Pensioni, chi lascia a 62 anni con ‘Quota 100’ aspetta sette anni per la liquidazione

da La Tecnica della Scuola

“Oggi chi nel pubblico impiego esce con ‘Quota 100’ deve aspettare per ottenere la liquidazione sette anni”: cinque anni per arrivare a 67 di età, più il biennio ulteriore che devono attendere tutti. A ricordarlo è Massimo Battaglia, segretario generale della Confsal Unsa, parlando ai microfoni di Rai Radio Uno.

L’anticipo del Tfs-Tfr fino a 45 mila euro non piace

Per ovviare il problema, il Governo conta di introdurre a breve l’anticipo del Tfs-Tfr fino a 45 mila euro, attraverso la formula del prestito bancario agevolato.

Ma secondo il sindacalista, questa non è però la soluzione utile a ridurre la lunga attesa: “I lavoratori del pubblico che vanno in pensione hanno diritto alla liquidazione. non a un prestito bancario sui cui bisogna comunque pagare interessi. Alcune banche già lo fanno all’1% e scendere è difficile”, ha detto Battaglia, replicando così alla ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, invece positiva sulla formula del prestito bancario.

Battaglia ricorda che si parla da tempo dell’esigenza di equiparare il pubblico impiego al lavoro privato, che garantisce “la liquidazione immediata”.

Quindi rivendica: “il diritto non può essere barattato con un prestito bancario”. E poi, evidenzia, “c’è una sentenza della Consulta che ha invitato il Governo a risolvere la questione con una legge, non basta un prestito bancario”.

Oltre la Fornero

Dal canto suo, il Governo si dice pronto – attraverso il viceministro all’Economia, Antonio Misiani – a “costruire un sistema pensionistico che vada al di là della Fornero con un meccanismo più equo e anche più sostenibile dal punto di vista finanziario di quanto non sia stata Quota 100”.

“Quota 100 – ha aggiunto – finirà nel 2021, stiamo dialogando con le forze sociali per mettere in campo un meccanismo di flessibilizzazione dell’età di pensionamento che sia strutturale. Quota 100 ê stata venduta da Salvini come una riforma della Fornero ma in realtà era una misura assolutamente transitoria”, ha concluso Misiani.

‘Quota 100’ anche nel 2021

Per il Governo, tuttavia, gli effetti di ‘Quota 100’ sono da considerare importantissimi.

“Le precedenti leggi, in particolare quella Fornero, sono state troppo pesanti a livello di sostenibilità per il Paese e – ha detto la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone – hanno bloccato l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, in particolare nella pubblica amministrazione”.

“Sulla Quota 100 deve rimanere fermo il triennio di sperimentazione, che è utilissimo (che si conclude a fine 2021 n.d.r.). Poi, se ci saranno ulteriori valutazioni da fare, si faranno. Per il momento però trovo giustissimo mandare le persone in pensione a un’età equa”.

Generare futuro

Generare futuro. Scenari del Servizio nella società dell’apprendimento: la proposta del Service Learning.
II Convegno Internazionale sul Service Learning

Ancora sul Concorso ispettivo

ANCORA SUL CONCORSO ISPETTIVO: QUANDO L’AFFARISMO NON PERDE NE’ IL PELO NE’ IL VIZIO

di Mario Maviglia

In due precedenti articoli pubblicati su queste pagine (Come ti sistemo il concorso ispettivo, del 14/02/2020, e Sul merito e altri miti italici, del 16/02/2020) abbiamo stigmatizzato la proposta di rappresentanti di diverse forze politiche di inserire alcuni emendamenti al decreto legge “milleproroghe” allora in discussione in Parlamento, finalizzati a stabilizzare in maniera definitiva la posizione di quei dirigenti tecnici di seconda fascia nominati in base all’art. 19, commi 5 bis e 6, del D.Lvo 165/2001. Quegli emendamenti sono stati cassati in quanto non godevano dell’appoggio della maggioranza governativa. Ma ciò che è uscito dalla porta si tenta adesso di farlo rientrare dalla finestra, in forma un po’ più subdola, ma non per questo meno grave. Infatti all’interno del disegno di legge di conversione in legge del D.L. 1/2020 (riguardante il cosiddetto “spacchettamento” del MIUR), approvato dal Senato e trasmesso alla Camera, è stato inserito un emendamento (art. 3bis comma 1 lett f) che prevede “la previsione di una quota riservata fino al 10% dei posti per i soggetti che, avendo i requisiti per partecipare al concorso [per dirigente tecnico], abbiano ottenuto l’incarico e le svolto le funzioni di dirigente tecnico, ai sensi dell’articolo 19, commi 5-bis e 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per almeno tre anni, entro il termine di presentazione della domanda di partecipazione al concorso, presso gli uffici dell’amministrazione centrale e periferica del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nonché del Ministero dell’istruzione”.

Insomma, per certi “onorevoli” signori è assolutamente inconcepibile che per accedere a determinati posti apicali si debba superare un regolare concorso, senza alcuna forma di “riserva”, così come sono costretti a fare tutti i comuni mortali, che non hanno amicizie politiche, o frequentazioni altolocate o santi in paradiso. Infatti, i “soggetti che presentano i requisiti” previsti da questo comma, sono gli stessi che hanno avuto la possibilità di ricoprire l’incarico di dirigente tecnico attraverso una procedura comparativa dei curricula ben lontana da una regolare procedura concorsuale. Beninteso, tutto ciò è previsto dalla norma (all’art. 19, commi 5-bis e 6, del D.Lvo 165/2001), ma in questo caso si vuole surrettiziamente violentare la norma stessa introducendo un elemento di stabilizzazione dell’incarico che non trova riscontro nello spirito e nella lettera del citato art. 19 (che parla di incarico triennale, ancorché rinnovabile). 

Ovviamente questi stessi “onorevoli” signori saranno i primi ad osannare il valore del merito e a sottolineare la necessità di valorizzare le eccellenze e le competenze, ma temiamo si riferiscano alle competenze dei propri accoliti. Quella “quota riservata fino al 10% dei posti” va contro le legittime aspirazioni di quanti hanno iniziato un percorso di studio, di approfondimento e di preparazione in vista del concorso, non potendo fare affidamento su null’altro se non sulle proprie capacità e sul proprio impegno. Il concorso dà a tutti la possibilità di misurarsi alla pari con gli altri concorrenti, senza creare distinzioni tra figli e figliastri. Certo, si può obiettare che anche un concorso non è esente da possibili forme di corruzione e irregolarità che si traducono in vantaggi per alcuni concorrenti e in svantaggi per altri. Questo è realisticamente possibile; proprio per questo motivo siamo convinti che la gestione di un concorso (soprattutto se finalizzata a selezionare figure apicali) dovrebbe essere affidata ad una agenzia autonoma, senza alcun legame con il ministero committente (nel nostro caso il MIUR). Il ministero dovrebbe fornire solo l’identikit delle competenze professionali attese per ricoprire quel determinato ruolo e poi lasciar lavorare l’agenzia autonoma, attendendo gli esiti finali. 

In ogni caso, gli incarichi ex art. 19 commi 5-bis e 6 non devono interferire con le procedure concorsuali sotto alcun profilo, men che meno prevedendo “quote riservate”. Agli “onorevoli” signori diciamo di continuare ad interessarsi del sottobosco delle nomine ex art. 19 commi 5-bis e 6 (come hanno sempre fatto), ma di lasciar stare i concorsi ordinari.

Dove va la scuola italiana?

Dove va la scuola italiana?

Ernesto Galli della Loggia a  Catania

         Se ne discuterà venerdì 6 marzo all’Istituto “Francesco Ventorino” di Catania con il prof. Ernesto Galli della Loggia, autore de “L’aula vuota”.

         L’incontro, organizzato dalla Fondazione Francesco Ventorino  e dal Centro Culturale di Catania, sarà introdotto dai dirigenti Michela D’Oro   e Alfio Pennisi, e intende mettere in luce le criticità e le prospettive della scuola in Italia, nel confronto con la ricca, argomentata, ma anche appassionata e sofferta, ricostruzione delle sue vicende.

         Le innovazioni, i cambiamenti, le leggi della “Buona scuola” vengono rilette alla luce della tradizione del passato,  di una scuola con la “C”  della cultura, della comunità educativa , convergenza, cooperazione, collegialità, contenuti e competenze.

         Oggi questi valori  hanno perso smalto e significato attuativo per cui omettendo la lettera “C” si scrive  “suola” , facile da calpestare e trascurare..

         Il volume  del prof. Galli della Loggia, nonostante le numerose critiche,  definito “un formidabile pamphlet di denuncia dei motivi di decadenza della scuola italiana, è una dolcissima e talvolta perfino commossa dichiarazione d’amore per il sapere”

         L’invito a partecipare all’evento  (ore 19,00) presso l’Auditorium dell’Istituto Ventorino  (Piazza San Domenico Savio) è rivolto a tutti gli operatori della scuola,  dirigenti, docenti, genitori. Positiva occasione di riflessione e di rilancio del progetto scuola.

Giuseppe Adernò

Sfide – La scuola di tutti

6-8 marzo – Milano, fieramilanocity

SFIDE – LA SCUOLA DI TUTTI

Scuola, Formazione, Inclusione, Didattica, Educazione

La scuola si racconta: tre giorni di incontri, laboratori e seminari per insegnanti, dirigenti, studenti e famiglie

Dal 6 all’8 marzo torna la terza edizione del salone Sfide – La scuola di tutti, dedicato a insegnanti, dirigenti, studenti e famiglie, con un fitto programma di incontri, laboratori e seminari che spazia dall’innovazione alle pratiche inclusive, dalla didattica alla formazione. Non mancherà un’area espositiva dove aziende e associazioni presenteranno materiali e supporti utili in campo didattico o educativo e uno spazio di apprendimento interattivo per sperimentare nuove tecnologie a sostegno dell’insegnamento. Il Salone si terrà a fieramilanocity, all’interno di Fa’ la cosa giusta! 2020.

L’edizione 2019 di Sfide ha visto 4150 iscritti tra docenti, dirigenti scolastici, studenti e famiglie, che hanno preso parte ad oltre 110 appuntamenti.

Saranno 4 i filoni principali intorno a cui ruoterà il programma di attività della tre giorni: l’insegnamento e l’apprendimento “con gli altri”, con appuntamenti dedicati all’importanza della condivisione, della comunicazione e dell’inclusione; il legame tra scuola, territorio e cittadinanza; lo stretto legame tra libri e libertà, con focus sulle esperienze di collaborazione con le biblioteche comunali e di quartiere. Il Salone offrirà anche 2 giorni di formazione specifica per i dirigenti scolastici con uno spazio di confronto e progettazione dedicato, dove verranno affrontati temi legati alla leadership educativa e alle sfide dell’innovazione.

Il convegno principale di Sfide sarà dedicato alla valorizzazione degli elementi di eccellenza della scuola italiana, ad esempio nel campo dell’inclusione delle differenti abilità e culture. 

Tra le novità di questa edizione:

Cosa offre oggi  la formazione professionale? E con quali prospettive per il mondo del lavoro? Se ne parlerà con Maria Grazia Demaria, responsabile istruzione tecnico professionale dell’Ufficio Scolastico Regionale Lombardia; Angela Izzuti, dirigente scolastica Istituto ISIS Giovanni Giorgi di Milano; Luca Azzollini, dirigente Scolastico I.I.S. Paolo Frisi di Milano; Sabina Minuto, insegnante; Annamaria Zerboni, Unioncamere Lombardia. L’incontro si propone anche di scardinare l’idea che le scuole tecniche siano di serie B, verranno presentati alcuni casi di eccellenza e suggeriti alcuni spunti di miglioramento. 

Inclusione e interdisciplinarietà sono parole chiave di Sfide – La scuola di tutti, e molti saranno gli incontri dedicati a questi temi. Lucia Landi, docente dell’Università di Verona, proporrà il workshop “Imparare insieme a 360° per includere” che illustra le potenzialità didattiche del learning together nella narrazione con la realtà virtuale. “TAC-Teatro Attiva Cultura” è, invece, un progetto sperimentale attivato all’interno dell’I.C. Rinnovata Pizzigoni di Milano che si propone di trasformare la scuola e i suoi spazi in un luogo di sperimentazione teatrale e performativa a disposizione del quartiere e della città con l’obiettivo di creare, attraverso l’arte, occasioni di incontro e inclusione. Se ne parlerà con Noemi Morrone, docente all’I.C. Rinnovata Pizzigoni, all’interno dell’incontro dedicato.

L’esperienza musicale nella didattica può essere un eccellente veicolo per la stimolazione sensoriale e per favorire il miglioramento delle prestazioni cognitive dei bambini. Ad esempio nell’incontro “Le elaborazioni multisensoriali musicali” si spiegherà in che modo la musica può avvicinare alla lettoscrittura, al calcolo logico-matematico, aiutare la psicomotricità fine e l’autoregolazione insieme a Carmelo Farinella, pianista e docente, e Maurizio Anselmo Gavazzoni, formatore e consulente specializzato in didattica musico-interdisciplinare.

Cosa può insegnare lo sport alla scuola? Quali contributi può offrire una disciplina apparentemente centrata sulla performance fisica? Con Cristiano Pravadelli, psicologo e formatore, e Paolo Loner, Life Sport Trainer, si parlerà di formazione, sviluppo, crescita e miglioramento del capitale umano a partire dall’analisi delle 4 aree di sviluppo tipiche delle discipline sportive: tecnica, tattico/strategica, fisica e mentale.

Durante i tre giorni verranno proposti anche percorsi pratici e immersivi che integrano esperienze educative di robotica, tinkering, coding e realtà aumentata.

Nella tavola rotonda “Videogiochi: istruzioni per l’uso” si parlerà dei pro e contro dei videogiochi per uso ludico e educativo, con Anna Maria Caruso, Garante dei diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Milano; Raffaella Schirò, pediatra; Michela Balconi, docente di Psicofisiologia e Neuroscienze Cognitive all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia; Massimiliano Andreoletti, docente e videogiocatore; un rappresentante dell’associazione AESVI-Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani. 

Maria Rita Manzoni, docente e membro dell’équipe territoriale formativa del Miur per la Lombardia, presenterà una crosslesson, un modello di lezione costruito come fosse una escape room o una caccia al tesoro, che mira a migliorare l’apprendimento, la capacità di ricerca e di problem solving: a partire da un video che contiene un enigma si cercherà di ricostruire la vicenda di un personaggio misterioso utilizzando alcuni strumenti digitali tra cui Google Earth e la realtà virtuale. Nel laboratorio “Steam bot: a bottega con Leonardo” gli studenti, prendendo spunto da un testo che espone idee e macchine di Da Vinci, saranno stimolati e guidati a osservare attentamente la realtà che li circonda, alla scoperta della geometria della natura e delle sue proporzioni, in modo da poterla rappresentare e riportare in forma digitale

La robotica educativa sarà al centro del workshop per studenti “Robottiamo – I robot per imparare a progettare, creare e pensare”, mentre nel laboratorio “Non solo tinkering: il mio primo libro interattivo” si entrerà nel mondo della conduttività, del suono e dell’elettricità: i docenti potranno ideare un e-book che sarà reso interattivo dall’uso della scheda Makey Makey, capace di far dialogare il computer con qualsiasi materiale e oggetto conduttivo.

Conoscere il ciclo di vita degli alimenti e saper recuperare gli scarti per creare nuovo valore fa bene a noi e all’ambiente: il 29,5% del cibo servito nelle mense scolastiche viene buttato e la stessa proporzione si registra a livello globale. Nell’incontro “Mangiare a scuola, le strategie anti-spreco” si racconteranno due esperienze pratiche realizzate per insegnare ai bambini il valore del cibo e i concetti di sicurezza alimentare, con Claudia Paltrinieri, fondatrice della piattaforma editoriale Foodinsider.it e ideatrice del rating dei menù scolastici; Sandra Cocco, insegnante di scuola primaria; Giampiero Monaca, maestro e ideatore della metodologia didattica “Bimbisvegli”. 

Il cibo, per i più piccoli, è il più interdisciplinare dei materiali: accende l’interesse per la scienza, la storia, il linguaggio e l’ambiente. Ad esempio, uova, frutta e legumi, da semplici alimenti possono diventare strumenti per esplorare il mondo e per stabilire un legame tra la salute della persona e quella del pianeta; lo racconteranno Federica Buglioni, autrice di libri di cucina, Monica Tamburrini, insegnante e formatrice in materie STEAM, Patrizia Buonora e Caterina Guffanti, insegnanti di scuola primaria, nell’incontro “Mangiare a scuola, il cibo in classe”. 

Sfide – la scuola di tutti è un progetto realizzato in collaborazione con Officine Scuola, un gruppo di lavoro composto da chi la scuola la vive ogni giorno, in veste di genitore, preside o insegnante. Il Salone è organizzato con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia, del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Milano e dell’Università degli studi di Milano Bicocca.

L’ingresso a Sfide sarà gratuito e gli incontri e i laboratori sono tutti su prenotazione sul sito www.sfide-lascuoladitutti.it

Decreto del Presidente del Consigio dei Ministri 1 marzo 2020

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. (20A01381)


Comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri  

Comunicato relativo al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, concernente: «Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19». (20A01412)

(GU Serie Generale n.53 del 02-03-2020)

All’articolo 1, comma 2, del decreto specificato in epigrafe, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – Edizione straordinaria, n. 52 del 1° marzo 2020, anzichè: «Le misure di cui alle lettere a), b) e o)», leggasi: «Le misure di cui alle lettere a), b) e m)».