Neo-assunti, quelli che ottengono l’avvicinamento a casa passando per il tribunale…

da La Tecnica della Scuola

Neo-assunti, quelli che ottengono l’avvicinamento a casa passando per il tribunale…

Tra le battaglie legali in corso sulle ultime assunzioni, ci sono anche quelle legittime di chi cerca di avvicinarsi a casa rivendicando una posizione più favorevole nelle GaE.

Questo è possibile, laddove il docente ex precario riesca a dimostrare di essere stato assunto da una posizione in graduatoria errata. Così, nel momento in cui il giudice conferma l’errore, l’immissione in ruolo deve essere riesaminata e il neo-assunto può d’incanto annullare i mille chilometri dell’attuale sede di servizio – decisa dall’algoritmo sulla base della posizione in graduatoria meno vantaggiosa – ed essere collocato in una scuola della sua provincia.

Un’esperienza del genere è stata vissuta in questi mesi da un docente della scuola primaria che vedrà la trasformazione del proprio contratto a tempo indeterminato stipulato per fase “B” in contratto a tempo indeterminato per fase “0”. Con conseguente spostamento dalla provincia di Milano a quella di Taranto.

A raccontare l’accaduto è l’avvocato Giovanni Bufano, procuratore della Flc Cgil di Taranto, che ricorda come “il Tribunale di Taranto nella persona del suo Giudice del Lavoro, difatti, con Ordinanza Cautelare del 29.03.2016 emanata in corso di causa, ha ordinato al Miur di inserire un docente della scuola primaria a pettine, anziché in coda, negli elenchi aggiuntivi di sostegno”.

A detta del Giudice tarantino l’inserimento a coda “comporta il totale sacrificio del principio di merito posto a fondamento della procedura di reclutamento” così come ribadito da giurisprudenza della Corte Costituzionale.

Inoltre, “la provvisorietà del criterio di inserimento in coda costituisce infatti ulteriore conferma della irragionevolezza della relativa disciplina” richiamata dal Miur a sostegno della propria tesi difensiva che risulta, dunque, difforme “rispetto al generale principio meritocratico vigente in materia” ove si consideri che “gli inserimenti in coda nell’elenco di sostegno sono destinati a durare solo fino al successivo aggiornamento triennale delle graduatorie per essere poi sostituiti dall’inserimento a pettine”.

In conclusione, il docente che era risultato essere assunto nella provincia di Milano in virtù di stipula di contratto a tempo indeterminato per fase “B” conseguentemente all’inserimento in coda, si vedrà ora destinatario di contratto a tempo indeterminato per fase “0”. Potendo, quindi, aggiudicarsi una sede lavorativa più favorevole nella propria provincia di residenza e potendo concorrere, per il prossimo anno scolastico, su mobilità in ambito provinciale anziché nazionale.

Una vittoria su tutti i fronti, insomma. Che pone sempre più dubbi sulle norme che regolano le graduatorie ad esaurimento.

Autismo, più sostegno anche a scuola

da La Tecnica della Scuola

Autismo, più sostegno anche a scuola

Sabato 2 aprile, come già annunciato in precedenza, sarà la giornata mondiale Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo.

Sono numerose le iniziative al riguardo in tutta Italia provenienti dal mondo della scuola e non. Prima di tutto ricordiamo l’hashtag #sfidAutismo, con cui condividere e partecipare sul web all’evento.

In occasione della giornata, l’Istituto Superiore di Sanità, la Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Associazione Italiana Ricerca Autismo organizzano una tavola rotonda per discutere del ”Dopo di Noi”.
“Dalla diagnosi all’intervento precoce, dalla scuola al terzo settore, le famiglie, si legge in una nota del Bambino Gesu’, denunciano la carenza di professionalità e di opportunità nel prendersi carico delle persone con autismo e il mancato rispetto del loro diritto ad avere pari opportunità educativa e di sviluppo professionale”.

“Le risorse specializzate per la diagnosi e la terapia disponibili sul territorio sono pochissime, spiega Stefano Vicari responsabile dell’Unità operativa di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, soprattutto al sud. Io suggerisco sempre alle famiglie di rivolgersi a centri pubblici altamente qualificati e di diffidare di chi propone metodi di cura risolutivi, specie se a caro prezzo”.

Ricordiamo che lo scorso 4 febbraio, la Camera dei Deputati ha approvato un disegno di legge per il supporto delle persone gravemente disabili che non possono più contare su sostegni di tipo familiare. La proposta è ora al vaglio del Senato. La legge prevede la costituzione di un fondo presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali (90 milioni di euro per il 2016), destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi recanti misure per la tutela e l’assistenza dei disabili gravi.

La stessa Autism Europe, l’associazione europea che si occupa di autismo, ha scelto per il 2016 lo slogan ‘Rispetto, Accettazione, Inclusione’, che richiama direttamente la preoccupazione delle Associazioni di genitori per l’impegno ancora insufficiente da parte dei governi dei Paesi Europei nella presa in carico delle persone con Disturbi dello Spettro Autistico.

Concorso docenti, Giannini sui ricorsi: la legge è chiara, è riservato agli abilitati

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti, Giannini sui ricorsi: la legge è chiara, è riservato agli abilitati

Sui ricorsi per partecipare al concorso docenti 2016, il ministro Giannini ostenta sicurezza. Perché, dice, la legge è chiara: è riservato ai soli abilitati.

Intervistata dall’Ansa, Stefania Giannini, prima assicura che “il ministero sta seguendo con attenzione tutta la procedura del concorso e anche la questione dei ricorsi“.

Poi, però, precisa che il ministero dell’Istruzione ha fatto i passi giusti: “siamo tranquilli“, sottolinea. E aggiunge: “stiamo lavorando per garantire a chi ha fatto domanda, avendone i requisiti, che tutto si svolga nel migliore dei modi e secondo quanto previsto dalla legge che è chiara e inequivoca: il bando è riservato ai soli abilitati“.

A proposito delle prime ordinanze del Tar Lazio, che sarebbero già centinaia, Giannini sostiene che “si tratta al momento di alcuni decreti di carattere cautelare, che non entrano nel merito e rimandano a successive decisioni collegiali del Tar. Per ora non è stato espresso alcun giudizio di merito. Qualora fosse necessario, ci opporremo nelle sedi opportune“.

Insomma, la battaglia legale è solo agli inizi. Peccato che al centro vi siano decine di migliaia di laureati. Che, è probabile, potranno svolgere sì il concorso. Seppure con “riserva”. In attesa che i giudici entrino nel merito della questione. E che si giunga, sembra di capire, all’ultimo grado di giudizio. Con la decisione finale sul loro destino che arriverà, quindi, a concorso abbondantemente finito.

Adozioni libri di testo a.s. 2016/2017

da La Tecnica della Scuola

Adozioni libri di testo a.s. 2016/2017

Anche quest’anno il Miur conferma le istruzioni già impartite con la nota n. 2581 del 9 aprile 2014.

Restano quindi confermate:

  • Abolizione vincolo pluriennale di adozione
  • Riduzione tetti di spesa scuola secondaria
  • Realizzazione diretta di materiale didattico digitale

Con la nota prot. n. 3503 del 30 marzo 2016 il Miur fornisce alcune precisazioni per le adozioni riferite all’a.s. 2016/2017.

I tetti di spesa relativi alla dotazione libraria per le classi delle scuole secondarie di I e II grado sono ridotti del 10 per cento solo se tutti i testi sono stati adottati per la prima volta a partire dall’anno scolastico 2014/2015 e realizzati nella versione cartacea e digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi (modalità mista).

I medesimi tetti di spesa vengono invece ridotti del 30 per cento solo se tutti i testi sono stati adottati per la prima volta per l’anno scolastico 2014/2015 e realizzati nella versione digitale accompagnata da contenuti digitali integrativi (modalità digitale).

È nella seconda decade di maggio che le adozioni dei testi scolastici sono deliberate dal collegio dei docenti per tutti gli ordini e gradi di scuola.

Altra data da ricordare è il 9 giugno 2016, entro la quale sarà necessario comunicare i dati delle adozioni sul sito www.adozioniaie.it

“Programma il futuro”: cifre raddoppiate rispetto allo scorso anno scolastico

da La Tecnica della Scuola

“Programma il futuro”: cifre raddoppiate rispetto allo scorso anno scolastico

Per l’a.s. 2015/16 il pensiero computazionale entra nelle scuole italiane con l’iniziativa “Programma il futuro” del Miur, in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, che fornisce alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell’informatica.

In ogni scuola dovrà essere individuato un docente referente per le attività, che avrà il compito di sensibilizzare e individuare tutti i colleghi interessati allo svolgimento delle attività previste.
Il docente dovrà iscriversi sul sito www.programmailfuturo.it con il proprio indirizzo di posta elettronica istituzionale e fornendo le informazioni di base della scuola di appartenenza e i propri dati di contatto. Il compito principale del docente sarà di assicurare che l’attività venga ben inserita nel piano delle attività didattiche della scuola, attraverso le modalità che si riterranno più opportune.

Il referente avrà anche il compito di coordinare le richieste dei volontari per i docenti della scuola. Sono già 600.000 studenti, circa 30.000 classi, oltre 9.000 insegnanti e più di 3.000 scuole che stanno partecipando al secondo anno del progetto triennale “Programma il futuro”, pensato per fornire a studenti e insegnanti strumenti per l’introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell’informatica.

Cifre raddoppiate rispetto allo scorso anno scolastico, con un’ampia partecipazione delle scuole primarie (53% del totale degli iscritti al progetto), un’adesione in crescita delle secondarie di I e II grado (rispettivamente 31% e 15%) e l’obiettivo di arrivare a coinvolgere entro la fine dell’anno scolastico 1 milione di studenti.

Contrattazione integrativa: i controlli esistono da 15 anni

da La Tecnica della Scuola

Contrattazione integrativa: i controlli esistono da 15 anni

Il ritardo con cui procede il contratto sulla mobilità sta provocando non poche polemiche in campo sindacale e non.
Fra le diverse questioni c’è anche quella del controllo sui contratti integrativi da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Ministero dell’Economia.
E così (basta leggere un po’ di post su FB) molti ritengono che si tratti di una novità più o meno recente, magari introdotta dal Governo attuale considerato poco amante del confronto con le parti sociali.
In realtà le cose stanno diversamente.
Le norme risalgono esattamente a 15 anni fa e stanno scritte nell’articolo 40 bis del TU 165 del 2001, intitolato appunto “Controlli in materia di contrattazione integrativa”).

Il primo comma dell’articolo non lascia dubbi: “Il controllo sulla compatibilità dei costi della contrattazione collettiva integrativa con i vincoli di bilancio e quelli derivanti dall’applicazione delle norme di legge, con particolare riferimento alle disposizioni inderogabili che incidono sulla misura e sulla corresponsione dei trattamenti accessori é effettuato dal collegio dei revisori dei conti, dal collegio sindacale, dagli uffici centrali di bilancio o dagli analoghi organi previsti dai rispettivi ordinamenti”.

Il comma 2 chiarisce anche che i contratti integrativi, corredati da una apposita relazione tecnico-finanziaria e da una relazione illustrativa, devono essere certificate dai competenti organi di controllo previsti dal comma precedente e devono essere trasmessi al Dipartimento della funzione pubblica e alla Ragioneria generale dello Stato, che, entro trenta giorni dalla data di ricevimento, ne accertano la regolarità.
Solo dopo che sia decorso tale termine la delegazione di parte pubblica può procedere alla stipula del contratto integrativo.
Nel caso specifico del contratto sulla mobilità, sembra che il documento con i relativi allegati sia arrivato agli organi di controllo solo il 10 marzo e quindi per sapere che fine farà l’ipotesi di contratto bisognerà aspettare ancora una decina di giorni almeno.

Mobilità, Gilda: “Dove è finita l’ordinanza? Ritardo inaccettabile”

da La Tecnica della Scuola

Mobilità, Gilda: “Dove è finita l’ordinanza? Ritardo inaccettabile”

Sull’ordinanza relativa alla mobilità stiamo assistendo all’ennesimo caso di ‘giallo all’italiana’: in quale meandro ministeriale si è arenata? Perché non è ancora stata pubblicata? Tra vecchi e nuovi assunti, sono circa 250mila i docenti con il fiato sospeso in attesa di sapere come e dove prenderanno servizio dal primo settembre. I tempi stringono e il rischio, di giorno in giorno sempre più concreto, è che l’inizio del prossimo anno scolastico sia ancora più caotico”. E’ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.

Si tratta di un grave e inaccettabile ritardo perché siamo ormai ad aprile e, considerata la complessità delle operazioni, tutta la macchina organizzativa subirà pesanti ricadute: il sistema informatico si ingolferà, rallentando ulteriormente le procedure, e gli uffici scolastici regionali e le segreterie delle scuole saranno costretti a enormi carichi di lavoro durante l’estate. Ecco perché la Gilda degli Insegnanti aveva proposto di rinviare di un anno l’applicazione delle nuove regole sulla mobilità dettate dalla legge 107/2015. Ma purtroppo – conclude Di Meglio – non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e a farne le spese saranno, come al solito, i docenti e gli studenti che vivono ogni giorno la realtà della scuola italiana”. 

Se il giudice bypassa la legge

da tuttoscuola.com

Se il giudice bypassa la legge

A decorrere dal concorso pubblico di cui al comma 114, per ciascuna classe di concorso o tipologia di posto possono accedere alle procedure concorsuali per titoli ed esami … esclusivamente i candidati in possesso del relativo titolo di abilitazione all’insegnamento (comma 110 della legge 107/2015).

La legge è chiara e può capirla chiunque: per partecipare al concorso occorre possedere l’abilitazione all’insegnamento.

Si potrà opinare nel merito, si potrà considerare restrittiva e illogica la norma, non c’è dubbio che ci sono tantissime persone rimaste fuori e invece meritevoli almeno di misurarsi in un concorso da subito. Ma tant’è, il Parlamento ha varato una legge: no abilitazione, no concorso. Dura lex sed lex, dicevano i latini. Un detto forse non più applicabile nella penisola italica.

E infatti cosa accade? Da un lato i bandi ministeriali hanno conseguentemente applicato la legge, pretendendo che i candidati, a pena di esclusione, dichiarino o dimostrino il possesso della abilitazione.

Poi c’è chi, privo della abilitazione, non si è dato per vinto (giustamente dal suo punto di vista, sapendo come vanno le cose in Italia) e ha impugnato il bando di concorso davanti al giudice amministrativo.

E il giudice del Tar cosa fa? Visto che un fumus non si nega a nessuno, ha disposto per il ricorrente l’ammissione con riserva al concorso, nonostante la legge sia chiara e indiscutibile.

Si tratta di una sospensiva dell’esclusione che ora non potrà essere negata a tutti coloro (si parla già di migliaia) che vorranno infilarsi nel pertugio aperto.

È prevedibile che da qui al momento della prova scritta, cioè tra un mese circa, vi saranno tante altre ammissioni con riserva di candidati privi di abilitazione.

Tutto ciò crea uno stato di incertezza organizzativa (oltre che di non certezza del diritto), con rischio di inceppare tutta la macchina di un concorso dai grandi numeri e molto complesso, e con le inevitabili ripercussioni sul servizio per il prossimo anno scolastico.

È la conseguenza di un Paese capace di darsi le regole, ma furbescamente capace anche di ignorarle o eluderle.

DIDAMATICA – 30° EDIZIONE

Innovazione: sfida comune di scuola, università, ricerca e impresa
DIDAMATICA – 30° EDIZIONE – Udine 19, 20 e 21 Aprile 2016

L’appuntamento primaverile con DIDAMATICA, convegno nazionale giunto alla trentesima edizione, si terrà a Udine nei giorni 19, 20 e 21 aprile ed è organizzato con l’Università degli Studi di Udine

Promosso annualmente da AICA, DIDAMATICA presenta un quadro ampio e approfondito di ricerche, sviluppi innovativi ed esperienze in atto nel settore del digitale applicato alla didattica.
Dedicato a tutta la filiera della formazione, realizza un ponte di comunicazione tra il mondo della scuola, della formazione, della ricerca e dell’impresa, nei contesti pubblici e privati, motivando e incentivando un uso consapevole delle Tecnologie Digitali: un appuntamento imperdibile per studiosi, docenti, formatori del mondo della scuola, dell’università, delle aziende, della ricerca e delle istituzioni.

Innovazione: sfida comune di scuola, università, ricerca e impresa sarà il  tema portante di DIDAMATICA 2016 e gli argomenti per i quali si sollecitano contributi sono distribuiti nelle seguenti aree:

•       Società digitale: formazione e lavoro
•       La nuova didattica: ricerca, esperienze e casi di studio
•       Nuove tecnologie e strumenti per la didattica: innovazione e ricerca

e comprendono:

Società digitale: formazione e lavoro
•       Agenda Digitale: Formazione e Lavoro
•       Cittadinanza digitale e inclusione sociale
•       Cultura digitale, e-Government, Open Government
•       Esperienze di programmi televisivi e radiofonici trasmessi via web per la promozione della cultura digitale
•       La figura professionale dell’e-Facilitator
•       Libretto Formativo del Cittadino e competenze digitali certificate
•       Nuove figure professionali nate in coerenza con eCF
•       Servizi formativi e informativi diffusi sul territorio
•       Talenti ed eccellenze nel campo digitale: individuazione e sviluppo

La nuova didattica: ricerca, esperienze e casi di studio
•       E-learning
•       Competenze Informatiche e certificazioni
•       Coding: esperienze d’uso della programmazione nella formazione scolastica
•       Competenze digitali degli attori della Scuola
•       Didattica ludica: giochi, simulazioni, business game e serious game
•       E-Learning nella formazione professionale e permanente
•       Esperienze di Tecnologie Didattiche nei Progetti Operativi Regionali (POR) e Nazionali (PON)
•       Esperienze innovative: cl@ssi 2.0, Scuole 2.0, …
•       Formazione peer-to-peer fra docenti
•       Life-long learning
•       Modalità di fundrasing della Scuola per l’innovazione
•       MOOCS – Massive Open Online Courses
•       Progettazione e sviluppo di contenuti disciplinari per l’e-learning
•       Proprietà intellettuale nell’e-Learning
•       Scuola Digitale e Formazione Docenti
•       Tecnologie informatiche e didattiche nell’insegnamento-apprendimento delle discipline: e-learning
•       Tecnologie informatiche e didattiche per i diversamente abili
•       Technology Enhanced Learning e Formazione Professionale
•       Valutazione delle Tecnologie Informatiche per la didattica

Nuove tecnologie e strumenti per la didattica: innovazione e ricerca
•       Ambienti di apprendimento mobili (M-learning) e/o basati su radio o televisione digitale (T-learning)
•       Ambienti virtuali di apprendimento, mondi 3D, realtà aumentata
•       Applicazioni del Project & Problem-based Learning
•       Big Data in e-Learning e Learning analytics
•       Competenze di e-Health, competenze di e-Leadership, competenze specialistiche ICT
•       Computational Thinking / Pensiero Computazionale
•       CSCL – Computer Supported Collaborative Learning, group learning
•       Cyber Security, Information Security, Digital Forensics, Privacy
•       E-learning via Web, Web 2.0, tecnologie semantiche
•       Intelligenza artificiale, Interazione Uomo-Macchina
•       Makers e FabLabs
•       Nuovi Paradigmi per l’Apprendimento
•       Problem Posing & Solving
•       Sistemi robotici nella didattica e per il lavoro

Il Call for Paper è allegato, istruzioni agli autori per la sottomissione dei lavori e altre informazioni saranno disponibili a breve sul sito http://didamatica2016.uniud.it

La scadenza per l’invio dei contributi è il 14 marzo 2016.