO) per la supervisione della costruzione del più grande radiotelescopio del mondo. SKAO si appresta così a diventare la seconda organizzazione intergovernativa dedicata all’astronomia nel mondo, dopo l’European Southern Observatory (ESO).

La Convenzione è stata firmata dal Ministro Marco Bussetti, in rappresentanza dell’Italia, insieme a rappresentanti di alto livello degli altri sei Paesi membri del progetto: Australia, Cina, Paesi Bassi, Portogallo, Sudafrica e Regno Unito. All’evento erano presenti anche rappresentanti di India, Svezia e Nuova Zelanda, Paesi che hanno partecipato attivamente a tutte le fasi negoziali, oltre che di Canada, Francia, Corea del Sud, Malta, Spagna, Stati Uniti e Svizzera, nazioni interessate al progetto e impegnate a tracciare il percorso per una futura partecipazione allo SKA Observatory.

La firma giunge al termine di circa quattro anni di negoziati e accordi e dà il via al processo legislativo nei Paesi firmatari per l’entrata in vigore dello SKA Observatory.

“Siamo particolarmente orgogliosi di firmare oggi, proprio qui al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Trattato per la costituzione dello SKA Observatory – ha dichiarato il Ministro Marco Bussetti – Una firma che giunge dopo lunghi negoziati, nei quali il nostro Paese ha avuto un ruolo da protagonista. L’intesa testimonia lo spirito di collaborazione che la ricerca scientifica riesce ad innescare fra Paesi e popoli del mondo, perché la scienza parla tutte le lingue del pianeta, il suo linguaggio connette il mondo intero. Con questo Trattato – ha proseguito – stiamo dando vita a un momento destinato a segnare la nostra storia presente e futura, la storia della Scienza e della conoscenza dell’Universo. SKA è l’icona del ruolo sempre più strategico che la ricerca scientifica ha assunto nella società contemporanea. La ricerca è motore di innovazione e crescita: il sapere si traduce in benessere individuale e collettivo, sia sociale che economico. Partecipare in prima linea a un progetto internazionale così esteso ed importante è una grande opportunità per la ricerca scientifica italiana, sia per il contributo che potranno dare le nostre molte eccellenze sia per la condivisione dei tanti dati che lo SKA raccoglierà e redistribuirà. ” ha concluso il Ministro.

“È un onore per l’INAF rappresentare l’Italia nel progetto SKA – ha sottolineato il Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Nichi D’Amico – Con questa firma il nostro Paese si conferma protagonista nel campo della ricerca astrofisica. Il nostro Ente è, infatti, uno dei pochi al mondo che possiede, al proprio interno, le risorse intellettuali e strumentali per osservare l’Universo a tutte le lunghezze d’onda, da terra e dallo spazio, coprendo l’intero spettro elettromagnetico. La comunità scientifica italiana – ha concluso – avrà, grazie al progetto SKA, uno strumento formidabile per spingersi ancora più lontano nello studio del cosmo”.

Philip Diamond, direttore generale della SKA Organisation, ha aggiunto: “Come il telescopio di Galileo a suo tempo, SKA rivoluzionerà la nostra comprensione del mondo che ci circonda. La storica firma mostra un impegno globale dietro questa visione e apre le porte a generazioni di scoperte pionieristiche in futuro”.

Catherine Cesarsky, a capo del Consiglio di amministrazione di SKA, ha affermato: “Roma non è stata costruita in un giorno. Allo stesso modo, progettare, costruire e far funzionare il più grande radiotelescopio del mondo richiede decenni di sforzi, competenza, innovazione, perseveranza e collaborazione globale. Oggi abbiamo gettato le basi che consentiranno a SKAO di diventare realtà”.

Che cos’è lo Square Kilometre Array
SKA sarà il più grande network di radiotelescopi del mondo, costituito da due reti di antenne e infrastrutture distribuite su tre continenti e in entrambi gli emisferi. Le due reti, composte da centinaia di antenne a parabola a media frequenza e da migliaia di antenne a bassa frequenza, saranno distribuite su una superficie di centinaia di chilometri in Australia e Sudafrica, mentre il quartier generale si trova già nel Regno Unito. Le antenne di SKA saranno fondamentali per la fisica del XXI secolo e si uniranno a progetti come il James Webb Space Telescope della NASA, il Large Hadron Collider del CERN, il rilevatore di onde gravitazionali LIGO e il reattore a fusione ITER.

Il grande radiotelescopio SKA aiuterà gli scienziati a colmare lacune fondamentali nella nostra comprensione dell’Universo, consentendo agli astronomi dei Paesi partecipanti al progetto di studiare le onde gravitazionali e testare la teoria della relatività di Einstein in ambienti estremi, indagare sulla natura dei misteriosi lampi radio veloci, conosciuti anche come Fast Radio Burst (FRB), mappare centinaia di milioni di galassie e cercare segni di vita extraterrestre.

Per fare tutto questo saranno necessari due dei super computer più veloci del mondo, in grado di elaborare una enorme quantità di dati provenienti dai telescopi: circa 600 petabyte che dovrebbero essere archiviati e distribuiti alla comunità scientifica mondiale ogni anno. Praticamente l’equivalente dei dati provenienti da oltre mezzo milione di computer portatili.

Dalla fine del 2020, circa 700 milioni di euro di contratti per la costruzione di SKA verranno affidati ad aziende e industrie nei diversi Paesi membri del progetto, offrendo un importante ritorno economico sull’investimento iniziale e la formazione di un indotto costituito da spin-off industriali nei settori dell’astronomia e della ricerca scientifica e non solo.

Oltre mille ingegneri e scienziati in venti Paesi sono stati coinvolti nella progettazione di SKA negli ultimi cinque anni, con nuovi programmi di ricerca, iniziative educative e collaborazioni per formare la prossima generazione di ricercatori.


CERIMONIA DI FIRMA DELLA CONVENZIONE SKAO
Salone dei Ministri, MIUR – Roma, 12 marzo 2019

SALUTO E SPUNTI DI INTERVENTO

Onorevoli Colleghi, Signori Capi Delegazione, Rappresentanti Skao, Autorità presenti,

è con grande orgoglio che apro ufficialmente qui al MIUR la cerimonia di firma del Trattato Internazionale “Convenzione di Roma” che istituisce l’Osservatorio SKA (“Square Kilometre Array”), l’Organizzazione Intergovernativa per la supervisione della costruzione del più grande network di radiotelescopi del mondo.

Stiamo dando vita a un momento destinato a segnare la nostra storia presente e futura, la storia della Scienza e della conoscenza dell’Universo. E lo facciamo simbolicamente nell’anno in cui ricorre il 50esimo anniversario dell’allunaggio della missione Apollo 11 e del suo comandante Neil Armstrong.
Con le firme che stiamo per apporre si compie un passo fondamentale verso una più ampia comprensione delle leggi che regolano l’Universo e dei fenomeni che in esso hanno luogo.
La costruzione del più grande radiotelescopio mai ideato, composto da migliaia di antenne distribuite su vaste aree geografiche di Australia e Sud Africa, è uno dei progetti di ricerca più ambiziosi mai concepiti. Stiamo realizzando uno strumento che consentirà un nuovo sviluppo della fisica del XXI secolo. Gli scienziati di tutto il mondo potranno osservare e studiare grandi
aree di cielo con una risoluzione decine di volte maggiore dei più potenti radiotelescopi oggi in uso e con una spettacolare velocità di analisi dei dati.
Con questa firma si generano grandi aspettative di progresso, di conoscenza e di innovazione tecnologica. Sviluppare le soluzioni tecniche per la realizzazione di questa infrastruttura è una sfida senza precedenti: siamo di fronte ad orizzonti tecnologici di frontiera e d’avanguardia. Siamo davvero alle porte del futuro.
L’inesauribile sete di conoscenza dell’uomo e la sua insopprimibile ricerca di libertà si manifestano nella contemporaneità nel proiettarsi fuori dal pianeta terra. Lo spazio è la nuova terra di conquista, l’ultimo avamposto guardando al quale l’essere umano si trascende, supera i propri limiti. È la nuova grande avventura dell’umanità di cui l’Italia è chiamata ad essere protagonista, come sta già avvenendo da tempo. L’Italia gode a livello internazionale di un’ottima reputazione in campo astrofisico e aerospaziale, derivante da oltre 50 anni di esperienza di ricerca in cui sono stati raggiunti traguardi importanti grazie alla capacità dei nostri ricercatori. Ricordo solo come recente esempio il notevole contributo del nostro Paese nella missione attualmente in corso per l’esplorazione di Marte tramite la sonda Insight.
SKA è l’icona del ruolo sempre più strategico che la ricerca scientifica ha assunto nella società contemporanea. La ricerca è motore di innovazione e crescita: il sapere si traduce in benessere individuale e collettivo, sia sociale che economico.
La scienza parla tutte le lingue del pianeta, il suo linguaggio connette il mondo intero. La fondazione dell’Osservatorio SKA testimonia lo spirito di collaborazione che la ricerca scientifica riesce ad innescare fra Paesi e Popoli del Mondo, con storie e culture diverse – spirito che la Repubblica Italiana persegue costituzionalmente.
La scelta di istituire l’Osservatorio Ska in forma di Organizzazione Governativa Internazionale non è quindi solo funzionale ad una efficiente gestione organizzativa e finanziaria del progetto, ma è anche la naturale rappresentazione della proiezione internazionale della comunità scientifica.
I Paesi che oggi, qui, insieme all’Italia, sottoscriveranno la propria adesione al Trattato, rappresentano il primo nucleo di un più ampio processo di adesione che vede coinvolti tutti i Paesi che hanno preso parte al negoziato internazionale sviluppatosi sotto la Presidenza del Governo Italiano, rappresentato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La possibilità di aderire in futuro resterà sempre aperta per tutti i Paesi che
vorranno far parte di questa ambiziosa avventura.

L’Italia ha coordinato i negoziati fin dall’estate del 2015. Ringrazio l’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica e tutti coloro che hanno lavorato duramente affinché si potesse giungere al risultato che celebriamo oggi. In particolare ci tengo a ringraziare Enrico Vinceti, Presidente del negoziato, il Prof. Giovanni Bignami, scomparso improvvisamente nel maggio del 2017, consigliere scientifico della presidenza del negoziato e fra gli ispiratori della partecipazione italiana al progetto SKA, il prof. Tullio Scovazzi e la Dr.ssa Alessandra Scaffidi dell’INAF.
Chiudo rivolgendomi alle nuove generazioni, ai giovanissimi che oggi ancora siedono fra i banchi di scuola o ai giovani che frequentano l’università. È fra loro che si trovano gli scienziati del futuro, è fra loro che emergeranno le menti brillanti che utilizzeranno lo SKA a pieno regime, che ci stupiranno con scoperte oggi del tutto inimmaginabili. E’ per loro, quindi, che porteremo a compimento questo progetto. Con la loro curiosità condurranno l’umanità verso nuove galassie e mondi inesplorati.

Vi ringrazio.
Il Ministro Marco Bussetti

Gruppo di Lavoro sull’Intelligenza Artificiale

Intelligenza Artificiale, Miur: al via il Gruppo di Lavoro
per una strategia nazionale
Nel FOE (Fondo per il funzionamento ordinario degli enti pubblici di ricerca) risorse dedicate per dottorati e progetti

Il 28 febbraio si è riunito al CNR il primo Gruppo di Lavoro sull’Intelligenza Artificiale (I.A.). Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha infatti incaricato il CNR, di raccogliere, in stretto raccordo con il Dipartimento per la Formazione Superiore e la Ricerca, le componenti più significative del mondo della ricerca scientifica italiana che si occupano di questo tema con l’obiettivo di elaborare una strategia nazionale di lungo periodo che metta a sistema tutte le eccellenze scientifiche presenti nel nostro Paese e strutturare un programma nazionale di dottorati di ricerca su questo tema.

Per il Ministero ieri è intervenuto in apertura dei lavori il Capo Dipartimento per la Formazione Superiore e la Ricerca, il Professor Giuseppe Valditara, che ha annunciato che nel prossimo FOE (Fondo per il funzionamento ordinario degli enti pubblici di ricerca) saranno inserite risorse per finanziare dottorati di ricerca e progetti congiunti tra le diverse realtà coinvolte nel settore dell’Intelligenza Artificiale.

Cinque le aree tematiche individuate, ad oggi, per il programma nazionale di dottorati: Intelligenza Artificiale e data science, I.A. e cyber security, I.A. per salute e scienze della vita, I.A. e industria 4.0, I.A. per ambiente e agricoltura. Per proseguire i lavori, sarà creato un Comitato Direttivo e il Gruppo di lavoro, al quale hanno partecipato ieri circa 30 tra atenei, enti di ricerca e altre realtà del settore, si amplierà ulteriormente.

Dottorati di ricerca, nuove regole per l’accreditamento

Nota 27 febbraio 2019, AOODGSINFS 6623
Indicazioni operative sulle procedure di accreditamento dei dottorati. A.A. 2019-2020-XXXV ciclo


Un sistema più snello e più semplice di accreditamento dei corsi di dottorato, che ha l’obiettivo primario di favorire un aumento di proposte di dottorati innovativi, intersettoriali e interdisciplinari. È quello previsto dalle Nuove linee guida per l’accreditamento dei corsi di dottorato messe a punto su indicazione del Ministro Marco Bussetti dal Dipartimento per la Formazione superiore e la Ricerca, diretto dal professor Giuseppe Valditara. Nel documento, che introduce un’importante riforma di questo sistema, un’attenzione particolare viene riservata ai dottorati industriali favorendo convenzioni tra gli atenei e le aziende più attente a investire in Ricerca e Sviluppo.

A seguito delle Linee guida, che hanno recentemente ottenuto il parere positivo del CUN (disponibile al seguente link: https://www.cun.it/homepage/evidenza/in-merito-alle-linee-guida-per-l-accreditamento-delle-sedi-e-dei-corsi-di-dottorato-un-analisi-e-una-proposta/, sono state pubblicate, oggi sul sito del MIUR, le FAQ e le indicazioni operative sulle procedura di accreditamento dei dottorati per l’anno accademico 2019-2020. Le domande di accreditamento potranno essere presentate, esclusivamente sulla banca dati http://dottorati.miur.it, a partire dal 12 marzo 2019 e fino all’1 aprile. Successivamente, entro il 6 maggio, l’ANVUR provvederà a fornire la propria valutazione al fine dell’emissione da parte del MIUR dei provvedimenti di concessione o rifiuto dell’accreditamento.

Il Cun, in particolare, ha apprezzato la notevole semplificazione contenuta nelle linee guida elaborate dal Dipartimento.

Officina 2019 Curriculum & Competenze

Martedì 26 febbraio dalle ore 9.30, presso la Sala Marconi del Cnr, in Piazzale Aldo Moro 7, a Roma, si terrà la Giornata di studi su innovazioni curriculari e sviluppo di competenze dal titolo ‘Officina 2019 Curriculum & Competenze’, organizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Cnr-Irpps e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione generale per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del Sistema nazionale di istruzione, in collaborazione con la Rete nazionale degli istituti professionali per la Gestione delle acque e risanamento ambientale – GARA e con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – Ispra.

L’incontro è mirato a presentare modelli innovativi di curriculum volti a promuovere lo sviluppo di competenze disciplinari e trasversali e a favorire il dibattito sulle buone pratiche tra docenti, studenti, decisori pubblici, ricercatori, imprese e associazioni attive sul territorio.

I lavori si articoleranno in due sessioni:
Nella mattinata sarà illustrato il nuovo percorso dell’istruzione professionale per la Gestione delle acque e risanamento ambientale e saranno presentate esperienze partecipate di costruzione del curriculum e di sviluppo di competenze a livello nazionale e internazionale.

Nel pomeriggio, dedicato alla riflessione sul rapporto tra curriculum ufficiale e implementato, verranno organizzati tavoli di lavoro per il confronto sulle metodologie di attuazione di curriculum innovativi con il coinvolgimento di docenti, studenti e significativi attori del territorio.

Organizzato da:
Cnr-Irpps e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Miur Dgosv;
Rete nazionale degli Istituti professionali per la Gestione delle acque e risanamento ambientale – GARA;
Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – Ispra.

Referente organizzativo:
Adriana Valente
Cnr-Irpps
segreteriaofficina2019@irpps.cnr.it

Modalità di accesso e pagina dell’evento su: https://www.cnr.it/it/evento/16138