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Nota 8 febbraio 2018, AOODGSIP 684

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione
Ufficio II
“Welfare dello Studente, partecipazione scolastica, dispersione e orientamento”

agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
all’Intendenza Scolastica per la
Lingua Italiana di
BOLZANO
all’Intendenza Scolastica per la
Lingua Tedesca di
BOLZANO
all’Intendenza Scolastica per la
Lingua Ladina di
BOLZANO
alla Provincia di Trento Servizio Istruzione
TRENTO
alla Sovrintendenza Agli Studi per la
Regione Autonoma della Valle D’Aosta
AOSTA
e. p.c.
alle Istituzioni Scolastiche
di ogni ordine e grado
LORO SEDI
ai Referenti Regionali dei Presidenti
delle Consulte Studentesche Provinciali
LORO SEDI
ai Forum regionali
delle associazione dei genitori
LORO SEDI
al Forum Nazionale delle
Associazioni Studentesche
SEDE

Nota 8 febbraio 2018, AOODGSIP 684

Oggetto: Giorno del Ricordo – 10 febbraio 2018

Giorno della Memoria

Con la Legge 211/00 la Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche’ coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.


Giorno della Memoria, al Quirinale premiate le istituzioni scolastiche vincitrici del concorso “I giovani ricordano la Shoah”

Fedeli: “Nelle scuole Linee guida per lo studio di questi temi”

(Giovedì, 25 gennaio 2018) “Il Giorno della Memoria è una data importante del nostro calendario civile. Un momento di riflessione collettiva grazie al quale, anno dopo anno, rinnoviamo la convinzione che il ricordo della Shoah debba essere esercitato quotidianamente e attivamente, in modo consapevole e responsabile, per far sì che nel presente non si ripetano più atroci crimini contro la dignità di donne e uomini”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, è intervenuta oggi al Quirinale nel corso delle celebrazioni del Giorno della Memoria, alla presenza del Presidente Sergio Mattarella.

“Non siamo immuni da quell’odio. Dobbiamo sapere che è replicabile e che gli unici vaccini in grado di contrastarlo sono la conoscenza, la cultura, e l’educazione che superano paure e timori, combattono discriminazioni, sopraffazione e violenza. La scuola è il luogo in cui vogliamo e dobbiamo trasmetterle”, ha sottolineato la Ministra, ricordando poi le attività messe in campo dal Ministero per raggiungere questo obiettivo. Quest’anno, in particolare, Il MIUR invierà alle scuole apposite Linee guida per la didattica della Shoah. Le Linee guida saranno accompagnate da una circolare e dal discorso pronunciato oggi al Quirinale dal Presidente Sergio Mattarella.

Nel corso della mattinata, il Presidente e la Ministra hanno poi premiato le scuole vincitrici dell’annuale concorso “I giovani ricordano la Shoah” che hanno raccontato con video, disegni, collage tridimensionali, e anche attraverso il linguaggio delle chat il loro punto di vista sul dramma che si è consumato nei campi di sterminio nazisti. Le scuole vincitrici vengono da tutta Italia e si tratta della primaria “Collodi” di Fidenza (PR), dell’Istituto Comprensivo “Agatino Malerba” di Catania, del liceo artistico “Giovanni Paolo II” di Maratea (PZ). Hanno ricevuto una menzione speciale, l’Istituto comprensivo “Avigliano Centro-Plesso S. Spaventa Filippi” di Avigliano (PZ), l’Istituto comprensivo “Don Roberto Angeli” di Livorno (LI), l’Istituto comprensivo “Druento” di Druento (TO), l’Istituto comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Ariano Irpino (AV), l’Istituto superiore “Tonino Guerra” di Novafeltria (RN), l’Istituto “Betty Ambiveri” di Presezzo (BG).


Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla celebrazione del “Giorno della Memoria”

(Palazzo del Quirinale 25/01/2018) Rivolgo un saluto ai presidenti del Senato, della Camera dei Deputati e della Corte costituzionale, ai membri del governo, a tutti i presenti, a coloro che ci ascoltano attraverso la tv.

Un saluto particolare ai superstiti dei campi di sterminio, alla senatrice Segre, ai ragazzi.

Il 27 gennaio del 1945 le truppe russe varcavano i cancelli di Auschwitz, spalancando, davanti al mondo attonito, le porte dell’abisso.

Quei corpi ammassati, i volti dei pochi sopravvissuti dallo sguardo spento e atterrito, i resti delle baracche, delle camere a gas, dei forni crematori erano il simbolo estremo della scellerata ideologia nazista.

Un virus letale – quello del razzismo omicida – era esploso al centro dell’Europa, contagiando nazioni e popoli fino a pochi anni prima emblema della civiltà, del progresso, dell’arte. Auschwitz era il frutto più emblematico di questa perversione.

Ancora oggi ciò che ci interroga e sgomenta maggiormente, di un mare di violenza e di abominio, sono la metodicità ossessiva, l’odio razziale divenuto sistema, la macchina lugubre e solerte degli apparati di sterminio di massa, sostenuta da una complessa organizzazione che estendeva i suoi gangli nella società tedesca.

Il cammino dell’umanità è purtroppo costellato di stragi, uccisioni, genocidi.

Tutte le vittime dell’odio sono uguali e meritano uguale rispetto. Ma la Shoah – per la sua micidiale combinazione di delirio razzista, volontà di sterminio, pianificazione burocratica, efficienza criminale – resta unica nella storia d’Europa.

Come fu possibile che anziani, donne, bambini anche di pochi mesi, stremati dalle lunghe persecuzioni, potessero essere sistematicamente eliminati, perché considerati pericolosi nemici? Che fine aveva fatto tra gli ufficiali di un esercito prestigioso, dalle grandi tradizioni, il senso dell’onore, quello per cui, quanto meno, non si uccidono gli inermi? Dove era finito il sentimento più elementare di umanità e di pietà di una nazione, evoluta e sviluppata, di fronte alle moltitudini di innocenti avviati, con zelo e nella generale indifferenza, verso le camere a gas? Migliaia di cittadini, i “volenterosi carnefici di Hitler”, come li ha definiti lo storico Goldhagen, cooperavano alla distruzione degli ebrei.

Con questo consenso il nazismo riuscì a sterminare milioni di ebrei, di oppositori politici e di altri gruppi sociali – gitani, omosessuali, testimoni di Geova, disabili – considerati inferiori e ritenuti un ostacolo per il progresso della nazione.

Saluto e ringrazio per la loro presenza il presidente della Federazione dei Rom e Sinti, il presidente dell’Associazione deportati politici. Saluto anche il presidente degli internati militari: 800 mila soldati che, per il rifiuto di collaborare con i nazisti e di arruolarsi sotto le insegne di Salò, patirono privazioni, persecuzioni e violenze.

Da Liliana Segre e Pietro Terracina abbiamo sentito poc’anzi il racconto diretto, sconvolgente e inestimabile, dell’inferno dei campi, avvertendo la stessa emozione provata, nei giorni scorsi, ascoltando le parole, anch’esse essenziali e penetranti, di Sami Modiano. Agli internati venivano negati il nome, gli affetti, la memoria e il futuro, il diritto a essere persone.

Tutti i sentimenti erano brutalmente proibiti, tranne quello della paura.

Si possono uccidere, a freddo, senza remore, sei milioni di individui inermi se si nega non soltanto la loro appartenenza al genere umano ma la loro stessa esistenza. Soltanto per effetto di questa insana distorsione essi possono essere trasformati – con un progressivo e violento processo di spoliazione – da persone, titolari di diritti, in oggetti di freddi elenchi, in numeri, come quelli che i sopravvissuti ai campi di sterminio – che saluto tutti ancora – portano indelebilmente segnati sul proprio corpo.

Anche in Italia questo folle e scellerato processo di riduzione delle persone in oggetti fu attuato con consapevolezza e determinazione. Sul territorio nazionale, è vero, il regime fascista non fece costruire camere a gas e forni crematori. Ma, dopo l’8 settembre, il governo di Salò collaborò attivamente alla cattura degli ebrei che si trovavano in Italia e alla loro deportazione verso l’annientamento fisico.

Le misure persecutorie messe in atto con le leggi razziali del 1938, la schedatura e la concentrazione nei campi di lavoro favorirono enormemente l’ignobile lavoro dei carnefici delle SS.

Le leggi razziali – che, oggi, molti studiosi preferiscono chiamare “leggi razziste”- rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia.

Ideate e scritte di pugno da Mussolini, trovarono a tutti i livelli delle istituzioni, della politica, della cultura e della società italiana connivenze, complicità, turpi convenienze, indifferenza. Quella stessa indifferenza, come ha sovente sottolineato la senatrice Segre, che rappresenta l’atteggiamento più insidioso e gravido di pericoli.

Con la normativa sulla razza si rivela al massimo grado il carattere disumano del regime fascista e si manifesta il distacco definitivo della monarchia dai valori del Risorgimento e dello Statuto liberale.

Una donna forte e coraggiosa, Ernesta Bittanti, vedova dell’eroe trentino Cesare Battisti, commentava così nel suo diario quei giorni cupi e di dolore: «Io porto tutto il peso di queste sventure nel mio cuore (…) peso che mi viene dal ruinare di questa nostra povera Italia nell’abisso della barbarie spirituale. Da cui certo si riavrà un giorno!».

Lo Stato italiano del ventennio espelleva dal consesso civile una parte dei suoi cittadini, venendo meno al suo compito fondamentale, quello di rappresentare e difendere tutti gli italiani.

Dopo aver soppresso i partiti, ridotto al silenzio gli oppositori e sottomesso la stampa, svuotato ogni ordinamento dagli elementi di democrazia, il Fascismo mostrava ulteriormente il suo volto: alla conquista del cosiddetto impero accompagna l’introduzione di norme di discriminazione e persecuzione razziale, che si manifesta già nell’aprile del 1937, con il regio decreto legge volto a punire i rapporti tra cittadini italiani e quelli definiti sudditi dell’Africa orientale italiana, per evitare che venisse inquinata la razza.

Alla metà del 1938, con le leggi antiebraiche, rivolgeva il suo odio cieco contro una minoranza di italiani, attivi nella cultura, nell’arte, nelle professioni, nell’economia, nella vita sociale. Molti, venti anni prima, avevano servito con onore la Patria – come ufficiali, come soldati – nella grande guerra.

Ma la persecuzione, da sola, non fu ritenuta sufficiente. Occorreva tentare di darle una base giuridica, una giustificazione ideologica, delle argomentazioni pseudo-scientifiche. Vennero cercati – e, purtroppo, si trovarono – intellettuali, antropologi, medici, giuristi e storici compiacenti. Nacque Il Manifesto della Razza. Letto oggi potrebbe far persino sorridere, per la mole di stoltezze, banalità e falsità contenute, se sorridere si potesse su una tragedia così immane.

Eppure questo Manifesto, dalle basi così vacue e fallaci, costituì una pietra miliare della giurisprudenza del regime; e un nuovo “dogma” per moltissimi italiani, già assoggettati alla granitica logica del credere, obbedire, combattere.

La penna propagandistica, efficace nel suo cinismo, coniò lo slogan con il quale intendeva rassicurare gli italiani e il mondo, nel tentativo di prendere, apparentemente, le distanze dall’antisemitismo nazista: “Discriminare – disse Mussolini – non significa perseguitare”.

Ma cacciare i bambini dalle scuole, espellere gli ebrei dall’amministrazione statale, proibire loro il lavoro intellettuale, confiscare i beni e le attività commerciali, cancellare i nomi ebraici dai libri, dalle targhe e persino dagli elenchi del telefono e dai necrologi sui giornali costituiva una persecuzione della peggiore specie. Gli ebrei in Italia erano, di fatto, condannati alla segregazione, all’isolamento, all’oblio civile. In molti casi, tutto questo rappresentò la premessa dell’eliminazione fisica.

Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione. Perché razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce dello stesso prisma.

Abbiamo, in questo giorno della Memoria, ascoltato testimonianze coinvolgenti dei sopravvissuti. Nelle loro parole si avverte la forza e il fascino della loro vita ritrovata, della loro volontà di vivere con pienezza ma, al contempo, ci si rende conto dell’immenso patrimonio di presenze e di protagonismi che ci avrebbe assicurato la vita di coloro che sono stati trucidati nei lager e che quella programmata violenza omicida ci ha sottratto.

Dalla professoressa Foa, dalla presidente Di Segni, dalla ministra Fedeli abbiamo sentito discorsi netti e lungimiranti: le ringrazio molto. Abbiamo rivissuto, attraverso le voci incisive di Remo Girone e Victoria Zinny, momenti drammatici della nostra storia di allora.

Siamo stati affascinati dalle canzoni, commoventi e piene di speranza di Noa, messaggera di pace e di bellezza. Grande amica dell’Italia, venuta appositamente da Israele per condividere con noi il Giorno della Memoria e renderlo ancora più ricco di intensità. La ringrazio di cuore, con stima e amicizia.

Abbiamo incontrato anche i giovani appena tornati dall’esperienza, sconvolgente ma formativa, del viaggio ad Auschwitz. A loro viene affidato il compito di custodire e tramandare la Memoria, perché non si attenui e non si smarrisca mai, per non rischiare di provocare nuovi lutti e nuove tragedie.

Focolai di odio, di intolleranza, di razzismo, di antisemitismo sono infatti presenti nelle nostre società e in tante parti del mondo. Non vanno accreditati di un peso maggiore di quel che hanno: il nostro Paese, e l’Unione Europea, hanno gli anticorpi necessari per combatterli; ma sarebbe un errore capitale minimizzarne la pericolosità.

I cambiamenti rapidi e sconvolgenti che la globalizzazione comporta – le grandi migrazioni, i timori per lo smarrimento della propria identità, la paura di un futuro dai contorni incerti – possono far riemergere dalle tenebre del passato fantasmi, sentimenti, parole d’ordine, tentazioni semplificatrici, scorciatoie pericolose e nocive.

La predicazione dell’odio viene amplificata e propagata dai nuovi mezzi di comunicazione. La tecnologia e la scienza offrono grandi opportunità ma, come sempre, se non correttamente utilizzate, possono rendere disponibili strumenti sofisticati nelle mani di vecchi e nuovi profeti di morte.

Contro queste minacce, contro il terrorismo, contro il razzismo e la violenza dell’intolleranza serve cooperazione internazionale, servono coraggio e determinazione. E’ necessario, soprattutto, consolidare quegli ideali di democrazia, libertà, tolleranza, pace, eguaglianza, serena convivenza, sui quali abbiamo riedificato l’Europa dalle macerie della seconda guerra mondiale.

Le leggi razziali in Italia erano entrate in vigore nell’autunno del 1938.

Il 1 gennaio del 1948, dopo neppure dieci anni, la Costituzione Italiana sanciva solennemente che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Di mezzo, vi era stata la cesura della guerra. Una guerra terribile, che aveva sparso morte e devastazione su larga parte del mondo. E che aveva aperto gli occhi del mondo sulla follia portatrice di morte del nazismo e del fascismo.

La Memoria, custodita e tramandata, è un antidoto indispensabile contro i fantasmi del passato.

La Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza, si è definita e sviluppata in totale contrapposizione al fascismo.

La nostra Costituzione ne rappresenta, per i valori che proclama e per gli ordinamenti che disegna, l’antitesi più netta.

L’indicazione delle discriminazioni da rifiutare e respingere, al suo articolo 3, rappresenta un monito. Il presente ci indica che di questo monito vi era e vi è tuttora bisogno.

Egualmente credo che tutti gli italiani abbiano il dovere, oggi, di riconoscere che un crimine turpe e inaccettabile è stato commesso, con l’approvazione delle leggi razziali, nei confronti dei nostri concittadini ebrei.

La Repubblica italiana, proprio perché forte e radicata nella democrazia, non ha timore di fare i conti con la storia d’Italia, non dimenticando né nascondendo quanto di terribile e di inumano è stato commesso nel nostro Paese, con la complicità di organismi dello Stato, di intellettuali, giuristi, magistrati, cittadini, asserviti a una ideologia nemica dell’uomo.

La Repubblica e la sua Costituzione sono il baluardo perché tutto questo non possa mai più avvenire.

Vi ringrazio.


La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Roma, 25 gennaio 2018

Signor Presidente della Repubblica, Autorità presenti, Cara Noemi, Professoressa Foa, Cara Senatrice Liliana Segre e caro Pietro Terracina, Carissimi Giovanni Bassanelli, Luigi Lucchini e Francesco Perrone, Care studentesse e cari studenti,
Care e cari docenti,

sono grata dell’invito rivolto al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a partecipare alle celebrazioni del Giorno della Memoria, una data importante del nostro calendario civile. Un momento di riflessione collettiva grazie al quale, anno dopo anno, rinnoviamo la convinzione che il ricordo della Shoah debba essere esercitato quotidianamente e attivamente, in modo consapevole e responsabile, per far sì che nel presente non si ripetano più atroci crimini contro la dignità di donne e uomini. Non dobbiamo pensare di essere distanti da quella furia dissennata che ha permesso a degli esseri umani di costruire una fabbrica della morte per altri esseri umani. Rigurgiti di odio, di antisemitismo, di violenza possono tornare a macchiare le nostre comunità.
E le sono particolarmente grata, Signor Presidente, per la scelta di nominare Senatrice a vita Liliana Segre, una straordinaria donna sopravvissuta ad Auschwitz, che ha impegnato tutta la sua esistenza a tramandare alle giovani generazioni la memoria delle barbarie subite, con l’obiettivo di dare loro strumenti conoscitivi utili a costruire oggi una società giusta e libera. Si tratta di una scelta che ha un grande valore anche educativo, proprio in quest’anno in cui ricorre l’80esimo anniversario dall’emanazione delle leggi razziali. Norme dettate da un odio ingiustificato e ingiustificabile, che hanno generato esclusione, emarginazione e indifferenza negli ambiti più comuni dell’esistenza di donne e uomini. Norme che testimoniano quanto poco possa bastare per calpestare la dignità di una persona. Non siamo immuni da quell’odio. Dobbiamo sapere che è replicabile e che gli unici vaccini in grado di contrastarlo sono la conoscenza, la cultura e l’educazione che superano paure e timori, combattono discriminazioni, sopraffazione e violenza. La scuola è il luogo in cui vogliamo e dobbiamo trasmetterle. In cui educhiamo studentesse e studenti alla cittadinanza attiva, al rispetto di ogni persona e dei suoi diritti, all’accoglienza e all’inclusione delle diversità. Appena qualche giorno fa abbiamo ripercorso, insieme a oltre cento ragazze e ragazzi delle scuole italiane, le rotte dell’odio della Shoah. Lo abbiamo fatto accompagnati da chi quei campi di sterminio li ha abitati, costretto da un potere politico e da un consenso popolare che autorizzavano reati atroci mossi dalla volontà di spogliare di diritti e di dignità bambine e bambini, donne e uomini solo per il fatto di essere “diversi”, di essere ebrei, Rom, Sinti, Caminanti, omosessuali. Il “Viaggio della Memoria”, un’esperienza di conoscenza e di cittadinanza organizzata ormai da anni dal MIUR, apre ogni anno gli occhi, la mente e il cuore a centinaia di studentesse e studenti. Li mette a contatto con la Storia, nei luoghi in cui questa è avvenuta e attraverso il racconto dei protagonisti che l’hanno vissuta. Protagonisti ai quali dobbiamo riconoscenza, come ha ricordato più volte anche Lei, Signor Presidente. È sorprendente vedere quanto le studentesse e gli studenti rimangano colpiti dall’incontro con quelle persone e con quei luoghi, increduli e commossi, ma anche determinati a fare tesoro di un’esperienza preziosa da condividere e rendere proficua al ritorno alla normalità, nella loro comunità di riferimento. La conoscenza ci impone di non voltare la testa mai, di non essere indifferenti, di fare i conti con una pagina tragica del nostro passato.
Un passato atroce di cui è presente traccia anche nella Costituzione italiana, della quale abbiamo festeggiato il 70esimo anniversario. Abbiamo deciso come MIUR di distribuirne una copia a tutte le studentesse e a tutti gli studenti, al rientro dalle festività natalizie: è fondamento della nostra cittadinanza, del senso civico, dell’esercizio dei diritti e dei doveri, dell’essere e sentirsi comunità di donne e uomini uniti da regole e valori condivisi. Deve essere avvertita come familiare dai nostri giovani, deve essere considerata la mappa che ci aiuta ad orientarci e a trovare sempre la giusta rotta. La Costituzione mantiene in ogni parola, in ogni riga il segno della volontà delle Madri e dei Padri Costituenti di impedire una volta per tutte il ripetersi di genocidi e crimini contro l’umanità. Le giovani generazioni devono saperlo e ritrovare il senso della loro cittadinanza democratica in quegli articoli.
L’articolo 3 è straordinariamente esemplificativo. La parola “razza” in esso contenuta, parola che oggi per fortuna ci appare desueta – anche se non dobbiamo far finta di non vedere che viene ancora utilizzata per fomentare odio e divisione all’interno della nostra società -, è stata inserita con un’intenzione ben precisa. Le nostre Madri e i nostri Padri Costituenti hanno dibattuto a lungo sull’opportunità di mantenerla all’interno del testo definitivo. È stato deciso di fare ricorso al termine “razza” per ricordare che nel nostro Paese determinati principi razziali sono stati usati come criterio di discriminazione e per affermare in modo inequivocabile che non esiste alcuna diseguaglianza o supremazia legata alla “razza”, all’etnia, e che tutte le donne e tutti gli uomini fanno parte della stessa umanità.
Distribuendo la Costituzione ai giovani e invitando le scuole a promuovere iniziative di studio e approfondimento su di essa, anche con la collaborazione preziosa dei giudici della Corte Costituzionale, che ringrazio, abbiamo fatto una scelta di campo chiara: una scelta di rispetto e promozione attiva dei diritti e dei doveri. Una scelta che si sostanzia anche dell’attività costante e pluriennale del MIUR da sempre impegnato a promuovere la memoria dei tragici avvenimenti legati alla Shoah. Proprio nella giornata di domenica scorsa, con la Presidente dell’UCEI Noemi Di Segni abbiamo rinnovato l’intesa che ci vede collaborare da anni in questa direzione e, fatto inedito, abbiamo firmato una circolare con il Vice Presidente del CSM Legnini, che ringrazio, per la promozione delle attività di sensibilizzazione e formazione nelle scuole su questi temi di studio e ricerca in collaborazione con i magistrati italiani. Sempre con il CSM, abbiamo annunciato alle scuole che nell’apertura dell’Anno giudiziario presso le Corti d’Appello saranno coinvolte le studentesse e gli studenti. Abbiamo promosso il primo seminario nazionale di formazione dei docenti sui temi dell’integrazione, dell’accoglienza e della lotta al razzismo. Abbiamo costituito il portale nazionale delle buone pratiche, realizzato in collaborazione con l’UCEI, sulle esperienze didattiche più significative. Manderemo nelle scuole le Linee guida nazionali per l’insegnamento della Shoah, per affrontare la materia con correttezza storica ed efficacia didattica. Inoltre si sta lavorando alla produzione e alla diffusione di un cartone animato, “La stella di Andra e Tati”, il primo sulla tematica della Shoah realizzato in Europa, grazie alla collaborazione fra Miur, Rai e Larcadarte, che racconta la storia delle sorelle Bucci, deportate ad Auschwitz-Birkenau nel corso della Seconda Guerra Mondiale, all’età di 4 e 6 anni.
Quest’anno sono tante le ricorrenze che ci consentono di tornare a riflettere sulla natura della nostra convivenza civile. La collaborazione tra diversi soggetti educativi e istituzionali è fondamentale per dare un segnale forte riguardo alla necessità di contrastare qualsiasi genere di discriminazione, sopraffazione e violenza.
La filosofa Hannah Arendt ha detto: “Quel che ora penso veramente è che il male non è mai ‘radicale’, ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla
superficie come un fungo. Esso ‘sfida’ come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua ‘banalità’. Solo il bene è profondo e può essere radicale”. La scuola è orientata a fare esercitare il pensiero che va in profondità e vince la superficialità e la banalità del male. Continueremo a lavorare per fare dell’Italia, dell’Europa e del mondo luoghi di rispetto delle differenze e di convivenza pacifica.

Viaggio della Memoria

Viaggio della Memoria, dal 21 al 23 gennaio oltre 100 studentesse e studenti ad Auschwitz per commemorare le vittime della Shoah. Ad accompagnarli la Ministra Fedeli, la Presidente dell’UCEI Di Segni e il Vice Presidente del CSM Legnini

Si rinnova anche quest’anno l’ormai tradizionale Viaggio della Memoria che porterà ad Auschwitz, da domenica 21 gennaio, fino a martedì 23, oltre 100 studentesse e studenti delle scuole secondarie di II grado. Un’occasione che vuole permettere alle ragazze e ai ragazzi di fare un’esperienza didattica significativa: conoscere i luoghi che hanno segnato la storia e ascoltare la testimonianza delle sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute alla Shoah. Il viaggio è organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con la collaborazione dell’UCEI, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Ad accompagnare le alunne e gli alunni sarà la Ministra Valeria Fedeli, insieme a Noemi Di Segni, Presidente dell’UCEI, a Giovanni Legnini, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, e al prof. Marcello Pezzetti, Direttore del Museo della Shoah di Roma. Le studentesse e gli studenti provengono da istituti di varie parti d’Italia e sono stati selezionati per i progetti realizzati a scuola sul tema della Shoah. Nella tre giorni di viaggio, avranno tra l’altro l’opportunità di visitare il campo di Auschwitz-Birkenau, il ghetto istituito dai nazisti nel 1941 nel quartiere Podgorze, i resti del Krematorium II e del campo femminile di Birkenau, l’antico quartiere di Kazimierz e la Sinagoga Tempel, dove sarà rinnovato il Protocollo d’Intesa MIUR-UCEI per promuovere percorsi didattici sulla memoria della Shoah.

Il MIUR quest’anno ha predisposto un Piano di attività che è stato lanciato nei giorni scorsi dalla Ministra Fedeli, in vista del Giorno della Memoria, che si celebrerà il 27 gennaio prossimo e che attraverserà tutto il 2018 con un’attenzione particolare alla ricorrenza degli 80 anni dall’emanazione delle leggi razziali.


Viaggio della Memoria, rinnovata
intesa MIUR-Unione delle Comunità Ebraiche

Circolare congiunta con il Consiglio Superiore della Magistratura per l’inaugurazione dell’anno giudiziario

Fedeli: “Bisogna imparare a riconoscere il male per debellarlo”

Rinnovata l’intesa fra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) per la memoria e la didattica della Shoah nelle scuole italiane. La firma è stata apposta il 21 gennaio, a Cracovia, nella sinagoga di Tempel, dalla Ministra Valeria Fedeli e dalla Presidente dell’UCEI Noemi Di Segni. “Si tratta di un’intesa che rinnoviamo con convinzione – ha spiegato Fedeli – e che quest’anno metterà a disposizione delle scuole seminari, materiali, iniziative e anche un portale dedicato alla pubblicazione di buone pratiche e supporti didattici per l’educazione su questi temi. Il MIUR invierà poi alle scuole un documento molto importante: apposite Linee guida per la didattica della Shoah, pensate per supportare le e i docenti nella trasmissione di una memoria che va esercitata attivamente, in maniera costante e responsabile, per far sì che nel presente non si ripropongano più attentati ai diritti e alla dignità della persona umana”.

Sempre il 21 gennaio è stata firmata anche la circolare congiunta fra il MIUR e il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), rappresentato dal Vice Presidente Giovanni Legnini, per la “Promozione delle attività di sensibilizzazione e formazione nelle scuole sui temi di studio e ricerca della Shoah” in collaborazione con i magistrati italiani. “La collaborazione tra diversi soggetti educativi e istituzionali è di significativa importanza per trasmettere alle giovani generazioni l’importanza della Memoria della Shoah e per dare un segnale forte riguardo alla necessità sempre attuale di contrastare ogni genere di discriminazione fondata sull’etnia e sulla religione”, spiega la circolare che è la prima di questo tipo mai siglata tra MIUR e CSM. “Sostenere la scuola nella formazione di cittadine e cittadini attivi e partecipi, consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri, diffondere i valori della Costituzione, sono gli obiettivi e i temi che si ritiene prioritario proporre per l’anno scolastico 2017/2018”. MIUR e CSM annunciano poi alle scuole che nell’apertura del prossimo Anno giudiziario presso le Corti d’Appello saranno coinvolte le scuole, le studentesse e gli studenti “proprio nel momento solenne di resoconto e presentazione del lavoro delle Corti e degli Uffici del Distretto ai magistrati, agli avvocati, alle altre istituzioni ed ai cittadini”.

Le due firme sono state apposte nel corso dell’annuale Viaggio della Memoria organizzato dal MIUR con oltre cento studentesse e studenti provenienti da tutta Italia. Fra questi, le ragazze e i ragazzi di Norcia, la cui scuola è stata danneggiata dal terremoto, una piccola delegazione della scuola secondaria di I grado di Sant’Anna di Stazzema, che sorge nel luogo che fu teatro della strage, e le studentesse e gli studenti delle scuole premiate per progetti legati alla memoria della Shoah in arrivo da Novara, Bologna, Roma, Vibo Valentia e Maratea. La sopravvissuta Andra Bucci ha messo a disposizione la sua testimonianza. Presenti anche rappresentanti di Rom, Sinti e Camminanti.

“Ogni anno il Miur organizza questo Viaggio per non dimenticare, un momento di incontro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi con la storia, sui luoghi dove la storia si è verificata – ha detto la Ministra Fedeli -. Quest’anno avremo un  programma di iniziative per tutto l’anno perché non è solo per un giorno che dobbiamo ricordare”. Un programma rafforzato anche in occasione di due importanti ricorrenze: i 70 anni della nostra Costituzione e gli 80 anni dall’emanazione delle leggi razziali.

“L’Olocausto – ha ricordato la Ministra alle ragazze e ai ragazzi che partecipano al viaggio – non è il risultato di una follia, dell’irrazionalità di singoli individui. Quella terribile fabbrica della morte si alimentava delle volontà e delle azioni di donne e uomini comuni che supportavano l’ideologia nazista. Donne e uomini comuni come potremmo essere noi qui oggi adesso. Non siamo immuni dal male e dobbiamo saperlo”.


Futura: festa del Piano Nazionale per la Scuola Digitale

Piano Scuola Digitale, dal 18 al 20 gennaio a Bologna arriva “Futura” tre giorni di dibattiti, incontri, racconto di buone pratiche
Il 19 l’intervento della Ministra Fedeli

La scuola digitale ‘invade’ la città di Bologna. Dal 18 al 20 gennaio va in scena “Futura”, una tre giorni di iniziative formative, dibattiti, racconto di buone pratiche pensata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e realizzata in collaborazione con il Comune di Bologna per fare il punto sui temi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e sulla sua attuazione, a due anni dall’introduzione avvenuta con la legge 107 del 2015. Il Piano ha stanziato oltre un miliardo di euro per promuovere l’innovazione all’interno delle scuole in termini di metodologie didattiche, di competenze da offrire alle nuove generazioni, di formazione dei docenti, di infrastrutture. L’evento di Bologna sarà lo spunto per guardare al futuro della scuola, ma anche per consentire alle migliori esperienze di raccontarsi e di confrontarsi in un’ottica di arricchimento reciproco.

Il titolo dell’iniziativa – “Futura” – parte da un omaggio ad uno dei cittadini più famosi di Bologna, Lucio Dalla, ma si ispira al contempo al percorso tracciato dal PNSD per la scuola “futura”, la scuola del domani, della quale passo dopo passo si stanno ponendo le basi con investimenti e azioni specifiche già nel presente. “Futura” sarà un’occasione di studio, di riflessione, di confronto, di definizione di interventi, di scambio sull’innovazione digitale al servizio del sistema di istruzione e formazione italiano. In una dimensione sia nazionale che internazionale. Durante “Futura” tutte e tutti i partecipanti potranno imparare e conoscere, approfondire e acquisire nuove competenze attraverso esperienze pratiche.

“Dal 18 al 20 gennaio il futuro invade Bologna – dichiara la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli – e lo fa attraverso un grande evento dedicato alla scuola che si mette in gioco, che si fa promotrice del cambiamento, che si chiede come sostenere le nuove generazioni nel loro percorso di crescita, che le orienta e fornisce loro contenuti e strumenti per governare i tempi che verranno. Una scuola che si rinnova nelle metodologie didattiche, negli spazi di apprendimento, trovando nel digitale la sua strada verso un domani di sviluppo sano, equo e sostenibile. Le giornate di ‘Futura’ saranno una straordinaria occasione di protagonismo delle idee, delle ambizioni di tutte e tutti coloro che compongono la comunità scolastica. Un’occasione di studio, di lavoro e di ricerca.
Di festa. Perché stiamo ponendo le basi di un cambiamento necessario e ormai irrimandabile. E lo stiamo facendo attraverso le migliori risorse a disposizione del Paese: le nostre giovani e i nostri
giovani”.

Piazza Maggiore, Palazzo Re Enzo, Palazzo D’Accursio, la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, l’Urban Center: tutta Bologna sarà teatro di innovazione, scenario e coprotagonista di attività, laboratori, atelier, incontri, gare che coinvolgeranno studentesse e studenti, insegnanti e animatori digitali (figure nate proprio con il Piano Nazionale Scuola Digitale), dirigenti scolastici, formatori, esperti, imprese, cittadine e cittadini.

Saranno oltre 200 i workshop di formazione gratuita, prevista e istituita dalla legge 107 del 2015, tenuti da circa 100 formatori, ai quali potranno partecipare fino a 6.800 tra docenti e dirigenti scolastici. Oltre 400 gli istituti scolastici che si sono già candidati a partecipare alle iniziative in programma, articolate in sette differenti aree dove sono previsti: incontri istituzionali, conferenze, appuntamenti con testimonial, la condivisione delle migliori pratiche, gare di robotica e droni, fablab, esperienze di realtà immersiva. Oltre 3.000 i metri quadri che saranno ‘invasi’ dalla scuola digitale per tre giorni.

L’appuntamento istituzionale con la Ministra Valeria Fedeli, con il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e con il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, è fissato per venerdì 19 gennaio alle 17 a Palazzo Re Enzo. Al centro dell’incontro, il punto sul PNSD, i risultati dei gruppi di lavoro ministeriali sull’uso dei dispositivi personali in classe e sulle metodologie didattiche innovative. Ma non solo: come difendersi dalle fake news? Come prevenire e contrastare fenomeni come il cyberbullismo? Come introdurre il pensiero computazionale negli ordinamenti scolastici? Come diffondere etica, tecnologia e consapevolezza digitale come base per una piena cittadinanza? Come portare creatività ed educazione all’imprenditorialità in ogni scuola? Saranno questi i temi che verranno discussi con insegnanti, esperti, rappresentanti delle istituzioni, mondo delle associazioni e delle imprese. Sarà possibile seguire l’evento in streaming sulla pagina Facebook del MIUR e sul sito www.miur.gov.it.

Ma il calendario di iniziative ed eventi è fitto. Si comincia giovedì 18 gennaio (alle 11:30, a Palazzo Re Enzo) con gli Youtuber di EduTube, associazione nata con l’intento di promuovere la cultura, le arti e la ricerca scientifica e tecnica sul web e con Erik Thorstensson, fondatore di Strawbees, un sistema ideato per sviluppare nelle nuove generazioni un bagaglio di competenze per il futuro attraverso l’esplorazione pratica e il lavoro con design, costruzione, elettronica e programmazione. Alle 16 sarà la volta di Giacomo Stella, professore ordinario di Psicologia Clinica all’Università di Modena e Reggio Emilia e direttore scientifico di SOS Dislessia, che discuterà del rapporto tra innovazione e disturbi dell’apprendimento. “Make Rap Make the Difference” è il titolo dell’incontro con il rapper-educatore Daniele Vitrone, alias Diamante, ideatore di una metodologia didattica innovativa in grado, attraverso la “grammatica del rap”, di coinvolgere studentesse e studenti, di fare emergere le loro capacità e i loro talenti nascosti, di motivarli e arginare fenomeni di dispersione scolastica e abbandono. Alle 18.15, invece, i Millennials si racconteranno: condivideranno le loro esperienze innovative in diversi ambiti tra i quali cibo, media, relazioni internazionali, si confronteranno ed esporranno il modo in cui hanno deciso di fronteggiare la propria sfida con il futuro.

Venerdì 19, a partire dalle 9.30, Alessandro Bogliolo, professore di Sistemi per l’elaborazione delle informazioni dell’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”, discuterà di come introdurre la pratica
del pensiero computazionale a scuola. Mentre il giorno dopo, il 20 gennaio, alla stessa ora l’architetto Mario Cucinella, Siv Marit Stavem, Norwegian Director of education and training e delegata OCSE, Beate Weyland, professoressa di didattica presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano e i tre più giovani progettisti vincitori del concorso di idee per
#ScuoleInnovative (Federico Zaunier, Vincenzo Bernardelli e Aurora Perra) si confronteranno sul modo in cui l’architettura fa scuola, su come incide sui livelli e le modalità di apprendimento delle alunne e degli alunni.

Filo conduttore delle iniziative in programma sarà anche l’educazione alla sostenibilità, come prevista dall’Agenda 2030 dell’Onu. Ragazze e ragazzi potranno discuterne nell’ambito dell’Hackathon dedicato, Hack 2030, una gara di idee che li vedrà protagonisti, e con Enrico Giovannini, coordinatore del gruppo di lavoro Miur per l’Educazione alla Sostenibilità, nel corso della mattina del 20 gennaio, a partire dalle 12.30. L’idea di un progresso attento al pianeta sarà al centro di installazioni artistiche che si troveranno per le strade di Bologna.

Il video di presentazione di “Futura”:
https://youtu.be/5e9beloJuWQ


Scuola, Fedeli a ‘Futura’: “La sfida dell’innovazione si vince
sviluppando spirito critico e responsabilità”

Alla tre giorni per il Piano Nazionale Scuola Digitale
presentati primi risultati dei gruppi di lavoro sull’uso dei device
personali a scuola e sulle metodologie didattiche innovative

Da lunedì on line un Curriculum di Educazione civica digitale
Annunciati 25 milioni per la formazione dei docenti
Il pensiero computazionale entrerà nelle Indicazioni Nazionali
Lanciata la Coalizione per l’imprenditorialità

“L’innovazione è decisiva per governare il cambiamento. È una sfida che non si vince semplicemente acquistando tecnologia o introducendo nuovi contenuti o obiettivi formativi. Si vince sviluppando spirito critico e responsabilità, si vince investendo con decisione sulla cura della qualità, che riguarda l’organizzazione, la didattica e l’innovazione metodologica. Si vince puntando sulle competenze”. Lo ha detto la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, intervenendo nel corso di “Futura”, la tre giorni di dibattiti, laboratori, racconto di buone pratiche sul Piano Nazionale Scuola Digitale, in corso a Bologna. “Governare lo sviluppo di ogni forma sempre più sofisticata di tecnologia e intelligenza artificiale e orientarlo all’interesse generale è una sfida immane e fondamentale, che deve vedere fianco a fianco istituzioni, scuola, università e mondo della ricerca, imprese, terzo settore, politica”.

Oltre 3.000 le docenti e i docenti iscritti ai laboratori, più di 2.000 i visitatori, 3.000 i metri quadri messi a disposizione per la manifestazione. Questi i numeri di “Futura”, che si chiuderà domani sera. Oggi pomeriggio l’evento istituzionale con la Ministra Valeria Fedeli, aperto dai saluti del Sindaco di Bologna, Virginio Merola, e dell’Assessore alla Scuola, Formazione professionale, Università e Ricerca, Lavoro della Regione Emilia-Romagna, Patrizio Bianchi. L’evento è stato trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Ministero ed è stato visto da oltre 22.000 utenti unici.

“Grazie al Piano Nazionale Scuola Digitale l’innovazione è diventata possibile in ogni scuola e tantissime istituzioni scolastiche sono già in grado di mostrare esperienze di innovazione – ha sottolineato la Ministra -. Oggi quelle digitali sono competenze indispensabili per stare con consapevolezza e positività nel mondo globale, per non subire i cambiamenti, per governarli e orientarli su prospettive utili al Paese. La natura dell’innovazione, della scuola e per la scuola, è quindi prima di tutto culturale”.

Nel corso dell’evento di Bologna, la Ministra ha annunciato un investimento da 25 milioni di euro per la formazione delle e degli insegnanti sulla cultura, i temi, le metodologie digitali. “Rispondiamo così ad una delle criticità della prima fase del Piano Nazionale Scuola Digitale, la formazione delle e dei docenti – ha sottolineato -. Lavoriamo per fornire a tutte e tutti i docenti le stesse opportunità di aggiornamento, per metterli nelle condizioni di abbracciare progressivamente l’innovazione e il digitale come chiavi per affrontare il cambiamento e poter così accompagnare sempre meglio la crescita di studentesse e studenti”.

A Bologna sono stati poi presentati i primi risultati dei gruppi di lavoro attivati dal MIUR sulla mappatura di metodologie didattiche innovative e sull’uso dei dispositivi personali mobili a scuola. “Ho voluto il gruppo sulla mappatura delle metodologie per mettere tutto il sistema educativo nelle condizioni di approfondire un corpus comune di innovazione metodologica: abbiamo bisogno di fare un punto chiaro e scientificamente validato rispetto alle tantissime pratiche in corso nella scuola”.

“Il secondo gruppo ha lavorato per fare definitivamente chiarezza su un tema su cui abbiamo lasciato le scuole in sospeso per troppo tempo: l’utilizzo di dispositivi personali mobili a scuola”, ha spiegato Fedeli. Il lavoro finale è stato consegnato in questi giorni alla Ministra e viene anticipato da un decalogo di sintesi (in allegato) che sarà inviato alle istituzioni scolastiche, insieme al documento completo realizzato dagli esperti, “dopo una fase di ulteriore confronto, allargando la discussione con chi poi deve realizzare il cambiamento”, ha chiarito Fedeli. “Non è compito del Ministero o della scuola decidere se i device sono bene o male, ma lo è insegnare ad usarli nel modo più utile e corretto. Per permettere a ogni ragazza e ogni ragazzo di avere esperienze sicure, libere e consapevoli, contrastando in modo positivo e attivo, non con divieti ma proprio con l’educazione, ogni tipo di dipendenza, anche dagli strumenti tecnologici. Voglio ribadire in ogni caso, che resta proibito, come stabilito dalla circolare del 2007 dell’allora Ministro Fioroni, l’uso personale di ogni tipo di dispositivo in classe, durante le lezioni, se non condiviso con i docenti a fini didattici”.

Durante l’evento è stato poi annunciato che da lunedì, sul sito MIUR www.generazioniconnesse.it, sarà disponibile il primo Curriculum di educazione civica digitale per le scuole di ogni ordine e grado.

La Ministra ha poi lanciato alcuni altri interventi. “Provvederemo ad introdurre strutturalmente il pensiero computazionale negli ordinamenti scolastici – ha detto – Dopo lo straordinario risultato del progetto sperimentale ‘Programma il Futuro’, che ha coinvolto tantissimi docenti e 1,6 milioni di ragazze e ragazzi, vincendo riconoscimenti europei, siamo pronti al passo successivo”. Lanciata una grande Coalizione per l’educazione all’imprenditorialità, composta da oltre 40 soggetti. “Dobbiamo aiutare studentesse e studenti a sviluppare il proprio spirito di iniziativa, capire cosa significa fare di una propria passione la sfida di una vita, come farlo sfruttando le opportunità del digitale, come impegnarsi per innovazione e sviluppo sostenibile”, ha detto Fedeli che ha anche lanciato “un investimento su una radio digitale che metta in rete le tante esperienze esistenti nelle scuole, per valorizzare anche in questo modo i processi di innovazione in corso”.

Nel 2018, ha concluso, “ci sarà il primo monitoraggio completo del Piano Nazionale Scuola Digitale. E abbiamo deciso di istituire un Premio nazionale della scuola digitale, per coinvolgere tutte le scuole a competere sulle migliori innovazioni che ciascuna scuola produce e rendere così stabile la condivisione di progetti ed esperienze. La sfida che abbiamo davanti è affascinante. Quando il futuro, rappresentato dal progresso delle tecnologie, incontra il mondo della scuola, la combinazione è potente. Una combinazione che influenza giornalmente la vita delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi e che proprio per questo deve essere sapientemente governata e condotta. È un compito gravoso, ma al tempo stesso stimolante, per tutte e tutti”.


Piano Nazionale Scuola Digitale, a Bologna si chiude “Futura”. Oltre 9.000 presenze, fra cui più di 3.000 i docenti partecipanti ai laboratori. 860 le iniziative dedicate all’innovazione in tutta Italia

(Sabato, 20 gennaio 2018) A Bologna la scuola digitale ha lanciato la sfida del cambiamento. In migliaia tra studentesse e studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, esperti, cittadine e cittadini hanno deciso di raccoglierla. Sono oltre 9.000 le presenze finali registrate a “Futura”, la tre giorni di iniziative formative, dibattiti, racconto di buone pratiche pensata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e realizzata in collaborazione con il Comune di Bologna per fare il punto sui temi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e sulla sua attuazione. Più di 3.000 le insegnanti e gli insegnanti iscritti ai circa 200 workshop di formazione gratuita, 1.900 le visitatrici e i visitatori registrati prima dell’evento, 2.000 quelli che hanno fatto la registrazione sul posto partecipando così alle iniziative legate alla manifestazione, entrando in contatto con le buone pratiche delle scuole italiane. Più di 2.000 le studentesse e gli studenti coinvolti, 3.000 i metri quadri messi a disposizione nella città di Bologna per l’iniziativa. In tutta Italia, poi, durante la tre giorni dedicata al PNSD si sono svolte oltre 860 iniziative organizzate dalle scuole.

Ma non solo numeri. Protagoniste di “Futura” sono state soprattutto le idee e le proposte di innovazione digitale nella scuola. Quelle già in atto, quelle che verranno. Il coding usato dalle ragazze e dai ragazzi di una scuola secondaria di primo grado per elaborare un programma di giochi interattivi attraverso il quale gli allievi della scuola primaria possono imparare l’inglese. La banda di quattro robot che suona secondo la programmazione effettuata dalle studentesse e dagli studenti. I dispositivi tecnologici open source per i non vedenti, come la stampante braille low cost, progettati e realizzati nel laboratorio scolastico. O ancora, le esperienze innovative dei Millennials, l’Hackathon sui temi dell’Agenda 2030 dell’Onu, gli incontri con le esperte e gli esperti su metodologie didattiche innovative.<<<<<<< ativa bolognese è stata occasione di condivisione e di studio, di acquisizione di nuove competenze attraverso esperienze pratiche. E di lancio di interventi e azioni per fare del digitale un’opportunità di crescita per le nuove generazioni. Nel corso dell’incontro di ieri con la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, sono stati presentati i primi risultati dei gruppi di lavoro ministeriali sull’uso dei device personali a scuola e sulle metodologie didattiche innovative. E sono state annunciate, inoltre, ulteriori misure a sostegno degli istituti scolastici: un Curriculum di Educazione civica digitale on line, 25 milioni per la formazione delle e dei docenti sul digitale, il pensiero computazionale nelle Indicazioni Nazionali, la Coalizione per l’imprenditorialità. “L’innovazione è decisiva per governare il cambiamento. È una sfida - ha dichiarato la Ministra Valeria Fedeli durante l’evento istituzionale di ieri - che non si vince semplicemente acquistando tecnologia o introducendo nuovi contenuti o obiettivi formativi. Si vince sviluppando spirito critico e responsabilità, si vince investendo con decisione sulla cura della qualità, che riguarda l’organizzazione, la didattica e l’innovazione metodologica. Si vince puntando sulle competenze. Governare lo sviluppo di ogni forma sempre più sofisticata di tecnologia e intelligenza artificiale e orientarlo all’interesse generale è una sfida immane e fondamentale, che deve vedere fianco a fianco istituzioni, scuola, università e mondo della ricerca, imprese, terzo settore, politica”.<<<<<<< <<<<<< ;<<<<< t;<<<< gt;<<< ><< p>< /p>

Nota 18 gennaio 2018, AOODPIT 118

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
DIPARTIMENTO PER IL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E DI FORMAZIONE

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti scolastici
di ogni ordine e grado, statali e paritari
LORO SEDI
AI Sovrintendente Scolastico
per la scuola in lingua italiana della
Provincia di BOLZANO
AI Dirigente del Dipartimento Istruzione della
Provincia di TRENTO
All’Intendente Scolastico
per la scuola in lingua tedesca
BOLZANO
All’Intendente Scolastico
per la scuola delle località ladine
BOLZANO
AI Sovrintendente agli Studi
Della Regione Autonoma della Valle d’Aosta
AOSTA

Nota 18 gennaio 2018, AOODPIT 118

Oggetto: Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili – XIII edizione “M’illumino di meno” – 23 febbraio 2018

Educazione alla Shoah

Mercoledì 17 gennaio 2018 dalle ore 12.30, presso la Sala della Comunicazione del Miur in Viale Trastevere 76/A, la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli presenta le attività del Miur in tema di educazione alla Shoah, in occasione degli 80 anni dall’emanazione delle leggi razziali.

Alla presentazione parteciperanno, tra gli altri, l’Ambasciatore Sandro De Bernardin, capo delegazione della International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), Milena Santerini, presidente della No Hate parliamentary alliance del Consiglio d’Europa, Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), e Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM).


Shoah, dalla formazione dei docenti al cartone animato sulle sorelle Bucci. Fedeli presenta il Piano di attività del Miur per le scuole: “Solo attraverso la conoscenza si forma la coscienza critica”

(Mercoledì, 17 gennaio 2018) “È importante promuovere tra le studentesse e gli studenti, e in tutta la comunità scolastica italiana, la conoscenza della Shoah. Perché solo attraverso la conoscenza si forma la coscienza critica necessaria per saper cogliere gli elementi della modernità che possono riproporre i germi di quello che la storia ha sconfitto”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, nel corso della presentazione, questa mattina, del programma di attività per le scuole sulla conoscenza della Shoah. Un programma che viene lanciato in vista del Giorno della Memoria, che si celebrerà il 27 gennaio prossimo, ma che attraverserà tutto il 2018, concentrandosi sugli 80 anni dall’emanazione delle leggi razziali.

Il lancio è avvenuto oggi al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Alla conferenza stampa hanno preso parte, fra gli altri, anche il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), Giovanni Legnini, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), Noemi Di Segni, e il Capo delegazione dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), l’Ambasciatore Sandro De Bernardin.

Una mostra itinerante “I giovani ricordano la Shoah”, dedicata alle migliori opere prodotte per il concorso aperto alle scuole. Il primo seminario nazionale di formazione delle e dei docenti sui temi dell’integrazione, dell’accoglienza e della lotta al razzismo. Un portale nazionale delle buone pratiche, realizzato in collaborazione con l’Ucei, sulle esperienze didattiche più significative. Le Linee guida nazionali per l’insegnamento della Shoah, che offriranno alle e ai docenti uno strumento per affrontare la materia con correttezza storica ed efficacia didattica. Ma anche: un cartone animato, “La stella di Andra e Tati”, il primo sulla tematica della Shoah realizzato in Europa, realizzato grazie alla collaborazione fra Miur, Rai e Larcadarte, che racconta la storia delle sorelle Bucci, deportate ad Auschwitz-Birkenau nel corso della Seconda Guerra Mondiale, all’età di 4 e 6 anni. E ancora, la pubblicazione di un ebook, “Gli anni della vergogna”, realizzato dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente del Miur, per le alunne e gli alunni delle secondarie di II grado, che ripercorre le vicende della deportazione degli ebrei dall’Italia. Sono alcune delle principali novità previste dal Piano del Miur, che vanno ad aggiungersi a quelle già portate avanti nelle scuole.

“Vogliamo offrire alle nostre studentesse e ai nostri studenti – ha spiegato la Ministra Fedeli – un percorso di formazione e non una singola giornata di studio. E vogliamo farlo declinando questo percorso in diversi linguaggi, con video, libri, cartoni animati, in modo da rendere disponibili contenuti che siano adatti alle diverse fasi di crescita delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”.
Le iniziative sono promosse anche con il Consiglio Superiore della Magistratura e l’Unione delle Comunità Ebraiche, sulla base di una Carta d’Intenti siglata a gennaio dello scorso anno a Cracovia. Proprio nell’ambito di questa intesa, il Csm inviterà quest’anno le studentesse e gli studenti di alcune scuole secondarie di I e II grado a partecipare alla cerimonia di apertura dell’anno giudiziario. “Abbiamo deciso – ha anticipato il Vice Presidente Legnini – di invitare le studentesse e gli studenti all’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà, presso ciascuna Corte di Appello, proprio il prossimo 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria”.

Le nuove attività che saranno realizzate nell’ambito del Piano diffuso oggi vanno ad aggiungersi a quelle già promosse dal Miur da molti anni. Come il Viaggio della Memoria con le scuole, che quest’anno si svolgerà dal 21 al 23 gennaio. È organizzato con la collaborazione dell’Ucei per commemorare l’anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau e consentire alle studentesse e agli studenti italiani che si sono distinti con progetti dedicati alla Shoah di partecipare ad un’esperienza didattica particolarmente significativa.
Sempre in collaborazione con l’Ucei, sarà riproposto, anche per questo anno scolastico, il concorso “I giovani ricordano la Shoah”, giunto alla sua XVI edizione e rivolto a tutte le classi del I e II ciclo di istruzione. Le classi vincitrici saranno premiate al Quirinale dal Presidente della Repubblica e dal Presidente delle Comunità Ebraiche. Il concorso, che ha fatto registrare una partecipazione crescente, fornirà le opere per la mostra itinerante che farà tappa almeno in due città italiane e sarà accompagnata da una serie di eventi.

Per il 2018 l’Italia, proprio in occasione dell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, avrà la presidenza dell’IHRA, l’organismo internazionale che si occupa della memoria della Shoah e dell’educazione delle nuove generazioni. La guida della delegazione italiana è stata affidata dal Miur all’Ambasciatore Sandro De Bernardin.


Più libri più liberi

500 editori, 550 appuntamenti, oltre 1000 autori per la 16° edizione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria

Roma Convention Center – La Nuvola, 6 – 10 dicembre 2017

 

Dal 6 al 10 dicembre si apre la sedicesima edizione della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, promossa e organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE). Con un’importante novità: la Fiera abbandona la storica sede del Palazzo dei Congressi per trasferirsi, sempre all’Eur, al Roma Convention Center La Nuvola, il centro congressuale progettato da Massimiliano e Doriana Fuksas e gestito da Roma Convention Group. Portare una fiera del libro all’interno del contesto architettonico più all’avanguardia d’Europa rappresenta una nuova frontiera per le manifestazioni editoriali: una sfida fortemente voluta dagli editori italiani e dalla loro associazione di categoria, da EUR spa e dalle amministrazioni del territorio. Più libri più liberi consentirà per la prima volta a chiunque, ma prima di tutto ai romani di entrare, dopo oltre un decennio di attese, in questa fantastica struttura.

 

Più libri più liberi è l’evento editoriale più importante della Capitale dedicato esclusivamente all’editoria indipendente. Quest’anno oltre 500 editori, provenienti da tutta Italia, presentano al pubblico le novità e il proprio catalogo. Cinque giorni e più di 550 appuntamenti in cui incontrare gli autori, assistere a reading, performance musicali e incontrare gli operatori professionali.

La legalità è l’argomento centrale di questa edizione di Più libri più liberi.

 

Primo appuntamento ad inaugurare questo tema sarà il 6 dicembre alle 12.45, nella sala La Nuvola, la diretta Rai della trasmissione Speciale Quante Storie condotta da Corrado Augias durante la quale interverrà il Presidente del Senato Pietro Grasso. Lo stesso Grasso sarà anche protagonista dell’incontroPolitica e antimafia, con il giornalista Lirio Abbate.

 

Molti gli autori italiani e internazionali e i giornalisti che verrano a dibattere e presentare i loro libri dalla filosofa Ágnes Heller a Fernando Aramburu, l’autore rivelazione con il romanzo Patria. Fra gli incontri da non perdere quelli con Asli Erdogan, la scrittrice dissidente turca e con Sergio Maldonado, fratello del militante argentino ucciso, che offriranno al pubblico di Più libri Più liberi una testimonianza inedita. Margo Jefferson, Paul Beatty, Luis Sepulveda, Marc Augé, Alan Pauls ed altri. Tra gli italianiGiancarlo De Cataldo, Andrea Camilleri, Edoardo Albinati, Massimo Recalcati, Massimo Carlotto, Walter Siti, Antonio Manzini, Marco Malvaldi, Alessandro Barricco, Roberto Saviano.

 

Terrorismo, Trump, Europa, frontiere, migrazioni, corruzione e i nuovi nazionalismi questi ed altri i temi che verrano discussi a Più libri Più liberi, ma anche la politica con Romano Prodi, Marco Minniti e Valeria Fedeli, mentre di Unioni civili ci parlerà Monica Cirinnà. Si parlerà inoltre di Mafia con Attilio Bolzoni, della Russia con Ezio Mauro e di corruzione delle squadre sportive con Enrico Mentana, di legalità nello sport con Franco Gabrielli e Giovanni Malagò.

Tanta la creatività romana raccontata e rappresentata quest’anno all’EUR: dal dialogo tra Gigi Proietti e Walter Veltroni, ad Ascanio Celestini, da Laura Larcan a Zerocalcare.

Per la prima volta sarà allestito lo spazio The Photo Book Cloud, affidato dalla Fiera alla cura di Arianna Rinaldo e Chiara Capodici, e prodotta da Cortona On The Move e Leporello Books et al., che accoglierà due mostre fotografiche: Zurumbático del fotografo venezuelano Luis Cobelo, e Dear Japanese di Miyuki Okuyama. Attesissimo l’incontro con Letizia Battaglia.

Si consolida una delle sezioni più longeve della Fiera: quella per i ragazzi, realizzata in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma, che quest’anno raddoppia gli spazi con un percorso tra le migliori novità dei libri illustrati e della narrativa per i più piccoli. Molti gli autori presenti: Licia Troisi, Luisa Mattia, Luigi Ballerini, Giorgio Biferali, Fabian Negrin, Chiara Lico, Luigi Politano, Laura Guglielmo, Susanna Rumiz, Luca Novelli, Janna Carioli, Teresa Porcella, Nadia Terranova, Ermanno Detti, Federico Appel.

 

A Più libri più liberi trova ampio spazio il programma professionale, che quest’anno ruota attorno ai temi chiave dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. Quindici appuntamenti, che funzionano come una vera e propria occasione formativa per gli editori e gli addetti ai lavori, che saranno aperti da alcune indagini inedite, realizzate da Nielsen, Istat e da Pepe Research, per conoscere e approfondire ogni aspetto del mondo del libro e della lettura a livello italiano e internazionale. In occasione della manifestazione saranno presentati anche i primi dati dell’indagine aggiornata sull’Osservatorio import-export dei diritti, a cura di AIE e ICE – Agenzia.

Più libri più liberi è sostenuta dal Centro per il libro e la lettura, dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalla Regione Lazio, da Roma Capitale e da ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. È realizzata in collaborazione con Istituzione Biblioteche di Roma, Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo, ATAC Azienda per i trasporti capitolina, SIAE, EUR spa, Roma Convention Group e si avvale della Main Media Partnership di RAI e della media partnership con SKY.

Più libri più liberi partecipa ad ALDUS, la rete europea delle fiere del libro cofinanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa.

Sul web la Fiera è presente con il sito www.plpl.it

JOB&ORIENTA 2017

JOB&ORIENTA 2017

Fiera di Verona, dal 30 novembre al 2 dicembre (27a edizione)

Salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro.

“ORIENTARSI ALL’INNOVAZIONE PER COSTRUIRE FUTURO”

Orientarsi all’innovazione per costruire futuro”: sta in questo titolo il fuoco della riflessione proposta dalla 27a edizione di JOB&Orienta, salone nazionale dedicato all’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, in programma alla Fiera di Verona da giovedì 30 novembre a sabato 2 dicembre 2017.

Al centro, inevitabilmente, la necessità di saldare forti alleanze tra scuola e lavoro, allineando la formazione con i profondi cambiamenti del mondo economico-produttivo e della società, ma pure sollecitando nei giovani la predisposizione all’apprendimento continuo. Convinti che l’industria 4.0 si costruisce a partire dall’innovazione di didattica e formazione, di cui l’alternanza scuola lavoro e l’apprendistato costituiscono significative sperimentazioni. E nella consapevolezza che ad evolvere – accanto alle professioni e alle competenze richieste – è il lavoro stesso, e che l’innovazione non è esclusivamente questione di tecnologie, ma anche di processo e di visione.

Promosso da VeronaFiere e Regione del Veneto, in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – forte del rinnovato successo dello scorso anno, con ben 72mila visitatori, 500 realtà presenti e 200 appuntamenti in calendario –, JOB&Orienta si avvicina ai suoi trent’anni di storia confermandosi evento di riferimento per gli operatori dei diversi ambiti e per studenti, famiglie e giovani. Perché oltre ad essere un luogo di aggiornamento e dibattito per gli addetti ai lavori, il Salone è da sempre occasione importante per le famiglie e per tutti quei ragazzi che hanno necessità di individuare e scegliere con consapevolezza il proprio percorso scolastico; infine per i giovani in cerca di occupazione, ai quali intende fornire strumenti utili a una ricerca attiva e più efficace.

E per chi della formazione ha fatto il proprio mestiere, quest’anno al Salone un’importante novità. Nasce un’intera sezione (all’interno del percorso arancione, spazi espositivi e una saletta per workshop e seminari) dedicata a docenti e dirigenti scolastici: un’opportunità per aggiornare e integrare le proprie competenze su temi come l’alternanza scuola lavoro, le nuove tecnologie per la didattica, l’innovazione dell’apprendimento…

Due le aree tematiche in cui è strutturata la rassegna espositiva “Istruzione ed educazione” eUniversità, formazione e lavoro” –, che vedono presenti scuole, accademie e università, enti di formazione, istituzioni, imprese, centri per l’impiego e agenzie di servizi per il lavoro, associazioni di categoria… Aree che, per facilitare l’orientamento dei visitatori all’interno dei padiglioni, sono a loro volta sviluppate in sei percorsi contrassegnati da diversi colori: all’interno della prima i percorsi Educazione e Scuole (arancione), Tecnologie e Media (oro) e Lingue straniere e Turismo (verde); nell’altra i percorsi Formazione accademica (blu), Formazione professionale (argento) e Lavoro e Alta formazione (rosso), in cui si colloca anche la Saletta TopJOB, spazio per workshop, incontri con aziende e seminari rivolti in particolare ai giovani alla ricerca di lavoro.

E per evidenziare le realtà presenti che si occupano di formazione nei settori creativi d’eccellenza del made in Italy (in particolare nei settori moda, design e gastronomia) c’è CreativityJOB, profilo trasversale a tutti i percorsi espositivi.

Ci sono ancora JOBInternational, con proposte di stage e tirocini all’estero, opportunità di lavoro, scambi culturali e viaggi studio in tutto il mondo, e JOBinGreen, il profilo che valorizza le buone pratiche di sostenibilità.

Anche il programma culturale di JOB&Orienta si arricchisce di anno in anno di appuntamenti (convegni, dibattiti e workshop), dedicati alle tematiche più attuali, con ospiti di spicco del mondo dell’economia, della politica e dell’imprenditoria, esperti dei vari ambiti e, soprattutto, tante storie ed esperienze sviluppate sul campo e raccontate dai diretti protagonisti. Non mancano, infine, laboratori interattivi, simulazioni, spettacoli e momenti di animazione.

JOB&Orienta è sui social: Facebook (www.facebook.com/joborienta); Twitter (@Job_Orienta #joborienta #TopJOB); Instagram (@job_orienta) e Telegram (telegram.me/job_orienta).

La manifestazione è a ingresso libero. Per informazioni: www.joborienta.info.

JOB&Orienta 2017 è promosso da VeronaFiere e Regione del Veneto in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Realizzato in partnership con ASFOR-Associazione italiana per la formazione manageriale, Camera di Commercio di Verona, Comune di Verona, COSP-Comitato provinciale Orientamento scolastico e professionale, CNOS-FAP-Centro nazionale Opere salesiane – Formazione e aggiornamento professionale, ENAIP-Ente nazionale Acli istruzione professionale, Provincia di Verona, Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Unioncamere, Università degli studi di Verona. Gode del patrocinio di ANCI-Associazione nazionale Comuni italiani, ANP-Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola, CNA Verona-Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, Confartigianato Verona, Confindustria Verona, CRUI-Conferenza dei rettori delle Università italiane, INDIRE-Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, UPI-Unione delle province d’Italia.


“Orientarsi all’innovazione per costruire futuro”, dal 30 novembre al 2 dicembre il Miur a JOB&Orienta 2017

(Martedì, 28 novembre 2017) Anche quest’anno il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sarà presente a JOB&Orienta, il Salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro di Verona. Giunta alla sua XXVII edizione, la manifestazione – che si terrà da giovedì 30 novembre a sabato 2 dicembre 2017 – quest’anno è dedicata al tema: “Orientarsi all’innovazione per costruire futuro”.

Alla giornata di apertura del Salone, giovedì 30, sarà presente la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. Giovedì 30 sarà a JOB&Orienta anche il Sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi che interverrà, alle 14.30, al convegno “Apprendistato per la qualifica e il diploma: buone pratiche nelle prime esperienze dell’istruzione della IeFP”. Parteciperà a JOB&Orienta, con un videomessaggio, pure il Sottosegretario all’Istruzione Vito De Filippo (“La nuova formazione: innovare la professionalità dei docenti”, venerdì 1 dicembre).

JOB&Orienta è ormai un evento di riferimento per le famiglie, per le studentesse e gli studenti alle prese con la scelta del percorso scolastico e per le ragazze e i ragazzi in cerca di occupazione, ai quali il Salone intende offrire strumenti utili per una ricerca attiva e più veloce. Una sezione della manifestazione, con workshop e seminari, è dedicata agli insegnanti e ai dirigenti scolastici: un’opportunità per aggiornare e integrare le proprie competenze sui temi come l’alternanza scuola-lavoro, le nuove tecnologie per la didattica, l’innovazione e l’apprendimento.

Per JOB&Orienta 2017 lo stand del Miur (pad. 6 – Percorso Arancione) si prepara ad accogliere le studentesse e gli studenti con tantissime proposte ed iniziative. Il Parco dell’Orientamento, i 18 Istituti Tecnici Superiori (ITS) con l’Orientamento Post-Diploma, Io Studio – la Carta dello Studente con il Muro delle Offerte, i progetti di educazione alla sicurezza in Rete e il mondo delle Istituzioni di Camera e Senato: saranno i protagonisti dell’ampio spazio dedicato a questo viaggio alla scoperta delle tante opportunità per le ragazze e i ragazzi. E ancora, nell’Arena Eventi, le visitatrici e i visitatori potranno assistere a tanti eventi e presentazioni e conoscere da vicino i progetti di eccellenza a livello nazionale per auto-orientarsi e scoprire nuovi sentieri.

Avviso 6 novembre 2017, AOODGEFID 37009

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per la programmazione e gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi
strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale

Avviso 6 novembre 2017, AOODGEFID 37009

Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole 22 novembre 2017

Nota 2 novembre 2017, AOODGSIP 5639

Agli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di
TRENTO
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca
BOLZANO
Al Sovrintendente Scolastico per la Regione Valle d’Aosta
AOSTA
Ai Dirigenti degli Ambiti Scolastici Territoriali
LORO SEDI
Ai Dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado statali e paritarie

Nota 2 novembre 2017, AOODGSIP 5639

Oggetto: 4 novembre “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”.

Giornata ProGrammatica

Si rinnova anche quest’anno, dopo il successo delle passate edizioni, l’appuntamento con la “Giornata ProGrammatica”.
Mercoledì 18 ottobre, si terrà lo speciale evento che promuove e valorizza la lingua italiana in tutti i suoi aspetti, rivolto in particolare agli studenti e a tutti gli appassionati della nostra lingua. Giunta alla quinta edizione, la Giornata ProGrammatica è realizzata da Radio3 – La Lingua Batte, insieme con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) e in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), l’Accademia della Crusca, l’Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI) e la Comunità Radiotelevisiva Italofona (CRI) che riunisce le principali radio in lingua italiana all’estero.

Anche quest’anno la Giornata ProGrammatica ricade all’interno della “Settimana della lingua italiana nel mondo” – promossa dal MAECI e dall’Accademia della Crusca – che si terrà dal 16 al 22 ottobre 2017. Il tema scelto per questa edizione è “L’italiano al cinema, l’italiano nel cinema”. Nasce da qui la collaborazione speciale per questa Giornata ProGrammatica tra “La Lingua Batte”, il programma sulla lingua italiana in onda su Radio3 la domenica alle 10.45, e la trasmissione d’approfondimento cinematografico “Hollywood Party”, in onda dal lunedì al venerdì alle 19.00: grazie agli interventi dei collaboratori del programma e dei protagonisti del settore verrà illustrato in vario modo come il cinema italiano e il suo linguaggio abbiano influenzato la nostra lingua e non solo.

La Giornata ProGrammatica coinvolge tutte le scuole secondarie di II grado d’Italia, oltre agli istituti scolastici di lingua italiana e agli Istituti italiani di cultura all’estero, al fine di valorizzare la conoscenza della nostra lingua attraverso una chiave di lettura ogni anno diversa: in questa occasione una parte degli studenti potrà visitare, grazie a “guide” d’eccezione come registi, sceneggiatori, critici, scrittori, alcuni luoghi cinematografici in vario modo rappresentativi del nostro paese (il Museo del Cinema di Torino, la Roma di Nanni Moretti, i Cantieri Culturali della Zisa a Palermo, il Cineporto di Lecce). Altri invece incontreranno nelle loro aule scolastiche protagonisti ed esperti a diverso titolo del mondo del cinema dialogando e confrontandosi con loro. I diversi incontri che si terranno sul territorio potranno essere un’esperienza da amplificare e condividere in un’occasione di relazione “social” grazie agli hashtag #GiornataProGrammatica e #italianoalcinema.

La Giornata ProGrammatica, come da tradizione, si concluderà con la serata speciale presentata quest’anno dallo scrittore e sceneggiatore Giordano Meacci, nuovo conduttore del programma. La trasmissione andrà in onda dalla sala A di Via Asiago a Roma dalle 21 alle 22.45 su Radio3 e in streaming video nel sito radio3.rai.it. A chiudere idealmente la “Settimana della lingua italiana nel mondo” sarà poi un puntata speciale della Lingua Batte che andrà in onda il 22 ottobre dalle 10.45, in cui il nuovo conduttore Giordano Meacci intervisterà il regista Saverio Costanzo, la scrittrice e sceneggiatrice Antonella Lattanzi e il linguista Fabio Rossi, curatore, insieme con Giuseppe Patota, del volume realizzato per questa occasione dall’Accademia della Crusca intitolato proprio L’italiano al cinema, l’italiano nel cinema, scaricabile nella settimana gratuitamente online fino a domenica 22 ottobre.

La Giornata ProGrammatica ha richiamato negli anni un’attenzione sempre maggiore da parte del pubblico ma anche dei principali media italiani grazie al popolare hashtag #GiornataProGrammatica, arrivato in cima ai trending topic di Twitter in Italia quel giorno. Anche per questa edizione ci sarà un secondo hashtag a tema, #italianoalcinema, con cui s’invitano gli utenti a giocare con la lingua italiana e le citazioni cinematografiche.

http://www.radio3glispeciali.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-73f0f76e-0563-4d86-8e51-068364311ed7.html

Nota 18 ottobre 2017, AOODGOSV 13006

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio IV

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
per il successivo inoltro
A tutte le Istituzioni scolastiche di primo e secondo grado e agli Istituti Tecnici Superiori del territorio

Nota 18 ottobre 2017, AOODGOSV 13006

OGGETTO: Manifestazione “Maker Faire – The European Edition Rome 2017” Fiera di Roma, dal 1 al 3 dicembre 2017. Proroga dei termini della “Call for schools” al 28 ottobre 2017

Giornata Mondiale degli Insegnanti 2017

Giornata Mondiale degli Insegnanti, Fedeli: ”Docenti sono cuore della comunità scolastica, dobbiamo valorizzarli”

Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti, istituita dall’UNESCO nel 1994

(Giovedì, 05 ottobre 2017) “Le insegnanti e gli insegnanti sono donne e uomini che fanno ogni giorno della conoscenza un dono. Trasmettono non solo saperi e competenze alle nuove generazioni, ma anche la voglia di conoscere, di imparare, di crescere. Affiancano le nostre bambine e i nostri bambini nelle loro prime esperienze di relazione con l’altro da sé. Accompagnano le nostre ragazze e i nostri ragazzi nella strada che percorrono verso il loro futuro di cittadine e cittadini consapevoli. E lo fanno con fiducia, con attenzione, con uno slancio nei confronti delle alunne e degli alunni che meritano, in questa Giornata a loro dedicata, il nostro più sentito ringraziamento. Mettersi a servizio delle giovani e dei giovani, così come fanno le docenti e i docenti con il loro lavoro quotidiano, riconoscere in ogni ragazza e in ogni ragazzo i punti di forza e quelli di debolezza, aiutarli a crescere e a svilupparsi in maniera libera ed equa, incoraggiandoli nel loro cammino, è un atto di cittadinanza straordinario, è un merito che va loro tributato. Le insegnanti e gli insegnanti sono il cuore della comunità scolastica. Per questo dobbiamo sostenerli e valorizzarne il ruolo, che è fondamentale per la vita del Paese”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti, istituita dall’UNESCO nel 1994. La Giornata aspira ogni anno a sottolineare il fondamentale ruolo delle insegnanti e degli insegnanti nel fornire un’elevata qualità di educazione, a tutti i livelli.

“L’educazione di qualità delle nuove generazioni – aggiunge Fedeli – è un fattore di sviluppo fondamentale e trasversale delle nostre società, come sottolinea anche l’Agenda 2030 dell’Onu. Il ruolo svolto dalle docenti e dai docenti è prezioso. La loro valorizzazione e il riconoscimento della dignità della loro professione è importante. È per questo che stiamo lavorando al rinnovo del loro contratto, bloccato ingiustamente per troppo tempo. Siamo impegnati a trovare le risorse in Legge di Bilancio per adeguare le loro retribuzioni. Indispensabili sono anche la loro formazione e il loro aggiornamento costante: c’è un Piano che è stato predisposto a tale scopo, perché vogliamo sostenerli nella guida delle studentesse e degli studenti di fronte ai mutamenti e ai cambiamenti repentini che attraversano le nostre società”.

“Tutte le misure che abbiamo messo in campo per la realizzazione di una scuola più aperta, inclusiva e innovativa, precondizione di una crescita sana delle nostre e dei nostri giovani, sono pensate anche per chi ha il compito di occuparsi della loro educazione. Una scuola migliore – conclude la Ministra – è una scuola in cui anche le insegnanti e gli insegnanti possono svolgere al meglio il loro lavoro. Sapendo di avere dalla loro parte una comunità che li appoggia e che è protagonista attiva e compagna nel processo pedagogico che portano avanti nei confronti delle nuove generazioni, e a beneficio del Paese”.

Nota 2 ottobre 2017, AOODGSIP 4816

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione
UFFICIO II

Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti di Istruzione Secondaria di I e II grado, statali e paritari
LORO SEDI
Ai Direttori Generali e ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente Scolastico per la scuola in lingua italiana della Provincia di BOLZANO
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di
TRENTO
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca
BOLZANO
All’Intendente Scolastico per la scuola delle località ladine
BOLZANO
Al Sovrintendente agli Studi della Regione Autonoma della Valle d’Aosta
AOSTA
E p.c. ai Dirigenti Scolastici delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado

Nota 2 ottobre 2017, AOODGSIP 4816

Oggetto: Celebrazione per il 4 ottobre, giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse


Calendario del dialogo – le feste delle comunità

Festa dei nonni e dei nipoti 2017 – Unicef

L’UNICEF ORGANIZZA IN TUTTA ITALIA LA FESTA DEI NONNI E DEI NIPOTI 2017

30 settembre – 1 ottobre 2017 nelle Piazze – 2 ottobre nelle scuole

 

Cari docenti ,genitori, nonni e nonne,

mi rivolgo a Voi come presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza per invitarVI ad organizzare con i vostri alunni, figli, nipoti “ La Festa dei nonni e dei nipoti 2017 dell’Unicef.

La Festa e la mobilitazione vedono come protagonisti i Nonni ed il tema della Memoria. E’ necessario coinvolgere a scuola e nelle piazze tutte le realtà del territorio che potrebbero aiutarci a realizzare e ad arricchire le attività : Associazioni, artigiani locali, Pro loco, Auser, Scuole di ballo e di canto, Scuole Amiche. Ovviamente è fondamentale coinvolgere, oltre a queste realtà, i nostri Nonni e Nonne, insieme ai loro nipoti. Nelle scuole, dall’inizio del nuovo anno, è possibile organizzare :- Laboratori di recupero del dialetto; – Laboratori sui giochi di una volta;- Laboratori sui mestieri e i lavori dimenticati del passato. E’ possibile invitare a scuola i nonni per farsi raccontare e poi documentare con racconti video, foto, disegni, gli stili di vita del secolo scorso ( la scuola, la famiglia, il cibo, le fiabe, le tradizioni) e i cambiamenti climatici degli ultimi anni.

E ancora:- Racconti di storie dei nostri Nonni;- Laboratorio di musica, danza e canto popolare;- Ogni altra attività che possa essere inerente col tema tradizione, ricordo e memoria. E’ fondamentale strutturare questi momenti formativi in modo che siano istruttivi e appassionanti.

In occasione della Festa chiediamo a tutti i docenti di chiedere per l’Unicef un contributo di cinque euro con la distribuzione di un braccialetto.

Il gadget scelto per la Festa dei nonni e dei nipoti 2017 è un braccialetto personalizzato da promuovere ad un contributo minimo di 5 euro, confezionato in una scatolina con grafica scelta per l’occasione. Si è scelto questo oggetto perché l’idea era quella di individuare un gadget che potesse essere rappresentativo del legame tra nonno e nipote, che fosse utilizzabile da entrambi e che potesse essere distribuito ad un contributo basso, ed essere accessibile a tutti.

I fondi raccolti con l’iniziativa “Festa dei Nonni 2017” verranno destinati direttamente all’obiettivo specifico di aiutare e sostenere migliaia di bambini migranti nell’ambito della Campagna UNICEF “BAMBINI SPERDUTI”.

In particolare, i fondi raccolti nel 2017 verranno destinati ai programmi di Protezione dell’Infanzia . Dopo l’accordo UE-Turchia sui rifugiati e la chiusura del «rotta balcanica», l’Italia è diventata il primo paese di destinazione di flussi migratori attraverso il Mar Mediterraneo. Questo flusso migratorio senza precedenti ha portato i sistemi nazionali di accoglienza (sia per adulti che per minori) vicino al collasso, determinando tensioni sociali e abbassando drammaticamente gli standard di qualità di strutture di accoglienza.

Il sistema di accoglienza italiano (sbarchi, hotspot, prima e seconda accoglienza) è messo a dura prova: i tempi si allungano pericolosamente e gli standard peggiorano.Gambia, Egitto, Albania, Nigeria e Guinea sono i principali paesi di provenienza nel 2017.

60.305 arrivi di migranti al 31/5/2017; 181.436 nel 2016 (+18% sul 2015)

15,5% sono minorenni (0-18) 9 su 10 sono «non accompagnati» (MSNA)

Migliaia di Minori Stranieri Non Accompagnati che scompaiono appena arrivati in Italia sono vittime di lavoro minorile, sfruttamento sessuale o sono stati arruolati da reti criminali nazionali o locali. – Un quarto dei MSNA spariscono entro le prime 72 ore dallo sbarco. – 5.271 gli irreperibili al 31/5/2017.

ONE UNICEF RESPONSE è il piano d’azione coordinato dall’UNICEF in vari paesi europei in collaborazione con i governi e le autorità nazionali competenti. In Italia, l’UNICEF ha offerto la sua collaborazione al Governo italiano al fine di sostenere e migliorare la protezione dei bambini migranti e rifugiati, con particolare attenzione ai minori stranieri non accompagnati.

L’obiettivo: garantire che tutti i bambini migranti e rifugiati possano beneficiare di un accesso a servizi equi, tempestivi e di qualità che garantisca loro protezione, cure e inclusione sociale

Quattro modalità di azione:

1 – assistenza specializzata e garanzia di standard minimi adeguati;
2 – monitoraggio degli standard minimi e ascolto dei minori;
3 – inclusione sociale e Advocacy;
4 – rafforzamento del sistema di inclusione sociale

I PRIMI RISULTATI RAGGIUNTI

  • 16 missioni sulle navi della guardia costiera effettuate: tratti in salvo migliaia di migranti, fra cui 1.761 MSNA.
  • Il 61% dei MSNA sono stati assistiti legalmente nei centri pilota, hanno ricevuto un aggiornamento del proprio status giuridico-legale.
  • In 5 Centri di 1° e 2° accoglienza, a Palermo, 255 MSNA partecipano a attività psico-sociali, ricreative e/o attività sportive e di inclusione sociale e 266 ad attività educative.
  • Individuati in strada e indirizzati in centri di accoglienza oltre 2.375 MSNA grazie al team mobile UNICEF-Intersos e UNICEF – Salesiani attivi a Roma e nelle zone di frontiera di Como e Ventimiglia.
  • Terminata la formazione per 255 operatori, educatori e volontari di Palermo e provincia sulla protezione dei MSNA.

Dal primo settembre sarò nelle scuole per invitarVi a partecipare alla Festa dei nonni e dei nipoti Unicef 2017 il 30 settembre e il primo ottobre nelle piazze e il 2 ottobre nelle scuole.

Con la generosità e la passione di sempre aiutiamo “Ogni bambino” e rafforziamo il legame tra le generazioni, realizzando una scuola di valori.

Mario Coviello