Alternanza Scuola Lavoro, ok del Consiglio di Stato alla Carta dei diritti e dei doveri

da La Tecnica della Scuola

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Personale ATA, tabella di corrispondenza nuovi e vecchi titoli per assistenti tecnici

da La Tecnica della Scuola

Personale ATA, tabella di corrispondenza nuovi e vecchi titoli per assistenti tecnici

Rembado: “Troppi ricorsi, così la Buona Scuola penalizza le professionalità”

da La Tecnica della Scuola

Rembado: “Troppi ricorsi, così la Buona Scuola penalizza le professionalità”

Piano Nazionale di Educazione al Rispetto, le linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo

da Tuttoscuola

Piano Nazionale di Educazione al Rispetto, le linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo

In attuazione della legge n. 71/2017 recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, il MIUR adotta le Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo.

Il documento ha lo scopo di dare continuità alle Linee Guida già emanate nell’aprile del 2015, apportando le integrazioni e le modifiche necessarie in linea con i recenti interventi normativi. Le Linee Guida saranno uno strumento flessibile e aggiornabile per rispondere alle nuove sfide educative e pedagogiche legate alla costante e veloce evoluzione delle nuove tecnologie.

Al MIUR spetta il coordinamento delle diverse azioni di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo nelle scuole, in sinergia con gli Enti e le Istituzioni previsti dalla legge n.71/2017. Il portale di riferimento del MIUR per le azioni di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo è: www.generazioniconnesse.it.

Sul portale saranno pubblicati anche i materiali di supporto per le docenti e i docenti referenti per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo individuati presso le singole istituzioni scolastiche.

Uscita da scuola dei minori non accompagnati. E se la legge non arriva?

da Tuttoscuola

Uscita da scuola dei minori non accompagnati. E se la legge non arriva?

Emendamento o disegno di legge autonomo? Non si tratta, come può sembrare, di un formale interrogativo tecnico sulla proposta legislativa dell’on. Malpezzi relativa alla liberatoria delle famiglie per gli alunni che tornano a casa da scuola non accompagnati.

La natura della proposta può infatti decidere la sua approvazione in tempi veri e credibili; in caso diverso, rischia di essere annoverata soltanto tra le buone intenzioni vanificate dall’imminente fine della legislatura.

Emendamento, dunque. Ma emendamento a cosa?

Considerati i tempi ristretti, sembrava che soltanto la legge di stabilità potesse accogliere l’emendamento, a patto, però, che venisse ritenuto ammissibile per le possibili ricadute finanziarie (eventuali oneri dello Stato soccombente).

Ma nelle ultime ore la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli ha dichiarato che, proprio per arrivare il più presto possibile alla soluzione auspicata, l’emendamento Malpezzi sarà presentato alla Camera in sede di conversione del decreto legge 16 ottobre 2017, n. 148, il cosiddetto decreto fiscale.

Se, come tutto fa pensare, l’emendamento sarà accolto, diventerà norma di legge entro metà dicembre, entrando immediatamente in vigore.

Ma se l’emendamento non venisse accolto, quali strade sono possibili per uscire da questa situazione che, dopo la nota sentenza della Cassazione, ha reso tesi i rapporti tra scuola e famiglia?

L’A.N.Di.S., Associazione dei dirigenti scolastici, ha proposto ai consigli di istituto di modificare il proprio regolamento nel senso atteso (totale liberatoria delle famiglie).

Mario Pittoni, responsabile federale istruzione per la Lega Nord, suggerisce invece al Miur di predisporre una specifica circolare in materia di liberatoria, acquisendo il preventivo parere del Consiglio di Stato, in modo che, motivatamente, i genitori possano autorizzare, sotto la loro esclusiva responsabilità, il ritorno autonomo a casa dei figli minori di 14 anni, esonerando il personale scolastico per eventuali danni subiti dal minore nel tragitto da scuola a casa.

La responsabilità di vigilanza, dunque, fino ai cancelli di uscita dalla scuola.

La conversione del DL 148/2017 chiuderà definitivamente la questione?

Prove Invalsi 2018: tutte le date

da Tuttoscuola

Prove Invalsi 2018: tutte le date

Avviate le procedure per la realizzazione delle prove Invalsi 2018. Per la scuola primaria lo svolgimento delle prove Invalsi 2018, che verranno somministrate con i tradizionali fascicoli cartacei, si articolerà secondo il seguente calendario:

3 maggio 2018: prova d’Inglese (V primaria);
9 maggio 2018: prova di Italiano (II e V primaria) e prova preliminare di lettura (quest’anno, la prova di lettura è svolta solo dalle classi campione della II primaria);
11 maggio 2018: prova di Matematica (II e V primaria).

Le prove Invalsi 2018 CBT (terza media e le seconde classi delle scuole superiori) si svolgono al computer, interamente on line e in più sessioni organizzate autonomamente dalle scuole, a eccezione delle classi campione in cui le prove Invalsi 2018 sono somministrate, sempre CBT, in una data precisa indicata dall’Invalsi, nei primi giorni dell’arco temporale previsto.

Per la scuola secondaria le prove Invalsi 2018 computer based (CBT) si svolgeranno secondo il seguente calendario:

• le classi III della scuola secondaria di primo grado sostengono le prove di Italiano, Matematica e Inglese in un arco di giorni, indicati dall’Invalsi, tra il 04 aprile 2018 e il 21 aprile 2018;
• le classi II della scuola secondaria di secondo grado sostengono le prove di Italiano e Matematica, comprensive anche del questionario studente, in un arco di giorni, indicati da INVALSI, tra il 07 maggio 2018 e il 19 maggio 2018.

Entro il 31 gennaio 2018 l’Invalsi rende disponibile sul proprio sito esempi di prove per la classe V primaria (prova d’Inglese) e di prove CBT per la classe III della scuola secondaria di primo grado (Italiano, Matematica e Inglese) e per la classe II della scuola secondaria di secondo grado (Italiano, Matematica).

Poiché una buona riuscita dell’operazione è legata anche ad aspetti di tipo organizzativo, l’Invalsi predisporrà e renderà disponibile sul sito dell’Istituto il protocollo di somministrazione, i cui tratti essenziali sono sintetizzati nell’Allegato tecnico. Come negli anni passati, un’attenzione particolare va dedicata al rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.

Entro il 30 novembre 2017 l’Invalsi invia:

• alle scuole secondarie di primo grado (classi III) una nota specifica relativamente al trattamento dei dati connessi allo svolgimento della prova Invalsi, che costituisce requisito di ammissione all’esame di Stato e una nota tecnica legata agli aspetti informatici e organizzativi per lo svolgimento delle prove Invalsi 2018;
• alle scuole secondarie di secondo grado (classi II) una nota tecnica legata agli aspetti informatici e organizzativi per lo svolgimento delle prove Invalsi 2018. Come di consueto per dar corso alle procedure connesse con le prove è necessario iscriversi, a partire dalle ore 15.00 del 10 ottobre 2017 ed entro le ore 16.30 del 31 ottobre 2017, seguendo le indicazioni fornite sul sito dell’INVALSI.

Ricordiamo che il D. Lgs. 62/2017, seguito dai due Decreti Ministeriali attuativi – i DD.MM. n. 741 e n. 742  introduce novità rilevanti sulle prove Invalsi che possono essere riassunte come segue:

1. V primaria: prova d’Inglese.
La prova riguarda le competenze ricettive (comprensione della lettura e dell’ascolto) riferita al livello A1 del QCER (Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue) in coerenza con le Indicazioni nazionali;

2. III secondaria di primo grado: prove somministrate tramite computer (CBT – computer based testing) di Italiano, Matematica e Inglese

Più in dettaglio le principali novità delle prove Invalsi 2018 per la III secondaria di primo grado sono le seguenti:
a. lo svolgimento delle prove avviene nel mese di aprile in un arco temporale indicato dall’Invalsi entro il 28 febbraio 2018. All’interno di questo arco temporale la scuola può organizzare la somministrazione a propria discrezione, a eccezione delle classi campione (comunicate dall’Invalsi entro il 28 febbraio 2018) in cui le prove si svolgono secondo un calendario prefissato;

b. le prove si svolgono interamente on line e la piattaforma di somministrazione opera sui principali sistemi operativi;

c. la prova d’Inglese riguarda le competenze ricettive (comprensione della lettura e dell’ascolto) ed è sviluppata in coerenza con le Indicazioni nazional.

3. le prove Invalsi e lo svolgimento delle azioni a esse connesse costituiscono attività ordinaria d’istituto

Inoltre, anche le prove Invalsi 2018 (Italiano e Matematica) per la II classe della scuola secondaria di secondo grado sono somministrate on line tramite computer.

Per ogni scuola è stata fornita una misura del cosiddetto “effetto scuola” (o valore aggiunto) che consente di osservare i risultati conseguiti dagli allievi nelle prove Invalsi 2017 corrette per tener conto di fattori che non dipendono dall’azione didattica della scuola come il livello socio-economico delle famiglie e la preparazione che gli alunni avevano prima di entrare a scuola, o in un determinato ordine o grado di scuola. Infine, entro i primi mesi del 2018 per le classi V primaria, III secondaria di primo grado saranno forniti i risultati delle prove Invalsi 2017 in termini di descrizione dei livelli di competenza degli allievi per ciascuno dei 5 livelli di esito da quest’anno, individuati dall’Invalsi.

Queste novità contribuiscono, complessivamente, a evidenziare ancora di più la funzione di servizio alle scuole che l’Istituto mira a perseguire, oltre che fornire dati attendibili sul sistema scolastico in relazione alle prove.

Disturbi apprendimento

Redattore Sociale del 01-11-2017

Disturbi apprendimento, Ledha e Sinpia stroncano il libro di Daniele Novara

Le associazioni: “Per essere certificati come bambini e persone con un DSA non è sufficiente la segnalazione di un genitore ansioso o di una maestra pigra con la complicità di un neuropsichiatra in cerca di clienti…”. La replica di Novara: “Il libro tira fuori un problema che nessuno ha mai sollevato: il raddoppio delle certificazioni. Spesso finiscono col compromettere l’autostima dei bambini”.

MILANO. La proliferazione delle certificazioni dei disturbi d’apprendimento sta diventando un argomento scottante. La Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) e la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) stroncano infatti il libro del pedagogista Daniele Novara, dal titolo “Non è colpa dei bambini. Perché la scuola sta rinunciando a educare i nostri figli e come dobbiamo rimediare. Subito”. Libro in cui denuncia il rischio che si facciano passare per patologie (come la discalculia o la dislessia) quelle che sono ‘solo’ delle difficoltà che i bambini vivono durante la crescita o, addirittura, errori degli adulti che hanno un ruolo educativo nei loro confronti. Secondo Ledha e Sinpia invece la tesi di Novara è sbagliata: non tiene conto dei progressi della ricerca scientifica e addossa ai genitori colpe non loro. “In questi ultimi anni la comunità scientifica è uscita da tempo dal conflitto che vedeva contrapposta la genetica e l’ambiente -scrivono le due associazioni in una lettera aperta di critica, firmata da Giovanni Merlo, direttore di Ledha, e Antonella Costantino, presidente di Sinpia-. In parallelo, ha lavorato per identificare meglio i disturbi che possono rendere più faticoso il funzionamento e la vita dei bambini, e per trovare interventi efficaci che ne modifichino le traiettorie evolutive. Interventi che spesso sono educativo-riabilitativo-terapeutici, e questo facilmente ingenera confusione: se li posso curare con interventi educativi, vuol dire che sono causati dalla cattiva educazione. Tra questi sono stati identificati alcuni disturbi specifici, che riguardano quindi non la complessità del funzionamento della persona ma solo, e in modo selettivo, alcune sue parti”.

Secondo Ledha e Sinpia non c’è quindi una moda delle certificazioni facili. “Per essere certificati come bambini e persone con un DSA non è sufficiente la segnalazione di un genitore ansioso o di una maestra pigra con la complicità di un neuropsichiatra in cerca di clienti: è necessario affrontare una serie di test, validati scientificamente, che verifichino e attestino l’esistenza del disturbo”. Sbaglia dunque Novara a pensare che sia solo un problema educativo: “è rimasto fermo a quel periodo, non lontano da noi, in cui questi bambini erano etichettati come asini e monelli, imponendo loro punizioni e compiti supplementari. Bambini che spesso interrompevano precocemente gli studi, cui veniva inflitta un supplemento maggiore di fatica (e di vera sofferenza) perché additati come, appunto, asini e monelli. In un periodo un po’ più lontano da noi, molti di questi bambini venivano indirizzati verso le classi speciali e differenziali”.

“Il mio libro è costruttivo e tira fuori un problema che nessuno ha mai sollevato -replica Daniele Novara-, con una ampia e precisa documentazione scientifica. Il libro è una denuncia: in Italia, negli ultimi 15 anni, si è creato un raddoppio delle certificazioni (legge 104) in capo alla neuropsichiatria infantile a fronte, invece, di un calo delle disabilità classiche (neurolesioni alla nascita, sindrome di down, epilessia). Questo aumento riguarda pertanto le disabilità attinenti allo sviluppo comportamentale ed emotivo. Molte di queste patologie sono ancora oggetto di controversie sulla loro validità scientifica. Spesso queste diagnosi finiscono col compromettere l’autostima dei bambini e dei ragazzi costringendoli a subire un etichettamento che spesso perdura nel tempo, anche dopo un’eventuale guarigione. Nel libro sostengo che per i bambini cosiddetti ‘difficili’ è necessario un grande lavoro educativo, sia in termini di analisi delle cause che in termini operativi. Occorre creare un gioco di squadra che diminuisca la confusione tra le reali malattie neuropsichiatriche e la naturale immaturità dei bambini, in funzione di una maggiore sostegno educativo e pedagogico alle famiglie, ai genitori, alle scuole e agli insegnanti. Da ultimo, rilevo un tono sindacale, come se i neuropsichiatrici infantili si fossero sentiti disturbati e messi in discussione per il loro lavoro. L’obiettivo è in realtà collaborare, non certo farci la guerra”. (dp)

Sole cuore amore di Daniele Vicari – Fortunata di Sergio Castellito

“Sole cuore amore” di Daniele Vicari e ”Fortunata” di Sergio Castellito, due film , due donne, per riflettere

di Mario Coviello

In questi ultimi due giorni ho visto di seguito “Sole cuore amore” di Daniele Vicari che ha per protagonista Isabella Aragonese e “Fortunata” di Sergio Castellito, interpretato da Jasmine Trinca. Due giovani donne, due grandi attrici italiane che nella scorsa stagione cinematografica hanno saputo raccontare il disagio, la disperazione, la voglia di lottare e di non arrendersi delle donne italiane oggi. Sono molti i punti in comune tra queste due pellicole. C’è Roma, quella delle periferie, degli autobus, delle metropolitane. Roma cosmopolita con ucraine che vogliono prendere la laurea mentre fanno le bariste e lavorano anche la domenica. Roma con cinesi che fanno respirazione all’aperto e prestano il denaro a strozzo. Eli e Fortunata sono due madri. La prima ha quattro figli che non vede mai perché si alza alle quattro e mezzo del mattino e ha bisogno di due ore di autobus, filovia e metropolitana per arrivare sul posto di lavoro. Eli indossa sempre un cappottino rosso, il sangue che la vita gli succhia. E’ una brava barista nella zona Tuscolana a Roma e lavora anche la domenica mattina per portare a casa 700 euro alla fine del mese. Eli e torna a casa dopo le 10 di sera e fa solo in tempo a salutarli quando vanno e letto mentre mangia il piatto di lenticchie che il giovane marito, disoccupato e innamorato le ha preparato. Ha un’amica che è una sorella Vale che fa la performer di notte nelle discoteche. Eli rifiuta di viversi come vittima nella sua vita lottizzata al millesimo, rimane un’artista che cerca sempre la poesia con la grazia di quello che fa. Lotta con coraggio e umorismo fino allo sfinimento.

Fortunata fa la parrucchiera a casa delle clienti. Si fa ogni giorno chilometri a piedi con una piccola valigia lucida con le rotelle, ha una sola figlia che sputa alle persone. E’ in attesa di divorzio da un marito violento che ancora può entrare in casa e abusarla. Per amore, questa donna imperfetta, impulsiva, affamata, bisognosa, perderà tutte le sue certezze, cambierà ma approderà a un’altra idea di se stessa. Le due donne non fanno che correre tutto il giorno, non hanno tempo, non sanno più chi sono veramente.

Eli e Fortunata fanno con passione il loro lavoro, lottano disperatamente per cambiare il loro destino. Eli spera in un lavoro sicuro per il marito e uno vicino casa per lei. Ma il suo cuore fa i capricci, sta male…ma non può fermarsi.

Fortunata aspetta il divorzio,l’affidamento della figlia e mette a nuovo un locale dismesso per avere un negozio tutto suo che chiama “ Lucky” con il quale spera di dare una svolta alla sua vita. Con loro amicizie vere di donne e uomini alla ricerca di se stessi.

“Sole cuore amore” è più lineare, compiuto, disperato.” Fortunata”, nonostante e forse proprio per la sceneggiatura di Margaret Mazzantini, e meno compatto, a volte perde di tensione.

Due film da vedere perché raccontano senza sconti l’Italia di oggi, difficile, disperata, senza certezze. Due film da vedere perché interpretati da due grandi attrici che con coerenza raccontano oggi come ieri il cinema italiano di qualità.