Ponte di Calatrava: l’ovovia divenga un monumento

Ponte di Calatrava: l’ovovia divenga un monumento

La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap ben prima della sua costruzione aveva denunciato il fatto che il Ponte di Calatrava fosse un monumento all’esclusione.

Se il costosissimo quarto ponte sul Canal Grande deve rappresentare l’eredità culturale dell’epoca in cui è costruito, al pari di ogni altra opera dei secoli scorsi, esso testimonia innegabilmente una cultura di esclusione. Infatti un’opera civile che tradisce le esigenze della comunità a cui si rivolge è un errore progettuale, una violazione del diritto umano alla partecipazione la cui responsabilità è parimenti distribuita fra progettisti e decisori politici che si sono alternati in questi anni. Atti tanto più gravi perché si consumano a Venezia, un patrimonio dell’Umanità intera.

Quel Ponte, pur costruito nel XXI secolo, è inaccessibile alle persone con disabilità, di difficile percorribilità per anziani e per chiunque altro, complici i materiali sdrucciolevoli con cui è realizzato, l’alternante lunghezza delle pedate dei gradini che costringono ad innaturali cambi di passo, le scarse differenze cromatiche: il contrario della progettazione universale, come FISH ripete da anni. Lo dimostrano le frequenti cadute poi oggetto di richiesta di indennizzo al Comune di Venezia.

Di fronte a tali evidenze – mai ammesse formalmente – si è deciso di adottare una soluzione assurda sotto il profilo tecnico e non solo: l’ovovia. Contro di essa la FISH si era espressa in modo contrarissimo giudicandola inutile, dai costi ingiustificati, disagevole, di difficile manutenzione, a rischio costante di blocco. Il Comune ha proseguito imperterrito verso quella soluzione, ignorando caparbiamente i suggerimenti delle organizzazioni delle persone con disabilità salvo poi scontrarsi con l’evidenza dei fatti.

Oggi siamo all’esito finale: l’ovovia può essere smantellata dal Comune senza correre il rischio di una denuncia per danno erariale. E quindi, ad un costo (solo stimato, poi si vedrà) di 40.000 euro – a carico dei cittadini – l’ovovia sarà rottamata.

Su questa vicenda la FISH formula oggi una proposta culturale e politica (a costo zero).

L’ovovia – disattivata, portata al centro della campata, illuminata – rimanga lì dove si trova. Vi resti quale monito all’esclusione, quale modello negativo di ciò che non bisogna fare per garantire l’inclusione delle persone con disabilità e per il bene comune. Rimanga e ne venga evidenziata la storia e gli errori: sarebbe profondamente educativo per tanti progettisti, per tanti decisori politici, per tanti cittadini.

Al contempo, con un orgoglioso sussulto di cittadinanza, chiediamo che anche la toponomastica divenga coerente ai fatti. La denominazione “Ponte della Costituzione” è un insulto alla Carta costituzionale che è alla base della convivenza civile del nostro Paese ed è uno schiaffo all’articolo 3 della stessa Costituzione che dal 1948 ci rammenta che tutti i cittadini sono uguali. Si cambi il nome di quel Ponte, per rispetto ai cittadini, per rispetto alla Costituzione.

Autismo. Condizione medico-sociale che riguarda 1 famiglia su 69

Redattore Sociale del 06.04.2019

Autismo. Condizione medico-sociale che riguarda 1 famiglia su 69

“L’autismo è una condizione medico-sociale che interessa 1 famiglia su 69. Come possiamo inserire al lavoro queste persone? Come potremmo aiutare le famiglie? Le scuole, lo Stato e le Regioni devono intervenire per integrarli”. È il messaggio lanciato da Serafino Ricci, professore di Medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma, nel corso del convegno sull’autismo.

La risposta arriva da Paola Binetti, senatrice Udc, che annuncia la recente approvazione di una “mozione che vuole pervenire a una registrazione dei dati per incentivare una dimensione propositiva volta ad aumentare la quantità di risorse da destinare alla ricerca e ai centri, quali laboratori professionali”. La difficoltà maggiore nei disturbi dello spettro autistico risiede “nella comunicazione e le manifestazioni artistiche sono il luogo della comunicazione – continua Binetti – offrono ai soggetti con autismo la possibilità di condividere il loro mondo interiore e di abbattere il muro di gomma tra loro e gli altri. Sforziamoci noi ad apprendere la lingua che ogni bambino parla”.

L’autismo sta crescendo nei numeri “perché si pone con maggiore chiarezza la diagnosi. I criteri stabiliti nel manuale diagnostico Dsm 5 sono più bassi e permettono di raccogliere nelle maglie della diagnosi soggetti diversi. Dobbiamo creare un mix di approcci diversi per rispondere alle diverse esigenze di ciascuna persona con autismo. Non conosco la causa, non ho farmaci, ma ho una serie di interventi tra l’abilitativo e il riabilitativo, tra lo psicoterapeutico e il socioterapeutico- aggiunge la senatrice- e nel mix di questi approcci il mio sguardo attento deve essere rivolto al bambino per valorizzare tutte le sue opportunità”. Non c’è il metodo per trattare l’autismo- conclude Binetti- e mi auguro che le nuove linee guida tengano conto della pluralità e della multi-diversità di approcci e presa in carico”. (DIRE)

Valutare la prima prova scritta dell’esame di stato

di Carlo De Nitti

Mobilità, il 20 giugno pubblicazione esiti trasferimenti e passaggi di ruolo

da Orizzontescuola

di redazione

Scade oggi la domanda per la mobilità del personale docente  per l’a.s. 2019/20. Ancora qualche ora di tempo per le ultime scelte.

Per un ultimo controllo, i nostri dieci consigli.

Comunicazione domande e posti al SIDI

Ricordiamo che  per tutti gli ordini di scuola il termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili è il 25 maggio 2019. Data questa importante ai fini della revoca della domanda già presentata (vedi di seguito).

Revoca domanda già inoltrata dopo il termine di presentazione delle istanze

L’articolo 5/2 dell’OM  prevede un termine preciso entro cui è possibile revocare la domanda:

E’ consentita la revoca delle domande di movimento presentate o la regolarizzazione della documentazione allegata. La richiesta di revoca deve essere inviata tramite la scuola di servizio o presentata all’Ufficio territorialmente competente ed è presa in considerazione soltanto se pervenuta non oltre il quinto giorno utile prima del termine ultimo, previsto per ciascuna categoria di personale nell’art. 2 della presente 0.M., per la comunicazione al SIDI dei posti disponibili

La domanda, dunque, può essere revocata non oltre il quinto giorno utile prima del termine ultimo per la comunicazione dei posti disponibili al SIDI. Come detto sopra il predetto termine è il 25 maggio, per cui la domanda può essere revocata entro il 20 maggio 2019. 

La domanda di revoca va inviata tramite la scuola di servizio o presentata al’Ufficio territorialmente competente.

Nel caso siano state presentate più domande, sia di trasferimento che di passaggio, si deve specificare quali domande revocare: tutte o solo alcune. Qualora ciò non venga esplicato la revoca varrà per tutte le domande presentate.

Pubblicazione movimenti

Per tutti i gradi di scuola la pubblicazione dei movimenti avverrà in data 20 giugno 2019.

Il docente che ha presentato la domanda riceverà una mail con l’esito della domanda. Inoltre l’Ufficio Scolastico pubblicherà i bollettini completi di tutti i movimenti della provincia.

Sciopero, sindacati incontrano Bussetti lunedì 8 aprile al Miur

da Orizzontescuola

di redazione

Sindacati invitati ad un incontro con il Ministro lunedì 8 aprile ore 19. Quali i temi all’ordine del giorno e i possibili sviluppi.

I sindacati invitati sono:  FLC CGIL – CISL FSUR – Federazione UIL Scuola RUASNALS Confsal – GILDA UNAMS . Se i sindacati riterranno  non proficuo l’incontro confermeranno la giornata di sciopero già proclamata per il 17 maggio, con astensione volontaria dalle attività aggiuntive dal 26 aprile al 16 maggio.

I principali punti di rivendicazione:

  • rinnovo del CCNL e salvaguardia della sua dimensione nazionale;
  • no alle ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione;
  • stabilizzazione precari;
  • soluzione delle problematiche del personale Ata.

Valutazione Dirigenti scolastici: nessun obbligo e nessuna ricaduta su retribuzione di risultato

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Per l’a.s. 2018/2019, il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici adotta le stesse modalità utilizzate lo scorso anno e non ha ricadute sulla retribuzione di risultato.

A dirlo è il Miur con la nota esplicativa n. 4, con la quale ha anche precisato che, visto l’alto numero di incarichi di reggenza, la partecipazione alla valutazione da parte dei DS non è prescrittiva per quest’anno.

Pertanto, nei confronti di quanti non compileranno il Porfolio non verrà espressa la valutazione di prima istanza da parte dei Nuclei e non verrà adottato alcun provvedimento di valutazione finale da parte dei Direttori degli USR.

Il Miur sottolinea comunque l’importanza della partecipazione dei DS.

In cosa consiste la valutazione

Il procedimento di valutazione si sviluppa in tre fasi con tempistiche precise.

Innanzitutto, è necessario compilare il Portfolio, che è sempre accessibile on-line e fino al 31 agosto 2019 il sistema terrà in memoria la versione fino ad allora compilata e non più modificabile, la stessa che sarà oggetto di valutazione.

A seguire, ci sarà, nel periodo tra settembre e novembre, l’interlocuzione diretta fra Dirigente e Nucleo di valutazione, nel corso della quale il Dirigente avrà modo di illustrare al Nucleo le azioni professionali messe in atto. L’interlocuzione si svolgerà o in forma di visita presso l’istituzione scolastica sede di servizio o in forma di interlocuzione in presenza presso le sedi degli Uffici dell’USR di appartenenza o altre sedi istituzionali appositamente individuate.

In ultimo, tra novembre e dicembre, ci sarà la valutazione da parte del Direttore dell’USR.

Il Portoflio

Il Portfolio è uno strumento di orientamento, analisi e riflessione sui compiti e sulle competenze richieste al Dirigente scolastico per l’esercizio della “specificità delle proprie funzioni“, nonché uno strumento di supporto per lo sviluppo professionale e per la raccolta di documenti significativi, con particolare attenzione all’autovalutazione e alla valutazione. Il Dirigente scolastico può utilizzare questo strumento come parte integrante di un processo di “miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche” nelle aree “direttamente riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale“.

Il Portfolio si compone di quattro parti:

  1. Anagrafe professionale
  2. Autovalutazione
  3. Obiettivi e azioni professionali
  4. Documentazione della valutazione

LEGGI LE FAQ

Dal 12 aprile a Roma il festival dell’educazione alla sostenibilità

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Riparte il Festival Educazione alla Sostenibilità, nato nel 2017, con l’obiettivo di aumentare tra i giovani la conoscenza e l’impatto positivo dell’Agenda 2030 nelle nostre vite.

Anche quest’anno più di 2000 studenti saranno coinvolti in progetti didattici sul tema dello sviluppo sostenibile e daranno vita un documento che verrà poi presentato alle istituzioni del nuovo Parlamento Europeo.

Il Festival è organizzato da Earth Day Italia in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile e farà parte degli eventi principali del Villaggio per la Terra 2019, manifestazione che si svolgerà a Villa Borghese dal 25 al 29 aprile”.

Questo appuntamento nasce dalla collaborazione tra Earth Day e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in base al protocollo “Realizzazione di iniziative volte a promuovere le celebrazioni italiane dell’Earth Day” e prevede tre eventi nel corso del mese di aprile. Il primo è riservato agli educatori e si svolgerà alla Link Campus University di Roma. Successivamente, il 26 e il 29 aprile, scolari, istitutori, educatori e studenti converranno al Villaggio per la Terra per condividere progetti orientati alla sostenibilità e ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, organizzando eventi ad hoc, confrontandosi con testimoni autorevoli e coetanei.

Il Festival rappresenta l’occasione per educatori e studenti delle scuole di ogni ordine e grado di dialogare e confrontarsi, e rendersi protagonisti portando alla luce le proprie esperienze formative. Ragazzi e bambini rifletteranno sui temi dell’Agenda, dai principali problemi del nostro tempo (inquinamento, fame, disuguaglianze, guerre, diritti civili negati, crisi economiche, cambiamenti climatici) e delle soluzioni da adottare, promuovendo l’educazione alla sostenibilità ambientale e sociale.

In concreto, le scuole di ogni ordine e grado avranno l’occasione di essere coinvolti attivamente in iniziative dedicate, presentando i loro progetti didattici e partecipando ad approfondimentilaboratorimostreperformance artistiche ecc. Gli studenti delle secondarie di secondo grado sono inoltre invitati a partecipare agli Stati Generali dell’Ambiente Giovani: l’assemblea propositiva lavorerà durante le tre date del Festival a un documento che verrà poi presentato alle istituzioni del nuovo Parlamento Europeo dopo le elezioni continentali del maggio 2019.

Agli scolari delle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado è riservata la la quinta edizione del Contest #IoCiTengo, la cui premiazione avverrà al Villaggio per la Terra, per progetti realizzati e legati all’Agenda 2030.

Regolamento contabile, ecco le novità per le scuole

da La Tecnica della Scuola

Di Redazione

Il nuovo regolamento sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 novembre 2018.

Regolamento contabile scuola: già in vigore dal 1° gennaio

E’ importante ricordare quali sono le novità introdotte dal nuovo regolamento, soprattutto per il dirigente scolastico ed il Dsga, interessati direttamente dalla questione.

Come segnalato anche in precedenza, le disposizioni del Regolamento sono in vigore già dal 1° gennaio 2019. Il testo è il risultato di un lavoro che ha previsto il confronto con le organizzazioni sindacali, il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione, il coinvolgimento delle scuole attraverso un’apposita consultazione.

Bisogna ricordare che il Ministero ha operato costituendo anche un gruppo di lavoro con dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi per rilevare le criticità del precedente testo e progettare i miglioramenti.

E’ previsto che Dirigenti scolastici e DSGA siano appositamente formati attraverso il progetto “Io Conto” e sarà estesa a tutto il territorio nazionale l’attività dell’Help Desk del MIUR per le questioni amministrativo-contabili

Regolamento contabile scuola: le novità principali

Fra le modifiche importanti va segnalata quella introdotta nell’articolo sulla predisposizione del Programma Annuale: la relazione evidenzia, altresì, in modo specifico, le finalità e le voci di spesa cui vengono destinate le entrate derivanti dal contributo volontario delle famiglie, nonché quelle derivanti da erogazioni liberali, anche ai sensi dell’articolo 1, commi 145 e seguenti della legge n. 107 del 2015, e quelli reperiti mediante sistemi di raccolta fondi o di adesione a piattaforme di finanziamento collettivo”.

Diventano più stringenti i tempi per dare avvio alla gestione provvisoria: con il regolamento attuale si parla di gestione provvisoria solo se il Programma Annuale non viene approvato entro 45 giorni dalla scadenza del 31 dicembre; d’ora innanzi, invece, il dirigente scolastico sarà tenuto ad informare l’Ufficio Regionale già nei primissimi giorni di gennaio (e precisamente nel primo giorno lavorativo successivo al 31 dicembre).

Peraltro si prevede che entro il 28 febbraio il Ministero dovrà erogare alle scuole il fondo di funzionamento necessario per il periodo gennaio/agosto ed entro il 30 settembre quello per il periodo settembre/dicembre.

Un’altra modifica molto importante e particolarmente attesa riguarda la possibilità per le scuole di occuparsi in proprio di lavori di piccola manutenzione degli edifici scolastici, su delega dell’ente proprietario; sarà possibile effettuare lavori urgenti salvo richiedere all’ente proprietario il rimborso delle spese sostenute.

Regolamento contabile scuola: niente gare fino a 10mila euro di spesa

Segnaliamo inoltre anche un articolo del Regolamento che definisce le modalità di acquisizione di beni e servizi in relazione all’entità della fornitura stessa.

Sparisce così il vecchio tetto dei 2mila euro per gli acquisti da farsi senza gara e viene introdotto il limite di 10mila euro entro il quale le scuole potranno ricorrere all’affidamento diretto. Sarà invece necessario aprire una gara ad almeno 5 diversi soggetti per le forniture di beni e servizi di importo compreso fra 10mila e 135mila euro.

Il vecchio regolamento resterà comunque in vigore fino al 31 dicembre dell’anno in cui il nuovo regolamento verrà approvato.

Concorso a cattedra docenti infanzia, primaria e secondaria: ci siamo. Bussetti: manca solo il sì del Mef

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Per bandire il concorso ordinario riservato ai docenti della scuola dell’infanzia e primaria mancano solo le autorizzazioni del ministero dell’Economia. E lo stesso vale per quello della secondaria, di primo e secondo grado: a dirlo è stato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, in occasione di un convegno tenuto il 5 aprile a L’Aquila sul decennale del sisma nell’ambito del progetto finanziato dal Miur dal titolo “Per una didattica della resilienza, Formare i docenti per operare in contesti di emergenza“.

“Datemi il tempo per avere tutte le autorizzazioni”

Dopo avere annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di avviare a breve la procedura concorsuale, durante un videoforum organizzato dal quotidiano “La Repubblica”, il titolare del Miur ha detto che “per il bando sull’infanzia primaria siamo quasi pronti: avevamo pensato 10 mila posti e siamo riusciti ad averne 16 mila”.

Poi il ministro ha aggiunto: “Abbiamo già fatto un monitoraggio e siamo pronti anche per la secondaria“.

Bussetti ha quindi tenuto a dire: “Datemi il tempo per avere tutte le autorizzazioni del Mef per poter procedere”.

Titoli di accesso e tempi di attuazione

Ma chi potrà accedere ai concorsi ordinari? Coloro che sono in possesso del titolo di studio comprensivo dei 24 Cfu.

Inoltre, i docenti con almeno tre annualità di supplenze, di cui almeno una sulla classe di concorso per la quale si vuole competere, accederanno alla quota riservata del 10% dei posti vedendosi anche valutare il servizio con un punteggio maggiorato.

Considerando che dal Mef difficilmente vengano posti rilievi sull’operazione, considerando anche la necessità di bandire i concorsi, imposta come linea dall’attuale ministero dell’Istruzione, intesa come unica via per accedere al ruolo, a questo punto rimane da capire solo se l’avvio del concorso sia imminente oppure se i tempi della burocrazia lo faranno slittare ancora di qualche mese: è probabile, in ogni caso, che entro la fine del 2019 entrambi i concorsi vedano la luce.

Esami di Stato I ciclo, importanti precisazioni anche sulla certificazione delle competenze

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Sono contenute nella nota 5772 del 4 aprile 2019 alcuni importanti chiarimenti relativi allo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo ciclo di istruzione e alla certificazione delle competenze da rilasciare al termine della quinta classe di scuola primaria e della terza classe di scuola secondaria di primo grado.

Presidente di commissione

La commissione d’esame è composta dai docenti del consiglio di classe e svolge le funzioni di Presidente il dirigente scolastico.

In proposito, il Miur chiarisce che in caso di assenza o impedimento o reggenza del dirigente scolastico, compresa la sua eventuale nomina come presidente di commissione per l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, le funzioni di presidente della commissione d’esame per il primo ciclo di istruzione sono assegnate ad un docente collaboratore non necessariamente di ruolo nella scuola secondaria di primo grado.

Prove scritte per alunni con disabilità, con DSA e BES

Per i candidati con disabilità certificata ai sensi della legge 104/1992 e con DSA certificato ai sensi della legge 170/2010 possono essere utilizzati specifici strumenti compensativi (utilizzo di supporti didattici, calcolatrice, mappe, ecc.) o possono essere attivate misure dispensative qualora già presenti rispettivamente nel PEI e nel PDP.

Invece, per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) che non rientrano nelle tutele della legge n. 104/1992 e della legge n. 170/2010, ma sono comunque in possesso di una certificazione clinica, non sono previste misure dispensative, ma possono essere utilizzati strumenti compensativi qualora sia stato redatto un PDP che ne preveda l’utilizzo, se funzionali allo svolgimento della prova assegnata.

La commissione d’esame, in sede di riunione preliminare, individua gli eventuali strumenti (es. righello, compasso, dizionario, ecc.) che tutti gli alunni possono utilizzare per le prove scritte.

Prove INVALSI CBT

Per il corrente anno scolastico, le prove INVALSI si svolgeranno nel periodo compreso tra il 10 e il 18 aprile 2019, secondo calendari specifici per ciascuna istituzione scolastica.

Qualora si verificassero situazioni straordinarie che non consentano lo svolgimento completo delle prove entro il 18 aprile 2019, l’INVALSI procederà a individuare ulteriori date, non oltre la prima decade di maggio, per dar modo a tutti gli alunni di effettuare le prove che sono requisito di accesso all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.

Gli strumenti compensativi e/o le misure dispensative durante lo svolgimento delle prove nazionali sono riservati agli alunni con disabilità certificata ai sensi della legge n. 104/1992 o con disturbi specifici di apprendimento certificati ai sensi della legge n. 170/2010, in coerenza con quanto previsto, rispettivamente, dal PEI o dal PDP.

Per gli alunni con disabilità il consiglio di classe può prevedere adeguati strumenti compensativi e/o misure dispensative per lo svolgimento delle prove INVALSI e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici adattamenti della prova – che sarà esclusivamente cartacea – ovvero l’esonero da una o più prove.

Per gli alunni con DSA sono previsti strumenti compensativi, se indicati nel PDP e abitualmente utilizzati nel percorso scolastico. Se la certificazione di DSA prevede la dispensa dalla prova scritta relativa alle lingue straniere, ovvero l’esonero dall’insegnamento delle lingue straniere, la prova INVALSI di lingua inglese non sarà sostenuta.

Gli alunni dispensati da una o più prove INVALSI, o che sostengono una o più prove differenziate in forma cartacea, non riceveranno la relativa certificazione delle competenze da parte di INVALSI. In tali casi, sarà cura del consiglio di classe integrare, in sede di scrutinio finale, la certificazione delle competenze rilasciata dalla scuola con puntuali elementi di informazione.

Anche in questo caso, gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) in possesso di una certificazione clinica svolgono le prove INVALSI CBT senza misure dispensative, con la sola possibilità di avvalersi di strumenti compensativi, qualora siano stati indicati nel PDP ed effettivamente utilizzati in corso d’anno.

Certificazione delle competenze

Infine, il Miur fa presente che, in attesa della ridefinizione del profilo dello studente come individuato dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, in coerenza con le nuove competenze chiave europee del 2018, le istituzioni scolastiche dovranno utilizzare anche per il corrente anno scolastico i modelli di certificazione allegati al D.M. n. 742/2017.

Festival Educazione alla Sostenibilità

Riparte il Festival Educazione alla Sostenibilità, nato nel 2017, con l’obiettivo di aumentare tra i giovani la conoscenza e l’impatto positivo dell’Agenda 2030 nelle nostre vite.
Anche quest’anno più di 2000 studenti saranno coinvolti in progetti didattici sul tema dello sviluppo sostenibile e daranno vita un documento che verrà poi presentato alle istituzioni del nuovo Parlamento Europeo.

Il Festival è organizzato da Earth Day Italia in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile e farà parte degli eventi principali del Villaggio per la Terra 2019, manifestazione che si svolgerà a Villa Borghese dal 25 al 29 aprile”.

Questo appuntamento nasce dalla collaborazione tra Earth Day e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in base al protocollo “Realizzazione di iniziative volte a promuovere le celebrazioni italiane dell’Earth Day” e prevede tre eventi nel corso del mese di aprile. Il primo è riservato agli educatori e si svolgerà alla Link Campus University di Roma. Successivamente, il 26 e il 29 aprile, scolari, istitutori, educatori e studenti converranno al Villaggio per la Terra per condividere progetti orientati alla sostenibilità e ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, organizzando eventi ad hoc, confrontandosi con testimoni autorevoli e coetanei.

Il Festival rappresenta l’occasione per educatori e studenti delle scuole di ogni ordine e grado di dialogare e confrontarsi, e rendersi protagonisti portando alla luce le proprie esperienze formative. Ragazzi e bambini rifletteranno sui temi dell’Agenda, dai principali problemi del nostro tempo (inquinamento, fame, disuguaglianze, guerre, diritti civili negati, crisi economiche, cambiamenti climatici) e delle soluzioni da adottare, promuovendo l’educazione alla sostenibilità ambientale e sociale.

In concreto, le scuole di ogni ordine e grado avranno l’occasione di essere coinvolti attivamente in iniziative dedicate, presentando i loro progetti didattici e partecipando ad approfondimenti, laboratori, mostre, performance artistiche ecc. Gli studenti delle secondarie di secondo grado sono inoltre invitati a partecipare agli Stati Generali dell’Ambiente Giovani: l’assemblea propositiva lavorerà durante le tre date del Festival a un documento che verrà poi presentato alle istituzioni del nuovo Parlamento Europeo dopo le elezioni continentali del maggio 2019.
Agli scolari delle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado è riservata la la quinta edizione del Contest #IoCiTengo, la cui premiazione avverrà al Villaggio per la Terra, per progetti realizzati e legati all’Agenda 2030.

Gli eventi del Festival
12 aprile 2019 – Incontro per educatori e formatori
“Educhiamoci alla Sostenibilità – Metodi e storie”
Convegno alla Link Campus University
Dettagli e programma: https://goo.gl/QxNfVn

26 aprile 2019 – Incontro per universitari e ricercatori
“Educhiamoci alla Sostenibilità – Community engagement e service learning”
Workshop interuniversitario al Villaggio per la Terra, Galoppatoio di Villa Borghese, Roma

29 aprile 2019 – Incontri per studenti dalla materna alla secondaria di 2 grado
Eventi organizzati dai ragazzi e Stati Generali dell’Ambiente dei giovani
Villaggio per la Terra, Galoppatoio di Villa Borghese, Roma

Tutte le attività del Festival Educazione alla Sostenibilità e del Villaggio per la Terra sono gratuite ed aperte alla partecipazione di tutti.

Il Festival Educazione alla Sostenibilità è promosso da Earth Day Italia, in collaborazione con: MIUR, MATTM, Movimento dei Focolari, Scholas Occurrentes, Alta Scuola per l’Ambiente, Link Campus University, FIDAE Federazione Istituti Attività Educative, WEEC World Enviromentale Education Congress Italia, IASS Italian Association for Sustainability Science, Legambiente Scuola e Formazione, Giornalisti nell’Erba, SYDIC System Dynamics Italian Chapter, UN Network, Next Nuova Economia per Tutti, Urban Experience, Fondazione L’Albero della vita.

Venerdì 12 aprile 2019 – Link Campus University, Roma

“Educhiamoci alla Sostenibilità – Metodi e storie”

Venerdì 12 aprile 2019, l’Università degli studi Link Campus University ed Earth Day Italia organizzano il convegno “Educhiamoci alla sostenibilità- metodi e storie” che vedrà la partecipazione di docenti, ricercatori ed operatori della formazione e che avrà luogo presso la sede dell’Università in Via del Casale di San Pio V, 44, Roma.

Tra i temi al centro della giornata, lo sviluppo di competenze adatte a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, i nuovi modi per coniugare pedagogia ed attivismo e determinare cambiamento.
Il convegno, inoltre, approfondirà forme innovative di educazione alla sostenibilità, portando ad esempio casi italiani ed internazionali alla presenza di una rete attiva di educatori sul territorio: Scholas Occurrentes, Alta Scuola per l’Ambiente, CNESA2030 Comitato Nazionale Unesco per l’Educazione Alla Sostenibilità – Agenda2030, SNPA Sistema Nazionale di Protezione Ambientale, FIDAE Federazione Istituti Attività Educative, Giornalisti nell’Erba, Rete WEEC World Enviromental Education Congress Italia, IASS Italian Association for Sustainability Science, Legambiente Scuola e Formazione.

Questa sarà la prima tappa del Festival dell’Educazione alla Sostenibilità – organizzato da Earth Day Italia in collaborazione con MIUR e MATTM – che approderà poi al Villaggio per la Terra il 26 e 29 aprile, coinvolgendo attivamente studenti, universitari, ricercatori (vedi: www.villaggioperlaterra.it/scuole).

La Link Campus University (https://www.unilink.it/) è co-organizzatrice dell’evento e – con i centri di ricerca Innovation4Earth e DASIC Digital Administration and Social Innovation Center – contribuirà con due esperienze di ricerca, di innovazione sociale e tecnologica e con l’innovativo laboratorio di systems thinking, realizzato con la SYdic System Dynamics Italian Chapter. Il Convegno ospiterà l’incontro nazionale coordinato dalla Rete WEEC Italia: “Alimentare la rete – gli educatori ambientali come comunità di pratica”, in vista del Congresso Mondiale di Educazione Ambientale (Bangkok 3 – 7 novembre 2019) ed il primo incontro degli Stati Generali dell’Ambiente dei Giovani, una iniziativa di ragazzi che elaboreranno un appello al Parlamento Europeo per contrastare i cambiamenti climatici: i risultati del confronto saranno presentati al Villaggio per la Terra il 29 aprile 2019 e gli educatori avranno l’opportunità di partecipare, osservando i lavori.

Per informazioni sul Festival al Villaggio per la Terra: www.villaggioperlaterra.ir/scuole
Earth Day Italia – tel. 06.70307240, scuole@earthdayitalia.org

Earth Day Italia è la sede italiana ed europea dell’Earth Day Network di Washington, l’ONG internazionale che promuove la Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite. Nato nel 1970 l’Earth Day coinvolge ogni anno oltre un miliardo di persone grazie all’opera degli oltre 22 mila partner in oltre 190 paesi del mondo configurandosi così come l’evento di sensibilizzazione alla tutela del Pianeta più impattante al mondo.

Il Villaggio per la Terra è il format ideato da Earth Day Italia per la promozione di una sensibilità civile ed ambientale nel contesto delle celebrazioni nazionali dell’Earth Day. L’edizione 2019 celebrerà la data del 22 aprile (Giornata Mondiale della Terra) con il Concerto per la Terra sulla Terrazza del Pincio, e poi dal 25 al 29 aprile nella doppia location della Terrazza del Pincio e del Galoppatoio di Villa Borghese. Il Villaggio per la Terra è l’evento principale dell’impegno italiano per le celebrazioni dell’Earth Day. Giornate indimenticabili tra ambiente, sport, spettacolo e cultura con un programma fitto di eventi e celebrazioni, incontri istituzionali, forum a tema, corsi, spettacoli con big della musica, federazioni sportive, un parco della biodiversità e un villaggio dedicato ai più piccoli con laboratori ludici e didattici.

Abilitati in Romania: Avviso n.5636/2019

Abilitati in Romania: l’avviso n.5636/2019 di rigetto del MIUR è illegittimo nella parte in cui non riconosce alcun valore al titolo conseguito all’estero in violazione di principi comunitari e giurisprudenziali espressi dalla Corte di Giustizia Europea.

Avv. Maurizio Danza
Prof. Diritto del Lavoro “Università Mercatorum” Roma.

Desta notevoli perplessità l’avviso n.5636 del 2 aprile 2019 emanato dal Direttore Generaleper gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione del MIURDott.ssa Palermo, in riferimento alla validità delle abilitazioni all’insegnamento conseguite in Romania da numerosissimi laureati italiani, secondo cui“ le istanze di riconoscimento presentate sulla base dei certificati di conseguimento della formazione psicopedagogica sono da considerarsi rigettate”.

E’ di tutta evidenza come il MIUR fondi le sue conclusioni in primo luogo su una nota a firma del Segretario di stato rumeno per l’educazione nazionale e la ricerca scientifica non meglio precisata intervenuta a conclusione della interlocuzione istituzionale tra i due dicasteri ; secondo il MIUR ” tale nota chiarisce in maniera definitiva che il possesso del certificato di conseguimento della formazione psicopedagogica costituisce condizione necessaria ma non sufficiente al fine di ottenere la qualifica professionale di docente in Romania..”, concludendo che ”E’ pertanto evidente che la formazione svolta dai cittadini italiani non è riconosciuta dalla competente autorità rumena…e di conseguenza non può essere riconosciuta dal MIUR”.

Inoltre tale rigetto secondo il MIUR è avvalorato da una prima nota del  CIMEA  che  ”a seguito di esplicita richiesta del MIUR del 11 maggio 2018, ha chiarito che la qualifica attestata dal Ministero rumeno agli italiani all’esito di apposito corso di formazione psicopedagogica advenita”, è condizione necessaria ma non sufficiente ai fini dell’esercizio della professione di insegnante” ; lo stesso CIMEA sulla base di  ulteriore documentazione prodotta dal Ministero Rumeno e a seguito del quesito della Direzione, in una successiva nota del 7 gennaio 2019,” ribadendo quanto già affermato in precedenza, ha confermato che per il rilascio dell’attestato di conformità le autorità rumene tengono altresì conto del luogo dello svolgimento degli studi e della formazione, ossia se gli studi e la formazione siano compiuti in Romania.

Orbene, in primo luogo non si può non rilevare la palese contraddittorietà ed illegittimità dell’ avviso a cui in premessa viene attribuito la esclusiva finalità di “ fornire chiarimenti e di informazioni “ – ai cittadini italiani che hanno concluso i percorsi in Romania-, mentre nelle conclusioni, reca illegittimamente la classica formula stereotipa di “ un rigetto delle istanze di riconoscimento presentate” : tutto ciò, in assenza di specifiche motivazioni  riferite alle “singole istanze” mai esaminate dal MIUR in palese violazione delle norme sul procedimento, della Dir. europea n.36/2005,nonchè dei principi giurisprudenziali espressi dalla Corte di Giustizia Europea.

Ed infatti, a ben vedere, quanto alle norme di diritto interno il MIUR nell’avviso , non ha tenuto in alcuna considerazione del principio dell’accesso parziale disciplinato dal combinato disposto dell’art. 1 bis del D.lgs.n.206/2007 di attuazione della Direttiva 2005/36/CE secondo cui Il presente decreto disciplina, altresi’, il riconoscimento delle qualifiche professionali gia’ acquisite in uno o piu’ Stati membri dell’Unione europea e che permettono al titolare di tali qualifiche di esercitare nello Stato membro di origine la professione corrispondente, ai fini dell’accesso parziale ad una professione regolamentata sul territorio nazionale, nonche’ i criteri relativi al riconoscimento dei tirocini professionali effettuati da cittadini italiani in un altro Stato membro”, e dal successivo art. 5 septies co.1 del medesimo  D.lgs.n.206/2007 .

A tal proposito ed in riferimento alle vicende che riguardano gli abilitati in Romania, non si può non sottolineare la violazione e omessa applicazione di tale principio da parte del MIURche illegittimamente, in riferimento alle istanze presentate, come si legge dall’avviso n.5636 del 2 aprile 2019 non ha mai disposto un accertamento finalizzato alla verifica di quei “requisiti minimi” tali da garantire così l’ “espletamento minimo della funzione docente “, che nel caso di specie avrebbe potuto condurre ad esempio alla ammissione alla II° fascia aggiuntiva nelle graduatorie di istituto, salvaguardando così anche nell’ordinamento scolastico, il diritto alla libertà di circolazione previsto dall’art.45 del trattato fondativo dell’Unione Europea .  

Eppure tali principi risalgono alla pronuncia della Corte di Giustizia Europea a far data dalla nota sentenza “ Morgenbesser” del 13 novembre 2003 C-313/2001 (cfr. anche sentenza CGE 15 ottobre 1987 causa n 222/86 Heylens e a ; 7 maggio 1991 C-340/89 Vlassopoulou ; 7 maggio 1992 C -104/91 Aguirre Borrell.), secondo cui uno stato membro a cui si rivolge un cittadino di altro paese che intende svolgere una professione regolamentata, “deve disporre una valutazione del titolo “in bonam partem”, cioè finalizzata in via di principio alla “salvezza degli effetti della qualifica conseguita in un altro paese” , anche quando essa non soddisfi pienamente, ma solo parzialmente, i requisiti fissati in quella legislazione : ciò alfine di garantire il diritto alla libertà di circolazione previsto dall’art.45 del trattato fondativo dell’Unione Europea !

Sorprende dunque, che il MIUR, nel “rigettare le richieste”, si limiti a menzionare con palese difetto di istruttoria, esclusivamente i parere del CIMEA, ma non la CHAP (2018) 02090 del 22 gennaio 2019 della stessa COMMISSIONE EUROPEA, “Direzione generale mercato interno, industria, imprenditoria e PMI, Modernizzazione del mercato unico, Qualifiche e competenze professionali, a firma del Commissario Martin Frohn che, nell’esaminare una richiesta di una abilitata italiana in Romania in riferimento ad “ un caso di richiesta di infrazione dell’Italia per non aver riconosciuto la abilitazione conseguita in Romania”, ha applicato “il principio della salvezza degli effetti parziali della abilitazione all’insegnamento conseguita da laureati italiani in Romania,” richiamando proprio la giurisprudenza comunitaria qui menzionando, affermando altresì che “anche nel caso di difetto di tutti i requisiti per la professione docente in capo al soggetto il tirocinio, occorre garantire l’accesso ai percorsi FIT”.

Progetti Pon, i presidi: super lavoro per le segreterie, si scoraggia l’adesione

da Il Sole 24 Ore

di Al. Tr.

Un «numero esorbitante» di documenti da caricare nel sistema informativo per la gestione dei progetti Pon . Che costringe le segreterie scolastiche a un surplus di lavoro, «pretendendo anche in questo caso le scuole sopperiscano alla inefficienza delle piattaforme telematiche Gpu e Sif che non sono intercomunicanti». È l’allarme lanciato dall’Anp, l’Associazione nazionale presidi, dopo che nei giorni scorsi il Miur ha inviato una nota con cui invita le scuole assegnatarie di fondi Pon a verificare il corretto inserimento on line di una lunga lista di documenti, integrando le eventuali mancanze entro il termine di 10 giorni. I presidi chiedono l’intervento del ministero per migliorare una gestione che «scoraggia l’adesione» al Pon.

La nota
La comunicazione del Miur si riferisce a diversi avvisi del Pon 2014-2020: il bando per i laboratori didattici innovativi, quello per i laboratori dei licei musicali, coreutici e sportivi, per le scuole polo in ospedale, ambienti digitali per i Cpia (i centri per l’educazione degli adulti) e per ambienti digitali Lan-Wlan. La richiesta dei documenti è motivata dal Miur con la necessità di una «corretta, tempestiva ed efficace azione di controllo sui progetti » relativi agli avvisi.

Anp: gestione farraginosa, il Miur intervenga
«Assistiamo a continue e ridondanti richieste di caricamento di dati e documenti e la cosa ha assunto il carattere di una vera e propria vessazione nei confronti delle segreterie scolastiche», dichiara il presidente nazionale Anp, Antonello Giannelli. «Va sottolineato, peraltro – aggiunge Giannelli – che qui si parla di scuole fortemente impegnate nel miglioramento e nella innovazione grazie ai finanziamenti europei e i cui progetti sono già stati sottoposti a numerosi controlli amministrativo-contabili. Una gestione così farraginosa scoraggia l’adesione ai Pon e, pertanto, chiedo che il Miur intervenga per migliorare l’efficacia dell’Autorità di Gestione che di fatto, anziché supportare le scuole, rende loro impossibile l’utilizzazione di quei fondi».

Ripartite le risorse per i progetti di ricerca-azione alle reti di istituzioni scolastiche

da Il Sole 24 Ore

di Amedeo Di Filippo

Pubblicato il decreto 320 del 19 marzo con cui la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici del Miur ripartisce le risorse destinate alla realizzazione di progetti di ricerca-azione per reti di istituzioni scolastiche statali del primo ciclo.

Il riparto
Ammontano a 400mila euro le risorse destinate alla realizzazione dei progetti di ricerca-azione previste dal decreto direttoriale 320, che attua l’articolo 13 del Dm 721/2018, che a sua volta ha disciplinato i criteri e i parametri per l’assegnazione del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, il cui articolo 13 individua le risorse per la realizzazione di progetti di ricerca-azione da parte di reti di istituzioni scolastiche statali del primo ciclo, che comprendano sezioni di scuola dell’infanzia, per la sperimentazione di attività per la costruzione di ambienti di apprendimento e ne prevede la ripartizione tra gli Usr.
Il comma 3 dell’articolo 13 affida alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici l’onere di individuare il riparto delle risorse, su base regionale, in ragione del numero di bambine e bambini iscritti alle scuole dell’infanzia statali e a definire le finalità attese, i requisiti e le caratteristiche specifiche richiesti per le candidature da inserire negli avvisi regionali emanati da ciascun Usr.

Risorse e obiettivi
In attuazione del comma 3, la direzione di Viale Trastevere emana il decreto 320, con cui ripartisce su base regionale i 400mila euro. Il finanziamento di ciascuna rete di scuole non può superare il valore di 5 mila euro ed è assegnato alla scuola capofila. Questi gli obiettivi generali:
1) realizzare percorsi di ricerca-azione in merito ad una delle tematiche ivi indicate;
2) progettare azioni coerenti con le Indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione;
3) attivare forme di confronto e collaborazione con gli staff regionali per le Indicazioni e col relativo Comitato scientifico nazionale;
4) promuovere azioni di monitoraggio, valutazione e documentazione degli esiti e dei materiali di ricerca prodotti nell’ambito delle azioni realizzate.

Sono ammissibili i costi relativi a spese per coordinamento e progettazione, segreteria e gestione amministrativa, spostamenti e organizzazione di seminari nazionali e regionali, attrezzature, materiali, forniture e beni di consumo, attività previste dal progetto per personale interno ed esterno.

Le procedure
Spetta ai singoli Usr emanare appositi avvisi finalizzati ad acquisire le candidature delle reti di istituzioni scolastiche e valutarle per mezzo di una apposita commissione composta da personale in servizio. Le candidature sono presentate attraverso la piattaforma www.monitor440scuola.it e la valutazione prevede un punteggio correlato al raggiungimento degli obiettivi, alla efficacia nella gestione di precedenti progetti, alla qualità e fruibilità dei materiali che verranno prodotti nel corso delle iniziative. L’elenco dei progetti approvati deve essere inviato al Miur entro il 20 giugno.

I progetti finanziati devono svilupparsi nel corso degli anni scolastici 2018/2019 e 2019/2020 sino al termine delle attività didattiche. Spetta alle istituzioni scolastiche partecipare alle azioni di monitoraggio e rendicontazione finanziaria, con l’obbligo di inserire entro il 16 marzo 2020 le informazioni nella piattaforma. Gli Usr sono invece impegnati a supportare le attività di monitoraggio e verificare, nelle modalità autonomamente stabilite, la realizzazione delle attività previste nel progetto, predisponendo una relazione conclusiva sull’andamento e sulle ricadute delle progettualità da trasmettere al Miur entro il 15 luglio dello stesso anno.