Tagli al Miur (29 milioni) per finanziare il condono fiscale

da La Tecnica della Scuola

Tagli al Miur (29 milioni) per finanziare il condono fiscale
Di Reginaldo Palermo

Per realizzare quanto previsto dal cosiddetto “decreto fiscale” occorrono somme consistenti e quasi tutti i Ministeri dovranno fare la loro parte per contribuire a risparmiare quanto serve.
I tagli maggiori li subirà il MEF che dovrà mettere sul piatto poco meno di 470 milioni di euro.
Ma anche il Ministero dell’Istruzione dovrà recuperare un po’ di risorse per garantire tra l’altro il condono fiscale voluto dal Governo.
Il sacrificio richiesto alle casse del Miur è tutto sommato modesto (29 milioni di euro in tutto) ma indicativo dell’idea che “tutti devono fare la propria parte” e che la scuola non può tirarsi indietro.
In pratica il taglio riguarderà l’Università (15 milioni), il sistema scolastico del I ciclo (8 milioni) e quello del II ciclo (3 milioni).
Altri 3 milioni arriveranno dalla revisione della spesa sulla voce “reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico”.
Per adesso la disposizione è contenuta nel decreto legge 119 che però deve essere convertito in legge dal Parlamento: non si esclude quindi che Senato e Camera possano introdurre qualche modifica; non in senso peggiorativo per la scuola, ci si augura.

Personale Ata, tutte le info utili sulle ferie

da La Tecnica della Scuola

Personale Ata, tutte le info utili sulle ferie
Di Andrea Carlino

Come tutti i dipendenti della scuola, anche il personale Ata gode di giorni di ferie.

Le ferie, così come stabilisce il contratto nazionale di categoria, costituiscono un diritto irrinunciabile devono essere fruite durante l’anno scolastico, compatibilmente con le esigenze di servizio e tenuto conto delle richieste di ogni singolo dipendente.

Clicca qui per la scheda di lettura della Uil Scuola

Tra contratti a tempo determinato o indeterminato, calcolo dei giorni di servizio, lavoro part-time e casi di interruzione delle ferie, non è affatto semplice riuscire a calcolare i giorni di pausa previsti per il personale tecnico amministrativo.

Le ferie non godute per motivi personali o di servizio possono essere fruite entro aprile dell’anno scolastico successivo

Assunti a tempo indeterminato

Per gli Ata assunti a tempo indeterminato il calcolo delle ferie è abbastanza semplice. Si basa sull’anzianità di servizio.

Al personale con anzianità di servizio inferiore a 3 anni, spetteranno 30 giorni di ferie annuali; a chi ha maturato un’ anzianità di servizio superiore a 3 anni, toccheranno 32 giorni di ferie all’anno.

Ai fini del calcolo per gli anni di servizio – bene precisarlo – concorrono anche gli anni o frazione di anni in cui si è stati assunti a tempo indeterminato.

Le ferie devono essere richieste al dirigente scolastico e rappresentano un diritto irrinunciabile, per cui una volta maturate dovranno essere godute durante l’anno scolastico, tenendo conto delle esigenze di servizio e delle richieste di ferie degli altri dipendenti.

A fine anno cosa accade? Dal 1 luglio al 31 agosto è possibile fruire di almeno 15 giorni consecutivi di ferie e gli eventuali giorni di ferie rimanenti potranno essere sfruttati durante il resto dell’anno.

Una differenza rispetto ai docenti però è chiara: il personale Ata, a parte i giorni di ferie concordati con il dirigente scolastico, dovrà restare in servizio anche a luglio e agosto per il normale funzionamento dell’istituzione scolastica.

Assunti a tempo determinato

La situazione muta per quanto riguarda i precari, cioè i collaborati assunti a tempo determinato. In questo caso il calcolo delle ferie si effettua sulla base dei giorni di servizio prestato durante l’anno scolastico.

La proporzione con la quale effettuare il calcolo è la seguente:

360 : 30 o 32 = n° dei giorni di servizio : x 

30 o 32 dipende dall’anzianità di servizio inferiore ai 3 anni: nel primo caso sarà 30, nel secondo 32.

Non cambia nulla nemmeno per chi svolge attività didattiche su 5 invece che su 6 giorni settimanali.

Qualcosa cambia invece per chi presta servizio part-time: nel caso di part-time orizzontale (meno ore al giorno, ma tutti i giorni lavorativi), le ferie sono le stesse degli altri casi. Con part-time verticale (tempo pieno nei giorni lavorativi, ma meno giorni di lavoro durante la settimana o il mese), il calcolo è diverso

n° giorni di lavoro settimanali : 6 = x giorni di ferie : 32 o 30.

Monetizzazione delle ferie

Così come segnala la Uil Scuola, l’art. 5, comma 8 del D. Lgs. 95/2012 e la Legge di stabilità 2013, art. 43 hanno stabilito che il personale docente fruisce delle ferie nei giorni di sospensione delle lezioni definiti dai calendari scolastici regionali ed hanno abrogato l’istituto della liquidazione delle ferie maturate e non godute anche in caso di cessazione del rapporto di lavoro per mobilità, dimissioni, risoluzione, pensionamento e raggiungimento del limite di età.

Uniche eccezioni sono:

• il personale docente ed ATA supplente, con contratto di lavoro breve e saltuario;
• il personale docente con contratto fino al termine delle lezioni o delle attività didattiche.

Per loro le ferie non fruite vengono pagate, limitatamente alla differenza tra i giorni di ferie spettanti e quelli in cui è consentita la fruizione.

Fruizione delle ferie per il personale Ata in assegnazione provvisoria

Con un parere del 2015 l’Aran ha risposto ad un quesito concernente le modalità di fruizione delle ferie maturate e non godute presso la scuola di titolarità da parte del personale ATA in assegnazione provvisoria presso un altro istituto scolastico.

L’Aran ricorda che, ai sensi dell’art. 13, comma 10, del CCNL del 29.11.2007 del comparto scuola, “in caso di particolari esigenze di servizio ovvero in caso di motivate esigenze di carattere personale e di malattia, che abbiano impedito il godimento in tutto o in parte delle ferie nel corso dell’anno scolastico di riferimento, le ferie stesse saranno fruite dal personale docente, a tempo indeterminato, entro l’anno scolastico successivo nei periodi di sospensione dell’attività didattica. In analoga situazione, il personale ATA fruirà delle ferie non godute non oltre il mese di aprile dell’anno successivo, sentito il parere del DSGA”.

Sulla base di quanto sopra, dunque, secondo l’Aran, in linea generale, l’assistente amministrativo può fruire delle ferie maturate nell’anno precedente entro il 30 aprile dell’anno successivo.

Sempre secondo l’Agenzia però la mancata fruizione delle ferie per motivi di servizio, entro i termini contrattualmente previsti, deve rappresentare un fatto eccezionale in quanto il diritto alle ferie viene qualificato, nell’ambito del nostro ordinamento giuridico (in primo luogo dall’art. 36 della Costituzione) come un diritto irrinunciabile per il lavoratore.

Quindi, in via ordinaria, “l’amministrazione è tenuta ad assicurare il godimento delle ferie ai propri dipendenti, nel rispetto delle scadenze previste dal contratto, attraverso la predisposizione di appositi piani ferie e, in caso di inerzia dei lavoratori o di mancata predisposizione dei piani stessi, anche mediante l’assegnazione d’ufficio delle stesse. Un’attenta pianificazione delle ferie, infatti, è diretta a garantire, da un lato, il diritto dei dipendenti al recupero delle proprie energie psicofisiche e, dall’altro, ad assicurare la funzionalità degli uffici”.

Scuole chiuse e attività didattiche sospese: i giorni mancanti si devono recuperare?

da La Tecnica della Scuola

Scuole chiuse e attività didattiche sospese: i giorni mancanti si devono recuperare?
Di Fabrizio De Angelis

Lo scorso week end si è abbattuto il maltempo su molte regioni italiane, e diversi comuni hanno deciso di chiudere le scuole per la giornata di oggi, 29 ottobre. A Roma, la Sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha emesso una ordinanza di sospensione delle attività educative e didattiche delle scuole della Capitale per tutta la giornata del 29 ottobre 2018.

Come abbiamo riportato in un altro articolo, l’avere sospeso le attività didattiche e il non avere ordinato la chiusura delle scuole romane, comporta che gli studenti dovranno restare a casa e che tutto il personale Ata sia invece regolarmente in servizio. I docenti potranno non recarsi a scuola per le ore di lezione, ma saranno obbligati, salvo motivazione debitamente giustificata, a presenziare allo svolgimento di eventuali Collegi docenti o Consigli di classe regolarmente programmati.

Andando incontro all’inverno, e quindi possibili altre chiusure, ed ai vari ponti previsti già dai calendari scolastici, molti si chiedono cosa dovesse succedere nel caso si sforino i famosi 200 giorni di attività didattica, previsti come minimo per la validità dell’anno scolastico. Si devono recuperare?

Non bisogna recuperare nulla per docenti e studenti

Il comma 3 dell’art. 74 del decreto legislativo n. 297 del 16 aprile 1994, prevede come la regolarità dell’anno scolastico sia fissata in almeno 200 giorni di lezione, ma ricordiamo che la circolare Miur del 22 febbraio 2012, specifica che “al verificarsi di eventi imprevedibili e straordinari come un’allerta meteo che inducano i Sindaci ad adottare ordinanze di chiusura delle sedi scolastiche, si deve ritenere che è fatta comunque salva la validità dell’anno scolastico, anche se le cause di forza maggiore, consistenti in eventi non prevedibili e non programmabili, abbiano comportato, in concreto, la discesa dei giorni di lezione al di sotto del limite dei 200, per effetto delle ordinanze sindacali di chiusura delle scuole”.

Questo vuol dire che non succede nulla anche se dovesse davvero venire meno il limite dei 200 giorni.

Nel caso di sospensione delle attività didattiche, dovuta pertanto ad eventi straordinari come ad esempio emergenze sanitarie o di pericolo, la scuola rimane aperta ma non si svolgono lezioni e solo il personale ATA deve recarsi a scuola, ovvero la situazione di Roma.
In questa situazione, ricordiamo ancora una volta, i docenti non sono tenuti a recarsi a scuola a meno che in quei giorni non siano in programma delle attività previste dal piano annuale, ad esempio di ordine collegiale.
Tuttavia, se non si tratta di attività urgenti, il preside può anche disporre di rimandarle in altri giorni.

Cosa dice il codice civile

In caso di maltempo, allerta meteo per pioggia e neve, trattandosi una tutela della pubblica incolumità e del patrimonio che trascende il pubblico interesse allo svolgimento del servizio scolastico, bisogna sottolineare che il personale scolastico impossibilitato a prestare servizio, non è soggetto ad alcun recupero, infatti, rientrando perfettamente nella casistica contemplata dal codice civile. Infatti, il ritardo nel prendere servizio, o l’assenza dal servizio, per cause non imputabili alla volontà del lavoratore (la situazione di emergenza neve è tra queste) rientrano nei casi previsti dall’art. 1256 del cod. civile“L’obbligazione si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa impossibile“.

Invece l’art. 1258 sancisce che “la stessa disposizione si applica quando, essendo dovuta una cosa determinata, questa ha subito un deterioramento, o quando residua alcunché dal perimento totale della cosa” .

Pertanto, non c’è nulla da recuperare in caso di chiusura delle scuole causa allerta meteo, anche se si dovesse sforare il limite dei 200 giorni di attività didattica.

Avviso 30 ottobre 2018

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami del 30 ottobre 2018

Diario del concorso pubblico, per esami, a 253 posti, per l’accesso al profilo professionale di funzionario amministrativo-giuridico-contabile, area III, posizione economica F1, del ruolo del personale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per gli uffici dell’Amministrazione centrale e periferica.

Bilancio Sociale: verso una cultura della Rendicontazione sociale



Giovanni Biondi: Presidente dell’Indire dal 2013, è stato a lungo direttore generale dello stesso Istituto. È membro del comitato ordinatore della IUL – ItalianUniversity Line e, dal 2009, chairman di EuropeanSchoolnet, il network costituito da 30 ministeri dell’educazione europei. Ha seguito come responsabile del settore elaborazione dati lo sviluppo della Biblioteca di Documentazione Pedagogica, ente di cui è stato direttore generale dal 1992 al 2000 e dal quale è nato l’Indire. Ha curato la progettazione e lo sviluppo delle prime banche dati sul sistema scolastico italiano e, ha dato vita alle prime iniziative di telematica per la scuola attraverso le reti pubbliche, progettando tra l’altro il primo sito del Ministero dell’Istruzione. Si occupa di nuove tecnologie nella didattica fin dal 1983, anno in cui, ha tenuto uno dei primi corsi in Italia sul linguaggio di programmazione Logo.

Massimo Faggioli è docente di Pedagogia Sperimentale e Direttore del Dipartimento di Ricerca della IUL. Insegnante di scuola elementare dal 76 al 95, collaboratore del laboratori di tecnologie didattiche dell’università di Firenze, esperto di tecnologie didattiche e di formazione del personale della scuola. Nel 95 ha iniziato a lavorare con l’allora BDP, oggi INDIRE prima come coordinatore della formazione (PuntoEdu, ForTIC, neoassunti ecc…) e poi, fino al 2017, come dirigente di ricerca dell’area “valutazione e miglioramento”.

Serena Greco: Lavora in INDIRE dal 2010 ed è docente presso la IUL. Si  occupata di attività di ricerca legate alla valutazione, al miglioramento e al potenziamento degli apprendimenti, con l’ obiettivo di supportare il miglioramento delle istituzioni scolastiche con azioni di formazione e consulenza. Attualmente il suo interesse di ricerca è rivolto alla leadership scolastica e processi di miglioramento allo scopo di supportare e accompagnare i dirigenti scolastici nello sviluppo di nuovi modelli organizzativi delle scuole incentrati su un approccio di leadership for learning, e di riconoscere e valorizzare i ruoli di leadership distribuita nei processi di valutazione e miglioramento della qualità dell’istruzione.

Daniele Manni è un docente italo-canadese di informatica e da circa 30 anni insegna presso l’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce. Dedica il 40-50%  delle ore di lezione a materie non convenzionali quali innovazione, creatività e cambiamento, al fine di incentivare i suoi studenti nell’ideazione e gestione innovativa di micro e piccole attività imprenditoriali, le cosiddette “startup”. Oltre al risvolto concreto (per alcuni alunni) di un possibile lavoro creato con le proprie mani, questa particolare didattica con la vocazione all’auto-imprenditorialità under 18 contribuisce ad instaurare nei suoi studenti una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie capacità, una maggiore resilienza ed una più radicata fiducia nel futuro. è stato candidato agli “Innovation and EntrepreneurshipTeachingExcellence Awards”ossia il premio dedicato all’eccellenza didattica proprio in tema di innovazione e imprenditorialità.

Angelo Paletta: professore all’Università di Bologna insegna Controllo di gestione, Controllo delle performance e Gestione dei costi svolge attività di ricerca sui processi di risanamento delle imprese in crisi e su aziende pubbliche, sistemi di governance, accountability e management di scuole e università. La sua attività di ricerca scientifica può essere ricondotta a tre principali filoni di ricerca:
– Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche
– Corporate governance e sistema di controllo interno
– Governance e management delle istituzioni educative


Il Bilancio Sociale a scuola: verso una cultura della rendicontazione sociale

Il convegno sarà presentato da Dario Cillo, Dirigente scolastico del liceo “Virgilio-Redi” e responsabile della rivista telematica Educazione&scuola. Nel corso dell’evento interverrà in videoconferenza Giovanni Biondi, Presidente INDIRE, per parlare di scuola e innovazione.

Altri importanti ospiti e relatori si alterneranno sul palco per affrontare il tema del Bilancio sociale. Tra i relatori saranno presenti: Massimo Faggioli, docente dell’Università IUL, Angelo Paletta, docente dell’Università degli Studi di Bologna, Daniele Manni, Professore dell’Istituto d’Istruzione Superiore Secondario Galileo-Costa-Scarambone, Gabriella Maci, Professoressa del Liceo Virgilio-Redi e Serena Greco, Ricercatrice INDIRE e docente IUL.

In occasione dell’incontro sarà presentato il Corso di perfezionamento e aggiornamento professionale “Il bilancio sociale nella scuola dell’autonomia” proposto dall’Università Telematica degli Studi IUL. Il corso online è rivolto in particolare a Dirigenti Scolastici, docenti operanti nella scuola di ogni ordine e grado, e ad altre figure interessate ad acquisire delle competenze e un titolo per svolgere nelle scuole attività di consulenza e supporto ai processi di rendicontazione sociale. Si rivolge altresì agli operatori museali interessati al mondo dell’educazione e desiderosi di accrescere la propria professionalità esplorando nuovi modi per realizzare progetti partecipati e integrati con le scuole.

Il corso è finalizzato principalmente a fornire un quadro di riferimento e strumenti operativi a Dirigenti Scolastici e docenti che nell’anno scolastico 2018/19, secondo quanto previsto dalle norme sul Sistema Nazionale di Valutazione, saranno impegnati nella stesura del bilancio sociale della scuola.

Il Corso di perfezionamento e aggiornamento professionale, interamente fruibile online, ha la durata di un anno accademico e ha una durata totale di 500 ore e prevede il rilascio di 20 CFU (crediti formativi universitari). Le attività degli insegnamenti prevedono momenti di approfondimento individuale su contenuti proposti dai docenti, a cui si affiancano momenti più operativi moderati dai tutor disciplinari sia in modalità sincrona, ovvero tramite il sistema di videoconferenza, sia asincrona per mezzo del forum.

Nota 30 ottobre 2018, AOODGOSV 18511

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Uff. I

Nota 30 ottobre 2018, AOODGOSV 18511

Oggetto: OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING – Informatica e pensiero computazionale

Nota 30 ottobre 2018, AOODGRUF 21530

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per le risorse umane e finanziarie
Ufficio IV

Ai Dipartimenti
Sede
Alle Direzioni Generali
Sede
Ai Direttori degli U.S.R.
LL.SS.

Oggetto: Pubblicazione bandi Esperti Nazionali Distaccati (END) presso la Commissione Europea.

Si trasmette, con preghiera di diffusione a tutto il personale, la nota del Ministero degli Affari Esteri, concernente due lotti di bandi per Esperti Nazionali Distaccati (END) presso Commissione Europea con scadenza 16 novembre 2018 e 10 dicembre 2018.
Si fa presente che ulteriori informazioni potranno essere assunte dagli interessati visitando il sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e consultando il link indicato nell’ allegata nota.
Copia della presente e dei relativi allegati sarà pubblicata sul sito del
Ministero.

IL DIRETTORE GENERALE
Jacopo GRECO


m_pi.AOODGRUF.REGISTRO UFFICIALE.I.0020748.18-10-2018

Come avviene di consueto con cadenza mensile, sono stati pubblicati sul ns. sito informativo, alla pagina
https://www.esteri.it/mae/it/servizi/italiani/opportunita/nella_ue/nelle_istituzioni/espertinazionalidistaccati/ricerca_espertinazdistaccati.html, due lotti di bandi per Esperti Nazionali Distaccati presso la Commissione Europea, con scadenza il 16 Novembre e il 10 Dicembre pp.vv..
Si richiama lattenzione delle Amministrazioni destinatarie sul contenuto delle istruzioni presenti sul suddetto sito informativo (https://www.esteri.it/mae/it/servizi/italiani/opportunita/nella_ue/nelle_istituzioni/espertinazionalidistaccati) pregandole allo stesso tempo di osservare i termini contenuti negli avvisi pubblicato su detto sito.
Si ricorda altresì che sullo stesso sono presenti altri bandi, che per la loro aperiodicità non sono oggetto di questa notifica scritta.
Di tali bandi, le Amministrazioni possono avere notizia procedendo alla consultazione spontanea del sito.

Cordiali saluti
Cesare Borgia
M.A.E.C.I.
D.G.U.E. – IV

Nota 30 ottobre 2018, AOODGOSV 18512

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Uff. I

Nota 30 ottobre 2018, AOODGOSV 18512

Oggetto: NEW DESIGN 2019. “LA CREATIVITÀ NELL’ISTRUZIONE ARTISTICA ITALIANA” CONCORSO NAZIONALE

29 MILIONI TAGLIATI ALL’ISTRUZIONE, REGALATI AGLI EVASORI

RETE STUDENTI E UDU – 29 MILIONI TAGLIATI ALL’ISTRUZIONE, REGALATI AGLI EVASORI

14 milioni all’istruzione scolastica, 15 in istruzione universitaria. Ammontano a 29 milioni, i nuovi “risparmi” in istruzione del Governo del cambiamento.

Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, dichiara: “Non bastavano le dichiarazioni del Ministro Bussetti sul fatto che in scuola e università non ci saranno investimenti: ora arrivano, puntualissimi, anche i tagli. Come facciamo a scaldarci con la legna che abbiamo se il Governo ce la toglie? Questo Governo sta mettendo giù la maschera e mostrando come prenda in tutto e per tutto ispirazione, in  materia di istruzione, dalla Riforma Gelmini: evidentemente il famoso “cambiamento” tanto sbandierato prevede l’usare il futuro dei giovani italiani come fondo cassa.”

Continua Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale Unione degli Universitari: “Questo governo dimostra una volta per tutte quale sia il suo vero volto. Infatti troviamo 29 milioni di tagli netti in istruzione contenuti in questo decreto fiscale: nessun alibi, nessun colpevole da ricercare altrove.
Si tratta di un vero e proprio schiaffo a quelle che sono da sempre le nostre richieste di investimento per migliorare la condizione degli studenti, e cosa ancora più grave è la naturalezza con cui si continuano a finanziare spese militari e condoni piuttosto che valorizzare la crescita del paese nel campo dell’istruzione.
Ancora prima dell’uscita della legge di bilancio si capisce che i soldi se si vuole si trovano per tutto, ma per l’istruzione solo tagli!”

Concludono Manfreda e Gulluni: “I 29 milioni sottratti all’istruzione andranno a finanziare un “cambiamento” che agli studenti fa venire i brividi: condono agli evasori fiscali, spese militari, un reddito di cittadinanza che non servirà ad aiutarci a costruirci un futuro. Il Governo fa il Robin Hood al contrario: ruba agli studenti per regalare agli evasori, e ne parla come se fosse la rivoluzione. Basta prese in giro: giù la maschera! Non è questo il cambiamento che come Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari vogliamo: il 16 novembre saremo in piazza a gridarlo!”

L’Italia ha l’accesso alla pensione più alto d’Europa. Tutti i dati

da La Tecnica della Scuola

L’Italia ha l’accesso alla pensione più alto d’Europa. Tutti i dati
Di Andrea Carlino

Si parla molto, in questo periodo, delle pensioni, con il governo Conte impegnato nel superamento della Legge Fornero con il varo della quota 100 (previa verifica delle coperture finanziarie).

Il 4 aprile 2018 l’Inps ha pubblicato la circolare n.62 che fissa l’adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita.

Ciò porterà ad un innalzamento dell’età pensionabile, con l’esclusione di alcune categorie di lavoratori, tra cui le maestre d’asilo.

Dal 1° gennaio 2019 si andrà in pensione ancora più tardi

pensione di vecchiaia: da 66 anni a 7 mesi a 67 anni per tutti. L’anzianità contributiva richiesta sarà sempre pari a 20 anni;
pensione di vecchiaia contributiva: da 70 anni e 7 mesi a 71 anni di età. L’anzianità contributiva sarà sempre di 5 anni;
pensione anticipata contributiva: da 63 anni e 7 mesi di età a 64 anni. L’anzianità contributiva resta pari a 20 anni;
pensione anticipata uomini: da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 3 mesi;
pensione anticipata donne: da 41 anni e 10 mesi si passerà a 42 anni e 3 mesi;
pensione anticipata lavoratori precoci passa da 41 anni a 41 anni e 5 mesi di anzianità contributiva.

Le pensioni in Europa e nel mondo

L’Italia, è uno dei paesi in cui l’età effettiva a cui si va in pensione è più bassa dell’età nominale consentita.

In un approfondimento, a cura della Uil, si apprende, che nell’area UE, gli uomini vanno in pensione a 64 anni e 4 mesi, le donne a 63 anni e 4 mesi. Il dato è ancorato a crescere poiché i requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione, sono ancorati all’aspettativa di vita e vengono costantemente aggiornati.

In Italia il requisito per l’accesso alla pensione è il più alto d’Europa, secondo solo alla Grecia, dove il requisito anagrafico richiesto è pari a 67 anni. L’età più bassa è richiesta in Svezia dove dai 61 anni il lavoratore può decidere di accedere alla pensione.

Bonus premiale, ripartono le proteste

da La Tecnica della Scuola

Bonus premiale, ripartono le proteste
Di Reginaldo Palermo

Riprende in diverse scuole italiane la protesta contro l’attribuzione del “bonus premiale” previsto dalla legge 107.
L’occasione è data anche da fatto che quest’anno si devono rinnovare i comitati di valutazione.

Il caso dell’IC Capponi di Milano

Per esempio, al comprensivo “Capponi” di Milano (ne dà notizia il segretario nazionale Unicobas Stefano d’Errico) è stata approvata dal collegio dei docenti una mozione contraria alla elezione del Comitato.
Gli insegnanti che hanno sottoscritto e approvato la mozione fanno rilevare che il sistema di valutazione previsto dalla legge 107 “comporta uno sterile aumento della competizione individuale tra i docenti, mentre al contrario una scuola di qualità ha bisogno di effettiva collegialità e cooperazione”
“Un siffatto meccanismo di valutazione – si legge ancora nella mozione – spingerebbe i docenti ad uniformare l’attività didattica adattandola a priori ai criteri prestabiliti, sacrificando di fatto la pluralità e la libertà d’insegnamento, nonché le reali e specifiche peculiarità della singola classe e dei singoli alunni”.

A partire da quest’anno l’erogazione del bonus premiale rientra fra le materie oggetto di contrattazione di istituto, come è previsto dal CCNL siglato nell’aprile scorso.
In realtà il CCNL non elimina il potere del comitato di valutazione di fissare i criteri per l’erogazione del bonus  e si limita a prevedere che RSU e dirigente scolastico definisca congiuntamente limiti massimi e minimi dei premi stessi.
L’attribuzione del bonus continua a restare prerogativa esclusiva del dirigente scolastico ed è proprio questo che l’Unicobas e tutti gli altri sindacati di base continuano a contestare.

Mobilità: parte la trattativa per il rinnovo del contratto triennale

Mobilità: parte la trattativa per il rinnovo del contratto triennale

Il confronto che si è avviato martedì 23 ottobre per il rinnovo del contratto sulla mobilità di tutto il personale della scuola per l’anno scolastico 2019/2020 si prospetta denso di novità e possibili cambiamenti rispetto alle regole degli ultimi tre anni.

Il contesto in cui si rinnoverà il contratto è quello definito dal CCNL del 19 aprile 2018, che ha introdotto alcune novità significative.

Nell’aprire la trattativa l’Amministrazione ha posto il tema di come affrontare tre aspetti: l’esigenza di chiudere il contratto al massimo entro il mese di gennaio 2019; il fatto che il contratto dovrà avere validità triennale; i due disegni di legge presentati in Parlamento (entrambi espressione della volontà del Governo) che prevedono l’abolizione degli ambiti territoriali e della chiamata diretta.

Nel corso dell’incontro abbiamo indicato quali sono gli obiettivi prioritari da perseguire con il nuovo contratto. Rispetto a quanto da noi richiesto si è registrata una convergenza unanime da parte di tutte le organizzazioni sindacali.

Sciopero nazionale 12 novembre 2018

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Ufficio di Gabinetto

m_pi.AOOUFGAB.REGISTRO UFFICIALE.U.0030322.29-10-2018

Ai Titolari degli Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi
E, p.c. Alla Commissione di Garanzia per l’attuazione
della legge sullo sciopero nei servizi
pubblici essenziali
segreteria@cgsse.it

Oggetto: Comparto Istruzione e Ricerca. Proclamazione sciopero nazionale intera giornata 12 novembre 2018.

Si comunica che l’organizzazione sindacale ULM Scuola ha proclamato “lo sciopero nazionale per tutto il personale docente, di ogni ordine e grado, per l’intera giornata del 12 novembre 2018”.

Poiché le azioni di sciopero in questione interessano il servizio pubblico essenziale “istruzione”, di cui all’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modifiche ed integrazioni e alle norme pattizie definite ai sensi dell’art. 2 della legge medesima, il diritto di sciopero va esercitato in osservanza delle regole e delle procedure fissate dalla citata normativa.
Affinché siano assicurate le prestazioni relative alla garanzia dei servizi pubblici essenziali così come individuati dalla normativa citata, le SS.LL., ai sensi dell’art. 2, comma 6, della legge suindicata sono invitate ad attivare, con la massima urgenza, la procedura relativa alla comunicazione dello sciopero alle istituzioni scolastiche e, per loro mezzo, alle famiglie e agli alunni.

Si ricorda inoltre, ai sensi dell’art. 5, che le amministrazioni “sono tenute a rendere pubblico tempestivamente il numero dei lavoratori che hanno partecipato allo sciopero, la durata dello stesso e la misura delle trattenute effettuate per la relativa partecipazione”.

Dette informazioni dovranno essere acquisite attraverso il portale SIDI, sotto il menù “I tuoi servizi”, nell’area “Rilevazioni”, accedendo all’apposito link “Rilevazione scioperi” e compilando tutti i campi della sezione con i seguenti dati:
– il numero dei lavoratori dipendenti in servizio;
– il numero dei dipendenti aderenti allo sciopero anche se pari a zero;
– il numero dei dipendenti assenti per altri motivi;
– l’ammontare delle retribuzioni trattenute.

Al termine della rilevazione, come di consueto, sarà cura di questo Ufficio rendere noti i dati complessivi di adesione trasferendoli sull’applicativo Gepas del Dipartimento Funzione Pubblica e pubblicandoli nella sezione “Applicazione Legge 146/90 e s.m.i.” del sito Web del Ministero raggiungibile all’indirizzo http://www.miur.gov.it/web/guest/applicazione-legge-146/90-e-s.m.i. Nella stessa sezione verrà pubblicata la presente nota ed ogni altra eventuale notizia riguardante il presente sciopero, compresi i dati di adesione.

Analogamente, al fine di garantire la più ampia applicazione dell’indicazione di cui all’art.5 citato, i Dirigenti scolastici valuteranno l’opportunità di rendere noti i dati di adesione allo sciopero relativi all’istituzione scolastica di competenza.

Nel confidare nel consueto tempestivo adempimento di tutti i soggetti ai vari livelli coinvolti , si ringrazia per la collaborazione

IL DIRIGENTE
Rocco Pinneri