Pensioni, sindacati chiedono incontro urgente al Miur per incombenze scuole

da Orizzontescuola

di redazione

La circolare Miur n. 4644 del 01/02/2018 ha fornito istruzioni in merito alla presentazione delle domande di cessazione dal servizio da parte del personale scolastico che può accedere alla pensione con quota 100, opzione donna e anticipata.

Pensioni: compiti scuole

Nella medesima circolare, l’Amministrazione ha fornito istruzioni alle scuole per la sistemazione preventiva dei conti assicurativi dei dipendenti, utilizzando l’applicativo nuova Passweb, che è lo strumento di scambio di dati fra l’Istituto e le pubbliche amministrazioni.

Pensioni: sindacati chiedono incontro al Miur

I sindacati, considerate  le criticità che si sono presentate, hanno chiesto un incontro urgente al Miur al fine di superarle.

La richiesta unitaria:

Oggetto: Utilizzo applicativo Passweb – richiesta unitaria d’incontro urgente

La nota MIUR n. 4644 del 1° febbraio 2019, indirizzata agli Uffici Scolastici Regionali e avente per oggetto indicazioni operative per le cessazioni dal servizio a seguito delle disposizioni introdotte dal dl 28 gennaio 2019 , n. 4 (cosiddetta “quota cento”), fa riferimento a “recenti accordi condivisi tra i vertici dell’Istituto e quelli del MIUR” in base ai quali “gli ambiti territoriali o le istituzioni scolastiche dovranno utilizzare, esclusivamente, l’applicativo nuova Passweb, che è lo strumento di scambio di dati fra l’Istituto e le pubbliche amministrazioni”.

La nota indica inoltre la data ultima del 31 marzo 2019 entro la quale dovranno essere progressivamente sistemate le posizioni e precisa che il MIUR e l’INPS dovranno verificare l’andamento delle attività delle rispettive strutture territoriali, scambiandosi dati e informazioni, per concertare azioni correttive in itinere e individuare le situazioni di criticità.

In riferimento alle suddette indicazioni, tenuto conto che nella nota non si fa esplicito riferimento all’obbligo per le istituzioni scolastiche di utilizzo della piattaforma Passweb ma a un generico riferimento alle scuole in alternativa agli ambiti territoriali, si segnala quanto segue:

  • In alcune regioni, la nota non è stata trasmessa dall’USR alle scuole che, pur in assenza di indicazioni operative dell’amministrazione, sono costrette a far fronte alle richieste dell’INPS di verificare le posizioni assicurative del personale
  • Non sempre dette richieste riguardano cessazioni dal servizio connesse alle disposizioni introdotte dal dl 4/2019 ma anche altre categorie di personale
  • Gli adempimenti trasferiti alle scuole non tengono conto della nota carenza di organici che colpisce gli uffici di segreteria, spesso in difficoltà anche nella gestione del lavoro ordinario e impegnati in questa fase dell’anno scolastico nelle delicate operazioni di gestione dell’organico e della predisposizione del Programma Annuale 2019 Dalle scuole vengono segnalate moltissime criticità nell’utilizzo della piattaforma Passweb da parte del personale della scuola non formato sulla funzionalità dell’applicativo
  • Gli adempimenti richiesti non riguardano il semplice inserimento dei servizi ma anche altre operazioni complesse come la quantificazione delle quote INPS versate che il personale amministrativo è chiamato a definire in assenza di tabelle di riferimento e di specifiche e chiare istruzioni in merito
  • Ribadiamo pertanto l’urgenza di un incontro di informativa sindacale ai sensi dell’art. 22, comma 9, lettera a4) del CCNL Istruzione e ricerca firmato il 19 aprile 2018 anche la fine di individuare le necessarie soluzioni a superare le criticità fin qui segnalate.

Dirigenti scolastici, Corte Costituzionale: no pubblicazione dati reddito e patrimonio

da Orizzontescuola

di redazione

La Corte Costituzione si è espressa sulla legittimità costituzionale dell’art. 14, commi 1-bis e 1-ter, del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, che prevede l’obbligo di pubblicazione on line dei dati personali sul reddito e sul patrimonio dei dirigenti pubblici, compresi i dirigenti scolastici.

Pubblicazione dati dirigenti pubblici

La succitata disposizione prevede la pubblicazione dei seguenti dati:

  •  compensi percepiti per lo svolgimento dell’incarico;
  • dati patrimoniali ricavabili dalla dichiarazione dei redditi e da apposite attestazioni sui diritti reali sui beni immobili e mobili iscritti in pubblici registri, sulle azioni di società e sulle quote di partecipazione a società

Corte Costituzionale: pubblicazione dati dirigenti pubblici illegittima

La Corte ha dichiarato illegittima la succitata disposizione, come leggiamo nella sentenza n. 20/2019. Così scrive la Corte nel relativo comunicato stampa:

Cade l’obbligo di pubblicare on line i dati personali sul reddito e sul patrimonio dei dirigenti pubblici diversi da quelli che ricoprono incarichi apicali.

La pubblicazione, dunque, riguarda soltanto i dirigenti che ricoprono incarichi apicali.

Secondo la Corte, estendendo alla totalità dei dirigenti pubblici i suddetti obblighi di pubblicazione, la norma ha violato il principio di proporzionalità, cardine della tutela dei dati personali e presidiato dall’articolo 3 della Costituzione, non bilanciando ragionevolmente il diritto  alla riservatezza dei dati personali e quello dei cittadini al libero accesso ai dati e alle informazioni detenuti dalle pubbliche amministrazioni.

Corte Costituzionale: quali dati pubblicare e quali no

La Corte, tramite la sentenza, ha mantenuto per tutti i dirigenti pubblici  l’obbligo di pubblicazione dei compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica nonché per le spese relative ai viaggi di servizio e alle missioni pagate con fondi pubblici

Non vanno, invece, pubblicati i dati relativi ai redditi e al patrimonio personali, in quanto non necessariamente collegati all’espletamento dell’incarico affidato. Inoltre, non è valida, per la pubblicazione di tali dati, la giustificazione legata alla necessità – come avviene invece per i politici – di rendere conto ai cittadini di tutti gli aspetti della propria condizione economica e sociale allo scopo di mantenere saldo, durante il mandato, il rapporto di fiducia che alimenta il consenso popolare.

La Corte ha, ancora, sottolineato che la pubblicazione dei suddetti dati, senza alcuna distinzione tra i dirigenti in base al ruolo e alle responsabilità, rischia di generare “opacità per confusione” oltre che di stimolare forme di ricerca tendenti unicamente a soddisfare mere curiosità.

Corte costituzionale: legislatore dovrà intervenire

La Corte afferma che adesso sarà il legislatore a ridefinire, con le dovute distinzioni e per tutte le pubbliche amministrazioni, anche non statali,  il complessivo panorama dei destinatari degli obblighi di trasparenza e delle modalità con cui devono essere attuati, nel rispetto del principio di proporzionalità posto a presidio della privacy degli interessati.

Comunicato Stampa

Docenti collaboratori del Dirigente, il 53% lavora senza esonero dall’insegnamento

da Orizzontescuola

di redazione

Come dichiarato più volte dal Ministro Bussetti, il MIUR intende far partire regolarmente l’anno scolastico 2019/2020, con tutti i docenti in cattedra dal prossimo 1° settembre.

Da alcuni giorni le scuole sono impegnate nell’apertura delle funzioni per l’acquisizione dei dati degli alunni e delle classi di tutti gli ordini e gradi di istruzione, quale azione prodromica alle successive fasi.

E’ prassi ormai consolidata assegnare l’organico dell’autonomia tenendo conto del numero degli alunni risultanti dall’organico di fatto dell’anno scolastico in corso e dell’entità della popolazione scolastica riferita al prossimo anno scolastico unitamente ad altre variabili quali il tasso di abbandono, gli ingressi e/o ripetenze in ogni anno di corso, il rapporto alunni/classi, la presenza di alunni con disabilità ed, infine ma non per ultimo, il PTOF.

“ANCODIS – dichiara Rosolino Cicero, Presidente territoriale di Palermo – vuol porre l’attenzione sull’organico di diritto per il prossimo triennio così come previsto nei commi 63 e 64 della Legge 107/2015”.

E’ il caso di ricordare che l’organico dell’autonomia può essere utilizzato per esigenze didattiche e per necessità organizzative della scuola, in coerenza al Rapporto di Autovalutazione (RAV), alle azioni inserite nel Piano di Miglioramento (PdM), a quanto progettato e previsto nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).

Quest’ultimo, in particolare, è elaborato dal Collegio dei docenti e contiene precise richieste inerenti il fabbisogno dei posti di potenziamento dell’offerta formativa in riferimento alle discipline e relative classi di concorso ed in coerenza con le finalità didattiche e le necessità organizzative.

Nel comma 14 della legge 107, infatti, si legge tra l’altro che “Il piano (…..) valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire: (a….); b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa”.

Tra le necessità per una efficiente governance è data la possibilità di far svolgere ai Collaboratori del DS, individuati ai sensi dell’art. 25 del D.Lgs 165/2001 e del comma 83 art. 1 delle Legge 107/2015, attività di organizzazione, di progettazione e di coordinamento.

“A tal proposito – continua il Presidente Cicero – non si può non ricordare il fatto (per noi uno dei tanti danni subiti dalla scuola italiana!) che la Legge di stabilità 2015 ha cancellato l’istituto dell’esonero del Collaboratore rinviando la questione/soluzione all’organico dell’autonomia”.

Oggi, in applicazione dell’art. 28 del CCNL/2016-2018 è possibile per il Collaboratore del DS ottenere il distacco dalle attività di docenza attraverso l’utilizzo del docente assegnato parzialmente o integralmente allo svolgimento di attività per il potenziamento dell’offerta formativa.

“Da un questionario svolto tra gli iscritti al termine dello scorso A.S. – ricorda Cicero – i Collaboratori hanno dichiarato che nello svolgimento dell’incarico il 17% è stato con esonero totale, il 30% con esonero parziale ed il 53% senza esonero. Tra quest’ultimi il 58% si è trovato a lavorare anche con DS reggente”.

“Da questi dati – fa notare il Presidente Cicero – appare evidente che le scuole italiane (con DS titolare o reggente) si trovano di fronte ad una palese ed intollerabile discriminazione: poche hanno avuto l’unità di potenziamento della stessa materia insegnata dal Collaboratore e tante altre invece anche con DS reggenti, che – ahimè! – non hanno potuto contare su questa favorevole e casuale circostanza (possiamo parlare di discriminazione tra le scuole!)”.

Ben diversa è la situazione per i docenti Collaboratori in organico nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Primaria: con l’organico dell’autonomia, infatti, è stato possibile al DS distaccare parzialmente o totalmente il/i Collaboratore/i! (discriminazione tra i Collaboratori!)

Paradosso ancora più inaccettabile: molte scuole anche in reggenza si sono viste attribuire posti nell’organico di potenziamento per classi di concorso non richieste o addirittura non esistenti nell’organico dell’istituzione scolastica.

Per risolvere questa disparità di trattamento, da fonti sindacali è pervenuta notizia che il Miur si è impegnato a sollecitare i Direttori degli Uffici Regionali affinché, nell’assegnazione dell’organico di potenziamento, si tenga conto della classe di concorso del primo Collaboratore, come indicato nel PTOF.

“Se questa ragionevole sollecitazione dell’Amministrazione fosse davvero confermata – e noi Collaboratori dei DS la auspichiamo in favore dell’efficienza della governance scolastica conclude Cicero – allora potremmo dire con moderata soddisfazione che tutte le scuole hanno avuto rispettato il diritto all’organico dell’autonomia.

Quella vera e funzionale ai bisogni di una scuola……”

Maturità 2019, seconda prova: un esempio di griglia di valutazione

da La Tecnica della Scuola

Di Fabrizio De Angelis

Dopo le simulazioni relative alla prima prova degli esami di Stato, il 28 febbraio sono previste le simulazioni della seconda prova, che varia in base all’indirizzo della scuola.

Gli esempi di seconda prova

Gli esempi di prove già note grazie al Miur si riferiscono ad alcuni degli indirizzi più diffusi dell’istruzione liceale e dell’istruzione tecnica e professionale. Si tratta sia di prove mono-disciplinari, sia di prove che coinvolgono più discipline caratterizzanti gli indirizzi di studio.

SCARICA GLI ESEMPI QUI

Le tracce saranno pubblicate sul sito del MIUR alle ore 8.30 dei giorni previsti, nella sezione “Esami di Stato”. Quindi al mattino e tutte in contemporanea, come avviene durante le prove vere e proprie. Le scuole, nell’ambito della loro autonomia, potranno utilizzare i materiali proposti sia in modalità “simulazione”, nello stesso giorno della pubblicazione, sia assegnando i testi durante l’ordinaria attività didattica.

Le tracce saranno elaborate rispettando le caratteristiche e la struttura definite dai quadri di riferimento pubblicati sul sito del MIUR a novembre (https://bit.ly/2TJvESX).

Per gli istituti professionali, la traccia proposta farà riferimento esclusivamente alla prima parte in cui è strutturata la stessa: la seconda, come previsto dalla norma, sarà elaborata dalla commissione durante lo svolgimento dell’Esame. Nei giorni successivi alla pubblicazione degli esempi di prove, sarà poi effettuata, su un campione significativo di scuole, un’indagine che servirà a raccogliere riscontri sulla coerenza delle tracce proposte rispetto ai quadri di riferimento, alle Indicazioni nazionali e alle Linee guida.

L’indagine avrà l’obiettivo di verificare l’andamento delle simulazioni per poter disporre di elementi utili a garantire una ottimale preparazione delle tracce di Esame.

Un esempio di griglia di valutazione per la seconda prova

La prof.ssa Marina Petrone, docente presso il Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di Napoli ha già voluto condividere con la comunità dei lettori de La Tecnica della Scuola il lavoro svolto, con i colleghi, sulle griglie di valutazione per la prima prova della nuova maturità sulla base degli indicatori forniti dal Miur.

Oltre alle griglie – una per ciascuna tipologia prevista – è stata predisposta una tabella di conversione punteggio/voto.

Allo stesso modo, l’insegnante ha messo a disposizione un esempio di griglia di valutazione per la seconda prova del liceo classico, latino e greco.

Modelli disponibili in formato PDF e WORD

La seconda prova scritta

Nella seconda prova scritta della maturità 2019 debutta la prova multidisciplinare: al liceo classico sono previsti, infatti, Latino e Greco. Matematica e Fisica allo Scientifico: queste le materie previste per la seconda.

E poi Scienze umane e Diritto ed Economia politica per il Liceo delle Scienze umane – opzione economico sociale, Discipline turistiche e aziendali e Inglese per l’Istituto tecnico per il turismo, Informatica e Sistemi e reti per l’Istituto tecnico indirizzo informatica, Scienze degli alimenti e Laboratorio di servizi enogastronomici per l’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia.

L’elenco completo delle discipline oggetto della prova è disponibile da oggi sul sito del Ministero.

L’elenco delle materie (in formato PDF)

Licei (clicca qui)

Istituti tecnici (clicca qui)

Professionali (clicca qui)

Correzione della seconda prova

Per la prima volta saranno previste griglie nazionali di valutazione per avere una correzione più simile possibile nelle varie scuole.

Voti

Il punteggio finale resta in centesimi: il credito scolastico, calcolato sugli ultimi tre anni, arriva fino a 40 punti a cui si aggiungono massimo 60 punti con le 3 prove, massimo 20 per ciascuna.

Il punteggio minimo per superare l’esame resta 60 punti.

La Commissione d’esame può integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, se il candidato parte da un credito scolastico di almeno 30 punti e da un risultato delle prove di esame di almeno 50 punti.

Tutto sulla maturità (clicca qui)

Prove Invalsi 2019, dal 4 al 30 marzo le quinte classi di scuola superiore

da La Tecnica della Scuola

Di Fabrizio De Angelis

Dal 4 al 30 marzo si svolgerà la somministrazione delle prove Invalsi 2019 per le classi quinte di scuola secondaria di secondo grado.

L’Invalsi non sarà requisito per l’ammissione all’esame di Stato. Per ora

E’ importante ricordare che il decreto Milleproroghe (DL 91/2018 convertito nella legge 108/2018) ha disposto il differimento di un anno della norma che stabilisce come lo svolgimento delle prove INVALSI costituisce requisito per l’ammissione all’esame di Stato, sia per i candidati esterni che interni.

Questo vuol dire che solo a partire dall’anno scolastico 2019-2020, per poter sostenere la Maturità, sarà necessario aver svolto le prove INVALSI nelle classi V delle scuole superiori.

L’esito delle prove non inciderà sulla valutazione finale ma la partecipazione rappresenta condizione necessaria per essere ammessi all’esame di Stato del primo ciclo.

Il loro svolgimento costituisce per le istituzioni scolastiche attività ordinaria di istituto.

Nel curriculum dello studente è prevista l’indicazione in forma descrittiva dei livelli di apprendimento conseguiti da ciascuno studente nelle prove INVALSI e la certificazione delle abilità di comprensione e uso della lingua Inglese.

Nessuna modifica invece, per quanto riguarda quest’anno, in merito allo svolgimento delle prove scritte a carattere nazionale di Italiano, Matematica e Inglese: saranno computer based e predisposte dall’Istituto.

Alcuni esempi di prove Invalsi 2019

L’Invalsi ha già predisposto alcuni esempi di prove da somministrare ai ragazzi i giorni stabiliti. Ecco quali:

– ITALIANO: Esempi di domande INVALSI di Italiano al termine del secondo ciclo di istruzione

– MATEMATICA: Esempi di domande INVALSI di Matematica al termine del secondo ciclo di istruzione

– INGLESE: Esempi di test per la lingua inglese

Calendario completo delle somministrazioni Invalsi 2019

Ecco di seguito le date in cui si svolgeranno le prove nell’a.s. 2018/2019:

  • II primaria (prova cartacea):
    • Italiano: 6 maggio 2019
    • Prova di lettura solo per le classi campione6 maggio 2019
    • Matematica: 7 maggio 2019
  • V primaria (prova cartacea):
    • Inglese: 3 maggio 2019
    • Italiano: 6 maggio 2019
    • Matematica: 7 maggio 2019
  • III secondaria di primo grado (prova al computer – CBT): Italiano, Matematica e Inglese:
    • classi NON campionedall’1 aprile 2019 al 18 aprile 2019
    • classi campionedal 9 aprile 2019 al 12 aprile 2019
  • II secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT): Italiano, Matematica
    • classi NON campionedal 6 maggio 2019 al 18 maggio 2019
    • classi campionedal 7 maggio 2019 al 10 maggio 2019
  • V secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT): Italiano, Matematica e Inglese
    • classi NON campionedal 4 marzo 2019 al 30 marzo 2019
    • classi campionedal 12 marzo 2019 al 15 marzo 2019.

Viaggio Italia: around the world in carrozzina

Vita.it del 25-02-2019

Viaggio Italia: around the world in carrozzina

L’amicizia di Danilo Ragona e Luca Paiardi nasce oltre 20 anni fa nei corridoi dell’Unità Spinale di Torino centro di riabilitazione per lesioni midollari: in seguito a due incidenti stradali, infatti, Danilo e Luca si sono ritrovati privi dell’uso delle gambe. Un evento drammatico che ha cambiato per sempre le loro vite e che ha richiesto un cambio radicale di prospettiva: i due ragazzi hanno infatti deciso di non arrendersi e di vivere positivamente questo cambiamento, ponendolo come punto di partenza di una nuova vita.
Nel 2015 fondano quindi Viaggio Italia, che diventa così una storia di amicizia, coraggio, libertà e autonomia ritrovata. L’obiettivo? Mostrare che vivere (e non sopravvivere) con una disabilità è possibile e che, grazie alle tecniche medico-riabilitative, alle tecnologie applicate ed ai servizi per l’integrazione nel tessuto sociale, le persone con disabilità possono essere una risorsa per la società,

«Viaggio Italia è un progetto di viaggio alla scoperta dei propri limiti, talvolta per superarli talvolta per conoscerli che, attraverso il tema del viaggio, con i suoi incontri, scoperte ed emozioni, vuole aprire una finestra sul mondo da un altro punto di vista». Così presentano il loro progetto i due fondatori di Viaggio Italia, che sono partiti dall’Italia per andare alla scoperta del mondo.
Perché proprio il viaggio? Perché viaggiare significa innanzitutto lasciare le proprie certezze e la propria comfort zone, mettendosi alla prova e sfidando i propri limiti, incontrando le persone più diverse e vivendo intensamente ogni esperienza. La volontà di spingersi sempre un po’ più in là è il motore di tutto: durante i loro viaggi, Danilo e Luca non si limitano a fare i turisti, ma si cimentano in vere e proprie imprese, sperimentando ogni genere di sport accessibile, dal kayak al deltaplano, dalla barca a vela alla handbike. Partire diventa così un escamotage per conoscere se stessi e sfidare i propri limiti, oltre che un’occasione di incontro e conoscenza dell’altro.

Ma c’è un altro viaggio a cui Danilo e Luca sono particolarmente legati, ed è il Viaggio nelle Unità Spinali, il luogo dove chi ha avuto un incidente come il loro comincia a capire come riprendere a vivere: durante le tappe del tour, che tocca numerose regioni d’Italia, i fondatori di Viaggio Italia portano alle persone che si trovano nelle loro stesse condizioni il messaggio che la vita in autonomia è possibile, e lo fanno attraverso la testimonianza diretta e l’esempio concreto.
Negli anni, non sono mancate le occasioni di confronto con le amministrazioni comunali e regionali, con i privati e anche con i ragazzi delle scuole: sono ancora tante le cose che di possono e si devono fare per rendere più accessibili scuole, musei, centri sportivi, sentieri, spiagge, e per imparare ad accogliere e accettare la disabilità.

In tutti questi progetti, la tecnologia e l’innovazione hanno un ruolo fondamentale: le nuove attrezzature consentono infatti a Danilo, Luca e a tutti coloro che vivono la loro stessa condizione, di continuare a viaggiare, spostarsi, praticare sport in maniera più agevole ed autonoma. Lo sa bene Danilo che, oltre a Viaggio Italia, ha dato vita anche a Able to Enjoy, società di design specializzata in produzione di carrozzine e ausili per la disabilità, che propone un nuovo concetto di mobilità attraverso soluzioni innovative ed altamente personalizzabili.

Sono numerose le aziende che hanno scelto di sostenere il progetto Viaggio Italia, fornendo risorse economiche o supporto tecnico e che, in cambio, beneficiano dei vantaggi di appartenere ad un format che ha l’ambizione di veicolare un messaggio positivo di indipendenza e autonomia attraverso l’innovazione e la tecnologia. Dal Gruppo FCA che sostiene il programma di mobilità Autonomy creato per consentire a chi presenta limitazioni motorie, sensoriali o intellettive di muoversi in totale autonomia e libertà con le vetture del gruppo. Inoltre Lufthansa e Swiss Air, Partner ufficiali per i voli a lungo raggio e gli Sponsor: Able to Enjoy, SKF, Decathlon, Meliá Hotels International, K Way, Cubetto, Off Carr e Robe di Droni.

Ma non è tutto, perché Viaggio Italia è anche solidarietà: attraverso l’associazione B-free, che promuove progetti finalizzati alla riduzione e all’abolizione delle barriere architettoniche, fisiche e mentali grazie a studio, ricerca e sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, Danilo e Luca sostengono numerose iniziative legate alla formazione, all’inclusione attraverso l’agricoltura sociale, alla tematica sessualità e disabilità.

Le avventure di Viaggio Italia si possono seguire sui social (FB, YouTube, IG, Flickr) e in TV: Danilo e Luca saranno anche ospiti di 4 puntate della trasmissione Kilimangiaro, in onda tutte le domeniche su RAI 3, con reportage dedicati rispettivamente a Rio De Janeiro (1° puntata, in onda domenica 24/2) e ai tour attraverso l’India e il Kenya.

Officina 2019 Curriculum & Competenze

Martedì 26 febbraio dalle ore 9.30, presso la Sala Marconi del Cnr, in Piazzale Aldo Moro 7, a Roma, si terrà la Giornata di studi su innovazioni curriculari e sviluppo di competenze dal titolo ‘Officina 2019 Curriculum & Competenze’, organizzata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Cnr-Irpps e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione generale per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del Sistema nazionale di istruzione, in collaborazione con la Rete nazionale degli istituti professionali per la Gestione delle acque e risanamento ambientale – GARA e con l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – Ispra.

L’incontro è mirato a presentare modelli innovativi di curriculum volti a promuovere lo sviluppo di competenze disciplinari e trasversali e a favorire il dibattito sulle buone pratiche tra docenti, studenti, decisori pubblici, ricercatori, imprese e associazioni attive sul territorio.

I lavori si articoleranno in due sessioni:
Nella mattinata sarà illustrato il nuovo percorso dell’istruzione professionale per la Gestione delle acque e risanamento ambientale e saranno presentate esperienze partecipate di costruzione del curriculum e di sviluppo di competenze a livello nazionale e internazionale.

Nel pomeriggio, dedicato alla riflessione sul rapporto tra curriculum ufficiale e implementato, verranno organizzati tavoli di lavoro per il confronto sulle metodologie di attuazione di curriculum innovativi con il coinvolgimento di docenti, studenti e significativi attori del territorio.

Organizzato da:
Cnr-Irpps e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Miur Dgosv;
Rete nazionale degli Istituti professionali per la Gestione delle acque e risanamento ambientale – GARA;
Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – Ispra.

Referente organizzativo:
Adriana Valente
Cnr-Irpps
segreteriaofficina2019@irpps.cnr.it

Modalità di accesso e pagina dell’evento su: https://www.cnr.it/it/evento/16138

Le Regioni al Miur: recuperare i 30 milioni per le borse di studio congelati dalla manovra

da Il Sole 24 Ore

di Marzio Bartoloni

Le Regioni bussano al Miur e chiedono di recuperare i 30 milioni congelati dalla legge di bilancio – è una delle voci che in tutto valgono 2 miliardi usate dal Governo come clausola salva-conti – nel Fondo per il diritto allo studio e quindi destinati a finanziare le borse di studio. La richiesta formale arriva in un documento approvato nei giorni scorsi dalla Conferenza delle Regioni.

Il fondo integrativo statale «rappresenta – avvertono le Regioni – una delle leve finanziarie principali per sostenere il sistema nazionale per il diritto allo studio universitario. In aggiunta alle risorse regionali ed al gettito della tassa dsu, risponde all’obiettivo strategico di garantire a tutti gli studenti in possesso dei requisiti di reddito e di merito la borsa di studio». Nel 2018 il FIS assegnato alle regioni è stato pari a 237 milioni di euro. Ma nella legge di bilancio – ricordano ancora le Regioni – «nonostante si preveda un incremento del Fis di 10 milioni di euro» è arrivato anche il congelamento tra le somme accantonate (2 miliardi in tutto) di 30 milioni del Fis che «non solo non consentirà di avvicinarsi all’obiettivo del 100% di copertura, ma produrrà un abbassamento significativo del livello di copertura degli studenti idonei a livello nazionale, in evidente controtendenza con gli
obiettivi redistributivi e di equità sociale enunciati dall’Esecutivo». «Questa disposizione – concludono le Regioni – rappresenta quindi un elemento fortemente critico per tutte le regioni e per il sistema del diritto allo studio universitario; tanto più in quanto l’importo reso “indisponibile” appare, in termini proporzionali, il più elevato».

Brutta sorpresa per le scuole: il taglio ai fondi per alternanza vale anche per i progetti in corso

da Il Sole 24 Ore

di Cl. T.

Brutta sorpresa per le scuole: il taglio ai fondi per l’alternanza vale anche per i progetti in corso, che quindi andranno gioco forza rimodulati.

La circolare del Miur
A prevederlo è una circolare del Miur che ricorda come, sul fronte delle risorse finanziarie (che vengono dimezzate, ndr), in attuazione della legge di Bilancio 2019, «occorre ridurre per ciascuna istituzione scolastica, in misura proporzionale alla revisione delle ore minime dei percorsi, la risorsa finanziaria comunicata in sede di assegnazione preventiva relativamente al periodo gennaio-agosto 2019».

Entro febbraio, aggiunge la nota, si provvederà a comunicare definitivamente le risorse finanziarie assegnate alle istituzioni scolastiche per le attività relative ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento per il periodo gennaio-agosto 2019, con effetto anche nei confronti dei soggetti terzi.

Pronti 50 milioni per contrastare abbandoni e povertà educativa al Sud

da Il Sole 24 Ore

di Cl. T.

In arrivo 50 milioni di euro per interventi specifici di contrasto alla povertà educativa minorile e alla dispersione scolastica. A beneficiarne saranno oltre 1.000 scuole delle regioni del Mezzogiorno.

Il decreto
A prevederlo è un decreto firmato dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, per l’individuazione di 292 aree di esclusione sociale in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, caratterizzate da povertà educativa minorile e dispersione scolastica, nonché da un elevato tasso di fenomeni di criminalità organizzata.

I criteri con cui sono state individuate le aree di intervento sono: tasso di deprivazione territoriale; livello di disagio negli apprendimenti, calcolato sulla base dei dati Invalsi; status socio-economico delle famiglie di origine; tasso di abbandono nel corso dell’ultimo anno scolastico; presenza di alunni ripetenti; livelli di criminalità minorile.

Le prossime tappe
Il decreto dovrà ora essere controfirmato dai ministri dell’Interno e della Giustizia. Entro trenta giorni dalla sua adozione, il Miur provvederà a pubblicare uno specifico Avviso pubblico a valere sulle risorse del Pon “Per la Scuola” 2014-2020 per un totale di 50 milioni di euro che verranno ripartiti tra circa 1.000 scuole delle aree individuate.

«Con questo intervento – ha detto Bussetti – le scuole potranno attivare progetti anche di rete con enti locali, soggetti del terzo settore, strutture territoriali del Coni, delle Federazioni sportive nazionali e degli enti di promozione sportiva o servizi educativi pubblici per l’infanzia del territorio. Si potranno così potenziare le competenze e le attitudini degli studenti, contrastando fenomeni di dispersione scolastica».

Nuova maturità, studenti in piazza contro il governo

da Il Sole 24 Ore

Ieri 70mila studenti sono scesi in 50 piazze del Paese: è il bilancio della protesta contro la nuova maturità fatto dalla Rete della Conoscenza. Manifestazioni che hanno avuto anche
alcuni momenti di tensione a Torino: alcuni giovani hanno lanciato uova e pietre all’indirizzo dell’ufficio scolastico regionale, in corso Vittorio Emanuele, prima che la polizia riuscisse ad allontanarli. Uova sono state lanciate anche contro la sede della Città Metropolitana. Numerosi i cori contro il ministro dell’Intero, Matteo Salvini.

La protesta
Tanti anche gli slogan e i cartelli contro il regionalismo differenziato, in particolare nella manifestazione in piazza Plebiscito a Napoli: «La scuola è una prigione, costruiamo insieme una uscita di sicurezza. No a questo esame di stato, no al regionalismo», è stato lo slogan degli studenti napoletani.

Migliaia di studenti romani hanno sfilato in corteo fino al ministero dell’Istruzione. Al centro delle proteste davanti al Miur la contrarietà ai nuovi tagli all’istruzione oltre alla nuova maturità, ma anche la richiesta di interventi per l’edilizia scolastica e l’opposizione alla stretta repressiva in atto nelle scuole dopo l’approvazione di decreto sicurezza e piano scuole sicure.

Migranti, Unicef: raggiunti 7mila minori con il programma Italia

da Il Sole 24 Ore

Nel 2018 sono arrivati via mare in Italia 3.536 minorenni stranieri non accompagnati. In Italia questi giovani sono in totale 10.787 , dato in calo rispetto alle 18 mila presenze registrate a fine 2017, a causa della diminuzione degli arrivi e al compimento della maggiore tà di molti bambini e adolescenti sbarcati negli ultimi due anni. Sono i dati resi noti da Unicef, che fa sapere di aver raggiunto nel 2018 circa 7mila giovani migranti e rifugiati grazie al programma Italia, offrendo loro sostegno, tutela, formazione. Anche se l’accesso ai servizi e al sistema di istruzione resta ancora poco omogeneo sul territorio.

I numeri
Secondo il rapporto Unicef gli irreperibili, ovvero quei minorenni non accompagnati di cui si sono perse le tracce nel nostro Paese, sono 5.229. Sono cambiate anche le principali nazionalità d’arrivo: se nel 2017 le prime nazionalità di minorenni stranieri non accompagnati per numero di sbarchi erano soprattutto dei Paesi subsahariani dell’Africa occidentale, nel 2018 sono state di Albania ed Egitto.
Dei 7mila giovani migranti raggiunti dal programma Italia di Unicef, 2.191 hanno beneficiato del miglioramento dei servizi e delle condizioni di accoglienza, 243 del sistema di tutela, mentre per 310 sono stati lanciati con successo le prime procedure di affido. Altri 1.520 minorenni sono stati identificati, supportati e orientati ai servizi nelle aree di transito, 1.500 hanno partecipato ad attività socio-ricreative, 500 hanno beneficiato di programmi di sviluppo delle competenze, oltre 1.100 sono stati i giovani migranti e rifugiati a cui si è data voce attraverso la piattaforma di integrazione U-Report on the Move .

Accoglienza, protezione e formazione: restano criticità
Dai numeri del rapporto Unicef emerge ancora una disomogeneità nei servizi di protezione e accoglienza rivolti ai minorenni stranieri non accompagnati, così come una scarsa offerta di forme di protezione alternative e complementari ai centri di accoglienza. Ma anche un gap nella formazione degli operatori per l’identificazione e la gestione dei casi più vulnerabili, spiega Unicef, una criticità nell’accesso al sistema di istruzione e formazione professionale e poche opportunità di tirocini formativi. «Il programma Italia a sostegno dei bambini e adolescenti migranti e rifugiati mira alla loro protezione e inclusione sociale – ricorda Anna Riatti, Coordinatrice Unicef per il programma in Italia – I minorenni rifugiati e migranti, soprattutto quelli che viaggiano da soli, sono particolarmente vulnerabili alla violenza, abusi, sfruttamento, discriminazione e la sfida è riuscire a raggiungerli e restituire un volto e un futuro».

Mobilità, alcuni docenti potrebbero essere trasferiti d’ufficio a punteggio zero. I casi

da Orizzontescuola

di Paolo Pizzo

Ci sono tre categorie di docenti che potrebbero essere movimentati d’ufficio anche a punteggio zero. Sono i docenti senza sede, in esubero sulla provincia o in esubero nazionale.

Docenti senza sede o in esubero nella provincia

I docenti senza sede (es. neo immessi in ruolo con decorrenza giuridica 2018 che non hanno una sede di servizio) o gli esuberi provinciali (docenti attualmente in esubero sull’ambito ai quali verrà assegnato il codice della provincia) potrebbero essere movimentati d’ufficio, a punteggio zero, nel caso non dovessero presentare domanda.

In particolare:

Il docente senza sede o in esubero sulla provincia può partecipare alla mobilità e concorre, senza alcuna precedenza e con il suo punteggio, con tutti gli altri docenti a domanda volontaria esprimendo fino a 15 preferenze.

Se non soddisfatto a domanda parteciperà al trasferimento d’ufficio in provincia, al termine della II fase, secondo la tabella di viciniorietà tra comuni a partire dalla prima preferenza espressa.

Se non presenta domanda sarà trattato con punteggio zero a partire dal primo comune della provincia di titolarità secondo l’ordine di viciniorietà tra comuni.

Docenti in esubero nazionale

Sono i docenti immessi in ruolo ai sensi dell’art 1 comma 98 lettere b) e c) della legge 107/15 che non hanno ottenuto nel corso della mobilità 2018/19 una sede di titolarità (cd. esubero nazionale).

Il docente in esubero nazionale può partecipare alla mobilità solo tra province diverse (III fase) e concorre, senza alcuna precedenza e con il suo punteggio, con tutti gli altri docenti a domanda volontaria (sempre della fase interprovinciale) esprimendo fino a 15 preferenze.

Se non soddisfatto a domanda verrà trasferito d’ufficio, dopo i trasferimenti interprovinciali a domanda, e assegnato, partendo dalla prima preferenza espressa, ad una provincia a livello nazionale secondo l’ordine di prossimità tra province.

Se non presenta domanda verrà trasferito d’ufficio, a punteggio zero, e assegnato, partendo dalla provincia di immissione in ruolo, ad una provincia a livello nazionale secondo l’ordine di prossimità tra province.

da Orizzontescuola

di redazione

Le prove Invalsi prenderanno il via il prossimo mese di marzo con le classi V della scuola secondaria di II grado.

Prove Invalsi: date

Questi i periodi di somministrazione dell prove (Italiano, Matematica e Inglese) per le classi V secondaria di secondo grado:

  • dal 4 al 30 marzo 2019  classi NON campione
  • dal 12 al 15 marzo 2019 classi campione

Qui tutte le date per tutti i gradi di istruzione

Prove Invalsi: verbali

L’Invalsi, in prossima dell’inizio delle prove, ha pubblicato i verbali relativi all’incontro preliminare e alla riconsegna della busta con i materiali di somministrazione.

Verbali classi campione:

Verbali classi non campione: