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10 luglio Rapporto nazionale INValSI 2014

Presentato il 10 luglio presso il MIUR il Rapporto nazionale INVAalSI 2014

Scuola, presentato al Miur il Rapporto nazionale Invalsi 2014

Un divario tra le regioni che si fa meno marcato e istituti tecnici che recuperano terreno sui licei, soprattutto per la matematica. Sono solo due dei principali dati emersi dalle rilevazioni Invalsi 2014, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione che monitora annualmente i livelli di apprendimento degli alunni italiani relativamente alla comprensione della lettura e alla matematica. Il Rapporto nazionale, per l’anno scolastico 2013/2014, è stato presentato questa mattina presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. “Le prove Invalsi ci restituiscono una fotografia molto chiara  dei nostri studenti”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, aggiungendo pure che “il test, completato da altri due strumenti come l’autovalutazione e grazie a un sistema di ispezione, cioè di valutazione esterna, rappresenta una solida base di partenza per capire i punti di forza e di debolezza, e quindi, rafforzare i primi e demolire i secondi. La valutazione – ha sostenuto il ministro – si deve collegare al miglioramento, altrimenti diventa un esercizio scientifico”.

A presentare il Rapporto 2014 il presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello, il responsabile dell’Area Prove, Laura Palmerio, il dirigente di Ricerca, Roberto Ricci e Paolo Mazzoli, direttore generale. I lavori sono stati aperti dal sottosegretario Roberto Reggi.
Le rilevazioni Invalsi, prove oggettivamente standardizzate, vengono effettuate nelle classi II e V primaria, nella classe II della scuola secondaria di primo grado (valgono anche per la prova nazionale di Licenza media) e nella II classe della scuola secondaria di secondo grado. Le scuole coinvolte sono circa 13.200, mentre 122.016 le classi interessate e 2.287.745 gli studenti che hanno sostenuto i test. Il campionamento delle scuole, statisticamente significativo, è stato effettuato su base regionale.

6 maggio Prove INVALSI 2014

Le prove INVALSI si svolgono secondo il seguente calendario:

  • 06.05.2014: Prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per le classi II e V primaria
  • 07.05.2014: Prova di matematica per le classi II e V primaria e Questionario studente per la classe V primaria
  • 13.05.2014: Prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le classi II della scuola secondaria di secondo grado
  • 19.06.2014: Esame di stato – classi III scuola secondaria di primo grado – Sessione ordinaria
  • 25.06.2014: Esame di stato – classi III scuola secondaria di primo grado – I Sessione suppletiva
  • 02.09.2014: Esame di stato – classi III scuola secondaria di primo grado – II Sessione suppletiva

Somministrazioni posticipate – Date per le scuole che necessitano di un posticipo della somministrazione delle prove di maggio

  • 13.05.2014: Prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per le classi II e V primaria
  • 14.05.2014: Prova di matematica per le classi II e V primaria e Questionario studente per la classe V primaria
  • 20.05.2014: Prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per le classi II della scuola secondaria di secondo grado.

Lettera Presidente INVALSI

Manuale del somministratore

 

Scuola, dal 6 maggio al via le prove Invalsi
Oltre 2 milioni gli studenti coinvolti

( Roma, 3 maggio 2014 ) Prove Invalsi al via dal prossimo 6 maggio per oltre 2 milioni di studenti. Un momento di verifica che serve ad accertare i livelli di apprendimento e le competenze degli alunni in due ambiti fondamentali: Italiano (comprensione della lettura e grammatica) e Matematica. Ogni anno le rilevazioni dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione (INVALSI) offrono a ciascuna scuola dati che possono essere utilizzati come strumento di riflessione e miglioramento, poiché forniscono il paragone con un campione rappresentativo a livello regionale e nazionale.

Nel 2013 tutte le scuole hanno partecipato alla rilevazione e il 71% degli istituti ha utilizzato il Rapporto restituito a settembre dall’Invalsi con le analisi relative alle proprie classi. Un numero in costante crescita: le prove  hanno superato, a quattro anni dalla loro introduzione a regime, gran parte delle iniziali diffidenze registrate nella comunità scolastica.

Il calendario e i numeri delle prove
Le prove Invalsi coinvolgeranno quest’anno le classi seconde e quinte della scuola primaria, le terze della scuola media e il secondo anno della scuola superiore. Il calendario:

6 maggio 2014: prova di Italiano per la seconda e quinta primaria;7 maggio 2014: prova di Matematica per la seconda e quinta primaria,13 maggio 2014: prova di Italiano e Matematica per la seconda della secondaria di II grado;

Il 19 giugno 2014 è in programma la prova di Italiano e Matematica di terza media che fa parte dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione. Da quest’anno non verrà più svolta la prova di prima media. Gli studenti interessati saranno oltre 2.285.000 (circa 568.000 in seconda primaria, circa 561.000 in quinta primaria, circa 594.000 nelle terze delle medie e circa 562.000 in seconda superiore). Le prove sono strutturate in modo differente in base al livello scolastico a cui si riferiscono, sono direttamente collegate con le Indicazioni Nazionali (i programmi di studio) e vanno da un minimo di 20-25 domande per materia per la seconda primaria a un massimo di circa 50 domande, sempre per materia, per la seconda superiore.

Anche i tempi previsti per lo svolgimento variano in funzione del livello scolastico:

Livello scolastico
Materia Durata della prova

II primaria
ITALIANO 45 minuti
MATEMATICA 45 minuti

V primaria
III secondaria di primo grado
ITALIANO 75 minuti
MATEMATICA 75 minuti

II secondaria di secondo grado
ITALIANO 90 minuti
MATEMATICA 90 minuti

Come ogni anno è stato estratto un campione rappresentativo di classi in cui tutte le operazioni saranno curate da unosservatore esterno. Un primo rapporto sugli esiti delle prove, basato sui dati campionari, sarà disponibile già il prossimo 10 luglio. Mentre a settembre le scuole avranno a disposizione i dati relativi alle loro classi. La quota di istituti che ha utilizzato questi dati nel 2013 è stata pari al 71%. Erano il 51% nel 2012 e il 42% nel 2011.

Le novità
Scompare la prova in prima media. Grazie al collegamento degli esiti dell’Invalsi con l’Anagrafe dello Studente dal prossimo anno scolastico sarà possibile fornire i risultati della prova di quinta primaria anche alla scuola media che gli allievi frequenteranno da settembre.
Pochi giorni dopo lo svolgimento delle prove sul sito dell’Invalsi (www.invalsi.it) sarà messa a disposizione di insegnanti, alunni, genitori e cittadini una Guida che illustrerà come ciascuna domanda a cui gli studenti hanno risposto sia direttamente collegata alle Indicazioni nazionali da poco aggiornate. Per garantire il massimo dell’inclusione, Invalsi e Miur hanno predisposto una nota che definisce le modalità di partecipazione degli allievi con bisogni educativi speciali. Per il futuro si sta lavorando alla somministrazione informatica delle prove che potrebbe sbarcare nelle scuole già nel 2015 in forma sperimentale. Da oltre un anno, poi, l’Istituto sta sperimentando modelli alternativi di prove per il quinto anno della scuola superiore da proporre al Miur per la loro possibile introduzione. Si lavora anche all’ampliamento degli ambiti disciplinari oggetto di misurazione (lingua inglese, scienze naturali) e per rendere direttamente comparabili gli esiti nazionali delle rilevazioni con quelli delle ricerche internazionali (Pisa, Timss, Pirls).

Per ulteriori informazioni:
www.invalsi.it
Per i risultati dello scorso anno:
http://www.invalsi.it/invalsi/statapp.php?page=snv12-13

Indagine Ocse-Pisa 2012

Martedì 3 dicembre, alle ore 11.00, presso la Sala della Comunicazione del Miur si svolge la presentazione dei risultati dell’Indagine Ocse – Pisa 2012 sulle competenze degli studenti quindicenni in matematica, scienze e lettura.

Il programma prevede un video messaggio del Ministro Maria Chiara Carrozza, gli interventi del Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, del Presidente dell’Invalsi Paolo Sestito e di Francesca Borgonovi, membro del team Pisa dell’Ocse ed è trasmesso in diretta streaming.

È la prima volta che Roma rientra fra le città in cui viene presentato in contemporanea con il lancio internazionale il Rapporto Pisa.

Scuola, presentati al Miur i dati OCSE – Pisa 2012

(Roma, 3 dicembre 2013) Sono stati presentati a Roma al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca i risultati dell’Indagine Ocse Pisa 2012 che misura le competenze dei quindicenni in matematica, scienze e lettura. L’Italia, spiega l’Ocse, ha risultati sotto la media ma è uno dei paesi che registra i più notevoli progressi in matematica e scienze. “Non possiamo trascurare il fatto che l’Italia registri risultati inferiori alla media Ocse, tuttavia l’indagine rivela che siamo uno dei Paesi che ha registrato i maggiori progressi in matematica e scienze e questo deve essere da stimolo per continuare a lavorare per migliorare le performance dei nostri studenti”. Ha commentato il Ministro Maria Chiara Carrozza che ha voluto portare la presentazione dei dati al Miur. E’ la prima volta che l’Indagine Ocse viene presentata a Roma in contemporanea con il lancio internazionale.

Nell’indagine, continua il ministro, “mi hanno colpito la disparita’ dei risultati delle ragazze in matematica rispetto a quelli dei loro compagni maschi che fanno registrare un divario piu’ ampio della media Ocse. Questa per me e’ la spia di una questione culturale, di un gap di genere che attraversa ancora in maniera profonda il nostro Paese e che va contrastato”. Un altro dato significativo per il ministro e’ rappresentato “dalla diversita’ di performance in molte aree del Mezzogiorno” dove si registrano “risultati al di sotto della media italiana anche se alcune regioni mostrano un trend positivo”. Secondo Carrozza proprio a queste aree bisogna “guardare con piu’ attenzione come abbiamo gia’ iniziato a fare nel Decreto Istruzione”. Infine il Ministro ha sottolineato “un aspetto molto importante di questa indagine che dimostra la validita’ del nostro sistema di formazione come ‘ascensore sociale’. La stessa indagine sottolinea come ‘L’Italia ha migliorato i suoi risultati senza rinunciare al principio di equità nel sistema dinistruzione”. Il nostro Paese “continua a mostrare livelli di qualita’ superiori alla media Ocse nell’apprendimento con solo il 10% di variabilita’ nei risultati in matematica ascrivibile alle differenze di status socioeconomico dei ragazzi”. Per il ministro si tratta di un dato “che testimonia l’incredibile potenziale della nostra scuola come motore della mobilita’ sociale”. Bisogna quindi guardare al nostro sistema educativo “come un investimento” e “non come una spesa. Come Governo Letta abbiamo dato un segnale forte con il Decreto Istruzione. Continueremo su questa strada per aumentare l’investimento nell’istruzione con la massima attenzione al futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”.

Risultati Scrutini a.s. 2012-2013

Il 17 luglio il MIUR rende noti i risultati degli scrutini finali dell’a.s. 2012-2013

Scuola, i risultati degli scrutini
In aumento gli studenti promossi: +0,6% alle scuole medie, +0,3% alle superiori e

Aumentano, seppur di poco, gli studenti promossi alle classi successive nelle scuole secondarie di I e II grado nell’anno scolastico appena concluso. E’ quanto emerge dai dati giunti fino ad ora al Miur sull’89% delle scuole secondarie di I grado e sullo 84,5% di II grado.

La percentuale dei promossi alle classi successive nelle scuole medie è del 96,3% (95,7 nell’anno scolastico 2011/12), mentre alle superiori del 63,5% (63,2% lo scorso anno). L’aumento, se la tendenza emersa dovesse essere confermata, risulta leggermente più alto nelle medie con uno 0,6%, mentre per le superiori dello 0,3%.

Diminuiscono le percentuali dei non ammessi: è del 3,7% nella secondaria di I grado e del 10% in quella di II grado.

Ammessi per Regione

La percentuale più alta degli ammessi per la secondaria di I grado si registra in Basilicata con il 97,6%, seguita dall’Emilia Romagna con il 97,1%, la Puglia 96,8% e le Marche con il 96,8%.

Nella secondaria di II grado invece è il Trentino Alto Adige ad avere la percentuale più alta con il 77,2%, segue la Puglia con il 69,5% e l’Umbria con il 69,2%.

Ammessi per tipologia di istituto

Nelle secondarie di II grado l’aumento più consistente si registra negli Istituti professionali, dal 52,2% dell’anno scorso al 54,9% di quest’anno. Sono la Valle d’Aosta (68,1%) e l’Umbria (61,9%) le Regioni con la percentuale più alta di ammessi in questi Istituti.

La più alta percentuale di ammessi si conferma nei Licei con il 72,8% (l’anno scorso era del 71,8%). A livello regionale sono il Trentino Alto Adige, con l’88,3%, la Puglia, con l’82% e la Calabria con il 79,7% ad avere la quota più alta di ammessi. Per quanto riguarda gli Istituti tecnici le Marche registrano il tasso di ammissione più alto (62,1%), mentre per l’Istruzione Artistica è la Calabria con il 69,9%.

In allegato le tabelle con tutti i dati disponibili, divisi per tipologia di scuola e per Regione.

11 luglio Prove Invalsi 2013 – Presentazione del Rapporto Nazionale

L’11 luglio si svolge il convegno “Le prove Invalsi 2013 – Presentazione del Rapporto Nazionale“; la diretta streaming dell’evento è disponibile, a partire dalle ore 10:00, dal sito dell’INVALSI.

Le rilevazioni nazionali sugli apprendimenti A.S. 2012‐13

7 – 16 maggio SNV 2013 INVALSI

Come previsto dall’art. 51, comma 2, della Legge 4 aprile 2012, n. 35, di conversione del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, “le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d’istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176.”

Le prove si svolgono secondo il seguente calendario (vd. Nota INVALSI 16 ottobre 2012, Prot.n. 12619):

  • 7 maggio 2013
    II PRIMARIA: prova preliminare di lettura (prova scritta a tempo della durata di due minuti per testare la capacità di lettura/decodifica raggiunta da ciascun allievo) e prova di Italiano;
    V PRIMARIA: prova di Italiano.
  • 10 maggio 2013
    II PRIMARIA: prova di Matematica;
    V PRIMARIA: prova di Matematica e questionario studente.
  • 14 maggio 2013
    I SECONDARIA DI PRIMO GRADO: prova di Italiano, di Matematica e questionario studente.
  • 16 maggio 2013
    II SECONDARIA DI SECONDO GRADO: prova di Italiano, di Matematica e questionario studente.

Manuale somministratore SNV 2012/13

Comunicati stampa:

(Frascati, 7 maggio 2013 – ore 16.30) Oggi si è svolta la prima giornata, dedicata all’Italiano, delle prove INVALSI nella scuola primaria.
Le prove hanno coinvolto rispettivamente circa 560 e 558 mila studenti delle classi II e V primaria.
In queste stesse classi venerdì 10 maggio si svolgerà la prova di Matematica. La prossima settimana, rispettivamente il 14 e il 16 maggio, avranno luogo le prove nella I secondaria di primo grado e nella II secondaria di II grado.
Sulla base delle informazioni relative alle classi campione, dove le prove sono seguite da osservatori esterni, si può stimare che le prove non siano state effettuate in circa lo 0,82% delle classi II e lo 0,75% delle classi V.

(Frascati, 14 maggio 2013 – ore 16.30) Oggi 14 maggio 2013 si sono svolte le prove INVALSI (Matematica e Italiano), nella classe I della scuola secondaria di primo grado. Le prove hanno coinvolto circa 590 mila studenti. Giovedì 16 maggio 2013 avranno luogo le prove nella classe II della secondaria di secondo grado.
Sulla base delle informazioni relative alle classi campione, dove le prove sono seguite da osservatori esterni, si può stimare che le prove non siano state effettuate in circa l’1,84% delle classi.

Nota sugli allievi con bisogni educativi speciali
(Frascati, 16 maggio 2013 – ore 18.15) La decisione sull’effettiva partecipazione alle prove INVALSI degli allievi con bisogni educativi speciali è demandata alle scuole, che ben prima della data prevista ricevono una nota
con dettagliate indicazioni sulle possibili modalità di svolgimento delle prove per tali allievi. Per facilitarne la partecipazione le scuole possono anche chiedere all’INVALSI le prove predisposte in una serie di formati speciali (prove elettroniche per l’utilizzo di strumenti compensativi, prove in formato audio, prove per allievi sordi, prove in Braille, ecc.).
La personalizzazione delle modalità di svolgimento delle prove può riguardare i tempi di svolgimento della stessa (che possono ad esempio essere allungati), lo stralcio di parte della prova, lo svolgimento della prova in altro momento e luogo, o anche la presenza – a supporto dell’allievo con bisogni educativi speciali ‐ del docente di sostegno. L’unico vincolo che viene posto all’iniziativa delle scuole – nel cercare di far partecipare tutti i loro allievi anche a questo momento della vita scolastica ‐ è quello di non modificare il normale decorso delle prove per il complesso degli allievi, facendone venire meno la natura di prova standardizzata.
Proprio perché le prove standardizzate mal si prestano a rilevare gli apprendimenti degli allievi con bisogni educativi speciali, i risultati di tali allievi nelle prove – come detto, condotte secondo modalità adattate dalle scuole in modo da venire incontro alla concreta situazione dei singoli allievi con bisogni educativi speciali – non sono inclusi dall’INVALSI nelle statistiche sulle singole classi e sulle singole scuole ordinariamente restituiti a queste ultime. Ove comunque richiesti da parte della singola scuola, essi vengono forniti ma separatamente da quelli relativi ai restanti allievi che abbiano svolto la prova secondo il protocollo ordinario.

(Frascati, 16 maggio 2013 – ore 18.15) Oggi 16 maggio 2013 si sono svolte le prove INVALSI (Matematica e Italiano), nella classe II della scuola secondaria di secondo grado. Le prove hanno coinvolto circa 559 mila studenti. Per la prima volta, vi hanno partecipato anche gli allievi della formazione professionale di alcune regioni (Liguria, Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento e Veneto).
Lunedì 17 giugno 2013 avranno luogo le prove nella classe III della secondaria di primo grado inserite all’interno dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione.
Sulla base delle informazioni relative alle classi campione, dove le prove sono seguite da osservatori esterni, si può stimare che le prove non siano state effettuate in circa lo 0,98% delle classi.
Si riportano di seguito le informazioni relative alla partecipazione alle predette prove in tutti gli ordini di scuola.

Comunicato_stampa_SNV2013_16_05_13

8 marzo Sistema Nazionale di Valutazione in CdM

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta di venerdì 8 marzo 2013, approva definitivamente un Decreto Presidenziale recante il Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione.
Il Regolamento è stato giò approvato, in prima lettura dal CdM il 24 agosto 2012 e dalla 7a Commissione Senato il 14 febbraio 2013.

Il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato un regolamento contenente il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici.

Di seguito un estratto del comunicato stampa del CdM ed il comunicato del MIUR:

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI

Su proposta del Ministro della pubblica amministrazione e semplificazione, il Consiglio dei Ministri ha approvato, salvo intese, un regolamento contenente il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Il codice, emanato in attuazione della legge anti-corruzione (legge n. 190 del 2012), in linea con le raccomandazioni OCSE in materia di integrità ed etica pubblica, indica i doveri di comportamento dei dipendenti delle PA e prevede che la loro violazione è fonte di responsabilità disciplinare.
Tra le disposizioni del codice ci sono:
– il divieto per il dipendente di chiedere regali, compensi o altre utilità, nonché il divieto di accettare regali, compensi o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore (non superiore a 150 euro) – anche sotto forma di sconto. I regali e le altre utilità comunque ricevuti sono immediatamente messi a disposizione dell’Amministrazione per essere devoluti a fini istituzionali;
– la comunicazione del dipendente della propria adesione o appartenenza ad associazioni e organizzazioni (esclusi partici politici e sindacati) i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento delle attività dell’ufficio;
– la comunicazione, all’atto dell’assegnazione all’ufficio, dei rapporti diretti o indiretti di collaborazione avuti con soggetti privati nei 3 anni precedenti e in qualunque modo retribuiti, oltre all’obbligo di precisare se questi rapporti sussistono ancora (o sussistano con il coniuge, il convivente, i parenti e gli affini entro il secondo grado);
– l’obbligo per il dipendente di astenersi dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti le sue mansioni in situazioni di conflitto di interessi anche non patrimoniali, derivanti dall’assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici;
– la tracciabilità e la trasparenza dei processi decisionali adottati (che dovrà essere garantita attraverso un adeguato supporto documentale).
– il rispetto dei vincoli posti dall’amministrazione nell’utilizzo del materiale o delle attrezzature assegnate ai dipendenti per ragioni di ufficio, anche con riferimento all’utilizzo delle linee telematiche e telefoniche dell’ufficio;
– gli obblighi di comportamento in servizio nei rapporti e all’interno dell’organizzazione amministrativa;
– per i dirigenti, l’obbligo di comunicare all’amministrazione le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possono porli in conflitto d’interesse con le funzioni che svolgono; l’obbligo di fornire le informazioni sulla propria situazione patrimoniale previste dalla legge; il dovere, nei limiti delle loro possibilità, di evitare che si diffondano notizie non vere sull’organizzazione, sull’attività e sugli altri dipendenti;
– è infine assicurato il meccanismo sanzionatorio per la violazione dei doveri di comportamento.

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Su proposta del Ministro dell’istruzione, università e ricerca, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il regolamento relativo all’istituzione e la disciplina del Sistema Nazionale di Valutazione (S.N.V.) in materia di istruzione e formazione, per le scuole del sistema pubblico nazionale di istruzione e le istituzioni formative accreditate dalle Regioni.
L’approvazione del regolamento consente di rispondere anche agli impegni assunti nel 2011 dall’Italia con l’Unione europea, in vista della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020. Rispetto al testo iniziale sono state recepite, in larga misura, le osservazioni e proposte contenute nei pareri del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e della VII Commissione del Senato.
Il S.N.V. si basa sull’attività dell’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione), che ne assume il coordinamento funzionale; sulla collaborazione dell’Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che può aiutare le scuole nei piani di miglioramento; sulla presenza di un contingente di Ispettori con il compito di guidare i nuclei di valutazione esterna.
Ogni singola scuola costruirà il proprio rapporto di autovalutazione secondo un quadro di riferimento comune e con i dati messi a disposizione dal sistema informativo del MIUR (Scuola in chiaro), dall’INVALSI e dalle stesse istituzioni scolastiche. Il percorso si concluderà con la predisposizione di un piano di miglioramento e la rendicontazione pubblica dei risultati. Previste anche le visite dei nuclei esterni di valutazione. Sono oltre 1300 le istituzioni scolastiche che stanno già seguendo in via sperimentale questo percorso. Le istituzioni formative accreditate dalle Regioni verranno valutate secondo priorità e modalità stabilite in sede di Conferenza Unificata.

 

Approvato il Sistema nazionale di valutazione

(Roma, 8 marzo 2013) Dopo un percorso cominciato nel 2001 il Consiglio dei Ministri ha approvato su proposta del Ministro dell’istruzione, università e ricerca, in via definitiva, il Regolamento che istituisce e disciplina il Sistema Nazionale di Valutazione delle scuole pubbliche e delle istituzioni formative accreditate dalle Regioni. L’Italia si allinea così agli altri Paesi Europei sul versante della valutazione dei sistemi formativi pubblici, e risponde agli impegni assunti nel 2011 con l’Unione europea, in vista della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020. Il regolamento ha concluso il suo iter di approvazione avviato il 24 agosto 2012 data in cui è stato presentato in 1° lettura al CdM, dopo aver superato tutti i passaggi prescritti dall’art.17, comma 2, della legge n. 400/88.

Il Sistema Nazionale di Valutazione ha lo scopo di:

  • dare al Paese un servizio fondamentale per poter aiutare ogni scuola a tenere sotto controllo gli indicatori di efficacia e di efficienza della sua offerta formativa ed impegnarsi nel miglioramento;
  • fornire all’Amministrazione scolastica, agli Uffici competenti, le informazioni utili a progettare azioni di sostegno per le scuole in difficoltà;
  • valutare i dirigenti scolastici e offrire alla società civile e ai decisori politici la dovuta rendicontazione sulla effettiva identità del sistema di istruzione e formazione.

Rispetto al testo iniziale, il Regolamento adottato oggi contiene modifiche che recepiscono, in larga misura, le osservazioni e le proposte contenute nei pareri del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e della VII Commissione del Senato. Sono cambiamenti che hanno modificato in meglio il testo del decreto nel senso di una più compiuta valorizzazione dell’autonomia responsabile delle scuole nei processi di autovalutazione e di miglioramento della qualità del servizio offerto.

Il Regolamento dà attuazione alla delega conferita al Governo con il decreto legge n.225 del 2010 convertito in legge n.10 del 2011 e costituisce un rilevante passo avanti nel percorso cominciato con il decreto legislativo 286 del 2004. Il S.N.V. si impianta sull’Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione) che predispone tutti gli adempimenti necessari per l’autovalutazione e la valutazione esterna delle scuole, sull’Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che può supportare le scuole nei piani di miglioramento, su un contingente di Ispettori definito dal Ministro che ha il compito di guidare i nuclei di valutazione esterna. L’Invalsi ha anche il coordinamento funzionale dell’S.N.V.

Il procedimento di valutazione si snoda attraverso quattro fasi essenziali:

a) autovalutazione delle istituzioni scolastiche, sulla base di un fascicolo elettronico di dati messi a disposizione dalle banche dati del sistema informativo del Ministero dell’istruzione (“Scuola in chiaro”), dell’ INVALSI e delle stesse istituzioni scolastiche, che si conclude con la stesura di un rapporto di autovalutazione da parte di ciascuna scuola, secondo un format elettronico predisposto dall’Invalsi e con la predisposizione di un piano di miglioramento.

b) valutazione esterna da parte di nuclei coordinati da un dirigente tecnico sulla base di protocolli, indicatori e programmi definiti dall’Invalsi, con la conseguente ridefinizione dei piani di miglioramento da parte delle istituzioni scolastiche;

c) azioni di miglioramento con l’ eventuale sostegno dell’Indire, o di Università, enti, associazioni scelti dalle scuole stesse;

d) rendicontazione pubblica dei risultati del processo, secondo una logica di trasparenza,di condivisione e di miglioramento del servizio scolastico con la comunità di appartenenza.

Sono più di 1300 le istituzioni scolastiche che, durante l’anno scolastico 2012/2013 stanno già seguendo in via sperimentale secondo diverse modalità questo percorso che è stato presentato e condiviso, all’ interno di specifiche conferenze di servizio, con tutti i dirigenti delle scuole italiane e i docenti referenti per la valutazione. Tra gennaio e marzo 2013 tutti i dirigenti delle scuole italiane e i docenti referenti per la valutazione (circa 26.000 persone), hanno infatti partecipato a seminari di presentazione del regolamento. A metà marzo tutte le scuole avranno a disposizione il fascicolo “scuola in chiaro” e il format per costruire il proprio rapporto di autovalutazione a, dal prossimo anno gli strumenti messi a punto dal progetto sperimentale Vales saranno disponibili per tutte le scuole.

20 luglio Risultati prove INVALSI 2012

Si svolge a Roma, presso l’istituto di istruzione superiore E. Ferrari, la presentazione del rapporto sui risultati delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti raggiunti dagli studenti delle classi campione nella comprensione della lettura e nella matematica nelle prove INVALSI 2012.

Scuola, i risultati delle prove Invalsi
Bene le regioni del Nord
Al Sud migliorano Puglia, Abruzzo e Basilicata

(Roma, 20 luglio 2012) E’ una fotografia accurata della scuola italiana e, più in particolare, dei livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti nella comprensione della lettura e nella matematica, quella che emerge dai primi risultati delle prove Invalsi 2012. Dati che confermano, almeno in parte, quanto già emerso nelle rilevazioni degli anni precedenti, con le regioni del Nord che registrano risultati migliori rispetto al Mezzogiorno. Anche se non mancano al Sud regioni come Puglia, Abruzzo e Basilicata che presentano risultati decisamente incoraggianti.
Introdotte nel 2008, le prove oggettive e standardizzate elaborate dall’Invalsi hanno raggiunto per la prima volta tutte le scuole del Paese, statali e paritarie, e tutti gli studenti delle classi II e V della primaria, I e III della secondaria di primo grado. Per la prima volta in assoluto le prove si sono svolte anche nella classe II della secondaria di secondo grado. Complessivamente sono state coinvolte 31.000 scuole, 141.000 classi e 2.900.000 studenti.

I risultati delle prove
In linea generale, per quanto riguarda l’Italiano, gli studenti sembrano trovare più facili le domande relative ai testi narrativi, rispetto a quelle dei testi espositivi e argomentativi, in cui viene richiesto anche di interpretare dati e grafici funzionali all’esposizione dei contenuti del testo. Le domande di ricostruzione del significato globale del testo, che richiedono di integrare più informazioni e concetti, risultano invece essere più difficili. Buoni i risultati sulle domande che richiedono la corretta interpretazione di una voce di dizionario. In alcuni casi, comunque, gli studenti sembrano incerti nell’uso corretto della punteggiatura.
Le prove di matematica confermano in parte alcune tendenze che si riscontrano anche a livello internazionale, con difficoltà concentrate soprattutto in geometria, nell’ambito denominato “relazioni e funzioni” e nei processi che richiedono competenze di argomentazione. Interessanti sono i risultati, in genere positivi, conseguiti dagli studenti della secondaria di secondo grado in alcuni quesiti che vertono su competenze chiave sviluppate nel primo ciclo, ma che solitamente non sono riprese in modo esplicito durante il biennio superiore.

Permane divario Nord-Sud
Ma Puglia, Abruzzo e Basilicata lo riducono
Le prove confermano il divario tra Nord e Sud a sfavore della regioni del Mezzogiorno, anche se alcune di esse hanno dimostrato una certa capacità di recupero. In particolare, i risultati sottolineano come i divari geografici tendano ad aumentare nei diversi livelli d’istruzione. Divengono cioè sempre più consistenti al crescere dell’età degli studenti.
Tuttavia, specie nel primo ciclo, alcune regioni hanno nel tempo ridotto la distanza rispetto al dato nazionale di qualche punto percentuale, fino a raggiungere in alcuni casi i livelli medi del Paese. Queste regioni sono Puglia, Abruzzo e Basilicata. Rimane invece ancora consistente lo svantaggio del Sud, e in parte del Centro, rispetto al Nord per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado. In termini percentuali, il divario supera di 12 punti la media per quanto riguarda l’Italiano e gli 11 per la Matematica. In particolare, la distanza tra Nord, Centro e Sud, tranne le eccezioni citate, inizia con la scuola secondaria di primo grado.
In genere, le regioni seguono i risultati delle macro-aree di appartenenza. Tra le eccezioni, al Nord – dove i risultati sono significativamente al di sopra della media nazionale – c’è la Liguria, che non si discosta dalla media italiana. Per contro al Sud, la Puglia e l’Abruzzo hanno, a differenza delle altre regioni di quest’area, risultati statisticamente non difformi dalla media nazionale. I risultati meno soddisfacenti invece sono quelli della Campania. In Matematica la regione con il risultato più elevato è il Veneto, che supera di 35 punti la media della Sardegna, ossia la regione che consegue il risultato più basso.

Gli obiettivi dell’Invalsi
Obiettivo dell’Invalsi è migliorare e rendere più omogenea la qualità della scuola italiana, elaborando valutazioni oggettive e mettendo a disposizione delle istituzioni e delle singole scuole i risultati. In particolare, nel caso dei singoli istituti, questo meccanismo dà la possibilità di avviare processi di valutazione e autovalutazione, individuando sia gli elementi positivi da conservare, sia quelli negativi sui quali intervenire per risolverli.
L’Invalsi, negli ultimi anni, ha messo a punto un sistema di comunicazione grazie al quale ciascuna scuola riceve i risultati dei propri alunni, con i dati disaggregati delle singole classi e la distribuzione delle risposte domanda per domanda. Quest’anno i dati sono stati comunicati alle scuole con anticipo rispetto agli anni precedenti.

 

9 – 16 maggio SNV 2012 INVALSI

Come previsto dall’art. 51, comma 2, della Legge 4 aprile 2012, n. 35, di conversione del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, “le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d’istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176.”

Le prove si svolgeranno secondo il seguente calendario:

  • 9 maggio 2012
    II PRIMARIA: prova preliminare di lettura (prova scritta a tempo della durata di pochi minuti per testare la capacità di lettura/decodifica raggiunta da ciascun allievo) e prova di Italiano;
    V PRIMARIA: prova di Italiano.
  • 10 maggio 2012
    I SECONDARIA DI PRIMO GRADO: prova di Italiano, di Matematica e questionario studente.
  • 11 maggio 2012
    II PRIMARIA: prova di Matematica;
    V PRIMARIA: prova di Matematica e questionario studente.
  • 16 maggio 2012
    II SECONDARIA DI SECONDO GRADO: prova di Italiano, di Matematica e questionario studente.

Di seguito i comunicati stampa del MIUR:

Miur, conclusi test Invalsi alle classi seconde della scuola secondaria di secondo grado

(Roma, 18 maggio 2012) Si sono conclusi ieri i test Invalsi che hanno coinvolto le classi seconde della scuola secondaria di secondo grado. Non hanno partecipato 21 classi, su un totale di 2.304 classi campione. Le classi che non hanno eseguito il test sono pari allo 0,91%.

Scuola, Miur: Solo 0,69% classi non ha svolto test Invalsi

(Roma, 9 maggio 2012) Il Miur rende noto che nelle scuole direttamente seguite dall’Invalsi (il cd campione), per le quali l’informazione è già disponibile, solo 24 classi, su un totale di 3.490 classi, non hanno svolto il test. I casi sono concentrati in pochi centri, tra cui Roma. Nel complesso, le classi che non hanno eseguito il test sono perciò stimabili nello 0,69%. La prima prova di oggi ha coinvolto 567988 studenti delle classi seconde della primaria e 558297 delle quinte della primaria. Gli stessi alunni saranno venerdì interessati dalla prova di Matematica.