Archivi categoria: Rassegne

Meno immissioni sul sostegno La novità alle superiori

da ItaliaOggi

Meno immissioni sul sostegno La novità alle superiori

A causa delle unificazioni delle aree

 di Carlo Forte

Le immissioni in ruolo sul sostegno nelle scuole superiori, previste dal piano triennale di assunzioni varato dal governo, rischiano di morire nella culla a causa dell’unificazione delle aree. L’articolo 15, comma 3-bis del decreto Carrozza prevede, infatti, che nelle scuole superiori le aree del sostegno debbano essere unificate. Ciò vuole dire che, a fronte delle attuali 4 aree (AD01, AD02, AD03, AD04) alle quali corrispondono ambiti disciplinari diversi, d’ora in poi, l’amministrazione scolastica dovrà fare riferimento ad un’unica tipologia di posto. E quindi, i docenti da destinare al sostegno dovranno essere individuati facendo riferimento ad un’unica mega-area, nella quale confluiranno gli insegnanti di tutte e 4 le diverse specialità. Un po’ come già accade nella secondaria di primo grado, dove l’area è unica (AD00). Ciò comporterà la possibilità, per i docenti di ruolo che già insegnano sul sostegno e per coloro che hanno il titolo di specializzazione e intendono farlo valere per la mobilità, di ottenere più agevolmente le sedi di preferenza che esprimeranno nelle relative domande. E ciò, con ogni probabilità, si tradurrà in una riduzione delle disponibilità anche per le immissioni in ruolo. Si pensi, per esempio, ai docenti in esubero che, in applicazione delle disposizioni contenute nell’articolo 14, comma 17, del decreto legge 95/2012, dovessero essere ricollocati sul sostegno (anche d’ufficio). Per contro, la prossima tornata di assunzioni a tempo indeterminato dovrà continuare a tenere conto delle aree, perché il comma 3-bis, dell’art. 15, del decreto Carrozza contiene una disciplina transitoria, che continua a mantenere in vita le aree, sia per le immissioni da concorso che per le assunzioni da effettuare tramite lo scorrimento delle graduatorie a esaurimento. Più precisamente: le aree disciplinari continueranno ad essere utilizzate per le graduatorie di cui all’articolo 401 del testo unico di cui al dlgs n.297/1994. E la stessa deroga sarà applicata per i docenti inseriti negli elenchi tratti dalle graduatorie di merito delle procedure concorsuali bandite antecedentemente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl. In buona sostanza, i docenti di ruolo saranno utilizzati come se le aree non esistessero e i docenti neoimmessi in ruolo e i precari saranno assegnati ai posti come se nulla fosse successo.

Iscrizioni on line problematiche? Secca risposta del Miur: in due giorni il triplo di domande rispetto al 2013

da Tecnica della Scuola

Iscrizioni on line problematiche? Secca risposta del Miur: in due giorni il triplo di domande rispetto al 2013
di Alessandro Giuliani
Al termine del secondo giorno di apertura del servizio, viale Trastevere fornisce alla “Tecnica della Scuola” dei dati numerici eloquenti: dalla mezzanotte del 3 febbraio alle ore 18,00 del 4 sono state inserite 206.634 domande, di cui 169.821 inoltrate; lo scorso anno con lo stesso periodo di acquisizione le domande inserite furono 70.352, di cui 50.052 inoltrate. Conclusione: il sistema sta assicurando una risposta adeguata. E i problemi di connessione deriverebbero dall’alto numero di utenti collegati contemporaneamente.
Anche il secondo giorno di apertura del servizio che permette le iscrizioni on line alle prime classi di scuola primaria, media e superiore è stato caratterizzato da testimonianze che hanno sottolineato difficoltà di connessione e blocchi del sistema. Eppure i numeri continuano a dare a ragione al Ministero dell’Istruzione.
In risposta ai “disagi nella compilazione della domanda”, ravvisati da diversi utenti, il Miur fornisce alla ‘Tecnica della Scuola’ dei dati numerici eloquenti. “L’infrastruttura del MIUR attualmente configurata e dedicata ad “Iscrizione on Line” – spiegano dal dicastero di Viale Trastevere – sta garantendo la gestione del servizio, nonostante i notevoli picchi di carico, generati dall’elevato numero di accessi degli utenti. Lo dimostrano i dati in nostro possesso”.
Ed eccoli i dati. Che parlano da soli. “Gli utenti che, dal 27 gennaio ad oggi, martedì 4 febbraio, hanno richiesto la registrazione sono al momento 492.211, di cui 470.100 hanno confermato la registrazione. Dalla mezzanotte del tre febbraio ad oggi pomeriggio alle ore 18,00 sono state inserite 206.634 domande di iscrizione, di cui 169.821 inoltrate. Lo scorso anno con lo stesso periodo di acquisizione le domande inserite furono 70.352, di cui 50.052 inoltrate, con periodi anche di più ore consecutive di completo blocco del sistema”. Per il Miur non vi sono dubbi: “risulta da ciò evidente che quest’anno il sistema, opportunamente potenziato, sta assicurando una risposta adeguata ad una iniziativa così impegnativa per il sistema informativo che sta registrando un elevato tasso di adesione delle famiglie in un arco temporale così ridotto. Ovviamente, ciò può comportare che nei momenti di numeri tanto elevati di accesso alla rete in contemporanea, si possano verificare rallentamenti del sistema”. Da Viale Trastevere hanno anche spiegato che “sta comunque procedendo a monitoraggi continui del sistema, dai quali non risulta il verificarsi di blocchi o interruzioni continuate. Stiamo lavorando per apportare ulteriori ottimizzazioni di performance al servizio di Iscrizione on Line, senza dimenticare l’incessante lavoro di assistenza telefonica che il Ministero ha messo a disposizione dell’utenza sia per le famiglie che per le scuole attraverso una control room dedicata”.
C’è quindi davvero da pensare che le criticità di collegamento al sistema ravvisate nelle prime quarantott’ore di funzionalità del servizio siano dovute al sovraccarico di connessioni. Altrimenti, come avrebbero potuto presentare la domanda oltre 200mila famiglie. Comunque nei prossimi giorni ne sapremo sicuramente di più.

I sindacati in audizione al Senato: servono 300 milioni per salvare gli scatti del 2013

da Tecnica della Scuola

I sindacati in audizione al Senato: servono 300 milioni per salvare gli scatti del 2013
di A.G.
È la criticità principale segnalata il 4 febbraio alla VII Commissione. Uil: è l’unico modo per superare la doppia penalizzazione. Flc-Cgil: occhio a non intaccare di nuovo il Mof. Cisl: il decreto del governo sana solo una piccola parte. Messe in evidenza pure le criticità sui tagli alle funzioni aggiuntive Ata e alle decurtazione del Fondo unico nazionale dei ds. Ugl: l’attuale sistema penalizza i lavoratori.
Bisogna recuperare gli oltre 300 milioni di euro sottratti alle anzianità 2013 dal Governo Letta (con il Dpr 4 settembre 2013, n. 122). È la criticità principale segnalata il 4 febbraio dai sindacati della scuola in audizione in Commissione Cultura del Senato sul Decreto Legge “scatti”. Secondo la Uil Scuola è l’unico modo per superare “la doppia penalizzazione dei lavoratori della scuola che vedono sommato il blocco del contratto al prelievo di somme già stanziate nel rinnovo precedente e destinate alla progressione economica per anzianità”. La Flc-Cgil ha spiegato che occorre “ripristinare gli scatti di anzianità per le annualità 2012-2013 senza intaccare nuovamente il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa”.
La Cisl Scuola ha evidenziato nel suo intervento, di cui è stata consegnata formale “memoria” alla presidenza della Commissione, “la portata complessiva della questione ‘scatti’, di cui il decreto sana provvisoriamente soltanto una piccola parte” e ha chiesto di inserire in sede di conversione del provvedimento norme che risolvano altre due emergenze altrettanto pressanti, quella delle posizioni economiche del personale Ata e quella della decurtazione del Fondo Unico Nazionale dei dirigenti scolastici. “Solo in questo modo – ha sostenuto la Cisl Scuola – il provvedimento potrà assumere maggior valore e peso: non solo un ‘pannicello caldo’ con cui porre rimedio a operazioni maldestre, ma concreta dimostrazione di voler rivolgere alla scuola quella diversa attenzione che da tempo attende”.
Anche la Uil Scuola ha sollecitato l’introduzione di una norma interpretativa “che non richiede coperture economiche” per ripristinare le posizioni economiche Ata, il cui blocco – ha spiegato – “causa disservizi e incertezze al personale e alle scuole. Questa situazione, inoltre, rischia di alimentare un colossale e costoso contenzioso nel quale l’amministrazione risulterà perdente. Infatti le prestazioni aggiuntive corrispondenti sono state svolte e retribuite. Va subito bloccato il recupero delle somme già pagate dal 2011, come pubblicamente affermato dal Ministro dell’Istruzione”. E sempre la Uil Scuola ha sollecitato l’avvio del rinnovo del contratto della scuola e una soluzione per la questione riguardante i Dirigenti Scolastici oggetto di un prelievo sulla retribuzione derivante dalla contrattazione regionale, per la quale è stato proclamato lo sciopero per il 14 febbraio.
“Abbiamo inoltre sottolineato – ha detto Mimmo Pantaleo, leader Flc-Cgil – la necessità di trovare le risorse necessarie per il rinnovo del contratto nazionale per tutti i dipendenti pubblici. È confermata la nostra indisponibilità a interventi di riduzione del salario e dei diritti per le future immissioni in ruolo dei precari”. Per il sindacalista “non è pensabile continuare a penalizzare le condizioni di lavoro, tagliare i finanziamenti pubblici all’offerta formativa e distruggere la contrattazione”. “L’introduzione delle misure richieste sarebbe il segnale tangibile dell’attenzione che la politica vuole dedicare alla scuola pubblica” conclude Pantaleo avvertendo che la Flc continuerà con le iniziative di mobilitazione “per evitare ulteriori colpi alla qualità dell’offerta formativa e alla autonomia organizzativa e didattica delle scuole”.
Forti critiche sono presenti anche nel documento presentato dall’Ugl Scuola alla VII Commissione del Senato sul dl “scatti”. “Bisogna tener conto del fatto che l’età media di assunzione nella scuola – si legge – è molto elevata e i meccanismi attuali penalizzano tutti i lavoratori, in particolare i neo assunti. E non dobbiamo dimenticare l’elevato tasso di precarizzazione che, da sempre, affligge il comparto e che negli ultimi anni ha raggiunto livelli inaccettabili. Inoltre, il meccanismo di progressione della carriera attualmente prevede, in modo ingiusto, il riconoscimento dei primi quattro anni di pre-ruolo per intero e del periodo eccedente nella misura dei due terzi. In più, nell’arco della carriera lavorativa scolastica, viene a mancare il tempo utile per maturare le massime posizioni stipendiali”, ha concluso l’Ugl Scuola.

TFA, accesso garantito per chi è stato preso al primo ciclo ma ha dovuto rinunciare

da Tecnica della Scuola

TFA, accesso garantito per chi è stato preso al primo ciclo ma ha dovuto rinunciare
di A.G.
A chiederlo è la “grillina” Silvia Chimienti (M5S): il via libera in sovrannumero non altera il fabbisogno, poiché  i vincitori di più classi di concorso della prima tornata di corsi (quasi la metà di quelli preventivati) non devono essere considerati, ma risultano già conteggiati. Richieste anche riduzioni del percorso formativo e delle tasse d’iscrizione.
Garantire l’ammissione in sovrannumero al secondo ciclo del TFA ordinario per chi era risultato vincitore in più classi di concorso e aveva dovuto rinunciare a una di esse ai fini dell’abilitazione. A chiederlo ufficialmente al ministro Carrozza, attraverso un’interrogazione parlamentare, è Silvia Chimienti, deputato del M5S.
In effetti, le modalità previste dal bando istitutivo del primo ciclo di TFA ordinari sancivano la necessità di optare per una sola classe di concorso, costringendo i vincitori di più classi a rinunciare a tutte le altre e senza neppure avere la possibilità di congelarle, rendendo di conseguenza inutile il pagamento delle tasse di iscrizione per partecipare alle diverse prove.
“Tutto ciò – afferma oggi Chimienti – è in palese difformità da quanto era invece stato previsto per la SSIS, in cui ci si poteva iscrivere contemporaneamente a più classi di concorso o congelare le prove superate. L’accesso in sovrannumero non altera il fabbisogno, poiché il primo ciclo di TFA ha abilitato un numero di docenti inferiore al numero dei posti messi a bando (11.000 anziché 20.000), e comunque, essendo già abilitati, i vincitori di più classi di concorso non devono essere considerati come nuove immissioni nella scuola, ma risultano già conteggiati nei posti messi a bando per il primo ciclo che sono stati stabiliti in funzione delle reali esigenze”, puntualizza l’esponente “grillino”.
“Ecco perché – conclude la deputata – chiediamo al Ministro Carrozza che i vincitori di più classi di concorso frequentino solo i corsi e il tirocinio diretto relativi alla disciplina oggetto di abilitazione, avendo già frequentato e sostenuto i relativi esami degli insegnamenti di scienze dell’educazione, nonché effettuato il tirocinio indiretto e quello diretto relativo alla didattica per l’integrazione degli alunni con disabilità. Di conseguenza, i vincitori di più classi di concorso devono versare le tasse universitarie di iscrizione esclusivamente in relazione ai CFU da conseguire”.

Pas: Gilda e Anief chiedono al Ministro di fare immediatamente chiarezza

da Tecnica della Scuola

Pas: Gilda e Anief chiedono al Ministro di fare immediatamente chiarezza
di L.L.
Ancora troppi i nodi irrisolti, come i mancati chiarimento sulla validità abilitante dei titoli di scuola magistrale ottenuti dal 1997 al 2001. E continuano le resistenze degli atenei all’attivazione di alcuni corsi, soprattutto per la scuola dell’infanzia e primaria.
Continua la confusione sui Percorsi abilitanti speciali e in molti casi si brancola ancora nel buio.
È la Gilda degli Insegnanti a lanciare l’allarme.
Con un comunicato stampa del 4 febbraio il sindacato degli insegnanti ha chiesto al ministro Carrozza di intervenire con urgenza “per evitare che un provvedimento così importante per la scuola e le migliaia di docenti precari venga travolto dalla macchina burocratica del Miur e dagli interessi degli atenei”.
Infatti, Gilda denuncia la mancata attivazione di alcuni corsi, soprattutto per la scuola dell´infanzia e la primaria, a causa delle resistenze delle università. Inoltre, ad oggi mancano i necessari chiarimenti sulla validità abilitante dei titoli di scuola magistrale ottenuti dal 1997 al 2001.
Anche Anief torna a spronare il Ministero affinché dia risposte immediate alle tante questioni irrisolte. Oltre a quanto denunciato dalla Gilda, l’Anief chiede la pubblicazione definitiva da parte degli atenei dei corsi che effettivamente verranno attivati, al fine di permettere ai tanti candidati ai Pas, una volta acquisita la certezza della mancata attivazione del corso richiesto, di poter avviare la richiesta formale del nulla osta utile allo spostamento in un’altra regione.
Altra questione fondamentale riguarda la possibilità per tutti i corsisti di poter fruire dei permessi per il diritto allo studio, anche per un numero inferiore alle 150 previste dal C.C.N.L.. Per tale ragione l’Associazione chiede si sollecitare tutti gli atenei a pubblicare il programma delle lezioni e l’elenco degli ammessi ai corsi.
“Una volta superati questi aspetti organizzativi – scrive l’Anief – il nodo più difficile da sciogliere rimane sicuramente quello della spendibilità del titolo: premesso che gli atenei organizzatori dovranno ottemperare all’indicazione del Miur di assegnare i titoli di abilitazione entro la fine del prossimo mese di luglio: ciò permetterebbe l’immediato inserimento dei neo-abilitati nella seconda fascia delle graduatorie d’Istituto, la cui “finestra” di aggiornamento dovrebbe chiudersi più o meno in quei giorni”.
“Ma soprattutto, – continua l’Associazione – il Ministro Carrozza colga l’occasione per inserire i prossimi abilitati tramite i Pas, come attraverso i Tfa ordinari, all’interno delle graduatorie permanenti, da qualche anno ribattezzate “ad esaurimento”, perché rappresentano l’unico canale di assunzione, per il 50% dei posti vacanti, destinato al personale abilitato attraverso i corsi universitari”.
Tante dunque ancora le questioni rimaste aperte, mentre il tempo stringe.

Aliquote di computo 2014 per la Gestione separata

da Tecnica della Scuola

Aliquote di computo 2014 per la Gestione separata
di Lara La Gatta
L’Inps comunica anche il massimale annuo di reddito e il minimale per l’accredito contributivo, oltre alle modalità di ripartizione dell’onere contributivo
Come ogni anno, l’Inps ha pubblicato la circolare riguardante le aliquote contributive, aliquote di computo, massimale e minimale riferiti alla Gestione separata.
Per l’anno 2014 si tratta della circolare n. 18 del 4 febbraio 2014, che comunica le aliquote contributive e di computo alla luce delle novità previste nella legge 27 dicembre 2013, n.147 (legge di stabilità 2014), che al comma 491 ha disposto che per i soggetti iscritti alla gestione separata, già assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie o titolari di pensione, l’aliquota contributiva e di computo per l’anno 2014 è elevata al 22 per cento, mentre il successivo comma 744 ha previsto che per i lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (liberi professionisti), iscritti in via esclusiva alla gestione separata, per l’anno 2014 l’aliquota contributiva rimane fissata al 27 per cento.
Per tutti gli altri soggetti iscritti in via esclusiva alla gestione separata, invece, rimane immodificata la disposizione di cui alla legge n.134/2012, che ha previsto che l’aliquota contributiva e di computo venga elevata al 28 per cento. Rientrano in questa tipologia tutti gli iscritti alla gestione separata diversi dai liberi professionisti e per i quali l’obbligo contributivo è in capo ad un soggetto terzo (associati in partecipazione, venditori porta a porta, borsisti, etc.).
Rimane confermata per gli iscritti che non siano pensionati o che non risultino già assicurati ad altra forma previdenziale obbligatoria l’ulteriore aliquota contributiva dello 0,72 per cento per il finanziamento dell’onere derivante dall’estensione agli stessi della tutela relativa alla maternità, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia ed al congedo parentale.
In sintesi, le aliquote dovute per la contribuzione alla Gestione separata nell’anno 2014 sono complessivamente fissate:
1.     per i liberi professionisti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie: 27,72%
2.     per i liberi professionisti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria: 22,00%
3.     collaboratori e figure assimilate non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie: 28,72%
4.     collaboratori e figure assimilate titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria: 22%
Nulla cambia in merito alla ripartizione dell’onere contributivo tra collaboratore e committente, che resta fissata nella misura rispettivamente di un terzo e due terzi, salvo il caso di associazione in partecipazione, per il quale la ripartizione tra associante ed associato avviene in misura pari rispettivamente al 55 per cento e al 45 per cento dell’onere totale. Così come resta invariata la modalità di versamento: i contributi devono essere versati dal titolare del rapporto contributivo (committente o associante) entro il giorno 16 del mese successivo a quello di corresponsione del compenso, mediante il modello F24 telematico (per i titolari di partita IVA).
Per i professionisti iscritti alla Gestione separata l’onere contributivo è tutto a carico dei soggetti stessi e il versamento dei contributi deve essere eseguito, tramite il modello F24 telematico, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi (saldo 2013, primo acconto 2014 e secondo acconto 2014).
La circolare comunica anche il massimale annuo di reddito che per il 2014 è pari a euro 100.123,00, mentre per quanto concerne l’accredito dei contributi, basato sul minimale di reddito, per quest’anno è pari ad euro 15.516,00.
 Pertanto gli iscritti per i quali il calcolo della contribuzione avviene con l’aliquota del 22 per cento avranno l’accredito dell’intero anno con un contributo annuo di euro 3.413,52 mentre gli iscritti per i quali il calcolo della contribuzione avviene con l’aliquota del 27,72 per cento o del 28,72 per cento avranno l’accredito dell’intero anno con un contributo annuale rispettivamente pari ad euro 4.301,03 (di cui 4.189,32 ai fini pensionistici) e ad euro 4.456,19 (di cui 4.344,48 ai fini pensionistici).
Infine, l’Inps ricorda che i compensi erogati ai collaboratori entro la data del 12 gennaio 2014 e riferiti a prestazioni effettuate entro il 31 dicembre 2013 sono da calcolare con le aliquote contributive in vigore nel 2013.

Splendori e miserie dell’Istruzione tecnica

da Tecnica della Scuola

Splendori e miserie dell’Istruzione tecnica
di P.A.
Mentre sono in corso le iscrizioni a scuola, continua il dibattito sull’utilità strategica degli Istituti tecnici e professionali per le nostre industrie e per lo sviluppo occupazione
Disfida tra licei e istituti tecnici quando c’è da decidere dove iscriver i figli, considerato che gli istituti tecnici e professionali vengono ancora considerate di serie B e quindi nel complesso scuola di ripiego e in modo particolare se dalla media si esce con voti non particolarmente lusinghieri.  Tuttavia in alcuni casi quelle scuole, considerate un gradino più basso, possono aiutare i ragazzi a trovare un lavoro prima e meglio del classico percorso liceo+università, per cui la domanda è: come rilanciare l’istruzione tecnica? Una proposta, che da qualche tempo viene sollecitata, è quella di dare più spazio al contratto d’apprendistato. A tale scopo, Il Sole 24 ore, parla di potenziamento dell’istruzione tecnica e professionale puntando sui tirocini per i quali «sarebbe opportuno immaginare incentivi specifici» per le imprese che poi li trasformano in «contratti di lavoro». Partendo da queste premesse, la commissione Lavoro della Camera, presieduta da Cesare Damiano, presenterà i risultati di una indagine sul mercato del lavoro, e in particolare sulle misure per fronteggiare l’emergenza occupazione dei giovani, alla presenza del ministro Enrico Giovannini. Il documento, che raccoglie il giro di audizioni svolte in questi mesi, stima come in Italia siano presenti circa sette milioni di soggetti in situazione di disagio occupazionale, mentre i giovani sono fortemente penalizzati, visto che nel confronto con gli altri paesi europei è emerso come da noi il rischio di rimanere senza un impiego è molto più alto per i ragazzi: sino a quattro volte rispetto alle altre classi d’età.
 Oltre quindi a mettere in cantiere «politiche ad hoc per creare domanda di lavoro», sarebbe necessario, suggerisce il giornale, irrobustire la fase di transizione scuola-lavoro, rimuovendo «le cause che portano spesso il sistema di formazione professionale a essere autoreferenziale». Il documento ricorda infatti come, nonostante la crisi e gli elevati tassi di disoccupazione, ci siano quasi 150mila posti di lavoro disponibili ma che rimangono “dimenticati”, come infermieri, panettieri, falegnami, baristi, camerieri, tecnici informatici, operai specializzati. Ciò significa che per avvicinare i ragazzi alle esigenze delle imprese, è importante rilanciare l’apprendistato come accade nei sistemi duali presenti in Germania e Austria. Per questo è opportuno «garantire un più esteso accesso alla formazione aziendale» e ipotizzare, anche, un prolungamento del periodo di prova, oltre a una “modulazione” delle risorse «a favore delle imprese che scelgono di stabilizzare gli apprendisti». Ma attenzione soprattutto «a non cannibalizzare l’apprendistato con altre tipologie contrattuali, come contratto unico o d’inserimento, che si sovrappongono ed è importante partire subito con il programma sperimentale di apprendistato a scuola previsto dal decreto Carrozza e che interessa gli studenti di quarta e quinta superiore». Tra le altre misure indicate al governo per aiutare i ragazzi c’è anche il potenziamento dei centri per l’impiego e il congelamento dell’aggravio contributivo per i veri lavoratori autonomi. In più il documento della Commissione Lavoro della Camera, riferisce Il Sole 24 Ore, stima che in Italia ci sono 7 milioni di soggetti in situazione di disagio occupazionale, mentre nel confronto con gli altri paesi europei è emerso come in Italia il rischio di rimanere senza un impiego è molto più alto per i ragazzi: sino a 4 volte rispetto alle altre classi 
di età.

Il divieto di fumo a scuola

da Tecnica della Scuola

Il divieto di fumo a scuola
di L.L.
Una nota del Miur dà attuazione alla recente legge in materia di tutela della salute nelle scuole
Nel dare attuazione alle disposizioni contenute nell’art. 4, commi 1 e seguenti, del D.L. n. 104 del 12 settembre 2013, convertito con modificazioni in L. n. 128 dell’8 novembre 2013, il Miur ha emanato la nota prot. n. 527 del 27 gennaio 2014 riguardante la tutela della salute nelle scuole e in particolare il divieto di fumo.
Il comma 1 prevede l’estensione del divieto “anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni“, mentre il comma 2 disponeche “è vietato l’utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali chiusi comprese le sezioni di scuole operanti presso le comunità di recupero e gli istituti penali per i minorenni, nonché presso i centri per l’impiego e i centri di formazione professionale”. Il successivo comma 3precisa che “chiunque violi il divieto di utilizzo delle sigarette elettroniche di cui al comma 2 è soggetto alle sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’art. 7 della legge 11 novembre 1975, n. 584, e successive modificazioni”.
Sulla base di quanto soprale istituzioni scolastiche, statali e paritarie, dovranno provvedere ad attivare “incontri degli studenti con esperti delle aziende sanitarie locali del territorio sull’educazione alla salute e sui rischi derivanti dal fumo”.

La scuola italiana è imballata

da Tecnica della Scuola

La scuola italiana è imballata
di Pasquale Almirante
L’economista ed esperta dell’Ocse, Francesca Borgonovi, sul Sole 24 Ore Radiocor, analizza le questioni del sistema di istruzione italiano, dal divario tra gli studenti del Nord e del Sud al ruolo degli insegnanti, dal loro stipendio alla mancata riforma
Il motivo del dislivello di quasi 100 punti nelle competenze in matematica tra i 15enni del Triveneto (524-523 punti contro i 485 nazionali e i 494 Ocse) e quelli della Calabria (430), che si accentuerà a conclusione degli studi? “E’ semplicistico pensare che il gap sia legato solo al livello socio-economico. Noi puntiamo molto l’attenzione sulle aspettative che si hanno per i ragazzi”, dice Borgonovi, e i ragazzi di 15 anni del Sud sono in partenza già “sfiduciati nei confronti della scuola e delle opportunità che dovrebbe aprire, quindi meno impegnati negli studi e più facili alle assenze ‘ingiustificate’. Con il rischio finale dell’abbandono scolastico, che in Italia è maggiore che altrove ed è concentrato al Sud, o di andare a ingrossare le fila dei ‘neet’, i giovani inattivi (“ne’ al lavoro, ne’ a scuola”), categoria purtroppo assai numerosa nella Penisola”. Ma anche l’abitudine di marinare la scuola sarebbe secondo l’Ocse, e secondo l’esperta, una delle cause della scarsa competenza in matematica, che sottrae in media 19 punti alla valutazione, abitudine troppo diffusa tra i liceali italiani (40% contro una media Ocse del 15%) da vederli ai primi posti della poco onorevole classifica mondiale. Solo questi i punti deboli? La nostra scuola, dice ancora l’esperta Ocse, subisce l’ingiuria di non essere considerata, soprattutto dalle famiglie, come una istituzione seria, “permettono ai ragazzi di prenderla sottogamba, quanto i professori giustifichino performance inadeguate”. E come se ciò non bastasse, l’istruzione, soprattutto al Sud (ed è sempre il Sud che ostacola la corsa della Nazione- ndr) non viene percepita come un passaporto per il futuro. “Nel Sud quale riscontro lavorativo possono avere gli studenti se hanno alte competenze? Riescono a trovare un lavoro che li soddisfi, che sfrutti al meglio queste competenze? A giudicare dagli elevati tassi di disoccupazione delle regioni meridionali si direbbe di no, mentre le aree con il minor numero di senza lavoro sono anche quelle con le migliori performance scolastiche”. Tuttavia, dice sempre Borgonovi, “se da un lato le eccellenze stanno a Nord Est, dove gli studenti hanno performance al top mondiale, analoghe a Svizzera e Finlandia, al Sud c’è una eccezione come la Puglia (478 punti) che ha avuto miglioramenti veramente rilevanti grazie a ottime politiche nell’utilizzo dei fondi europei. La Puglia è un esempio da seguire”. Ma uno dei punti più significativi dell’intervento della Borgonovi riguarda gli insegnanti, perché è proprio su questo versante che si gioca l’avvenire della istruzione italiana. Dice infatti che “Nella classifica sulle competenze degli studenti, i Paesi che vanno meglio sono quelli che danno priorità a pagare meglio gli insegnanti, in cui questa professione ha uno sviluppo di carriera e dove vengono forniti i mezzi per l’aggiornamento continuo, dove insomma si investe negli insegnanti, come avviene in Finlandia e Giappone”. In quest’ultima nazione addirittura “è la stessa Costituzione a disporre che gli insegnanti siano tra i ‘civil servant’ meglio retribuiti. In Italia questo sicuramente non accade. Quello che manca è la progressione di salario, all’inizio della carriera è abbastanza simile a quello della fine”. Ma non solo, spiega ancora l’esperta: “In Finlandia la professione di insegnante è tanto ambita che le facoltà che preparano per esercitarla possono scegliere tra il 10% top dei diplomati per le ammissioni. L’insegnante prepara le persone che saranno il futuro del Paese, senza di lui non si possono avere bravi medici, bravi avvocati, bravi ingegneri o altri bravi insegnanti. E’ un mestiere molto importante”. E in Italia? Lo sappiamo tutti. Da noi la professione docente viene spesso vista socialmente come un’occupazione di ripiego, mentre tutto l’apparato, dall’autonomia agli strumenti di cui dispongono, sono per lo più raffazzonati, nonostante ci siano “i tanti singoli che in modo eroico fanno la loro professione”
Ed ecco la conclusione sconfortante della Borgonovi: “in Italia nella scuola sono stati fatti molti progressi. Il problema è che si continuano a fare riforme un po’ disgiunte una dall’altra, senza che venga percepita una chiara visione comune da parte di tutti, insegnanti, genitori, politici, dirigenti scolastici, studenti. Si fanno piccole politiche, ognuna serve un pochino, ma sono tutte diverse tra loro”. Forse, sembra dire l’esperta Ocse, sarebbe bene buttare nel cestino il cacciavite e la pinza, riesumate dall’ex ministro Beppe Fioroni, e aprire una officina del tutto attrezzata per rifare la macchina-istruzione, partendo innanzitutto dai professori, dai loro livelli di preparazione e quindi di arruolamento, e passando pure attraverso una riforma complessiva dell’ordinamento e dei cicli. Ma per favore, non si faccia più della scuola un campo di battaglia ideologico, smontando definitivamente l’idea che, come la sanità, possa essere luogo di business per epocali avventure demagogiche.

Studenti scienze formazione contro i PAS

da tuttoscuola.com

Manifestazione davanti al Miur

Studenti scienze formazione contro i PAS

Sit in di protesta degli studenti universitari di Scienze della formazione primaria davanti al Ministero dell’Istruzione. La manifestazione è stata indetta dal Coordinamento studenti di Scienze della Formazione contro l’attivazione dei Pas, i percorsi abilitanti speciali.

I percorsi abilitanti speciali – spiegano i promotori dell’iniziativa – sono corsi senza selezione e della brevissima durata (circa 5-8 mesi) il cui unico requisito di ammissione è dato dall’aver maturato almeno 540 giorni di servizio nel sistema scolastico nazionale nelle scuole statali e non statali. Questi ‘nuovi abilitati con i Pas’ possono inserirsi in seconda fascia d’Istituto per le supplenze proprio come gli studenti Sfp con una differenza: il riconoscimento degli anni di servizio maturati senza abilitazione all’insegnamento. Cosa resta a tutti gli studenti prossimi alla laurea e ai neolaureati? Solo un profondo senso di rassegnazione e la certezza di aver sbagliato le proprie scelte”.

Carrozza, presto il tavolo sul diritto allo studio

da tuttoscuola.com

Carrozza, presto il tavolo sul diritto allo studio

Il tema del diritto allo studio universitario è stato al centro dell’incontro di oggi tra il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza e il Presidente dell’Andisu, Marco Moretti, che si è svolto presso la sede del Miur in viale Trastevere.

Come abbiamo giù annunciato a Firenze sabato scorso, presto ripartirà il tavolo tecnico con le Regioni per l’attuazione della legge sul diritto allo studio, che prevede un decreto attuativo sui livelli essenziali delle prestazioni – ha dichiarato il Ministro al termine dell’incontro – Il diritto allo studio rappresenta un problema nazionale che va affrontato con il contributo di tutte le Istituzioni, le Regioni, il Governo, gli studenti”.

Come presidente Andisu – ha sottolineato Moretti – sono soddisfatto che si porti finalmente a compimento un percorso cominciato quattro anni fa, il cui obiettivo è garantire alla più ampia platea possibile di studenti meritevoli il diritto allo studio universitario che è soprattutto un diritto di inclusione sociale”.

Iscrizioni 2014: strampalati criteri di precedenza

da tuttoscuola.com

Iscrizioni 2014: strampalati criteri di precedenza

Spetta ai consigli di istituto deliberare criteri

A proposito dei criteri di precedenza da applicare in caso di domande  in eccesso, la circolare ministeriale n. 28/2014 sembra parlare chiaro:  Nella previsione di richieste di iscrizione in eccedenza, la scuola  procede preliminarmente alla definizione dei criteri di precedenza  nella ammissione, mediante apposita delibera del Consiglio di istituto,  da rendere pubblica prima dell’acquisizione delle iscrizioni, con  affissione all’albo, con pubblicazione sul sito web dell’istituzione  scolastica e, per le iscrizioni on line, in apposita sezione del modulo  di iscrizione opportunamente personalizzato dalla scuola.

Questa prima raccomandazione sembra essere stata rispettata, ma quella successiva, in diversi casi, no: Si  rammenta, in proposito, che, pur nel rispetto dell’autonomia delle  istituzioni scolastiche, i criteri di precedenza deliberati dai singoli  Consigli di istituto debbono rispondere a principi di ragionevolezza  quali, a puro titolo di esempio, quello della viciniorietà della  residenza dell’alunno alla scuola o quello costituito da particolari  impegni lavorativi dei genitori.

Ok all’autonomia, ma, quanto a ragionevolezza, sembra che qualche  consiglio di istituto lasci molto a desiderare nella delibera dei  criteri.

Caso limite quello di un istituto siciliano che ha previsto,  nell’ordine, questi criteri di precedenza: ordine di presentazione della  domanda (chi primo arriva..), voto di licenza media (bisognerà  aspettare giugno?) e il più giovane d’età.

Sembra anche piuttosto diffuso il criterio di precedenza in base al voto conseguito nell’anno precedente o da conseguire e quello di condizionare l’accettazione delle domande al preventivo versamento di un contributo liberale a favore della scuola.

Oppure il titolo di studio dei genitori, ecc.

Ragionevolezza poca, legittimità ancor meno.

Ma, in proposito, anche il Miur non scherza. Infatti, pur ricordando che l’eventuale  adozione del criterio dell’estrazione a sorte rappresenta, ovviamente,  l’estrema “ratio”, a parità di ogni altro criterio, la circolare se ne è uscita con questa perla: È,  comunque, da evitare il ricorso ad eventuali test di valutazione quale  metodo di selezione delle domande di iscrizione nei corsi sperimentali.

Il divieto vale per quattro o cinque istituzioni in tutta Italia;  quindi non varrebbe per le altre migliaia che, pertanto, possono  tranquillamente utilizzare test di valutazione per selezionare le  domande.

In questo modo la selezione dei meritevoli (?) è assicurata, anche se  tutte le iscrizioni (comprese quelle delle superiori) riguardano la  fascia dell’obbligo.

La selezione a mezzo dei test esclude sicuramente gli alunni disabili  e quasi certamente gli studenti stranieri. Ma se c’è la benedizione del  Miur…

ISCRIZIONI: I CONSIGLI PER I GENITORI

ISCRIZIONI: I CONSIGLI PER I GENITORI

Genitori tutti pronti alle linee di partenza per iscrivere i propri figli alle classi prime: parte adesso la seconda tornata di iscrizioni on line, che occuperà le famiglie per tutto il mese di febbraio, per fortuna con un po’ di ansie in meno e qualche consapevolezza in più rispetto allo scorso anno. C’è anche la soddisfazione, per l’Associazione Genitori A.Ge. Toscana, di vedere che la protesta dello scorso anno ha ottenuto i risultati dovuti e finalmente ai genitori si riconosce il diritto di scegliere il tempo scuola per il proprio figlio.

”Lo scorso anno protestammo vivamente contro la procedura on line, che consentiva alle scuole di scegliere l’offerta di tempo scuola secondo il loro piacimento, in aperta violazione della normativa vigente, che invece rimette la scelta alle famiglie –commenta Rita Manzani Di Goro, presidente di A.Ge. Toscana- Constatiamo con piacere che il Ministero ha preso atto della fondatezza delle nostre obiezioni e ha modificato sia il modulo on line che le istruzioni alle scuole”.

La procedura on line (www.iscrizioni.istruzione.it) non è difficile e c’è più serenità da parte delle famiglie. Per contro, cresce l’attenzione a fare scelte oculate, perché a nessuno sfugge il fatto di giocarsi con pochi clic il benessere dei propri figli a scuola per i prossimi tre o cinque anni.

Ecco alcuni consigli e informazioni utili per vivere con serenità questo momento:

– ai genitori competono le scelte tra i diversi percorsi formativi e le opzioni del tempo scuola;
– è possibile presentare una sola domanda di iscrizione;
– se non si è più che certi della scelta, non affrettarsi eccessivamente a presentare la domanda: c’è tempo fino al 28 febbraio e non esiste alcuna priorità per chi arriva prima;
– le scuole, sia quelle di destinazione che quelle di provenienza, sono tenute a offrire un supporto informatico alle famiglie che ne hanno bisogno;
– i codici meccanografici, che identificano le scuole a cui iscrivere gli alunni, possono essere richiesti alle scuole di provenienza; altre informazioni su “Scuola in chiaro” http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola;
– i criteri di priorità nell’accoglimento delle domande debbono essere stati adottati dal Consiglio di Circolo o d’Istituto prima dell’avvio delle iscrizioni e la delibera deve essere pubblicata all’albo e sul sito web;
– nella determinazione dei criteri, i Consigli debbono ispirarsi a principi di ragionevolezza, quali la vicinanza dell’abitazione alla scuola o gli impegni lavorativi dei genitori; l’estrazione a  sorte dovrà essere lasciata come estrema ‘ratio’, a parità di tutti gli altri requisiti;
– tutte le situazioni che attribuiscono un il diritto a precedenza debbono essere possedute entro la data di scadenza delle iscrizioni (28 febbraio 2014);
– se l’affido del minore non è congiunto, i due genitori devono perfezionare la domanda di iscrizione presso la scuola entro l’avvio del nuovo anno scolastico;
– in caso di alunno con disabilità o disturbi specifici di apprendimento (DSA), la domanda dovrà essere perfezionata presso la segreteria scolastica, consegnando copia della certificazione entro 10 giorni dalla chiusura delle iscrizioni;
– nell’eventualità che la domanda possa non essere accolta, non conviene comunque scegliere una o due scuole in subordine, perché in questo caso lo spostamento verrà effettuato automaticamente, senza interpellare di nuovo la famiglia;
– tempo scuola: la scelta delle famiglie è un’indicazione, che però diventa vincolante se si raggiunge il numero di domande minimo necessario per attivare una classe (18 alunni per l’infanzia e la media, 15 per la primaria), sempre che vi siano le condizioni logistiche necessarie;
– la scelta migliore è quella che tiene prioritariamente conto del bambino e delle sue necessità;
– è sconsigliabile mettere l’ordine di priorità a tutte le possibilità offerte di tempo scuola, perché in questo caso la scuola può legittimamente attribuirci quella che è la nostra terza o quarta scelta;
– per la scuola dell’infanzia la domanda è solo cartacea e c’è possibilità di scegliere fra 25, 40 e fino a 50 ore, tenendo conto che le attività in compresenza sono possibili con la formula a 40 ore e vengono progressivamente meno, via via che ci si avvicina alle 50 ore settimanali (es: 42,5, che corrisponde a otto ore e mezzo al giorno per cinque giorni);
– per l’iscrizione alla primaria, le scuole debbono consegnare il Piano dell’Offerta Formativa con le articolazioni e le scansioni dell’orario, inclusi i rientri pomeridiani e i servizi mensa;
– per l’iscrizione alla prima media, gli istituti comprensivi non provvederanno più d’ufficio e le famiglie dovranno effettuare la normale iscrizione on line; gli alunni provenienti dallo stesso istituto hanno priorità rispetto a quelli provenienti da fuori;
– la prova orientativo-attitudinale per le classi prime a indirizzo musicale dovrà essere svolta in tempi utili a consentire l’iscrizione ad altra classe o istituto entro il 15 marzo 2014;
– grande novità per la scuola superiore sono le sezioni ad indirizzo sportivo dei licei scientifici, che per quest’anno saranno limitate a una sola classe per ciascun istituto;
– per combattere la dispersione, i genitori hanno facoltà di chiedere il cambiamento del corso di studi prima dell’inizio delle lezioni o comunque nei primi mesi dell’anno scolastico; si rispetta così la facoltà dei genitori di scegliere liberamente il corso di studi ritenuto più confacente alle attitudini e alle aspirazioni del figlio;
– gli studenti figli di cittadini europei residenti in Italia sono assegnati alla classe successiva, per numero di anni di studio, a quella frequentata con esito positivo nei Paesi di provenienza;
– i minori rifugiati e i minori stranieri non accompagnati hanno accesso agli studi di ogni ordine e grado, secondo le modalità prescritte per i cittadini italiani;
– gli alunni con cittadinanza non italiana sprovvisti di codice fiscale, possono effettuare l’iscrizione on line grazie a una funzione del sistema che crea un codice provvisorio;
– il termine delle iscrizioni per i corsi per adulti è fissato al 31 maggio 2014;
– la scelta di avvalersi o avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica vale per tutto il corso di studi e può essere modificata solo a richiesta delle famiglie o dello studente maggiorenne, ciascun anno entro il termine delle iscrizioni;
– la scelta specifica di attività alternative deve essere effettuata all’inizio dell’anno scolastico.

”Un suggerimento rivolto a tutti i consigli d’istituto è quello di inserire, sia nelle domande di iscrizione che in quelle di riconferma per gli anni successivi al primo, una specifica liberatoria affinché i recapiti dei genitori possano essere forniti ai rappresentanti di classe –conclude Di Goro- Molte segreterie non hanno difficoltà a fornire email e numeri di telefono, prendendo a riferimento gli artt. 5 T.U. 297/1994 e 95 D.Lgs. 196/2003, ma altre sollevano numerose obiezioni. Basta questo piccolo accorgimento per rendere più viva e proficua la partecipazione dei genitori, che ogni giorno di più è una risorsa per le scuole”.

Rassegna Stampa 5 febbraio 2014

 

in primo piano

   
     
     
Corriere della Sera  del  05-02-2014    
LA SCUOLA CHE RIFIUTA DI USARE I TABLET (A.De gregorio) [solo_testo] pag. 20    
il Mattino  del  05-02-2014    
PER EDUARDO SI UNISCONO LE UNIVERSITA’ DI TUTTO ILSUD [solo_testo] pag. 19    
Corriere della Sera  del  05-02-2014    
QUEI CONCORSI INNOVATIVI CHE CREANO GIOVANI RICERCATORI INDIPENDENTI (A.Mantovani) [solo_testo] pag. 20    
TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa)  del  05-02-2014    
“ECCO I NOSTRI RAGAZZI-ROBOT: IMPARANO E UBBIDISCONO” (L.Castagneri) [solo_testo] pag. 25    
     

ministro

   
     
Tecnicadellascuola.it  del  05-02-2014    
PAS: GILDA E ANIEF CHIEDONO AL MINISTRO DI FARE IMMEDIATAMENTE CHIAREZZA [solo_testo] pag.    
OrizzonteScuola.it  del  05-02-2014    
CARROZZA. LE UNIVERSITA’ DEVONO ALLARGARE L’UTENZA OLTRE IL BACINO REGIONALE [solo_testo] pag.    
     

ministero

   
     
Tecnicadellascuola.it  del  05-02-2014  
ISCRIZIONI ON LINE PROBLEMATICHE? SECCA RISPOSTA DEL MIUR: IN DUE GIORNI IL TRIPLO DI DOMANDE RISPET [solo_testo] pag.  
Corriere di Maremma  del  05-02-2014    
LAVORO E CARRIERE – PIANO TRIENNALE PER LA SCUOLA ECCO TUTTE LE NOVITA’ IN ARRIVO [solo_testo] pag. 2    
la Repubblica  del  05-02-2014    
LA BEFFA DEGLI SCONTI SUI ROMANZI: BONUS SOLO AI LIBRAI (C.Zunino) [solo_testo] pag. 18    
Corriere della Sera  del  05-02-2014    
PER IMPARARE NON BASTA LA TECNOLOGIA (P.Di stefano) [solo_testo] pag. 20    
il Manifesto  del  05-02-2014    
APPRENDISTATO PER I GIOVANI, CURA PER LA DISOCCUPAZIONE? (Ro.ci.) [solo_testo] pag. 5    
Avvenire  del  05-02-2014
Int. a M.Magnani: “ORA TORNINO I CERVELLI IN FUGA” (M.Birolini) [solo_testo] pag. 6
il Giornale d’Italia  del  05-02-2014    
DIRITTO ALLO STUDIO? PER BARONI E RACCOMANDATI (F.Ceccarelli) [solo_testo] pag. 6    
Italia Oggi  del  05-02-2014    
EDILIZIA, DAL FISCO RISORSE PER RISTRUTTURARE LE SCUOLE [solo_testo] pag. 32    
Avvenire  del  05-02-2014    
ASILI, TAGLIATI GLI AIUTI PER IL TERZO FIGLIO MA SI’ ALLE POLITICHE LGBT (L.Liverani) [solo_testo] pag. 9    
La Gazzetta dello Sport – Ed. Roma  del  05-02-2014    
I LICEI SPORTIVI PRONTI AL VIA NEL LAZIO SONO 5 (C.Caratazzolo) [solo_testo] pag. 39    
la Repubblica – ed. Milano  del  05-02-2014    
STUDENTI SOSPESI PER 15 GIORNI PUNTIA L’OCCUPAZIONE LAMPO (T.De giorgio) [solo_testo] pag. 4/5    
Corriere della Sera – ed. Milano  del  05-02-2014    
SCUOLA CHIUSA PER AMIANTO L’ASL: PERICOLO SOVRASTIMATO (F.Cavadini) [solo_testo] pag. 6    
Il Tirreno  del  05-02-2014    
MAIL DAL MINISTERO “CARO PRESIDE NOI LA BOCCIAMO” [solo_testo] pag. 19    
il Manifesto  del  05-02-2014    
ALUNNI TURBOLENTI? A PULIRE LE ERBACCE (L.Clausi) [solo_testo] pag. 11    
Corriere della Sera – Ed. Bergamo  del  05-02-2014    
BANDI DI RICERCA, OBIETTIVO 500 MILA EURO (S.Bianco) [solo_testo] pag. 8    
il Secolo XIX – ed. La Spezia  del  05-02-2014    
UNIVERSITA’, ECCO 9,5 MILIONI (P.s.) [solo_testo] pag. 13    
Corriere della Sera – ed. Milano  del  05-02-2014    
FESTE AI NEODOTTORI VIETATE IN UNIVERSITA’ [solo_testo] pag. 9    
la Repubblica – ed. Milano  del  05-02-2014    
I “FURBETTI” DELLE TASSE UNIVERSITARIE (L.De vito) [solo_testo] pag. 1    
Il Giornale della Liguria  del  05-02-2014    
LE SPERANZE DEL FUTURO RIPOSTE NELL’ACCADEMIA DEL MARE (N.RE) [solo_testo] pag. 13    
Italia Oggi  del  05-02-2014    
RICERCANDO (L.Contri) [solo_testo] pag. 37    
la Stampa  del  05-02-2014    
COMMISSIONE STAMINA IN BILICO LA LORENZIN SI AFFIDA AI LEGALI (G.Longo) [solo_testo] pag. 19    
il Gazzettino  del  05-02-2014    
DOPO 60 ANNI SVELATA LA CAUSA DELLL’IPERTENSIONE [solo_testo] pag. 13    
Corriere della Sera  del  05-02-2014    
UN ROBOT ITALIANO AL SUPER BOWL [solo_testo] pag. 13    
TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa)  del  05-02-2014    
IL CERVELLO E’ CAMBIATO E PER ETICA E DIRITTO INIZIA LA RIVOLUZIONE (M.Pivato) [solo_testo] pag. 27    
TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa)  del  05-02-2014    
QUANDO GLI INGLESI VINSERO IL TERRORE DEGLI IBRIDI (G.Boniolo) [solo_testo] pag. 26/27    
     

pubblica  amministrazione  e  societa’

   
     
Corriere della Sera  del  05-02-2014    
L’APPELLO DI NAPOLITANO ALL’EUROPA “I NOSTRI VALORI CONTRO LA SFIDUCIA” (M.Breda) [solo_testo] pag. 2/3    
la Repubblica  del  05-02-2014    
Int. a F.Zanonato: “IL PATTO DI STABILITA’ E’ SUPERATO ORA CI VOGLIONO REGOLE MENO RIGIDE” (L.Grion) [solo_testo] pag. 6    
il Sole 24 Ore  del  05-02-2014
UNA CLASSE NON DIRIGENTE (V.Castronovo) [solo_testo] pag. 1
il Messaggero  del  05-02-2014    
L’AUTOCRITICA DELL’EUROPA DEVE PARTIRE DALLA CULTURA (G.Israel) [solo_testo] pag. 1    
la Repubblica  del  05-02-2014    
I SOTTOSUOLI DEL CAOS (B.Spinelli) [solo_testo] pag. 1    
Libero Quotidiano  del  05-02-2014    
LA RINCORSA DEL GOVERNO SUI RIMBORSI: “EVITEREMO DI PAGARE PER L’INFRAZIONE” [solo_testo] pag. 4    
la Stampa  del  05-02-2014    
I CREDITI CON STATO E REGIONI PER SALDARE IL CONTO COL FISCO (G.Bottero) [solo_testo] pag. 33    
il Sole 24 Ore  del  05-02-2014    
“BANKITALIA FIDUCIOSA SUGLI STRESS TEST BCE” (R.Bocciarelli) [solo_testo] pag. 24    
Corriere della Sera  del  05-02-2014    
E LA CORTE DEI CONTI CHIEDE 234 MILIARDI A S&P (F.Massaro) [solo_testo] pag. 5    
il Sole 24 Ore  del  05-02-2014  
IL RISIKO DEI 9 DECRETI CHE IPOTECANO LE CAMERE (R.Turno) [solo_testo] pag. 14  
L’Unita’  del  05-02-2014    
Int. a P.Grasso: “PER FRENARE I CORROTTI RIVEDIAMO SUBITO LA LEGGE SEVERINO” (C.Fusani) [solo_testo] pag. 4    
il Messaggero  del  05-02-2014    
Int. a M.Vietti: “ANTI-CORRUZIONE, PASSI AVANTI ORA EVITIAMO INTERVENTI SPOT” (S.Barocci) [solo_testo] pag. 7    
la Stampa  del  05-02-2014  
PENSIONI, EFFETTO FORNERO NUOVI ASSEGNI GIU’ DEL 43% (A.Pitoni) [solo_testo] pag. 30  
la Repubblica  del  05-02-2014    
PREZZI, IL PANIERE E’ PIU’ TECNOLOGICO CON SIGARETTE E GIORNALI ELETTRONICI (L.Grion) [solo_testo] pag. 20    
     
     
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 29

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 29 del 5-2-2014

Sommario

DECRETI PRESIDENZIALI

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25 ottobre 2013


Determinazione dei criteri per la ripartizione dei fondi di cui agli
articoli 9 e 15 della legge 15 dicembre 1999, n. 482, in materia di
tutela delle minoranze linguistiche storiche, per il triennio
2014-2016. (14A00642)

 

 

Pag. 1

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 gennaio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Correggio e nomina del
commissario straordinario. (14A00675)

 

 

Pag. 3

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 gennaio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Tropea e nomina del
commissario straordinario. (14A00676)

 

 

Pag. 3

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 23 gennaio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Sommacampagna e nomina del
commissario straordinario. (14A00677)

 

 

Pag. 4

 

 

 


DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 gennaio 2014


Scioglimento del consiglio comunale di Cibiana di Cadore e nomina del
commissario straordinario. (14A00678)

 

 

Pag. 5

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

 


DECRETO 11 settembre 2013


Ammissione di progetti presentati per attivita’ di ricerca, proposte
da costituende societa’, di cui all’art. 11, del decreto n. 593
dell’8 agosto 2000. (Decreto n. 1635/Ric.). (14A00639)

 

 

Pag. 6

 

 

 


DECRETO 11 settembre 2013


Ammissione di progetti presentati per attivita’ di ricerca, proposte
da costituende societa’, di cui all’art. 11, del decreto n. 593
dell’8 agosto 2000. (Decreto n. 1636/Ric.). (14A00640)

 

 

Pag. 11

 

 

 


DECRETO 11 settembre 2013


Ammissione di progetti presentati per attivita’ di ricerca, proposte
da costituende societa’, di cui all’art. 11, del decreto n. 593
dell’8 agosto 2000. (Decreto n. 1637/Ric.). (14A00641)

 

 

Pag. 19

 

 

MINISTERO DELLA DIFESA

 


PROVVEDIMENTO 19 dicembre 2013


Modifica alla tabella di cui all’allegato D1 del decreto del
Ministero dell’economia e delle finanze 12 febbraio 2004 concernente
la competenza territoriale delle Commissioni mediche interforze di 2ª
istanza. (14A00643)

 

 

Pag. 23

 

 

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

 


DECRETO 17 gennaio 2014


Autorizzazione all’organismo denominato «CSQA Certificazioni Srl», in
Thiene ad effettuare i controlli per la indicazione geografica
protetta «Trote del Trentino», registrata in ambito Unione europea.
(14A00635)

 

 

Pag. 24

 

 

 


DECRETO 20 gennaio 2014


Conferma dell’incarico al Consorzio per la tutela dell’IGP Farro
della Garfagnana a svolgere le funzioni di cui all’art.14, comma 15,
della legge 21 dicembre 1999, n. 526 nei riguardi della IGP «Farro
della Garfagnana». (14A00638)

 

 

Pag. 25

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


DECRETO 30 dicembre 2013


Revoca degli amministratori e dei sindaci della «Italika societa’
cooperativa», in Piacenza e nomina del commissario governativo.
(14A00697)

 

 

Pag. 26

 

 

 


DECRETO 14 gennaio 2014


Revoca degli amministratori e dei sindaci della «Lavoro solidale
societa’ cooperativa sociale a r.l.», in Sessa Aurunca e nomina del
commissario governativo. (14A00698)

 

 

Pag. 27

 

 

 


DECRETO 14 gennaio 2014


Revoca degli amministratori e dei sindaci della «C & G societa’
cooperativa agricola», in Corigliano Calabro e nomina del commissario
governativo. (14A00699)

 

 

Pag. 28

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

 


COMUNICATO


Rilascio di exequatur (14A00652)

 

 

Pag. 29

 

 

 


COMUNICATO


Rilascio di exequatur (14A00653)

 

 

Pag. 29

 

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

 


COMUNICATO


Sostituzione del commissario liquidatore della cooperativa «Edera»,
in Viggiano (14A00700)

 

 

Pag. 29