DL Scuola e Ricerca

Sul DL Scuola e Ricerca alcune norme dopo aver superato il vaglio delle Commissioni Lavoro e Cultura, rischiano il blocco per posizioni pregiudiziali dei tecnici della Ragioneria. Il sindacato è in allarme e chiede massima trasparenza

Roma, 1 dicembre – Lunedì 2 dicembre partirà l’iter di conversione in legge del Decreto Scuola e Ricerca (DL 126/2019). Dal Parlamento arriva la notizia che la Ragioneria Generale dello Stato avrebbe espresso parere negativo su alcuni emendamenti riguardanti la scuola e la ricerca già discussi e approvati dalle Commissioni Lavoro e Cultura. 

Non vorremmo che si facessero rilievi infondati e basati su argomentazioni giuridicamente astratte e avulse dalla situazione concreta o, peggio ancora, si assumessero posizioni pregiudiziali e di natura politica. Sarebbe molto grave se a seguito di questi rilievi il MEF assumesse posizioni di natura eminentemente politica su ambiti che non sono di sua stretta pertinenza.
La Ragioneria porti in trasparenza tali rilievi supportandoli con dati e riferimenti normativi. Occorre una discussione aperta e informata svolta nelle sedi opportune, per evitare che la tecnocrazia superi le prerogative parlamentari.

Il Decreto Scuola e Ricerca è un provvedimento molto atteso anche per la portata “storica” di alcune misure sul precariato in esso contenute.

Il sindacato resta dunque in allarme per quanto sta accadendo in queste ore in Parlamento e chiede che la conversione in legge mantenga l’impegno preso verso i diritti e le aspirazioni delle migliaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti.

Riaprono le iscrizioni ai programmi estivi: 500 posti in 12 Paesi di tutto il mondo

IL REGALO DI NATALE PER GLI ADOLESCENTI DEL 2019?

UN’ESPERIENZA EDUCATIVA PER SVILUPPARE LE COMPETENZE DI DOMANI

1 dicembre: riaprono le iscrizioni ai programmi estivi di Intercultura

 500 posti in 12 Paesi di tutto il mondo tra cui Cina, India, USA e Argentina. 63 borse di studio  (altre ancora in arrivo) per figli di dipendenti delle società sponsor o per studenti di determinate zone geografiche.

E per il più bravo a fotografare, un viaggio alla scoperta delle istituzioni europee

Milano, 1 dicembre 2019_ Riaprono oggi le iscrizioni ai programmi estivi proposti da Intercultura. Quattro settimane rivolte agli studenti dai 14 ai 18 anni per scoprire il mondo con occhi diversi. Sono 12 le destinazioni proposte dall’Associazione senza scopo di lucro che opera nel campo dell’educazione giovanile interculturale dal 1955: dalle più tradizionali nei Paesi di lingua anglosassone –Irlanda, Regno Unito, Canada-, ad altri Paesi europei quali Spagna, Finlandia, Danimarca e Russia, fino ad arrivare alle destinazioni più lontane dove la diversità culturale è più marcata: Cina,  India, Tunisia, Argentina.

I programmi sono aperti a tutti: fino al 20 gennaio 2020 è possibile iscriversi direttamente sul sito di Intercultura www.intercultura.it. In molti potranno anche partecipare alle selezioni per vincere una delle decine di borse di studio messe a disposizione da Aziende, Fondazioni, Enti per studenti meritevoli del territorio o come attività di welfare per le famiglie dei dipendenti. Dopo il 20 gennaio la partecipazione sarà esclusivamente a pagamento, sulla base delle disponibilità residue. L’elenco del borse di studio e dei contributi offerti è in continuo aggiornamento all’indirizzo: https://www.intercultura.it/programmi-estivi/borse-di-studio-sponsorizzate-estive/ Ad oggi sono 63 messe a disposizione da: APINDUSTRIA Brescia – Gruppo Donne, Banca di Cherasco – Credito Cooperativo, Comune di Collecchio, Comune di Limido Comasco, e-Geos S.p.A, Gruppo ESSELUNGA, Miniconf S.p.A., Nexive, Sacbo S.p.A. e BGY International Services Srl, Slowear S.p.A., Telespazio S.p.A.,Toscana Aeroporti S.p.A. Per quanto riguarda le borse offerte da Confindustria Lecco e Sondrio e Gruppo Poste Italiane le iscrizioni aprono il 2 dicembre, mentre per quelle di  Aeroporto G. Marconi di Bologna S.p.A.  il 18 dicembre.

Tra i programmi proposti spiccano la novità del programma STEM in India (Science, Technology, Engineering, Mathematics) e il programma Global Prep in California che verte su tematiche come la tutela dell’ambiente e l’orientamento professionale (durante il programma è prevista una settimana dedicata all’ambiente, in cui gli studenti partecipano ad attività divertenti utili e responsabili come la pulizia delle spiagge) e le tematiche di attualità (gli studenti si spostano con i volontari di Intercultura al confine tra USA e Messico per discutere di immigrazione). In Cina, Irlanda, Russia, Tunisia e in altre destinazioni il focus invece è sulla lingua e la cultura locale.  

Tutti i ragazzi saranno invitati a partecipare anche al concorso fotografico “Un obiettivo sul mondo,  un’iniziativa che stimola gli studenti a sviluppare strumenti di osservazione della realtà culturale del Paese in cui vivranno e a scoprire alcuni aspetti meno stereotipati della cultura locale. In premio un viaggio a Bruxelles alla scoperta delle istituzioni europee, come è accaduto a alla 17enne Linda Pinzi di Acquapendente (VT), vincitrice del concorso fotografico 2019 con la foto “L’amore oltre la barriera” sul tema dell’immigrazione al confine tra USA e Messico.

Regalare un’esperienza educativa per Natale rappresenta un’idea particolare e in controtendenza rispetto ai regali più commerciali che si trovano sotto l’albero.  Intercultura infatti affianca al soggiorno all’estero un percorso di formazione che viene offerto ai ragazzi prima di partire, con l’intento di prepararli a convivere con valori e popoli diversied aiutarli  ad aprirsi al mondo e a sviluppare maggiore predisposizione all’internazionalità e all’interculturalità.  Durante la permanenza all’estero i ragazzi sperimenteranno come comportamenti e modi di fare ritenuti “normali” e acquisiti, improvvisamente non sembrano più funzionare in un contesto diverso da quello in cui si è sempre vissuti e le attività proposte dai volontari di  Intercultura li guideranno nell’esercizio di aumentare la  consapevolezza del proprio bagaglio culturale. Ovviamente non mancherà per ogni destinazione un ricco programma di attività ricreative per permettere ai ragazzi di socializzare con nuovi amici da tutto il mondo e di esplorare il Paese in cui si trovano

PER I FIGLI DEI DIPENDENTI DEL GRUPPO POSTE ITALIANE E PER I RESIDENTI NELLA PROVINCIA DI RIETI UN’OPPORTUNITA’ IN PIU’ CON LE BORSE DI STUDIO PER I PROGRAMMI SCOLASTICI Fino al 20 gennaio, 8 nuove borse di studio per andare a scuola all’estero accolti da una famiglia del luogo. per studenti meritevoli iscritti in una scuola secondaria di II grado e residenti in provincia di Rieti, la Fondazione Varrone mette a disposizione 6 borse di studio per programmi scolastici trimestrali in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Spagna. Per iscrizioni: www.intercultura.it/fondazione-varrone/ per i figli di dipendenti del Gruppo Poste Italiane, l’azienda offre 2 Borse per programmi scolastici annuali in Costarica e USA. Iscrizioni dal 2 dicembre: www.intercultura.it/gruppo-poste-italiane/    

L’Associazione Intercultura Onlus (www.intercultura.it): Intercultura è un Associazione di volontariato senza scopo di lucro, fondata in Italia nel 1955, eretta in Ente Morale posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Esteri e riconosciuta con decreto dal Presidente della Repubblica (DPR n. 578/1985). L’Associazione è gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione internazionale. È presente in 159 città italiane ed in 65 Paesi di tutti i continenti, attraverso la sua affiliazione all’AFS ed all’EFIL. Ha statuto consultivo all’UNESCO e al Consiglio d’Europa e collabora ad alcuni progetti dell’Unione Europea. Ha rapporti con i nostri Ministeri degli Esteri e dell’Istruzione, Università e Ricerca. A Intercultura sono stati assegnati il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio e il Premio della Solidarietà della Fondazione Italiana per il Volontariato per oltre 40 anni di attività in favore della pace e della conoscenza fra i popoli. L’Associazione promuove, organizza e finanzia scambi ed esperienze interculturali, inviando ogni anno oltre 2.200 ragazzi delle scuole secondarie a vivere e studiare all’estero ed accogliendo nel nostro paese altrettanti giovani di ogni nazione che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo.

Nelle scuole finlandesi sono i bambini a comandare

da la Repubblica

Elisa Siliò

HELSINKI — In finlandese i verbi non si coniugano al futuro, il che dà un’idea del loro atteggiamento nei confronti della vita. Il loro motto è “posso farlo e lo farò”. La Finlandia, che è stata dominata per 650 anni dagli svedesi e poi per altri 110 anni dai russi, è madre di un popolo resiliente. I suoi abitanti hanno interiorizzato la necessità di essere autosufficienti e i suoi scolari possono esserlo grazie a un modello praticamente senza compiti e valutazioni — invidiato per i suoi brillanti risultati scolastici — che ora dà loro più potere in classe. Sono loro a decidere che cosa vogliono imparare e in che modo. Perché toccare un modello vincente? «Il mondo non si ferma e nemmeno noi», rispondono sorprese della domanda la pedagoga Ilona Taimela e Pia Pakarinen, vicesindaca di Helsinki. «Le famiglie si chiedono se sia giusto cambiare qualcosa che funziona, ma noi dobbiamo adattarci ai bisogni. Helsinki ha risultati migliori di Singapore, anche se il 20% degli studenti proviene da un altro Paese», dice Pakarinen.

I bambini devono essere preparati ad affrontare un futuro incerto, in cui ci saranno altre professioni, altre tecnologie e problemi oggi inimmaginabili. Il 3 dicembre verrà pubblicato il Rapporto Pisa, il programma per la valutazione internazionale degli studenti quindicenni in matematica, lettura e scienze. Nel 2000 rese famosi i finlandesi, che, tutt’altro che preoccupati, continuano a sperimentare. Negli ultimi anni, la Finlandia ha condiviso la leadership nelle classifiche con l’Estonia e i Paesi asiatici (Singapore, Giappone e Taipei) che raggiungono il successo al prezzo di lunghissime giornate di studio e di compiti, l’antitesi del modello nordico, che promuove il tempo libero, e che è anche pubblico per il 95%.

Negli anni Settanta, la Finlandia fu il primo paese dell’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) a richiedere a tutti gli studenti di soddisfare gli elevati standard prima richiesti solo agli studenti d’élite. E da allora non ha smesso di innovare. Diversi anni fa, molti insegnanti scelsero di sostituire ai libri i computer portatili, di eliminare esami e voti e di lavorare attraverso dei progetti, bandendo l’uso delle materie. «Noi diamo priorità all’acquisizione di abilità rispetto ai contenuti tradizionali: imparare a comunicare, pensiero critico, lavoro di squadra o soluzione di problemi », spiega Taimela, coordinatrice della Settimana dell’educazione di Helsinki. «Da tre anni, sono i bambini a decidere che cosa vogliono imparare nei progetti. Il primo anno li abbiamo lasciati lavorare sull’argomento che li appassionava di più — alcuni hanno scelto Justin Bieber — ma si è rivelato caotico e poco pratico. Così ora decidono tra loro l’argomento », racconta Tintti Hohti, vice direttrice dell’Istituto comprensivo Roihuvuori, un imponente centro in cemento armato che accoglie 420 studenti. Alla fine del progetto, gli studenti condividono le conoscenze acquisite con altre classi. «I bambini sono più disponibili quando è un compagno a raccontare il progetto », assicura la vicedirettrice.

Hohti ci mostra l’Istituto Roihuvuori, circondato da un’idilliaca foresta innevata, per dimostrare che i suoi alunni imparano attraverso i fenomeni a condurre una vita sostenibile. Un gruppo di studenti di 10 anni ha deciso di sperimentare come si vive senza elettricità e lo fa con grande impegno. Nella stanza delle attività manuali, si sono divisi in squadre. Alcuni mettono su una catasta di legna da ardere, altri fanno schegge con un grosso coltello:; mentre si mettono a seccare i funghi, l’insegnante spiega come fare marmellate e sottaceti per l’inverno. Anche nelle materie più tradizionali i bambini decidono che cosa e come imparano. Ogni genitore ha un’applicazione, progettata dal Municipio, che lo informa su quali siano i compiti a casa dei figli e le materie del trimestre e gli permette di comunicare con gli insegnanti.

Il successo finlandese, secondo gli esperti, ha le sue radici nel fatto che gli insegnanti sono convinti che ogni studente possa raggiungere standard elevati e sono capaci di trasmettergli questa convinzione. «Una delle cose di cui siamo più orgogliosi è che le differenze sociali si equilibrano. E questo è possibile con una discriminazione positiva, investendo più soldi nelle scuole svantaggiate», precisa Liisa Pohjolainen, direttrice del dipartimento educativo di Helsinki. Dalle 8 del mattino iniziano le attività extrascolastiche, ma le lezioni cominciano alle 10 e finiscono all’una. La breve giornata mette alla prova l’autonomia dei bambini dal momento in cui si tolgono le scarpe appena arrivati. A turno, indossando un grembiule, sparecchiano (tutti mangiano a scuola gratis) e puliscono il tavolo. L’intera città viene considerata come un luogo di apprendimento. Durante l’orario scolastico, i trasporti pubblici sono gratuiti per i bambini. A Helsinki, tanti bambini di 5 anni visitano il municipio. «Quando la città prende decisioni che riguardano noi bambini, ascoltano quello che abbiamo da dire. Conosciamo i politici, scriviamo dichiarazioni…», dice Milja, 15 anni. Perché in Finlandia i bambini non sono il futuro, ma hanno il presente nelle loro mani.

— Copyright El País/Lena, Leading European Newspaper Alliance. Traduzione di Luis E. Moriones