Rinnovo contratto scuola, se ne parlerà il 4 gennaio nell’incontro tra Ministro Bianchi e i sindacati

da La Tecnica della Scuola

Di Lucio Ficara

Convocati dall’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione per martedì 4 gennaio alle ore 14:30, in modalità telematica, le organizzazioni sindacali rappresentative per discutere della legge di bilancio e le relative prospettive politiche.

Contratto scaduto da tre anni

Uno dei punti nevralgici che vedrà il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi confrontarsi con i sindacati rappresentativi, durante l’incontro del 4 gennaio 2022, sarà proprio il tema riguardante il rinnovo del contratto scuola 2019-2021 che è scaduto da più di tre anni.

Al tavolo sono stati convocati, la Flc Cgil, la Uil scuola, lo Snals e la Gilga degli Insegnanti che rientrano al tavolo per chiarimenti politici dopo lo sciopero del 10 dicembre. L’Anief che dallo sciopero del 10 dicembre ha posto prioritariamente il problema delle assunzioni dei precari con tre anni di servizio e il problema dei vincoli sulla mobilità, la Cisl scuola che non ha mai abbandonato il tavolo degli incontri con il ministero dell’Istruzione, saranno presenti all’incontro anche ANP e Dirigentiscuola.

Il contratto scuola è scaduto da più di tre anni, precisamente dal 31 dicembre del 2018. Non è riuscito a rinnovarlo l’ex Ministro Marco Bussetti in carica a viale Trastevere dal giugno 2018 al settembre 2019, nemmeno l’ex Ministro Lorenzo Fioramonti in carica dal settembre 2019 al dicembre 2019, ha fallito anche l’ex Ministra Lucia Azzolina alla guida del Ministero dell’Istruzione dal gennaio 2020 fino a febbraio 2021. Ora pure il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è in evidente difficoltà per chiudere il contratto scuola 2019-2021. Mancano i soldi e i sindacati sono stati, fino a qualche giorno addietro, in stato di agitazione, fatta eccezione per la Cisl scuola. Con l’1 gennaio 2022 non solo è scaduto da più di tre anni il contratto 2019-2021, ma si dovrebbe anche già pensare al rinnovo del CCNL scuola 2022-2024, ma già le risorse, tenendo anche contro della legge di bilancio 2022, sono veramente insufficienti.

Il punto sindacale su Bianchi

Il leader della Uil scuola, Pino Turi, in vista dell’incontro del 4 gennaio prossimo, dice con chiarezza che adesso servono i fatti e non le parole. In buona sostanza per la Uil scuola il tempo delle chiacchiere è finito, servono atti concreti per rinnovare il CCNL scuola in modo da restituire dignità professionale a docenti e personale Ata.

Per Francesco Sinopoli, leader della Flc Cgil, è necessario dare seguito agli impegni sottoscritti con il Patto per la scuola, rivendicati nello sciopero del 10 dicembre che attualmente sono stati completamente disattesi. In quel “Patto” si prevedevano efficaci politiche salariali per la valorizzazione del personale dirigente, docente e ATA, con il prossimo rinnovo del contratto.

La Segretaria nazionale dello Snals, Elvira Serafini, senza mezzi termini definisce la Scuola allo sbando, per la mancanza di adeguate risorse economiche per il rinnovo del contratto scuola e per le insufficienti soluzioni del Governo riguardo l’aumento dei contagi. La Serafini dice basta alle promesse senza riscontro oggettivo, adesso -conclude il leader dello Snals- servono i fatti.

Per Rino Di Meglio, Coordinatore Nazionale della Gilda Insegnanti, il Governo Draghi non ha a cuore la scuola e che per l’istruzione servirebbero ingenti investimenti. Con le poche risorse economiche disposte in legge di bilancio, specifica Di Meglio, non sarà possibile rinnovare il contratto scuola scaduto ormai da più di tre anni.

Maddalena Gissi, Segretaria Nazionale della Cisl scuola, dichiara, in riferimento alla grave situazione dell’aumento dei contagi, che prima di adottare delle nuove regole per la scuola bisognerebbe consultare chi ne conosce le modalità organizzative. La Cisl scuola propone, in modo costruttivo e senza abbandonare il tavolo sindacale, la soluzione sui vincoli della mobilità e spera di essere ascoltata dal Ministro Bianchi. Per la leader della Cisl scuola la proposta di un rinnovo contrattuale a 87 euro lorde al mese è del tutto insufficiente, serve un rinnovo a tre cifre.

Carichi aggiuntivi e pochi soldi

Il Ministro Bianchi non solo ha scontentato i sindacati, tutti escluso nessuno, dal punto di vista delle risorse economiche messe in campo per il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021, ma ha emanato il DM 188 sull’obbligatorietà della formazione dei docenti sull’inclusione, anche se poi ha rimandato l’avvio di tali corsi per mancanza di accordi sindacali e perché tale obbligo non è stato recepito dal contratto scuola che non è stato ancora firmato. Il carico aggiuntivo di almeno 25 ore di formazione obbligatoria per tutti i docenti senza specializzazione sul sostegno e che sono impegnati in una classe con l’alunno disabile, disposto per via legislativa con la legge di bilancio 2021, saranno attuate al di fuori del CCNL scuola con possibile contenzioso, oppure saranno rinviate fino a quando il Ministro Bianchi troverà un accordo con i sindacati? Nell’incontro del prossimo 4 gennaio, si parlerà sicuramente anche di questo e si potrà capire che strada prenderà l’attuale Ministro dell’Istruzione.

Rientro scuola 2022, in molte regioni slitta. Attese nuove regole sulla quarantena

da La Tecnica della Scuola

Di Carla Virzì

Nel nostro calendario scolastico con la mappa delle regioni abbiamo dato conto dell’inizio e fine delle festività natalizie, spiegando che addirittura in alcune zone del paese, dalla Campania al Molise, dalla Puglia alla Valle d’Aosta, le scuole sospenderanno le lezioni per ben 18 giorni, dal 23 dicembre al 9 gennaio, mentre altre dovrebbero fare rientrare gli studenti già venerdì 7 gennaio. Così, perlomeno, dovrebbe essere. In realtà in alcuni territori la riapertura delle scuole slitterà a causa dei contagi, mentre si studiano nuove norme su Dad e quarantena, che dovrebbero essere in arrivo nel corso di questa settimana.

Ad esempio, è stato posticipato a lunedì 10 gennaio il rientro ai nidi e alle scuole dell’infanzia comunali nel Comune di Siena “a seguito dell’evolversi della situazione pandemica cittadina e dei provvedimenti di quarantena che coinvolgono il personale scolastico e diverse sezioni bolla dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali”; e slitta al 10 gennaio anche la riapertura delle scuole in Abruzzo, secondo un’ordinanza regionale che dispone la sospensione delle attività didattiche il 7 e 8 gennaio.

Quanto alla Campania, il governatore Vincenzo De Luca valuta l’ipotesi di chiudere le scuole elementari in presenza per un mese – e quindi con lezioni in Dad – per procedere con le somministrazioni e consentirne la riapertura in sicurezza. “In questo momento – dice De Luca – il grosso del contagio del Covid riguarda le età di 5-11 anni e 0-16 anni. Sembrerebbe giusto usare un mese per ampliare la vaccinazione per i bimbi piccoli e riaprire gli istituti in sicurezza”.

Intanto pare che il Governo stia valutando, in accordo con le Regioni, regole diverse anti Covid, soprattutto alle elementari e in prima media, visto l’avvio della campagna vaccinale 5-11.

Ipotesi nuove quarantene

Quali ipotesi sulle nuove quarantene?

Scuola primaria e secondaria di primo grado

Sembra probabile che anche per le scuole elementari e la prima media – così come già succede per quelle successive – si possa prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’autosorveglianza di cinque giorni (con test a 10 giorni) per i ragazzi vaccinati (o guariti negli ultimi tre mesi) e la quarantena di 10 giorni con DaD (quest’ultimo caso laddove previsto) per i non vaccinati.

Con tre contagi in una sola classe, sarebbe poi la Asl a valutare ulteriori provvedimenti come la sospensione dell’attività in presenza per tutti.

Scuola dell’infanzia

Nelle scuole dell’infanzia, data l’assenza di vaccini, resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo. Valutazioni, queste ultime, che potrebbero approdare al Cdm del prossimo 5 gennaio.

Le dichiarazioni di Massimiliano Fedriga

Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga – che ha incontrato venerdì 31 dicembre Bianchi e Speranza – assicura: “si tratta di ipotesi di intervento che, sulla falsariga di quanto è stato fatto con l’ultimo decreto, alleggeriscono anche il mondo della scuola sul fronte dei protocolli, delle quarantene e dei tamponi attualmente previsti.

Covid, tasso positività al 13%: si complica il rientro del 7-10 gennaio, alcuni Comuni e Regioni annunciano che la riapertura slitterà

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Sul ritorno in classe di tutti gli alunni, dopo il termine delle festività natalizie e d’inizio 2022, i dubbi col passare del tempo stanno aumentando. Prima di tutto perché i casi di contagio da Covid-19 si stanno allargando a macchia d’olio: anche il 1° giorno dell’anno se ne sono contati oltre 141mila, con il tasso di positività dei tamponi che ha raggiunto il 13%. Inoltre, da lunedì 3 gennaio mezza Italia si ritroverà ad osservare le regole dei territori Gialli.

Così, l’innalzamento sensibile dei contagi potrebbe far scattare disposizioni particolari in luoghi, come le scuole, dove convivono al chiuso tanti individui per molte ore al giorno. Ancora di più perchè stavolta tra le fasce d’età più esposte e che trasmettono con facilità il virus, figurano proprio quelle degli under 20.

All’interno degli istituti non è ancora chiaro come si realizzeranno le nuove quarantene precauzionali previste dal decreto-legge approvato dal Governo il 29 dicembre per introdurre misure urgenti al fine di contrastare la diffusione del Covid-19.

Il “canovaccio” potrebbe essere stato predisposto l’ultimo giorno del 2021 durante l’incontro tenuto dai ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi e della Salute Roberto Speranza con il Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga a seguito della richiesta proprio delle Regioni.

La possibile gestione del Covid a scuola

Dal confronto è emerso che anche per la scuola primaria e la prima media si potrà procedere come per avviene per la secondaria: qualora risultassero positivi al virus uno o due studenti positivi in una classe, per gli alunni vaccinati (o guariti negli ultimi tre mesi) scatterebbe solo l’autosorveglianza di cinque giorni (con test a 10 giorni), mentre i non vaccinati (o vaccinati o guariti da troppo tempo) andrebbero in quarantena di 10 giorni e quindi seguirebbero le lezioni con la DaD.

Con tre contagi in una sola classe, sarebbe invece la Asl (o i mezzi analoghi messi a disposizione dell’Esercito, come detto più volte dal commissario straordinario all’emergenza CoronavirusFrancesco Paolo Figliuolo) a verificare la necessità diulteriori provvedimenti come la sospensione dell’attività in presenza.

Mentre nelle scuole dell’infanzia resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo.

Per avere una conferma sulle disposizioni, però, bisognerà attendere il 5 gennaio, quando dovrebbe svolgersi il prossimo Consiglio dei ministri.

I sindaci e governatori che hanno già preso decisioni

Nel frattempo, i sindaci e i presidenti delle Regioni potrebbero prendere la situazione locale in mano. Le avvisaglie ci sono tutte.

Nei giorni scorsi, ad uscire allo scoperto era stato il sindaco di Benevento Clemente Mastella, che ha parlato apertamente di ulteriore chiusura delle scuole dopo le vacanze natalizie.

A cavallo tra i due anni, si sono fatti sentire anche altri primi cittadini e governatori.

In Abruzzo, un’ordinanza regionale dispone la sospensione delle attività didattiche il 7 e 8 gennaio, quindi si riprenderà lunedì 10 gennaio.

Il presidente della CampaniaVincenzo De Luca, ha invece fatto sapere che sta valutando la fattibilità di chiudere le scuole primarie in presenza per un mese, durante il quale gli alunni potranno così vaccinarsi, sperare poi in un calo dei contagi e quindi riprendere attorno al 10 febbraio con una maggiore sicurezza per la salute.

“In questo momento – ha detto De Luca – il grosso del contagio del Covid riguarda le età di 5-11 anni e 0-16 anni. Sembrerebbe giusto usare un mese per ampliare la vaccinazione per i bimbi piccoli e riaprire gli istituti in sicurezza”.

Siena, infine, il Comune ha deciso di posticipare a lunedì 10 gennaio il rientro ai nidi e alle scuole dell’infanzia comunali “a seguito dell’evolversi della situazione pandemica cittadina e dei provvedimenti di quarantena che coinvolgono il personale scolastico e diverse sezioni bolla dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali”.

Mattarella esalta la dedizione dei docenti e incita i giovani con le parole del prof di Ravanusa: non siate indifferenti!

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

Nel suo probabile ultimo messaggio di fine anno, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha citato il messaggio di commiato del professore Pietro Carmina ai suoi studenti, il docente che ha perso la vita poche settimane fa a seguito del crollo di alcune palazzine in seguito ad una fuga di gas a Ravanusa, in provincia di Agrigento.

“Vorrei ricordare la commovente lettera del professor Pietro Carmina, vittima del recente, drammatico crollo di Ravanusa”, ha detto il Capo dello Stato in diretta televisiva nella sera dell’ultimo giorno del 2021.

Mattarella ha ricordato che “il professore di filosofia e storia, andando in pensione due anni fa, aveva scritto ai suoi studenti: ‘Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi”.

“Non abbiate paura di rischiare per non sbagliare”

E ancora, sempre rivolgendosi ai giovani con le parole del professore Carmina: “Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare…’”.

“Faccio mie – con rispetto – queste parole di esortazione così efficaci, che manifestano anche la dedizione dei nostri docenti al loro compito educativo”, ha sottolineato il Presidente della Repubblica.

Quella parola nella Legge di Bilancio…

Quella parola “dedizione” è la stessa che era stata inserita in una delle prime bozze della Legge di Bilancio 2022 nell’assegnazione dei fondi della valorizzazione dei docenti: poi, a seguito delle critiche espresse dai sindacati, e non solo, l’espressione è venuta meno.

Forse, non è un caso che sia stata citata dal Capo dello Stato: tutti gli insegnanti, infatti, dovrebbero svolgere la professione con “dedizione”. È una caratteristica insita nella professione, che quindi non va premiata. Va solo rimarcata. Come ha fatto il presidente Sergio Mattarella a poche settimane dal suo addio al Quirinale.

Bianchi ringrazia Mattarella: ha ricordato la passione dei docenti

Su su Twitter il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, ha ringraziato il Capo dello Stato.

“Grazie al Presidente Mattarella per il messaggio di unità e rispetto dei valori della Costituzione. Per aver ricordato le parole del professor Carmina, la passione dei docenti. Per aver dato fiducia ai giovani. Per l’invito a guardare al futuro con speranza e responsabilità”, ha scritto il titolare del dicastero dell’Istruzione.

Nota 3 gennaio 2022, AOODPPR 4

Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali

Ai Dirigenti delle Istituzioni scolastiche ed educative
Ai Coordinatori delle scuole paritarie
e, p.c. Al Commissario straordinario per l’emergenza COVID – 19
Al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Ai Direttori Generali e Dirigenti titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Alle OO.SS.

Oggetto: Informazioni in merito alla fornitura di mascherine FFP2

PTOF, RAV, PdM

Con Nota 14 settembre 2021, AOODGOSV 21627, vengono fornite indicazioni indicazioni operative in merito ai documenti strategici delle istituzioni scolastiche (Rapporto di autovalutazione, Piano di miglioramento, Piano triennale dell’offerta formativa) ed alla tempistica del loro aggiornamento

ATTIVITÀTEMPISTICA
apertura funzioni per eventuale aggiornamento RAV e PTOF 2019-202222 settembre 2021
apertura funzioni per la predisposizione del PTOF 2022- 202522 settembre 2021
aggiornamento nelle piattaforme dei dati provenienti dal sistema informativo del Ministeroentro metà ottobre
pubblicazione eventuale aggiornamento RAV, PTOF 2019-2022 e pubblicazione PTOF 2022-2025entro la data di inizio della fase delle iscrizioni

Gli effetti del lockdown sugli adolescenti

Gli effetti del lockdown sugli adolescenti

di Gennaro Palmisciano

Introduzione

Dal marzo 2020 l’umanità intera sta affrontando un’emergenza sanitaria, con ripercussioni che per estensione e profondità sono senza precedenti. Lo stato di pandemia, dichiarato dall’Organizzazione mondiale della sanità l’11 marzo 2020, si è accompagnato ad uno stravolgimento praticamente globale del sistema socio-economico, anche e soprattutto a causa dell’adozione, da parte dei governi, di misure per il contenimento dei contagi da Covid-19, con un impatto significativo sul sistema produttivo e sulle libertà individuali.

In Italia a partire dal 31 gennaio, quando è stato dichiarato lo stato di emergenza a livello nazionale, sono stati emanati numerosi decreti per la sua gestione, alcuni dei quali hanno imposto dei lockdown, restrizioni volte a limitare le attività dei cittadini (come il divieto di spostamenti, di manifestazione, di riunione ecc.), applicate secondo il criterio di proporzionalità; altri provvedimenti sono intervenuti sui servizi essenziali, alterando opportunità e modalità di accesso a essi. La chiusura di scuole e università, palestre, piscine, ecc. sono alcuni esempi.

Sin dal marzo del 2020, su tutto il territorio nazionale sono state adottate misure restrittive per contenere la diffusione del virus Sars-CoV-2 che hanno interessato anche le attività sportive e motorie. Precisamente, nel corso del primo lockdown dal 9 marzo al 4 maggio 2020 sono stati chiusi gli impianti sciistici e sospese le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, oltre alle attività di palestre, piscine ecentri sportivi. Dopo una prima diminuzione dei contagi, sono gradualmente riprese le attività, da parte di professionisti e non, ma la seconda ondata a partire dal mese di ottobre del 2020 ha imposto di nuovo ulteriori limitazioni, via via piùstringenti. Nel corso dell’ultimo anno ci sono stati momenti e zone in cui l’attività motoria era consentita solo nei pressi dell’abitazione. Le prime riaperture sono state introdotte in zona gialla con il decreto-legge del 22 aprile 2021 che ha previsto la possibilità di svolgere attività sportiva, anche di squadra e di contatto, all’aperto. Ciò vale anche per le zone all’aperto di centri e circoli sportivi, di palestre, parchi e aree attrezzate.

Dal 15 maggio 2021, inoltre, sono state consentite le attività delle piscine all’aperto. Ulteriori riaperture sono state stabilite nella riunione del Consiglio dei ministri di lunedì 17 maggio. Considerando l’andamento della curva epidemiologica e lo stato di attuazione del piano vaccinale, infatti, è stato approvato un ulteriore decreto-legge che ha anticipato (per i cittadini in zona gialla) al 24 maggio, rispetto al 1° giugno come stabilito in precedenza, la riapertura delle palestre, mentre dal 1° luglio hanno riaperto le piscine al chiuso.

Svariate ricerche hanno indagato l’impatto che detti lockdownhanno avuto sui cittadini, in particolare sui giovani in formazione e sugli sportivi.

In merito alle conseguenze psicologiche una prima valutazione, a livello planetario, è stata condotta dall’Onu (United Nations, 2020), conclusasi con l’invito agli Stati membri per azioni globali per la Salute Mentale. 

A livello italiano, il Centro Studi Cnop e l’Istituto Piepoli hanno analizzato l’andamento dello stress degli italiani ogni sei mesi, tramite lo strumento dello stressometro. Donne e giovani hanno sofferto le maggiori conseguenze negative. 

Nell’ottobre 2020 la Fondazione Charlie Onlus ha pubblicato lo studio Pianeta adolescenza, che ha sottolineato analogamente al 2° Rapporto Cesvot (Cesvot, 2021), la percezione di un crescente senso di solitudine. 

La chiusura delle scuole dovuta alla pandemia ha avuto forti ripercussioni sugli apprendimenti degli alunni. 

Le prove Invalsi svolte nel 2021 hanno evidenziato un consistente arretramento degli esiti in italiano e matematica sia alla secondaria di primo grado che al superiore, in particolare in Puglia e Campania, le due regioni nelle quali è stato applicato il numero maggiore di giorni di lezioni a distanza.

La Fmsi ha pubblicato delle Linee guida per la ripresa dell’attività fisica dopo un lockdown come quello per contenere la pandemia da coronavirus (Casasco, 2020). Un protocollo ha riguardato il ritorno dopo l’infezione virale.

Successivamente, sono stati approfonditi alcuni aspetti delle indicazioni Fmsi per consentirne una maggiore disseminazione (Lodi, 2020).

Nonostante l’attività fisica regolare possa costituire un fattore di protezione dalle forme più severe di Covid-19 (Sallis, 2021), ne è stata difficoltata la pratica.

Tra gli effetti negativi delle restrizioni, prima del Covid la percentuale dei praticanti in Italia era del 66%, mentre ancora nel marzo 2021 risultava diminuita del 7%, secondo un sondaggio condotto da Swg Spa e Asi, su iniziativa di Sport e Salute (Sport e Salute, 2021). Resta da chiarire quanto lecostrizioni abbiano inciso sulla condizione di benessere degli italiani.

Uno studio ha indagato, in una prospettiva qualitativa, tramite un questionario compilato dai genitori gli effetti dell’isolamento sulla sedentarietà e sull’attività fisica nei bambini (Tortella, 2020).

Il presente studio ha l’obiettivo di completare la valutazione degli effetti delle restrizioni, analizzando in una dimensione quantitativa l’andamento delle capacità condizionali e di quelle coordinative negli adolescenti italiani, evidenziando gli effetti negativi della deprivazione di attività motoria, sportiva e ludica.

Metodo di ricerca

Al fine di valutare gli effetti del lockdown, nel caso è statoverificato lo stato delle qualità fisiche, adottando quali indicatori, i risultati di una batteria di test motori (per la dimensione delle capacità fisiche di base), comparando i risultati 2021 con quelli del 2019.

La somministrazione dei test motori, costituiti da una batteria Eurofit modificata, denominata Motorfit 2012, ideata e validata dallo stesso autore, è avvenuta alla fine dell’anno scolastico (nel mese di maggio 2021).

Eurofit (European Physical Fitness Test) è un insieme di nove prove di idoneità fisica, che copre la flessibilità, la velocità, la resistenza e la forza, oltre ad una rilevazione antropometrica. La batteria di test standardizzati è stata elaborata dal Consiglio d’Europa, per i bambini in età scolare ed è stata utilizzata in molte scuole europee dal 1988, a fini di valutazione oltre che per scopi di ricerca (Levarlet-Joye 1991; Donncha 1999; Tsigilis 2002; Moravec 2002; Jurimae 2003).

In Italia, per il fatto che i dinamometri non sono disponibili in tutte le scuole, Eurofit non è applicabile agevolmente. Però, un gruppo di lavoro facente capo a Luca Eid ha elaborato Motorfit 2007, una batteria semplificata, sulla base della quale ha condotto uno studio pilota in Lombardia (Eid 2008). In un progetto pilota che ha preceduto la presente ricerca, denominato Perseus 2, ed in particolare nel suo primo sottoprogramma, Poros, è stato utilizzato Motorfit 2012. Si tratta di uno strumento in cui, rispetto alla batteria utilizzata nel 2007, è stato introdotto un ulteriore test coordinativo (CAP o delle capovolte), ed è stato sostituito l’indice di massa corporea (BMI) con la circonferenza vita (CIV), che ha dimostrato di essere un indicatore più semplice da rilevare e più predittivo rispetto al BMI.

Tutti i test motori sono stati somministrati in una sola sessione, secondo l’ordine riportato di seguito, concedendo un tempo consono per far recuperare il soggetto.

1. Altezza (STA).2. Peso (PES).3. Circonferenza vita (CIV).4. Effettuare le capovolte mostrate nel tabellone (CAP).5. Salto in lungo da fermo (LUN).6. Elevazione del busto da supino (ADD).7. Sospensione a braccia flesse (BRA).8. Corsa veloce a navetta 10×5 m. (VEL).9. Corsa di resistenza 12 minuti (RES).10. Flessione del busto in avanti (FLE).

Oltre alle variabili statistiche descrittive (media e deviazione standard), sui dati è stato condotto il test T di Student, per evidenziare eventuali differenze significative, in particolare rispetto al genere. L’indice di significatività è stato fissato a p<.05. Esso indica che la differenza fra le medie dei due campioni è significativa. Si può affermare in caso di significatività che la differenza osservata non è dovuta al caso ma che, invece, esiste veramente una diversità tra le due medie.

Il gruppo di riferimento è costituito dagli alunni delle sezioni sportive del Lazio (13.825 studenti), 3.000 dei quali sono stati acquisiti completi.

Risultati della ricerca

Dall’analisi dei dati (tabella 1) emerge un marcato calo delle prestazioni fisiche, tanto a livello condizionale, quanto a livello coordinativo, pari in entrambi i casi circa al 15%. Sono confermate le differenze significative in relazione al sesso in tutti i test Motorfit 2012, in accordo ai risultati di vari studi in letteratura internazionale che hanno utilizzato test simili (Donati 1994; Morrow 2000), con una differenza tra i test condizionali e quelli su componente coordinativo (CAP e FLE). Nei test condizionali i maschi ottengono performance più elevate, mentre le ragazze hanno ottenuto una prestazione superiore nel test CAP e in quello FLE.

Dai risultati si rileva anche un aumento significativo della circonferenza della vita. L’evoluzione del peso dei soggetti costituenti il campione ha segnato un aggravamento dell’andamento delle curve di crescita della gioventù italiana nell’età relativa, secondo le carte auxologiche elaborate dall’Università di Verona (Zoppi 1996).

Conclusioni

Il presente studio ha indagato gli effetti negativi dei lockdown sulle qualità fisiche degli adolescenti, che si aggiungono a quelli sugli apprendimenti cognitivi e sulle capacità psico-sociali. Gli effetti sono marcati e solo parzialmente sono stati compensati. Il lockdown e l’attivazione della didattica digitale integrata appaiono misure da adottare quando strettamente necessarie.

Come applicazione, si pone in rilievo l’importanza di monitorare attraverso una batteria di test la gioventù italiana. Venuta meno la visita medica in funzione della leva obbligatoria, si è perduta una importante fonte di informazione sulla evoluzione fisico-motoria nazionale, la quale potrebbe opportunamente essere recuperata ed estesa attraverso la somministrazione annuale dei test Motorfit2012.

In considerazione della costituzione di un ruolo per insegnanti di educazione motoria nella scuola primaria per effetto della Legge di Bilancio 2022 (per “promuovere nei giovani, fin dalla scuola primaria, l’assunzione di comportamenti e stili di vita funzionali alla crescita armoniosa, alla salute, al benessere psico-fisico e al pieno sviluppo della persona, riconoscendo l’educazione motoria quale espressione di un diritto personale e strumento di apprendimento cognitivo“), accanto a specifiche iniziative formative di accompagnamento, vanno progettati idonei strumenti di monitoraggio delle qualità fisiche nel grado interessato, perché tale innovazione sia caratterizzata dall’auspicabile efficacia.


Bibliografia

Donati A., Lai G., Marcello F., Masia P., La valutazione nello sport, Roma, Società Stampa Sportiva, 1994, pagg. 69-259

Donncha C.M., Watson A.W.S., McSweeney T., O’Donovan D.J., Reliability of Eurofit Physical Fitness Items for Adolescent Males With and Without MentalRetardation, Adapted Physical Activity Quarterly, 16, 1999, pagg. 86-95

Eid L., Motorfit: monitoraggio dello stato di benessere fisico e motorio degli studenti della Lombardia, Milano, Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica Nucleo Territoriale Lombardia, 2008

Esteban-Cornejo I., Tejero-González C.M., Martínez-Gómez D., del-Campo J., González-Galo A., Padilla-Moledo C., Sallis J.F., Veiga O.L., on behalf of UP & DOWN Study Group, Independent and combinedinfluence of the components of physical fitness on academic performance in youth, The Journal of Pediatrics, 165, 2014, 2, pagg. 306-12

Jurimae T., Eurofit, Testide hindeskaalad 11-17 aastastele koolinoortele, Tartu, Università di Tartu, 2003

Kornexl E., Savoia L., von Grebmer E., Hilpold F., Insegnamento dell’Educazione fisica nell’Alto Adige, Bolzano, Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige, 2010 Levarlet-Joye H., Fievetz A.F., Les tests Eurofit et les jeunes de 11 à 14 ans, Sport Belgique, 134, 1991, pagg. 80-86

Moravec R., Kampmiller T., Sedlàcek J., Eurofit, Physique and motor fitness of the Slovak school youth, Bratislava, 2002

Morrow J.R., Jackson A.W., Dish J.G., Mood D.P., Measurement and evaluation in human performance, Champaign, Human Kinetics, 2000, pagg. 50-100

Singh A., Uijtdewilligen L., Twisk J.W.R., van Mechelen W., Chinapaw M.J.M., Physical Activity and Performance at School: A Systematic Review of the Literature Including a Methodological Quality Assessment, Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine, 166, 2012, 1, pagg. 716-721

Tsigilis N., Douda H., Tokmakidis S.P., Test-retestReliability of the Eurofit Test Battery Administred to University Students, Perceptual and Motor Skills, 95, 2002, pagg.1295-1300

Zoppi G., Bressan F., Luciano A., Height and weight reference charts for children aged 2-18 years from Verona, Italy, in “European Journal of Clinical Nutrition”, 50, 1996, pagg. 462-468

United Nations, Policy Brief: COVID-19 and the Needfor Action on Mental Health, 13 maggio 2020

https://www.fondazionecharlie.org/page.php?id=66

Casasco M., Pigozzi F. e altri, FMSI guidelines for returnto physical activity after coronavirus pandemics lockdownLinee guida FMSI per la ripresa dell’attività fisica dopo lockdown per pandemia coronavirus, Medicina dello Sport 2020;73 DOI: 10.23736/S0025-7826.20.03715-1

Cesvot, 2° Rapporto su Opinione pubblica e volontariato in Toscana – indagine demoscopica. Anno 2021, 3 febbraio 2021, Sociometrica

Lodi E., Scavone A. e altri, Ripresa dell’attività sportiva in seguito a pandemia COVID-19. Come comportarsi?, G Ital Cardiol 2020;21(7):514-522

Sallis R., Young D.R., Tartof S.Y., Physical inactivity isassociated with a higher risk for severe COVID-19 outcomes: a study in 48 440 adult patients, British Journal of Sports Medicine 2021;55:1099-1105

Sport e Salute, Swg, Un anno di pandemia: gli effetti delCovid-19 sul sistema sportivo italiano, Report finale, Marzo 2021

Tortella P., Schembri R., Fumagalli G., Covid-19 and the effects of isolation on the sedentariness and physicalactivity of children: an Italian study, Formazione & Insegnamento XVIII -3 -2020 Codice ISSN 2279-7505 (on line) © Pensa MultiMedia Editore

Gli allegati

Totale

 CAPRESVELBRAADDLUNFLECIVSTATURAPESO
2021 Media7,012250,3829,9635,5022,58177,247,9778,85171,6466,80
Ds±2,79±486,09±8,87±28,64±5,11±29,62±22,81±8,93±9,53±11,32
           
2019 Media7,962452,6527,9739,8525,67194,5811,6974,67171,7561,99
Ds±2,75±577,83±9,44±24,16±5,61±24,86±20,33±8,08±12,96±11,37
           
T<.001<.001<.001<.05<.001<.05<.001<.001NS<.05

Donne

 CAPRESVELBRAADDLUNFLECIVSTATURAPESO
2021 Media7,841653,7231,4231,8221,87165,905,0973,59162,0958,72
Ds±2,65±341,31±10,59±24,97±5,03±22,45±14,10±7,51±5,89±7,75
           
2019 Media8,592007,9128,6533,5424,20182,2310,0868,99162,5554,48
Ds±2,88±369,87±10,79±24,97±4,59±25,56±14,17±9,40±5,12±8,56
           
T<.05<.001<.05<.05<.001<.05<.001<.001<.05<.05

Maschi

 CAPRESVELBRAADDLUNFLECIVSTATURAPESO
2021 Media5,892155,4128,6137,6522,90175,218,2879,50173,77649,82
Ds±2,61±582,31±9,35±29,10±5,31±33,30±22,02±9,95±11,43±13,30
           
2019 Media7,632563,4327,8740,7825,64198,2911,9675,99173,9265,02
Ds±2,46±567,24±9,10±24,40±5,20±24,01±21,87±8,33±13,35±10,39
           
T<.001<.001<.001<.05<.001<.05<.001<.001NS<.05

TABELLA 1: I DATI DEI TEST NEL 2021 E NEL 2019

Data Breach: violazioni di dati personali

Data Breach: violazioni di dati personali.
Responsabilità Dirigenziali e adempimenti nelle Istituzioni scolastiche. Stato dell’Arte e ricognizione normativa.

di Dario Angelo Tumminelli, Carmelo Salvatore Benfante Picogna, Zaira Matera

La tutela dei dati personali, è un diritto che trae origini dai principi costituzionali, strettamente legati alla tutela della dignità della persona umana.

La definizione di trattamento dei dati personali è davvero molto ampia, complessa e articolare. Per trattamento si intende qualsiasi operazione applicata ai dati personali (o insieme di operazioni), compiute con o senza l’ausilio di processi automatizzati applicato a dati personali (o insiemi di dati personali), concernenti: l’identificazione, la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la conservazione, la consultazione, l’elaborazione, la modificazione, la selezione, l’estrazione, il raffronto, l’utilizzo, l’interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati.

Riferimenti normativi

In Italia la prima norma giuridica, finalizzata alla tutela dei dati personali risale al 1996, con Legge 31 dicembre 1996, n. 675 “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali” comunemente nota al grande pubblico come “Legge sulla privacy”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 5 dell´8 gennaio 1997 – Suppl. Ordinario n. 3. La citata legge istitutiva una particolare autorità amministrativa indipendente, oggi conosciuta come Garante per la protezione dei dati personali o semplicemente Garante della Privacy”. La legge fu successimene abrogata dal Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 174 del 29 luglio 2003 – Suppl. Ordinario n. 123, meglio conosciuto come “Codice della Privacy”.

Il 25 maggio 2018 è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2016/679, noto con l’acronimo GDPR “Regolamento generale sulla protezione dei dati” del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016.

Approfondimento È noto che il regolamento è una fonte di diritto derivato dai Trattati comunitari ed è un atto normativo avente forza di legge di portata generale, vincolante e obbligatorio in tutti i suoi elementi contenuti, direttamente applicabile una volta pubblicato Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, negli Ordinamenti degli Stati membri ai sensi dell’art. 288, par. 2 del Trattato sul funzionamento dell’UE.

Il citato Regolamento abroga la precedente Direttiva 95/46/CE, prevedendo l’applicazione di specifiche misure di protezione e sicurezza quando si effettua un trattamento di dati personali e riconosce all’interessato, determinati diritti di tutela e trasparenza.

In Italia il percorso di adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 GDPR, è stato avviato con una apposita Legge delega 25 ottobre 2017, n. 163 “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2016-2017” pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 259 del 06 novembre 2017.

In seguito alla delega, il Governo ha emanato il Decreto Legislativo 10 agosto 2018, n. 101 “Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché’ alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati” conosciuto più semplicemente come “Decreto di adeguamento al GDPR” pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 205 del 04 settembre 2018.

Il vecchio “Codice della Privacy” dell’96 è stato dunque profondamente modificato, aggiornato e adeguato alla disciplina europea nelle sue disposizioni. Il sopracitato Decreto legislativo 101/2018 ha di fatto adeguato la normativa Italiana alla normativa Europea “armonizzandola” pienamente, anche se ad onor del vero, trattandosi di un Regolamento UE, lo si attua di fatto essendo immediatamente applicabile nell’atto della sua pubblicazione in Gazzetta.

Il “Codice della Privacy” per quasi un ventennio ha garantito il rispetto del trattamento dei dati personali, ancora oggi in vigore in Italia, limitatamente a quelle disposizioni che non contrastano o non si sovrappongono con quelle del Regolamento (UE) 2016/679 e che soprattutto, sono con esso compatibili.

Anche quest’ultimo Decreto legislativo 101/2018 ha subito ulteriori modifiche, apportate dalla Legge 27 dicembre 2019 n. 160 (Legge di bilancio triennio 2020-22), dal Decreto Legge 14 giugno 2019, n. 53, e da ultimo anche dalle indicazioni contenute dal Decreto Ministeriale del 15 marzo 2019.

Il Garante per la protezione dei dati personali, specifica autorità di controllo, ha elaborato di suo pugno e reso pubblica una versione “arricchita” e “ragionata” del testo del Regolamento GDPR, in modo da offrire all’utenza interessata, una lettura più ampia delle previsioni introdotte dalla nuova normativa. Il testo è aggiornato con rettifiche pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea 127 del 23 maggio 2018.

In buona sostanza la normativa sulla sicurezza e protezione dei dati personali è in continua evoluzione,seguendo costantemente la rapida evoluzione tecnologica, che ha implementato in modo esponenziale la libera circolazione dei dati personali rendendo così cogente un adeguamento normativo specifico a livello europeo.

Le Istituzioni scolastiche sono certamente coinvolte nella applicazione di tutta la normativa sopra citata. Tra gli adempimenti perentori che il responsabile legale dell’Istituzioni scolastiche deve adempiere, ovvero del Dirigente scolastico, rientrano la nomina del RPD – Responsabile Protezione dei Dati, la tenuta di un apposito Registro delle attività di trattamento e la predisposizione e alcune misure specifiche, tra le quali: la formazione del personale sulle procedure di sicurezza e protezione dei dati (ad esempio uso di password e l’accesso a specifici sistemi di elaborazione e trasmissione dati). Le misure sono volte ad assicurare la sicurezza fisica e il controllo degli accessi agli edifici e alle zone in cui sono ospitate le risorse a supporto del trattamento (documenti cartacei e strumenti informatici). Il GDPR precede che i processi di gestione dell’archivio, per assicurare che i documenti cartacei contenenti dati personali utilizzati durante il trattamento siano consultati, archiviati, trasmessi, e ove previsto distrutti, nel pieno rispetto delle norme attualmente vigenti.

Le Istituzioni scolastiche acquisiscono, gestiscono e conservano, sotto la propria responsabilità, la documentazione; necessaria per lo svolgimento di tutte le attività relative alla carriera scolastica e al rapporto con gli alunni, i genitori, il personale scolastico nella quale sono presenti anche dati personali. Il modello organizzativo e di gestione della privacy nelle Istituzioni scolastiche costituisce il fondamento per la sicurezza dei dati personali trattati dalla scuola, con la definizione dei processi volti a controllare i rischi che i trattamenti pongono sui diritti e le libertà delle persone interessate l’individuazione di ruoli e responsabilità di chi ha accesso ai dati personali.

Fatta questa necessaria premessa,

esplicitati gli aspetti più generali, ci addentriamo nel merito del caso proposto ovvero sulle responsabilità del Dirigente scolastico e i relativi adempimenti che dovrà affrontare l’Istituzione scolastica in caso in cui si verifichi un “Data Breach” o semplicemente una violazione di dati personali.

Il Data Breach è dunque una violazione di sicurezza accidentale o meno, comunque in modo illecito che può comportare la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati. Una violazione dei dati personali può, per la sua stessa natura, compromettere la riservatezza di dati personali, l’integrità o la disponibilità.

A titolo di esempio se ne riportano alcuni casi possibili:

  • l’accesso o l’acquisizione dei dati da parte di terzi non autorizzati;
  • il furto o la perdita di dispositivi informatici contenenti dati personali;
  • la deliberata alterazione di dati personali;
  • l’impossibilità di accedere ai dati per cause accidentali o per attacchi esterni, virus, malware, ecc.;
  • la perdita o la distruzione di dati personali a causa di incidenti, eventi avversi, incendi o altre calamità;
  • la divulgazione non autorizzata dei dati personali.

Il “Garante della Privacy” ha fornito delle utili indicazioni in caso di accertata violazione, facilmente consultabile e reperibili sul sito dal link: https://www.garanteprivacy.it/regolamentoue/databreach

Di seguito vengono riportate alcune parti tratte dal sito ufficiale del Garante.

Corre l’obbligo di precisare che tale pagina è in continuo e costante aggiornamento, in evoluzione della normativa specifica di settore.

Il titolare del trattamento, soggetto sia pubblico che privato, (impresa associazione, partito, professionista, ecc.) senza ingiustificato ritardo e, ove possibile, entro 72 ore dal momento in cui è venuto a conoscenza di una violazione, deve notificare la stessa al Garante a meno che sia improbabile che la violazione dei dati personali comporti un rischio effettivo per i diritti e le libertà delle persone fisiche. Stessa e identica procedura se è il responsabile del trattamento che viene a conoscenza di una eventuale violazione, egli è tenuto a informare tempestivamente il titolare in modo che possa attivarsi e notificare a sua volta al Garante. Qualora la notifica al Garante viene effettuata oltre il termine delle 72 ore, la stessa deve essere sempre accompagnata da comprovati motivi sul ritardo. Se la violazione comporta un “rischio elevato” per i diritti delle persone, il titolare deve comunicarla prontamente a tutti gli interessati, utilizzando i canali più idonei. Il titolare del trattamento, a prescindere dalla notifica al Garante, documenta tutte le violazioni dei dati personali, predisponendo un apposito registro, dove annotare tutte le violazioni. Tale documentazione consente all’Autorità di effettuare i dovuti controlli sul rispetto della normativa.

Ovviamente vanno notificate solamente le violazioni di dati personali che possono avereconcreti effetti avversi e/o significativi sugli individui, causando danni fisici, materiali o immateriali. 

A titolo di esempio: furto d’identità o rischio di frode, la perdita di riservatezza dei dati personali protetti dal segreto professionale, o ancora una perdita finanziaria, un danno alla reputazione e qualsiasi altro significativo svantaggio economico o sociale.

A partire dal 1 luglio 2021, la notifica di una violazione deve essere inviata al Garante tramite un’apposita procedura telematica, resa disponibile nel portale dei servizi online dell’Autorità, e resa raggiungibile all’indirizzo: https://servizi.gpdp.it/databreach/s/, come espressamente previsto nel Provvedimento del 27 maggio 2021 consultabile dal seguente link:

https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9667201

Il Garante può prescrivere misure correttive (vedi art. 58, paragrafo 2, del Regolamento UE 2016/679) nel caso sia rilevata una violazione delle disposizioni del Regolamento, anche per quanto riguarda l’adeguatezza delle misure di sicurezza tecniche e organizzative applicate ai dati oggetto di violazione.

Si ricorda che in caso di inadempienze sono previste sanzioni pecuniarie che possono arrivare fino a 10 milioni di Euro o, nel caso di imprese, fino al 2% del fatturato totale annuo mondiale. 

Con la piena applicazione del Regolamento GDPR, dal 2018 ad oggi, le notifiche prevenute di “data breach” al “Garante della Privacy” sono state ben 4.778, sia da soggetti pubblici sia privati, ed il settore maggiormente colpito è la Sanita. Secondo quanto riportato in una intervista ad Agostino Ghiglia, componente del Garante per la protezione dei dati personali “Senza dubbio il settore sanitario, messo a dura prova dalla pandemia, è stato nel corso del 2020 il bersaglio preferito di mirati attacchi informatici che, in termini numerici, sono stati 20.777 tramite malware e 2.063 attraverso ransomware, secondo l’ultimo report di Trend Micro. L’Italia, lo scorso aprile, risultava al terzo posto a livello globale per attacchi malware, dopo Stati Uniti e Giappone. Ad oggi dunque il comparto meno preparato risulta essere proprio quello sanitario che, tra l’altro, paga il prezzo di gran lunga più caro dal momento che la spesa per i data breach è notevolmente aumentata. È evidente che il comparto sanitario risulta essere quello più bersagliato a causa della quantità e qualità dei dati custoditi e che, ovviamente, hanno un notevole valore economico. Gli attacchi criminali non mirano solo a bloccare i sistemi dietro la richiesta di un riscatto, ma soprattutto a capitalizzare i dati sensibili.” Per una lettura integrale dell’intervista si rimanda al seguente link: https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9716650

Bibliografia

  • LEGGE 31 dicembre 1996, n. 675 “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali
  • DECRETO LEGISLATIVO 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali
  • REGOLAMENTO (UE) 2016/679 GDPR “Regolamento generale sulla protezione dei dati
  • LEGGE 25 ottobre 2017, n. 163 “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2016-2017
  • DECRETO LEGISLATIVO 10 agosto 2018, n. 101 “Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché’ alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati
  • LEGGE 27 dicembre 2019 n. 160 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022
  • DECRETO LEGGE 14 giugno 2019, n. 53, “Disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza pubblica
  • DECRETO MINISTERIALE del 15 marzo 2019 “Inserimento nell’allegato A del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, delle regole deontologiche per il trattamento a fini di archiviazione nel pubblico interesse o per scopi di ricerca storica
  • PROVVEDIMENTO del 27 maggio 2021 “Procedura telematica per la notifica di violazioni di dati personali (data breach)

Sitografia Garante per la protezione dei dati personali https://www.garanteprivacy.it/home

Norme: Tipo

Cronologia 1859-2022