EGO-CreaNET: Sintesi attività secondo trimestre 2013

Relazione trimestrale e prospettive di Sviluppo EGOCREANET Giugno -Settembre 2013.

Paolo Manzelli : Presidente Egocreanet < egocreanet2012@gmail.com> 11/Sett/2013


à A) Proseguimento e Sviluppo Programma “quARte ” ( Acronimo di : Quantum Art & Augmented Reality for improving the tematic or territorial communication and marketing )

La attivita’ di Egocreanet ha proseguito con il Progetto programma sul Tema ARTE e SCIENZA Quantistica Contemporanea e lo sviluppo della Realta Aumentata ,quale nuova prospettiva di Promozione della cultura scientifica ed artistica contemporanea, lanciato il 14 DIC 2012 Nella conferenza tenutasi presso la Provincia di Firenze . Vedi su MET/ WEB/Giornale .
ARTE QUANTISTICA E REALTÀ AUMENTATA :
http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=133482

–> EGOCREANET con il Progetto Programma “quARte” intende sviluppare una strategia per un nuovo Rinascimento nella scienza e l’arte in epoca contemporanea. Il programma “quArte” si propone di effettuare una serie di programmi Conferenze-Exibition itineranti per il rinnovamento congiunto della scienza mediato da performances artistiche e dalle tecnologie innovative di comunicazione della Realta Aumentata al fine di stimolare un radicale cambiamento teso verso lo sviluppo bio- ed eco-economico per migliorare il benessere sociale.

–> I° ) Una prina conferanza Exibition si e tenuta con notevole successo di participazione di artisti e scienziati e di pubblico , dal 31 Maggio al 02 Giugno a Casciana Terme ( Pisa, Citta del Benessere ) Vedi il Programma in : http://www.egocrea.net/quarte/?p=21,

— >II°) Una seconda Conferenza Exibition del finalizata per la valorizzazione e la tutela la di beni culturali mediante progetti d’interesse per il rinnovamento dell’ arte visuale e musicale, verra’ realizzata il 09 Nov 2013 in Piatrasanta (Lucca, Citta dell’ Arte ) programma  : http://www.egocrea.net/quarte/?p=21 : Vedi le finalta della prossina iniziativa quARte nel Blog: http://dabpensiero.wordpress.com/2013/07/19/il-progetto-programma-quarte-di-paolo-manzelli/#comment-3308

è B) Proseguimento e variazioni strategiche della Progettazione “Nutra Scienza”


– Le attività indirizzate al supporto del coordinamento da carte del CeRA// UniFi del Programma Europeo FUHONU ( Future Horizon of Nutrition ) che ha tenuto impegnata EGOCREANET ed il suo staff nell’ arco temporale tra il Giu. 2012 e completate il Genn 2013, (data della consegna del progetto), (*) meritano una breve ma importante riflessione in quanto  hanno evidenziato difficoltà problematiche nella promozione ricorrenti che hanno richiesto una risoluzione pratica al fine di reimpostare le linee programmatiche del successivo programma Nutra -Scienza per Horizon 2020 ed Expo 2015.  (**)

Purtroppo la Presentazione Scientifica del  Progetto FUHONU e stata valutata “negativamente” cio’  malgrado che come EGOCREANET suggerivamo ai Ricercatori del CeRA una diversa impostazione del progetto orientata dai criteri  di “open e di  management innovation ” basate su strategie di co-organizzazione   multidisciplinare-condivisa dal partenariato. Diversamente dalle nostre indicazioni di supporto la organizzazione del Working Plan e’ stata orientata e perseguita sulla base di una vecchia impostazione di Ricerca disciplinare proposta in  modo originale ma strutturata sulla base di una impronta gerarchica tra il  coordinatore scientifico ed i partners.

 L’ insuccesso del progetto FUHONU ha permesso pertanto di evidenziare il punto essenziale di debolezza del working plan di ricerca scientifica perseguito.

Pertanto imparando da tale insuccesso , Egocreanet propone di realizzare una nuova attivita di promozione di Horizon 2014 inclusiva del dibattito  partecipazione Italiana ad EXPO 2015, al fine di innovare la impostazione strategica della ricerca e dell’ innovazione che caratterizzano “Horizon 2020” . L’ idea di Egocreanet e’ infatti quella di aggregare  un  “Centro di Competenze per la Innovazione”” capace di mettere a punto una metodologia di programmazione che possa incrementare l’efficacia e l’efficienza della progettazione per la partecipazione ai Bandi Europei della proposte in risposta a prossimi bandi di tipologia Grand Challenges”, aggregando  gli attori della ricerca Italiana su Food & Health e su Nanotech & Health al fine di valutare e condividere processi e progetti di finanziamento della ricerca e dell’innovazione di impresa per gli anni 2014/2020

 

(*) – FUHONU Project : http://www.caosmanagement.it/n73/art71_06.php

     – BBE.2013.2.2-02 :  www.edscuola.eu/wordpress/?wpfb_dl=1120

– Gut Brain Axis, Manzelli : http://www.academia.edu/4026192/5_Manzelli_GUTBRAINAXIS
(**) – Motivazioni e proseguimento del sostegno EGOCREANET alla Ricerca Europea :
http://www.caosmanagement.it/menu-80/29-progettazione-nutra-scienza-per-horizon-2020

 

Sulla base delle suddette considerazioni e motivazioni  strategiche abbiamo proposto  e ci accingiamo a realizzare le seguenti  iniziative ; “Nutra Scienza incontri per  Horizon 2014 ed EXPO 2015” finalizzate per sviluppare attivita’ progettuali in H-2014 e favorire la partecipazione ad EXPO 2015 ; vedi in : https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=24014

– Ricerca di Collaborazione. 

Focus : La Conferenza -Dibattito “Nutra Scienza “ del 13 Dic/ 2013 si terra presso l’ AUDITORIUM della FCRF in Via Folco Portinari, 550122 FIRENZE (FI) tel.: 0552612572 La suddetta iniziativa e’promossa dalla Onlus di R&S EGOCREANET con il Patrocinio della Regione Toscana, ed organizzata  in stretta collaborazione con lo IUF ( Incubatore Universitario della Universita di Firenze) ed altri collaboratori ed ha il carattere di  un evento pubblico “gratuito” finalizzato alla organizzazione di networking , necessari a favorire la partecipazione Italiana ai bandi di Horizon 2014 //Societal challenges; sulle tematiche :a) Health, demographic change and wellbeing ; b) Food security, sustainable agriculture, marine and maritime research & the bioeconomy . La Conferenza Nutra-Scienza  del 13 DIC 13 ,e’ indetta inoltre per sostenere con proposte Innovative il successo di EXPO 2015 creando una apposita piattaforma per un interscambio Europeo tra scienza ed industria nel ampio settore trans-disciplinare della “nutraceutica” che correla, agricoltura , produzione alimentare e prevenzione della salute. Un evento successivo con carattere maggiormente operativo per la partecipazione ai suddetti Bandi di H-2014 . Inoltre  e stata gia predisposto in data 16 Aprile 2014 , un nuovo incontro che si terra ancora presso l’ Auditorium della Fondazione Ente Cassa Di Risparmio di Firenze  per la definizione della partecipazione ad alcuni bandi di H-2014 Un programma Dettagliato di entrambe le iniziative e’ in Via di definizione,.

è C) Per completezza di informazione segnaliamo di aver collaborato tra Maggio e Giugno 2013 a due Progetti presentati  Da Colleghi della Universita di Firenze e dal CNR al Bando Regionale ….. per la stesura e la disseminazione dei contenuti di tali proposte progettuali.

a)     Il progetto SIANS : Presentato dalla UNI-FI , Su Produzione da antiche granaglie per combattere l’ aumento della sensibilità al glutine.

b)     Il Progetto VOCALIST : Presentato dal CNR-IBIMET  al fine di : preservare e tutelare la vocazione qualitativa, paesaggistica e culturale del territorio viticolo toscano in relazione ai cambiamenti climatici.

c)     Infine e’stato approvato dalla Camera di Commecio di Firenze in Luglio 2013 , uno Studio sulla caratterizzazione della Provenienza territoriale del Latte ottenibile per via di una individuazione “Digitale” rilevata dalla  con la spettrocopia di RisonanzaMagnetica. Tale studio ha come partners La Mukki Latte di Firenze, Lo spin off Fiorgen del CERM /UniFI , ed Egocreanet.

Nota  1:  La  ONLUS  non lucrativa di utilità sociale e culturale e scientifica EGOCREANET,  al fine di favorire la trasparenza  delle proprie attivita “redige e pubblicizza  un rendiconto trimestrale delle proprie iniziative istituzionali realizzate senza alcun fine di lucro e di elevata finalita sociale ed pubblicizza in rete internet la Relazione Morale ed il bilancio annuale.

 

Vedi
Egocreanet Profile 2011: http://www.edscuola.it/archivio/lre/egocreanet_profile_11.pdf
Report attivita Egocreanet Ottobre 2012:  https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=12340

Sintesi attivita Primo Trimestre 2013 : https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=20386

Schema delle Attivita Aprile/giugno 2013: https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=10827

Nota 2: Lo staff- operativo di Egoctranet e attualmente composto da i seguenti volontari :

Marcello Traversi ( Ingegnere) ; Daniela Biganzoli ( artista) ; Annalisa Olivotti ( Nutrizionista) ; Gianna Scatizzi (Biochimico) ; Riccardo Simoni ( Neurologo)

Concorso a Cattedra: il TAR Lazio riammette agli orali i candidati della scuola primaria esclusi a causa della prova d’inglese

Concorso a Cattedra: il TAR Lazio riammette agli orali i candidati della scuola primaria esclusi a causa della prova d’inglese

Il punteggio della prova di inglese deve essere considerato aggiuntivo in quanto la normativa di riferimento prevede tale prova come facoltativa. Questo quanto sostenuto dall’ANIEF presso il Tribunale Amministrativo per il Lazio che ha accolto le richieste del nostro legale, Avv. Fortunato Niro, e concesso due nuovi provvedimenti cautelari in favore dei nostri iscritti sospendendo gli effetti della loro esclusione dal concorso. I candidati che si sono rivolti con fiducia al nostro sindacato potranno ora proseguire l’iter concorsuale e partecipare alle successive prove orali. 

Il MIUR con il D.D.G. n. 82/2012 di indizione del Concorso a Cattedra ha previsto l’obbligo della prova d’inglese per i candidati della scuola primaria violando quanto previsto dalla normativa di riferimento (D. Lgs. 297/94)  che per l’accesso alla scuola elementare contempla come facoltativa tale prova. Per l’ANIEF, dunque, il punteggio relativo alla valutazione della prova d’inglese va scorporato dalle altre prove scritte che per essere superate e permettere l’accesso agli orali devono riportare il punteggio di 21/30.  Il TAR Lazio, con decreto monocratico n. 3264/13 (sul ricorso reg. n. 7810/13) e ordinanza cautelare n. 3405/15 (sul ricorso reg. n. 6854/13), ha dato nuovamente ragione al nostro sindacato, concedendo un altro decreto monocratico e un’ordinanza cautelare con cui ammette con riserva alla prova orale i ricorrenti ANIEF esclusi dal MIUR a causa del punteggio ottenuto nella prova di lingua.

L’educazione sessuale comincia dalla nascita

L’educazione sessuale comincia dalla nascita

 di Adriana Rumbolo

Per la prima volta gli studenti di una prima superiore, 14 anni,  erano in attesa di un “esperta” per l’educazione sessuale.

Era un argomento che non godeva di molte esperienze precedenti, ma mi sentivo tranquilla  perchè avevo deciso che i dialoghi che sarebbero seguiti scorrevano su due canali : la normalità e l’incontro  tra sessualità e codici culturali.

Una classe mista di 25 studenti appartenenti  a  diverse classi sociali , a diverse religioni e soprattutto ognuno con un proprio percorso affettivo-emotivo -sessuale.

Così decisi di iniziare con una veloce panoramica da 0 a 14 anni della  vita di un soggetto

Rimasero in un primo momento disorientati; perché  cominciare da tanto lontano quando il presente era già affollato di confusione , di pregiudizi, di vergogne di pulsioni da approfondire di autostima 0 (per usare una loro espressione)  e per le femmine la necessità di trovare un  principe azzurro e per i maschi difendere   una virilità più o meno virtuale e poi tanta , tanta rigidità.

Ma io continuai,  iniziando a parlare dei primi mesi del bambino quando  le emozioni trovavano il loro teatro liberamente nel corpo perché   un bambino immerso in un ambiente nuovo ha uno scambio enorme di conoscenze-emozioni così da unire per sempre normalità e sessualità.

Fortunati quei bambini che non si scontreranno subito in una educazione che agendo proprio sul corpo (poche coccole, carezze frettolose, rari abbracci morbidi ,sopratutto con la mamma) potrebbe inibire e creare sofferenze nel primo percorso  emotivo-affettivo e influenzare negativamente già le basi per una buona  sessualità .

Da non crederci, ma penso sia veramente cosi.

Gli studenti si erano molto rilassati e piano, piano  si era aperto un dialogo dove affioravano in ognuno  i primi ricordi  infantili.

Proseguii con il  bebè che continua a succhiare il dito,la propria lingua i famosi ciucci anatomici perché  il piacere  del  ciucciare c’è anche  non finalizzato all’alimentazione.

Proseguendo  si parlava ,sempre riferito  a soggetti molto piccoli  che quando hanno il corpicino completamente libero ad esempio  prima o dopo un bagnetto se  casualmente  sfiorano gli organi sessuali si abbandonano a risate molto fragorose

E l’educazione degli sfinteri  continua  la percezione del proprio corpo inevitabilmente sempre in simbiosi con il   percoso emotivo-relazionale.

Non si è ignorata  la seduzione che i bambini forse più le femminucce esprimono con tanta spontaneità e che se non sarà  colpevolizzata,  continuerà per tutta la nostra vita relazionale perchè non possiamo farne a meno.

Abbiamo ripetuto che un soggetto  è un’enorme rete informatica e intimamente connessa  quindi mentre ci occupavamo in particolare  del percorso sessuale non andava mai dimenticato  che è sempre in continua  relazione con le emozioni (paura, rabbia,ansia, gelosia. invidia,desiderio di dominio timidezza aggressività),  con la socialità, l’autostima l’empatia, le aspettative e che poteva quindi influenzare  come essere influenzato.

La sessualità risente molto della vita relazionale a cominciare dalla famiglia dove si consumano spesso  conflitti molto forti fra fratelli, fra genitori e figli.

Un bambino piccolo è  indifeso e   spesso la famiglia abusa nei giudizi affrettati negativi ma  non sempre offre un comportamento affettivo fra adulti da cui il bambino potrebbe bene  apprendere

Spesso i figli sono stampelle affettive per i genitori o compensi alle loro frustrazioni  presenti o passate e il percorso sessuale dei piccoli ne sarà gravemente penalizzato.

Il famoso “complesso edipico o di elettra”  rappresenterà il momento più  intenso dei primi 5 ò 6 anni del bambino.

Sarà frutto della nostra cultura?  Forse!

Comunque più o meno intenso  sembra frequente e la sua soluzione più o meno elaborata porebbe influenzare tutta la vita relazionale e comportamentale di un soggetto.

Del percorso emotivo sessuale dei primi 6 anni sono le testimonianze delle insegnanti  del Nido e della scuola Materna.

La scuola è un grande sensore dei disordini  emotivi-affettivi  perché  per tutti i bambini   la vita di gruppo ,  li evidenzia.

Una riflessione molto importante è stata  che molti adulti con turbe affettive-sessuali attribuiscono alla sessualità del bambino intenzionalità e malizia  e approfittandone procureranno nei piccoli soggetti oggetti della loro attenzione, danni affettivi – sessuali – comportamentali gravissimi.

E’ stato molto importante parlarne con gli adolescenti per ribadire che è necessario attivare sempre i meccanismi difensivi,e che  qualsiasi cosa accada  è un diritto parlare subito e chiedere aiuto.

Sembra che,  il bambino, entri nel famoso periodo di latenza dai 7/8 anni fino alla preadolescenza.

Ma ecco che verso i 12 anni per le femmine e 14 per i maschi ls sessualità raggiunge la sua maturazione: i cambiamenti che si verificano nel corpo adolescente sono molto  importanti, ma per gli esseri umani lo è ancora di più il cambiamento del cervello.

Le connessioni neuronali superstiti dopo la naturale potatura si rivestono di maggiore quantità di mielina, sostanza grassa che aumenta la velocità di trasmissione delle informazioni nel cervello.

Una studentessa ha commentato:”e i pensieri rincorrono i pensieri”.

Un altro cambiamento del cervello adolescente riguarda le fibre nervose che iniziano  a rilasciare dopamina, neurotrasmettitore che provoca soddisfazione ed euforia.

Per ottenere soddisfazioni più complesse si deve pianificare e rischiare ed è per questo che durante l’adolescenza il cervello inizia a coinvolgere nei percorsi della dopamina anche la corteccia prefrontale sede della pianificazione e dell’autocontrollo.

Quando gli adolescenti dovranno prendere decisioni, attiveranno oltre la corteccia prefrontale ,un’area posteriore,il solco temporale superiore correlato alla predizione di azioni future basandosi su quelle passate.

Speriamo che nelle esperienze passate il processo educativo-emotivo  abbia ben operato.

E poi e poi estrogeni per le femmine e testosterone per i maschi e la riproduzione può cominciare

Sono arrivate mille domande

Le prime: “perchè  ci si innamora?”, e la domanda per loro più importante :”perché  l’amore che è così bello finisce?”.

Come si riconosce l’amore vero?

Non  avevano mai pensato che il desiderio appartenesse strettamente all’amore.

Le femmine mi hanno confermato,suscitando la mia indignazione,  che aspettano  sia il maschio(14, 15, 16 anni) a dire se loro vanno bene o no.

I maschi dopo essersi sciolti hanno confermato che avvertono troppe aspettative sulla loro vita sessuale sentimentale a cominciare dalla famiglia e che tutto questo gli da molta ansia

Credo che il mondo intorno degli affari  non gli dia tregua per approfittare della loro momentanea confusione e fragilità per specularci .. Spero ricordino sempre quanto è importante il si e il no in una relazione e ascoltare il corpo  guidato dalla  famosa chimica dell’amore ma prima sarà necessario fare quattro chiacchere  con ginecologo e andrologo anche per scegliere l’anticoncezionale più giusto

Tutti i libri di scuola in una scatola digitale

da IL Tempo

Tutti i libri di scuola in una scatola digitale        

Ragazzi entusiasti, qualche professore preoccupato. Per i genitori  risparmio dell’80%

Libri scolastici in soffitta, spazio agli iPad. L’istituto tecnico Manthonè di Pescara apre alle nuove tecnologie e si rende protagonista di un progetto che non ha precedenti nella regione. A partire dal 12 settembre prossimo, data di riapertura dell’anno scolastico, 50 studenti del corso di amministrazione, finanza e marketing, riceveranno in dotazione libri digitali, ovvero ipertesti consultabili tramite iPad, che saranno forniti in comodato d’uso dalla scuola. «Al di là dell’introduzione del nuovo supporto tecnologico, l’aspetto rivoluzionario riguarderà soprattutto i contenuti – spiega il dirigente scolastico Donatella D’Amico – perché gli alunni diventeranno attori e nel corso delle lezioni, assieme agli insegnanti, costruiranno gli ipertesti che in seguito approfondiranno a casa». Un cambiamento epocale, che l’istituto pescarese ha messo in atto aderendo alla rete nazionale Book in Progress. Il progetto, che ha come capofila una scuola di Brindisi, ha ricevuto l’elogio della Presidenza della Repubblica. «Siamo stati a Brindisi, dove i libri digitali sono utilizzati già da tre anni, per toccare con mano gli effetti del nuovo corso – racconta D’Amico – e ciò che ci ha colpiti maggiormente è stato l’entusiasmo dei ragazzi, perché i tablet sono i loro strumenti, incarnano il loro modo di comunicare e contribuiscono a ritrovare le motivazioni e la voglia di andare a scuola». Gli studenti pescaresi accoglieranno con entusiasmo la svolta tecnologica, che intercetta le attitudini dei giovani del nuovo millennio, ma diversi insegnanti dovranno ripensare radicalmente i propri metodi d’insegnamento e i propri schemi didattici. «Devo essere onesta – confessa la preside del Manthonè – Ci sono molti professori giovanili e aperti alle innovazioni, che hanno dimostrato un grande entusiasmo, ma c’è anche una piccola fascia di insegnanti che è terrorizzata da questo profondo cambiamento». Anche per questo l’istituto pescarese ha deciso di procedere all’introduzione dell’iPad, passando per una fase di sperimentazione, che consenta di monitorare e valutare attentamente gli effetti dell’innovazione. «Quest’anno saranno coinvolti nel progetto soltanto gli alunni di due prime classi e insieme con i tablet resteranno i libri di testo – rimarca D’Amico – Dal prossimo anno, invece, tutte le classi utilizzeranno esclusivamente i libri digitali e daremo avvio anche alla settimana corta. In questo modo – aggiunge la preside – la scuola cerca di andare incontro alle esigenze dei ragazzi, sia sul piano del linguaggio e degli strumenti che a livello di gestione dei tempi». Più ancora degli studenti, esultano i genitori, che non saranno più costretti a sborsare le ingenti cifre necessarie per l’acquisto dei libri e avranno modo di spendere oltre l’80% in meno rispetto al passato. E in tempi di crisi economica, non è un aspetto di poco conto. «La scuola guidata dalla preside D’Amico rappresenta il primo istituto d’Abruzzo ad avviare azioni del tutto nuove – è l’apprezzamento espresso dal Comitato genitori di Pescara – Sono trasformazioni che fanno risparmiare soldi preziosi alle famiglie e rivoluzionano i ritmi di apprendimento degli studenti». I ragazzi dell’istituto Manthonè non vedono l’ora di tornare sui banchi di scuola per provare i nuovi iPad. L’unica difficoltà, probabilmente, sarà quella di sfuggire alla tentazione di navigare su internet, chattare su Facebook e giocare con i videogame.

Stefano Buda

Quanto costa tornare a scuola

da Il Fatto Quotidiano

Quanto costa tornare a scuola?

di Federico Del Giudice

Per migliaia di studentesse e studenti mancano pochi giorni al suono della prima campanella dell’anno, ma le famiglie già da oggi cominciano a sentire un altro campanello, quello d’allarme relativo alle spese che si trovano ad affrontare. Ma non erano questi gli anni in cui l’innovazione tecnologica avrebbe varcato le soglie della scuola pubblica italiana migliorando la didattica, abbattendo i costi e le barriere?

Forse qualcosa è andato storto, infatti Codacons e Federconsumatori hanno stimato che ci sarà un aumento della spesa media per ogni famiglia per l’acquisto dei libri del 5%, calcolando quindi che gli studenti delle scuole superiori di secondo grado spenderanno circa 1.189.60 euro per famiglia tra libri e corredo scolastico.

Di fronte a queste cifre in continua ascesa, i provvedimenti presi negli ultimi anni vanno in direzione opposta, muovendosi a favore delle lobby delle case editrici.

L’anno scorso è stato eliminato l’obbligo da parte delle scuole ad adottare libri per i quali l’editore si era impegnato a mantenere invariato il contenuto per 5 anni, imponendo contemporaneamente l’uso dei libri digitali o misti, comportando quindi una nuova ondata delle famigerate “nuove edizioni”. Questo ha portato allo smaltimento forzato di tutti gli altri testi scolastici, ormai inutilizzabili, e all’acquisto di libri necessariamente nuovi che si prevede porteranno ad un’ulteriore e ancor più grave colpo per le famiglie.

Legate alla digitalizzazione ci sono altre problematiche, come si farà ad assicurare i contenuti digitali e i supporti tecnologici necessari se solo due anni fa l’accesso a internet era a disposizione di solo il 54% delle famiglie?

Questi costi, necessari per rendere la digitalizzazione un processo includente e non escludente, su chi si scaricheranno? Sullo stato che investirà per abbattere questo limite o, ancora una volta, sulle famiglie? Ora come ora solo sulle famiglie.

Ma guardando i provvedimenti in materia di istruzione degli ultimi anni, possiamo veramente stupirci? Il rendere la scuola un luogo sempre meno accessibile, con costi sempre più alti, chiudere il libero accesso ai saperi e alla cultura, sono stati i capisaldi dei provvedimenti in materia di istruzione negli anni 2000. Insomma, la violazione del diritto costituzionale all’istruzione sembra essere ormai routine.

Gli studenti e le studentesse però hanno risposto: non solo da anni scendono nelle piazze per la difesa di una scuola libera, pubblica e laica, come faranno quest’anno a partire dall’11 ottobre, ma anche con un lavoro iniziato molto prima con la creazione di presidi di solidarietà nelle città, come i mercatini del libro usato, che dal nord al sud di questo paese potranno essere una via d’uscita dai costi sempre più gravosi che le famiglie si troveranno ad affrontare.

La risposta è chiara: gli studenti non restano a guardare in silenzio di fronte a questa situazione disastrosa ma praticano quotidianamente e nel loro piccolo un’idea di scuola totalmente differente da quella attuale, una scuola senza barriere all’accesso, senza costi che possano mettere in difficoltà le famiglie, una scuola di qualità ma non elitaria, che torni ad essere un luogo di emancipazione personale e collettiva.

Scritto in collaborazione con Sara Vallerani

Scuola, i primi interventi per presidi e caro libri

da l’Unità

Scuola, i primi interventi per presidi e caro libri

Martedì prossimo al Consiglio dei ministri le proposte Carrozza

Luciana Cimino

Martedì prossimo (ma potrebbe slittare di una settimana) il Consiglio dei ministri affronterà il nodo scuola. Il premier Letta ha parlato a proposito del «provvedimento più importante» che impegnerà il governo nelle prossime settimane. «Stiamo pensando a un pacchetto di norme per l’avvio dell’anno scolastico, rivolto principalmente agli studenti, alla loro vita e allo studio», ha dichiarato la titolare del dicastero sull’istruzione, Maria Chiara Carrozza, qualche giorno fa. Tra indiscrezioni e desiderata di sindacati e studenti ecco quello di cui l’esecutivo dovrebbe discutere. Nel pacchetto di norme dovrebbe esserci un provvedimento per risolvere la questione dei concorsi per presidi, annullati dal giudice amministrativo. La situazione è grave soprattutto in Lombardia, dove a causa di errori nella somministrazione delle prove, il concorso non è stato chiuso nei termini e oggi centinaia di istituti rischiano di aprire i battenti senza il dirigente principale. Carrozza ha più volte manifestato l’urgenza a mettere un argine ai ricorsi che vedono coinvolto il Miur ed è quindi probabile che nel decreto (come da bozze circolate) ci possa essere una norma che permette di nominare presidi con incarico temporaneo. Inoltre si potrebbe parlare anche di nuove assunzioni per i presidi per i quali cambiano le modalità di assegnazione degli istituti (un posto per ogni scuola con non meno di 600 studenti e 400 nei comuni montani e nelle isole). È altresì molto probabile che venga cancellata la norma che riguarda gli insegnanti inidonei e cioè quei docenti che non possono stare in aula per motivi di salute. Finora impiegati nelle biblioteche scolastiche e pubbliche (molte delle quali hanno potuto erogare il servizio proprio per la presenza di questi docenti) erano stati spostati a mansioni amministrative per le quali non avevano competenze mentre, nel contempo, bloccavano la stabilizzazione dei precari Ata. La Flc – Cgil si attende su questo punto una soluzione del problema. «Devono tornare ad aprire le biblioteche – spiega Eugenio Ghignoni, segretario Roma e Lazio – di modo da consentire l’assunzione degli amministrativi e dei tecnici che sono insufficienti. Questo sarebbe un grosso passo avanti». I tecnici del Miur stanno anche discutendo di un aumento dei fondi ordinari che passeranno dagli attuali 8 ai futuri 25 euro per studente e a una rimodulazione del tetto di spesa per i libri che le scuole possono imporre alle famiglie. Tra il 2014 ed il 2017 si pensa ad un nuovo piano di assunzioni per coprire i pensionamenti. A questi potrebbero aggiungersi altri posti per il sostegno ma è necessario verificare con il ministeri economici le coperture. Ma su questo punto i sindacati sono scettici. «L’immissione in ruolo prevista è assolutamente insufficiente rispetto alle persone andate in pensione – nota ancora Ghignoni – ma non credo ci siano strumenti per affrontare questa questione, altrimenti l’avrebbero già fatto ». Per quanto riguarda il nodo cruciale degli insegnanti di sostegno dovrebbe essere potenziato l’organico con 18mila posti in più. La Cisl scuola sottolinea come «non si giustifichi ormai più il permanere di una quota così alta di posti attivati solo in organico di fatto (circa 37 mila) e coperti ogni anno con supplenze». «Sono posti da consolidare perché rispondenti a un fabbisogno ampiamente certificato, con caratteristiche di stabilità se non addirittura di crescita». Previsti anche provvedimenti per avviare la digitalizzazione delle scuole e la diffusione degli e-book e sul contenimento della dispersione scolastica. Al Miur si lavora per trovare le risorse economiche ma intanto un altro incontro con i sindacati è previsto a viale Trastevere per lunedì. «Abbiamo assistito in questi giorni a una discussione intensa – dichiara Roberto Campanelli, coordinatore nazionale Unione degli Studenti (Udu) – il Pdl insiste nelvoler tagliare ancora la spesa per emergenza nella scuola pubblica e nel- una adeguata istruzione. Ci augurial’istruzione. Noi crediamo invece che le famiglie che tra caro- libri e tasse mo che nel pacchetto del governo ci la tendenza vada invertita, c’è una non riescono a garantire ai propri figli siano anche misure urgenti per il diritto allo studio»

A Firenze i precari contestano il Ministro: quando si volta pagina?

da Tecnica della Scuola

A Firenze i precari contestano il Ministro: quando si volta pagina?
di A.G.
Proteste per le poche assunzioni approvate, a fronte di 100mila cattedre vacanti: si trovino le risorse. La Carrozza li incontra per dirgli che al Miur si lavora per contemperare l’introduzione nel sistema dei precari di lungo corso con l’inserimento di quelli più giovani. Poi si raccomanda: non create guerre fra le due categorie. Facile a dirsi…
“Gelmini, Brunetta… quando si volta pagina? Insegnanti precari, scuola precaria”: sono i due striscioni, esposti da un gruppo di supplenti della scuola, che hanno accolto il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, al suo arrivo a Firenze alla Festa del Pd. I precari hanno spiegato ai cronisti che le lamentele derivano dalla scarsità di assunzioni a tempo indeterminato.
“Ci saranno solo undicimila immissioni a ruolo: troppo poche. Ci sarebbe bisogno di coprire almeno oltre centomila cattedre vacanti – ha spiegato Anna Cai, docente precaria in una scuola media fiorentina – sappiamo che non ci sono le risorse ma, per il bene dell’istruzione, sarebbe bene che fossero trovate”.
Poco prima di salire sul palco, il Ministro ha voluto incontrare il gruppo di insegnanti precari che avevano organizzato il presidio di protesta: Carrozza ha spiegato che, tenendo conto della cronica mancanza di risorse a disposizione del comparto, sono al momento allo studio “meccanismi per contemperare l’introduzione nel sistema dei precari di lungo corso con l’inserimento di quelli più giovani”. A tal proposito, il ministro ha raccomandato i precari di non “creare guerre fra le due categorie”.
Una richiesta che, però, non è facile da esaudire: nella scuola operano stabilmente, infatti, diverse decine di migliaia di dipendenti precari. E solo una piccola parte ha la fortuna ogni anno di essere immesso in ruolo. È praticamente impossibile che tutti gli altri stiano sereni e sprizzino ottimismo in vista del loro futuro lavorativo.
I centomila posti liberi indicati dai precari sono stati rivendicati, nella stessa giornata, anche dall’Anief (che però nel computo ha compreso anche le unità di personale Ata). Secondo cui sarebbero questi i numeri veri: 14.200 cattedre libere, 37.000 di sostegno, 25.000 Ata, 25.000 pensionati in due anni. L’associazione sindacale ha quindi chiesto al CdM di raddoppiare il piano triennale di immissioni in ruolo, in arrivo all’interno del “pacchetto” in approvazione con ogni probabilità il prossimo 9 settembre, che si dovrebbe fermare a 44mila assunzioni. In pratica le stesse di quest’anno sino al 2016.

Perché esiste il giorno libero per i docenti ed ha acquisito valore di diritto?

da Tecnica della Scuola

Perché esiste il giorno libero per i docenti ed ha acquisito valore di diritto?
di Lucio Ficara
Il giorno libero settimanale per i docenti è una concessione o un diritto? Proviamo a dare, alla vigilia dell’apertura del nuovo anno scolastico, una risposta a questa particolare domanda.
Incominciamo con il dire che l’orario settimanale dei docenti è regolato normativamente dall’art.131 del Testo Unico in materia d’istruzione, legge 297/94, e dall’art.28 del vigente contratto collettivo nazionale della scuola. Nell’art.131 comma 3 è scritto quanto segue: ” l’orario settimanale di insegnamento di ciascun docente deve essere distribuito in non meno di cinque giorni la settimana” e all’art.28 comma 5 del Ccnl scuola è invece scritto : “l’attività di insegnamento si svolge in 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia, in 22 ore settimanali nella scuola elementare e in 18 ore settimanali nelle scuole e istituti d’istruzione secondaria ed artistica, distribuite in non meno di cinque giornate settimanali”.  Queste due norme una legislativa e l’altra contrattuale, danno chiaramente la possibilità di distribuire le ore di servizio in 5 giorni anziché 6, nega la possibilità di svolgere l’orario di servizio in 4 giorni, ma lascia alle scuole e agli organi collegiali di queste, la possibilità di fare svolgere l’orario settimanale del docente anche in 5 giorni lavorativi, dando l’opportunità di assegnare ai docenti una giornata libera oppure di svolgere la settimana corta dal lunedì al venerdì. Si tratta quindi di un’opportunità consentita dalla normativa vigente, quella di potere organizzare il lavoro settimanale dei docenti anche in 5 giornate lavorative d’insegnamento. Bisogna dire e sottolineare una cosa importante, la giornata libera è solo riferita alle ore di insegnamento curricolare, non esiste questa istituzione per le attività funzionali all’insegnamento previste dall’art.29 del contratto, che in ogni modo devono essere svolte anche nella giornata cosiddetta libera.  Per comprendere che il giorno libero settimanale del docente ha ormai acquisito un valore di diritto, bisogna ricordare che il giorno libero o la settimana corta è ormai una consuetudine che viene applicata in tutte o nella stragrande maggioranza delle scuole italiane. Essendo quella del giorno libero settimanale per i docenti o della settimana corta, consuetudini consolidate e diffuse, come tali, diventano giuridicamente riconosciute, Per dare valore a quanto detto citiamo l’art.2078 del codice civile sull’efficacia degli usi. Infatti in mancanza di disposizioni di legge e di contratto collettivo, che comunque danno l’opportunità di svolgere l’orario di servizio in 5 giorni settimanali, si applicano gli usi più favorevoli ai prestatori di lavoro. Ovviamente se per questioni didattiche votate dal Collegio dei docenti e recepite dal Consiglio d’Istituto, in una scuola si vuole svolgere l’attività didattica in sei giorni settimanali, rinunciando così alla giornata libera, questo è del tutto lecito.  Diventa meno lecito e discutibile, la discriminazione fatta nei confronti di un docente a cui, in un contesto dove tutti i docenti hanno assegnato un giorno libero, viene negata l’opportunità di fruire, come gli altri colleghi, del giorno libero settimanale. Possiamo concludere affermando che il giorno libero settimanale non è una concessione viene attribuita dal dirigente scolastico ma è un’opportunità prevista dalle norme che ha acquisito valore di diritto.

Assunzioni docenti, in Calabria si rischia il caos

da Tecnica della Scuola

Assunzioni docenti, in Calabria si rischia il caos
di Alessandro Giuliani
L’Usr decide di pubblicare le graduatorie definitive del concorso a cattedra del 2012, ma in tanti lamentano errori nei punteggi attribuiti. E presentano reclamo d’urgenza sostenuti dai sindacati.
“La Tecnica della Scuola” lo aveva espressamente detto in tempi non sospetti: la mancanza di direttive chiare e ufficiali da parte del ministero dell’Istruzioje su come attuare le immissioni in ruolo de personale docente, nei numerosi casi in cui le graduatorie del concorso a cattedra bandito nel settembre 2012 siano state completate entro il 31 agosto, rischiava di produrre un alto numero di contenziosi al Giudice del lavoro. E così è stato. Soprattutto nelle regioni dove gli Usr, nel tentativo di assumere tutti i docenti previsti nel contingente assegnato, hanno deciso di attuare dei “salti” normativi.
La situazione che più nelle ultime ore è diventata caotica riguarda la Calabria, dove l’Ufficio scolastico regionale ha deciso di pubblicare direttamente le graduatorie definitive, forzando la procedura tradizionale che prevede sempre la pubblicazione precedente delle graduatorie provvisorie. Secondo tanti docenti la procedura affrettata, che priva i vincitori del concorso della possibilità di ricorrere in caso di errata attribuzione del punteggio complessivo, sta producendo più danni che benefici: tanti candidati al ruolo lamentano l’assegnazione di una posizione in graduatoria diversa da quella attesa dopo lo svolgimento del lungo e faticoso percorso selettivo. E hanno chiesto spiegazioni, presentando formale reclamo. L’Usr, che però ha fatto una scelta precisa, quella di dare la priorità alle assunzioni, sembrerebbe aver deciso di verificare la fondatezza dei reclami solo dopo le immissioni in ruolo: il tempo a disposizione, del resto, è troppo ridotto.

Con il risultato, però, di esasperare ulteriormente gli animi. E far intervenire i sindacati. La Flc-Cgil ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro contro quella che definisce una “decisione illegittima”. Anche l’Anief ha provveduto a diramare a tutti gli interessati un modello di reclamo, assumendo, nel contempo, una dura posizione nei confronti dell’Usr, definendo “illegittimo il provvedimento della pubblicazione delle graduatorie definitive”. Per molti docenti l’assegnazione dei posti verrà così decisa nelle aule dei tribunali.

DiSAL precisa e l’Usr Lombardia assegna le reggenze

da Tecnica della Scuola

DiSAL precisa e l’Usr Lombardia assegna le reggenze
di Aldo Domenico Ficara
Gli incarichi di reggenza in Lombardia sono diventati un caso nazionale per le numerose riflessioni da parte di esperti, sindacati e associazioni di Dirigenti scolastici. A tal proposito la DiSAL il 29 agosto pubblica nel suo sito alcune precisazioni con una lettera indirizzata al Direttore Regionale per la Lombardia
In questa lettera la DiSAL scrive: “ Avendo letto le Sue affermazioni contro la “obiezione di coscienza” che DiSAL ha proposto ai colleghi contro l’indiscriminato abuso delle reggenze, volevamo replicare subito con comunicato, ma abbiamo preferito soprassedere, sperando in una decisione risolutiva da parte del Governo. Visto com’è andata, con i soci ed i colleghi aderenti abbiamo valutato la situazione che ne deriva e Le riportiamo la nostra impressione. Innanzitutto una doverosa precisazione: DiSAL non è un sindacato (come, invece, ANP), ma una Associazione professionale. Quindi DiSAL non ha proclamato nessuna forma di agitazione contro le reggenze. DiSAL, con la proposta annunciata, ha voluto solo continuare a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla grave situazione in cui versa la scuola lombarda. Con tutto il rispetto per la funzione di Direttore Generale che Lei esercita, rispetto da noi dichiarato anche in pubblici comunicati, pensiamo che l’iniziativa non costituisca un’inutile o fastidiosa “fronda”, ma l’esercizio di una forma di sana critica basata su un altrettanto sano realismo, anzi, nel silenzio generale, addirittura una vera e propria forma di collaborazione attiva per affrontare il problema in gioco “. Di contro l’USR della Lombardia il giorno dopo ( 30 agosto ) assegna gli incarichi di reggenza con un avviso Prot. n. MIUR AOODRLO R.U. 13270

DS, anche la Lega chiede l’utilizzo della graduatoria preselettiva in Lombardia

da Tecnica della Scuola

DS, anche la Lega chiede l’utilizzo della graduatoria preselettiva in Lombardia
di A.G.
Attraverso l’ex sen. Mario Pittoni, il Carroccio sollecita un contratto ‘a tempo’, recuperando gli iscritti alle graduatorie di merito lombarde 2012 annullate con sentenza del Consiglio di Stato n. 3747: con un terzo delle scuole lombarde senza guida, ormai il caos si può evitare solo con un provvedimento ad hoc.
Dopo il Partito Democratico, anche la Lega Nord si dice favorevole all’utilizzo della graduatoria preselettiva del concorso Dirigenti scolastici per dare una risposta immediata alla mancanza di diverse centinaia di dirigenze scolastiche in Lombardia.
Anzi, il partito leghista rivendica la paternità della proposta. Attraverso Mario Pittoni, che nella passata legislatura ha ricoperto il ruolo di capogruppo leghista in Commissione Istruzione del Senato, la Lega sollecita un contratto da dirigente scolastico ‘a tempo’, recuperando gli iscritti alle graduatorie di merito lombarde 2012 annullate con sentenza del Consiglio di Stato n. 3747 dell’11 luglio scorso, ma anche nuovi meccanismi concorsuali sostituendo l’idoneità con graduatorie regionali progressive.
“In Lombardia – spiega Pittoni – la ricorrezione degli elaborati concorsuali, con il rischio di valutazioni diverse e quindi di candidati esclusi che a loro volta ricorrono al giudice amministrativo contestando le operazioni di correzione, porta a prevedere un tempo che può arrivare anche a un anno per completare la procedura. Con più di un terzo delle scuole autonome lombarde senza dirigente titolare, ormai il caos si può evitare solo con un provvedimento ad hoc (utile anche in altre regioni dove si manifestassero le stesse criticità), che consenta di gestire l’emergenza in attesa delle assegnazioni definitive”.
C’è poi la questione – molto sentita al Nord – delle regioni dove, nonostante il buon livello medio di preparazione certificato dalle indagini internazionali, sono tanti i candidati alla dirigenza scolastica che non hanno superato le prove di idoneità. Con il rischio che per i posti vacanti scatti l’ennesimo provvedimento che consente il trasferimento di colleghi dal Meridione, dove, rileva in modo provocatorio sempre Pittoni, “chissà perché abbondano. Per questo motivo – conclude l’esponente leghista – proponiamo una revisione del sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici, ispirato al progetto che abbiamo depositato la scorsa legislatura per l’assunzione di docenti, basato su graduatorie regionali progressive”.

Universitaly.it pubblica l’elenco dei percentili divisi per istituti

da Tecnica della Scuola

Universitaly.it pubblica l’elenco dei percentili divisi per istituti
Sono state pubblicate sul portale www.universitaly.it le tabelle che consentono agli studenti di sapere se hanno diritto o no al bonus maturità
Si tratta di punti extra da aggiungere a quelli che si possono ottenere nei test per l’ammissione alle facoltà a numero programmato.
Sul sito sono riportati i relativi valori dei percentili utilizzati ai fini dell’attribuzione del punteggio associato al voto ottenuto all’esame di Stato. Il bonus può essere attribuito esclusivamente se sono rispettate entrambe le seguenti condizioni: voto ottenuto all’esame almeno pari a 80/100 e almeno pari all’80esimo percentile di riferimento. In alcune delle tabelle la presenza di un doppio asterisco nel campo percentile indica che si è in attesa di comunicazione dei dati da parte della scuola. Successivi aggiornamenti saranno effettuati non oltre il 10 settembre. L’80esimo percentile rappresenta il voto raggiunto o superato dal miglior 20% degli studenti giudicati da una commissione. Dunque si accede al bonus solo se il risultato conseguito è uguale o superiore a quello raggiunto da questo 20%.

CULTURE-ECONOMY

“CULTURE-ECONOMY” : il progetto “quARte”  per la valorizzazione culturale della economia”.
https://www.facebook.com/groups/431161846963599/permalink/524820097597773/
Paolo Manzelli pmanzelli.lre@gmail.com

Viviamo in una societa’ di transizione tra la struttura della vecchie ed obsolescente societa’ industriale e la futura societa’ della conoscenza condivisa. Il nodo fondante di tale cambiamento consiste << nell’ andare oltre ai criteri di competitivita’ >> che hanno caratterizzato la societa’ industriale di concezione classica e meccanica. La competitivita oggi nell’ epoca della condivisione transdisciplinare delle conoscenze e divenuta un inutile preconcetto proprio in quanto la qualita’ dell’ essere migliori non dipende dalla competizione ma viceversa dalla collaborazione condivisa . La competitivita’  e’ ormai solo un preconcetto , infatti la competivita’ e’ conseguente al miglioramento della capacita di collaborazione multi-attoriale, generata dalla cross fertility trans-disciplinare e da sistemi di open innovation di networking cooperativi e collaborativi.
Pertanto nella  “MODERNA CULTURE ECONOMY , si passa dalla valorizzazione economica della cultura al suo inverso, cioe’ alla valorizzazuione culturale della economia, che ha il suo focus nella creativita transdisciplinare tra “scienza ed arte quantistica contemporanea”,cosi’ come e’ progettato dal programma quARte,.  Questo progetto promosso da EGOCREANET ( ONLUS di R&D) sviluppa collaborazione in un insieme transdisciplinare di conoscenze al fine di proporre una testimonianza che conduca ad un sostanziale cambiamento cognitivo e manageriale della conoscenza e della diffusione e divulgazione di un sapere integrato e condiviso. La mia relazione introduttiva all’ incontro di Pietrasanta (Lucca del 09 NOV 2013 / vedi http://dabpensiero.wordpress.com/2013/08/25/arte-quantistica-scienza-e-r…) verra’ improntata per sviluppare un dialogo sulla VALORIZZAZIONE CULTURALE DELLA ECONOMIA e quindi sara’ basata su nuove idee di” innovazione e cambiamento” finalizzate a stimolare ambienti creativi come la CItta di Piatrasanta. (Citta dell’ Arte)  Infatti nel passaggio tra una societa industriale, che e’ stata guidata da un sistema di “ECONOMY DRIVEN”, deve oggi trasformarsi in un sistema socio economico innovativo “CULTURE DRIVEN” ,dove la cultura diventa nuovamente, come nell’ epoca del Rinascimento Italiano , la guida dello sviluppo economico collaborativo . Pietrasanta diviene cosi il fulcro del rinnovamento delle citta’ creative della conoscenza , dove il centro di produzione non e’ piu la fabbrica dell’ epoca industriale, ma la citta’ “intelligente” capace di generare e governare processi creativi di innovazione produttive e sociale , in grado di combinare in un ” entanglement” ( Intrigo di nuova dimensione spazio-temporale ) di conoscenze nuove con saperi antichi con il risultato di proporre e sviluppare idee e progetti radicalmente innovativi cole e divenuto necessario per il progress della futura societa Europea della conoscenza.

Schematizzo pertanto la metodologia adeguata a favorire la transizione verso una moderna CULTURE-ECONOMY, quella che intendiamo proporre ed attuare con il programma Itinerante quARte ,di arte e scienza quantistica e della realta’ aumentata, per il superamento della crisi contemporanea.

Il programma di transizione tra la “Valorizzazione economica della cultura a la valorizzazione culturale della economia”  inizia con una profonda revisione concettuale dedicata al “problem finding” , termine  che letteralmente significa “scoperta di un problema”, la quale indica una parte del processo mentale che porta alla risoluzione di un problema. Il “problem finding” è quella fase che comprende l’individuazione e la definizione di una situazione problematica scevra da preconcetti a partire proprio dalla decisione di fermarsi a pensare ricercando originalita del proprio pensiero ed espressione innovativa con apertura intellettuale capace di favorire la intuizione  e creativita’  Questa fase si delinea come fondamentale in questa prima parte del programma “quARte”   per la valorizzazione culturale della economia, proprio in quanto il “problem finding” e’ la premessa necessaria nel delineare un problema correttamente collocato “problerm setting & posing “ , per poi trovarne soluzioni creative ed alternative “ Problem – Solving” .

In sintesi la metodologia metodologia di indagine e sviluppo del progetto quARTe perseguita  in sequenza :
A) Problem Finding = individuare il problema scevro da preconcetti
B)  Problem Posing = Collocare il problema nella corretta dimensione Spazio-Temporale
C) Problem Solving = ricercare soluzioni altrenative e verificarne la probabilita

à Punti salienti di individuazione , discussione e risoluzione  cognitiva della crisi contemporanea su cui esprimersi con modalita scientifiche ed artistiche nel programma quARte sono:

1 ) la transizione tra la valorizzazione del capitale economico allo sviluppo del capitale umano creativo.
2) il  tra la cultura come beni culturali a cultura come fonte di innovazione produttiva
3) il passaggio dalla produttivita della fabbrica alla evoluzione delle citta culturalmente creative e produttivamente innovative
4) la accelerazione dinamica del cambiamento delle professioni di struttura disciplinare guidata da iniziative culturali di cross-fertilization tra scienza ed arte quantistica

5) andare oltre la competivita per valorizzare lo sviluppo della CULTURE-ECONOMY.

à Quest’ ultimo e uno DEI PUNTI SALIENTI da ripensare e riflettere nell’ ambito dello sviluppo del progetto Programma di Scienza ed Arte Quantistica e dello sviluppo della comunicazione in realta’ aumentata .

La nozione di “competitività ” necessita oggi di un cambiamento di ottica economica che sposti l’ attenzione dalla centralita’ della impresa alla centralita’ di networking collaborativi di varia estensione sia localizzabili in un territorio (ad es abbiamo realizzato networking territoriali operativi mediante le iniziative culturali che promuoviamo, pensando al rinnovamento della la Citta dell’ Arte (PIETRASANTA) nel prossimo Nov 2013 , ovvero discutendo ed esprimendo innovazione artistica e scientifica nella la Citta del Benessere (CASCIANA TERME , nella iniziativa del Giugno 2013) ovvero  forma di “community virtuali” ( es: l’ incubatore virtuale quARte in ancora da costruire come gia programmato) . Queste sono le  iniziative del programma quARte in favore dalla CULTURE-ECONOMY,che riteniamo capaci nel loro complesso di dimostrare come sia necessario far precedere la collaborazione alla competitivita’.Cio’ proprio in quanto la competitivita’  oggigiorno non viene ad avere un valore in se di tipo tradizionale aprioristico e generico, ma possiede solo una validazione successiva e conseguente alla capacita di aggregazione di forme di partenariato capace di condividere vision,finalita obiettivi e risultati attesi di una programmazione o progettazione, che come il progetto quARTe guarda al futuro dello sviluppo e del cambiamento della scienza e dell’ arte nella societa’ della conoscenza.

La critica costruttiva che facciamo su questa tematica dell’ andare oltre ai criteri di competivita’, consiste nel fatto che non ha piu’ senso applicare concetti e indicatori di competitivita aziendalistici , derivati e trasferiti dal vecchio sviluppo industriale delle aziende produttive , a quelli della rinnovata concettualita di cooperazione// competizione applicabile in varie e differenziate forme di networking ad un mondo duplicemente correlato a macro- e micro economie di scala come e l’ attuale il mondo GLOCALE ( Globale + Locale) basato sulla l condivisione dei Saperi. Il progetto Programma quARte si propone pertanto di caratterizzare una nuova dimensione concettuale capace di rendere testimonianza di come il binomio Collaborazione-competitività transdisciplinare debba essere gestito managerialmente come un tratto distintivo di innovativi criteri contemporanei di QUALITA’ relativi alla produttivita sociale ed economica . Il fulcro del sistema è l’economia della conoscenza basato sulla CULTURE ECONOMY e’ infatti quello di ridurre e disaggregare ogni meccanismo assurdamente competitivo della vecchia societa’ industriale per ridefinire la economia in termini di benessere socio-economico proprio al fine di “non continuare all’ infinito con l’elevare verticalmente lo sfruttamento sia del lavoro che della natura. La Green Economy ad es. non prevede l’ aumento della concorrenza aziendale, ma viceversa richiede la crescita della cooperazione orizzontale di livello territoriale e la condivisione paritetica e collaborativa tra industria ed impresa, nell’ intendo di diminuire ogni forma di sfruttamento cosi da poter attuare il necessario cambiamento dalla massimizzazione del profitto alla massimizzazione collettiva del benessere . I sistemi territoriali basati su la Green Economy, nella concettualita innovativa espressa dalla “CULTURE ECONOMY”, non possono piu’ crescere in concorrenza e competitivita’ a scapito dei sistemi più deboli, generando effetti di polarizzazione, che non attraggono più soltanto capitali, imprese e persone, ma che conducono al degrado della creazione e la diffusione di conoscenza. La produzione di conoscenza e della  innovazione implicano oggigiorno una differente organizzazione dell’ambiente sociale ed economico e naturale nel quale la conoscenza viene condivisa per favorire un nuova tipologia di sviluppo della societa’ della conoscenza . Pertanto i criteri di competitivita’ e concorrenza aziendale, concepiti per il funzionamento della vecchia ed obsoleta societa’ industriale . E’ auto-evidente come la stessa crisi strutturale contemporanea dimostri come siano divenuti inefficienti e inefficaci i vecchi criteri di concorrenza e competitivita’ per chi voglia attivare e potenziare una nuova dimensione di economia di scala che divenga il nuovo orizzonte futuro del benessere fondato sulla conoscenza e la innovazione.  ( fine prima parte del dialogo. PM . 05 SETT 2013 Firenze. )

La Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura

La Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura: il diritto alla pienezza della vita

di Margherita Marzario

Abstract: L’Autrice illustra, riassumendone il contenuto, il respiro internazionale di un documento nazionale che fa emergere l’importanza e il valore che l’arte e la cultura assumono nella vita delle persone più piccole.

 

Il 3 marzo 2011 è stata presentata a Bologna la Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura, nata da un’idea de “La Baracca – Testoni Ragazzi” (un gruppo che si occupa di teatro per l’infanzia e la gioventù) e sostenuta da privati ed istituzioni. La Carta, che consta di 18 articoli (o, meglio, principi), tradotta in 26 lingue e destinata a tutti i bambini di ogni parte del mondo, è ispirata al seguente principio di base: “I bambini hanno diritto a partecipare all’arte in tutte le sue forme ed espressioni, a poterne fruire, praticare esperienze culturali e condividerle con la famiglia, le strutture educative, la comunità, al di là delle condizioni economiche e sociali di appartenenza”.

In linea con i principi costituzionali (art. 9 e 33 comma 1 Cost.) ed internazionali, la Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura ha un’apprezzabile portata innovativa, non solo giuridica.

La Carta ha fatto proprie le conquiste di varie scienze umane, tra cui la psicologia e la filosofia (estetica), soprattutto nell’aver accolto la pluridimensionalità dell’arte e della cultura. Sono rilevanti i concetti di intelligenze (e non più solo intelligenza) e di partecipazione, necessaria per il cosiddetto empowerment, il processo di crescita, sia del singolo sia del gruppo, basato sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare il singolo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale, il bambino “in tutto l’arco delle sue potenzialità” (dalla lettera a dell’art. 29 Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia).

Si ha una rinnovata responsabilizzazione dei principali soggetti educativi: la famiglia e la scuola. In particolare si ha il coinvolgimento (engagement) della famiglia (artt. 7 e 8) e non solo dei genitori, mentre nell’immaginario collettivo l’arte e la cultura sono compiti scolastici. La scuola è richiamata alla sua funzione originaria di “tempo libero, occupazione studiosa, quiete”, a quella funzione auspicata da pedagogisti e educatori, dalla “casa dei bambini “ di Maria Montessori alla “scuola creativa” di Gianfranco Zavalloni.

Emergono principi quali processualità (art. 3 “processi artistici”), sensibilità (artt. 3 e 6), autenticità (dal greco “autos”, egli stesso ed “entos”, entro, quindi significa “agire da sé medesimo, essere autore”), progettualità (art. 15 “progetti artistici e culturali”), relazionalità (art. 6 “avere un rapporto con l’arte”, art. 11 “insieme ai propri compagni di scuola”), quest’ultima approdo di quella che è detta “arte relazionale” o “estetica relazionale”; tutti principi che aiutano e aiuteranno il bambino ad affrontare la vita, che sostanziano il diritto al presente e al futuro. È stata di gran lunga superata la concezione ludico-ricreativa dell’art. 7 della Dichiarazione dei diritti del bambino del 1959. L’arte e la cultura sono viste non come elementi di vita ma come approccio di vita, infatti nel documento si parla di “vivere” e di “cultura viva”, concetto ben più ampio di “vita culturale ed artistica” dell’art. 31 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. Si realizzano i significati etimologici di “arte”, da “mettere in moto, muoversi verso qualcosa”, e di “cultura”, da “coltivare, attendere con cura”. “Cultura” ha la stessa origine etimologica di “ascolto”, che significa “coltivare mentalmente ciò che si registra con l’orecchio”, proprio com’è il senso del verbo “nutrire” usato nell’art. 3 della Carta; l’arte e la cultura, così intesi, sono mezzi che consentono al bambino di mettersi in ascolto di se stesso e dell’altro, dell’intima natura. Così come “crescere” ha la stessa radice di “creatività” e significa letteralmente “andare formandosi”, quindi l’arte e la cultura fanno sì che il bambino possa crescere in un’atmosfera di felicità per il pieno ed armonioso sviluppo della sua personalità (dal Preambolo della Convenzione del 1989). Con l’arte e la cultura si sviluppano i talenti del bambino (lettera a art. 29 Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia), le risorse (Charte du Bureau International Catholique de l’Enfance del 2007). Emblematico che la Carta inizi con “i bambini hanno diritto ad avvicinarsi all’arte, in tutte le sue forme” (art. 1), perché ogni aspetto della vita e soprattutto ogni atteggiamento positivo è un’arte, dall’arte di comunicare a quella del dialogo, dall’arte di crescere a quella di mediare.

Significativo il riferimento alle “diverse età” (artt. 5 e 16), perché fanciulli ed adolescenti hanno differenti esigenze, mentre manca il distinguo tra bambini e bambine. Apprezzabile pure il rispetto di ogni differenza (art. 13) e delle diverse abilità (art. 15). A proposito di bambini diversamente abili, si pensi alle applicazioni terapeutiche di varie forme d’arte, come la teatroterapia e l’arteterapia, che consentono la “preparazione ad un impiego ed occasioni di svago tendenti a far raggiungere al fanciullo l’integrazione sociale e lo sviluppo individuale più completo possibile, incluso lo sviluppo culturale e spirituale, come previsto nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia (art. 23 par. 3). La definizione dei bambini quali “soggetti competenti e sensibili” (art. 6) dovrebbe essere ricordata dagli adulti non solo in rapporto con l’arte e la cultura ma anche in altre dinamiche relazionali. Si richiedono “professionisti” (art. 5), come già nell’art. 7 della Carta dei diritti del fanciullo al gioco e al lavoro del 1967 si diceva di “particolari e preparati animatori”. Gli insegnanti dovrebbero tenere sempre a mente il ruolo nei confronti dei bambini come “mediatori necessari per sostenere e valorizzare le loro percezioni” (art. 12). Le locuzioni “continuità” (art. 8) e “osmosi continua” (art. 10) richiamano quella continuità educativa necessaria per dare le radici da cui s’eleva lo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale del bambino. Considerevoli anche le definizioni di cultura “viva (art. 10), “laica” (art. 13) e “diffusa e pubblica” (art. 17), ovvero la cultura dovrebbe essere “cultura di vita”, fonte di benessere per tutti realizzando quella libertà e pienezza di vita di cui all’art. 31 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. Arte e cultura veicolari all’iniziazione alla vita del bambino, come si ricava anche dal duplice riferimento alla competenza (artt. 3 e 6) e alla condivisione (artt. 9 e 14), necessarie per una sana comunicazione e una vera comunità.

La Carta, dopo l’esplicazione dei vari principi e criteri direttivi, si conclude con la locuzione “tutti i bambini hanno diritto all’arte e alla cultura” (art. 18). Dovrebbe essere così per ogni atto normativo, in altre parole prima l’enunciazione dei contenuti sostanziali e poi la formulazione del diritto, proprio per renderlo più concreto e vicino ai suoi titolari.

“Avvicinarsi” (art. 1), “sperimentare” (art. 2), “godere” (art. 5), “condividere il piacere” (art. 9) è “educare attraverso l’esperienza diretta”, “considerare l’esperienza personale di ciascun individuo con la natura e con le migliori opere dell’uomo il veicolo essenziale per l’educazione al gusto, all’armonia, al riconoscimento della bellezza. Solo un più consapevole e abituale rapporto con esempi positivi può condurre spontaneamente verso un corretto comportamento e favorire felicità e benessere fisico e spirituale” (dal punto n. 9 delle 10 Proposte per l’ambiente del 2004, denominato “Decalogo del FAI”, Fondo Ambiente Italiano).

Con l’arte e la cultura si consente ai bambini di tornare ad essere bambini, di divenire bambini. “L’offesa che ogni giorno e nei modi più subdoli facciamo ai bambini mi strazia. Abbiamo sottratto loro tutto, l’innocenza, la poesia, lo stupore, salvo poi inondarli di benessere e doni inutili. È uno scandalo terribile la distruzione programmatica che facciamo delle loro anime, che abbiamo privato di ogni sorgente di bene e di vera gioia. Ma nessuno lo dice e si continua in un genocidio spirituale e generazionale” (Susanna Tamaro)[1].

Con l’arte e la cultura “la bellezza salverà il mondo” (Fedor Dostoevskij) ed “il mondo sarà salvato dai ragazzini” (Elsa Morante).

Arte e cultura per aiutare a sviluppare in modo armonico la persona minore di età, ricordando che il concetto di persona viene proprio da quello della maschera usata nel teatro antico e nella Carta il teatro (la cui radice etimologica significa “guardare, riguardare, considerare, meravigliarsi”, quelli che dovrebbero essere gli atteggiamenti nella vita quotidiana) è indicato come prima tra tutte le forme dell’arte (nell’art. 1 e poi menzionato nell’art. 11) perché scuola di vita.



[1] Da www.susannatamaro.it