Archivi categoria: Politico Sindacale

Tribunale di Treviso: punteggio servizio militare

Tribunale di Treviso: il MIUR deve sempre riconoscere il punteggio del servizio militare anche se prestato non in costanza di nomina

Con un’ordinanza che accoglie pienamente le richieste dell’ANIEF, il Tribunale di Treviso si conforma alla giurisprudenza di merito già ottenuta dal nostro sindacato e dichiara il diritto di un docente precario a vedersi riconosciuto il punteggio relativo al servizio militare di leva prestato in possesso del titolo di studi valido per l’accesso all’insegnamento anche se non in costanza di contratto di lavoro con il MIUR. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli ottengono nuovamente ragione in favore dei nostri iscritti e la conferma che i Decreti Ministeriali di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento, che hanno sempre negato tale possibilità, sono illegittimi e devono essere disapplicati.

Su ricorso patrocinato sul territorio per l’ANIEF dagli avvocati Anna Rosada e Denis Rosa, il Tribunale conviene che già “la giurisprudenza, amministrativa e ordinaria, ha infatti chiarito che il servizio militare di leva effettuato dopo il conseguimento del titolo di studio (diploma o laurea) indispensabile all’accesso dell’insegnamento medesimo è sempre oggetto di valutazione nelle graduatorie di insegnamento in ragione del fatto che la sua prestazione obbligatoria poteva essere d’ostacolo all’instaurazione del rapporto di servizio” e che “ne consegue l’illegittimità del D.M. 12/5/2011 n. 44 nella parte in cui dispone che “il servizio militare di leva ed i servizi sostitutivi sono valutati solo se prestati in costanza di nomina” per contrasto con l’art. 485, comma 7, del D.Lgs. 16.4.1994, n. 297”.

 

L’ordinanza conferma, dunque, quanto da sempre sostenuto dall’ANIEF sull’argomento e riporta chiaramente che “tale norma, sovraordinata sul piano della gerarchia delle fonti, prevede infatti, in via generale, che “il periodo di servizio militare di leva o per richiamo e il servizio civile sostitutivo di quello di leva è valido a tutti gli effetti”. Il carattere sovraordinato e la portata generale del 7° comma dell’art. 485 D. Lgs. 297/1994, che non è connotato da limitazioni di sorta, comporta che il riconoscimento del servizio militare o sostitutivo debba necessariamente essere applicato anche alle graduatorie di cui trattasi, onde evitare che chi ha compiuto il proprio dovere verso la nazione si trovi poi svantaggiato […]”.

 

L’ANIEF ha, nuovamente, sanato quanto di illegittimo il MIUR aveva determinato nel D.M. n. 44/2011; al nostro iscritto sarà, finalmente, riconosciuto il giusto punteggio spettante nelle graduatorie a esaurimento per il periodo di servizio militare svolto non in costanza di nomina che il MIUR, illegittimamente, si è sempre ostinato a negare agendo, come dimostrato più volte in tribunale dal nostro sindacato, in aperto contrasto con la normativa di riferimento.

Sostegno: Tar Sicilia condanna il Miur

Sostegno: Tar Sicilia condanna il Miur a risarcire 1.000 euro al mese alla famiglia per mancato rapporto 1/1 dell’alunno

 

Assegnato un docente con orario intero rispetto alle 9 ore settimanali, risarciti il contributo unificato e le spese legali, riconosciuti quattro mesi di indennizzo ai genitori in via equitativa per la giurisprudenza granitica che si è formata sul contenzioso.

 

Così il sindacato assiste le famiglie che si vedono ridotte le ore per i propri figli e ripristina il corretto organico di fatto con nuove assunzioni.

 

Se vuoi coinvolgere le famiglie e ricorrere per garantire il diritto allo studio in tutto il territorio nazionale scrivi a sostegno@anief.net.

La sentenza n. 224/2014

Non esiste diniego di accesso alle copie dei contratti docenti

Non esiste diniego di accesso alle copie dei contratti docenti. La Commissione per l’Accesso Documenti Amministrativi c/o Presidenza del Consiglio dei Ministri ne riconosce il diritto prima negato dal dirigente scolastico dell’IIS ITI-IPA-ITA “E. Majorana” di Rossano. Soddisfatto il sindacato SAB che ha patrocinato il contenzioso.

 

Dopo oltre 23 anni dall’entrata in vigore della legge n. 241 del 7/8/90 e delle successive modifiche e integrazioni, non ultime le leggi n. 15 dell’11/2/2005 e n. 69 del 18/6/09, il sindacato SAB è costretto a prendere atto che, molti dirigenti scolastici, ancora oggi, continuano a negare l’accesso agli atti ovvero a non rispondere alle richieste presentate per cui, gli interessati, per esercitare un loro diritto, si vedono costretti a ricorrere al TAR o alla Commissione per l’Accesso ai Documenti Amministrativi c/o la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ricorrere a quest’ultima non costa niente a differenza dei TAR dove, oltre ai contributi unificati, bisogna sostenere anche le spese legali che, spesso, non sono nemmeno recuperate, perché compensate.

Il SAB contro tale modo di operare continua, tramite il segretario generale prof. Francesco Sola, a patrocinare detti ricorsi, come quello contro il dirigente scolastico dell’IIS ITI-IPA-ITA “E. Majorana” di Rossano che non ha fornito nessuna risposta facendo instaurare il silenzio rigetto tacito sulla richiesta presentata dal prof. V. M., di Rossano ricorso accolto dalla predetta Commissione, con notifica del 13/1/14.

Nel merito, il prof. V.M. titolare e in servizio c/o il predetto istituto, aveva avanzato richiesta di accesso ai seguenti documenti tutti detenuti stabilmente c/o quella scuola perché aveva concorso a formarli e, precisamente, chiedeva :

1)     Copia del contratto con il relativo domicilio del docente al quale sono state conferite le 6 ore libere e vacanti della classe A071 per il corrente anno scolastico, docente nominato al posto del richiedente, che diventa controinteressato nel contenzioso da instaurare;

2)     Attestato di servizio di assegnazione delle predette ore negli anni scolastici 2010/11, 2011/12 e 2012/13, assegnazione ora negata;

3)     Ogni ulteriore atto connesso e/o consequenziale agli atti di cui ai punti 1 e 2, nonché nomina coordinatore del corso c/o la sede carceraria anno scolastico 2011/12, con le seguenti motivazioni.

Le motivazioni dell’accesso, per poter individuare, effettivamente, il docente in servizio sulle 6 ore residue della classe A071 c/o ITIS casa circondariale di Rossano, ore richieste dall’istante e non assegnate dal D.S., già oggetto di ricorso e tentativo di conciliazione con esiti negativi e, per tali motivi, il predetto docente risulta essere controinteressato al quale notificare il ricorso da proporre al Giudice del Lavoro competente per territorio.

Inoltre, l’attestato di servizio richiesto per dimostrare che nei tre anni consecutivi, sempre in base alle disposizioni vigenti, l’istante ha avuto assegnate quelle ore, come eccedenti, rispetto al normale orario di servizio, perché libere e vacanti in classi collaterali che non avevano concorso a formare organico adeguato alla situazione di fatto da parte dell’ATP di Cosenza, per cui, la competenza è passata al dirigente scolastico.

Gli atti richiesti sono atti del procedimento la cui conoscenza è necessaria per tutelare e difendere la propria posizione giuridica rispetto alla mancata assegnazione delle ore, sebbene richieste per l’a.s. 2013/14 e per questi motivi  portatore anche d’interesse concreto, diretto e attuale, dovendo impugnarne la mancata assegnazione.

Il dirigente scolastico non forniva nessuna risposta e dopo avere atteso 30 gg. V.M. presentava richiesta di riesame del diniego all’accesso agli atti alla Commissione di cui sopra la quale, in DIRITTO, riconosce che il ricorso è fondato atteso che i documenti richiesti sono necessari al ricorrente per valutare l’opportunità di adire il giudice del Lavoro in ordine alla mancata assegnazione delle ore vacanti; Per Questi Motivi, la Commissione accoglie il ricorso e, per l’effetto, invita l’amministrazione resistente a riesaminare la vicenda sulla base delle considerazioni svolte.

Il SAB non può che esprimere soddisfazione per tale nuova decisione della Commissione, che segue di pochi mesi, precedente contro altro dirigente scolastico di una scuola cosentina, dirigenti i quali continuano, ostinatamente, a ostacolare e a negare l’applicazione della legge n. 241/90 e successive modifiche sul diritto di accesso ad atti detenuti stabilmente dai medesimi, con richieste ampiamente motivate.

Inoltre, al fine di fornire massima informativa fra il personale interessato, il SAB ricorda, sempre in materia di accesso, che la competente Commissione, con precedente decisione, ha confermato il costante orientamento secondo cui non appare legittimo concedere la visione dei documenti senza poi dare la possibilità di estrarne copia, poiché l’esercizio del diritto di accesso, ai sensi delle disposizioni vigenti, deve considerarsi comprensivo di entrambe le modalità. Ciò a norma dell’art. 25, comma 1, della legge n. 241/1990, il quale prevede espressamente che “il diritto di accesso si esercita mediante esame ed estrazione di copia dei documenti amministrativi” e dell’articolo 22, comma 1, lett. a), della stessa legge: “diritto degli interessati di prendere visione ed estrarre copia di documenti amministrativi”.

Spesso, però, si autorizza solo la visione degli atti.

F.to Prof. Francesco Sola
Segretario Generale SAB

Decisione PCM 19 dicembre 2013, n. 17

SCUOLA – Ferie sottratte d’ufficio ai precari, la farsa continua

SCUOLA – Ferie sottratte d’ufficio ai precari, la farsa continua

 

Il 4 febbraio 2014 il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, a nome del Governo, ha risposto all’interrogazione parlamentare n. 564 sulla materia presentata dal portavoce M5S al Senato, Fabrizio Bocchino, ribadendo la posizione formale quanto erronea del MEF: la deroga introdotta dalla legge n. 228 viene applicata solo dal 1° gennaio 2013, pertanto nel periodo compreso tra il 7 luglio 2012 e il 31 dicembre dello stesso anno rimane vigente il divieto di monetizzazione di cui al decreto-legge n. 95. Il risultato di questa manovra si è avuto in questi giorni, con la corresponsione di pagamenti esigui.

 

Tuttavia, la giurisprudenza europea e nazionale dà ragione ai precari. Con Anief hanno presentato ricorso già 600 dipendenti: chi non volesse soccombere a questa palese ingiustizia fa ancora in tempo.

 

Sulla monetizzazione delle ferie del personale precario della scuola, il Ministero dell’Economia e l’amministrazione scolastica continuano rendersi artefici di una “farsa” senza fine. L’ultimo atto è l’interpretazione formale, quasi filologica, della deroga contenuta nell’art. 54 Legge di Stabilità n. 228 del 2012: secondo il MEF, l’eccezione da adottare a favore dei dipendenti della scuola va applicata solo a partire dal 1° gennaio 2013. E non tra il 7 luglio e il 31 dicembre 2012, come previsto dalla Spending review, il decreto legge n. 95, che ha introdotto il divieto di monetizzazione. In questo periodo, in pratica, l’amministrazione per quantificare le ferie da pagare al supplente dovrà prima detrarre i giorni di sospensione delle lezioni (dalle vacanze di Natale a quelle di Pasqua, ma anche le sospensioni delle lezioni per l’organizzazione di attività non prettamente scolastico-formative, come l’attivazione dei seggi elettorali o lo svolgimento dei pubblici concorsi): con il risultato di procedere a un pagamento delle ferie ridotto, in molti casi risibile.

 

L’intera vicenda – con l’amministrazione che continua a fare di tutto per fare “cassa” ai danni dei suoi dipendenti – è stata ripercorsa dal sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi. Il quale lo scorso 4 febbraio, a nome del Governo, ha risposto all’interrogazione parlamentare n. 564 sulla materia presentata dal portavoce M5S al Senato, Fabrizio Bocchino: come riportato dallo stesso esponente del Movimento 5 Stelle, ad imporre questa linea formalistica è stato il “Ministro dell’economia e delle finanze con la nota del 4 settembre 2013, secondo cui la deroga introdotta dalla legge n. 228 viene applicata dal 1° gennaio 2013 e che, pertanto, nel periodo compreso tra il 7 luglio 2012 e il 31 dicembre dello stesso anno, rimane vigente il divieto di monetizzazione di cui al decreto-legge n. 95”. Durante la controreplica il Sen. Bocchino si è dichiarato “insoddisfatto di tale interpretazione, viepiù penalizzante per i lavoratori precari, che sta determinando in questi giorni la liquidazione di cifre ridicole nella busta paga dei docenti”.

 

Dello stesso parere del senatore del M5S è l’Anief. Che ha sempre giudicato la negazione al pagamento delle ferie dei precari, anche di una parte, palesemente in contrasto con le indicazioni comunitarie e con la giurisprudenza nazionale: il giovane sindacato, a tal proposito, ha già presentato al giudice del lavoro circa 600 ricorsi. E invita tutta i precari danneggiati ad impugnare la posizione dell’amministrazione attraverso una e-mail da inviare a ferie@anief.net.

 

Anief ribadisce che quella del MEF è un’interpretazione assolutamente parziale dell’art. 54 della Legge n. 228/12. In evidente contrasto con la Direttiva Comunitaria n. 88/2003. Ma anche con i pareri espressi in merito dalla Cassazione. Oltre che di un preciso articolo della Costituzione, il 36, e di diverse parti della giurisprudenza nazionale. Tra queste citiamo l’articolo 2109 c.c., il quale dispone che il diritto alle ferie si concretizza attraverso una fruizione il più possibile continuativa, al fine di soddisfare la finalità specifica “del recupero energetico e della salutare distensione e ricreazione psicologica”. E le leggi sono fatte per essere rispettate.

 

Buon lavoro Presidente!

LA  PROF.SSA  ANNA  MARIA  AJELLO NUOVO  PRESIDENTE  DELL’INVALSI

 

B U O N     L A V O R O    P R E S I D E N T E !

 

Il ministro Maria Chiara Carrozza, a conclusione della prevista procedura di selezione, ha individuato la Prof.ssa  Anna Maria Ajello quale nuovo  presidente dell’INVALSI.

La prof.ssa Ajello ha collaborato e collabora con molte scuole della provincia di Viterbo nell’ambito del progetto “TENERE  LA  CLASSE”, che ha coinvolto decine di scuole e centinaia di docenti e dirigenti della nostra provincia in attività di auto-miglioramento della relazione didattico-educativa. Possiamo testimoniare che scelta migliore non poteva essere fatta.

Alla prof.ssa Ajello vanno le nostre felicitazioni e i migliori auguri di buon lavoro insieme al nostro rinnovato impegno di collaborazione.

 

Il presidente provinciale

Giuseppe Guastini

SCIOPERO ATTIVITA’ AGGIUNTIVE

CGIL SCUOLA PROCLAMA SCIOPERO ATTIVITA’ AGGIUNTIVE

La CGIL ha proclamato lo sciopero delle attività aggiuntive, docenti e ATA, dal 21 febbraio al 22 marzo. In realtà non ci sarebbe stato bisogno di proclamare lo sciopero visto che sono attività aggiuntive e quindi facoltative e non obbligatorie. Noi sono anni che diciamo ai colleghi di percorrere questa strada ma siamo sempre stati boicottati dalla CGIL, che per fare piacere ai propri presidi, ha sempre trovato scusanti per mettere questo tipo di “sciopero” in cattiva luce lavorandoci ai fianchi e sollecitando il ‘complesso di colpa’ di una parte dei lavoratori della scuola chiusi in una logica ‘missionaristica’.
A parte la mancanza di una qualsivoglia coerenza, quello che lascia pensare è la scelta della procedura adottata, come se fosse uno sciopero vero e proprio: tentativo di conciliazione, 15 giorni di preavviso, etc., quando non era necessario.
Infatti scioperi che durano un mese di fila non sono ammessi dalla attuale legislazione (legge antisciopero 146/90, etc.) e la Commissione di garanzia, sempre sollecitata dalle OOSS tradizionali, ha più volte redarguito chi si azzardava a fare operazioni del genere. Col loro plauso, la Commissione arrivò persino a dichiarare ‘illegittimo’ il blocco degli straordinari indetto dall’Unicobas per il personale ATA ed impose la revoca di nostri scioperi sulle ore di programmazione settimanale della scuola primaria o delle attività collegiali di tutto il corpo docente minacciando sanzioni pecuniarie e disciplinari verso il sindacato e (soprattutto) gli scioperanti.
Quindi le cose sono due: o si tratta di un bluff, di una ‘provocazione’ che poi verrà ritirata appena interverrà la Commissione di garanzia (in applicazione degli accordi sulle modalità di effettuazione del ‘diritto di sciopero’ nel comparto scuola, da noi denunciati ma invece sottoscritti anche dalla CGIL), oppure la CGIL ha avuto assicurazione dai propri “amici” vicini alla Commissione di garanzia che questa non interverrà (come già avvenuto in altre occasioni con trattamenti ‘ad personam’ per CGIL, CISL, UIL & C.). Va da sé che, se non ci saranno reazioni restrittive da parte della Commissione, proclameremo direttamente anche noi l’astensione totale da ogni attività aggiuntiva, dagli incarichi, dalle funzioni strumentali e quant’altro: MOTIVAZIONI CE NE SONO IN ABBONDANZA, dal blocco del contratto e dalla sua triennalizzazione (concordato dalla controparte anche dalla CGIL), al ‘congelamento’ degli scatti e dalla parziale restituzione degli stessi a danno del Fondo di Istituto (concordato dalla controparte solo con CILS, UIL et similia); dalla mancata corresponsione del dovuto per le ‘posizioni economiche’ del personale non docente alla tragedia degli ATA ex Enti Locali; dai ritardi annosi nell’assunzione dei precari alla riduzione dei benefici stipendiali e normativi per i neo assunti; sino al tentativo pendente da parte della Carrozza (tramite una delega ottenuta dal Governo) di ridurre al silenzio gli organi collegiali, imporre l’assunzione diretta del personale da parte dei dirigenti scolastici e la valutazione discrezionale di docenti ed ATA, collegando quella dei primi ai vergognosi test Invalsi (in primo luogo dannosi per gli studenti); dalla volontà di ridurre i Licei a 4 anni al blocco dei pensionamenti per i nati nei primi anni ’50, alle restrizioni generali in materia di diritto del lavoro ed alla mancata abrigazione della controriforma Gelmini e della revisione delle classi di concorso (questioni aperte ma per la maggior parte non menzionate dalla CGIL).
Comunque sia noi ribadiamo che questo tipo di “sciopero” ci appartiene, che lo abbiamo sempre praticato e continueremo a praticarlo. A breve la posizione ufficiale dell’Unicobas, con ulteriori chiarimenti.

Stefano d’Errico
(Segretario Nazionale)

LA NUOVA PRESIDENZA INVALSI

LA NUOVA PRESIDENZA INVALSI

Senza nulla togliere ai meriti accademici della Prof.ssa Ajello, le preoccupazioni che abbiamo manifestato all’atto della nomina del Comitato di selezione, ci sembrano confermate.
Ciò che oggi si può rilevare  è il prevalere di una visione tradizionale  che non ha mai sostenuto con coraggio e determinazione le  valutazioni standardizzate esterne a livello nazionale e internazionale come strumenti indispensabili alla modernizzazione del nostro sistema scolastico.
Nessun giudizio aprioristico, valuteremo l’operato del nuovo Presidente alla luce dei fatti, nella speranza che voglia arricchire l’azione dell’INVALSI  senza scardinare cio’ che l’Istituto  ha faticosamente costruito in questi anni.
Una cosa va invece detta da subito a chiare lettere: tutti i cittadini, non solo le persone di scuola, hanno diritto alla trasparenza delle procedure.  Il Ministro renda noti i  nominativi dei 21 candidati e i 4 indicati dal Comitato, su cui il Ministro ha operato la scelta.
Si ha notizia che i 4 nominativi formulati dal Comitato di selezione siano:
Annamaria Ajello, Pietro Lucisano, Giorgio Allulli, Luciano Modica
Se così fosse, le critiche a suo tempo espresse sul Comitato e sul Ministro che l’ha nominato, sarebbero ulteriormente confermate, considerato, ad esempio, che non è stato nemmeno inserito nella rosa dei quattro una persona di valore come Daniele Checchi.

Proclamazione astensione da tutte le attività aggiuntive del personale amministrativo, tecnico e collaboratore scolastico

Nuova articolazione dello sciopero riguardante tutte le attività aggiuntive del personale amministrativo, tecnico e collaboratore scolastico a partire dal 21 febbraio 2014 – Revoca della precedente proclamazione del 5 febbraio u.s.

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
AOOUFGAB – Ufficio del Gabinetto
REGISTRO UFFICIALE
Prot. n. 0002824 – 05/02/20 I 4 – USCITA
Titolario: 33.06.01

Ai Direttori Generali Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi

Oggetto: Comparto Scuola. Proclamazione astensione da tutte le attività aggiuntive del personale amministrativo, tecnico e collaboratore scolastico.

Si fa presente che l’organizzazione sindacale Flc/Cgil ha comunica~o di dare avvio “a partire dal 10 febbraio 2014, alle seguenti azioni di lotta di tutto il personale amministrativo, tecnico e collaboratore scolastico della
scuola:
– astensione attività aggiuntive oltre le 36 ore settimanali,
– astensione da tutte le ulteriori attività previste nelle lettere di incarico comprese quelle collegate alle posizioni economiche (I^ e II^) e agli incarichi specifici,
– astensione dall’intensificazione della attività nell’orario di lavoro relativa alla sostituzione dei colleghi assenti con limitazione al proprio piano di lavoro o settore,
– astensione svolgimento incarico sostituzione Dsga,
– astensione svolgimento incarico di reggenza come Dsga presso le scuole sottodimensionate”.
L’astensione in questione interessa il servizio pubblico essenziale “istruzione” di cui all’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni e alle norme pattizie definite ai sensi dell’art. 2 della legge medesima.
Si pregano pertanto le SS.LL., ai sensi dell’art. 2, comma 6 , della citata legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni di attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione dell’astensione in oggetto, alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo alle famiglie ed agli alunni.

IL VICE CAPO DI GABINETTO VICARIO
Dott. ssa Simona Montesarchio

ATTO DI SIGNIFICAZIONE, DIFFIDA E MESSA IN MORA

Comunicato unitario

Le organizzazioni sindacali Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu hanno
diffidato MEF e MIUR dal procedere alla sospensione del pagamento delle posizioni
economiche del personale ATA e al recupero delle somme precedentemente
liquidate da settembre 2013 nei confronti di coloro che hanno acquisito il beneficio
con decorrenza settembre 2011.
Le suddette organizzazioni contestano la nota indirizzata al MEF ieri, 5 febbraio, dal
Capo Dipartimento Istruzione del MIUR e nel frattempo proclamano lo stato di
agitazione, già preannunciato in data 31 gennaio 2014 e chiedono l’attivazione della
procedura di conciliazione: in caso di fallimento il personale si asterrà da tutte le
prestazioni connesse alle posizioni economiche maturate.

Roma, 6 febbraio 2014

CISL Scuola
Francesco Scrima
UIL Scuola
Massimo Di Menna
SNALS Confsal
Marco Paolo Nigi
GILDA Unams

—————

Al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Capo Dipartimento per l’istruzione
dott. Luciano Chiappetta
luciano.chiappetta@istruzione.it
Al Ministero Economia e Finanze
Dipartimento dell’Amministrazione Generale del personale e dei servizi
Direzione sistemi informativi e dell’innovazione
Ufficio V – NOI PA
dcsii.dag@pec.mef.gov.it
Al Ministero Economia e Finanze
Ragioneria Generale dello Stato
Ispettorato generale per gli ordinamenti del personale
e l’analisi del costo del lavoro pubblico
(all’attenzione dell’Ispettore Generale Capo
ines.russo@tesoro.it)
e.p.c. Al Ragionerie Generale dello Stato
dott. Daniele Franco
(all’attenzione del Responsabile coordinamento attività dell’ufficio
gianfranco.tanzi@tesoro.it)
Al Capo di Gabinetto Ministero Economia e Finanze
Cons. Daniele Cabras
segreteria.capogabinetto@tesoro.it

ATTO DI SIGNIFICAZIONE, DIFFIDA E MESSA IN MORA

La CISL SCUOLA, la UIL SCUOLA, lo SNALS Confsal e la GILDA Unams, in persona dei
rispettivi rappresentanti legali, Francesco Scrima, Massimo Di Menna, Marco Paolo Nigi, e
Rino Di Meglio, per nome e per conto del personale ATA del comparto
vista la nota prot. n. 353 del 5 febbraio 2014 con cui il Dipartimento per l’Istruzione del
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha disposto il blocco dell’erogazione
del beneficio economico nonché il recupero delle somme erogate dal 1° settembre 2013 per la
liquidazione del beneficio;
considerato che:
– l’art. 50, comma 1, del CCNL del comparto scuola prevede che “il personale a tempo
indeterminato appartenente alle aree A e B della Tabella C del CCNL può usufruire
di una delle posizioni economiche finalizzate alla valorizzazione professionale. La
prima posizione economica è determinata in euro 600 annui da corrispondere in
tredici mensilità al personale dell’Area A, e in Euro 1200 annui da corrispondere in
tredici mensilità al personale dell’Area B. L’attribuzione di questa posizione
economica avviene progressivamente dopo l’esito favorevole della frequenza di
apposito corso di formazione diretto al personale utilmente collocato in una
graduatoria di richiedenti, che sarà formulata in base alla valutazione del servizio
prestato, dei titoli di studio posseduti e dei crediti professionali maturati. Il titolare
della predetta posizione economica dell’Area B può sostituire il DSGA”
– il comma 3 dell’art. 50 prevede che “La seconda posizione economica è determinata
in euro 1800 annui da corrispondere in tredici mensilità al personale dell’area B.
L’attribuzione di questa posizione economica avviene progressivamente dopo l’esito
favorevole della frequenza di apposito corso di formazione, diretto al personale
utilmente collocato in una graduatoria di richiedenti che sarà formata previo
superamento di prova selettiva anche mediante somministrazione di test”;
– Il comma 4 prevede poi che la seconda posizione economica, non potrà essere
cumulata con quella prevista dal comma 2. Il titolare della seconda posizione è tenuto
alla sostituzione del DSGA per l’area amministrativa ed alla collaborazione con
l’ufficio tecnico per l’area tecnica;
– l’Accordo tra il MIUR e le OO.SS firmato il 12 marzo 2009, concernente l’attuazione
dell’art. 2, comma 3, della sequenza contrattuale sottoscritta il 25 luglio 2008
disciplina i criteri, le procedure e le modalità di attribuzione della seconda posizione
economica orizzontale al personale dell’area B appartenente ai profili professionali di
assistente amministrativo e di assistente tecnico della Tabella C allegata al CCNL del
comparto scuola;
– l’Accordo nazionale evidenzia chiaramente che la “posizione economica è attribuita a
seguito della frequenza di uno specifico corso di formazione a cui accede il
personale utilmente collocato in apposita graduatoria formulata sulla base del
punteggio ottenuto per il superamento della prova selettiva sommato a quello dei
titoli di studio, di servizio e dei crediti professionali posseduti dall’interessato;
considerato che:
– dalla ricostruzione normativa effettuata, risulta evidente che il personale che ha
acquisito le posizioni economiche e che svolge le mansioni superiori proprie della
posizione formalizzate dai dirigenti scolastici con lettere di incarico, ha diritto a
percepire il compenso in virtù della prestazione di lavoro richiesta e svolta;
– non può essere accettata alcuna interpretazione che arbitrariamente stabilisca di
recuperare le somme già erogate in quanto nettamente in contrasto con i principi
generali sanciti dal codice civile sull’adempimento delle obbligazioni in generale per
cui, a fronte di una obbligazione sinallagmatica quale è quella alla base di un
rapporto di lavoro, dove le parti si impegnano reciprocamente ad adempiere
quanto pattuito: prestazione di lavoro-retribuzione, non è accettabile che una
delle due obbligazioni possa essere modificata unilateralmente dopo che l’altra è
stata già adempiuta correttamente;
– il debitore che non esegue correttamente la prestazione dovuta, è responsabile e
pertanto tenuto al risarcimento (art.1218 c.c.);
– che l’art. 1453 del c.c. rubricato “Risolubilità del contratto per inadempimento”,
prevede che “nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti
non adempie le sue obbligazioni, l’altro può a sua scelta chiedere l’adempimento o la
risoluzione del contratto salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno”
tutto ciò premesso
DIFFIDANO
il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e, per quanto di rispettiva
competenza le amministrazioni in indirizzo, dal disporre il blocco dell’erogazione del
beneficio economico a titolo di valorizzazione professionale, e dal disporre il recupero
delle somme erogate a fronte di prestazioni di lavoro già svolte e pertanto legittimamente
retribuite
CON AVVERTENZA
che, trascorsi 30 giorni dalla ricezione della presente, in assenza di accoglimento di quanto
richiesto, si agirà per nelle sedi competenti, a tutela dei diritti e per il risarcimento di tutti i
danni subiti e subendi con aggravio di spese a Vostro carico.

Roma, 6 febbraio 2014

CISL Scuola
Francesco Scrima
UIL Scuola
Massimo Di Menna
SNALS Confsal
Marco Paolo Nigi
GILDA Unams
Rino Di Meglio

T.A.R. SICILIA. Risultati positivi dei ricorsi collettivi per il diritto al sostegno scolastico

T.A.R. SICILIA. Risultati positivi dei ricorsi collettivi per il diritto al sostegno scolastico

Primi importanti successi ottenuti con le sentenze relative ai ricorsi collettivi di ben 74 famiglie, assistite dalle avv. Rosaria Capo e Chiara Garacci, contro la negazione del diritto al sostegno per gli alunni diversamente abili (http://cobasscuolapalermo.wordpress.com/2013/10/31/ricorsi-ore-sostegno/).
Il T.A.R. Sicilia ha infatti riconosciuto il diritto ad avere sin da subito le ore negate nel corrente anno scolastico per 74 alunni diversamente abili di Agrigento, Palermo e Trapani, confermando in maniera inequivocabile che il diritto all’integrazione – mediante le ore di sostegno dei disabili – è un diritto soggettivo assoluto non condizionabile da vincoli economici o di organico.
Dopo anni di denunce e mobilitazioni che abbiamo promosso contro la carenza degli insegnanti di sostegno e che hanno accompagnato e sostenuto le richieste delle famiglie, esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per questo primo risultato raggiunto, ben consci del fatto che il percorso avviato non è ancora giunto alla definitiva conclusione.
Rafforzati anche da questi riconoscimenti giudiziari contro il vergognoso taglio del sostegno, facciamo presente che continueremo a vigilare affinché le Amministrazioni Scolastiche provvedano, come intimato nei provvedimenti, ad integrare le ore di sostegno dovute.
Rilanciamo inoltre la mobilitazione e la campagna per i ricorsi collettivi: diverse famiglie sono già pronte a un nuovo ricorso e, a breve, riprenderemo il ciclo di incontri con le famiglie per coinvolgerne altre.

SCATTI, PRESENTATI EMENDAMENTI IN SENATO

SCATTI, FGU PRESENTA EMENDAMENTI IN SENATO

La Federazione Gilda-Unams è intervenuta ieri pomeriggio in audizione alla VII Commissione Cultura del Senato. Il coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, ha illustrato ai senatori la questione degli scatti, ribadendo che sono finanziati da risorse contrattuali e che, dunque, non privilegiano gli insegnanti rispetto agli altri dipendenti pubblici. Di Meglio ha inoltre sottolineato l’ingiusto prelievo effettuato dal ministero dell’Economia sui risparmi derivanti dai tagli della legge Gelmini, che dovevano essere destinati agli scatti e invece sono stati spesi per altri scopi.

Il coordinatore della Fgu ha presentato una serie di emendamenti per recuperare lo scatto del 2013, oltre che quello del 2012, e ha chiesto il ripristino delle posizioni economiche del personale Ata. Di Meglio ha infine sottolineato che l’anzianità di servizio, riconosciuta ai docenti in tutti i Paesi europei, in Italia è la più bassa in termini assoluti e che, secondo il rapporto Ocse, tra il 2001 e il 2010, in controtendenza rispetto ad altri Paesi europei, la spesa per studente è calata dell’8%.

Sciopero della attività aggiuntive per docenti, personale educativo e ATA

Scatti e taglio del MOF: la FLC CGIL proclama lo sciopero della attività aggiuntive per docenti, personale educativo e ATA

Scatti e taglio del MOF: la FLC CGIL proclama lo sciopero della attività aggiuntive per docenti, personale educativo e ATA

Dal 21 febbraio al 22 marzo, stop alle attività retribuite con il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. La nostra protesta per il recupero degli scatti 2012 e 2013 e per dire no alla riduzione del MOF.

La FLC CGIL ha proclamato lo sciopero delle attività aggiuntive retribuite con il MOF per il personale docente, educativo e ATA della scuola.

Scarica i volantini in allegato.

La nostra organizzazione nei giorni scorsi aveva esperito con esito negativo il tentativo obbligatorio di conciliazione e non aveva avuto risposte soddisfacenti dall’incontro con la Ministra Carrozza.
Infatti, pur valutando positivamente l’aver scongiurato, attraverso il decreto legge 3/14, il prelievo diretto in busta paga, ad oggi non ci sono risorse aggiuntive per coprire totalmente i costi dello “scatto” 2012. Ciò significa che le risorse verranno, per il secondo anno consecutivo, recuperate dalle tasche dei lavoratori, vale a dire dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa.

Il MOF avrà quindi un’altra pesante riduzione a regime e nell’immediato dovrà farsi carico anche dell’attribuzione degli arretrati dovuti per l’anno 2013: alle scuole cioè per il corrente anno scolastico non sarà erogato più neanche un centesimo. Gli effetti di tale scelta si scaricheranno sul personale e sull’offerta formativa di scuola.

La FLC da tempo denuncia l’aggressione al salario dei lavoratori della scuola a partire dai mancati rinnovi dei contratti nazionali, al blocco degli scatti di anzianità fino alla riduzione delle risorse finalizzate alla contrattazione decentrata.

E’ una aggressione al lavoro e al suo valore.

Per queste ragioni chiediamo con forza che vengano reperite le risorse necessarie per evitare che a pagare siano ancora una volta i lavoratori e le famiglie e proclama dal 21 febbraio al 22 marzo in concomitanza con la conversione in legge del DL 3/2014, lo stop alle attività retribuite con il MOF.

L’azione di lotta si articolerà secondo le seguenti modalità:

Il personale docente ed educativo si asterrà:

  • dalle attività aggiuntive di insegnamento oltre l’orario obbligatorio, retribuite con il MOF;
  • dall’espletamento delle funzioni strumentali;
  • dalle ore aggiuntive per l’attuazione di progetti retribuiti con il MOF e dagli incarichi di coordinatore di progetti retribuiti con il MOF;
  • dalla sostituzione e collaborazione con il dirigente scolastico e dagli incarichi di responsabile di plesso, di laboratorio, di dipartimento, coordinatore del consiglio di classe e coordinatore personale educativo;
  • dalle ore aggiuntive prestate per l’attuazione dei corsi di recupero per gli alunni con debiti formativi;
  • dalle attività complementari di educazione fisica e avviamento alla pratica sportiva.

Il personale ATA si asterrà:

  • dalle attività aggiuntive oltre le 36 ore settimanali;
  • da tutte le ulteriori attività previste nelle lettere di incarico comprese quelle collegate alle posizioni economiche (I^ e II^ ) e agli incarichi specifici;
  • dall’intensificazione della attività nell’orario di lavoro relativa alla sostituzione dei colleghi assenti con limitazione al proprio piano di lavoro o settore;
  • dallo svolgimento incarico sostituzione Dsga;
  • dallo svolgimento di incarico di reggenza come Dsga presso le scuole sottodimensionate.

Deludente e vago l’Atto di indirizzo del Ministro Carrozza per il 2014

Deludente e vago l’Atto di indirizzo del Ministro Carrozza per il 2014

Le 11 priorità del consueto Atto d’indirizzo del Ministro dell’istruzione in carica, più una
liturgia consolidata che un effettivo piano programmatico come si evince leggendo a ritroso quanto
effettivamente realizzato delle indicazioni prioritarie enunciate in passato, confermano il carattere
di genericità e di prassi formale dell’azione politica.
Formalità che sembra consolidarsi quest’anno più di quanto sia stato fatto l’anno scorso dal
Ministro Profumo, che pure si era “spinto in avanti” con l’istituzione dei Prestiti d’onore, relativi
alla promozione del diritto allo studio universitario che adeguerebbero il nostro Paese a quelle
virtuose strategie che molti altri paesi della UE e anche gli USA, hanno da tempo messo in campo.
Parliamo della promozione di quella Fondazione per il merito, istituita dal Ministro Gelmini nel
2010, in cui sarebbero dovute confluire sia risorse pubbliche che private, con il compito di elargire i
prestiti d’onore, per sostenere gli studi universitari degli studenti meritevoli e capaci. La fine
anticipata della Legislatura ha ovviamente lasciato questo intento al suo successore che tuttavia
non ha ritenuto di doverlo recepire.
E’ di questi giorni, infatti, la notizia che la Corte dei Conti ha espresso un duro giudizio nei
confronti del MIUR, su come sia stata fatta fallire la Fondazione per il merito: i magistrati contabili
denunciano che i 20 milioni stanziati per gli studenti, non sono mai stati spesi evidenziando
poca chiarezza per il futuro, un groviglio di norme contraddittorie e mancanza di progettualità.
Come pure tra le priorità di Profumo c’era la questione della riduzione di un anno degli studi, in
cui il Ministro si era concretamente impegnato istituendo una commissione tecnica che ha
proposto e studiato soluzioni concrete. Argomento, anche questo, che evidentemente il Ministro
Carrozza ha preferito lasciare cadere
Nell’atto d’indirizzo per il 2014, da segnalare una generica quanto scarna indicazione
all’introduzione di un sistema di valutazione esterno, che sia di supporto alla gestione delle
istituzioni scolastiche, finalizzato ad agevolare un processo di auto-miglioramento della qualità di
apprendimento e della didattica e che dovrà verificare i risultati raggiunti e gli obiettivi.
Francamente la valenza dell’argomento avrebbe meritato ulteriori e concreti dettagli.
Temiamo che la prudenza politica abbia prevalso sulla responsabilità dovuta di realizzare
finalmente un sistema nazionale di Valutazione che, com’è noto, non piace ai sindacati e ad una
parte dell’area politica, cui appartiene il ministro Carrozza.
Fa sorridere, infine, gli addetti ai lavori l’ultima priorità riguardante la Scuola, che auspica il
generico rafforzamento dell’Autonomia delle Scuole, per due ordini di motivi, il primo: è sotto gli
occhi di tutti che quei successi che il documento cita sono solo potenzialità minimamente
realizzate nelle Scuole dove l’Autonomia didattica e finanziaria è ormai da anni un convitato di
pietra. Secondo: un Atto d’indirizzo dovrebbe appunto dare l’indirizzo per realizzarla, quel “come”
che si traduce in strumenti concreti, operativi che oggi mancano ai Dirigenti delle scuole e agli
insegnanti. Scrivere semplicemente che una cosa si deve realizzare per il solo fatto di averlo
scritto, è la solita affermazione gentiliana che non porta da nessuna parte.
Nel documento è poi assente tutta quella parte “incompiuta” che riguarda gli insegnanti: la
formazione, l’attuazione del Regolamento per il reclutamento, la necessità di nuovi profili, che pure
il ministro ha evocato quando ha parlato in questi giorni di annullamento degli scatti di anzianità in
funzione di una progressione di carriera. La questione “professionale” dovrebbe essere una priorità
per un Ministro dell’istruzione, eppure la Carrozza è il primo Ministro che non ha ancora voluto
sentire, a distanza di quasi un anno dal suo insediamento, il mondo delle associazioni professionali
dei docenti e dei dirigenti.

Paola Tonna
presidente APEF